1 Alessandro Serpieri: Sulla complessa varietà dei sogni in Shakespeare Romeo and Juliet, I.4.50 e sgg. ROMEO I dreamt a dream tonight. MERCUTIO And so did I. ROMEO Well, what was yours? MERCUTIO That dreamers often lie. ROMEO In bed asleep while they do dream things true. MERCUTIO O, then I see Queen Mab hath been with you. BENVOLIO Queen Mab, what's she? MERCUTIO She is the fairies' midwife, and she comes In shape no bigger than an agate stone On the forefinger of an alderman […], And in this state she gallops night by night Through lovers' brains, and then they dream of love; O'er courtiers' knees, that dream on curtsies straight; O'er ladies' lips, who straight on kisses dream, Which oft the angry Mab with blisters plagues Because their breaths with sweetmeats tainted are. […] This is the hag, when maids lie on their backs, That presses them and learns them first to bear, Making them women of good carriage. This is she… ROMEO Peace, peace, Mercutio, peace! Thou talk'st of nothing. MERCUTIO True. I talk of dreams, Which are the children of an idle brain, Begot of nothing but vain fantasy […] vv. 106-111 ROMEO […] for my mind misgives Some consequence yet hanging in the stars Shall bitterly begin his fearful date With this night’s revels… ROMEO Ho sognato un sogno stanotte. MERCUZIO Anch’io. ROMEO Be’, qual era il tuo? MERCUZIO Che i sognatori spesso mentono sdraiati. ROMEO A letto addormentati mentre sognano cose vere. MERCUZIO Ah, allora vedo che la regina Mab è stata con te. BENVOLIO La regina Mab. Chi è? MERCUZIO E’ la levatrice delle fate e arriva, non più grande d’una pietra d’agata all’indice di un consigliere […] E così equipaggiata lei galoppa notte dopo notte nelle menti degli amanti, e allora quelli sognano d’amore; sulle ginocchia dei cortigiani, che sognano riverenze, sulle dita degli avvocati che subito sognano parcelle, sulle labbra delle donne che subito sognano baci, ma che spesso Mab arrabbiata impustola perché hanno il fiato rovinato dai dolciumi. […] Questa è la strega che quando le fanciulle giacciono supine gli va sopra e gli insegna a ingravidarsi, facendone donne di grave aspetto. Questa è lei… ROMEO Basta, Mercuzio, basta! Stai parlando di nulla. MERCUZIO E’ vero, parlo dei sogni, che sono i figli dei cervelli vacui, generati da nient’altro che vane fantasie… vv. 106-109 ROMEO […] poiché ho in animo un presagio che qualche evento ancora sospeso fra le stelle avrà amaro e spaventoso inizio con la festa di stasera… Romeo and Juliet, V.1.1 sgg: ROMEO If I may trust the flattering truth of sleep, My dreams presage some joyful news at hand. My bosom's lord sits lightly in his throne, And all this day an unaccustomed spirit Lifts me above the ground with cheerful thoughts. I dreamt my lady came and found me dead Strange dream, that gives a dead man leave to think! And breathed such life with kisses in my lips That I revived and was an emperor. Ah me, how sweet is love itself possessed When but love's shadows are so rich in joy! ROMEO Se posso credere alla verità adulatrice del sonno i miei sogni presagiscono vicina qualche gioiosa notizia./ Il signore del mio petto siede leggero in trono e per tutta la giornata uno spirito insolito non mi fa quasi toccare terra con allegri pensieri. Ho sognato che veniva la mia signora e mi trovava morto – strano sogno a dare a un morto il tempo di pensare! – e soffiava nelle mie labbra tanta vita con i suoi baci che io resuscitavo ed ero un imperatore. Ahimè, com’è dolce l’amore posseduto per davvero se solo le ombre dell’amore sono così ricche di gioia! Richard III.I.4.9-20 CLARENCE Methought that I had broken from the Tower, And was embarked to cross to Burgundy, And in my company my brother Gloucester, Who from my cabin tempted me to walk Upon the hatches; there we looked toward England, CLARENCE Mi sembrava di essere scappato dalla Torre e di essermi imbarcato per traversare verso la Borgogna; e in mia compagnia c’era mio fratello Gloucester che dalla cabina mi tentò a uscire a passeggio sulla tolda: di lì volgemmo gli occhi all’Inghilterra 2 And cited up a thousand heavy times During the wars of York and Lancaster That had befall'n us. As we paced along Upon the giddy footing of the hatches, Methought that Gloucester stumbled, and in falling Struck me - that sought to stay him - overboard Into the tumbling billows of the main. […] BRAKENBURY Awaked you not with this sore agony? CLARENCE O, no, my dream was lengthen'd after life; O, then began the tempest to my soul, Who pass'd, methought, the melancholy flood, With that grim ferryman which poets write of, Unto the kingdom of perpetual night. The first that there did greet my stranger soul, Was my great father-in-law, renowned Warwick; Who cried aloud, 'What scourge for perjury Can this dark monarchy afford false Clarence?' And so he vanish'd. e ricordammo mille tristi eventi che ci erano capitati durante le guerre tra gli York e i Lancaster. Mentre passeggiavamo sulle vertiginose assi della tolda, mi sembrò che Gloucester inciampasse e nel cadere, mentre io cercavo di reggerlo, mi urtasse fuori bordo dentro gli agitati marosi dell’oceano. […] BRAKENBURY Non vi siete svegliato in questa crudele agonia? CLARENCE No, il mio sogno si spingeva oltre la vita. Oh, allora per la mia anima iniziò la tempesta: varcai, mi sembrava, il malinconico fiume con quell’aspro traghettatore di cui scrivono i poeti, per entrare nel regno della perpetua notte. Il primo che venne lì incontro alla mia anima straniera fu il mio grande suocero, il famoso Warwick, che parlò forte, “Quale flagello per lo spergiuro può riservare al falso Clarence questa monarchia di tenebra?”, E così svanì. Julius Caesar, II.2.83-90 DECIUS This dream is all amiss interpreted. It was a vision fair and fortunate. Your statue spouting blood in many pipes, In which so many smiling Romans bathed, Signifies that from you great Rome shall suck Reviving blood, and that great men shall press For tinctures, stains, relics, and cognizance. This by Calpurnia's dream is signified. DECIO Questo sogno è del tutto male interpretato. Era una visione bella e fortunata: la tua statua che versava sangue da molti getti, e in cui tanti sorridenti romani si bagnavano, significa che da te la grande Roma succhierà sangue rigeneratore, e grandi uomini si accalcheranno per avere smalti, tinte, reliquie, blasoni. Questo viene significato dal sogno di Calpurnia. Macbeth, II.1.7-9 e 19-20 BANQUO Merciful powers, Restrain in me the cursed thoughts that nature Gives way to in repose… I dreamt last night of the three Weird Sisters; To you they have showed some truth. (vv. 49-51): MACBETH Now o'er the one half-world Nature seems dead, and wicked dreams abuse The curtained sleep.) III.2.18-21: MACBETH But let the frame of things disjoint, both the worlds suffer, Ere we will eat our meal in fear, and sleep In the affliction of these terrible dreams That shake us nightly. Macbeth, V.1: LADY MACBETH: (1)Out, damned spot! Out, I say. (2) One, two, why, then 'tis time to do't. Hell is murky. (3) Fie, my lord, fie, a soldier and afeard! What need we fear who knows it when none can call our power to account? (4) Yet who would have thought the old man to have had so much blood in him? […] (5) The Thane of Fife had a wife... Where is she now? What, BANQUO Potenze misericordiose, frenate in me i pensieri maledetti a cui la natura dà strada nel riposo… La scorsa notte ho sognato le tre Sorelle Fatali; a te hanno mostrato qualche verità. MACBETH Ora su questa metà del mondo la natura sembra morta, e malvagi sogni ingannano il sonno tra le sue cortine. Ma si sconnetta la compagine delle cose, e soffrano questo e l'altro mondo, prima che ci troviamo a mangiare i nostri pasti nella paura e a dormire nell'affanno di questi terribili sogni che ci scuotono ogni notte. LADY MACBETH: Via, macchia dannata! Via, dico! Uno, due, allora è il momento di farlo. L’inferno è oscuro. Vergogna, mio signore, vergogna! Un soldato aver paura? Perché dovremmo temere che si sappia, quando nessuno può chiamare la nostra potenza a darne conto? Ma chi avrebbe pensato che il vecchio avesse tanto sangue dentro? […] 3 will these hands ne'er be clean? No more o' that, my lord, no more o' that. You mar all with this starting. […] (1B) Here's the smell of the blood still. All the perfumes of Arabia will not sweeten this little hand. O, O, O! […] (4B)Wash your hands, put on your nightgown, look not so pale. I tell you yet again, Banquo's buried. He cannot come out on's grave. […] (6) To bed, to bed. There's knocking at the gate. Come, come, come, come, give me your hand. (7) What's done cannot be undone. To bed, to bed, to bed. Hamlet, II.2.243-64 HAM. Denmark’s a prison. R ROS. Then is the world one. HAM. A goodly one, in which there are many confines, wards, and dungeons, Denmark being one o’th’ worst.. ROS. We think not so, my lord. HAM. Why, then ‘tis none to you; for there is nothing either good or bad but thinking makes it so. To me it is a prison. ROS. Why, then your ambition makes it one: ‘tis too narrow for your mind. HAM. O God, I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space — were it not that I have bad dreams. GUILD. Which dreams indeed are ambition; for the very substance of the ambitious is merely the shadow of a dream. HAM. A dream itself is but a shadow. ROS. Truly, and I hold ambition of so airy and light a quality that it is but a shadow’s shadow. HAM. Then are our beggars bodies, and our monarchs and outstretched heroes the beggars’ shadows. Il Barone di Fife aveva una moglie... Dov’è adesso? Come! Non saranno mai pulite queste mani? Smettila, mio signore, smettila, rovinerai tutto con questi tuoi scarti. […] Qui c’è ancora l’odore del sangue. Tutti i profumi dell’Arabia non addolciranno questa piccola mano. Oh! Oh! Oh! […] Lavati le mani, mettiti la vestaglia, non farti vedere così pallido. Te lo dico di nuovo, Banquo è sepolto. Non può uscire dalla tomba. […] A letto, a letto. Bussano al portone. Vieni, vieni, vieni, vieni, dammi la mano. Ciò che è fatto non può essere disfatto. A letto, a letto, a letto. Aml. La Danimarca è una prigione. Ros. Allora il mondo lo è. Aml. Una bella prigione, in cui ci sono molte celle, gattabuie, segrete; la Danimarca è una delle peggiori. Ros. Noi non la pensiamo così, mio signore. Aml. Beh, allora per voi non lo è. Perché non c’è niente, né di buono né di cattivo, che non sia il pensiero a renderlo tale. Per me è una prigione. Ros. Beh, allora la vostra ambizione la fa tale: è troppo angusta per il vostro spirito. Aml. O Dio! Potrei essere confinato in un guscio di noce e stimarmi re di uno spazio infinito — se non fosse che faccio brutti sogni. Guild. I quali sogni, appunto, sono ambizione, poiché la sostanza stessa degli ambiziosi non è che l’ombra di un sogno. Aml. Il sogno stesso non è che un’ombra. Ros. Vero, e io considero l’ambizione di qualità così eterea e leggera, che non è che l’ombra di un’ombra. Aml. Allora i nostri mendicanti sono corpi, e i nostri monarchi e iperbolici eroi ombre dei mendicanti. Epilogo Midsummer’s Night’s Dream PUCK: If we shadows have offended Think but this, and all is mended: That you have but slumber’d here, While these visions did appear. And this weak and idle theme, No more yielding but a dream, Gentles, do not reprehend… PUCK Se noi, ombre, vi abbiamo scontentato, pensate solo questo, e tutto è accomodato: che qui avete soltanto sognato mentre queste visioni a voi sono apparse. E questo tema, fragile e vano, che nient’altro che un sogno vi ha dato, gentili spettatori, non biasimate… Measure for Measure, III.1.8-13 DUKE … A breath thou art, Servile to all the skyey influences That dost this habitation where thou keep'st Hourly afflict. Merely thou art death's fool, For him thou labour'st by thy flight to shun, And yet runn'st toward him still. vv. 32-6: […] Thou hast nor youth nor age, But as it were an after-dinner sleep Dreaming on both… DUCA … Un fiato tu sei, servo di tutti gli influssi che dal cielo infestano ora dopo ora questa dimora in cui risiedi. Solo il buffone della Morte tu sei, perché a causa sua ti affanni fuggendo ad evitarla, e tuttavia non fai che correrle sempre incontro. […] Tu non hai né giovinezza né vecchiaia, ma è come se fosse un sonno pomeridiano sognando di entrambe… The Tempest, IV.1.156-8: PROSPERO … We are such stuff PROSPERO ….. Noi siamo della stessa stoffa 4 As dreams are made on, and our little life Is rounded with a sleep. di cui sono fatti i sogni. E la nostra piccola vita è circondata da un sonno. Amleto, III.1. 63-7: AMLETO … To die, to sleep. To sleep, perchance to dream. Ay, there's the rub, For in that sleep of death what dreams may come When we have shuffled off this mortal coil Must give us pause. … Antony and Cleopatra, V CLEOPATRA I dreamt there was an Emperor Antony. O, such another sleep, that I might see But such another man! […] His face was as the heav'ns, and therein stuck A sun and moon, which kept their course and lighted The little O o' th' earth. […] His legs bestrid the ocean; his reared arm Crested the world. […] AMLETO ….. Morire, dormire. Dormire, sognare forse. Ah, qui è l’intoppo. Perché in quel sonno di morte, quali sogni possano venire, dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale, deve farci esitare. … CLEOPATRA Ho sognato che c’era un imperatore Antonio. Oh, un altro sonno così, che io possa vedere un altro uomo così! […] Il suo volto era come il cielo, e vi erano incastonati un sole e una luna che, secondo i loro corsi, illuminavano questa piccola O, la terra. […] Le sue gambe cavalcavano l’oceano; il suo braccio sollevato coronava il mondo […]; You lie, up to the hearing of the gods. But if there be, or ever were one such, It's past the size of dreaming. Nature wants stuff To vie strange forms with fancy; yet t' imagine An Antony were nature's piece 'gainst fancy, Condemning shadows quite. Credi che mai ci sia stato o ci potrebbe essere un uomo come questo che ho sognato? ………………… Tu menti fino all’orecchio degli dei. Ma se esiste, o mai ce ne fu uno così, oltrepassa la dimensione del sogno. Alla natura manca la stoffa per competere con la fantasia nel creare straordinarie forme; ma sarebbe il capolavoro della natura immaginare un Antonio, in gara con la fantasia, condannandone le vane ombre. The Tempest, I.2.397-402 ARIELE Think you there was, or might be, such a man As this I dreamt of? ……………. ARIEL Full fathom five thy father lies. Of his bones are coral made; Those are pearls that were his eyes; Nothing of him that doth fade But doth suffer a sea-change Into something rich and strange. SONNET 15 When I consider every thing that grows Holds in perfection but a little moment, That this huge stage presenteth nought but shows Whereon the stars in secret influence comment; When I perceive that men as plants increase, Cheered and cheque'd even by the self-same sky, Vaunt in their youthful sap, at height decrease, And wear their brave state out of memory; Then the conceit of this inconstant stay Sets you most rich in youth before my sight, Where wasteful Time debateth with Decay, To change your day of youth to sullied night; And all in war with Time for love of you, As he takes from you, I engraft you new. A ben cinque tese sott’acqua giace tuo padre; delle sue ossa son fatti coralli; perle sono quelle che erano i suoi occhi: tutto di lui che è soggetto a svanire soffre un mutamento marino in qualcosa di ricco e di strano. Quando considero che ogni cosa che cresce si regge in perfezione solo un breve momento, che questa immensa scena non presenta che apparenze su cui in segreto influsso commentano le stelle; quando percepisco che gli uomini come piante crescono, incoraggiati e contrastati dal medesimo cielo, vantano giovane linfa, e in vetta decrescono e consumano ogni memoria del loro superbo stato; allora il pensiero di questo incostante stare ti pone ricchissimo di giovinezza davanti alla mia vista, dove il Tempo devastatore dibatte con Rovina per mutare il tuo giorno di giovinezza in lurida notte; e in piena guerra col Tempo, per amor tuo, di quanto egli ti toglie io ti innesto nuovo. 5