Tira al guinzaglio!

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1. Come è cominciata - 2. Un passo indietro - 3. Cosa vuol dire camminare al guinzaglio - 4. Perchè i cani tirano al guinzaglio?
5. Il cucciolo al guinzaglio - 6. Il lavoro dei piedi - 7. Andare a passeggio è davvero divertente? - 8. Il "Conducente d'autobus"
9. Problemi al guinzaglio - 10. Gli accessori - In definitiva...
B) Errori di comunicazione del proprietario
Questo è qualcosa che ho cominciato a vedere solo da pochi anni. E’ la base del “lavoro dei piedi”. Cosa dice al vostro cane in quale direzione state
andando? Il vostro corpo. Guardate una gara di Agility: il conduttore guida il cane attraverso un labirinto di ostacoli attraverso la voce, ma
soprattutto con le posture e i movimenti del corpo. Il linguaggio dei cani, degli animali sociali in genere, si basa in gran parte sulla lettura dei
segnali del corpo. Un anno fa ho rotto il computer. Non funzionava l’audio. Così guardavo i filmati senza sonoro. E’ così che ho cominciato a vedere
quanto i cani guardano i nostri movimenti, le nostre posture, per cercare di avere informazioni da noi. Ho anche cominciato a osservare i tanti
errori che noi facciamo quando ci relazioniamo con i cani. Alcuni sono descritti ormai in molti libri e articoli: piegarsi in avanti sul cane è un segno
di minaccia, non certo il modo ideale per fare amicizia. Toccare il cane sulla testa o sul collo può peggiorare una situazione già critica, dato che si
tratta per il cane di un segnale di sfida. Quali sono gli errori nella comunicazione durante la passeggiata?
Secondo me sono tre, di diversa natura:
- tensioni al guinzaglio
- assenza/presenza di contatto
- posture del corpo
Tensioni al guinzaglio
I tre argomenti sono strettamente collegati. Il primo riguarda il modo di tenere il guinzaglio, e il modo di usarlo. Il guinzaglio può essere tenuto
con una mano, ma, nei momenti di tensione, è automatico usare due mani. E’ quella che io chiamo una “presa di forza”. Una mano all’estremità,
un’altra afferra il guinzaglio a circa 50 cm. In questo modo è possibile resistere a una tensione, o applicarla. E’ il tipo di presa che si fa
inconsciamente per difendersi da un cane che tira, o per gestire un cane in presenza di un qualche problema (cane aggressivo verso altri cani,
cane che vuole andare in una certa direzione, cane che salta...). Nella presa di forza non c’è comunicazione, solo forza muscolare.
Anche quando non si usa una presa di forza, le tensioni sul guinzaglio sono costanti, e in gran parte involontarie. Provate a tenere il moschettone in
una mano, e tenere la mano vicino al collo. Chiedete a qualcuno di mettersi alle vostre spalle, e tenere il guinzaglio all’altra estremità. Chiedetegli
di metterlo in tensione, e applicare pressioni di intensità differente. Non potete vedere la persona alle vostre spalle, ma percepite ogni minima
tensione. E’ quello che succede al cane, con la differenza che il guinzaglio è agganciato al collare (mi auguro sia almeno uno di quelli a fettuccia), e
il cane è molto sensibile e vulnerabile ai contatti fisici, anche sul collo!
Le tensioni sul collare vengono utilizzate per “comunicare” con il cane, in realtà servono solo per gestirlo a livello fisico. Si tira per allontanarlo da
qualcosa, si tira per spostarlo, per farlo avvicinare... Si tira per avere la sua attenzione, per punirlo per un comportamento sgradito... Si tira per
qualunque cosa, il risultato è che il cane non ha la più pallida idea del motivo per cui lo state tirando.
Non solo: visto che voi stessi usate la tensione per “comunicare”, è normale che il cane adotti la stessa strategia. Mille piccole tensioni quotidiane
sul guinzaglio hanno l’effetto di ridurre l’attenzione del cane verso questo stimolo, costringendovi a interventi più intensi per avere una risposta.
Anni fa lavoravo con i cavalli, e succedeva la stessa cosa con i principianti: davano continui colpetti con i talloni ai fianchi dei cavalli, al punto da
renderli “sordi” alla pressione.
Attenzione: ho scritto che il cane riduce l’attenzione e il cavallo diventa sordo a tensioni e pressioni, non che smettono di percepirli. I cani (e i
cavalli) in realtà non perdono affatto sensibilità, ma lo stress causato dall’incoerenza del segnale, fa sì che il cane non sia in grado di reagire nel
modo gradito. Ho lavorato con cani che avevano subito anni di strattoni, e sembravano insensibili al collare a strangolo e alle tensioni (o gli
strattoni e gli strattoncini), e in pochi secondi era possibile vederli reagire a una minima pressione.
Questa foto del raduno club molossoidi, dimostra bene cos'è una presa di forza. L'uomo
sulla sinistra afferra il guinzaglio con due mani, pronto a spostare a forza il cane se le cose
dovessero mettersi male. Sul nostro campo, la regola è: cani a guinzaglio a due metri di
distanza. A due metri, cosa può succedere?.
Questo giovane meticcio non sta giocando: sta esibendo
aggressività da frustrazione, mordendo il guinzaglio che gli
impedisce di essere libero.
Il proprietario cerca di controllare il cane tenendo il guinzaglio
con le due mani.
Assenza/presenza di contatto
Il guinzaglio ha un effetto immediato sul proprietario: zero responsabilità. Dal momento in cui il
cane è legato al guinzaglio, il proprietario può finalmente respirare, e comportarsi come se non
avesse proprio nessun cane. Se è libero, che fatica stargli dietro! Fare attenzione a cosa fa con cani
e persone, dove corre, cosa insegue, chiamarlo per farlo tornare... Ma quando è al guinzaglio...
niente! Ora, la mia domanda è: cosa cambia? Dal punto di vista del proprietario cambia che può
gestire il cane fisicamente, lo può controllare, grazie al guinzaglio. Il cane non può allontanarsi più
di un metro e venti, non può scegliere cosa fare, non può mettersi nei guai. Dal punto di vista del
cane, avere un guinzaglio addosso significa che non può scegliere. Pensateci. Se il cane è legato, e
voi avete il guinzaglio in mano, le vostre responsabilità sono SUPERIORI. Perché dovete scegliere
per voi, e per il cane.
Un paio di anni fa sono stata invitata a fare uno stage di clicker training per un club di Golden
Retriever. Sono riuscita a discutere con diversi partecipanti solo perché mi sono permessa di
criticare la gestione al guinzaglio di un cucciolone Golden. Due persone si sono messe a parlare,
con due cani a guinzaglio. Il cucciolone era palesemente a disagio per la vicinanza dell’altro cane,
ma nessuno ci ha fatto caso. Erano due Retriever, non erano mica Rottweiler! Giusto? Sbagliato.
Qualunque cane abbiate, avete la responsabilità di educarlo e darli la possibilità di vivere bene.
Anche se è al guinzaglio.
Educare significa dare al cane la possibilità di imparare i comportamenti che lo faranno vivere
bene con voi, in casa e fuori. Se il vostro cane è un po’ ansioso, e lo costringete a avvicinarsi e
relazionarsi con altri cani senza considerare il suo stato d’animo, il risultato sarà un cane
aggressivo verso i cani al guinzaglio. Può succedere anche se avete un cane biondo. Quando uno
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