Laurea Magistrale: Laurea Magistrale in Biotecnologie Molecolari e Industriali. Nome del corso: Biotecnologie in Neuroscienze Responsabile del Corso Massimo Dal Monte Altri docenti Numero CFU e tipologia 6 (5 frontali + 1 laboratorio) Obiettivo formativo generale del corso Il corso si prefigge di fornire agli studenti le conoscenze relative all’uso di biotecnologie nella ricerca applicata al campo delle neuroscienze. Verranno impartiti principi di fisiologia del Sistema Nervoso Centrale, di Neurobiologia, di Neurofisiologia. Attività ligando-recettore dei neurotrasmettitori e meccanismi di trasduzione del segnale a livello di membrana. Tecniche cellulari di interesse neurobiologico. Tecniche biomolecolari applicate alle Neuroscienze: real-time RT-PCR, differential display analysis, uso di microarray, RNA interference. Uso di radiotraccianti nelle Neuroscienze. Uso di modelli animali nello studio delle malattie neurodegenerative. Biotecnologie per lo sviluppo di farmaci e di sostanze di interesse per le Neuroscienze. Elenco degli argomenti trattati Presentazione del programma. I recettori sensoriali. I sensi chimici. Gusto e olfatto. Vie ortonasali e retronasali. Le papille gustative. Struttura anatomica delle papille gustative. Neurofisiologia delle vie gustative. La percezione gustative. Le 5 classi di percezioni gustative. La percezione gustativa a livello molecolare. I recettori per l'aspro e il salato. I recettori per il dolce e l'umami. I recettori per l'amaro. Trasduzione del segnale a valle dei recettori per il dolce e per l'amaro. Uso di topi KO per TRPM5 e per PLCß2. Uso di topi KI condizionali. Caratteristiche molecolari delle sostanze amare. I recettori umani per il gusto amaro e la loro localizzazione cromosomica. Aplotipi dei recettori per il gusto amaro. Il recettore hTAS2R38 e gli aplotipi PAV e AVI. Taster e non taster. Preferenza per l'alccol nei non taster. La percezione delle caratteristiche dei vini rossi e bianchi nei taster e nei non taster. L'aplotipo K172N del recettore hTAS2R16 e la protezione dalla malaria. Modelli di espressione eterologa per la valutazione funzionale dei recettori umani per l'amaro. Transfezione delle cellule HEK293T con chimere della gustducina. Espressione dei recettori per il gusto amaro sulla membrana delle cellule HEK293T: valutazione dell'espressione; ruolo della glicosilazione dei recettori. Conduzione di esperimenti modello: valutazione funzionale di alcuni recettori umani per il gusto amaro. Composti amari estratti dal luppolo. Purificazione del gDNA dalla saliva umana. Amplificazione dei recettori hTAS2R1, hTAS2R14, hTAS2R40. Identificazione di aplotipi dei recettori nei diversi soggetti. Clonaggio dei recettori. Inserimento in vettori plasmidici modificati e trasformazione di cellule competenti. Clonaggio mediante l'uso di linker. Purificazione dei prodotti ottenuti dal clonaggio. Transfezione di cellule HEK293T. Saggi funzionali mediante imaging del calcio. Valutazione delle EC50 per i diversi composti amari estratti dal luppolo. L'olfatto e la sua capacità discriminatoria. Struttura degli odori. Gli odori e i feromoni. I comportamenti innescati dagli odori e dai feromoni. L'organo vomeronasale e la percezione dei feromoni. Struttura anatomica dell'epitelio olfattivo e delle vie olfattorie. I neuroni sensitivi primari. I glomeruli. Il tratto olfattorio. I recettori olfattivi nelle diverse specie. Percezione olfattiva in soggetti anosmici e in soggetti anziani. Cellule olfattive isolate e valutazione della presenza dei receottori olfattivi sulle ciglia olfattive. I geni per i recettori olfattivi nelle diverse specie. Riconoscimento delle strutture essenziali per la percezione olfattive mediante l'suo di marcatori. Le vie di signalling attivate dai recettori olfattivi. Uso di topi KO per la valutazione del ruolo delle singole proteine nelle vie di signalling. I neuroni olfattivi rispondono in maniera differenziale a stimoli olfattivi distinti. Risposta di singoli neuroni olfattivi isolati a pattern di stimolazione. Excursus storico sulla ricerca sui recettori olfattivi. La scoperta di Axel e Buck. I geni per i recettori olfattivi. Organizzazione dei recettori olfattivi nell'epitelio. Codificazione degli odori da parte di combinazioni di recettori olfattivi. Esperimenti di RT PCR su singola cellula. Codificazione degli odori nel bulbo olfattivo. Attivazione dei glomeruli da parte degli odori e studio con tecniche di imaging. La corteccia olfattiva e la codificazione degli odori. Significato della percezione olfattiva nell'uomo e negli animali. Odori primari e combinazione di odori. Gli aromi. Effetto della concentrazione degli odoranti e del contesto di presentazione sulla percezione olfattiva. Il sistema olfattivo dei vertebrati e il sistema olfattivo degli insetti. Stadi della percezione olfattiva. Le OBP. I recettori olfattivi e la convergenza del segnale olfattivo dall'epitelio al bulbo olfattivo nei vertebrati e negli insetti. Presenza dei recettori olfattivi in distretti diversi dalla mucosa nasale. Le OBP e le PBP. Loro struttura e funzione. Le lipocaline ela loro funzione nella comunicazione chimica. Esesmpi di proteine utilizzate nella comunicazione chimica. Esesmpi di OBP e PBP. Studio del ruolo delle OBP in specie diverse di Drosophila. Uso di mutanti nulli. Interazione delle OBP con i recettori olfattivi ed uso di mutanti nella dimostrazione dell'interazione. Le OBP negli afidi e loro possibile utilizzo nella lotta biologica in agricoltura. Localizzazione dei recettori per il gusto in tessuti extraorali. Espressione delle proteine coinvolte nel signalling del sapore dolce in cellule intestinali. Livelli plasmatici di GLP-1, GIP, insulina e glucosio in topi gustducina KO. Secrezione di GLP-1 in risposta a stimoli dolci. Espressione di TAS1R3 in tessuti. Espressione dei recettori per l'amaro in cellule intestinali. Colocalizzazione dei recettori per l'amaro con diversi peptidi gastrointestinali. Attivazione dei recettori per l'amaro espressi in cellule intestinali da parte di sostanze amare. Possibili ruoli funzionali dei recettori per il gusto e per l'olfatto nel tratto gastrointestinale. La malattia di Alzheimer (AD). Caratteristiche e statistiche della AD. Prevalenza e incidenza della AD nelle popolazioni occidentali. Caratteristiche delle forme di demenza diverse dalla AD. Uso di tecniche di imaging nella diagnosi. Fattori di rischio e fattori di protezione. Il mini mental state examination. Utilità della diagnosi precoce. Le forme familiari di AD. Aspetti genetici della AD. Le èlacche senili e i grovigli neurofibrillari. Caratteristiche delle placche senili. Rilevazione delle placche senili con tecniche di imaging. Le vie amiloidogenica e non amiloidogenica. APP, alfa-, beta- e gammasecretasi. Le mutazioni genetiche di APP. Caratteristiche strutturali di APP. Il sorting polarizzato di APP. Produzione di peptide amiolide beta a 40 o 42 aa nei diversi comparti cellulari. Conseguenze dell'idrolisi di APP da parte della gamma-secretasi nei diversi comparti cellulari. Meccanismi di clearance del peptide amiloide beta e ruolo della ApoE. Cause e conseguenze della formazione delle placche amiloidi e sviluppo della demenza. I grovigli neurofibrillari e la proteina tau. Teorie battiste e tausite. Ruolo dei fenomeni di stress ossidativo e infiammatori nella AD. Strategie nel trattamento della AD. (Massimo Dal Monte). Marcatori molecolari di AD, loro importanza e possibili ruoli nella valutazione della malattia. Possibili marcatori della formazione di placche senili e grovigli neurofibrillari. Possibili biomarcatori plasmatici e piastrinici. Biomarcatori nella saliva. Modelli sperimentali per lo studio di AD. Riepilogo sulle vie amiloidogenica e non-amiloidogenica e sulla formazione dei grovigli neurofibrillari. Modelli animali di AD: topo, lampreda, caenorhabditis, drosophila. Vantaggi, svantaggi e aspetti di AD modellizzabili nei diversi animali. Produzione di topi transgenici PDAPP recanti il gene umano per una forma mutata di APP sotto il controllo del promotore per il PDGF. Lesioni cerebrali evidenziabili in diversi topi transgenici per proteine mutate coinvolte nella AD. Test comportamentali per evidenziare lo stato di demenza nei modelli murini: Morris water maze; Y-maze; radial arm maze; novel object recognition test. Uso di topi PDAPP per la produzione di vaccini contro il peptide amiloide beta. I nuclei della base. Anatomia generale dei nuclei della base. Le connessioni afferenti, le interconnessioni e le connessioni efferenti. Circuiti motori e non motori. Vie eccitatorie ed inibitorie del circuito motorio. I neuroni spinosi putaminali. Ruolo funzionale delle vie eccitatorie e inibitorie del circuito motorio. Ruolo delle vie eccitatorie ed inibitorie ed attivazione sequenziale dei neuroni nel circuito oculomotore. La via motoria diretta, la via motoria indiretta e le loro interrelazioni. I nuceli della base e le malattie ipocinetiche (Parkinson) o ipercinetiche (corea di Huntington, ballismo, emiballismo). Il morbo di Parkinson (PD). Caratteristiche della malattia. Incidenza e prevalenza del PD. Epidemiologia. Fattori di rischio. Protezione da parte del tabacco e del caffè. Sintomi della malattia. Neuropatologia. I corpi di Lewy. Caratteristiche anatomniche dei corpi di Lewy. Proteine presenti nei corpi di Lewy. Diagnosi di PD. neuroanatomia funzionale del PD. Le vie dopaminergiche. I parkinsonismi genetici e le proteine coinvolte nelle forme familiari di PD. Modelli animali di perdita acuta di cellule dopaminergiche. Modelli animali (transgenici e non transgenici) di neurodegenerazione progressiva. Caratteristiche della alfa sinucleina. Ruolo fisiologico e meccanismi patogenetici della alfa sinucleina. Mutazioni della alfa sinucleina e parkinsonismi genetici. Ossidazione della dopamina e interazioni con l'alfa sinucleina. Fibrillizzazione della alfa sinucleina. Meccanismi proposti di tossicità della alfa sinucleina. La parkina e la via ubiquitina-proteasoma. DJ-1 e la protezione dallo stress ossidativo. PINK-1 e le sue funzioni intra ed extramitocondriali. Il PD come malattia mitocondriale. Modelli sperimentali. La scoperta dell'MPTP. Il modello rotenone. Possibili terapie neuroprotettive. Le retinopatie proliferative. L'angiogenesi. I fattori proangiogenici. Il sistema VEGF. HIF-1. Terapie per le retinopatie. La ROP. Fasi della ROP. Meccanismi molecolari alla base della ROP. Il propranololo negli emangiomi infantili. Il sistema beta adrenergico e l'angiogenesi. Modello murino di ROP (modello OIR). Recettori beta adrenergici nella retina. Effetto del propranololo sulla retina di topi OIR: effetti su fattori proangiogenici, HIF-1, neovascolarizzazione, vascular leakage. Effetto del beta blocco specifico su fattori proangiogenici, neovascolarizzazione e risposte elettrofisiologiche nella retina di topi OIR. Effetto della stimolazione con isoproterenolo dei recettori beta adrenergici: desensitizzazione dei recettori beta 2 adrenergici . Ruolo dei recettori beta 3 adrenergici nei fenomeni di angiogenesi retinica in un modello ex vivo. La tomografia ad emissione di positroni (PET). Caratteristiche e funzionamento della PET: Isotopi utilizzabili. Principio di azione dei traccianti. Il 18F-FDG, la sua captazione da parte della cellula ed il suo metabolismo. Il ciclotrone. Principi di fisica sulla produzione di positroni. Vantaggi e svantaggi della PET. Applicazioni della PET in neurologia: relazione fra struttura e funzione delle diverse aree cerebrali; valutazione di malattie neurodegenrative; valutazione dello sviluppo delle diverse aree cerebrali; individuazione di foci epilettici. Applicazioni della PET in oncologia. Applicazioni della PET in cardiologia. Seminari di 2 ore ciascuno su argomenti attinenti l’applicazione delle biotecnologia alle neuroscienze tenuti da docenti dell’Università di Pisa e del CNR. Testi consigliati Nueroscienze, a cura di D. Purves et al. Zanichelli. Illustrazione di eventuali attività di laboratorio e/o esercitazioni Estrazione di proteine da campioni biologici. Dosaggio delle proteine. Separazione delle proteine mediante SDS-PAGE. Western blot. Analisi densitometrica mediante software dedicato. Modalità di svolgimento delle prove d’esame Orale, con votazione in trentesimi. Propedeuticità Conoscenze richieste Fisiologia Generale, Citologia, Biochimica, Biologia Molecolare.