LABORATORIO Vademecum per i preparati a base di cannabis L’attività galenica del farmacista è fondamentale per trasformare la pianta in dose e forma di medicamento, nel rispetto delle norme di buona preparazione per garantire allestimenti in qualità, efficacia e sicurezza di Caterina Lucchini VIA INALATORIA VIA ORALE 10-35% di THC 10-20% di THC entra nel sistema circolatorio entra nel sistema circolatorio 30-90 i minuti necessari per ottenere l’inizio Farmacia news | marzo 2017 20 Pochi minuti necessari per ottenere l’inizio dell’effetto farmacologico dell’effetto farmacologico 1 ora dopo l’assunzione 2-4 ore dopo l’assunzione si ottiene l’effetto massimo si ottiene l’effetto massimo I l 9 novembre 2015 il ministero della Salute ha emanato un decreto che regolamenta la produzione nazionale e l’allestimento delle preparazioni galenico-magistrali di origine vegetale a base di cannabis. Il luogo di coltivazione e produzione indicato è l’Agenzia industrie difesa – Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Il decreto prevede una fase pilota di ventiquattro mesi, in cui è prevista una produzione fino a 100 kg di infiorescenze di cannabis sulla base delle richieste delle Regioni e Province autonome in relazione al numero dei pazienti trattati. «A partire dal 5 gennaio 2017 – spiega il primo maresciallo Camillo Borzacchiello – lo stabilimento farmaceutico ha iniziato a rifornire le farmacie che ne fanno richiesta e che fino a oggi si sono rivolte prevalentemente alle produzioni olandesi (box)». L’iter da seguire è dettagliatamente spiegato nel decreto e riportato sul sito del ministero della Salute. Il farmacista, previa prescrizione medica, deve fare apposita richiesta allo Stabilimento farmaceutico e provvedere quindi, dopo aver ottemperato ai formalismi legati, ad allestire preparazioni magistrali, secondo le Norme di Buona Preparazione (Nbp), per la dispensazione della cannabis per uso orale o inalatorio, secondo quanto prescritto dal medico. La sostanza attiva vegetale, dopo l’estrazione, deve essere accantonata e smaltita come i medicinali inutilizzabili e la vigilanza sulle attività delle farmacie è esercitata dalle Asl competenti per territorio. Copia della ricetta timbrata e firmata dal farmacista all’atto della dispensazione deve essere consegnata al paziente o alla persona che ritira la preparazione magistrale a base di cannabis. Farmacocinetica In seguito all’assunzione orale di cannabis o di Thc sintetico soltanto il 10-20% di Thc entra nel sistema circolatorio a causa di un esteso metabolismo epatico e della limitata solubilità del Thc in acqua. Dopo somministrazione orale, sono necessari dai 30 ai 90 minuti per l’inizio dell’effetto farmacologico, l’effetto massimo si ottiene entro le 2-4 ore dopo l’assunzione. In seguito all’assunzione per via inalatoria di cannabis, la biodisponibilità del THC varia da un 10 a un 35%, l’effetto farmacologico inizia dopo pochi minuti e ha un picco massimo a circa un’ora dall’inalazione e un declino in 3-4 ore. profilo chimico quali/quantitativo della pianta. In effetti, il vantaggio nell’utilizzo in terapia di un fitocomplesso piuttosto che di principi attivi isolati, risiede nella maggiore efficacia d’azione. Di fatto oltre al tetraidrocannabinolo (Thc), sicuramente il primo fra tutti responsabile dell’attività farmacologica ma anche di quella tossicologica, nella pianta esiste una vera e propria libreria, una biblioteca di chemovarietà di fitocannabinoidi. Oltre ai circa 100 fitocannabinoidi, la pianta contiene più di 500 composti tra cui i terpeni che collaborano all’attività Il fitocomplesso «In base alla metodica di manipolazione delle infiorescenze di cannabis – ci spiega Annunziata Lombardi, farmacista specializzata in galenica tradizionale e clinica e responsabile di laboratorio presso la storica Farmacia di famiglia «Farmacia Caputo» – abbiamo vere e proprie modifiche al Informazioni tecniche dallo stabilimento chimico farmaceutico miliare Secondo quanto riporta il sito dello Stabilimento Farmaceutico Militare il prodotto attualmente disponibile ha scadenza maggio 2017. Il costo del flacone da 5 g è di 34,40 + IVA 10% cui vanno aggiunte le spese di spedizione. Il tempo stimato per l’allestimento della fornitura è di circa 15 giorni a decorrere dalla data di ricezione dell’ordine completo della documentazione prevista. La cannabis FM2 prodotta dallo stabilimento è costituita da infiorescenze femminili non fecondate, essiccate e macinate con granulometria inferiore a 4 mm, contenente precursori acidi del THC corrispondenti a una percentuale di THC compresa tra il 5 e l’8% e del CBD corrispondenti al 7,5 - 12%. Sono inoltre presenti in percentuale inferiore all’1% cannabigerolo, cannabicromene e tetraidrocannabivarina. Per le aziende pubbliche è necessario procedere al pagamento attraverso la fatturazione elettronica come previsto dalla legge a partine dal gennaio 2017. Al momento le aziende private possono ancora avvalersi della fatturazione standard. terapeutica dando luogo al cosiddetto effetto entourage oltre ad avere attività proprie, analgesiche, antinfiammatorie, antibiotiche, antidepressive. Il problema nell’utilizzo della pianta nasce dal fatto che tutti i fitocannabinoidi sono presenti in essa in forma carbossilata ovvero acida e, se è vero che non tutti i fitocannabinoidi interagiscono con i recettori CB1 e CB2, è vero anche che quelli che si legano a essi lo fanno solo in forma neutra, ovvero non carbossilata non acida. Esistono alcuni studi scientifici e clinici sull’attività delle forme acide dei fitocannabinoidi, ma la maggior parte della letteratura rivela come l’efficacia terapeutica del fitocomplesso sia dovuto all’interazione a livello recettoriale delle forme neutre dei fitocannabinoidi; necessario diventa dunque il ricorso all’attività galenica, l’attività peculiare, unica, distintiva della professione del farmacista nel trasformare la pianta in dose e forma di medicamento, e il rigoroso rispetto delle NBP garantisce l’allestimento in qualità, efficacia e sicurezza». Cannabis nostrana, cosa cambia Annunziata Lombardi Lo stabilimento produce infiorescenze femminili essiccate e macinate con granulometria omogena e certificata. Que- sto dettaglio permette l’allestimento di capsule omogeneo, che invece risulta più critico quando il farmacista deve sminuzzare la cannabis granulata o le infiorescenze. «Questo che potrebbe essere un vantaggio – sottolinea Lombardi – deve prevedere anche una valutazione nel tempo della titolazione del principio attivo. Sminuzzando i tricomi (ghiandole di resina) infatti – continua Lombardi – i principi attivi vengono rilasciati e potrebbe esserci il rischio di perdita». D’altro canto per chi deve imbastire un quantitativo importante di prodotto disporre della polvere permette di risparmiare sul tempo di preparazione e quindi anche sui costi. Altro aspetto da stressare riguarda la disponibilità attuale della cannabis italiana, necessaria per garantire continuità terapeutica. Secondo quanto ci ha spiegato Borzacchiello, a oggi circa una trentina di farmacie hanno fatto richiesta delle infiorescenze allo Stabilimento, per quantitativi diversi «in media 50 grammi». Per quanto riguarda le future richieste lo Stabilimento dispone attualmente in magazzino di «circa 20 kg di infiorescenze e – continua Borzacchiello – ci saranno varie aliquote di produzione programmate durante tutto l’anno che ci porteranno a far fronte in maniera progressiva alle esigenze. Abbiamo un raccolto già in Interazioni con altri medicinali Sono noti effetti sedativi additivi o sinergici, quando la cannabis viene utilizzata allo stesso tempo con altre sostanze con effetto sedativo come l’alcol etilico, le benzodiazepine e gli oppiacei. A causa dell’elevato effetto di primo passaggio nel fegato, in particolare nel caso di somministrazione orale di cannabis, possono verificarsi interazioni farmacocinetiche con farmaci, che sono metabolizzati attraverso gli isoenzimi del sistema del citocromo P450. L’uso simultaneo degli inibitori degli isoenzimi può aumentare la biodisponibilità di delta-9- tetraidrocannabinolo e con questo la possibilità di effetti indesiderati. Farmaci che inibiscono questi isoenzimi sono gli antibiotici (per esempio rifampicina, claritromicina ed eritromicina), gli antimicotici (per esempio itraconazolo, fluconazolo, ketoconazolo e miconazolo), i calcioantagonisti (per esempio diltiazem e verapamil), gli inibitori delle proteasi dell’Hiv (per esempio ritonavir) amiodarone, isoniazide. Secondo l’International Narcotics Control Board i Paesi produttori sono Canada, Regno Unito, Olanda, Danimarca e Israele e i Paesi importatori sono Germania, Spagna, Canada, Danimarca e Italia. Il consumo mondiale di cannabis a uso medico nel 2013 è stato di 51 tonnellate. lavorazione e il prossimo lo avremo tra circa un mese (febbraio, ndr)». La fornitura alle farmacie è subordinata all’invio contemporaneo allo Stabilimento del buono acquisto stupefacenti riportando la denominazione “Cannabis Fm2 (cannabis infiorescenze macinato) flacone da 5 g” e l’ordine d’acquisto del farmaco da parte dell’Ente richiedente. Tale ordine deve obbligatoriamente contenere l’indirizzo di posta elettronica della struttura richiedente, a cui sarà inviata la fattura ed eventuali comunicazioni. Lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze sta producendo un solo tipo di cannabis simile al tipo sativa Bediol® olandese. Il Bediol® presenta un livello di Thc da basso a medio, standardizzato al 6,5% e un livello medio di cannabidiolo non psicoattivo (Cbd), standardizzato all’8%. Il primo lotto di cannabis italiana commercializzato ha un contenuto di Thc al 5,6% e Cbd al 8,6%. Prescrizione e allestimento La prescrizione di preparazioni magistrali a base di cannabis per uso medico, da rinnovarsi volta per volta viene integrata a fini statistici con i dati (anonimi) relativi a età, sesso, posologia in peso di cannabis ed esigenza di trattamento da riportare solo sulla Scheda per la raccolta dei dati dei pazienti trattati prevista. Il farmacista dopo l’acquisto della sostan- Documento d’indirizzo sull’uso corretto della cannabis terapeutica La Direzione generale dei Dispositivi medici e del Servizio farmaceutico – Ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute ha pubblicato un documento indirizzato ai medici prescrittori e ai farmacisti che illustra nel dettaglio le modalità di prescrizione, la posologia e il metodo di somministrazione, le proprietà farmacodinamiche e farmacocinetiche, le controindicazioni, gli effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci. www.farmacianews.it/QydeC 21 Farmacia news | marzo 2017 Cannabis per uso medico nel mondo za attiva deve registrare la movimentazione sul registro di entrata uscita degli stupefacenti in farmacia dedicando una pagina a ogni infiorescenza movimentata. Successivamente, in base alla posologia e alla modalità d’assunzione indicata dal medico procede con l’allestimento. Come spiega Lombardi, in base alla varietà utilizzata e alla forma farmaceutica richiesta «si possono allestire farmaci estremamente diversi tra loro». Le modalità di assunzione previste – orale o inalatoria – hanno cinetiche molto diverse (vedi infografica). Per quanto riguarda le preparazioni definite come olio, queste vengono messe in piedi quando si ha esigenza di preparati con concentrazioni di THC più elevate. «I Cannabis Olive Oil al 10% preparati a partire da Bedrocan contengono mediamente 19 mg di Thc/mL e le resine – che si ottengono impiegando l’alcool come solvente – arrivano a 800 mg di Thc/mL». L’Allegato tecnico del Dm 9 novembre 2015 non riconosce alcun metodo convalidato per l’estrazione in olio e/o altri solventi delle infiorescenze di cannabis e prevede la titolazione per tali preparazioni magistrali. Per assicurare la qualità del prodotto il ministero richiede infatti che «la titolazione del/i principio/i attivo/i deve essere effettuata per ciascuna preparazione magistrale con metodologie sensibili e specifiche quali la cromatografia liquida o gassosa accoppiate alla spettrometria di massa ovvero il metodo di estrazione deve essere autorizzato ai sensi della normativa vigente». «Molte farmacie – sottolinea Lombardi – hanno proceduto creando delle collaborazioni esterne, non avendo queste strumentazioni. Bisogna però precisare che oltre alle metodiche indicate nel decreto 09/11/2015 anche altre sono possibili. La pubblicazione del professor Giuseppe Cannazza – Università di Modena e Reggio Emilia – per esempio indica che risultati affidabili sono ottenuti anche applicando Hplc-Uv». La Società Italiana Farmacisti Preparatori – Sifap ha creato un gruppo tecnico per stilare procedure condivise sull’estrazione a base di olio per rendere standardizzabile la procedura e riproducibile il risultato su tutto il territorio nazionale. «Un primo lavoro, effettuato in collaborazione con l’Università di Milano e già pubblicato nel prontuario galenico Sifo-Sifap, ha avuto l’obiettivo di selezionare una metodica estrattiva per raggiungere la massima estrazione del Thc dal fitocomplesso, spiega Lombardi – mentre l’obiettivo del secondo progetto, effettuato in collaborazione col Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, quasi giunto al termine, è quello di mettere a punto una metodica per salvaguardare l’intera composizione del fitocomplesso». n © RIPRODUZIONE RISERVATA AquaReduce_FN.indd 1 13/02/17 14:30