Prospettive in Pediatria Aprile-Giugno 2015 • Vol. 45 • N. 178 • Pp. 95-101 Dermatologia pediatrica Anomalie vascolari in età pediatrica: nuove indicazioni terapeutiche, vecchi farmaci Pietro Dalmonte Nadia Vercellino U.O. Centro Angiomi, Dipartimento Cardio-ToracoAddominale “Istituto Giannina Gaslini”, Genova Le anomalie vascolari sono lesioni eterogenee che possono interessare tutti i tessuti. La potenziale aggressività di queste lesioni pone spesso indicazione a trattamenti terapeutici in età precoce, anche quando sono ancora asintomatiche. Le malformazioni vascolari circoscritte sono suscettibili di trattamenti terapeutici mirati convenzionali (chirurgia, scleroembolizzazione, laser), in genere con risultati favorevoli, mentre per le forme estese e complicate le possibilità terapeutiche sono sempre state poco soddisfacenti. Negli ultimi anni è diventato sempre più frequente l’utilizzo di farmaci immunomodulatori, già noti da tempo per altre patologie di tipo tumorale o nei trapianti d’organo, per il trattamento in forma sperimentale delle malformazioni vascolari complesse. Il principio è stato quello di utilizzare vecchi farmaci che hanno dimostrato avere anche proprietà antiangiogenetiche. Fra questi, certamente uno dei più promettenti è la rapamicina (sirolimus), che trova oggi indicazione, sebbene in forma sperimentale, nel trattamento delle malformazioni venose e linfatiche complesse, refrattarie alle terapie convenzionali e ad evoluzione invalidante o a rischio di vita. Sono in atto studi clinici estesi su questa ed altre terapie farmacologiche, che, tuttavia, sono ormai ampiamente utilizzate, con ottica multidisciplinare, presso le strutture di riferimento dedite alla cura delle anomalie vascolari. Il propranololo, invece, è ormai entrato nella comune pratica clinica per la cura degli emangiomi infantili ed è già stato registrato sia dalla FDA che dall’EMA. Riassunto Vascular anomalies are heterogeneous and evolutive lesions that can affect all tissues.The potential aggressive nature of these lesions often raises indication in therapeutic treatments at an early age, even when children are still asymptomatic. Localized vascular malformations are susceptible to conventional therapeutic treatments (surgery, sclerotherapy, embolization, laser), usually with favorable results, while for extensive and complicated vascular diseases therapeutic possibilities have always been empirical and not satisfactory. In recent years it has become more and more evident of the use of immunomodulatory drugs, introduced years ago for other diseases like cancer or organ transplants, and now also used as an experimental therapy for complex vascular anomalies because of their antiangiogenic properties. Among these, certainly one of the most promising is rapamycin (sirolimus). It finds indication in the treatment of disabling or life-threatening venous and lymphatic malformations refractory to conventional therapies. Clinical trials are underway on rapamicyn and other drug therapies. Propranolol, at opposite, is now commonly used for the treatment of infantile hemangiomas and it has been already approved both by FDA and EMA. Summary Metodologia della ricerca bibliografica La ricerca degli articoli rilevanti più recente è stata ef- fettuata sul motore di ricerca PubMed, utilizzando le parole chiave: “angiogenesis, vascular malformations, rapamicyn, lymphatic malformations, vascular anomalies”. Sono stati inclusi solo gli articoli in lingua inglese. 95 P. Dalmonte, N. Vercellino Introduzione La classificazione dell’International Society for the Study of Vascular Anomalies (ISSVA), recentemente rivista ed aggiornata in occasione del Convegno internazionale di Melbourne dell’Aprile 2014, conferma la suddivisione delle anomalie vascolari in due grandi gruppi: i tumori vascolari e le malformazioni vascolari, secondo quanto proposto in origine da Mulliken (Mulliken e Glowacki, 1982; Marler e Mulliken, 2001). I tumori vascolari sono lesioni di tipo proliferativo e comprendono le forme benigne (di cui in assoluto la più frequente è l’emangioma infantile), quelle ad aggressività locale (di cui la forma più frequente è l’emangioendotelioma con consumo piastrinico) e quelle maligne (angiosarcomi). Le malformazioni vascolari sono invece suddivise sulla base del pattern istologico in forme semplici (arteriose, venose, capillari, linfatiche) oppure combinate (Tab. I). (Dasgupta e Fishman, 2014) (Bruder et al., 2009). L’uso di una comune nomenclatura ed il riferimento ad una classificazione riconosciuta a livello internazionale garantiscono la correttezza del percorso diagnostico e delle successive terapie. L’utilizzo di nomenclature e classificazioni non corrette è causa di diagnosi improprie, prognosi inaccurate e, soprattutto, trattamenti terapeutici inappropriati. La terapia farmacologica delle anomalie vascolari Nell’ambito delle lesioni proliferative, esistono terapie farmacologiche ormai consolidate, alcune da decenni (Marler e Mulliken, 2005). In particolare, per gli eman- giomi infantili, è stato utilizzato per oltre trent’anni il cortisone, sfruttandone le caratteristiche antiangiogenetiche capaci di arrestarne la fase proliferativa nei primi mesi di vita, con una percentuale di successo attorno al 75% (Enjolras, 1997). Per le forme tumorali a maggiore aggressività, sono stati utilizzati i chemioterapici (la vincristina è il farmaco di prima scelta) con ottimi risultati (Wang e Li, 2015; Margolin et al., 2014; Jahnel et al., 2012; Tlougan et al., 2013). Negli ultimi anni, la terapia cortisonica dell’emangioma infantile è tramontata, definitivamente sostituita dal propranololo, farmaco beta-bloccante di prima generazione che si è rivelato capace di arrestare la fase proliferativa ed indurre una rapida involuzione dell’emangioma infantile, con una percentuale di successo superiore al 95%. Il propranololo oggi rappresenta la terapia farmacologica di prima scelta per questi tumori vascolari (Léauté-Labrèze et al., 2015; Solman et al., 2014; Luo et al., 2015) (Tab. II) 1. Mentre storicamente il trattamento medico delle anomalie vascolari è stato piuttosto empirico, i recenti progressi della genetica molecolare e della biologia cellulare hanno aperto la strada all’applicazione della farmacologia anche al campo delle malformazioni vascolari, ed è apparso nella letteratura medica internazionale un numero progressivamente crescente di articoli relativi all’argomento. Tradizionalmente, le malformazioni vascolari sono trattate con procedure di scleroterapia (malformazioni venose e/o linfatiche), embolizzazione arteriosa (malformazioni artero-venose), escissione chirurgica (Hammill et al., 2011; Lee et al., 2014). I farmaci chiamati in causa nel campo malformativo vascolare sono farmaci immunomodulatori, non di nuova generazione, ma già utilizzati da molti anni per altre patologie e dei quali è nota Tabella I. Classificazione ISSVA (International Society for the Study of Vascular Anomalies) delle Anomalie Vascolari) – Revisione al Convegno ISSVA di Melbourne, Aprile 2014. TUMORI VASCOLARI Benigni Ad aggressività locale Maligni MALFORMAZIONI VASCOLARI Comuni Combinate Vasi maggiori Associate ad altre anomalie Capillari MCVL Arteriose SKT Linfatiche MLV Venose SSW Venose MVL Linfatiche SPW MAV MCAV Fistole AV MCLAV S. Maffucci S. Proteus S. CLOVES MCVL: malformazione capillaro-veno-linfatica; MLV: malformazione linfatico-venosa; MVL: malformazione veno-linfatica; MCAV: malformazione capillaro-artero-venosa; MCLAV: malformazione capillaro-linfatico-artero-venosa; SKT: Sindrome di Klippel-Trenaunay; SSW: Sindrome di Sturge-Weber; SPW: Sindrome di Parkes-Weber; CLOVES: acronimo per: Congenital, Lipomatous, Overgrowth, Vascular Malformations, Epidermal Nevi, Spinal/Skeletal Anomalies e/o Scoliosis. 1 96 Il propranololo fu registrato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1967. Il farmaco, in forma di sciroppo ad uso pediatrico, è stato commercializzato negli USA nel marzo 2014 (col nome di Hemangeol®) ed in Francia nel aprile 2014 (col nome di Hemangiol®) ma non è ancora in commercio in Italia, per cui la prescrizione è ancora per poco off-label con preparazione galenica. Nel nostro Paese la disponibilità dovrebbe esserci a partire dai prossimi mesi. Anomalie vascolari: nuove indicazioni, vecchi farmaci Tabella II. Propranololo. Il propranololo (P.) è il farmaco di prima scelta per il trattamento degli Emangiomi Infantili. Il propranololo (P.) è un antagonista beta adrenergico non selettivo. Sembra agire attraverso un’azione vasocostrittrice o antiangiogenetica o un’azione di inibizione del VEGF e del bFGF o all’induzione di apoptosi dell’endotelio. Le controindicazioni al P. sono: asma o storia di broncospasmo, ipotensione, peso inferiore ai 2 kg, ipersensibilità nota al P. o ai suoi eccipienti, alcune patologie cardiache (blocco A/V di II e III, l’insufficienza cardiaca scompensata) ed il feocromocitoma. Timing, dose e follow-up del trattamento • Una valutazione cardiologica con ECG va eseguita per ottenere il nulla osta al trattamento. • Il trattamento, qualora indicato, deve essere avviato il prima possibile, preferibilmente tra la 5° settimana ed il 5° mese di vita. • Il trattamento deve essere iniziato in ambiente esperto e protetto. • Nei bambini ad alto rischio (età corretta inferiore alle 5 settimane, comorbidità cardiovascolare o respiratoria o del metabolismo glucidico, inadeguato supporto sociale), la terapia deve essere iniziata in regime di degenza. In tutti gli altri casi la cura può essere iniziata in regime di DH con monitoraggio dei parametri vitali e della glicemia. • La dose del farmaco è di 2-3 mg/kg/die suddivise in 2 somministrazioni per 6 mesi. Tale dose può essere preceduta da un periodo di trattamento di una settimana a metà dosaggio. Invece la fine del trattamento non richiede gradualità. • È raccomandato un monitoraggio mensile per la sorveglianza di eventuali effetti collaterali con valutazione clinica e documentazione fotografica, controllo del peso, misurazione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. • Ad ogni visita di controllo è raccomandato: 1. investigare eventuali sintomi respiratori quali la tosse, sibili, stridore. 2. controllo della glicemia in caso di insorgenza di sudorazione anomala, irritabilità, malessere. Il riscontro di tali sintomi deve indurre alla sospensione transitoria del trattamento. • Una ulteriore valutazione cardiologica è richiesta in caso di bradicardia (< 70 bpm; < 80 in neonati) o di ipotensione (< 50/30 mmHg) o in caso di presenza o storia di aritmia/cardiopatia o di storia materna di connettivopatia. • In caso di procedure diagnostico/terapeutiche che richiedono il digiuno è indicata la sospensione della terapia o, se ciò non fosse possibile, la somministrazione di glucosata per via e.v. • Il P. non richiede modifica nel calendario vaccinale. • In caso di recidiva è possibile effettuare un nuovo ciclo di terapia. È raccomandata un’opportuna educazione dei genitori o dei caregiver per la somministrazione del farmaco e per la sorveglianza di possibili effetti collaterali. la potenzialità anti-angiogenetica (Margolin et al., 2014). Oggi sappiamo che anche le malformazioni vascolari hanno potenzialità proliferativa che si attivano in occasione di traumi, infezioni e variazioni ormonali. In particolare, le malformazioni vascolari che non interessano i grandi vasi, definite extratronculari, rappresentano residui embrionari dovuti ad arresto di sviluppo nelle fasi precoci dell’embriogenesi. Si tratta di tessuto vascolare “immaturo”, con caratteristiche cellulari di tipo mesenchimale, che conserva la potenzialità di crescita se stimolato (ad esempio in occasione di menarca, gravidanza, terapie ormonali, traumi, infezioni, interventi chirurgici). In sintesi, possiamo affermare che le malformazioni vascolari (capillari, ma soprattutto quelle linfatiche, venose ed artero-venose) tendono ad accrescersi nel tempo, infiltrando i tessuti e causando distorsioni, ostruzioni o compressioni vasculo-nervose e sulle vie aeree, gravi problematiche estetiche e problemi funzionali in genere (Hassanein et al., 2012). In una recente revisione di queste opzioni terapeutiche, sono stati identificati oltre 20 farmaci utilizzati. Nella Tabella III sono riportati i farmaci utilizzati nelle malformazioni vascolari, con indicazione del loro meccanismo d’azione ed i livelli di evidenza. Sono comunque necessari studi clinici randomizzati multicentrici e con numeri più consistenti per provare l’efficacia di queste nuove terapie (Blatt et al., 2013). D’altra parte, l’osservazione clinica ed il riproporre vecchi farmaci (vecchi farmaci per nuove indicazioni) sono stati, in passato anche recente, mezzi potenti per individuare nuove terapie per i tumori vascolari; ora si fa lo stesso per le malformazioni (Blatt et al., 2013). La terapia con rapamicina delle malformazioni vascolari Tra i nuovi farmaci riportati in Tabella III, uno dei più promettenti ed all’attenzione internazionale è la rapamicina, anche comunemente nota come sirolimus (Rössler et al., 2014). 97 P. Dalmonte, N. Vercellino Tabella III. Terapie farmacologiche “off-label” utilizzate nel trattamento delle anomalie vascolari. Farmaco Anomalia Vascolare Meccanismo d’azione Livello di Evidenza Propranololo Emangioma infantile beta-bloccante R EK, tufted angioma antagonista VEGF S Linfangiomatosi vasocostrittore C antiangiogenico Rapamicina (sirolimus) Amartoma (PTEN mutations) mTOR-inibitore C ML e MV antagonista VEGF rs Linfangiomatosi generalizzata apoptosi C Linfangiomatosi ossea C EK con SKM C Malformazioni capillari C MV intestinali (BRBNS) C Talidomide MAV intestinale antagonista FGF R Doxiciclina MAV del SNC inibitore VEGF2 S Emangioma infantile antagonista VEGF S TEE Bevacizumab S MAV in TEE S Emangioblastoma del SNC S Marimastat MAV inibitori MMP C Imiquimod Emangioma infantile inibitori MMP rs Octeotride MV intestinali analogo somatostatina S ML intestinali antagonista VEGF S ML micro e macrocistiche inibitore fosfodiesterasi C ML dell’osso (S. di Gorham) ignoto S MC Sildenafil Bifosfonati (acido zoloedronico, pamidronato) C R: randomized clinical trial; S: single arm clinical trial; sr: serie retrospettiva, > 5 casi con dimostrata efficacia: C ≤ 5 casi con dimostrata efficacia; EK con SKM: Emangioendotelioma kaposiforme con fenomeno/sindrome di Kasabach-Merritt; BRBNS: Blue Rubber Bleb Nevus Syndrome; FGF: fattore di crescita dei fibroblasti; MAV: Malformazione artero-venosa; MC: Malformazione capillare; ML: malformazione linfatica; MMP: metallo proteinasi; MV: malformazione venosa; PTEN (phosphatases and tensin homolog): SNC: sistema nervoso centrale; TEE: Telengectasia emorragico-ereditaria; VEGF: fattore di crescita vascolare dell’endotelio. Si tratta di un antibiotico macrolide prodotto da un batterio (Streptomyces hygroscopicus) estratto dalla radice delle rape, originariamente introdotto per il trattamento del rigetto dei trapianti d’organo (in particolare di rene); il farmaco è comunemente noto agli oncologi come “mTOR”-inibitore. L’acronimo “mTOR” sta per “mammalian Target Of Rapamycin”, vale a dire “bersaglio della rapamicina nei mammiferi”. Più precisamente, l’“mTOR” è una protein-chinasi che regola la crescita, la proliferazione, la motilità e la sopravvivenza delle cellule, la sintesi proteica e la trascrizione (Thomson e Woo, 1989; Sehgal, 1995). Poiché l’“mTOR” interagisce con diverse vie che portano alla neoangiogenesi, si è ipotizzato che uno dei suoi inibitori (sono noti diversi farmaci tumorali di questo tipo), il sirolimus, avrebbe proprietà antiangiogenetiche (prevalentemente di tipo anti-linfangiogeneti98 co). Proprio per tali proprietà, il sirolimus si utilizza anche negli stent coronarici a rilascio di farmaco Tali proprietà antiangiogenetiche, sebbene più specifiche per i tessuti linfatici, sembrano avere effetti favorevoli anche nelle malformazioni vascolari a prevalenza venosa. La terapia è riservata alle malformazioni vascolari estese ed evolutive, soprattutto a localizzazione viscerale ed ossea, nelle quali hanno fallito o non trovano indicazione le più standardizzate procedure terapeutiche (chirurgia, laser, scleroterapia, embolizzazione). Il farmaco necessita di essere integrato con terapie anticoagulanti, profilassi antibiotica, farmaci analgesici ed antiflogistici e richiede adeguato monitoraggio dei potenziali effetti collaterali e dell’andamento clinico. La gestione ottimale di questa terapia è di tipo Anomalie vascolari: nuove indicazioni, vecchi farmaci multidisciplinare e va effettuata utilizzando protocolli operativi specifici e condivisi (Rössler et al., 2014). Nella Tabella III sono riportate le indicazioni attuali all’impiego della rapamicina come risultano dalla letteratura medica internazionale. Tra le indicazioni riportate in letteratura, è particolarmente interessante l’anomalia linfatica generalizzata o linfangiomatosi, malformazione diffusa ed evolutiva a carattere invalidante e spesso letale, che può coinvolgere mediastino, polmoni, retroperitoneo, milza, ossa, tessuti molli e cute, e che si complica con chilotorace recidivante nel 40-50% dei casi. La terapia con rapamicina sembra stabilizzare e migliorare il quadro clinico e ridurre l’entità dei versamenti pleurici chilosi (Wang et al., 2015). Nel 2012 è stata riportata la prima segnalazione di esito favorevole del sirolimus in un caso di malformazione venosa diffusa cutanea ed intestinale, complicata da frequenti enterroragie nell’ambito della Blue Rubber Bleb Nevus Syndrome. In questo paziente la terapia ha ridotto rapidamente il volume delle localizzazioni malformative ed arrestato completamente il sanguinamento di quelle intestinali (Yuksekkaya et al., 2012). Altri report hanno documentato l’esito favorevole della terapia nelle localizzazioni cutanee e gastrointestinali della teleangectasia emorragico-ereditaria (Skaro et al., 2006). Un’altra recente segnalazione è il trattamento di una malformazione venolinfatica periorbitaria ad elevato rischio di ambliopia in un neonato; in questo caso, tuttavia, si segnala la recidiva della lesione a distanza di qualche mese dalla sospensione del farmaco (Kim et al., 2015). Nel 2011, Hammill ha riportato la risposta favorevole al sirolimus in 6 pazienti con anomalie vascolari responsabili di prognosi infausta e refrattarie ad altre terapie; il farmaco è stato utilizzato in questa serie a scopo compassionevole. La diagnosi è stata di emangioendotelioma kaposiforme con sequestro piastrinico in 1 caso, malformazione linfatica microcistica con interes- samento osseo e pleurico in 4 casi, e malformazione combinata diffusa capillaro-linfatico-venosa in 1 caso. A seguito di questa esperienza, Hammill e Colleghi hanno evidenziato la necessità di una sperimentazione clinica con sirolimus in pazienti con anomalie vascolari, ed hanno avviato uno studio clinico di fase 2 (studio clinico governativo NCT00975819). Questi Autori sottolineano anche l’importanza di studi clinici per definire la dose massima tollerata, la dose minima necessaria per l’efficacia e la necessità di stabilire protocolli operativi per il monitoraggio della sicurezza (Hammill et al., 2011). Considerazioni e conclusioni Quando si utilizza il sirolimus per il trattamento delle malformazioni vascolari, ci si devono porre molti quesiti. Data l’eterogeneità e la complessità delle lesioni, è probabile che non tutti i pazienti risponderanno con esito favorevole. Inoltre, non è chiaro se l’indicazione alla terapia dovrebbe riguardare soltanto le malformazioni vascolari complesse a predominanza linfatica. Esistono poi interrogativi relativi alla durata della terapia, rischio di recidiva alla sospensione del farmaco, dose appropriata. Un altro interrogativo riguarda la maggiore o minore efficacia del sirolimus in monoterapia o in abbinamento a corticosteroidi o ad altre terapie. Inoltre, non sappiamo ancora se l’inibizione della via enzimatica nota come “mTOR” possa causare la deregolazione di altri percorsi enzimatici. Ed esistono anche incognite circa gli effetti a lungo termine del sirolimus in età pediatrica; ad esempio, va chiarito se esiste il rischio di compromissione dell’angiogenesi a livello delle cartilagini di accrescimento in età pediatrica (Trenor, 2011). Si auspica che le risposte a questi ed altri interrogativi possano emergere dallo studio clinico governativo americano effettuato presso il Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati in USA, che si è recentemente concluso e di cui si attende l’esito. Tabella IV. Terapia farmacologica con rapamicina delle anomale vascolari complesse. Indicazioni e criteri di inclusione. Indicazioni Emangioendotelioma kaposiforme con SKM Tufted Angioma con SKM Malformazione capillaro-veno-linfatica Malformazione veno-linfatica Malformazione linfatica microcistica Criteri di inclusione Piastrinopenia Piastrinopenia Coagulopatia da consumo Dolore cronico Interessamento viscerale Linfangiomatosi multifocale Interessamento osseo Malformazione capillaro-linfatica-artero-venosa Complicanza ulcerativa PTEN Overgrowth Syndrome con anomalie vascolari Disfunzione cardiaca Sindromi linfangectasiche SKM: Sindrome di Kasabach-Merritt. 99 P. Dalmonte, N. Vercellino Il trial è intitolato “A Phase 2 Study - Clinical Trial Assessing Efficacy and Safety of the mTOR inhibitor sirolimus in the treatment of complicated vascular anomalies”. È iniziato nel Settembre 2009 e si è concluso nel Febbraio 2015 sotto l’egida della “Food and Drug Administration”. L’obiettivo primario è quello di determinare efficacia e sicurezza dell’impiego del sirolimus nel bambino e nel giovane adulto. I criteri di inclusione sono gli stessi di quelli riportati nella Tabella IV. In attesa di risposte, è giustificato l’utilizzo di terapie farmacologiche sperimentali nelle malformazioni va- scolari complesse refrattarie alle terapie convenzionali; l’evidenza di risultati favorevoli, a fronte di una prognosi altrimenti infausta, sopravanza il rischio della terapia sperimentale. Nel frattempo, i progressi della genetica molecolare stanno aprendo la strada alla comprensione dell’intima genesi delle anomalie vascolari, ed oggi sono stati identificati molti geni nei quali le mutazioni provocano forme recessive e dominanti di queste malattie. Da questi progressi potranno presto derivare terapie innovative su basi razionali. Box di orientamento • Cosa sapevamo prima Le malformazioni vascolari sono lesioni ubiquitarie che possono presentarsi in forma diffusa interessando tessuti molli, ossa e visceri. Per molto tempo si è detto che non esistono terapie farmacologiche per le malformazioni vascolari, mentre esistono per i tumori vascolari. Nelle malformazioni vascolari invalidanti e a rischio di vita, la terapia è sempre stata fino ad oggi piuttosto empirica, per lo più sintomatica e palliativa, con risultati scarsi e senza prospettive per il paziente. • Cosa sappiamo adesso Le malformazioni vascolari hanno tendenza evolutiva nel tempo e potenzialità proliferativa; quest’ultima si attiva in occasione di traumi, infezioni, variazioni ormonali. Negli ultimi anni sono state applicate in forma sperimentale nuove terapie farmacologiche per il trattamento delle malformazioni vascolari complesse, invalidanti ed a rischio di vita, utilizzando farmaci noti da tempo e con altre indicazioni, che hanno dimostrato avere anche proprietà antiangiogenetiche. Fra questi, certamente il più interessante sembra essere la rapamicina (sirolimus), che ha fornito risultati molto promettenti per il trattamento delle malformazioni venose e linfatiche refrattarie alle terapie convenzionali. Gli studi clinici sono ancora nella fase sperimentale. • Per la pratica clinica Le malformazioni vascolari complesse, sintomatiche ed invalidanti, refrattarie a terapia medica, possono giovarsi di nuove terapie farmacologiche, di cui la rapamicina sembra essere la più promettente. Queste terapie vanno gestite in ottica multidisciplinare presso strutture di riferimento dedite alla cura delle anomalie vascolari. Bibliografia Blatt J, McLean TW, Castellino SM, et al. A review of contemporary options for medical management of hemangiomas, other vascular tumors, and vascular malformations. Pharmacol Ther 2013;139:327-33. Si tratta di una revisione recente e completa delle terapie farmacologiche attuali nel trattamento di tumori e malformazioni vascolari, con particolare riferimento a quelle off-label e con livelli di evidenza. ** Bruder E, Perez-Atayde AR, Jundt G, et al. Vascular lesions of bone in children, adolescents, and young adults. A clinicopathologic reappraisal and application of the ISSVA classification. Virchows Arch 2009;454:161-79. Dasgupta R, Fishman SJ. ISSVA classification. Semin Pediatr Surg 2014;23:158-61. 100 Enjolras O. Management of hemangiomas. Dermatol Nurs 1997;9:11-7. Review. * Rappresenta una revisione completa del trattamento con corticosteroidi degli emangiomi infantili prima dell’avvento della terapia con propranololo. Hammill AM, Wentzel M, Gupta A, et al. Sirolimus for the treatment of complicated vascular anomalies in children. Pediatr Blood Cancer 2011;57:1018-24. Riporta una casistica di 6 pazienti affetti da anomalie vascolari complesse trattati con terapia orale con rapamicina ad esito favorevole. Riporta interessanti considerazioni sui quesiti ancora da chiarire legati a questa terapia. ** Hassanein AH, Mulliken JB, Fishman SJ, et al. Venous malformation: risk of progression during childhood and adolescence. Ann Plast Surg 2012;68:198-201. Hassanein AH, Mulliken JB, Fishman SJ, et al. Lymphatic malformation: risk of progression during childhood and adolescence. J Craniofac Surg 2012;23:149-52. Jahnel J, Lackner H, Reiterer F, et al. Kaposiform hemangioendothelioma with Kasabach-Merritt phenomenon: from vincristine to sirolimus. Klin Padiatr 2012;224:395-7. Kim D, Benjamin L, Wysong A, et al. Treatment of complex periorbital venolymphatic malformation in a neonate with a combination therapy of sirolimus and prednisolone. Dermatol Ther 2015 Mar 5. doi: 10.1111/dth.12208 [Epub ahead of print]. Léauté-Labrèze C, Hoeger P, MazereeuwHautier J, et al. A randomized, controlled trial of oral propranolol in infantile hemangioma. 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Gaslini 5, 16147 Genova - E-mail: [email protected] 101