Università della Calabria Dipartimento di Lingue e Scienze dell’educazione Corso di laurea in scienze dell’educazione Corso di Pedagogia della differenza Dr.ssa Maria Sammarro - Dr.ssa Manuela Settimo L’aggregazione costituisce per l’essere umano un’esperienza fondamentale: si nasce nella famiglia, la formazione a scuola si realizza nel gruppo, i bambini giocano nel gruppo, e così via. Da sempre, l’essere umano è vissuto all’interno di un gruppo e l’aggregazione consente ai soggetti di soddisfare i propri bisogni biologici o psicologici che sarebbe difficile soddisfare da soli. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Le caratteristiche di un gruppo sono sintetizzabili nel seguente modo: 1. i membri del gruppo interagiscono e si influenzano a vicenda; 2. ogni membro deve rispettare le cosiddette norme di comportamento che caratterizzano un determinato gruppo; 3. ogni membro in un gruppo gioca dei ruoli; 4. tutti i membri sono interdipendenti, cioè hanno bisogno l'uno dell'altro per arrivare agli scopi che il gruppo si è prefissato. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 E’ possibile distinguere la tipologia di un gruppo valutando il numero dei componenti. In primo luogo il termine gruppo deve essere contraddistinto da quello di coppia, la diade, poiché all’interno di quest’ultima entrano in relazione solo due soggetti (madre-figlio, moglie-marito, due amici). Quando si parla di gruppo si intende un insieme di almeno tre soggetti – triade – poiché c’è la possibilità di creare coalizioni. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Il gruppo assume un significato molto importante prevalentemente per il soggetto in età pre-adolescenziale ed adolescenziale in quanto offre un’occasione di aggregazione più importante. Il gruppo inteso come filtro dell’aggregazione tra i membri (gruppo di pari) diventa il filtro fondamentale tra l’adolescente e la società al di fuori del contesto familiare F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Una delle caratteristiche fondamentali dell’adolescenza è la separazione dalla famiglia d’origine. Il soggetto che intorno ai 10 anni esce dalla famiglia per entrare nel gruppo dei pari è portatore di precedenti disposizioni genetiche, livelli di educazione e maturità, che hanno permesso la formazione di una prima identità più o meno forte. Il gruppo dei pari è una forma di aggregazione sociale spontanea tipica dell'età adolescenziale e giovanile che riveste una grande importanza nel processo di crescita degli individui, una sorta di palestra per imparare a divenire adulti. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Le molle che spingono il soggetto ad entrare nel gruppo dei pari sono: • Il bisogno di identificazione • Il bisogno di sicurezza • Il bisogno di attaccamento • Il bisogno di potere Sarà il gruppo dei pari, dunque, a dover soddisfare questi bisogni, permettendo all’individuo di raggiungere quel minimo di autonomia che gli consentirà di fare delle scelte , di uscire gradualmente dalla famiglia, F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 In particolare, Ausubel sottolinea che il gruppo dei coetanei è la maggiore istituzione formativa per gli adolescenti della nostra cultura. Nel gruppo si condividono sentimenti, segreti, desideri, problemi… Nel gruppo si sperimenta la competizione e la collaborazione, i valori e le credenze. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Nel momento in cui gli adolescenti avvertono il giusto bisogno di prendere le distanze dalla famiglia e dalla scuola per cercare una propria dimensione individuale più autonoma il gruppo offre accoglienza, protezione e riconoscimento per la nuova identità che essi vanno formando: ciò li aiuta a non sentirsi più figli o allievi ma individui liberi di sperimentare nuove regole, nuovi modi di stare in relazione, nuove dimensioni quali l'autonomia, l'espressività, l'affettività, la sessualità, la creatività, l'affermazione personale. Il gruppo dei pari è insomma un ambiente aperto in cui è più facile esprimersi e trovare le forme per esprimere la propria personalità, anche contestando il mondo degli adulti. Parallelamente al bisogno di critica, cambiamento e crescita la vita di gruppo soddisfa anche il bisogno di appartenenza ad una comunità in cui specchiarsi e confrontarsi e da cui ricevere riconoscimento, rassicurazione e sostegno. Non sempre però la trasgressione e la contestazione si orientano in modo creativo, e talvolta prendono strade distruttive, come nel caso di certe forme di contestazione che sconfinano nella violenza e nel teppismo o nel caso dell'uso e abuso di sostanze tossiche (fumo, alcool, droghe). È il caso della banda, intesa come “aggregazione patologica” di gruppo in quanto mossa da meccanismi di coesione, e a volte di fusione, che rispondono al bisogno di condividere le proprie frustrazioni, paure, ansie, con gli altri membri del gruppo, attraverso l’identificazione proiettiva precoce. Il passaggio all’acting-out, dunque, rappresenta un atto liberatorio, quasi catartico: la violenza e la criminalità diventano un modo per catturare l’attenzione dell’adulto e realizzare il bisogno di riconoscimento del gruppo in pubblico, al fine di costruirsi una propria identità, sia pure deviante Folla e comportamenti devianti F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 IL MALESSERE GIOVANILE dinamico, in continua trasformazione, è il rappresentante di quell’indefinibile stato di inquietudine, di turbamento, di sconforto che può produrre risposte di Disagio e portare il giovane verso una ricerca compensatoria del piacere immediato. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 DISAGIO = tipo di comportamento non adattativo e tendenzialmente distruttivo, sia verso se stessi sia verso gli altri Come si esprime il disagio? • Patologia mentale • Percorso sociale alternativo (violenza, conflitti, delinquenza) F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Segnali premonitori del disagio: Scarso rendimento scolastico, pur studiando Ritardi o assenze scolastiche immotivate Difficoltà a seguire la disciplina scolastica o a stare seduto in classe Disturbi dell’ alimentazione: Anoressia, Bulimia Disturbi del sonno Abuso di alcool o di sostanze Comportamenti aggressivi e violenti verso animali e/o persone F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Segnali premonitori del disagio: Tentativi di suicidio e comportamenti autolesivi Scarsa accettazione del proprio corpo Tic e movimenti involontari delle mani, del volto o del corpo Mancanza di amici Ipersessualità precoce ed indifferenziata Mancanza di relazioni con l’altro sesso Attitudine spiccata alla menzogna, simulazione e dissimulazione F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Il malessere, causa dell’interruzione o della deviazione dell’itinerario formativo, rende il giovane vittima del proprio disagio conducendolo verso una dimensione problematica e, nel caso-limite, verso un processo di ghettizzazione e di criminalità F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 PATOLOGIA MENTALE MALESSERE DISAGIO AGGRESSIONE DELINQUENZA F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 DEVIANZA Lesioni personali ed omicidio Estorsioni, rapine, sequestri di persona Abusi sessuali, fisici e psichici Atti di terrorismo Atti di guerra non difensiva AGGRESSIVITA’ E VIOLENZA ATTUATA La lotta dei gladiatori ed il circo nell’ antica Roma La boxe e le varie forme di lotta attuale Bullismo Mobbing Violenza ed abuso sessuale tra partner Educazione e rieducazione violenta Pena di morte AGGRESSIVITA’ E VIOLENZA SIMBOLICA Fiabe Sport vari di squadra ed il gioco del calcio Il rito e tradizioni Libri e Fumetti Fantasia Cinema e televisione Competitività AGGRESSIVITA’ E VIOLENZA VIRTUALE Il videogioco Internet Realtà virtuale Aggressività Sistemica L’aggressività in una determinata società cresce con il crescere della popolazione, con il diminuire del lavoro e dei rapporti sociali, con il regredire della cultura e delle strutture e con l’aumentare della rapidità delle trasformazioni sociali; decresce, al contrario, con il diminuire della popolazione, con l’aumento del lavoro e dei rapporti sociali, con il progresso della cultura e delle strutture ed infine con la diminuzione delle trasformazioni sociali AGGRESSIVITA’ ALTRO PAURA DEL RIFIUTO E DELL’ALTRO IMPOSSIBILITA’ DI RELAZIONE INCAPACITA’DI SIMBOLIZZAZIONE SCARSA UNITARIETA’ DELL’IO IMPOSSIBILITA’ DI ASSIMILAZIONE DELL’ OMBRA DISTRUTTIVITA’ ESPLOSIVA E COMPULSIVA TRASFORMAZIONE IN AGITO E DELL’AGITO IN PIACERE VIOLENZA, SANGUE, MORTE, ORGASMO MINORE AUTORE DI REATO COINVOLGIMENTO CRIMINALE PROGRESSIVO •Irregolarità del Comportamento •Violenza in famiglia •Precocità sessuale •Uso di droghe •Abbandono della casa •Frequentazione di delinquenti •Violenza verso gli animali •Violenza verso i diversi •Resistenza ed oltraggio a P.U. •Vandalismo •Furto •Borseggio •Spaccio di droghe •Ricettazione •Reati ecologici •Possesso di armi •Scippo •Reati sessuali •Utilizzazione da parte del sistema criminale •Rapina •Sequestro di persona •Traffico di droghe •Omicidio •Delitti mostruosi Condotte contro le norme, i valori ed i principi della comunità sociale “Il termine devianza si riferisce alla condotta che la gente di un gruppo considera tanto pericolosa o imbarazzante o irritante da punire con sanzioni speciali gli individui che la esibiscono. La devianza non è proprietà inerente ad un tipo particolare di comportamento: è una proprietà conferita a quel comportamento dalla gente che viene in contatto diretto o indiretto con essa. Il solo modo in cui un osservatore può dire se o no un dato tipo di comportamento è deviante, quindi, è di apprendere qualcosa circa i valori culturali di coloro che vi reagiscono […]” F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Devianza Comportamento che si allontana in modo più o meno pronunciato dai modelli sociali dominanti. E’ un concetto normativo e relativo. DISFUNZIONALE: assume un carattere di pericolosità nei confronti del sistema sociale (delinquenza), FUNZIONALE: possibilità di innovazione – valvola di sfogo F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Emile Durkheim: “Non bisogna dire che un atto urta la coscienza comune perché è criminale, ma che è criminale perché urta la coscienza comune. Non lo biasimiamo perché è un reato, ma è un reato perché lo biasimiamo”… F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 In sintesi si può asserire che: • Il crimine nasce dal singolo individuo che viola o devia dalla norma (legge) • Il crimine rappresenta la frattura delle regole sociali • Il crimine è una convenzione sociale e come tale mutevole col succedersi delle culture F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 La devianza è un concetto di natura sociale, mentre la criminalità è un concetto di natura giuridica. Tutti i criminali possono essere ritenuti devianti, mentre non tutti i devianti sono necessariamente criminali F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 DEVIANZA Qualunque comportamento che viola, infrange o si discosta da qualunque norma DEVIANZA SOCIALE Qualunque comportamento che viola, infrange o si discosta dalla norma sociale (consuetudini, costumi, mode, precetti morali, valori culturali, etc) CRIMINALITA', DELINQUENZA, REATO Qualunque comportamento che viola, infrange o si discosta dalla norma penale (codificata o no) MALATTIA Qualunque situazione, condizione o comportamento che viola la norma biologica ( fisiologica, strutturale, sintomatica, eziologica) IMMATURITA’ Qualunque situazione, condizione o comportamento che si discosta dalla norma biologica, psicologica e comportamentale in relazione ad un’ età precoce inferiore a quella che definisce la maturità F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 DISTURBO MENTALE può essere costituito da una o più delle seguenti quattro: Situazioni, condizioni o comportamenti che violano la norma biologica Situazioni, condizioni o comportamenti che violano la norma psicologica Situazioni, condizioni o comportamenti che violano la norma sociale e/o penale Situazioni, condizioni o comportamenti che non violano alcuna norma, ma che sono etichettati come tali dal gruppo sociale dominante F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 L’uomo ha istinti aggressivi e passioni primitive che portano allo stupro, all’incesto, all’omicidio; sono tenuti a freno, in modo imperfetto, dalle F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 La definizione di reato è normativa, ciò significa che è determinata per convenzione e varia di volta in volta secondo i tempi, i luoghi, i valori culturali e le organizzazioni sociali dominanti Il reato è tutto ciò che è definito tale dalla legge penale la legge penale a sua volta è espressione della ideologia prevalente e dei valori particolarmente tutelati in un determinato contesto storico F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria ecologica La causa della condotta criminale è rappresentata dall'esposizione a particolari condizioni di influenzamento ambientale, legate al vivere in zone squalificate ad alta concentrazione criminale. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria della disorganizzazione sociale La condotta criminosa è stimolata dalle condizioni di disorganizzazione sociale (instabilità dei valori culturali, mutamenti profondi delle strutture sociali, disfunzione degli strumenti del controllo sociale, conflitto di norme, obiettivi non raggiungibili dalle masse, socializzazione difettosa, sanzioni deboli o inefficaci per disfunzione del sistema penale) F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria dei conflitti culturali La condotta delinquenziale può essere stimolata dai conflitti culturali che possono opporre due sistemi culturali contigui e contrastanti (mancata integrazione di una parte degli immigrati, da aree rurali o da altri paesi e da altre culture) Teoria delle associazioni differenziali Una persona diventa criminale, a parità di condizioni socio- economiche quando si trova inserita in un gruppo ove vi sia un eccesso di definizioni favorevoli alla violazione della legge rispetto a quelle sfavorevoli. La condotta criminale è un comportamento appreso. Contagio per frequentazione con individui o gruppi già criminali. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria dell’identificazione differenziale L'apprendimento della criminalità non avviene tanto per l'intensità, la durata, la priorità e l'anteriorità dei contatti interpersonali quanto per il processo psicologico di identificazione con il modello criminale Teoria sottoculturale La criminalità può essere intesa come espressione di una particolare sottocultura delinquenziale o violenta F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria dell’anomia In una società anomica non esiste più equilibrio tra le norme e le mete istituzionalmente suggerite ed i mezzi leciti proposti e forniti per raggiungerle, conseguentemente viene stimolata la non osservanza delle norme che regolano le modalità per conseguire le mete strutturali F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria non direzionale Quali sono i fattori? A parità di condizioni socio-economiche solo alcuni soggetti reagiscono con la condotta criminale ai fattori disturbanti ambientali, ciò avviene per la prevalenza di alcuni fattori personali e familiari Irrequietezza, energia, impulsività, estroversione, aggressività, distruttività. Ostilità, antagonismo, rancore, rivendicatività, sospettosità, bisogno d'affermazione, desiderio d'avventura Carenza di adeguatezza dei genitori e dell'ambiente familiare F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Teoria dell’etichettamento La criminalità non è altro che il risultato della reazione sociale. Il deviante è tale non perché commette certe azioni, ma perché la società etichetta come devianti quelle azioni: con la reazione sociale che conferisce la qualifica di deviante, la devianza viene creata in un certo senso dalla società stessa, la quale ha bisogno della devianza esplicita per mascherare un altro tipo di devianza tipica delle classi più abbienti. Colui che è definito come deviante tende a stabilire la sua condotta in una carriera di questo tipo: ciò comporta l'assunzione di ruolo ed il sentimento dell'identità personale diviene, quindi, quello di un Io deviante. La stigmatizzazione di devianza fa sì che il soggetto che si è comportato in un certo modo finisca per riconoscere se stesso nell'etichetta che gli è stata posta e non modifichi più la sua condotta F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Fobia e il rifiuto della scuola Disturbi delle condotte alimentari nel senso di anoressia o bulimia Disturbi del sonno Atteggiamento doppio (possessivo e tiranno in famiglia, inibito e conformista nell’ambiente esterno) Timidezza patologica Atteggiamento e comportamento ribelle ed irriducibile Insicurezza nei rapporti con i coetanei e crisi di identità adolescenziale Intellettualizzazione come forma di compenso Tendenza alla nevrosi reattiva d’ansia o depressivo-fobica Dispersione scolastica Impossibilità di accesso al mercato del lavoro L’ abuso di alcool, di droghe e la tossicodipendenza La devianza minorile L’accentuarsi delle manifestazioni trasgressive La difficoltà di amicizia e di aggregazione in gruppi F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbi dell'Apprendimento: caratterizzati da un funzionamento scolastico che è sostanzialmente inferiore a quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e un’educazione appropriata all'età del soggetto. I disturbi specifici sono: Disturbo della Lettura, Disturbo del Calcolo, Disturbo dell'Espressione Scritta F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbo delle Capacità Motorie: questo include il Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione, che è caratterizzato da coordinazione motoria sostanzialmente inferiore rispetto a quanto previsto data l'età cronologica e la valutazione psicometrica dell'intelligenza del soggetto. Disturbi della Comunicazione: questi disturbi sono caratterizzati da difficoltà nell'eloquio o nel linguaggio e includono il Disturbo dell’Espressione del Linguaggio, il Disturbo Misto dell’Espressione e della Ricezione del Linguaggio, il Disturbo della Fonazione, la Balbuzie. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbi Generalizzati dello Sviluppo: questi disturbi sono caratterizzati da gravi deficit e compromissione generalizzata di molteplici aree dello sviluppo. Queste includono la compromissione dell'interazione sociale reciproca, la compromissione della comunicazione e la presenza di comportamento, interessi, e attività stereotipati. I disturbi specifici sono il Disturbo Autistico, il Disturbo di Rett, il Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza, il Disturbo di Asperger, F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbo di Asperger Compromissione qualitativa nell’interazione sociale, come manifestato da almeno 2 dei seguenti: 1. marcata compromissione nell’uso di diversi comportamenti non verbali come lo sguardo diretto, l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano l’interazione sociale 2. incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo 3. mancanza di condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone 4. mancanza di reciprocità sociale o emotiva. Modalità di comportamento, interessi, e attività ristretti ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno uno dei seguenti: 1. dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi stereotipati e ristretti, che risultano anomali o per intensità o per focalizzazione 2. manierismi motori stereotipati e ripetitivi (per es., sbattere o torcere le mani o le dita o movimenti complessi di tutto il corpo 3. persistente eccessivo interesse per parti di oggetti Non vi è un ritardo del linguaggio clinicamente significativo Non vi è un ritardo clinicamente significativo dello sviluppo cognitivo o del comportamento adattivo (tranne che dell’interazione sociale) e della curiosità per l’ambiente nella fanciullezza. Disturbo Autistico A quanto già riportato per il disturbo di Asperger, ossia compromissione qualitativa dell’interazione sociale e modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati vanno aggiunti i seguenti criteri: compromissione qualitativa della comunicazione come manifestato da almeno 1 dei seguenti: • ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica) • in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri • uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico • mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo; Disturbo di Rett sviluppo prenatale e perinatale apparentemente normale • sviluppo psicomotorio apparentemente normale nei primi 5 mesi dopo la nascita • circonferenza del cranio normale al momento della nascita • Esordio di tutti i seguenti dopo il periodo di sviluppo normale: • • rallentamento della crescita del cranio tra i 5 e i 48 mesi perdita di capacità manuali finalistiche acquisite in precedenza tra i 5 e i 30 mesi con successivo sviluppo di movimenti stereotipati delle mani (per es., torcersi o lavarsi le mani) • perdita precoce dell'interesse sociale lungo il decorso (sebbene l'interazione sociale si sviluppi spesso in seguito) • insorgenza di andatura o movimenti del tronco scarsamente coordinati • sviluppo della ricezione e dell'espressione del linguaggio gravemente compromesso con grave ritardo psicomotorio. Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza Sviluppo apparentemente normale per almeno i primi 2 anni dopo la nascita, come manifestato dalla presenza di comunicazione verbale e non verbale, relazioni sociali, gioco e comportamento adattivo adeguati all’età. Perdita clinicamente significativa di capacità di prestazione già acquisite in precedenza (prima dei 10 anni) in almeno due delle seguenti aree: espressione o ricezione del linguaggio capacità sociali o comportamento adattivo controllo della defecazione o della minzione gioco abilità motorie • • • • • • • • Anomalie del funzionamento in almeno due delle seguenti aree: compromissione qualitativa dell’interazione sociale (per es., compromissione dei comportamenti non verbali, incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei, mancanza di reciprocità sociale o emotiva) compromissioni qualitative della comunicazione (per es., ritardo o mancanza del linguaggio parlato, incapacità di iniziare o di sostenere una conversazione, uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio, mancanza di giochi vari di imitazione) modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, incluse stereotipie motorie e manierismi Disturbi da Deficit di Attenzione e da Comportamento Dirompente: questa sezione include il Disturbo da Deficit di Attenzione/lperattività, caratterizzato da imponenti sintomi di disattenzione e/odi iperattività-impulsività. Sono previsti dei sottotipi per precisare la sintomatologia prevalente: Tipo con Disattenzione Predominante, Tipo con Iperattività/lmpulsività Predominanti, e Tipo Combinato. In questa sezione sono inclusi anche i Disturbi da Comportamento Dirompente: il Disturbo della Condotta è caratterizzato da una modalità di comportamento che lede i diritti fondamentali degli altri oppure le principali norme o regole sociali adeguate alla età; il Disturbo Oppositivo Provocatorio è caratterizzato da una modalità di comportamento negativistica, ostile e provocatoria. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbi da Tic: questi disturbi sono caratterizzati da tic vocali e/o motori. I disturbi specifici inclusi sono il Disturbo di Tourette, il Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali, il Disturbo Transitorio da Tic e il Disturbo da Tic Non Altrimenti Specificato. I tic sono movimenti involontari rapidi, improvvisi e finalistici che tendono a ripetersi con un ritmo irregolare e che si distinguono in semplici e complessi: I tic motori semplici includono: ammiccamenti, torsioni del collo, alzate di spalle, smorfie del viso, colpi di tosse; mentre i tic vocali semplici includono: raschiarsi la gola, grugnire, tirare su con il naso, sbuffare. I tic motori complessi riguardano: movimenti mimici, saltare, toccare, battere i piedi, odorare un oggetto; i tic vocali complessi riguardano, invece la ripetizione di parole o di frasi fuori dal contesto, nei casi più gravi, la coprolalia (uso di parole oscene) e l'ecolalia (ripetizione di suoni, parole o frasi udite per ultime). I tic nascono in risposta a fortissime sensazioni di necessità che costringono il soggetto a compierli per abbassare la tensione. Il tic sarebbe il risultato di uno stimolo sensitivo-sensoriale periferico, che generalmente si riduce molto fino alla scomparsa durante il sonno o comunque in periodi di tranquillità, mentre si accentua in presenza di stress. Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione dell’infanzia o della Prima Fanciullezza: questi disturbi sono caratterizzati da persistenti anomalie della nutrizione e dell'alimentazione. I disturbi specifici inclusi sono la Pica, il Disturbo di Ruminazione, e il Disturbo della Nutrizione dell'Infanzia o della Prima Fanciullezza. L'Anoressia nervosa e la Bulimia Nervosa sono incluse nella sezione "Disturbi dell'Alimentazione« Disturbi della Evacuazione: questo gruppo racchiude l'Encopresi, la ripetuta evacuazione di feci in luoghi inappropriati, e l'Enuresi, la ripetuta emissione di urine in luoghi inappropriati. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Altri Disturbi dell'Infanzia, della Fanciullezza, o dell'Adolescenza: questo gruppo comprende i disturbi che non sono inclusi nelle altre sezioni sopra elencate. Il Mutismo Selettivo è caratterizzato da una notevole incapacità di parlare in specifiche situazioni sociali nonostante in altre situazioni parlare sia possibile e nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma. Sono bambini che a casa non stanno mai zitti, mentre fuori o in presenza di estranei, in luoghi pubblici o in contesti sociali, come l'asilo o la scuola, non riescono a parlare. Non è un fenomeno dovuto a qualche disfunzione organica o a un'incapacità correlata allo sviluppo, ma è un disturbo legato all'ansia. I bambini con Mutismo Selettivo sono particolarmente sensibili e spesso il loro atteggiamento viene interpretato come eccessiva timidezza. Il Disturbo di Ansia da separazione Il Disturbo Reattivo dell'Attaccamento dell'Infanzia o della Prima Fanciullezza Il Disturbo di Ansi di Separazione è caratterizzato da un'ansia eccessiva e inadeguata • • • • • • • rispetto il livello di sviluppo che riguarda la separazione da casa o da coloro a cui il bambino è attaccato, come evidenziato da tre (o più) dei seguenti elementi: malessere eccessivo quando avviene la separazione da casa o dai principali personaggi di attaccamento o quando essa è anticipata col pensiero persistente ed eccessiva preoccupazione per eventi spiacevoli che comportano separazione dai principali personaggi di attaccamento (per es., essere smarrito o essere rapito) persistente riluttanza di andare a scuola o altrove per la paura della separazione persistente paura o riluttanza a stare solo o senza i principali personaggi di attaccamento a casa, persistente riluttanza o rifiuto di andare a dormire senza avere vicino uno dei personaggi principali di attaccamento o di dormire fuori casa ripetuti incubi sul tema della separazione ripetute lamentele di sintomi fisici (per es., mal di testa, dolori di stomaco, nausea o vomito) quando avviene od è anticipata col pensiero la separazione dai principali personaggi di attaccamento. La durata dell’anomalia è di almeno 4 settimane. L’esordio è prima dei 18 anni. L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, scolastica (lavorativa), o di altre importanti aree del funzionamento Il Disturbo Reattivo dell'Attaccamento dell'Infanzia o della Prima Fanciullezza è caratterizzato da una modalità di relazione sociale notevolmente disturbata e inadeguata rispetto al livello di sviluppo, che si manifesta nella maggior parte dei contesti ed è associata con un accudimento grossolanamente patogeno. Ci sono due tipi di sintomatologia clinica. Nel Tipo Inibito, il bambino è persistentemente incapace di dare inizio alla maggior parte delle interazioni sociali: il bambino mostra modalità di risposta eccessivamente inibite, ipervigili, o altamente ambivalenti (per es., attenzione fredda, resistenza alle tenerezze o un misto di approccio ed evitamento). Nel Tipo Disinibito, vi è una modalità di attaccamento diffuso. Il bambino mostra socievolezza indiscriminata o una mancanza di selettività nella scelta dei personaggi di attaccamento. Per definizione, la condizione è associata ad un accudimento grossolanamente patologico che può assumere la forma di persistente trascuratezza nei confronti dei bisogni emotivi fondamentali del bambino di benessere, stimolazione, e affetto; persistente trascuratezza nei confronti dei bisogni fisici fondamentali del bambino; o ripetuti cambiamenti della persona che principalmente si prende cura del bambino, che impediscono la formazione di legami stabili (per es., frequenti cambiamenti dei genitori adottivi). Il Disturbo da Movimenti Stereotipati è caratterizzato da comportamento motorio ripetitivo, verosimilmente intenzionale, e afinalistico, che interferisce notevolmente con le normali attività e a volte può comportare lesioni corporee. I bambini o gli adolescenti possono presentare problemi che richiedono attenzione clinica, ma che non sono definiti come disturbi mentali (per es., Problemi Relazionali, Problemi Connessi a Maltrattamento o ad Abbandono, Lutto, Funzionamento Intellettivo Limite, Problemi Scolastici, Comportamento Antisociale nel Bambino o nell'Adolescente, Problema di Identità). F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Tra i Disturbi psichiatrici dei minori nel DSM IV, il Disturbo della condotta: una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l'età vengono violati, come manifestato dalla presenza di tre (o più) dei seguenti criteri F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbo della condotta Aggressioni a persone o animali 1) spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri 2) spesso dà inizio a colluttazioni fisiche 3) ha usato un'arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es. un bastone, una barra, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola) 4) è stato fisicamente crudele con le persone 5) è stato fisicamente crudele con gli animali 6) ha rubato affrontando la vittima (per es., aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata) 7) ha forzato qualcuno ad attività sessuali F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbo della condotta Distruzione della proprietà 1) ha deliberatamente appiccato il fuoco con l'intenzione di causare seri danni 2) ha deliberatamente distrutto proprietà altrui Frode o furto 1) è penetrato in un edificio, un domicilio o una automobile altrui 2) spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè raggira gli altri) 3) ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima (per es. furto nei negozi, ma senza scasso; falsificazioni) F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbo della condotta Gravi violazioni di regole 1) spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori, con inizio prima dei 13 anni di età 2) è fuggito da casa di notte almeno due volte mentre viveva a casa dei genitori o di chi ne faceva le veci (o una volta senza ritornare per un lungo periodo) 3) marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni di età. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 Disturbo oppositivo compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo e che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti 4 (o più), ( o anche uno solo, ma molto frequente), dei seguenti: 1) spesso va in collera 2) spesso litiga con gli adulti 3) spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare la/le richieste o regole degli adulti 4) spesso irrita deliberatamente le persone 5) spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento 6) è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri 7) è spesso arrabbiato e rancoroso 8) è spesso dispettoso e vendicativo F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 aggressività lieve: il bullismo e i comportamenti di disturbo; aggressione fisica: l’attacco fisico e le violenze di gruppo; violenza: comportamenti di attacco personale e di violenza sessuale. F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009 MINORE AUTORE DI REATO COINVOLGIMENTO CRIMINALE PROGRESSIVO •Irregolarità del Comportamento •Ricettazione •Violenza in famiglia •Reati ecologici •Precocità sessuale •Possesso di armi •Uso di droghe •Scippo •Abbandono della casa •Reati sessuali •Frequentazione di delinquenti •Utilizzazione da parte •Violenza verso gli animali del sistema criminale •Violenza verso i diversi •Rapina •Resistenza ed oltraggio a P.U. •Sequestro di persona •Vandalismo •Traffico di droghe •Furto •Omicidio •Borseggio •Delitti mostruosi •Spaccio di droghe F. Bruno, Pedagogia sociale. Epistemologia, campo e metodologia, Pensa Multimedia, Lecce, 2009