Istituto…………………… NOME COGNOME Tesina esame di …….. Anno scolastico 2011-2012 1 ITALIANO Una corda a tre fili nessuno può romperla. L’acqua se trattenuta da un muro non può uscire; nella casa di canne il fuoco non può essere spento. Se tu mi aiuti, io aiuto te. Chi può prevalere su di noi? Epopea di Gilgamesh Giuseppe Ungaretti Giuseppe Ungaretti ha sentito la poesia come una vocazione e una missione, rivivendo in sé gli antichi miti sulla sacralità del poeta. Nato da genitori lucchesi ad Alessandria d’Egitto (1888), vi rimase fino al 1912. Recatosi poi a Parigi, fu in contatto con le correnti di avanguardia, e, in quella città, dove si raccoglievano allora intellettuali e artisti di tutta l’Europa, conobbe tra gli italiani, Soffici, Papini, Palazzeschi, tra i francesi, Gide, Valery Apollinaire. Venuto in Italia nel 1914, partecipò alla campagna interventista e, scoppiata la guerra, combattè dal ’15 al ’18 sul Carso e sull’Isonzo. Durante la guerra trovò, nelle liriche pubblicate sotto il titolo “Il porto sepolto”(1916) “Allegria di naufragi” (1919) , una sua voce originale,costruendosi, con un lavoro paziente di eliminazione e condensazione, un modulo nel quale il “ frammento” raggiungeva un massimo estremo di essenzialità. Dal punto di vista dei temi, alla base dei due volumetti vi era, imposta dalle circostanze alla coscienza di tanti artisti, la guerra, con le sue devastazioni materiali e morali,ma,anche con le reazioni “umane” che essa provocava. Ungaretti vi reagiva sottolineando con sobrio pudore la sua tristezza di uomo, la sua disperazione esistenziale, ma, nello stesso tempo, la sua brama di infinito e di eterno, il suo placarsi in illusioni effimere, il suo consolarsi 2 nella scoperta di un rapporto fraterno con gli altri. Alla base di queste liriche era una poetica che Ungaretti definì della “parola”: non suono o colore, non presa sensuale del mondo, ma ricerca pensosa di una essenzialità che concentrasse e agrumasse un mondo ricco di affetti. Scardinò altresì il verso tradizionale, isolò ogni singola parola,l’avvolse di spazi bianchi e di pause,a caricarla così del maggior peso possibile di valori intellettuali e affettivi. Ungaretti usava rivedere più volte i suoi testi, introducendo mutamenti anche rilevanti da un’edizione all’altra. L’Allegria, pubblicata per la prima volta nel 1919, comprende le poesie scritte fra il 1914 e il 1919; la parte più significativa sono quelle del Porto Sepolto, scritte al fronte della prima guerra mondiale (19° Reggimento di Fanteria); ciascuna reca in calce un luogo e una data, quasi fosse una pagina di un diario. Accanto ai temi della vita in trincea, situazione estrema di contatto quotidiano con la morte, affiorano i ricordi della vita precedente, momenti di desolazione esistenziale, di contemplazione della natura, motivi di una religiosità ancora indefinita. Il messaggio dominante è “l’attaccamento alla vita” dichiarato anche nei suoi momenti più terribili, il coraggio di vivere nonostante tutto. Le poesie sono in parte brevi, e composte di versi liberi brevissimi: poche scarne parole, isolate tra grandi spazi bianchi, senza punteggiatura, vogliono concentrare in sé il succo di un’esperienza,di una sofferta meditazione. Prenderò in esame la poesia dal titolo: I FIUMI. (analisi del testo) Nel ’36 si trasferì a San Paolo del Brasile, professore di italiano in quell’Università. E lì nel ’39 gli morì il figlio Antonello. Rientro nel 1942, nominato titolare a Roma di letteratura moderna e contemporanea “per chiara fama”. La sua figura vivace e ispirata divenne popolare attraverso la radio e la televisione; il suo spirito e il suo candore, i suoi scatti d’umore lo fecero amare da una numerosa schiera di discepoli e ammiratori. L’idea che ci ha lasciato in eredità è quella della poesia come espressione di una sfera spirituale superiore, di valori eterni più forti della crisi dell’uomo contemporaneo. Morì a Milano nel 1970. 3 Giuseppe Ungaretti I FIUMI Cotici il 16 agosto 1916 Mi tengo a quest’albero mutilato Abbandonato in questa dolina Che ha il languore Di un circo Prima o dopo lo spettacolo E guardo Il passaggio quieto Delle nuvole sulla luna Stamani mi sono disteso In un’urna d’acqua E come una reliquia Ho riposato L’Isonzo scorrendo Mi levigava Come un suo sasso Ho tirato su Le mie quattro ossa E me ne sono andato Come un acrobata Sull’acqua Mi sono accoccolato Vicino ai miei panni Sudici di guerra E come un beduino Mi sono chinato a ricevere Il sole Questo è l’Isonzo E qui meglio Mi sono riconosciuto Una docile fibra Dell’universo Il mio supplizio È quando Non mi credo In armonia 4 Ma quelle occulte Mani Che m’intridono Mi regalano La rara Felicità Ho ripassato Le epoche Della mia vita Questi sono I miei fiumi Questo è il Serchio Al quale hanno attinto Duemil’anni forse Di gente mia campagnola E mio padre e mia madre. Questo è il Nilo Che mi ha visto Nascere e crescere E ardere d’inconsapevolezza Nelle distese pianure Questa è la Senna E in quel suo torbido Mi sono rimescolato E mi sono conosciuto Questi sono i miei fiumi Contati nell’Isonzo Questa è la mia nostalgia Che in ognuno Mi traspare Ora ch’è notte Che la mia vita mi pare Una corolla Di tenebre 5 STORIA LA PRIMA GUERRA MONDIALE Le cause: Il contrasto Franco-germanico: a seguito della sconfitta francese di Sedan e la cessione dell’Alsazia e della Lorena alla Germania. Il contrasto anglo-germanico: la corsa agli armamenti della Germania e la costituzione di una potente flotta, minò la supremazia inglese sui mari. I fermenti nazionalistici nell’impero austro-ungarico che cercavano l’indipendenza o il distacco dall’Impero austriaco. L’aggressiva politica della Russia nei Balcani, che si opponeva al tentativo dell’Austria di rafforzare la propria influenza in quella zona. La corsa agli armamenti effettuata da tutti gli Stati su pressione dei grandi industriali, che si arricchivano proprio con la vendita delle armi. La causa scatenante della guerra fu l’assassinio del futuro erede al trono austriaco, l’arciduca Francesco Ferdinando. L'assassinio avvenne mentre Francesco Ferdinando attraversava Sarajevo su un auto scoperta. L’attentatore era uno studente bosniaco, Gravilo Princip, militante di un’organizzazione irredentista che risiedeva in Serbia e tollerata da parte del governo serbo. Lo scoppio della prima guerra mondiale: L’Austria inviò alla Serbia un ultimatum con il quale imponeva la partecipazione di funzionari austriaci alle indagini dell’attentato. La Serbia non accettò e l’Austria, il 28 luglio 1914, dichiarò guerra a essa. 6 Nel giro di un mese il conflitto assunse vaste proporzioni. Si formarono due schieramenti: da una parte Austria e Germania (Imperi Centrali), poi Bulgaria e Impero turco, dall’altra prima Francia Inghilterra e Russia (Triplice Intesa) al fianco della Serbia. A fianco della triplice intesa scesero in guerra il Giappone e gli Stati Uniti, che portò con se altri Paesi, con i quali formarono gli “Alleati”. L’Italia si dichiarò neutrale fino al 24 maggio 1915. Con il Patto di Londra (26 aprile 1915) chiuse i rapporti con la Triplice Alleanza si schierò con l’Intesa. La guerra di trincea: Col passare del tempo il conflitto si tramutò in una guerra di trincea . La Francia e l’Inghilterra avevano praticato un blocco del commercio marittimo ai danni dell’imperi centrali tagliando a questi ogni rifornimento. I tentativi della flotta tedesca di lasciare i porti del mare del Nord veniva sistematicamente bloccati dalle corazzate inglesi. Per ovviare a questa situazione la Germania diede inizio alla guerra sottomarina, utilizzando i piccoli e micidiali sottomarini: gli U- Boote. Una delle caratteristiche che distinse la prima guerra mondiale dalle guerre che l'avevano preceduto fu che il conflitto del 1914-18 coinvolse non soltanto eserciti e governi, ma anche le popolazioni civili. La guerra di trincea impose sacrifici non soltanto ai soldati ma anche alle popolazioni che soffrirono gravi restrizioni. Nel 1917 la situazione alimentare divenne particolarmente critica in Austria e in Germania. In Russia e in Italia le cose non andavano meglio. Alle difficoltà per reperire i generi alimentari si aggiunsero una crescente inflazione e la diffusione di malattie come il tifo la tubercolosi e il colera. All’inizio la guerra fu accolta in ogni paese con entusiasmo e anche i partiti socialisti europei malgrado la loro iniziale opposizione, avevano poi appoggiato la scelta di entrare in guerra. L’immobilismo della guerra di trincea sembrava però allontanare la fine del conflitto. In molti paesi, come Francia, Inghilterra e Italia si formarono dei governi coalizione nazionale, ma questo non evitò in questi paesi il nascere di correnti che si opponevano alla guerra. I lavoratori entrarono in sciopero e dettero vita a manifestazioni spesso violente e sul fronte si ebbero i primi casi di diserzione, alimentati da un clima di rassegnazione presente tra i soldati al fronte. La rivoluzione russa e la scesa in campo degli Stati Uniti d'America: IL 1917 fu un anno molto segnato dalla rivoluzione russa e l’intervento degli stati uniti nel conflitto. Il 3 marzo del 1918 venne firmata la pace tra russi e tedeschi, la resa della Russia dava respiro agli imperi centrali ma determinante fu la decisione degli Stati Uniti di entrare in guerra a fianco dell’intesa. Fin dall’inizio del conflitto gli aiuti economici degli americani erano stati fondamentali per gli eserciti anglo-francesi. 7 Caporetto e la fine della prima guerra mondiale: Dopo il ritiro della Russia, Austria e Germania hanno concentrato tutte le loro forze sul Fronte italiano; Il 24 ottobre fu sferrato un attacco a Caporetto a cui l’esercito italiano affiancato da Cadorna non riuscì a resistere. La “rotta” di Caporetto testimoniò la disorganizzazione,l’incapacità strategica e la mancanza di compattezza delle truppe italiane. Quando tutto sembrava perduto il paese diede prova di un forte capacità di reazione e formò un governo di solidarietà nazionale con a capo Vittorio Emanuele Orlando. Cadorna fu destituito e il comando dell’esercito fu affidato al generale Armando Diaz. Per ottenere di nuovo la fiducia dei soldati il governo promise vantaggi economici per il dopo guerra, inclusa una distribuzione di terre ai contadini. Grazie a questo progetto e ad una mobilitazione eccezionale Diaz ri8uscvì ad arginare la rotta delle truppe italiane. Nella primavera del 1918 l’esercito tedesco sferrò una grande offensiva per cercare dei piegare la Francia. Tra Marzo e Luglio il fronte occidentale venne sfondato più volte e le truppe tedesche penetrarono nelle linee degli anglo-francesi; I quali sferrarono un violento e vittorioso contrattacco che sfondò il fronte tedesco. L’imperatore tedesco propose un armistizio, ma il comando dell’Intesa pretese una resa totale. Dopo aver resistito con successo agli attacchi austriaci L’esercito italiano riuscì a sconfiggerli definitivamente a Vittorio Veneto il 24 ottobre 1918. L’Austria firmò l’armistizio il 4 Novembre 1918 e la Germania l’11. La grande guerra era finita ma si lasciava alle spalle una pesante eredità di distruzioni economiche, di conflitti sociali e di tensioni politiche. Segue scelta antologica e mappe. 8