Curricolo Verticale Unitario dell'Istituto CURRICOLO DI MUSICA - UNITA' DI APPRENDIMENTO – Scuola Secondaria di Primo Grado MARASCHIN Classe I scol. Unità di Apprendimento del Piano di Studi Personalizzato Materia Musica Codice MUS 27 Tempi previsti Settembre-Ottobre Anno Data d’inizio Titolo dell’unità Il Suono Testo di Musica: Rosanna P. Castello: Medi@music, Minerva Le condizioni di esistenza Italica Vol. A, Modulo 1, Unità1-5 del suono Le caratteristiche del suono Obiettivi previsti Conoscenza elementi propri della disciplina: C1- La produzione sonora C2- La trasmissione sonora C3- La ricezione sonora C4- Altezza, intensità, timbro e durata Osservazione, individuazione ed applicazione A1- La realtà dei suoni nell’ambiente A2- Confronto fra le caratteristiche A3- Herz e Decibel A4- Come si diversifica il timbro A5- Differenze di durata Identificazione e risoluzione di problemi R1- Distinguere le diverse formanti del suono Comprensione ed uso del linguaggio specifico L1- Uso appropriato di termini e simboli L2- Esprimere le caratteristiche con la simbologia corretta Attività Si tratta del primo approccio, a livello di scuola secondaria, con la materia musica: si parte dall’esperienza, da cose reali, da situazioni ricorrenti per condurre gli alunni a mettersi in relazione con il mondo dei suoni attraverso l’ascolto, l’osservazione, la riflessione: il confronto fra modelli diversi consentirà di trovare tutta una serie di risposte alle domande relative al mondo dei suoni le cui sintesi verranno riportate in un quaderno e studiate con regolarità a casa in modo da assimilare i concetti chiave e saper applicare le conoscenze esercitazioni in classe con ascolti guidati osservazioni a casa di fenomeni sonori o approfondimenti individuali Modalità di verifica Controllo dell’esecuzione dei compiti assegnati per casa Scheda di autovalutazione su laboratori di ascolto tratti dal libro di testo Prova di verifica scritta finale con domande chiuse sugli argomenti trattati Inserita nel TEST n. 1 Risultato della verifica Punteggio sommatorio delle conoscenze: (in trentesimi) CONTENUTI RICHIESTI 1. CONDIZIONI DI ESISTENZA DEL SUONO. Gli effetti sonori sono il risultato di vibrazioni di corpi elastici. Ciascun oggetto, a una temperatura superiore a -273° C è elastico ed è soggetto a vibrazioni. Tali vibrazioni si realizzano in base alle seguenti azioni: a) PRODUZIONE. Quando il corpo elastico viene messo in movimento o è soggetto a un impatto con un altro corpo elastico, si producono delle vibrazioni con delle caratteristiche variabili da un corpo elastico all’altro. b) TRASMISSIONE. Tali vibrazioni si mettono in movimento in tutto l’ambiente circostante il corpo elastico, a una velocità variabile. Ciò che si trova intorno al corpo elastico si chiama “mezzo di trasmissione”. Il più comune è l’aria. Nell’aria le vibrazioni viaggiano alla velocità di 340m/sec. o 1220 km/h. Qualsiasi materiale può trasmettere le vibrazioni. La velocità di trasmissione varia: più il mezzo di trasmissione è denso, maggiore sarà la velocità di trasmissione delle vibrazioni. c) RICEZIONE. Le vibrazioni così prodotte e trasmesse, vengono “ricevute” dall’orecchio umano. Passando dal condotto uditivo, sollecitando il timpano, amplificate dagli ossicini (incudine, martello e staffa), arrivano alla chiocciola, dove vengono trasformate in impulsi elettro-chimici e inviate al cervello per mezzo del nervo acustico. Il cervello decodifica i segnali in modo da permetterci di riconoscere i vari effetti sonori prodotti dalle vibrazioni. 2. CARATTERISTICHE DEL SUONO. Quando gli effetti sonori prodotti dalle vibrazioni di corpi elastici sono irregolari, disordinate e incostanti, danno luogo a rumori. Quando si producono vibrazioni regolari, ordinate e costanti si hanno i suoni. I suoni hanno alcune caratteristiche che li rendono distinguibili gli uni dagli altri. Cioè: a) ALTEZZA. Permette di distinguere i suoni alti da quelli bassi. L’altezza dipende dal numero di vibrazioni al secondo, detta anche frequenza. La frequenza si misura in Herz (Hz). L’orecchio umano è in grado di percepire vibrazioni comprese fra 16 e 20.000 Herz. Al di sotto dei 16 Herz abbiamo gli infrasuoni. Oltre i 20.000 Herz ci sono gli ultrasuoni. La maggior parte degli animali è in grado di percepire gli ultrasuoni (es.: cani, gatti, pipistrelli, delfini ecc.). b) INTENSITA’. Permette di distinguere i suoni forti da quelli deboli: è detta anche, impropriamente, “volume”. L’intensità dipende dalla diversa ampiezza delle vibrazioni. Più le vibrazioni sono ampie, più il suono sarà forte e viceversa. L’intensità si misura in decibel (dB), in scala da 0 a 200. L’orecchio umano inizia ad avere danni permanenti ad esposizioni superiori ai 120 decibel senza opportuna protezione. c) TIMBRO. Permette di distinguere un tipo di suono da un altro, una voce da un’altra, uno strumento da un altro. Il timbro dipende dalla forma delle vibrazioni, cioè da come risulta l’”immagine” della vibrazione con tutte le sue formanti determinate dai suoni armonici. Essi sono, per esempio, i suoni, difficili da sentire, provocati dalla vibrazione di frazioni di corda o colonna d’aria. d) DURATA. Permette di distinguere suoni lenti o lunghi da suoni brevi o veloci. La durata fa parte della notazione musicale.