L’udito è un sistema estremamente articolato, il primo dei cinque sensi a svilupparsi e a permettere il contatto con il mondo esterno. Il suono è generato da vibrazioni: quando un oggetto vibra le molecole di aria si muovono come onde. La quasi totalità dei suoni che ascoltiamo quotidianamente è composta da suoni complessi, cioè formati da molte frequenze e intensità contemporanee. L’elefante, per sentire, non usa solo le grandi orecchie! È dotato infatti di piccole celle che rilevano le vibrazioni, poste sotto le zampe e sulla proboscide. In particolare l’elefante ha una zampa “acustica”, con cuscinetti di grasso molto sviluppati che conducono bene le vibrazioni. Nel momento in cui zampe e proboscide sono a contatto con la terra, funzionano un po’ come dei GPS. Immaginate di poter sentire i passi di un insetto! Un udito così straordinario e specializzato appartiene all’unico mammifero atto al volo, il pipistrello, e gli serve per volare al buio e catturare gli insetti servendosi del sonar. Il bisonte può percepire suoni che l’orecchio umano non capta! L’intervallo di frequenze percepibile è abbastanza ampio da consentigli di identificare i predatori a grande distanza. È inoltre in grado di localizzare, con la massima precisione, la fonte del rumore, se proviene da un punto di fronte all’animale; è meno preciso se il rumore arriva da un punto ai lati del capo. L’ u d i t o nella zebra è molto sviluppato e le permette di percepire quel che sta accadendo intorno. Le sue orecchie si muovono in continuazione, cercando di captare i suoni che il cervello elabora e memorizza associandoli a diverse situazioni. Ma è in particolare per sfuggire ai predatori che l’udito rappresenta un senso fondamentale per la sua esistenza! Nessun rumore le sfugge! I sensi nel regno animale - L’UDITO