Scheda di Patologia
INFEZIONI INTESTINALI
DEFINIZIONE
Le infezioni intestinali sono una patologia del tratto digestivo frequente che ha come sintomo caratteristico la
diarrea. Sono il risultato di infezioni batteriche o virali e rappresentano un problema socio-sanitario rilevante
nei paesi in via di sviluppo.
EZIOPATOGENESI
Alla base delle coliti infettive ci sono meccanismi lesivi distinti dovuti a:
• enterotossine tossigeniche che esercitano un’azione tossica diretta sulla mucosa intestinale
• microrganismi invasivi che penetrano nella mucosa e ledono il rivestimento epiteliale dell’intestino
Molti microrganismi producono enterotossine che causano una secrezione idroelettrolitica da parte
dell’intestino. Tali tossine possono causare un’azione citotonica, cioè determinare la secrezione
idroelettrolitica attraverso l’attivazione di enzimi intracellulari come l’adenilciclasi, senza causare danni per
l’epitelio, oppure citotossica, cioè causare anche un danno cellulare.
Il prototipo della diarrea da enterotossine è quello causato da Vibrio cholerae o dall’Escherichia coli
enterotossigeno, che producono tossine di tipo citotonico causando perdite liquide imponenti e disidratazione..
L’azione patogena consiste nella perdita di liquido legata all’azione dell’enterotossina sulle cellule epiteliali
dell’intestino tenue. Il microrganismo non invade la mucosa ma piuttosto colonizza il tratto superiore,
aderendo alle cellule epiteliali e liberando la tossina senza modificare l’architettura della mucosa. L’effluente
fecale proviene soprattutto dal tratto superiore dell’intestino tenue dove l’azione della tossina è maggiore.
Nelle diarree da microrganismi invasivi gli agenti infettivi penetrano nelle cellule per endocitosi e quindi
liberano tossine ed altre sostanze che bloccano le funzioni cellulari e ne causano la morte. A differenza dei
microrganismi tossigenici, gli invasivi hanno come bersaglio principale il colon e l’ileo distale, causando
ulcerazione della mucosa e una reazione infiammatoria locale. La trasudazione di liquidi del tratto interessato
non sembra essere un fattore di importanza significativa.
I virus si comportano come agenti invasivi, accumulandosi nel reticolo endoplasmatico degli enterociti
soprattutto del tenue. La distruzione cellulare e la rigenerazione accelerata di elementi immaturi determinano
un deficit dell’enzima glicuronidasi che rende ragione, unitamente alla reazione infiammatoria, della sindrome
da malassorbimento e della perdita di elettroliti.
I meccanismi con cui i protozoi causano le coliti infettive sono meno ben caratterizzati e probabilmente
variano da specie a specie. Per la Giardia, ad esempio, sono stati descritti un danno dei microvilli cellulari e
anche una riduzione dell’attività enzimatica, probabilmente attraverso la produzione di sostanze tossiche per i
sistemi enzimatici dell’orletto a spazzola.
Alcuni elminti penetrano nell’epitelio e causano un danno diretto, accompagnato da una reazione
infiammatoria.
QUADRO CLINICO
Il sintomo caratteristico delle infezioni intestinali è la diarrea acuta. Essa è caratterizzata dall’insorgenza
improvvisa di numerose scariche alvine nella giornata, anche notturne, di consistenza liquida o molle, anche
non abbondanti, a volte con muco e sangue. Le scariche possono essere accompagnate o precedute da dolori
addominali crampiformi, urgenza e tenesmo. I caratteri clinici delle infezioni batteriche sono solitamente
specifici, ma è importante considerare l’insieme dei sintomi e la presentazione clinica come una guida per
identificare il possibile agente eziologico. A tal proposito è utile effettuare un’anamnesi riguardo a viaggi in
Paesi tropicali.
ESAMI DI LABORATORIO E STRUMENTALI
L’esame delle feci può essere utile per indirizzare le indagini successive. Un preparato microscopico colorato
con blu di melene può dimostrare i leucociti caratterizzanti le diarree infiammatorie proprie degli agenti
invasivi. La colorazione di Gram può svelare un’infezione da Campylobacter jejuni, Se si sospetta
un’infezione parassitaria una colorazione con lugol può rivelare larve, uova o parassiti.
La coprocoltura si effettua per identificare un microrganismo responsabile di un’epidemia o di
un’intossicazione alimentare collettiva. Altro caso in cui è utile l’esame colturale delle feci è in soggetti con
segni clinici di severità della malattia (febbre alta, diarrea ematica prolungata) Infine l’esame colturale è
indicato in soggetti che abbiano soggiornato in zone con endemie particolari.
Va ricordato che la crescita dei batteri è in funzione del terreno insemenzato ed è necessario ricorrere spesso a
terreni specifici.
I metodi immunoenzimatici tipo ELISA permettono di identificare agenti patogeni come i rotavirus. La
ricerca con le tecniche immunologiche è stata sviluppata per un certo numero di enteropatogeni la cui coltura
è difficile.
La procto-sigmoidiscopia permette l’osservazione di rilievi che possono assumere una certa significatività.
Infatti una mucosa del retto-sigma normale suggerisce una diarrea secretiva, mentre il riscontro di segni di
infiammazione depone per una forma infiammatoria da agenti invasivi.
PRINCIPI DI TERAPIA
Le misure terapeutiche sono in funzione del quadro clinico e del tipo di patogeno implicato. Importanti
saranno dunque la reidratazione e soprattutto il trattamento antibiotico che, indicato nelle forme moderate e
severe, può dare risultati rapidi con risoluzione del quadro in 24-48 ore. Ampicillina, aamoxicillina e i
chinolonici son gli antibiotici di scelta. E’ prudente evirare l’uso degli antidiarroici.