Gotta Che cos`è la Gotta La gotta è una malattia caratterizzata da

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Gotta
Che cos’è la Gotta
La gotta è una malattia caratterizzata da episodi di dolore articolare molto acuto, i cosiddetti attacchi di gotta.
E’ causata dall’aumento della concentrazione di acido urico nel sangue e dal conseguente accumulo di questa sostanza,
sotto forma di cristalli, nelle articolazioni e nei tessuti che circondano le articolazioni e i tendini. La precipitazione di
questi cristalli nell’articolazione innesca una infiammazione acutissima che è la causa del dolore.
L’acido urico è una sostanza prodotta nei processi di trasformazione delle proteine come per esempio quelle degli
alimenti a base di carne. Quando, a causa di diversi fattori, vi è una riduzione della sua eliminazione con le urine oppure
un aumento della sua produzione, si ha prima l’aumento della sua concentrazione nel sangue (iperuricemia), e infine il
deposito di cristalli di acido urico a livello delle articolazioni.
Spesso l’attacco acuto di gotta si verifica di notte o al risveglio mattutino.
Durante la notte si riduce l’apporto (quantità) di ossigeno ai vari organi. Questo fatto riduce la capacità degli organi stessi
di eliminare l’acido urico; inoltre, sempre durante la notte, si riduce la circolazione sanguigna, un altro fattore che
contribuisce a determinare l’accumulo di acido urico.
Generalmente l’attacco acuto di gotta dura dai tre ai dieci giorni.
La gotta si manifesta cinque volte di più negli uomini rispetto alle donne che durante i periodi fertili sono ancor meno
esposte al rischio di sviluppare la malattia. Durante la menopausa invece, il rischio che ha una donna di sviluppare la
malattia è quasi paragonabile a quello di un uomo. Questo potrebbe far pensare che alla base ci possano essere dei
meccanismi regolatori di tipo ormonale.
La gotta, si manifesta generalmente in un’età compresa tra i 30 ed i 60 anni, inizialmente con un attacco acuto e
successivamente tende a diventare cronica. In casi rari la patologia può interessare anche i bambini.
Circa il 60% dei soggetti che vanno in contro a un attacco acuto di gotta, ne sviluppano un secondo nell’arco di un anno;
ma esistono anche casi di soggetti che hanno avuto un solo attacco acuto in tutta la loro vita.
Nel momento in cui si instaura il processo infiammatorio, le articolazioni tendono a gonfiarsi e il paziente avverte dolore.
La zona del corpo più colpita è l’alluce, ma l’infiammazione può coinvolgere ogni altra articolazione.
Non è sempre facile diagnosticare la gotta, lo può fare però il medico attraverso una serie di esami e una corretta analisi
della storia clinica del paziente, durante una visita.
Si può effettuare un’analisi su un campione di sangue prelevato al paziente dopo quattro o sei settimane dall’attacco
acuto, per misurare la concentrazione di acido urico nel sangue. Se i livelli di acido urico sono elevati allora è probabile
che il paziente sia affetto da gotta. Tuttavia, ci sono anche persone che, pur avendo elevati livelli di acido urico nel
sangue non hanno la gotta.
A supporto dell’analisi precedente, vi è una secondo test che si effettua attraverso il prelievo di un campione di liquido
sinoviale, cioè il liquido contenuto nelle articolazioni. Questo liquido verrà poi esaminato al microscopio per individuare la
presenza dei cristalli di acido urico ed escludere allo stesso tempo la presenza di altre patologie come l’artrite settica
(infezione di un’articolazione provocata da un batterio).
Quali sono le cause
Sembra che la malattia abbia un carattere familiare in quanto alcuni studi hanno evidenziato che circa il 20% dei soggetti
affetti da gotta hanno parenti affetti dalla stessa patologia.
La causa principale della malattia è l’accumulo di acido urico a livello delle articolazioni. Perché questo accada, esistono
diversi fattori predisponenti. Gli uomini hanno una concentrazione di acido urico maggiore rispetto alle donne e per
questo sono più esposti al rischio della malattia.
Gli organi in cui avviene la produzione dell’acido urico sono il rene per i due terzi e l’apparato digerente per l’altro terzo.
Quindi, patologie a carico di questi organi possono influenzare la variazione della concentrazione dell’acido urico e
l’insorgenza della malattia.
Infatti, l’insufficienza renale (riduzione della capacità del rene di esplicare le sue funzioni), il diabete, l’obesità,
l’ipertensione (aumento della pressione arteriosa), l’iperlipidemia (aumento della concentrazione di colesterolo nel
sangue), le altre malattie vascolari che contribuiscono a rendere il sangue più viscoso (denso) e/o ad ostruire le arterie,
l’utilizzo di alcuni farmaci che possono aumentare la concentrazione di acido urico e l’alimentazione, rappresentano tutti
fattori di rischio per lo sviluppo della gotta.
L’alimentazione, anche se citata per ultima, rappresenta un fattore molto importante poiché, è possibile ridurre il rischio
di sviluppare la malattia in un individuo, che ha già altri fattori predisponenti, attraverso l’eliminazione di alcuni alimenti
contenenti le purine, come ad esempio: le carni di vitello e di tacchino, il fegato, le acciughe, le aringhe, gli sgombri, le
sardine, le uova di pesce, le cozze, gli asparagi, i fagioli, le lenticchie, gli spinaci e tutti gli alimenti contenenti l’estratto di
lievito.
Inoltre, le purine sono presenti anche in alcuni alcolici ad esempio, nella birra le ritroviamo in quantità maggiori, ma
anche nel whisky e nella vodka. Proprio a causa dell’importante ruolo svolto dal tipo di alimentazione, in passato questa
malattia era definita come la malattia dei ricchi.
Quali sono i sintomi
E’ difficile prevedere il momento in cui si verificherà l’attacco acuto di gotta. Generalmente i sintomi si sviluppano
rapidamente. Nel corso di un paio d’ore e trascorso il periodo dell’attacco, dovrebbero scomparire completamente.
Il sintomo principale è rappresentato dal vivissimo dolore articolare, in particolare a livello dell’alluce, ma l’infiammazione
può verificarsi anche a livello delle caviglie, delle dita, dei polsi, delle ginocchia e dei gomiti.
Inizialmente infatti, si ha il coinvolgimento di una sola articolazione (monoartrite), man mano che la malattia prosegue, si
ha il coinvolgimento di più articolazioni (poliartrite).
Si possono manifestare inoltre: arrossamento delle zone colpite dall’infiammazione, prurito, screpolatura della pelle e
gonfiore delle articolazioni.
Oltre alla predisposizione di ogni singolo individuo a sviluppare la malattia, esistono dei fattori che possono scatenare
l’attaccio acuto, tra cui ad esempio un’eccessiva attività fisica o un trauma.
Quando la malattia diventa cronica, i sintomi possono manifestarsi in modo più grave e persistere per un periodo
prolungato, con un aumento della probabilità di causare danni permanenti.
In quest’ultimo caso, si ha la formazione di “tofi”. Si tratta di piccoli noduli di colore giallastro contenenti aggregati di
acido urico, che passano da una consistenza molle a una dura e possono localizzarsi nelle dita, nell’orecchio, nei polsi, e
spesso a livello sottocutaneo, dando vita anche, nell’ultimo caso a fuoriuscita di liquido.
In alcuni casi, circa 10-25%, i cristalli di acido urico, si possono accumulare a livello renale e causare lo sviluppo di
calcoli renali, alterando così il flusso di urina e provocando dolore e sviluppo d’infezioni. E’ fondamentale quindi
assumere grandi quantità di acqua in modo tale da sciogliere i cristalli e diluire l’urina, in modo da evitare lo sviluppo di
microrganismi.
Come si cura
Esistono diversi trattamenti atti a favorire il miglioramento e la regressione dei sintomi.
• Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei), sono farmaci che hanno lo scopo di ridurre il processo infiammatorio e il
dolore. Sono generalmente utilizzati al bisogno, ovvero nel momento in cui si manifesta l’attacco acuto e per le 48 ore
seguenti l’attacco. In questo caso il trattamento viene seguito per brevi periodi e di conseguenza non dovrebbe
determinare lo sviluppo di effetti collaterali.
• Colchicina, si tratta di un farmaco che contribuisce a ridurre l’elevata concentrazione di acido urico nel sangue. Spesso
si usa in quei pazienti in cui è controindicato il trattamento con i Fans perché la persona è allergica o per il rischio di
effetti collaterali, soprattutto gastrointestinali.
Presenta anch’esso effetti collaterali come nausea, vomito e diarrea; è controindicato in pazienti con insufficienza
cardiaca (incapacità del cuore di lavorare a pieno ritmo), alterazione della funzionalità renale ed epatica, gravidanza e
allattamento. Per questi motivi non è molto utilizzato.
• Corticosteroidi, farmaci utilizzati nei casi gravi di gotta e qualora non fossero sufficienti i Fans o la Colchicina. In alcuni
casi il medico può decidere per una somministrazione del farmaco direttamente a livello delle articolazioni.
• Allopurinolo, è un farmaco che generalmente è riservato a quei pazienti che presentano due o più attacchi di gotta
all’anno, poiché è in grado di prevenire lo sviluppo di altri episodi, attraverso la riduzione della concentrazione dell’acido
urico nel sangue. Non ha però alcun effetto sulla riduzione della sintomatologia dolorifica.
Questo farmaco, quando assunto per la prima volta, può causare un attacco di gotta poiché determina la rimozione dei
cristalli di acido urico depositatisi nelle articolazioni e che devono essere eliminati con le urine, con conseguente dolore.
Oltre ai farmaci, che devono sempre essere prescritti dal medico, può essere utile adottare i seguenti rimedi.
• Assumere abbondanti liquidi (2-3 litri/giorno), soprattutto da parte di coloro che soffrono di calcoli di acido urico.
• Non assumere aspirina per alleviare il dolore, poiché diminuisce l'eliminazione renale di acido urico.
• Se il dolore è localizzato alle gambe, spostarsi con l'ausilio di stampelle.
• Durante gli attacchi è consigliato il riposo a letto. Il peso delle lenzuola o delle coperte può aumentare il dolore nella
zona colpita: utilizzare in questi casi un alzacoperte.
• L’eliminazione o la forte riduzione del contenuto di carne nella dieta non sono più necessarie poiché i farmaci
attualmente a disposizione sono molto efficaci nell'abbassare la concentrazione di acido urico. Andrebbero però evitati
alcuni alimenti che contengono elevate quantità di purine (fegato, rognone, animelle, cervello, sardine, acciughe, estratti
di carne).
• Un uso eccessivo di alcoolici non può essere la causa della gotta, ma può scatenare un attacco, quindi l'assunzione di
bevande alcooliche deve essere molto limitata.
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