Anassimandro
Collegio vescovile S. Alessandro
III A Liceo Scientifico
Principio degli esseri è l’infinito … ciò da cui gli esseri si generano è anche ciò in cui
vengono a dissolversi secondo necessità …
Simplicio ( a proposito di Anassimandro) , Phys. 24 , 13
Anassimandro introduce nella filosofia un concetto rivoluzionario: l ‘assurdo. Un
concetto, per essere vero, non ha bisogno – per forza di cose – di una logica ferrea
( logica intesa nel senso comune del termine). Esiste cioè una “zona” della logica
che – per logica – sfugge alla logica stessa. Ecco l’assurdo che invade la ragione:
principio di tutto è l’infinito, ma esso è schiavo della necessità.
Può una realtà infinita essere schiava della necessità?
Di più. L’infinito, per Anassimandro, è dotato di spazialità .
Che senso ha parlare di infinito spaziale?
Provo a rispondere : intuisco che lo spazio non può essere infinito ( prima o poi lo
spazio finisce e si delimita da sé) , ma affermo che è infinito perché i miei occhi ( i
miei sensi) non possono individuarne la fine ( o l’inizio). Anassimandro, in questo
senso, è il primo – forse a sua insaputa – a parlare della categoria del ciò che non
si vede come ipoteticamente dotata di senso.
Qualcosa mi sfugge: anche questa affermazione ha una sua logica, e l’infinito ne è
la prova non - prova. Vedo e non – vedo : intuisco e ipotizzo , osservo e sogno
mondi possibili, anche al di là dello sperimentabile.
Infinito e Necessità possono coesistere: io sono deciso da altro, io decido altro.
Posso scegliere, incatenato al mio limite: posso vedere al di là della siepe …
Posso naufragare …
Prof. Giacomo Paris