Su e giù per le scale dimensionali Osservare e immaginare Monica Onida ( [email protected]) Lucia Galimberti ([email protected]) Annalisa Tunesi ([email protected]) Osservare con strumenti ottici ed elettronici In questa sezione vengono mostrati alcuni campioni di rocce e minerali raccolti in un ambiente vulcanico e si invita a osservarli con attenzione a diverse scale di ingrandimento: dall’occhio nudo, alla lente di ingrandimento, al microscopio ottico ed elettronico. Ad occhio e con la lente si riconoscono forma e colore delle componenti con dimensione discriminabile dall’occhio umano (potere risolutivo di poco superiore a 10-3 m). La peridotite è una roccia che mostra chiaramente la sua natura cristallina grazie alle dimensioni dei macrocristalli verdi di olivina e di quelli neri dei pirosseni. Il basalto, invece, appare omogeneo e privo di cristalli o diverse componenti con colori e forme proprie. L’utilizzo del microscopio (potere risolutivo fino a circa 10-6 m), permette di osservare particolari non visibili a occhio nudo, svelando la struttura microcristallina di questa roccia. Passando poi ad un ingrandimento ancora maggiore (SEM, microscopio elettronico a scansione, con un potere risolutivo nell’ordine dei 10-6 m ma maggiore del microscopio) si vedono altri particolari non visibili al microscopio, come il margine frastagliato e poco definito di un cristallo, in realtà fatto da tanti piccoli cristallini di un altro minerale. Si invita anche ad immaginare come siano fatti dentro minerali e rocce: ad ogni minerale corrisponde una struttura geometrica precisa? Come si dispongono atomi e molecole per formare tali strutture? Alla struttura interna corrisponde una forma (morfologia o abito cristallino) specifica? I modelli molecolari e morfologici statici permettono di ottenere una rappresentazione di questi oggetti dimostrando come la struttura interna di un minerale e il suo aspetto morfologico siano strettamente correlati. Come tutti i modelli, sono però interpretazioni parziali non potendo rappresentare contemporaneamente tutti gli aspetti del fenomeno/oggetto. Nel caso delle strutture molecolari statiche dei solidi cristallini viene trascurato il movimento continuo degli atomi e invece viene “materializzato” il legame tra atomi e molecole attraverso l’utilizzo di un bastoncino. Infine vengono mostrati due grandi campioni di salgemma, minerale evaporitico (cioè che si forma a partire da una soluzione acquosa, per evaporazione dell’acqua e precipitazione del soluto) che tutti utilizziamo quotidianamente a tavola e si invita Su e giù per le scale dimensionali ad osservare allo stereomicroscopio la sua cristallizzazione a partire da una goccia di soluzione posta su vetrino. Grazie al calore della lampadina in breve tempo la goccia cristallizza completamente formando perfetti cristallini cubici di NaCl. Si invita a immaginare come si formano, come si dispongono gli atomi di sodio e di cloro per formare dei cubi perfetti, come incidono le variabili di temperatura, tempo e spazio nella formazione dei cristalli. Si offre al pubblico inoltre la possibilità di ripetere l’esperienza con una soluzione di solfato di rame e osservare le differenze nel processo e nei risultati.