Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Derrate alimentari e nutrizione Informazioni tecniche sullo iodio Indice 1 Sintesi .................................................................................................................................. 2 2 Situazione iniziale .............................................................................................................. 2 3 Cenni storici........................................................................................................................ 2 4 Funzione dello iodio .......................................................................................................... 3 5 Carenza e apporto eccessivo di iodio ............................................................................. 4 6 Apporto e fabbisogno di iodio .......................................................................................... 5 7 Stato attuale in Svizzera .................................................................................................... 5 8 Quali cibi contengono iodio in Svizzera?........................................................................ 6 9 Il sale iodato in Svizzera .................................................................................................... 7 10 Documenti ........................................................................................................................... 7 Glossario Ipertiroidismo Ipofisi Ipotalamo Ipotiroidismo Cretinismo Gozzo eccesso di funzionalità della tiroide ghiandola grande quanto un pisello situata alla base del cranio al di sotto dell’ipotalamo ghiandola grande quanto una mandorla situata nel cervello insufficienza tiroidea deficienza mentale aumento volumetrico della tiroide (formazione nodulare) 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10 1 Sintesi Lo iodio è un oligoelemento vitale per l’organismo umano. È indispensabile per la produzione degli ormoni tiroidei, che regolano funzioni vitali dell’organismo, in particolare lo sviluppo e la crescita del cervello nel feto e nel lattante. Lo iodio è poco concentrato nell’acqua di mare, ma si accumula nelle alghe, nei pesci e nei molluschi. Per motivi geologici, il suolo svizzero ne è povero, per cui gli abitanti sono a rischio di carenza di iodio, che può manifestarsi sotto forma di gozzo, cretinismo, riduzione delle facoltà intellettuali, sordomutismo e nanismo. In passato non erano state prese misure su larga scala per rimediare a questa carenza, con conseguenze nefaste su molti abitanti delle regioni alpine. Addirittura, la demografia di interi villaggi evolveva al rallentatore. Dall’inizio del XX secolo, l’apporto di iodio è garantito dall’aggiunta al sale da cucina. Da allora il gozzo è diventato molto più raro e da decenni non si registrano più casi di cretinismo. Ciò nonostante è ancora possibile sviluppare una carenza da lieve a moderata, in grado di causare una diminuzione delle facoltà intellettive. Di conseguenza è importante continuare a supplementare di iodio l’alimentazione della popolazione svizzera. Gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci marini, le alghe e i crostacei. Tuttavia si tratta di cibi poco consumati in Svizzera e pertanto irrilevanti ai sensi dell’apporto di iodio, che nel nostro Paese è garantito dal consumo molto più frequente di pane, latte e formaggio. 2 Situazione iniziale Lo iodio è un oligoelemento poco concentrato nell’acqua di mare, ma si accumula nelle alghe, nei pesci e nei molluschi. Nel terreno, la concentrazione di iodio nell’acqua dipende dall’ambiente geochimico e dal dilavamento delle rocce o del suolo nelle acque di sorgente. Inoltre può essere assorbito in varia misura dalle piante, ed entrare nella catena alimentare. Il suolo delle regioni alpine, come la Svizzera, è povero di iodio e di conseguenza lo sono anche i prodotti agricoli, come frutta e ortaggi, da esso ricavati. Tale situazione espone la popolazione al rischio di subire gli effetti nocivi di una carenza di iodio. 3 Cenni storici Nel corso dei secoli, i visitatori di passaggio in Svizzera furono impressionati dal numero di residenti affetti da gozzo, nanismo o ritardo mentale. Interi villaggi evolvevano al rallentatore. Data la scarsa presenza di iodio nel suolo alpino, i casi di cretinismo erano frequenti. Napoleone, scontento del rendimento delle truppe francesi provenienti dal dipartimento del Sempione, ordinò nel 1810 un censimento che mise in luce una percentuale elevata di cretini (4000 su una popolazione di 70 000 abitanti). Più tardi, il medico Heinrich Bircher raccolse in una monografia una serie di tabelle e mappe illustranti i casi di cretinismo e di sordomutismo dal 1875 al 1880. Per ottenere i dati si basò sul censimento di ogni villaggio alpino, concludendo che la frequenza del gozzo variava enormemente da un luogo all’altro. Sulla stessa falsariga, nel 1883/84 Theodor Kocher, premio Nobel nel 1909 per le sue ricerche sulla tiroide, eseguì un’inchiesta capillare tra più di 76 000 scolari del Cantone di Berna, dove constatò che la prevalenza del gozzo variava dal 20 al 100 per cento a seconda dell’area geografica, dell’anno di nascita dell’allievo e del suo livello sociale. Negli anni 1920, il medico generalista Bayard, attivo nella valle di Zermatt, iniziò a studiare la relazione tra dose ed effetto dello iodio. Distribuì sale con 5 concentrazioni differenti (3, 6, 9, 12 e 15 mg di iodio per kg di sale) a 5 famiglie. Osservando una riduzione delle dimensioni del gozzo, estese la distribuzione di sale iodato a due interi villaggi. Aumentò la dose di iodio fino a 15 mg/kg, avendone constatato l’efficacia senza riscontrare problemi di tollerabilità né effetti collaterali. Nel 1922, il dr. Eggenberger, primario di medicina all’ospedale di Herisau nell’Appenzello Esterno, promosse un programma cantonale per l’arricchimento con iodio del sale commestibile. 2/7 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10 Nel giro di un anno fu rilevata una diminuzione del 66 per cento del gozzo tra i bambini, oltre alla scomparsa di un fenomeno, la tiroide palpabile nei neonati, che solo pochi anni prima era riscontrabile nella metà dei casi. Alcuni mesi più tardi, l’Ufficio federale della sanità pubblica creò la Commissione federale sul gozzo, che emanò ai 25 Cantoni la raccomandazione di accettare la vendita di sale iodato, pur mantenendo in commercio il sale non iodato. Allora l’aggiunta di iodio ammontava a 3,75 mg per kg di sale, dose scelta per non suscitare un’eccessiva opposizione. Furono effettuati dei monitoraggi regolari per conoscere l’apporto iodico della popolazione svizzera e verificare se la dose di iodio nel sale fosse sufficiente. Sulla base dei risultati si aumentò progressivamente la dose: 7,5 mg/kg nel 1962, 15 mg/kg nel 1980, 20 mg/kg nel 1988 e dal 2014 25 mg per chilogrammo (o 25 parti per milione [ppm]). L’arricchimento del sale con iodio è stato un successo che ha permesso di eliminare il cretinismo e altre conseguenze gravi, nonché di ridurre drasticamente la frequenza del gozzo. 4 Funzione dello iodio La tiroide, un organo a forma di farfalla situato sotto la laringe, necessita di iodio per la produzione degli ormoni tiroidei, i cui esponenti principali sono T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina). Sono ormoni molto importanti perché, oltre a svolgere altre funzioni, influiscono sulla regolazione del metabolismo basale praticamente di tutti gli organi (compreso il sistema nervoso centrale) e sulla crescita delle ossa. Triiodotironina T3 Stress, freddo + Tiroxina T4 Ipotalamo Thyreotropin Releasing Hormone (TRH) + Ipofisi Thyroid Stimulating Hormone (TSH) + - Trioide Sintesi e immagazzinamento di T4 e T3 La tiroide è una ghiandola composta da una miriade di follicoli di forma più o meno sferica. La parete dei follicoli è formata da uno strato di cellule epiteliali, i tireociti, che raccolgono lo iodio per sintetizzare gli ormoni. La cavità del follicolo funge da magazzino degli ormoni tiroidei, il 3/7 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10 cosiddetto colloide. Gli ormoni possono rimanere nel colloide per 2-3 mesi. Quindi i follicoli contengono la maggior parte (75 %) dello iodio presente del nostro organismo. L’attività degli ormoni tiroidei dipende da una regolazione complessa: alcuni stimoli, come lo stress o il freddo, inducono il rilascio dall’ipotalamo (una ghiandola a forma di mandorla all’interno del cervello) di un ormone chiamato Thyreotropin Releasing Hormone (TRH). Il TRH stimola a sua volta il rilascio di un altro ormone prodotto dall’ipofisi (ghiandola a forma di pisello situata sempre nel cervello, appena sotto l’ipotalamo), chiamato Thyroid Stimulating Hormone (TSH). Il livello di TSH è inoltre regolato dalla concentrazione di T4 nel sangue. Se T4 è basso, viene rilasciato TSH per stimolare la sintesi e la secrezione di T3 e T4. 5 Carenza e apporto eccessivo di iodio Se il corpo non dispone di una quantità sufficiente di iodio, si riduce la produzione di ormoni tiroidei e il loro livello nel sangue (ipotiroidismo). Ciò può avere conseguenze rilevanti, come la comparsa di un gozzo (chiamato anche struma, un ingrossamento nodulare della tiroide nello sforzo di assorbire la maggior quantità possibile di iodio per fabbricare gli ormoni) e una riduzione più o meno importante delle facoltà intellettive, a seconda dello stadio di sviluppo del bambino. Nei bambini si può constatare anche un ritardo della crescita. Le conseguenze più gravi sono il cretinismo e/o sordomutismo congenito, oppure la morte del feto. Nel periodo della gravidanza e dell’allattamento è essenziale che la madre aumenti l’apporto di iodio per la salute del figlio (sviluppo del sistema nervoso e crescita). Una carenza iodica nel feto e nel lattante può provocare un ritardo mentale irreversibile, gravi conseguenze fisiche (rallentamento della crescita ossea) e, nella peggiore delle ipotesi, cretinismo e sordomutismo. Una lieve carenza provoca danni meno gravi, come un peso troppo basso alla nascita, una diminuzione delle facoltà intellettive o un ritardo della crescita. Nel ventre materno, l’apporto di iodio è assicurato dalla madre. Dopo la nascita, dal latte materno o da quello artificiale. Nel primo caso è importante che la madre che allatta provveda a una sufficiente integrazione di iodio nella propria alimentazione. Più avanti, in particolare durante il passaggio all’alimentazione solida tra i 6 e i 12 mesi vita, può esserci un ulteriore calo dell’apporto iodico: questo perché da un lato gli alimenti solidi raccomandati per i lattanti non costituiscono una fonte rilevante di iodio, dall’altro è sconsigliato salare gli alimenti prima del secondo anno di vita: quindi manca ancora l’apporto fondamentale del sale iodato. Si tratta pertanto di un periodo critico in cui il bambino piccolo è esposto a una potenziale carenza di iodio. Se la carenza iodica insorge nei bambini e negli adulti, può svilupparsi un ingrossamento nodulare della tiroide, chiamato gozzo, più o meno grande a seconda del grado di carenza. Anche gli adulti possono essere affetti da una riduzione delle capacità intellettive. L’apporto eccessivo di iodio può provocare l’effetto contrario, ossia un ipertiroidismo. Si tratta di un’eventualità piuttosto rara, che può manifestarsi con tremiti, nervosismo, sudorazione eccessiva, perdita di peso e, analogamente all’ipotiroidismo, con la comparsa di un gozzo. La reazione all’eccesso di iodio nell’organismo può essere più o meno intensa, a seconda di eventuali disturbi attuali o pregressi della tiroide. Un adulto sano può tollerare fino a 1 mg di iodio al giorno, ossia 7 volte la dose raccomandata di 150 µg, una quantità molto difficile se non impossibile da raggiungere con un’alimentazione normale. 4/7 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10 6 Apporto e fabbisogno di iodio Quantità giornaliere di iodio raccomandate dagli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS): - 90 µg/giorno per un bambino piccolo da 0 a 5 anni 120 µg/giorno per un bambino da 5 anni compiuti a 12 anni 150 µg/giorno per una persona dai 12 anni di età 250 µg/giorno per una donna incinta o che allatta La Commissione federale per l’alimentazione COFA condivide le raccomandazioni dell’OMS. La concentrazione di iodio nelle urine (urinary iodine concentration UIC) è un buon indicatore del consumo recente di iodio, poiché il 90 per cento dello iodio ingerito per via alimentare viene assorbito dal corpo e la quasi totalità viene eliminata dai reni. Gli esperti utilizzano la UIC per valutare l’apporto iodico di una persona. I valori adeguati secondo l’OMS sono: - 100 – 200 UIC µg/l per i bambini di età superiore ai 6 anni e gli adulti - 150 – 250 UIC µg/l per le gestanti La tabella seguente riporta i criteri epidemiologici dell’OMS per valutare l’apporto iodico: Concentrazione Assorbimento di Apporto iodico mediana di iodio iodio nelle urine (μg/l) Bambino > 6 anni e adulto <20 insufficiente carenza grave 20-49 insufficiente carenza moderata 50-99 insufficiente carenza lieve 100-199 adeguato 200-299 più che adeguato >300 eccessivo valore ottimale rischio di ipertiroidismo indotto dallo iodio in alcuni gruppi rischio di danni alla salute (ipertiroidismo indotto dallo iodio, malattia autoimmune della tiroide) Gestante <150 insufficiente 150 – 249 adeguato 250 – 499 più che adeguato ≥ 500 eccessivo I valori UIC si situano attorno a 100 µg/l per i bambini di età inferiore ai 2 anni e per le donne che allattano; in quest’ultimo caso il valore più basso è spiegato dal fatto che parte dello iodio viene escreto con il latte materno. 7 Stato attuale in Svizzera Dal 1999, ogni cinque anni viene valutato l’apporto iodico nei gruppi a rischio in Svizzera per mezzo di un’inchiesta nazionale rappresentativa e in base agli standard dell’OMS. 5/7 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10 L’ultimo studio (Commissione federale per l’alimentazione, Iodine supply in Switzerland: Current status and recommendation) è giunto alle seguenti conclusioni: - il consumo di iodio negli scolari (da 6 a 13 anni) e soprattutto nelle gestanti è diminuito tra il 2004 e il 2009 (figura 1); - le donne in età fertile, le donne che allattano, i lattanti e i bambini in età prescolare presentano valori vicini al limite inferiore fissato dall’OMS (figura 2). Figura 1: mediana (25° e 75° percentile) della concentrazione Figura 2: mediana (25° e 75° percentile) della concentrazione di iodio nelle urine (UIC) nelle gestanti in Svizzera nel 1999 di iodio nelle urine (UIC) in diversi gruppi demografici in (n=511), 2004 (n=279) e 2009 (n=648) Svizzera. (Newborns n=368, Infants 6 mo n=279, Infants 12 mo n=228, School children n= 916, Women n=683, Lactating women n= 507, Pregnant women n=648) 8 Quali cibi contengono iodio in Svizzera? L’apporto principale è fornito da alimenti arricchiti di iodio, sia direttamente mediante aggiunta di sale iodato durante la fabbricazione sia indirettamente attraverso il foraggio destinato agli animali da reddito. Tra gli alimenti con arricchimento diretto, la fonte principale di iodio in Svizzera è il pane, per via del suo forte consumo. Anche il formaggio prodotto con sale iodato fornisce un apporto rilevante, tuttavia l’uso di iodio non è sistematico, poiché alcuni formaggi sono esportati e la legislazione in determinati Paesi vieta l’uso di sale iodato nel formaggio. In Svizzera, l’aggiunta di sale iodato al formaggio va indicata sull’etichetta (art. 5a lett. d OCDerr). Un’altra fonte di iodio è il latte, poiché il foraggio dato ai bovini è arricchito di questo minerale. Siccome il foraggio è somministrato principalmente d’inverno, mentre d’estate le mucche brucano l’erba dei pascoli (povera di iodio), la concentrazione iodica nel latte varia in base alla stagione. Grazie al foraggio arricchito distribuito alle galline, anche le uova ci forniscono iodio, mentre il suo apporto attraverso la carne in generale, compreso il pollame, è quasi irrilevante. 6/7 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10 2500 60 Average I content Average Iodine content (ng/g) 50 40 1500 30 1000 20 500 Average daily iodine intake (µg) Average I intake 2000 10 0 0 Concentrazione media di iodio in determinati gruppi di alimenti e loro contributo all’apporto alimentare di iodio 9 Il sale iodato in Svizzera Sul mercato svizzero sono in vendita diversi tipi di sale commestibile, tra cui il sale iodato, il sale iodato e fluorato e il sale senza aggiunta di oligoelementi. Il sale marino contiene solo tracce di iodio e non costituisce una fonte adeguata. Accanto all’impiego domestico del sale iodato, è soprattutto la sua aggiunta volontaria nella produzione industriale di derrate alimentari come i cibi preconfezionati che garantisce la copertura del fabbisogno di iodio. In Svizzera è autorizzato l’arricchimento del sale con iodio, che deve essere menzionato nell’elenco degli ingredienti con una delle seguenti indicazioni: «sale commestibile/sale da cucina/sale iodato» (art. 6 cpv. 4 dell’ordinanza del DFI sull’aggiunta di sostanze essenziali o fisiologicamente utili a derrate alimentari). Oggi la concentrazione di iodio nel sale commestibile in Svizzera è di 25 ppm1. Inoltre, è stato dimostrato che aumentare la concentrazione di iodio nel sale di ulteriori 5 mg/kg potrebbe compensare in parte la lieve carenza riscontrata dall’inchiesta nazionale. 10 Documenti Sito internet USAV - L’apporto di iodio in Svizzera (2013): Rapporto peritale della Commissione federale per l’alimentazione COFA - Raccomandazioni sullo iodio: Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV - Approvvigionamento di iodio in Svizzera: Misure dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV 1 Secondo la legislazione svizzera (art. 5 cpv. 2 dell'ordinanza del DFI sull'aggiunta di sostanze essenziali o fisiologicamente utili a derrate alimentari), lo iodio può essere aggiunto sotto forma di ioduri o iodati in concentrazione compresa tra 20 e 30 mg per kg di sale. 7/7 331.3/2014/00448 \ COO.2101.102.7.292687 \ 206.02.02.10