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Mercoledì 13 Luglio 2016
MF NON PERFORMING LOAN
CASELLI (BOCCONI), CONTRIBUTO PUBBLICO PER TAGLIARE I COSTI
Come ristrutturare
le banche di Atlante
Pagina a cura
di Stefania Peveraro
LE SOFFERENZE NETTE DELLE PRINCIPALI BANCHE ITALIANE
I
l problema degli npl delle
banche italiane è evidente a
tutti e per uscirne è necessario
trasformare questo problema
in un’opportunità di crescita
dell’economia, che però non
può prescindere da un supporto
pubblico. Che più che in termini di equity si potrà declinare
in termini di ammortizzatori
sociali. Il tema è stato discusso
ieri pomeriggio in Sda Bocconi
a Milano in occasione di un convegno di presentazione del nuovo Executive master in finance
che partirà in autunno.
Secondo Stefano Caselli (docente di intermediazione finanziaria e assicurazioni, prorettore per l’internazionalizzazione
dell’Università Bocconi), «da un
punto di vista tattico Atlante è
stata un’operazione corretta per
rispondere all’offerta del fondo
Apollo sugli npl di Carige e su
tutta la banca ed evitare così che
si chiudesse una transazione sugli npl a 20 centesimi e si prendesse quel prezzo come riferimento per tutto il sistema ban-
mld
Fonte: PwC
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
cario italiano. Atlante ha risolto
anche il problema di Unicredit,
che aveva garantito l’aumento
di capitale di Popolare Vicenza.
Se lo avesse dovuto sottoscrivere, la Bce avrebbe chiesto un
aumento di capitale». Adesso
però Atlante queste banche le
deve ristrutturare. «La strada è
una sola. Entrambe le banche
hanno un modello di business
improntato alla distribuzione e
quindi l’unico modo per risanarle è quello di tagliare i costi,
cioè dimezzare il numero degli
sportelli e ridurre di un terzo il
personale. Ma il contratto di lavoro bancario rinnovato un anno e mezzo fa prevede che per
lasciare a casa un bancario gli si
debbano dare 5 anni e mezzo di
annualità. Per questo io vedo logico un intervento pubblico sulle
banche da ristrutturare in termini di ammortizzatori sociali più
che nell’equity di queste banche.
Quindi, ben venga Atlante, ma
perché funzioni e possa generare
NON PERFORMING LOAN TREND
N Il dossier degli npl italiani è allo studio dei
grandi fondi internazionali e dei big delle special
situation, che stanno valutando la possibilità di
intervenire, a certe condizioni, in qualche modo
allettanti, a favore di Atlante 2, il veicolo che
dovrebbe comprare i bad loan delle banche più
fragili. Per poter scuotere il mercato delle sofferenze bancarie, Atlante ha bisogno di nuovi
capitali, dedicati al solo acquisto di npl. Una via
passa dal contributo di Cdp e Sga, cui dovrebbero
aggiungersi altri soggetti, casse previdenziali e
compagnie assicurative in primis; l’altra procede in parallelo verso il possibile coinvolgimento
dei fondi di investimento esteri per cui, a quanto
pare, ci sarebbe già un ragionamento di base che
prevede alcuni passaggi fondamentali. Anzitutto,
tenuto conto del miglioramento, pur non totalmente vigente, delle tempistiche legate ai recuperi
giudiziali e alle Gacs, i prezzi medi dei portafogli
di npl sono aumentati, dunque il gap tra domanda
e offerta si è ridotto. Ciò detto, l’ipotesi potrebbe
essere quella di trasferire gli npl delle banche a
un veicolo per la cartolarizzazione, il cui capitale
provenga da un finanziamento assistito da Gacs
o fornito dallo Stato o da Cdp per la tranche senior, da un intervento di Atlante o di altro fondo
a sponsorizzazione pubblica per la tranche mezzanine e da investitori esteri per la tranche junior.
Una suddivisione tale del capitale al relativo costo
annuo, in concorso col plausibile accorciamento
medio delle procedure esecutive e fallimentari,
consentirebbero di incrementare il prezzo medio
di un portafoglio di npl, fino a rendere attraente un
investimento in equity sul veicolo per la relativa
cartolarizzazione.
Un ruolo determinante in ottica sia di recupero del
valore dei crediti sia di appeal dell’investimento è
quello svolto da servicer, quotato ormai non solo
sulle performance di recupero, ma anche sui processi di lavorazione e sul grado di innovazione.
A suscitare l’interesse degli investitori saranno
sempre più le piattaforme di servicing più efficienti, con azionariati di spessore, ben capitalizzate, in grado di gestire attivi di entità consistente
e chiudere affidabilmente tutte le fasi della filiera
relativa al processo di gestione del credito.
Vincenzo Macaione
ad Primus Capital
profitto servono ammortizzatori
sociali».
Secondo Andrea Beltratti (docente di amministrazione e
controllo, finanza aziendale e
immobiliare, ex presidente del
consiglio di gestione di Intesa
Sanpaolo), il dato di fatto «è che
ora sia le banche sia le imprese
si trovano concentrate a gestire
situazioni che non rappresentano la loro attività caratteristica e
invece bisogna trovare un modo
per riportare la loro attenzione
su quelle attività, in modo da far
ripartire l’economia. Ci vuole
insomma un programma credibile di medio periodo che risolva
in maniera graduale ma definitiva il problema degli npl. Non è
qualcosa che si può fare in due
settimane, ma se lo si fa, si trasforma questo grande problema
degli npl in una opportunità di
rilancio». Il fatto è che, ha detto
ancora Beltratti, che l’interesse
degli investitori per gli npl italiani c’è, ma a prezzi troppo bassi,
che corrispondono a rendimenti
impliciti attesi molto alti. Allora che fare? «Dobbiamo agire
sulla variabile dei rendimenti
attesi», è la risposta di Beltratti.
In sostanza, ha spiegato il professore, se troviamo il modo di
gestire meglio gli npl, anche i
rendimenti attesi cambiano. Bisogna agire sull’asimmetria informativa e sull’affidabilità dei
dati per consentire una giusta
misura del rischio di credito e
quindi la determinazione di un
rendimento coerente. Il tutto nel
quadro di uno scenario in cui si
deve continuare a lavorare su un
accorciamento dei tempi medi
di recupero. (riproduzione riservata)
Dati, AZ Holding lancia Ciro
Z Holding, a capo di un gruppo specializzato in inforA
mazioni commerciali e recupero crediti, ha presentato la scorsa settimana la piattaforma Credit Information
Report On line (Ciro), un portale in grado di fornire ai
propri clienti informazioni segmentate e personalizzate
sui debitori in tempi brevissimi.
Ciro non restituisce solo dati, ma permette, una vera e
propria interazione con i clienti, garantendo in tal modo
di costruire un percorso su misura per ogni esigenza. Con
oltre un milione di codici fiscali sarà possibile ricercare il
profilo del singolo debitore o ricavare un numero elevato
di informazione in modo semplice e veloce.
Attualmente la piattaforma è nella sua prima fase progettuale,
mentre a breve è previsto l’avvio di una seconda fase in cui
sarà possibile sincronizzare i database dei fruitori e garantire
un vero e proprio scambio di informazioni intelligenti.
AZ Holding è la presieduta e controllata da Antonio Restino, unica società del settore ad aver intrapreso il percorso
Elite di Borsa italiana.
Il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Carmine
Evangelista, ha chiuso il 2015 ha raggiunto con un fatturato
di 8,3 milioni di euro e un patrimonio netto di 13,2 milioni
di euro. AZ Holding si avvale di oltre 200 collaboratori tra
manager, consulenti, esperti e dipendenti.
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