21 Mercoledì 13 Luglio 2016 MF NON PERFORMING LOAN CASELLI (BOCCONI), CONTRIBUTO PUBBLICO PER TAGLIARE I COSTI Come ristrutturare le banche di Atlante Pagina a cura di Stefania Peveraro LE SOFFERENZE NETTE DELLE PRINCIPALI BANCHE ITALIANE I l problema degli npl delle banche italiane è evidente a tutti e per uscirne è necessario trasformare questo problema in un’opportunità di crescita dell’economia, che però non può prescindere da un supporto pubblico. Che più che in termini di equity si potrà declinare in termini di ammortizzatori sociali. Il tema è stato discusso ieri pomeriggio in Sda Bocconi a Milano in occasione di un convegno di presentazione del nuovo Executive master in finance che partirà in autunno. Secondo Stefano Caselli (docente di intermediazione finanziaria e assicurazioni, prorettore per l’internazionalizzazione dell’Università Bocconi), «da un punto di vista tattico Atlante è stata un’operazione corretta per rispondere all’offerta del fondo Apollo sugli npl di Carige e su tutta la banca ed evitare così che si chiudesse una transazione sugli npl a 20 centesimi e si prendesse quel prezzo come riferimento per tutto il sistema ban- mld Fonte: PwC GRAFICA MF-MILANO FINANZA cario italiano. Atlante ha risolto anche il problema di Unicredit, che aveva garantito l’aumento di capitale di Popolare Vicenza. Se lo avesse dovuto sottoscrivere, la Bce avrebbe chiesto un aumento di capitale». Adesso però Atlante queste banche le deve ristrutturare. «La strada è una sola. Entrambe le banche hanno un modello di business improntato alla distribuzione e quindi l’unico modo per risanarle è quello di tagliare i costi, cioè dimezzare il numero degli sportelli e ridurre di un terzo il personale. Ma il contratto di lavoro bancario rinnovato un anno e mezzo fa prevede che per lasciare a casa un bancario gli si debbano dare 5 anni e mezzo di annualità. Per questo io vedo logico un intervento pubblico sulle banche da ristrutturare in termini di ammortizzatori sociali più che nell’equity di queste banche. Quindi, ben venga Atlante, ma perché funzioni e possa generare NON PERFORMING LOAN TREND N Il dossier degli npl italiani è allo studio dei grandi fondi internazionali e dei big delle special situation, che stanno valutando la possibilità di intervenire, a certe condizioni, in qualche modo allettanti, a favore di Atlante 2, il veicolo che dovrebbe comprare i bad loan delle banche più fragili. Per poter scuotere il mercato delle sofferenze bancarie, Atlante ha bisogno di nuovi capitali, dedicati al solo acquisto di npl. Una via passa dal contributo di Cdp e Sga, cui dovrebbero aggiungersi altri soggetti, casse previdenziali e compagnie assicurative in primis; l’altra procede in parallelo verso il possibile coinvolgimento dei fondi di investimento esteri per cui, a quanto pare, ci sarebbe già un ragionamento di base che prevede alcuni passaggi fondamentali. Anzitutto, tenuto conto del miglioramento, pur non totalmente vigente, delle tempistiche legate ai recuperi giudiziali e alle Gacs, i prezzi medi dei portafogli di npl sono aumentati, dunque il gap tra domanda e offerta si è ridotto. Ciò detto, l’ipotesi potrebbe essere quella di trasferire gli npl delle banche a un veicolo per la cartolarizzazione, il cui capitale provenga da un finanziamento assistito da Gacs o fornito dallo Stato o da Cdp per la tranche senior, da un intervento di Atlante o di altro fondo a sponsorizzazione pubblica per la tranche mezzanine e da investitori esteri per la tranche junior. Una suddivisione tale del capitale al relativo costo annuo, in concorso col plausibile accorciamento medio delle procedure esecutive e fallimentari, consentirebbero di incrementare il prezzo medio di un portafoglio di npl, fino a rendere attraente un investimento in equity sul veicolo per la relativa cartolarizzazione. Un ruolo determinante in ottica sia di recupero del valore dei crediti sia di appeal dell’investimento è quello svolto da servicer, quotato ormai non solo sulle performance di recupero, ma anche sui processi di lavorazione e sul grado di innovazione. A suscitare l’interesse degli investitori saranno sempre più le piattaforme di servicing più efficienti, con azionariati di spessore, ben capitalizzate, in grado di gestire attivi di entità consistente e chiudere affidabilmente tutte le fasi della filiera relativa al processo di gestione del credito. Vincenzo Macaione ad Primus Capital profitto servono ammortizzatori sociali». Secondo Andrea Beltratti (docente di amministrazione e controllo, finanza aziendale e immobiliare, ex presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo), il dato di fatto «è che ora sia le banche sia le imprese si trovano concentrate a gestire situazioni che non rappresentano la loro attività caratteristica e invece bisogna trovare un modo per riportare la loro attenzione su quelle attività, in modo da far ripartire l’economia. Ci vuole insomma un programma credibile di medio periodo che risolva in maniera graduale ma definitiva il problema degli npl. Non è qualcosa che si può fare in due settimane, ma se lo si fa, si trasforma questo grande problema degli npl in una opportunità di rilancio». Il fatto è che, ha detto ancora Beltratti, che l’interesse degli investitori per gli npl italiani c’è, ma a prezzi troppo bassi, che corrispondono a rendimenti impliciti attesi molto alti. Allora che fare? «Dobbiamo agire sulla variabile dei rendimenti attesi», è la risposta di Beltratti. In sostanza, ha spiegato il professore, se troviamo il modo di gestire meglio gli npl, anche i rendimenti attesi cambiano. Bisogna agire sull’asimmetria informativa e sull’affidabilità dei dati per consentire una giusta misura del rischio di credito e quindi la determinazione di un rendimento coerente. Il tutto nel quadro di uno scenario in cui si deve continuare a lavorare su un accorciamento dei tempi medi di recupero. (riproduzione riservata) Dati, AZ Holding lancia Ciro Z Holding, a capo di un gruppo specializzato in inforA mazioni commerciali e recupero crediti, ha presentato la scorsa settimana la piattaforma Credit Information Report On line (Ciro), un portale in grado di fornire ai propri clienti informazioni segmentate e personalizzate sui debitori in tempi brevissimi. Ciro non restituisce solo dati, ma permette, una vera e propria interazione con i clienti, garantendo in tal modo di costruire un percorso su misura per ogni esigenza. Con oltre un milione di codici fiscali sarà possibile ricercare il profilo del singolo debitore o ricavare un numero elevato di informazione in modo semplice e veloce. Attualmente la piattaforma è nella sua prima fase progettuale, mentre a breve è previsto l’avvio di una seconda fase in cui sarà possibile sincronizzare i database dei fruitori e garantire un vero e proprio scambio di informazioni intelligenti. AZ Holding è la presieduta e controllata da Antonio Restino, unica società del settore ad aver intrapreso il percorso Elite di Borsa italiana. Il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Carmine Evangelista, ha chiuso il 2015 ha raggiunto con un fatturato di 8,3 milioni di euro e un patrimonio netto di 13,2 milioni di euro. AZ Holding si avvale di oltre 200 collaboratori tra manager, consulenti, esperti e dipendenti.