Università Bocconi a.a. 2008-09 6061 Scienza delle Finanze - CLEAM Il processo decisionale di finanza pubblica in Italia Alberto Zanardi Il Bilancio dello Stato Bilancio dello Stato: è il documento principale della decisione di finanza pubblica. Con il Bilancio il Parlamento autorizza il Governo a erogare le spese e a incassare le entrate CONSUNTIVO: riporta i risultati di una gestione già conclusa DI PREVISIONE: riporta entrate e spese che si prevede di realizzare nel periodo di riferimento COMPETENZA: vi sono iscritte le entrate che lo Stato ha diritto ad accertare e le spese che si impegna ad effettuare nel corso del periodo CASSA: vi sono iscritte le entrate che lo Stato riscuote e le spese che paga Le entrate riportate in bilancio hanno carattere indicativo. Per le spese, gli importi iscritti in bilancio costituiscono limiti vincolanti Bilancio di previsione ANNUALE PLURIENNALE A legislazione vigente: previsioni di entrate e spese sulla base della legislazione in essere Programmatico: previsioni di entrate e spese che recepiscono i progetti di modifica delle norme vigenti La struttura del Bilancio dello Stato (di previsione) • Quadri riassuntivi • Stati di previsione o tabelle • Allegati La struttura del Bilancio dello Stato: i quadri riassuntivi ENTRATE SPESE 1 Entrate correnti 2 Spese correnti 4 Entrate in conto cap. (alienazione e amm. beni patrimoniali) 5 Spese finali in c/capitale 6 Entrate nette (1+4) 7 Spese nette (2+5) SALDI 3 Risparmio pubblico (1-2) 8 Indebitamento netto (disavanzo) (6-7) La struttura del Bilancio dello Stato: i quadri riassuntivi ENTRATE 6 Entrate nette 9 Rimborso crediti SPESE 7 Spese nette SALDI 8 Indebitamento netto 10 Acquisizione attività 11 Operazioni finanfinanziarie ziarie nette (9-10) 12 Entrate finali (6+9) 13 Spese finali (7+10) 15 Accensioni prestiti 16 Rimborso prestiti (di 17 Ricorso al mercato m/l termine) (12-19) 18 Entr. complessive 19 Spese complessive (12+15) (13+16) 14 Saldo netto da finanziare (12-13) (18) - (19) = 0 La struttura del Bilancio dello Stato: gli stati di previsione o tabelle • Tabella n. 1 - Entrate • Tabella n. 2 - Stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze • Tabella n. 3 - Stato di previsione del ministero delle attività produttive • … • … • Tabella n. 7 - Stato di previsione del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca • … La nuova classificazione del bilancio basata sulle missioni e programmi La nuova struttura del bilancio sviluppata per la sessione di bilancio 2008 include (richiamo al modello francese): • 34 missioni • 168 programmi • 714 unità di voto parlamentari Un esempio della classificazione missioni/programmi Missione Programma Ministero Rappresentanza dello Stato nelle relazioni internazionali Cooperazione allo sviluppo e gestione delle sfide globali Ministero degli Affari Esteri Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali L’Italia in Europa e nel mondo Cooperazione in materia culturale Ministero della Pubblica Istruzione Politica economica e finanziaria in ambito internazionale Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE Ministero dell’Economia e delle Finanze … nella vecchia struttura del bilancio Ministero Affari Esteri Stato di Previsione Centri di Responsabilità DG per gli italiani all’estero Titoli UPB Capitoli Missioni Istituzionali Spese in conto capitale Spese correnti Funzionamento cap cap Istruzione all’estero cap Interventi cap Investimenti cap Tutela degli italiani all’estero cap cap cap Politiche migratorie e sociali Oneri comuni cap … e in quella nuova Stato di previsione Ministero degli Affari Esteri L’Italia in Europa e nel mondo Missioni Italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali Programmi Macroaggregati Funzionamento Centri di Responsabilità Capitoli Interventi DG per gli Italiani all’estero cap cap cap Investimenti La classificazione missioni/programmi Vantaggi • Un bilancio più trasparente e leggibile → più facile valutare l’allocazione delle risorse pubbliche • Più forte responsabilità gestionale per il raggiungimento degli obiettivi del programma • Maggiore flessibilità nella gestione delle risorse pubbliche • Drastica riduzione del numero delle unità parlamentari di voto nel processo di decisione del bilancio dello Stato Le regole del processo di bilancio • • • • • • • Articolo 81 della Costituzione Legge n. 468/1978 (prima riforma) Legge n. 362/1988 (seconda riforma) Legge n. 94/1997 (terza riforma) Legge n. 208/1999 (quarta riforma) Regolamenti contabili Regolamenti parlamentari Articolo 81 della Costituzione • Comma 3°: con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese – Legge FORMALE: con la legge di bilancio non possono essere introdotte nuove norme che abbiano effetti sulle entrate e sulle spese, né possono essere modificate norme preesistenti – La legge di bilancio autorizza le spese e riporta le entrate ma il diritto a spendere o a ricevere deve essere fondato da una specifica legge • Comma 4°: ogni altra legge che comporti nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte – Obbligo di copertura finanziaria La preparazione del bilancio Anno t-1 Anno t Anno t+1 Circolare del Tesoro entro 31 marzo Dpef entro 30 giugno Ddl Blv annuale Ddl Blv pluriennale Ddl finanziaria entro 30 settembre entro 30 settembre Bpp (e Rpp) entro 30 settembre Ddl di collegati entro 15 novembre Approvazione legge finanziaria e bilancio entro 31 dicembre La preparazione del bilancio Documento di programmazione economico finanziaria (DPEF) Delinea la manovra di finanza pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale e definisce il quadro macroeconomico di riferimento. OBIETTIVI di politica economica REGOLE per raggiungerli (variazione di spese ed entrate) Il disegno di legge finanziaria contiene le norme tese a regolare annualmente (per il periodo compreso nel bilancio pluriennale) le grandezze previste dalla legislazione vigente, al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi La Lf gode di una “corsia preferenziale” in Parlamento. Ciò la rende un veicolo attraente anche per la normativa ordinaria (rischio di sovraccarico) I disegni di legge collegati contengono la legislazione sostanziale relativa ad interventi nel settore previdenziale, sanitario, del pubblico impiego, di riforma del sistema fiscale La preparazione del bilancio (anno t-1) 2. OBIETTIVI 1. BILANCIO A LEGISL. + 3. MANOVRA = VIGENTE Legge finanziaria 4. PREVISIONI INIZIALI Un esempio di manovra bilancio a legge legge di legislazione finanziaria bilancio vigente T1 T2 T (T1+T2) tributarie altre totale entrate G1 correnti G2 c/capitale G (G1+G2) totale uscite (T-G) saldo netto da finanziare 600 30 630 -2 -2 598 30 628 600 90 690 -16 3 -13 584 93 677 -60 11 -49 Un esempio di manovra Gli obiettivi nel Dpef • • • Saldo netto da finanziare a - 49 ↑(T - G) Aumento degli investimenti (↑G2) Riduzione della pressione fiscale (↓T1) Un esempio di manovra bilancio a legge legge di legislazione finanziaria bilancio vigente T1 T2 T (T1+T2) tributarie altre totale entrate G1 correnti G2 c/capitale G (G1+G2) totale uscite (T-G) saldo netto da finanziare 600 30 630 -2 598 (↓T1) -2 30 628 600 90 690 -16 3 -13 584 (↑G2)93 677 -60 11 ↑(T-G) -49 Debito pubblico in % del Pil 130 120 2007-09 Previsioni Prometeia 110 100 90 80 70 60 50 40 30 debito/Pil 20 Obiettivo Patto Stabilità e Crescita 10 0 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 Indebitamento e debito Finanziamento e formazione dell’indebitamento netto Identità di bilancio dell’operatore pubblico Variazione dello stock di debito F {t fabbisogno complessivo o indebitamento netto Variazione dello stock di moneta = Bt − Bt −1 + M t − M t −1 1444 424444 3 modalità di finanziamento del fabbisogno Fattore endogeno Da cosa dipende la formazione l’indebitamento netto? fabbisogno o disavanzo primario 64447444 8 spese al netto degli interessi F {t fabbisogno complessivo o indebitame nto netto interessi entrate 678 } } = G − T + rB −1 144t 44424t 444t4 3 formazione del fabbisogno Fattore esogeno Determinanti dell’evoluzione del rapporto debito/PIL Trascurando il finanziamento monetario (accordi di Maastricht) si ottiene: B t − B t − 1 = G t − T t + rB t − 1 Bt Bt −1 Gt Tt rBt −1 − = − + Yt Yt Yt Yt Yt Bt Bt −1 Yt −1 Gt Tt rBt −1 Yt −1 − = − + Yt Yt Yt −1 Yt Yt Yt Yt −1 Yt = (1+ n)Yt −1 ⇔ Bt Bt −1 1 G T rB 1 − = t − t + t −1 Yt Yt −1 1 + n Yt Yt Yt −1 1 + n Yt −1 1 = Yt 1+ n b b bt − t −1 = gt − tt + r t −1 1+ n 1+ n 1+ r bt = ( gt − tt ) + bt −1 1+ n bt − bt −1 r−n = ( g t − tt ) + bt −1 1+ n Consistenza iniziale del debito/PIL Evoluzione rapporto Debito/PIL Fabbisogno o disavanzo primario/PIL Tasso di interesse reale Tasso di crescita reale del PIL Il rapporto debito/Pil dipende da quattro fattori: bt-1 r n g-t la politica fiscale del passato la politica monetaria corrente (costo medio del debito) la crescita dell’economia la politica fiscale del governo in carica Var i az i one assol ut a del r appor t o debi t o/ Pi l e sue det er mi nant i 20,0 Ef f etto i nter essi (spesa di Inter essi / Debi to) 15,0 10,0 5,0 0,0 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 -5,0 var i azi one assol uta del r appor to Debi to/ Pi l -10,0 Di savanzo pr i mar i o (- avanzo) -15,0 -20,0 Ef f etto var i azi one Pi l nomi nal e (i nver so del tassodi cr esci ta del Pi l nomi nal e) -25,0 -30,0