RELAZIONE DEL II ANNO DI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE CHIMICHE XVIII CICLO ARDUINO MASSIMO DATTILO Le attività svolte durante il secondo anno di dottorato di ricerca si collegano, ovviamente, a quanto svolto nel primo anno di dottorato. L’indagine sulle caratteristiche ottiche degli ecosistemi acquatici è stata ampliata ad ecosistemi marini, oltre agli ecosistemi lagunari menzionati nella relazione del primo anno. L’interazione tra radiazione elettromagnetica e organismi viventi è stata studiata in una specie vegetale, usando radiazione a bassa frequenza (50Hz). La misura dell’estinzione della radiazione solare lungo la colonna d’acqua è risultato essere un aspetto indispensabile per la conoscenza delle proprietà chimico fisiche del corpo d’acqua, per la stima dell’energia disponibile al suo interno, per l’individuazione della radiazione necessaria e potenzialmente dannosa per la componente biotica. È noto dalla letteratura che attraverso le misure spettrali di penetrazione della radiazione UV e PAR è possibile differenziare diversi tipi di acque, studiare il ruolo della componente disciolta e sospesa e avere indicazioni della radiazione potenzialmente dannosa per la componente biotica. In particolare il fitoplancton, alla base della catena alimentare acquatica e importante serbatoio per la conversione di anidride carbonica in ossigeno, se sottoposto a dosi elevate di radiazione UV e PAR può evidenziare malfunzionamento del sistema fotosintetico; nonostante esso sia in grado di orientarsi e migrare verticalmente lungo la colonna d’acqua per ottimizzare il flusso di radiazione che lo investe si possono verificare effetti di decolorazione dei pigmenti di clorofilla (Photobleaching), modifiche nella struttura del DNA, danni a livello cellulare, inibizione della mobilità e orientazione spaziale. Nell’ambito di due campagne oceanografiche svolte in collaborazione con alcuni gruppi del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR) all’interno di un progetto di ricerca MIUR si sono eseguite misure spettroscopiche di radiazione solare. Tali campagne si sono svolte nel maggio 2003 e nel febbraio 2004; la prima all’interno del golfo di Manfredonia (basso Adriatico), la seconda tra il basso Tirreno e l’alto Ionio, all’interno dello stretto di Messina. In ognuna di esse si sono svolte misure di penetrazione della radiazione solare all’interno del corpo d’acqua. Nelle stazioni selezionate sono stati eseguiti profili di radiazione a differenti profondità, nella banda spettrale 290nm - 800nm, mediante l’uso di uno spettroradiometro munito di sonda immergibile fino ad una profondità di 20m. Tramite l’utilizzo di un ulteriore spettroradiometro in grado di misurare radiazione UV a quattro lunghezze d’onda e radiazione fotosinteticamente attiva (PAR) sono state implementate le misure di luce fino ad una profondità massima di 100m. Sono stati prelevati ed analizzati otticamente campioni di acqua a diverse profondità, in funzione delle misure di fluorescenza naturale. Queste sono state possibili grazie all’utilizzo di una sonda CTD – FI che ci ha fornito, inoltre, profili di temperatura, salinità, e ossigeno disciolto. L’analisi dei dati ci ha permesso di calcolare il coefficiente di estinzione spettrale, la lunghezza d’onda corrispondente al suo valore minimo, ?la profondità di penetrazione spettrale del 1% e 10% della radiazione misurata appena al di sotto della superficie, la profondità di penetrazione dell’1% di radiazione subsuperficiale nelle bande spettrali UVB – UVA e PAR. Mediante i dati di radiazione spettrale misurati nella colonna d’acqua si è calcolata l’irradianza pesata con lo spettro di danno al DNA e con lo spettro di inibizione della fotosintesi, al fine di ottenere informazioni sul potenziale effetto della radiazione solare all’interno della zona eufotica (zona delimitata da profondità z = 0m fino a profondità per la quale si misura l’1% della radiazione PAR in superficie). Dalle analisi spettrofotometriche dei campioni d’acqua a diverse profondità sono stati calcolati i valori di concentrazione del CDOM (Chromophoric Dissolved Organic Matter). Le diverse concentrazioni di CDOM nei siti di misura e le differenti modalità di estinzione spettrale della radiazione solare hanno permesso di individuare acque più o meno trasparenti alle diverse lunghezze d’onda e di ipotizzare una selezione delle specie di fitoplankton in funzione della profondità in virtù dell’estinzione di parte della radiazione fotosinteticamente attiva lungo la colonna d’acqua. L’attività svolta ha fatto emergere l’importanza delle misure di spettroscopia ambientale per la distinzione di masse d’acqua e per l’indagine della quantità e degli effetti della radiazione solare sulla parte biotica e abiotica all’interno del corpo d’acqua. Con obiettivi simili si è svolta, per il secondo anno, l’indagine riguardo le qualità delle acque del lago Vittoria. Le misure di radiazione solare sono state una parte dell’attività previste nel progetto europeo che ha permesso di effettuare ricerche circa le caratteristiche chimico fisiche di alcune zone all’interno del lago. La zona oggetto di studio è stata la parte Nord-orientale (Kenia), alcune baie in cui sono state effettuate misure di attenuazione solare nello spettro UV-visibile (290800nm), misure di DOM, di clorofilla e dei principali parametri chimico fisici. Come è noto la presenza della zona umida e delle vaste estensioni di papiro galleggiante garantisce un rifugio per molte specie viventi e inoltre rilascia in lago grandi quantità di materia organica disciolta (DOM). Questa rappresenta, all’interno delle baie, un importante fattore nella preservazione della biodiversità acquatica, essendo tra i principali fattori di schermo della radiazione ad onda corta potenzialmente dannosa. Per tale motivo si è sviluppato un modello che potesse rappresentare l’andamento della concentrazione di DOM al variare della tipologia della costa e funzione della presenza o meno di fiumi e corsi d’acqua (in genere fattori di apporto di DOM quando il loro corso si trova nella zona umida). Anche in questo contesto sono stati sviluppati gli algoritmi e i coefficienti legati alla penetrazione della radiazione solare all’interno della colonna d’acqua, attraverso l’uso di spettroradiometri e sonde multiparametriche. L’indagine degli effetti di radiazione elettromagnetica non ionizzante su organismi viventi ha riguardato gli effetti di un campo magnetico a 50Hz sulla germinazione e sviluppo di polline di Actinidia deliciosa (Kiwi). Sono stati fatti germinare i grani di polline sotto influenza del campo magnetico prodotto da un solenoide e si sono registrate le percentuali di germinazione. Dei grani germinati si è seguito lo sviluppo fenologico, sempre sotto l’azione del campo, in particolare si sono osservate le caratteristiche di crescita del tubetto pollinico. A livello morfologico si sono osservate delle anomalie nella struttura del tubetto, anomalie che si possono riassumere in una conformazione “ad elica” dello stesso. Tale evento si è verificato in misura statisticamente significativo (P<0.001) nel campione esposto a campo magnetico rispetto al controllo. L’indagine preliminare svolta in collaborazione con un gruppo del dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università della Tuscia verrà ripetuta al fine di avere conferma dell’effetto della perturbazione sullo sviluppo della specie in studio e per svolgere indagine approfondita, tramite microscopia elettronica e a fluorescenza, sull’eventuale effetto sulle strutture citoscheletriche del tubetto pollinico.