Spettacoli al Kismet - Teatro Kismet OperA

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Ministero per i Beni e le Attività Culturali > Unione Europea > Comune di Bari > Regione Puglia
Provincia di Bari > Camera di Commercio di Bari > Università degli Studi di Bari > Ente Teatrale Italiano
Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Ufficio Scolastico
provinciale di Bari > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione per l’infanzia e la gioventù
Il Kismet per le Famiglie
Il Teatro Kismet dedica una importante parte della
programmazione al pubblico di famiglie.
- Spettacoli domenicali in pomeridiana
- Attività creative per l’intera famiglia
- Giornate teatrali da realizzare per le famiglie delle imprese
private.
- Feste di compleanno
Spettacoli al Kismet
6, 7 e 8 gennaio ore 18
26, 27, 28 ottobre,3, 4, 5 e 8, 9,10 e 11 novembre ore 10
Teatro Kismet OperA – LA PRINCIPESSA SUL PISELLO
Testo e regia di Lucia Zotti, con Monica Contini, Deianira Dragone, Nico Masciullo, oggetti di scena e
maschere Lisa Serio, musiche originali di Nico Masciullo
Nella nostra storia, la ‘principessa’ è una donna coraggiosa e paziente, che ha imparato a
‘vedere’ attraverso l’illusione. “Ehi ehi ehi, ragazzo, non corriamo troppo… sei simpatico, ma
sposarti… non ti conosco non so chi sei”. Il principe è un giovane smarrito nell’ombra di una
madre-regina iperprotettiva e invadente. Dopo aver tentato di fargli prendere moglie senza
successo perché le candidate, esaminate in una specie di casting, non risultano di gradimento
del principe, la regina madre spinge il figlio ad intraprendere un viaggio da solo con l’autostop.
Il principe dapprima riluttante accetta poi, ben volentieri. In viaggio attraversa diverse
avventure tra cui quella in cui corre un grave pericolo. Riesce a salvarsi grazie all’intervento di
una fanciulla intraprendente e coraggiosa. Fra i due nasce un forte sentimento. Il principe ha
trovato la sposa ideale che però, non è una principessa di casa reale come vorrebbe sua madre.
“Però ti chiami Carolina, come una vera principessa.”. Presentandola comunque alla regina
madre come tale, verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello, per svelarne la sua origine. “Se
la signorina dorme senza fastidio, non è nobile, se lo è, questo pisello le impedirà di dormire
perché lei lo sentirà anche sotto 20 materassi: Royal feelings! Sensibilità reale!”. Sarà
l’intelligenza della fanciulla, colta e ragionevole a farle intuire il tranello architettato dalla
Regina e, affidandosi al suo sensibile istinto scoprirà il pisello. E vissero felici e contenti. (Lucia
Zotti)
Da 6 anni
Domenica 6 novembre ore 17 e ore 21
7 novembre ore 10
Sud Costa Occidentale – GLI ALTI E
I BASSI DI BIANCANEVE
testo e regia Emma Dante con Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso
C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario di Alice
nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente, Biancaneve vede alzarsi
ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature buone e cattive che l’aiutano a
diventare grande. Biancaneve fa esperienza, nello stesso tempo, della vigilia e dell’indomani,
del più e del meno, del troppo e del non abbastanza, della causa e dell’effetto. Viene punita
dalla matrigna prima di essere colpevole, ancora bambina inconsapevole viene accusata di
vanità e fuggendo nel bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri
valori della vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina
madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del proprio io.
C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà.
La regina madre interroga il suo specchio, Biancaneve il suo cuore. L’invidia tormenta la regina
al punto che desidera uccidere la rivale e divorargli il cuore. È una favola crudele dove i mostri
si avvicinano ai bambini con naturalezza spinti dalla necessità di guidarli verso il percorso della
conoscenza. I nani sono esseri fatati, piccoli elfi del bosco, scespiriani, con il loro siciliano
medievale e un corpo fatto di gambe corte e pancie gonfie. La vecchia che offre a Biancaneve il
frutto proibito è altissima e magra. Tutto è sproporzionato come all’inizio sono le cose che
vedono i bambini. I loro occhi, sgombri da forme convenzionali, vedono grandissima una stanza
dove da tempo noi ci sentiamo prigionieri.
6-12 anni
Domenica 20 novembre ore 18 (sala piccola)
21 e 22 novembre ore 10 sala grande
Burambò – SECONDO PINOCCHIO
scritto, diretto e interpretato da Paoletta Daria e Scarimboli Raffaele
Sono numerosi gli allestimenti teatrali che rappresentano le avventure di Pinocchio e questo
contribuisce a mantenere vivo, a distanza di tempo, il personaggio divenuto un mito e, come
tale, senza età, tempo e spazio. La compagnia Burambò parte dal testo di Collodi rispettandone
la drammaticità fino a cogliere, e mettere in risalto, l'ironia e la freschezza di cui l'intera opera
è pregna. La rivisitazione drammaturgica è riconducibile all'originale nel rispetto della cifra
poetica con la quale sono trattati temi importanti, l'abbandono e il ritrovamento, l'amore filiale
e genitoriale, la fame, il perdono, il coraggio e la crescita che fanno da filo conduttore di
spessore e profondità tali da riuscire a rendere l'epicità della storia.
'Secondo Pinocchio' offre al burattino di legno la possibilità di vivere una vita tutta sua
all'interno della storia più conosciuta del mondo. Pinocchio racconta Pinocchio attraverso se
stesso. In scena, infatti, ce ne saranno due a vivere le vicende che si susseguono.
Un Pinocchio nudo, quasi primordiale, pare scorrere nella storia in modo inconsapevole,
protagonista di fatti decisi e scritti da altri. Un altro, invece, vive un tempo altro, un tempo che
precede e supera quello dello spettacolo stesso. Il piccolo burattino incarna l'esistenza fatta di
ossessioni, paure, sogni e desideri.
In uno spazio scenico neutro, burattini ed oggetti si animano a vista senza trucchi e senza
inganni, rivelando il mondo della fantasia.
6 --10 anni
Domenica 4 dicembre ore 18
29, 30 novembre , 1, 2, 3, 5, 6 dicembre ore 10
Teatro Kismet OperA – IL VIAGGIO DI ARJUN
Testo e regia Lucia Zotti e Monica Contini, con Monica Contini e Lucia Zotti, progetto musicale Cesare Pastanella
Arjun, l’eroe protagonista della nostra storia, è un ragazzo ardimentoso. Vive in una non
identificata città orientale, dove suo padre Rakesh, fa di mestiere il cantastorie, mantenendo
vive le tradizioni e aiutando la gente a ritrovare la capacità di riflettere sui valori della vita.
Il principe Silente, avido e potente signore della città, temendo le conseguenze di una crescente
presa di coscienza, fa emettere una legge che costringerà Rakesh a tacere.
Anche Sanjukta, la mamma, non sfuggirà alla malvagità del principe che la rapisce
allontanandola dalla famiglia.
In questa atmosfera, tiranna e repressiva, in cui il tiranno impone le sue leggi, il silenzio e nega
le libertà individuali, Arjun sarà capace di affrontare e risolvere, con intelligenza e coraggio, la
difficile situazione, ricongiungendo la famiglia e riconquistando la serenità.
Lo spettacolo affronta attraverso le vicende di Arjun temi attuali e affascinanti come le relazioni
famigliari, la libertà individuale, l’importanza della capacità di immaginare e di raccontare. La
forma teatrale in cui si presenta è particolare perchè unisce il teatro alla musica.
Il viaggio di Arjun si presenta infatti come un concertino: molti degli elementi scenografici sono
strumenti musicali agiti in scena durante l’evolversi della storia. La magia della narrazione
teatrale viene dunque animata e ritmata dalla musica, per rapire i piccoli spettatori e trascinarli
in un mondo fantastico di vicissitudini straordinarie.
8-12 anni
Segnaliamo: A teatro…si mangia “A pranzo con Arjun”
Domenica 18 dicembre ore 18
Dal 13 al 17 e dal 19 al 21 dicembre ore 10
Teatro Kismet OperA – IL GATTO E GLI STIVALI
testo e regia Lucia Zotti con Deianira Dragone, Nico Masciullo, Monica Contini
Condito di una verve tutta originale, ironico e divertente, ma al contempo pregno di quei
messaggi propri della fiaba, Il gatto e gli stivali in versione Lucia Zotti attinge alla storia
popolare, riletta e personalizzata grazie alle scelte registiche, all’interpretazione dei tre attori
e alle musiche originali.
Un giovane alle prese con l’assunzione di responsabilità della propria vita viene guidato e
condotto al successo da un gatto molto particolare. Il ragazzo che resta orfano, non ha più la
protezione del genitore, deve decidere della sua vita da solo. Egli ha bisogno di tutte le proprie
qualità per essere in grado di ascoltare gli impulsi sacrosanti e rinnegare quelli devianti Il padre
muore e lascia in eredità i suoi pochi e apparentemente poveri averi ai tre figli. Al più giovane
tocca il gatto di famiglia e il ragazzo se ne lamenta considerandolo inutile e soltanto sufficiente
per una magra cena. Ma il gatto che rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che non ha
intenzione di finire arrosto con le patate, mette in atto tutto il suo ingegno per dimostrarsi
straordinario e indispensabile salvandosi, così, la vita. Aiutato da un paio di stivali magici che gli
consentono di spostarsi velocemente, conduce il suo padrone al successo e alla felicità.
6-11 anni
Domenica 22 gennaio ore 18
23 e 24 gennaio ore 10
Teatro Gioco Vita/Comunale di Modena – SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
regia e scene Fabrizio Montecchi, coreografia Walter Mattini, con
Nel Sogno si intrecciano due mondi apparentemente contrapposti. Il mondo solare e corporeo
della corte di Atene, delle due coppie di amanti e degli artigiani, e il mondo notturno e
immateriale degli spiriti: di Oberon “il re delle ombre”, di Titania, di Puck e delle fate. Ma
questa contrapposizione non è conflittuale, perché uomini ed ombre si dimostrano essere
proiezione l’uno dell’altro: se le ombre dipendono dal mondo degli uomini, è pur vero che anche
gli uomini non possono vivere senza ombre, l’ “altro da sé” misterioso che li abita e li inquieta.
La materia di cui è fatto il Sogno rappresenta per Teatro Gioco Vita il terreno ideale per
evolvere e maturare ulteriormente il proprio linguaggio artistico. Rappresenta un’occasione per
esplorare nuove possibilità sceniche legate all’incontro tra corpi e ombre con l’idea, sempre
presente, di fondere teatro d’ombre e danza attraverso l’alta mediazione della musica.
Rappresenta inoltre un’occasione per esplorare nuove possibilità drammaturgiche e avvicinarsi,
con discrezione, all’opera di William Shakespeare.
6-12 anni
Domenica 5 febbraio ore 18
2, 3, 4 febbraio ore 10
Teatro Sotterraneo/Teatro delle briciole – LA
REPUBBLICA DEI BAMBINI
Regia sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa, con Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti
Esistono nel mondo alcuni “Stati in miniatura”. Piattaforme petrolifere abbandonate o piccole
porzioni di territorio dove non vige alcuna giurisdizione o controllo politico-militare e dove
alcuni soggetti, preso il controllo del territorio, hanno emanato proprie leggi, coniato una
nuova moneta, strutturato proprie istituzioni e lentamente avviato rapporti diplomatici e
commerciali con territori vicini. Qui l’esercizio di cittadinanza può ripartire da zero, porsi
domande originarie sul fare società e rispondere con modalità inedite.
Si parte dalla scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire un microstato. Due attori,
riconoscibili come “gente comune”, irrompono sulla scena e cominciano a progettare il loro
“Stato in miniatura”. I bambini che non dispongono solitamente di potere diretto, sono chiamati
ad essere protagonisti di questa nascita. si prova nel costruire uno stato inedito e in miniatura, a
dotare i bambini di un potere inedito e in miniatura. Sullo sfondo uno scenario di smarrimento,
un luogo deserto in cui dar vita a una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e
naturalmente Il signore delle mosche di Golding.
Si tratta di una Cosa Pubblica piccola, si tratta di uno spettacolo teatrale dove la finzione è
evidente, si tratta di uno stato in miniatura che si spegnerà quando si spegneranno le luci che lo
illuminano, ma al tempo stesso si tratta di una possibilità.
6-10 anni
Domenica 19 febbraio ore 18 (sala piccola)
20 febbraio ore 10
Burambò - UNA STORIA CHE NON STA
NÉ IN CIELO NÉ IN TERRA
con Daria Paoletta
Raccontare una storia è un'arte antica tra le più affascinanti. Le parole del narratore
seducono lo spettatore, che si abbandona al suono di esse, facendosi trasportare in una realtà
frutto dell'immaginazione. La leggenda tarantina è una foto in bianco e nero. L'attrice Daria
Paoletta, racconta la vita di un paese di mare della Puglia, ai tempi in cui le donne usavano
portare i capelli raccolti e le spalle avvolte in scialli neri. Eppure, il passato si riscopre essere
presente: i vicoli del paese, dove risuonano le voci delle comari che sanno tutto di tutti;
Marionna e Cataldo, i protagonisti, si sposano giovani, inesperti della vita, vivono in pieno il
conflitto esistenziale di aderire alla volontà degli altri prima ancora che alla propria; la lotta
della vita che cerca di prevalere sulla morte; l'amore, vincitore di ogni avversità umana. L'arrivo
delle sirene, seducenti ma ambigue, concede alla storia il fascino tipico delle figure mitologiche.
L'attrice in scena utilizzerà mezzi semplici e diretti, quali la voce, il corpo, qualche oggetto per
creare suggestioni e ambientazioni sempre nuovi.
Da 6 anni
Domenica 4 marzo ore 18 (sala piccola)
28, 29 febbraio,1 marzo ore 10
Lasorsa/Soriato – LA CREAZIONE DELLE STORIE
di e con Daniele Lasorsa e Bruno Soriato, co-regia Daria Anelli Daniele Lasorsa Bruno Soriato, musiche
originali Mirko Lodedo Attilio Turrisi
Un tempo, quando veniva la sera, si era soliti accendere il fuoco. Attorno al fuoco, venivano
raccontate le storie. Storie di lupi, di venti, di stelle; storie di boschi, di fiumi e tempeste…
Alla penombra del fuoco si suonavano ricordi come strumenti. Il mantice della memoria
prendeva lentamente fiato e le labbra scorrevano sui tasti del tempo, per dar vita alle storie.
Chi le racconta? E quando sono nate? Ma come mai sono nate le storie? Profonde sono le radici
della memoria, affondano nella terra fino alla notte dei tempi. Come un seme, anche una storia
ha bisogno della terra. Un letto in cui riposare, crescere e spuntare al mondo. Ricorda un
vecchio detto “chiunque sia ancora sveglio alla fine di una notte di storie,sicuramente diventerà
la persona più saggia del mondo”.
Uno spettacolo che prende per mano e conduce lì dove il buio è accogliente e il silenzio parla,
nel cuore delle storie. Un luogo dove due personaggi si divertono nel più antico dei giochi, quello
di raccontare. Raccontando il tempo si incanta, la notte lievita come il pane sotto la coperta.
Ascoltando la notte schiarisce , il tempo disvela l’essenza nascosta delle piccole cose,
ricollocando l’uomo al centro. Al centro del senso delle cose, più che al centro delle cose.
Da 4 anni
Domenica 1° aprile ore 18
30 e 31 marzo ore 10
Cantieri teatrali Koreja – ALICE
regia Salvatore Tramacere; con Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Carlo Durante, Silvia Ricciardelli
Alice inquieta e diverte da morire. Quando Carroll pubblicò “Alice nel paese delle meraviglie” un
quotidiano inglese scrisse che quel romanzo «possiede questo vantaggio, che non ha morale, e
che non insegna niente». Masolino D'Amico va oltre: «un libro di travolgente anarchia, un libro
dove l'autorità è mostrata come dispotica, capricciosa e intollerante, dove le istituzioni sono
incomprensibili e ingiuste, dove la divinità non è nominata neppure; un libro in cui gli
insegnamenti tradizionalmente porti ai fanciulli sono costantemente messi in ridicolo, dove le
poesie edificanti, faticosamente mandate a memoria a scuola, sono ridotte a non senso».
Come se tutto ciò non bastasse, il suo autore, Lewis Carroll, non esiste: è un nome di fantasia
che copre l'identità del reverendo Charles Lutwidge Dodgson, matematico discreto e
balbuziente, nonché fotografo eccezionale, ossessionato dall'inarrestabilità dell'infanzia. Nel
senso che non puoi smettere di crescere e diventare grande: Che cos'è Alice se non un libro per
adulti stufi di crescere per niente? Questo è il libro che ci riconcilia con la disgrazia più
irrimediabile della vita: non essere mai adulti e poi, improvvisamente, non essere più bambini.
In scena un coniglio bianco, un uovo saggio più di un dizionario, un gatto, una regina, un
cappellaio, delle margherite e due cavalieri. È un piccolo esercito di folli squilibrati per
affrontare il grande enigma: come mettere in scena questo capolavoro? Come porgerlo,
centocinquanta anni dopo, a un nuovo pubblico? Quale mondo alla rovescia può contaminare i
nostri bambini e i bambini che dormono in noi, ormai adulti? Non ha senso 'tradurre' alla lettera
il testo di Carroll: nuovi nonsense, nuove vene di follia e di divertimento, nuovi personaggi e
meraviglie riempiono questa Alice, a cui applicare le regole del teatro, quello vero, quello delle
compagnie che per sorprendere ancora devono lavorare sodo. (Francesco Niccolini)
6-12 anni
Domenica 22 aprile ore 18
20, 21 aprile ore 10
Compagnia del sole – LA VERA
STORIA DI PINOCCHIO
Scritto diretto e interpretato da Flavio Albanese
Flavio Albanese racconta in prima persona la Vera storia di Pinocchio sulle note della celebre
musica che Fiorenzo Carpi scrisse per il bellissimo film-TV di Comencini. Tra prosa e
filastrocche, racconti in prima persona, canzoni, arie e recitativi “La Vera Storia di Pinocchio”
ripercorre le principali vicende che hanno portato un semplice “ciocco” di legno a diventare un
bambino. I personaggi appaiono e scompaiono sulla scena, a volte impersonati dallo stesso Flavio
Albanese altre volte sono evocati attraverso la magia e gli espedienti del teatro del Varietà. Ci
sono proprio tutti: Geppetto, la Fatina, il Gatto e la Volpe, il Grillo parlante, Mangiafuoco,
l’Omino di burro il Domatore e il pappagallo. E’ una storia per grandi e piccini e in particolare
per “burattini che vogliono diventare bambini”. Co- produzione Piccolo Teatro di Milano, Teatro
d’Europa.
6-10 anni
Domenica 13 maggio ore 18
Dall’8 al12 maggio ore 10
Teatro Kismet OperA – BALBETTIO
regia Teresa Ludovico con marta Lucchini
Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto percepisco un mistero che mi
sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità , vedo la bellezza , e sento la debolezza
della mia forza adulta.
Balbettio è una sinfonia di suoni e movimenti che diventano poesia e danza, una ricerca poetica
dedicata alla prima infanzia.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che
infuoca le fiamme e ecco l’acqua che bagna le piante …
3-6 anni
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