Introduzione Tutti i dispositivi elettronici sono soggetti a disturbi provenienti dall’esterno, o generati internamente (rumore), che ne influenzano il comportamento. Il rumore (noise) puo’ essere definito in senso lato come ogni segnale non voluto che oscura o interferisce col segnale desiderato . Il rumore e’ un segnale totalmente casuale: le componenti della frequenza sono completamente casuali sia in ampiezza che in fase. Anche se su un intervallo di tempo abbastanza ampio si puo’ misurare lo rms del segnale, la sua ampiezza istantanea non puo’ essere predetta. La maggior parte dei tipi di rumore ha una distribuzione Gaussiana, come ad es. il rumore termico e lo shot noise, altri tipi di rumore hanno distribuzioni diverse, ma poiche’ la somma di molte variabili casuali indipendenti e’ una variabile Gaussiana, si puo’ assumere che l’analisi in termini gaussiani per il rumore sia ben giustificata: − 1 f (x) = d √ e σ 2π Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore (x − µ)2 2σ 2 A.Nigro Disturbi esterni Il rumore generato nei e dai dispositivi elettronici non va confuso con i disturbi esterni, provenienti dall’ambiente. Interferenze elettromagnetiche (EMI) Si possono dividere in in due categorie: quelle prodotte da dispositivi che generano intenzionalmente radiazione e.m (trasmettitori radio, sistemi radar, cellulari, etc) e quelle prodotte non volutamente (televisori, computer, luci al neon, motori, ....). Le interferenze e.m nelle frequenze radio possono essere particolarmente dannose. Possono essere (fino a frequenze di circa 30 MHz) raccolte dalla rete di alimentazione ed entrare nel nostro circuito. Loop di massa E’ una corrente (indesiderata) che scorre in un conduttore che unisce due punti del circuito supposti essere allo stesso potenziale, ovvero a massa. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rapporto segnale-rumore Nello studio del rumore, di solito, piu’ che il valore in termini assoluti, ha importanza la sua entita’ rispetto al segnale, rappresentata usualmente dal rapporto segnale/rumore (signal-to-noise ratio) definito come rapporto tra il valore quadratico medio del segnale e quello del rumore SNR = < s2 (t) > < n2 (t) > (1) Spesso questa quantita’ viene espressa in dB SNR = 10 log10 ( vs2 ) dB vn2 E’ necessario sottolineare che la definizione suddetta e’ legata alla larghezza della banda di osservazione in frequenza, dato che le distribuzioni spettrali del segnale e del rumore sono normalmente molto diverse. Se la banda di osservazione si allarga il rapporto SNR diminuisce, mentre aumenta se selezioniamo solo una banda ristretta attorno alla frequenza di interesse per il segnale. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rapporto segnale-rumore-II Figure: a): Tipico rumore osservato all’oscillografo; b): Un segnale sinusoidale con rumore moderato; c) Un segnale sinusoidale con forte rumore. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Meccanismi base di rumore nei dispositivi elettronici • Rumore termico (Johnson-Nyquist) • Rumore shot (Schottky) • Rumore 1/f (flicker noise) • Burst noise • Avalanche noise Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore termico • E’ dovuto all’agitazione termica dei portatori di carica all’interno di un conduttore; • Misurato la prima volta da J.B.Johnson nel 1927 e poi descritto teoricamente da H.Nyquist nel 1928; • Ogni elettrone a temperatura diversa da zero ha un moto casuale nel conduttore, si genera quindi una corrente e conseguentemente una d.d.p ai capi del medesimo. < v2 > 2 <i > = = 4kT R∆f 1 4KT ∆f R dove ∆f e’ la banda passante del dispositivo di misura; • Lo spettro in frequenza e’ piatto (rumore bianco) Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore termico(2) Un resistore reale, R, puo’ quindi essere considerato equivalente ad un resistore ideale, R, con in serie un generatore di tensione, oppure con un generatore di corrente in parallelo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore termico(3) La potenza di rumore disponibile e’ la potenza che puo’ essere fornita ad un carico (ideale), RL , uguale ad R. E’ data da: Wt = kT ∆f (densita’ spettrale di potenza). A temperatura ambiente (290 ◦ K ), per una banda di 1 Hz, si ha Wt = 4 × 10−21 W E’ d’uso a volte riportare questa potenza usando come base standard 1 mW . La potenza di rumore e’ espressa allora come Wt = −174 dB Questo livello di rumore e’ chiamato noise floor, ovvero il livello minimo di rumore per un circuito elettronico a temperatura ambiente. E’ il limite inferiore del potere risolutivo di qualsiasi sistema di misura. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore termico(4) Esempio: R = 100 Ω −→ p √ < v 2 > = 1.28 nV / Hz Con una banda passante di 100 MHz si ha quindi p < v 2 > = 12.8 µV Se R e’ invece 1 MΩ, il rumore aumenta di un fattore 100: p < v 2 > = 1.28 mV Resistori di valore molto elevato possono quindi creare, in certi contesti, dei problemi! Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore shot (o rumore Schottky) Fluttuazioni casuali della corrente che circola in un conduttore, dovute alla natura intrinsecamente particellare (quantizzata) del flusso di carica elettrica. Il rumore shot e’ espresso come 2 < ishot >= 2qI∆f dove q e’ la carica dell’elettrone, I la corrente che circola e ∆f la banda passante del dispositivo di misura. Questa formula contiene l’ipotesi che non ci siano correlazioni nel moto delle cariche; nei normali conduttori viceversa ci sono forti correlazioni e il rumore effettivo e’ molto piu’ basso di quello predetto. E’ invece valida quando le cariche elettriche attraversano una barriera di potenziale muovendosi per diffusione (per es. una giunzione pn). • e’ un rumore bianco • non dipende dalla temperatura Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore shot in una giunzione pn L’equazione del diodo qVD I = Is (e kT − 1) = I1 + I2 dove I1 = −Is e’ la corrente dei portatori minoritari, I2 quella dei portatori maggioritari. Entrambe sono affette da rumore shot e i due contributi si sommano quadraticamente Quando la giunzione e’ polarizzata inversamente I2 ≃ 0 e il rumore shot e’ sostanzialmente quello di I1 , mentre se la giunzione e’ polarizzata direttamente domina il rumore shot di I2 . Se la giunzione non e’ polarizzata I1 = −I2 e il rumore shot totale e’ quindi il doppio, ovvero 2 < ishot >= 4qIs ∆f Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore shot in una giunzione pn: transistor La giunzione rilevante e’ quella base-emettitore. Possiamo quindi modellizzare il rumore shot: A temperatura ambiente la tensione prodotta dal rumore shot e’ r 0.025 p ∆f −11 < vshot >= 2qIE ∆f = 1.42 × 10 IE IE Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore 1/f (flicker noise) E’ un tipo di rumore presente in tutti i fenomeni di conduzione, dovuto a molteplici cause. E’ sempre correlato ad una fluttuazione di resistenza che si traduce in una fluttuazione di corrente e di tensione. Puo’ essere dovuto a impurezze, per es. nei resistori al carbonio, o nel materiale semiconduttore di diodi e transistor. (Nel caso dei resistori si parla di excess noise, rispetto al rumore termico previsto.) E’ caratterizzato dall’andamento approssimativo 1/f (da cui il nome), quindi e’ trascurabile ad alta frequenza (rispetto agli altri tipi di rumore), mentre puo’ essere rilevante a bassa frequenza. Dato questo andamento 1/f la quantita’ di rumore e’ costante per ogni decade di frequenza. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Burst noise E’ un tipo di rumore caratterizzato da improvvisi e casuali salti di tensione (dell’ordine dei µV ) che possono apparire in dispositivi con semeconduttori E’ dovuto a imperfezioni o contaminazioni del materiale e puo’ quindi essere ridotto con miglioramenti nel processo produttivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Avalanche noise Nasce nelle giunzioni pn in regime di breakdown. Ha fondamentalmente uno spettro piatto Puo’ essere molto rilevante quando si utilizzano diodi Zener come regolatori di tensione. Viene spesso utilizzato proprio per costruire generatori di rumore Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Riepilogo • I rumori (non correlati fra loro) provenienti da varie fonti si sommano quadraticamente; • Il rumore totale si somma quadraticamente al segnale. Rapporto segnale rumore Dato il segnale vs e il rumore complessivo vn si definisce come v2 SNR = 10 log10 ( s2 ) dB vn Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Figura di rumore (Noise Figure) In un dispositivo complesso (per es. un amplificatore) si definisce come il rapporto fra l’uscita effettiva e quella che si avrebbe con un dispositivo ideale (senza rumore) NF = = 4kTRs + vn2 ) 4kTRs vn2 10 log10 (1 + ) 4kTRs 10 log10 ( Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Equivalenti input noise voltage E’ il numero fornito in genere dai costruttori di operazionali Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore negli amplificatori a transistor bipolari Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore negli amplificatori a transistor bipolari-II Il rumore shot sul collettore e’ descritto dalla espressione s p |α|2 IC(shot) = 2qIc ∆f 1 − αf dove |α| = s Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore |αF | (2) (3) f 2 1+ fa A.Nigro Rumore negli amplificatori:operazionali Negli operazionali i vari contributi di rumore sono addizionati in un rumore equivalente d’ingresso, in funzione della frequenza. Da grafici di questo tipo (forniti dai costruttori) si possono valutare le prestazioni di ogni operazionale. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Rumore negli amplificatori:operazionali(2) Il rumore puo’ essere modellizzato con un generatore di tensione vn in serie a uno degli ingressi e due generatori di corrente (diversi), in , verso la massa. Valori tipici: √ vn = 1 ÷ 100 nV / Hz √ in = 0.0001 ÷ 10 pA/ Hz Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo I resistori e l’operazionale producono rumore Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Dobbiamo sommare quadraticamente i contributi. Possiamo utilizzare il principio di sovrapposizione e calcolarne uno per volta. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Calcolo del rumore complessivo Il rumore complessivo e’ quindi dato da 2 2 E 2 = (E12 + E22 + E32 + En2 + Enp + Enn )∆f Il valore quadratico medio sulla banda di frequenza di interesse e’ sZ Erms = 2 2 [E12 + E22 + E32 + En2 + Enp + Enn ]df (4) (5) Bisogna ora valutare questo integrale. I termini dovuti ai resistori sono costanti quindi possono essere portati fuori dall’integrale, mentre i termini legati all’operazionale contengono una combinazione di rumore bianco e di rumore 1/f , come abbiamo visto prima. Per un calcolo quantitativo e’ necessario conoscere, per l’operazionale in uso il livello del rumore bianco e la corner frequency, come visto in precedenza. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Conclusioni • e’ preferibile usare resistori esterni di valore piu’ basso possibile (compatibilmente con altri vincoli); • omettere il resistore R3 se non e’ necessario per compensare le correnti di bias (questo e’ sicuramente vero per operazionali con ingressi JFET o MOS); • operazionali con ingressi JFET o MOS sono vantaggiosi in quanto i contributi di corrente al rumore (inp e inp ) sono del tutto trascurabili. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Piccolo esperimento con il rumore • Si crea artificiosamente del rumore; • Si mescola il rumore con un segnale pulito; • Si cerca poi di riestrarre al meglio possibile il segnale originario eliminando il rumore Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Generatore di rumore(1) I due transistor sono uniti attraverso le basi e connessi alla stessa alimentazione; uno riceve l’alimentazione sul collettore ed ha l’emettitore a massa, l’altro la riceve dall’emettitore ed ha il collettore volante. Questo crea in pratica una giunzione pn in una situazione simile ad un diodo Zener nella regione di breakdown. Osservando con l’oscillografo l’uscita v0 si vedrà un debole rumore bianco, ovvero abbastanza uniforme in tutto lo spettro di frequenza. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Amplificazione Il passo successivo è quello di amplificare il debole rumore ottenuto; è necessario avere un’amplificazione di circa 100. All’uscita v1 si osserverà ora un rumore con ampiezze dell’ordine delle decine di mV . Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Miscelazione Si somma il rumore ad un segnale (prodotto dal generatore di funzioni): Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Filtraggio Si costruisce un filtro opportuno che elimini il più possibile il fondo lasciando passare il segnale Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro Circuito completo Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Rumore A.Nigro