Kant-Marx schemi per la III Prova

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Realizzato da Paolo Franchi 5°BC A.S. 2015/2016. AMDG
FILOSOFIA
DA KANT A MARX
RIPASSO PER LA III PROVA
© GSCATULLO
KANT
1781 
Critica della Ragion Pura
Indagare legittimità della scienza e della metafisica.
1788 
Critica della Ragion Pratica
Indagare circa la legge morale.
sintetici poiché prendono dati dall’esperienza
e li rielaborano tramite le forme a priori.
La legge morale è incondizionata ed universale.  Sempre
uguale a sé
si fonda sulla ragione
stessa in ogni
Ragion pratica = volontà, facoltà di
tempo e luogo
agire sulla base dei principi pratici.
Attua una rivoluzione copernicana: non è la mente a
modellarsi sulla realtà, ma la realtà a modellarsi sulla mente.
Dovendo contrastare gli impulsi egoistici
e la sensibilità ha la forma del comando.
Conoscenza fondata su giudizi sintetici a priori
≠ analitici a priori (Razionalisti) ≠ sintetici a posteriori (Empiristi)
Imperativi
Estetica trascendentale
La conoscenza è
Passiva in quanto riceve i dati
dall’esperienza.
Attiva in quanto organizza le intuizioni
empiriche tramite due forme a priori.
Spazio
Ipotetici
Se…Devi…
Prescrivono mezzi in
vista di determinati
fini
Categorici
Devi
Ordinano il dovere in
modo incondizionato.
Particolari e
contingenti
Incondizionati e universali, a
prescindere dal fine e dagli effetti.
Tempo
Senso esterno
Senso interno
(percepire di percepire)
Analitica trascendentale
L’intelletto unifica le intuizioni sensibili
nei giudizi per mezzo delle categorie
(concetti puri, 12, come i giudizi possibili).
Imperativo categorico
II Persona umana
I Azione morale
= universalizzabile
non mezzo (ogg.)
ma fine (sogg.)
12 Categorie
I Postulati Etici
La legge morale prescrive il
raggiungimento del
Sommo bene = Virtù + Felicità
Deduzione trascendentale
QUID FACTI  QUID IURIS
Cosa garantisce che la natura obbedirà alle categorie?
Pensare = io penso < giudizi < categorie
NON RAGGIUNGIBILE
 Tutti gli oggetti pensati (natura fenomenica)
presuppongono le categorie.
L’esperienza non potrà mai smentire leggi fisiche poste dall’io
penso, poiché lo presuppone sempre. Si completa la rivoluzione
copernicana: l’ordine oggettivo della natura è fondato sul soggetto!
•
Fenomeno
La realtà come ci appare, filtrata dalle
nostre forme a priori è detta fenomeno.
Noumeno Ma ciò che essa è in realtà non la possiamo
conoscere: è il noumeno, la cosa in sé.
Dati
Critica del Giudizio
I giudizi
kantiani
possono
essere
determinanti, scientifici
conoscitivi (r. pura)
riflettenti, «riflettono»
sulla natura conosciuta,
attraverso esigenze univ.
di finalità e armonia.
autoregolatrice,
non ha altri scopi
se non la virtù
Dovere per il dovere
Neanche la felicità può essere
un obbiettivo ammesso.
NEL NOSTRO MONDO
Postula inoltre la libertà, come condizione stessa dell’etica.
Se si chiede il dovere si deve poterlo trasgredire.
 (Devi dunque puoi)
Primato della Ragion Pratica
Idea
Senso interno
La Metafisica è il prodotto della
ragione (Intelletto) quando vuole
Senso esterno
procedere oltre i dati dell’esperienza.
Tutti
III La volontà è
Perché la legge morale sia valida è necessario che il
sommo bene sia raggiungibile, necessario postulare:
• Immortalità dell’anima, ovvero la possibilità per l’uomo di
raggiungere in un’altra vita quel sommo bene qui impossibile.
• Esistenza di Dio, volontà santa e onnipotente che faccia
corrispondere la virtù alla felicità.
Natura = conformità a leggi dei fenomeni (ordine)
Ordine non deriva dall’esperienza ma dall’io penso
(in questo senso in teso come legislatore della natura)
Dialettica trascendentale
Principi pratici
• Massime,
prescrizioni
soggettive
• Imperativi,
prescrizioni
oggettive
(valide per
chiunque)
R. Pratica
L’uomo è libero: no limiti
esterni.
R. Pura
L’uomo non è libero:
limite dell’esperienza.
I postulati forniscono la
ragionevole speranza
nella metafisica, che non
è possibile secondo la
ragion pura.
Anima
Mondo
Dio
1790 
SUBLIME < sproporzione uomo-natura causa dispiacere
dell’immaginazione, ma anche il piacere della ragione, infatti:
- Il Sublime Matematico. Suscita idea di assoluto.
- Il Sublime Dinamico. Suscita idea della grandezza morale.
Piacevole (G. Estetico pratico) ≠ G. Estetico Puro
Il giudizio estetico è
g. estetico, si vivono
immediatamente le esigenze,
pensando che la natura sia
bella per noi.
g. teleologico, pensiamo alla
finalità che esiste nei
fenomeni della natura.
Universale e necessario, poiché
fondato sulla comune struttura
dell’uomo. (Pretesa universalità)
Disinteressato, poiché se fosse
interessato (quindi soggettivo)
non sarebbe universale.
Il soggetto proietta
nell’oggetto
l’armonia interiore.
Hegel
Tutto ciò che è razionale è reale,
tutto ciò che è reale è razionale
Razionale = Dialettico
Finito ≡ Infinito
Fenomenologia
•
Diacronica
Percorso
•
Sincronica
Sistema
Procede per figure,
tappe ideali verso il
progressivo conoscersi
dello Spirito.
Scienza di ciò che appare: apparire dello Spirito a sé stesso
 Presa di coscienza di essere tutta la realtà
Si articola in
Certezza sensibile
ciò che si rapporta ad un
oggetto, all’altro da sé
Percezione
Coscienza
Intelletto
Autooscienza
•
il soggetto nei suoi
rapporti con gli altri.
•
Qui ed ora

Concetto

Fenomeno
Il soggetto vuole stabilire i propri
confini (emancipazione)
 Scontro tra autociscienze.
Servitù e Signoria
Alcune autocoscienze
si fanno sottomettere
l’oggetto esiste come tale
(uno, unione di qualità
molteplice) solo in relazione al
soggetto che così lo
percepisce.
Oggetto giunge al soggetto
come fenomeno, la realtà
esterna è per la coscienza:
coscienza ha risolto l’intero
oggetto in sé stesso =
autocoscienza.
I padroni non sono veramente liberi
perché dipendono dai servi. I servi
realizzano la loro indipendenza tramite:
• La paura della morte
sperimentano l’essere per sé
• Il servizio
Controllo di sé per gli altri
• Il lavoro
L’azione sulla cosa esterna,
autonomia rispetto al mondo.
Scetticismo
Stoicismo
La realtà esterna non esiste: Schiavi o padroni, si è
negazione di ogni realtà: è
egualmente liberi
Inversione dei ruoli
un’affermazione. Negare la
La realtà esterna esiste
(Crisi dialettica)
realtà = negare sé stessi
ma è disprezzata
come corpo (finito).
Scissione finito-infinito
(Crisi dialettica)
La religione prova a ricostituirla
Coscienza infelice
Ragione
Ebraismo U<->D; Cristianesimo U->>D
Infelicità causata dalla
Tendando di raggiungere l’Assoluto.
Ragione = Realtà, l’uomo è assoluto, esso
separazione uomo-Dio;
Fallisce. Riconosce però la realtà
stesso è tutta la realtà. La Ragione si rende
finito-infinito.
come Ragione.
conto di essere essa stessa il Dio che sta
cercando di raggiungere.
Problema cominciamento
Il Sistema
Si articola in
Logica
Studia il pensiero nella sua indipendenza dalla
natura, studia i concetti purificati (privati del
legame esistente con la realtà).
Analizza la struttura logicorazionale del mondo
Filosofia della natura
Momento più lontano
della vita dello Spirito
Studia l’idea come altro da sé, l’alienazione
dell’idea nella realtà spazio temporale
Non c’è un punto in cui il
Sistema inizia, poiché lo Spirito è
sempre tutto assieme. Inizio
solo per fine espositivo.
Accezione + Antitesi dialettica. – Contaminazione
dello Spirito.
Filosofia dello Spirito Con l’uomo lo spirito si ricompone. Sintesi logica + natura. Spirito si riconosce nella materia, la interpreta
come momento necessario nella sua antitesi dialettica.
Si articola in
Spirito soggettivo
Diritto
Sogg. che ha compreso di essere la totalità, ma
non i propri rapporti con la realtà.
Morale La pena è riconosciuta come formativa, ricerca nell’interiorità le leggi della
Spirito Oggettivo
Studia relazioni degli uomini fra loro nelle
istituzioni sociali. (Oggettivazione dei rapporti)
Spirito Assoluto
Piena coscienza della propria infinità. Stato +
storia universale. Conosce l’assoluto con
Arte [Tesi]
Intuizione Sensibile
Spirito oggettivato
Inadeguatezza (ogg.)
L’individuo si trova la legge come già data (esterna). È un diritto possedere
il frutto del proprio lavoro (proprietà privata), riconosciuto con un
contratto (tesi), che se violato costituisce un delitto (antitesi), cui riparare
con una pena (sintesi). Pena deve essere formativa, non vendicativa, è
necessaria un’assimilazione interiore.  Morale.
Religione [Antitesi]
Rappresentazione
Unità finito-infinito ()
Assenza della dialettica
coscienza. La situazione però è ancora «formale», si deve realizzare nella
realtà con l’  Eticità.
Eticità
Bene realizzato nelle
istituzioni sociali.
Diritto + Morale
Filosofia [Sintesi]
Assoluto colto nella
propria essenza
dialettica.
Famiglia (Tesi). Fondata sui rapporti naturali tra i sessi, sulla
condivisione, sul matrimonio, sul patrimonio, sull’educazione dei
figli: i figli crescono e formano nuove famiglie con propri interessi.
Società Civile (Antitesi). Dispersione delle famiglie. Si articola in:
sistema dei bisogni; amministrazione della giustizia; polizia e
corporazioni: persone che lavorano nello stesso ambito si associano,
interesse del singolo sottomesso a quello della collettività.
Stato (Sintesi). Dio nel mondo. Unione tra famiglie. Stato etico =
morale, frutto del cammino di un popolo. NO democratico (somma
volontà singoli). NO Giusnaturalismo: diritto < stato. NO liberalismo:
difesa diritti particolari. NO contrattualismo: individuo < stato. Storia
stati (prev. pop. su altro) = dispiegamento spirito assoluto.
Schopenhauer
Il Fenomeno
L’essenza del mondo
Schopenhauer si confronta con Kant, ma ha una concezione
irrazionalista del mondo: esso è governato da forze cieche e
irrazionali! Distingue tra
È possibile per l’uomo intuire che la cosa più essenziale che lo
costituisce è la volontà di vivere, l’impulso a resistere: si
afferma cioè la VOLONTÀ come principio unico del mondo, come
il noumeno stesso. Essa è: inconscia, unica, eterna, inconsueta
e senza scopo.
Fenomeno
e
Per Kant l’unica realtà conoscibile. Per
Schopenhauer una luce abbagliante
che impedisce di farci vedere il
Noumeno, una rappresentazione
che esiste solo nella coscienza: è il
Velo di Maia che il filosofo deve
scoprire.
•
•
•
Noumeno
Rappresentazione
Costituita dal
Sogg. Rappresentante
(estr. dall’idealismo)
+ Ogg. Rappresentato
(estr. dal materialismo)
Schopenhauer riprende anche il criticismo, per stabilire
come avviene questa rappresentazione, che egli vuole
basarsi sui Giudizi sintetici a priori considerando come
forme a priori lo spazio, il tempo ed il concetto di
causalità.
La Scienza si basa sul principio di causalità per ordinare il
mondo, e soddisfare così le esigenze dell’uomo, ma ciò
che ne deriva è illusorio, perché indaga il fenomeno.
Nell’uomo è presente sia una parte esteriore (fenomeno)
che una «nascosta», il pensiero, che appartiene al
noumeno e che rende in grado l’uomo di raggiungerlo.
Poiché tutti gli esseri vivono per continuare a vivere, ogni
creatura è destinata a soffrire. Infatti: vivere = volere =
mancare di qualcosa = dolore per la mancanza.
E alla soddisfazione di un bisogno segue la noia fin quando
non ne subentra uno nuovo.
 Non ha alcun obbiettivo oltre che se stessa, si nega cioè
l’esistenza di un Dio ordinatore e di un qualsiasi finalismo.
Alla dichiarazione dell’unicità dell’essenza si contrappone
l’evidenza della pluralità del mondo: è giusto affermare che ci
sia un solo noumeno dunque, ma i fenomeni resteranno
sempre molti e diversi. Schopenhauer si interroga allora su un
possibile processo di finitizzazione del mondo, nel tentativo
della volontà di autoconoscersi (necessari un soggetto e un
oggetto altro da sé!).
Essa avviene in due poli diversi e consecutivi:
1. Oggettivizzazione in archetipi: eterni e immutabili, del
tutto simili alle idee platoniche.
2. Finitizzazione nel mondo in cui viviamo ad imitazione degli
archetipi (principio di individuazione).
Per liberarsi dal dolore (= desiderare) è necessario non desiderare!
• Con l’Arte, che cattura la realtà prima della finitizzazione,
specie la musica che è slegata dal fenomeno e dallo sguardo.
• Con la Compassione, che significa superare la propria
individualità in maniera attiva (fare del bene, carità) o passiva
(non fare il male, giustizia).
• Con l’Ascesi, che è l’astensione dal piacere, la noluptas, ovvero
l’eliminazione di ogni forma di desiderio.
Feuerbach
Sinistra e destra Hegeliana
Materialismo
Dopo la morte di Hegel il suo pensiero venne largamente
interpretato anche tal volta in maniera diametralmente
opposta, accentuandone o meno alcuni aspetti.
• La sinistra hegeliana, accentua la necessità del movimento
dialettico e del cambiamento, da ciò ne deriva
un’impostazione politica decisamente rivoluzionaria, il
desiderio di superare la religione e di cambiare.
• La destra hegeliana invece accentua la necessità di ogni
fase (giustificazionismo), perché tutte parti del progetto
perfetto dello Spirito che conosce se stesso. Sono dunque
conservatori, sottolineano la necessità della singola tappa e
la religione come un passaggio obbligato della storia
dell’uomo.
Per Feuerbach l’idealismo ha insistito troppo sul rendere il
pensiero soggetto e la realtà predicato, anziché il contrario.
Feuerbach passa dall’idealismo  materialismo.
Il problema dell’infinito
Come può l’uomo, finito, creare Dio, qualcosa di infinito? Da
dove prende cioè l’idea di infinito in un mondo dove tutto è
materia finita? Viene da…
• Contrapposizione uomo-specie, quest’ultima non
soggetta al tempo e dunque virtualmente infinita;
• Contrapposizione tra l’infinita possibilità del volere ed il
limite del potere;
• Squilibrio tra la piccolezza dell’Uomo e la grandezza della
natura (quasi un sublime)
La proposta di Feuerbach
Come deve vivere l’uomo in un mondo del genere? Feuerbach
propone un umanesimo fatto di carne e sangue, reale in cui
l’uomo sia considerato non come spirituale ma materiale. Che
ponga l’uomo al centro, e favorisca l’essenza sociale umana (la
necessaria complementarietà e relazione). Considera anche la
sua naturalità (l’uomo è ciò che mangia).
Origine di tutto ciò che esiste, della realtà, è la materia, l’idea
ne è un’immagine che si trova quindi nella mente dell’uomo. La
filosofia può indagare necessariamente partendo dal finito (la
materia).
La Religione è considerata anch’essa da un punto di vista
materiale: essa contrappone l’uomo a Dio, in Esso, l’uomo
proietta le proprie qualità (creandolo), ed in questo modo si
spoglia e vuota di esse attribuendole ad un essere altro da sé:
ALIENAZIONE
L’Amore, passione fondamentale per la vita e che apre al
mondo, deve essere diretto agli uomini (filantropia).
Marx
Il Capitale
Tratti generali
Karl Marx sviluppa una critica alla civiltà moderna, che ritiene
essere un trionfo del particolarismo e dell’individualismo.
Stato
Cittadini
Uguaglianza sociale
Società
Borghesi
Disuguaglianza sostanziale
Alla teorica uguaglianza di tutti i cittadini subentra una
disuguaglianza nelle possibilità, che deriva dalla proprietà
privata. Lo Stato borghese è inoltre atomistico, sottolinea
cioè il particolarismo, perché garantisce la libertà individuale,
ed accentua la scissione individuo-stato perché è fondato sul
principio di rappresentanza (no democrazia diretta).
L’espropriazione
• La proprietà privata dei mezzi di
del frutto del
produzione porta ad una scissione
lavoro che compie
tra il lavoratore e il capitalista
il capitalista
(proprietario dei mezzi).
comporta
• L’uomo è caratterizzato dal lavoro
creativo, ovvero dalla capacità di
ALIENAZIONE
modificare la realtà circostante.
Prodotto del proprio lavoro
Alienazione
= scissione,
dipendenza e
autoestraniazione
dell’’operaio
rispetto al
Propria attività
Nel Capitale Marx studia la struttura e le funzioni del Capitalismo,
per individuarne le contraddizioni e il necessario decorso verso il
socialismo. Il modo di produzione capitalistico è fondato secondo
Marx sulla produzione generalizzata di merci.
MERCE
possiede
Valore d’uso, l’utilità
Valore di scambio, le garantisce la
possibilità di essere scambiata con
altre merci
Valore di scambio = lavoro socialmente necessario per produrla
PRE-CAPITALISMO
M. D. M.
merce-denaro-merce
SUSSISTENZA
CAPITALISMO
D. M. D’
denaro-merce-più denaro
GUADAGNO
Da dove viene il plusvalore (D’)? Né da scambio (equo tra merci di
stesso valore), né da denaro (mezzo), ma da merce umana:
L’operaio è una merce in grado di produrre valore. Esso lavora
infatti un tot di ore, tale che una parte coprono il costo del suo
salario (lavoro), ed un’altra (pluslavoro) producono plusvalore.
Val. operaio = salario = necessario per prodursi e riprodursi.
𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑝𝑙𝑢𝑠𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 =
Propria essenza (lavoro creativo)
Prossimo (rapporto conflittuale
con il capitalista e l’umanità)
≠ Feuerbach
F. parla dell’alienazione in riferimento alla religione, la
considera un fatto della coscienza dell’uomo.
M. ne parla come di un fatto reale legato alla struttura
economica e sociale della società.
Religione. A differenza di Feuerbach, Marx ritiene che il
fenomeno religioso vada inteso come frutto delle sofferenze
economiche degli alienati (della classe «sfruttata»), oppio dei
popoli, una sovrastruttura al servizio della classe dominante,
in quanto figlia della sua struttura economica.
Filosofia. Marx ritiene che i filosofi precedenti si siano limitati
ad interpretare il mondo ma che il vero compito della filosofia
sia quello di cambiarlo.
Concezione materialistica della storia
Marx non considera la storia come un evento spirituale
(idealisti), ma come un processo materiale fondato sulla
dialettica bisogno-soddisfacimento, ovvero sul lavoro
necessario per l’uomo a prodursi da sé i mezzi di sussistenza.
Marx ritiene dunque che la storia sia fondata in definitiva
sulla struttura economica, il modo di produzione, costituita a
sua volta da:
• Forze produttive, tutto ciò che è impiegato per produrre:
forza-lavoro, mezzi di produzione e conoscenze tecniche;
• Rapporti di produzione, i rapporti che si instaurano tra gli
uomini nel corso della produzione, che si esprimono
giuridicamente come rapporti di proprietà.
La struttura economica determina e condiziona la
sovrastruttura (Uberbau): i rapporti giuridici, le forze
politiche, le dottrine etiche, artistiche, religiose e filosofiche.
La storia segue un movimento dialettico: al veloce sviluppo
delle forze produttive (classe in ascesa) non corrisponde uno
altrettanto dei rapporti di produzione (classe dominante),
che tendono invece alla staticità. Ne sorge uno scontro, da
cui esce generalmente vincitrice la classe in ascesa…
𝑝𝑙𝑢𝑠𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒
𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒
Plusvalore (≠ profitto) = prodotto operaio. Capitale variabile =
salario, capitale investito nella forza-lavoro (produce plusvalore).
𝑝𝑙𝑢𝑠𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒
𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑖𝑡𝑡𝑜 =
𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 + 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑣𝑎𝑟𝑖𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒
Profitto = guadagno, sempre < del plusvalore. Capitale costante =
investimenti per la struttura e i mezzi di produzione, non produce
alcun plusvalore.
Tendenze e contraddizioni del capitalismo
Poiché il Capitalismo si basa sul ciclo DMD’ il suo fine è
l’accumulo della maggior quantità possibile di plusvalore. Società
del profitto privato e non dell’interesse collettivo.
Per aumentare il plusvalore il Capitalista investe (capitale
variabile) aumentando la giornata lavorativa così che si abbia più
pluslavoro = plusvalore. Ad un certo punto però il lavoratore
smette di essere produttivo, il Capitalista deve allora impegnarsi
a ridurre la parte della giornata lavorativa impiegata dal
lavoratore per reintegrare il salario, aumentando la produttività,
e introducendo nuovi metodi e strumenti di lavoro (investe nel
capitale costante).
Ciò provoca però:
• Aumento di produttività  crisi di sovrapproduzione,
sovrabbondanza di merci.
• Aumento del capitale costante rispetto al variabile, e dunque
diminuzione del saggio di profitto.  scarso rendimento
rispetto al capitale impiegato, legge dei rendimenti
decrescenti: il sistema è destinato a fallire.
• Scissione della società in due classi antagoniste: minoranza
industriale molto ricca e maggioranza proletaria sfruttata.
 Il proletariato deve prendere coscienza di sé, grazie alla
filosofia, e abolire la proprietà privata per spezzare la catena
dialettica. Per farlo si attraversano due fasi: 1°, Socialismo,
collettivizzazione (statalizzazione) dei mezzi di produzione e di
scambio, dittatura del proletariato che porterà al superamento
di ogni forma di stato: 2°, comunismo, uomo nuovo, una società
fondata sull’uguaglianza che tenga conto dei bisogni e non solo
delle capacità degli individui.
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