I tumori del Distretto Cervico - Cefalico Dr Antonio Frassoldati Maggio 2012 Neoplasie Testa – Collo (Classificazione Anatomica) ü Cavità nasali – seni paranasali ü Faringe (Rinofaringe – Orofaringe – Ipofaringe) ü Laringe ( Sovraglottica – Glottica – Sottoglottica) ü Cavità orale ü Ghiandole salivari 90% Ca Spinocellulari Melanomi Linfomi 10% Sarcomi Altri istotipi Neoplasie Testa – Collo (Classificazione Terapeutica) ü Cavità nasali – seni paranasali ü Rinofaringe ü Laringe ( Sovraglottica – Glottica – Sottoglottica) Faringe (Orofaringe – Ipofaringe) Cavità orale ü Ghiandole salivari Tumori del Rinofaringe Tumori del Rinofaringe: incidenza/mortalità ü 0.6 % di tutte le neoplasie (65.000 nuovi casi/anno in tutto il mondo) ü Insorge nella popolazione più giovane, inclusi i bambini, picco di incidenza nella fascia d'età compresa tra 55 e 64 anni ü La disseminazione della malattia in strutture adiacenti, il coinvolgimento dei linfonodi regionali, e le metastasi riguardano circa il 70% dei pazienti ü I tassi di sopravvivenza relativa per il carcinoma rinofaringeo è risultata pari al 73% ad un anno e al 43% a 5 anni per gli adulti Tumori del Rinofaringe Sottotipi istologici: TIPO 1 Carcinoma squamocellulare cheratinizzante TIPO 2 Carcinoma non cheratinizzante a)carcinoma non cheratinizzante differenziato b)carcinoma indifferenziato (carcinoma indifferenziato di tipo rinofaringeo) TIPO 3 Carcinoma spinocellulare basaloide L'istotipo WHO 1 si ritrova con una frequenza da un terzo alla metà dei casi nelle popolazioni a basso rischio, quali quelle nordamericane. Tumori del Rinofaringe Principali fattori di rischio: ü Espressione del virus di Epstein Barr EBV è legato al sottotipo istologico WHO 2 Le proteine virali LMP-1 e LMP-2 (proteine latenti di membrana) agiscono sull'espressione cellulare e sulla crescita cellulare, portando alla crescita maligna e altamente invasiva della malattia LMP-1 è anche associata con lo sviluppo della cascata metastatica, riducendo l'adesione cellulare, promuovendo la degradazione della matrice extracellulare e della membrana basale e aumentando il grado di neovascolarizzazione ü Consumo di pesce e cibi in salamoia Tumori del Rinofaringe Diagnosi: Segni e sintomi ü I tumori rinofaringei possono esordire senza produrre alcun segno o sintomo. ü Perdita unilaterale dell'udito. ü Sanguinamento Ostruzione nasale. ü Adenopatie cervicali. ü Cefalea. ü Interessamento dei nervi cranici. Tumori del Rinofaringe Diagnosi: Stadiazione ü Fibroscopia con biopsie ü RMN piu’ sensibile e specifica rispetto TC per la visualizzazione dell'invasione dei tessuti molli esterni al rinofaringe, per metastasi linfonodali L-C e nell'identificazione di un interessamento a livello della base cranica ü PET-TC maggiore sensibilità nel riscontro di metastasi a distanza (sino al 40% in pazienti con coinvolgimento linfonodale bulky). ü Concentrazione plasmatica di EBV DNA . Tumori del Rinofaringe Diagnosi: Stadiazione Tumori del Rinofaringe Trattamento n Stadi iniziali (I e II) → SOP 5-a: 80-90% → RT ± CHT n Stadi avanzati (III e IV) → SOP 5-a: 60-70% → Modalità combinate CHTRT RT NeoadCHTàCHTRT n Mal recidiva/metastastica → Terapia medica → SOP 1-a: 18-20% → SM: 6-8 mesi Neoplasie Testa – Collo (Classificazione Terapeutica) ü Cavità nasali – seni paranasali ü Rinofaringe ü Laringe ( Sovraglottica – Glottica – Sottoglottica) Faringe (Orofaringe – Ipofaringe) Cavità orale ü Ghiandole salivari Neoplasie Testa – Collo Incidenza/Mortalità 5-6% di tutte le neoplasie (616000 nuovi casi/anno in tutto il mondo) 60% dei pazienti presenta malattia avanzata all’esordio (stadi III-IV) Neoplasie Testa – Collo Incidenza/Mortalità in Europa Incidenza N.casi (x1000) % Cavo orale/faringe 97.8 3.4 Laringe 46.1 1.6 Mortalità N.casi (x1000) % Cavo orale/faringe 40.1 2.3 Laringe 24.5 1.3 143000 nuovi casi/anno 68000 decessi/anno Boyle & Ferlay, Ann. Oncol., 2005 Principali fattori di rischio 75% ü Abuso di alcool à LARINGE, ORO-IPOFARINGE ü Abitudine tabagica à LARINGE, ORO-IPOFARINGE ü Infezione da HPV (16-18) à OROFARINGE Comuni a neoplasie di altri distretti: Polmone Esofago Frequenti neoplasie primitive multiple: Sincrone O Metacrone Genoma di HPV Trasformazione maligna HPV-relata ü HPV E6 lega e inattiva la proteina p53 , interferendo con la normale attività antitumorale di p53 (attivazione di meccanismi di riparazione dei danni al DNA, regolazione del ciclo cellulare, induzione dell’apoptosi in cellule con danni irreparabili al DNA); ü HPV E7 lega e inattiva la proteina pRB , interferendo con la normale attività antitumorale di pRB (regolazione del ciclo cellulare e sulla proliferazione cellulare, blocco della sintesi del DNA); liberazione di E2F che promuove la fase S in continuo; ü P16 codificata dal gene oncosoppressore CDKN2A, solitamente inibito da RB; se RB non attiva (azione della HPV E7) induce una iperespressione di p16 Perdita del controllo sulla proliferazione cellulare à Trasformazione maligna Studio multicentrico francese 220 pts SCC tonsilla Prevalenza HPV-pos 57% Età media HPV-pos 60 anni Prevalenza HPV-pos > donne 53% singolo HPV-type 4% più di un HPV-type HPV16-pos 89% Guily et al, Head and Neck Oncology, 2011 Caratteristiche SCCOP HPV-positivi ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü Pazienti più giovani di circa 5-10 anni rispetto agli HPV-negativi > maschi (3:1) Localizzati prevalentemente nelle sottosedi tonsilla e baselingua Frequentemente carcinoma squamoso non-cheratinizzante scarsamente differenziato con aspetti basaloidi Stadio III-IV con T1-2, N2-3 Spesso manca l’associazione con altri fattori di rischio quali il fumo e l’alcool Minor incidenza di tumori primitivi secondari SCCOP HPV-positivi sono a trasmissione sessuale. Migliore prognosi e migliore risposta ai trattamenti Fumo ha impatto negativo sulla prognosi anche dei HPV-positivi OS DFS VALORE PROGNOSTICO SITO-SPECIFICO Review 37 studi (Outcome – Head and Neck tumors - HPV status) ü ü ü ü Aumento di OS (HR 0,85) e DFS (HR 0,62) nei SCCHN HPV-pos HPV-pos: 28% tutte le sedi, 40% nei orofaringei SCCOP HPV-pos >DFS (HR 0,51) Nessuna differenza in OS nei pazienti SCC non-OP in base al HPV status ECOG2399 phase II prospective trial: 96 casi SCCHN (orofaringe e laringe) stadio III e IV sottoposti a 2 cicli di IC à CRT per pz in risposta vs Chirurgia in pz in progressione. Chirurgia in tutti i pz con persistenza di malattia. HPV + HPV + OS PFS ü Dopo IC: RR 82% vs 55% in HPV-pos Beneficio > Orofaringe ü Dopo CRT: RR 84% vs 57% in HPV-pos Beneficio anche nei fumatori ü 2-years OS: 95% vs 62% in HPV-pos ü 2-years PFS: 86% vs 53% in HPV-pos Fakhry et al, J Natl Cancer Inst 2008 Studio retrospettivo 107 SCCOP primari o recidivati trattati con RT o Chirurgia + RT HPV-DNA viral load byRT- PCR P16, p53 e pRB expression IHC Follow-up mediano 32 mesi ü Classe I: 39% (viral load 0/human genome) ü Classe II: 37% (viral load 3,6 copie/hg) ü Classe III: 23% (viral load 46 copie/hg) ü Tumori primari ü Malattia più avanzata (basso T ma elevato N) ü Scarsamente differenziati ü Bassa abitudine tabagica/alcolica RECURRENCE RATE DFS OS III III 5-y local RR classe III: 14% (vs 45% classe I e 74% classe II) 5-y OS classe III: 79% (vs 20% classe I e 18% classe II) 5-y DFS classe III:75% (vs 15% classe I e 13% classe II) Classe III > Radiosensibilità III ü ü ü ü ü ü 156 pts SCCHN stadio I-IV trattati con RT a frazionamento standard P16 utilizzato come marker surrogato di infezione da HPV Controllo loco-regionale di malattia a 5-y: 58% vs 28% in HPV-pos 5-y OS: 62% vs 26% in HPV-pos 5-y DSS: 72% vs 34% in HPV-pos Conclusioni ü SCCOP HPV-pos entità biologica distinta ü HPV-pos prognosi migliore per maggior risposta ai trattamenti (principalmente a RT, meno a CT) con meccanismo ancora poco definito: v v Fattori legati al paziente: giovane età, minor esposizione al fumo, minor comorbilità Fattori legati al tumore: risposta immune agli antigeni virali, presenza di apoptosi mediata dalla p53 wild-type ü HPV-pos basso rischio potrebbero beneficiare di “attenuated therapies”, trattamenti meno aggressivi che avrebbero un impatto inferiore sulla qualità di vita senza compromettere sopravvivenza ü Ruolo del vaccino v v ü Esteso a tutti gli adolescenti Sia contro infezione, sia nel setting adiuvante per ridurre il rischio di recidiva locale o a distanza Mancano studi prospettici Tumori del distretto Cervico-Cefalico Storia Naturale: Inizialmente paucisintomatico Dolore riflesso ( otalgia da neoplasia ipofaringea ) Sanguinamento Sintomi correlati con la sede d’insorgenza ü alterazione della motilità della lingua ( neoplasia pavimento orale) ü disfonia (neoplasia ipofaringe e laringe) ü disfagia ( neoplasia del cavo orale e dell’ipofaringe) Tumori del distretto Cervico-Cefalico Sottotipi istologici: Carcinoma squamocellulare (90%) Altri istotipi (10%) ü ü ü ü ü ü ü Carcinoma Verrucoso Carcinoma Basaloide Carcinoma Adenosquamoso Carcinomi Mucoepidermoidi Tumori Delle Ghiandole Salivari Minori Melanomi Linfomi Tumori del distretto Cervico-Cefalico Fattori Prognostici: Fattori Legati al Tumore ü Stadio di malattia ü Sede d’insorgenza ( ipofaringe > glottide) ü Interessamento linfonodale > estensione del T Fattori legati all’istologia ü Grading Fattori legati alla biologia molecolare ü EGF-R ü P53 Tumori del distretto Cervico-Cefalico Diagnosi: Stadiazione ü Fibroscopia con biopsie ü RMN più sensibile e specifica rispetto TC per la visualizzazione dell'invasione dei tessuti molli esterni, per metastasi linfonodali L-C e nell'identificazione di un interessamento a livello della base cranica ü TC utile nello studio della laringe, e dell’interessamento osseo ü PET-TC maggiore sensibilità nel riscontro di metastasi a distanza Tumori del distretto Cervico-Cefalico Diagnosi: Stadiazione Modalità terapeutiche e risultati attuali n Stadi iniziali (I e II) → SOP 5-a: 60-90% → CH, RT n Stadi avanzati (III e IV) → Modalità combinate → SOP 5-a: 30-40 % Resecabili: > 60% Rec LR, 20% Met, 10-40% secondi tumori Non resecabili: SOP 5-a < 10%, maggioranza † < 18 mesi n Mal recidiva/metastastica → → → Terapia medica SOP 1-a: 18-20% SM: 6-8 mesi Modalità terapeutiche Pz Operabili CHR CHRT RT±CHT RT: radioterapia CHRT.chemiradioterapia CHR: chirurgia Pz Non Operabili RT CHRT RT CHR salvataggio Modalità terapeutiche RT±CHT post-operative A comparative analysis of concurrent postoperative radiation plus chemotherapy trials of the EORTC and RTOG Bernier J, et al, N Engl J Med, 350:1945-52,2004 Modalità terapeutiche Concomitant chemotherapy MACH-NC: effetto aggiunta CT MACH-NC Meta-Analysis of Chemotherapy in Head & Neck Cancer Sopravvivenza globale Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Current standard treatment in locally advanced SCCHN Concomitant chemotherapy Absolute benefit of 6.5% at 5 years Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Current standard treatment in locally advanced SCCHN Concomitant chemotherapy Absolute benefit of 6.2% at 5 years Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Current standard treatment in locally advanced SCCHN Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Current standard treatment in locally advanced SCCHN Concomitant chemotherapy Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 MACH-NC-2004 ASCO Survival benefit in base a tipo di CT Tipo di CT Riduzione rischio morte (%) CDDP 26 No CDDP 10 Mono-CT (con CDDP) 22 Poly-CT (con CDDP) 18 Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 MACH-NC-2004 ASCO Survival benefit con terapia neo-adiuvante Tipo di CT Riduzione rischio morte (%) CDDP/FU 12 No CDDP -1 Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 La terapia a bersaglio molecolare o “target therapy” La conoscenza sempre più approfondita dei meccanismi che sostengono la nascita, la progressione e la diffusione delle neoplasie ha permesso di sviluppare trattamenti mirati che bloccano specificatamente (o quasi) le cellule tumorali, agendo a livello di bersagli molecolari ben identificati. Ma… “Just because you know the target, doesn’t make something a good drug” Espressione di EGFR nei tumori solidi Colon-retto Polmone (NSCLC) Testa-collo (SCC) Cancro del colon-retto (avanzato) 75-82% Cancro del polmone (NSCLC) 40-91% Tumori testa e collo (SCCHN) 90-100% Cancro gastrico 33-74% Cancro ovarico 35-70% The EGFR (ErbB) family Ligands EGF TGF-α Amphiregulin β-cellulin HB-EGF Epiregulin No specific ligands often acts as dimer partner Heregulins NRG2 NRG3 Heregulins β-cellulin Extracellular Cysteine-rich Receptor domain Membrane Intracellular Tyrosine kinase domain K K K K erbB1 HER1 EGFR erbB2 HER2 neu erbB3 HER3 erbB4 HER4 Wells 1999 Attivazione del recettore TK activation Receptor Ligand Hetero/homo expression binding and tyrosine dimerization transphosphorylation 1 Signal 2 3 4 Ligand transduction 5 Receptor internalization 6 P P P P P P P P Cell-cycle progression Degradation or reexpression P P P P Clathrin pit 7 Degradation or reexpression Survival Proliferation Clathrin pit Degradation EGF TGFα EGFR erbB2 erbB3 erbB4 tyrosine kinase Effetti pleiotropici attivazione di EGFR y p GRB2 y p PKAI SOS ras raf MEK yp Resistenza a chemioterapia RT e OT PLCγ PTEN y PI-3K p MAPK Cyclin D1 AKT VEGF CDK Bcl-2 Angiogenesi Rb Sopravvivenza, anti-apoptosi Proliferazione cell. Invasione metastasi Tortora et al., 2003 Strategie di inibizione di EGFR/ErbB1 ü AcMo bloccanti il sito per iligandi o la dimerizzazione ü Inibitori TK ü Antagonisti competitivi dei recettori ü Ligandi-tossine o coniugati con tossine ü Oligonucleotidi antisenso ü Vaccini Cetuximab (Erbitux®) Gefitinib (Iressa®) Erlotinib (Tarceva®) Ac Anticorpi monoclonali Inibitori TK Antagonisti recettore Blocco ligandi L’espressione di EGFR come fattore prognostico L’epressione di EGFR correla con prognosi sfavorevole, ridotta sopravvivenza e/o maggiore tendenza alla metastasi Prognosis Survival Risk of metastasis References Colorectal Poor - Increased Hemming (1992) Lung (NSCLC) Poor Poor Decreased OS - Increased Ohsaki (2000) Pavelic (1993) Head & Neck (SCCHN) Poor Decreased DFS Decreased OS - Grandis (1998) Maurizi (1996) Tumor type L’espressione di EGFR è inoltre legata a minore responsività e/o aumentata resistenza alla chemioterapia Buoni motivi per una terapia anti-EGFR ü Overespressione di EGFR e del ligando TNFα in 80-90% di SCCHN. La co-espressione di recettore e ligando può suggerire un meccanismo di regolazione autocrina della crescita tumorale ü Aumentati livelli di mRNA e proteina EGFR nelle lesioni displastiche e nella mucosa normale circostante. Suggerisce che l’up-regulation di EGFR sia un evento precoce ü Amplificazione genica e overespressione indotte da ipossia EGFR è un potente mediatore di radioresistenza e chemioresistenza Meccanismi: ü Aumentati livelli Bcl-2 down-regulation della risposta apoptotica indotta da RT o CT ü Attivazione dei meccanismi di riparo del DNA riparazione del potenziale danno letale da RT o CT ü Up-regulation delle cicline con attivazione della proliferazione cellulare aumento della quota di cellule in fase radioresistente del ciclo cellulare Disegno dello studio Pazienti con diagnosi di SCCHN localmente avanzato (stadi III e IV) suscettibili di trattamento con finalità radicali Stratificazione per: KPS (60-80 vs 90-100), stato linfonodale (N0 vs N+), dimensioni T (T1-T3 vs T4), RT (concomitante vs 1 fr/die vs 2 fr/die) RT (213 pz) Random RT+Cetuximab (211 pz) Cetuximab: loading dose 400 mg/mq 1 settimana prima di RT, poi 250 mg/mq/settimana End point primario: controllo loco-regionale di malattia End point secondari: OS, PFS, RR, safety Bonner et al., NEJM, 2006 Risultati Locoregional control (%) RT RT+ cetuximab 1 anno 55 63 2 anni 41 50 3 anni 34 47 <0.01 Durata mediana (m) 14.9 24.4 0.005 P value Bonner et al., NEJM, 2006 Risultati PFS RT RT+ cetuximab HR P value Durata mediana (m) 12.4 17.1 0.7 0.006 Tasso a 2 anni (%) 37 46 Durata mediana (m) 29.3 49 0.74 0.03 Tasso a 3 anni (%) 45 55 OS 0.05 Bonner et al., NEJM, 2006 HR=.068 HR=0.68 p=0.005 P= Controllo loco-regionale di malattia RT+cetuximab vs RT 47% vs 34% (tasso % a 3 anni) 24.4 vs 14.9 (durata mediana mesi) HR=0.68, p=0.005 Overall survival RT+cetuximab vs RT 55% vs 45% (tasso % a 3 anni) 49 vs 29.3 (durata mediana mesi) HR=0.74, p=0.03 Bonner et al., NEJM, 2006 Conclusioni ü Nel trattamento di SCCHN localmente avanzato cetuximab associato a RT migliora il controllo loco-regionale della malattia e riduce la mortalità, senza aumentare gli effetti tossici da RT ü Tale beneficio viene ottenuto con la sola aggiunta di un agente molecolare alla RT ü Il vantaggio assoluto (a 3 anni) rispetto alla sola RT è del 10%, paragonabile a quello ottenibile con l’associazione di chemio-radioterapia, in assenza di tossicità aggiuntive ü Le curve di controllo loco-regionale e sopravvivenza mantengono una consistente divergenza, suggerendo che l’effetto additivo del cetuximab alla RT persista a lungo anche dopo la fine del trattamento Meccanismi di resistenza a EGF-R inhibithors Modalità terapeutiche Induction CHEMOTHERAPY MACH-NC: effetto aggiunta CT MACH-NC Meta-Analysis of Chemotherapy in Head & Neck Cancer Sopravvivenza globale Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Current standard treatment in locally advanced SCCHN Concomitant vs Induction chemotherapy Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Effetti della CT di induzione ü Elevato tasso di risposte (60-90% con CR>30%) ü Riduzione della frequenza metastasi a distanza (beneficio assoluto 8-10%) ü Nessun effetto su OS tranne che in sottogruppi ü Tumori non resecabili di orofaringe, ipofaringe, cavo orale (GSTTC) ü Tumori operabili dell’orofaringe (GETTEC) ü Pazienti trattati con CDDP/FU NEJM, 357:17, 1705-1715, 2007 Disegno studio TAX 324 Studio randomizzato fase III, open-label 501 pazienti con SCCHN istologicamente o citologicamente confermato, localmente avanzato (stadi III e IV, no metastasi), non resecabile Random TPF PF Txt 75 mg/mq g 1 Cddp 100 mg/mq g 1 FU 1000 mg/mq gg 1-4 q3w per 3 cicli Cddp 100 mg/mq g 1 FU 1000 mg/mq gg 1-5 q3w per 3 cicli Chemioradioterapia (RT+cbdca AUC 1.5 settimanale) Disegno studio TAX 324 Studio randomizzato fase III, open-label Trattamento radiante: Entro 3-8 settimane dall’inizio del III ciclo di induzione • 70-74 Gy su T • 50 Gy su linfonodi NON patologici • 60-74 Gy su linfonodi patologici (in base a planned neck dissection) Chemioterapia concomitante: Carboplatino AUC 1.5 settimanale (max 7 cicli) Chirurgia: Da 6 a 12 settimane dal completamento di chemio-RT in con: • stadio iniziale N2 e risposta parziale a CT di induzione • stadio N3 • malattia residua dopo chemio-RT pazienti Disegno studio TAX 324 ü Primary end-point: Overall survival ü Secondary end-points: PFS Response rate dopo CT di induzione Tossicità Stratificazione dei pazienti in base a sede del T, stato linfonodale (N0/N1 vs N2/N3), istituzione Caratteristiche dei pazienti Risultati TAX 324 OS TPF PF HR P value Durata mediana (m) 71 30 0.70 0.006 Tasso a 2 anni (%) 67 55 Durata mediana (m) 36 13 0.71 0.002 Tasso a 2 anni (%) 53 42 PFS Overall Survival TPF vs PF 71 vs 30 (durata mediana mesi) 67% vs 55% (tasso a 2 anni) 62% vs 48% (tasso a 3 anni) HR=0.70 p=0.006 PFS TPF vs PF 36 vs 13 (durata mediana mesi) 53% vs 42% (tasso a 2 anni) 49% vs 37% (tasso a 3 anni) HR=0.71 p=0.002 *follow-up mediano 42 mesi Conclusioni studio TAX 324 ü Significativo aumento di OS e PFS in tutti i sottogruppi di pazienti ü Riduzione del 30% del rischio di progressione di malattia e di morte ü Aumentato controllo loco-regionale di malattia ü Nessuna differenza nella incidenza di metastasi a distanza ü Maggior tossicità ematologica e mucosale (maggior incidenza di disfagia, odinofagia, diarrea), alopecia TAX 324 Tossicità NEJM, 357:17, 1695-1704, 2007 Disegno studio EORTC Fase III, multicentrico, randomizzato, stratificato 358 pazienti con SCCHN istologicamente o citologicamente confermato, localmente avanzato (stadi III e IV, no metastasi), non resecabile Random TPF PF Txt 75 mg/mq g 1 Cddp 75 mg/mq g 1 FU 750 mg/mq gg 1-5 q3w max 4 cicli Cddp 100 mg/mq g 1 FU 1000 mg/mq gg 1-5 q3w max 4 cicli 177 pz 181 pz Rivalutazione Disegno studio EORTC Fase III, multicentrico, randomizzato, stratificato I pazienti non in progressione passano al trattamento radiante, entro 4-7 settimane dall’ultimo ciclo di CT, con le seguenti modalità: ü radioterapia convenzionale (66-70 Gy) ü radioterapia accelerata (max 70 Gy) ü radioterapia iperfrazionata (max 74 Gy) NB: schema di radioterapia scelto dal centro partecipante prima dell’ingresso nello studio Disegno studio EORTC ü Primary end-point: Progression-free survival ü Secondary end-points: Overall survival ORR dopo CT di induzione e dopo RT Durata risposta, TTF Tossicità, QOL Studio EORTC Caratteristiche dei pazienti Risultati studio EORTC PFS Durata mediana (m) TPF PF HR P value 11 8.2 0.72 0.007 18.8 72 10.5 15.4 14.5 59 7.8 11.6 0.73 0.74 0.02 0.006 0.003 0.08 OS Durata mediana (m) ORR a CT+RT (%) TTF (mesi) Durata risposta (m) ∆=2.8 mesi PFS TPF vs PF 11 vs 8.2 (durata mediana mesi) HR=0.72 p=0.007 ∆=4.3 mesi OS TPF vs PF 18.8 vs 14.5 (durata mediana mesi) HR=0.723 p=0.02 *Follow-up mediano 32.5 mesi Studio EORTC Tossicità in corso di CT Conclusioni studio EORTC ü La terapia di induzione con aggiunta di docetaxel migliora PFS e OS in pazienti con SCCHN non resecabile ü Nel gruppo trattato con TPF si ha riduzione di rischio di PD e di morte pari al 28%, con aumento del PFS di 2.8 mesi ü TPF risulta meglio tollerato rispetto al classico PF (minor incidenza di stomatiti, nausea, vomito, diarrea, ma maggior incidenza di neutropenia febbrile e alopecia) Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Nell’Ultimo secolo le potenzialità curative della radioterapia nei tumori solidi sono enormemente aumentate La tolleranza dei tessuti normali rimane comunque la maggiore limitazione al rilascio di dose adeguate Guadagno Terapeutico = Aumento del controllo tumorale e della sopravvivenza senza un parallelo aumento degli effetti collaterali indesiderati Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Interazione tra Radioterapia e Chemioterapia Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Interazione tra Radioterapia e Chemioterapia a livello cellulare Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Interazione tra Radioterapia e Chemioterapia a livello molecolare Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Nuove Tecniche: IMRT Semiin Radit Oncol, 14:103-109, 2004 Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Nuove Tecniche: IMRT A: Tecnica Tradizionale B: IMRT Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Nuove Tecniche: IMRT Radioterapia nelle Neoplasie Testa – Collo Nuove Tecniche: IMRT Eisbruch A, ASTRO 2003, course 211 Chemioradioterapia: Tossicità The Intergroup trial Standard radiotherapy Standard radiotherapy + cisplatin 100mg/m2 q 3 wks All grade IIIV toxicities 50%* 90%* Toxic deaths 2% 4.5% * = P<0.0001 Adelstein DJ et al; J. Clin. Oncol. 2003;21:92-98 Chemoradiation significantly increases acute toxicity Acute adverse effects: grade 3 or higher 77% with CRT vs 34% with RT alone (p<0.001) 80 Subjects (%) RT alone (n=231) 60 Combined RT + cisplatin (n=228) 40 20 0 s g ic ract ne ct in tion ia) ic ia in gu a t g a k g i a r r m t m o S t o l c h b o m e ol ne ro ary st GI A em esop d vo nf u o at I r n r e i m m N n pe xe ur d a ( p H e ous o n t a U c nd ni x a use a u e l n G y M g Na ar ry h a P liv a S Cooper JS, et al. N Engl J Med 2004;350:1937–1944 Chemoradiation: percentage of treatmentrelated deaths after primary treatment 6% 15% 9% 10% 45% 21% 9% disease progr. 2nd primary comorbidiities tr.related (early) tr.related (late) unknown Argiris A, et al. Clin Cancer Res 2004;10:1956–1962 La complessità del paziente con Neoplasie Testa-Collo Scheduling Chemotherapy Pain Radiotherapy Mucositis Malnutrition Neutropenia Infections (pneumonitis) Aspiration Xerostomia Anemia Emesis Dehydration Electrolyte imbalances Cardiac abnormalities Renal function alterations REDUCTION OF DOSE INTENSITY, is the major cause of treatment failure besides the intrinsic resistance of cancer We lose more than 30% of elderly (and probably the same of unfit) pts. How we manage them? n C-mab + RT! Pignon JP et al Radiat Oncol 92 4-14, 2009 Tossicità relative ai trattamenti RADIOTERAPIA CHEMIOTERAPIA TERAPIA CON TKi ACUTE ü Dermatite da raggi ed edema ü Faringodinia, Disfagia completa ü Disgeusia/Ipogeusia ü Stomatiti/Mucositi/Candidosi ü Nausea, vomito, inappetenza ü Diarrea ü Rush cutaneo acneiforme TARDIVE ü Xerostomia üDanni dentari, necrosi mandibolare ü Danni masticazione, trisma ü Danni oculari e uditivi ü Edema laringeo persistente Candidosi e mucosite del cavo orale Rush cutaneo acneiforme da Cetuximab Dermatite da raggi di grado severo Management of EGFR inhibitor-related skin reactions Typical time course of possible skin reactions Acne-like rash Dry skin, fissures Paronychia Weeks 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Treatment suggestions Topical Anti-acne creams Moisturizing creams* +/- topical antibiotics Systemic +/- tetracyclines antihistamines in case of pruritus * Topical corticosteroids if necessary. Topical antiseptics >10 ü Limitano un adeguato supporto nutrizionale ü Comportano l’insorgenza di una rilevante problematica di dolore a livello locale ü Rischio di complicanze infettive ü Modificano la qualità di vita del paziente, compromettono la sua compliance e possono indurre a riduzione dosi/interruzione del trattamento Risulta necessario... ü Prima di intraprendere il trattamento radioterapico sottoporsi ad un’accurata igiene dentaria e ortopantomografia ü ELIMINARE FUMO E ALCOOL à più elevato profilo di tossicità acuta, riduzione della probabilità di cura, aumento di comorbilità à minor sopravvivenza globale ü Utilizzare farmaci per contrastare il dolore (FANS, paracetamolo, oppiacei), applicare antinfiammatori ed anestetici locali, oltre a gel per rivestire e proteggere la mucosa ü Prevenire e curare le sovrainfezioni con nistatina locale, antimicotici ed antibiotici per via sistemica ü Evitare alimentazione a base di cibi speziati, piccanti, acidi o irritanti per la mucosa orale, assumere integratori alimentari ü Eseguire valutazione nutrizionale e monitorare peso corporeo à uno scarso stato nutrizionale è un fattore prognostico negativo e riduce la qualità di vita! ü Atteso un calo ponderale di circa il 10%del peso corporeo iniziale ü Valutazione nutrizionale periodica, se MALNUTRIZIONE (calo ponderale >10%, BMI < 18, albuminemia < 3 g/l) indicazione a nutrizione enterale/parenterale Posizionamento di PEG/PICC PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea) Permette di mantenere maggiormente la funzionalità del tratto digestivo e di avere una più facile gestione nel paziente domiciliare PICC o CVC Può essere posizionato da personale medico o infermieristico adeguatamente addestrato (PICC), non necessita di competenze di tipo chirurgico o anestesiologiche Grazie a questi ausili e ad un’attenta valutazione clinica, la percentuale di pazienti che sono costretti ad interrompere i trattamenti a causa delle tossicità associate è molto ridotta. La valutazione del paziente in ambito multidisciplinare permette di assicurare un percorso terapeutico ottimale finalizzato alla cura della MALATTIA e al supporto del MALATO Caso clinico 1 ü Z.C., 41 anni, donna, non fattori di rischio ü In maggio 2009 insorgenza di tumefazione angolomandibolare dx a lento accrescimento e febbricola ü Presenza di ipertrofia tonsilla palatina dx (2x1,1x3,4 cm) ü Adenopatie omolaterali al II-III-V livello, la maggiore delle quali di 1,5x2,3x3,3 cm ü Diagnosi istologica di carcinoma squamocellulare G3 dell’orofaringe, HPV positiva per l’istotipo 16 (settembre 2009) ü Stadio cT2 (ris T4) cN2b Mx ü RM all’esordio: tonsilla palatina destra appare aumentata di volume ( dm 2 x 1.1 x 3.4 cm ), anteriormente giunge a contatto con la base della lingua, posteriormente con la parete posteriore dell'orofaringe e medialmente contrae rapporti con il muscolo pterigoideo interno. Linfonodi marcatamente aumentati di volume a livello della catena cervicale media (livello II), inferiore (livello III) e accessori spinali (livello V) di destra, di cui i maggiori (dm rispettivo di 1.5 x 2.3 x 3.3 cm e 1.1 x 0.8 x 1.5 cm). T N Programma terapeutico ü Chemioterapia di induzione secondo schema TPF (docetaxel, cisplatino, 5-fluorouracile) per 3 cicli ü A seguire chemio-radioterapia concomitante, con erogazione di 66 Gy totali su sede di T e N, e somministrazione di cisplatino 100 mg/mq d 1,22,43 del trattamento radiante. Trattamenti terminati in gennaio 2010. Valutazione pre-RT RM dicembre 2009: ü Pressoché normalizzata la morfologia, l' intensità di segnale e l' impregnazione contrastografica della regione tonsillare dx. Pressoché normalizzate le dimensioni dei linfonodi laterocervicali omologhi, nessuno dei quali presenta segni di necrosi. ü PET: ipermetabolismo glucidico a livello della tonsilla palatina dx e di linfonodi omolaterali del livello II del collo. ü Fibroscopia: negativa per reperti sospetti. Palpazione base lingua e loggia tonsillare dx nella norma. Palpazione collo: microadenopatia a (circa 0.5 cm) al II livello di dx. Evoluzione RM aprile 2010: ü non alterazioni di morfologia ed intensità del segnale a carico dell'orofaringe ü PET giugno 2010: aree di patologico. negativa per ipermetabolismo glucidico ü Quadro di risposta completa. ü All’ultimo follow-up (ottobre 2010) la paziente si è presentata in ottime condizioni generali, senza evidenza di malattia orofaringea o linfonodale. ü Orofaringoscopia: ü non reperti sospetti; palpazione loggia tonsillare dx nella norma. Palpazione del collo apprezzabile linfoadenopatie bilaterali senza caratteri sospetti. Residuano solo modesta disfagia per cibi solidi, ipogeusia, xerostomia. Caso clinico 2 ü A.F., donna, 73 anni, fumatrice ü Da circa 2 mesi presenza di disfagia ingravescente per i solidi, con calo ponderale di 5-6 kg e sintomatologia dolorosa (necessità di Fentanyl TTS 25 mcg) ü Orofaringoscopia: lesione ulcero-vegetante che impegna la loggia tonsillare sx e si estende cranialmente a emipalato molle e duro, coinvolgendo l’ugola e superando la linea mediana; base lingua palpatoriamente normale ü Fibroscopia: bombè emipalato sx; medializzazione parete laterale sx dell’orofaringe ü Adenopatia fissa 3x2 cm liv. Ib-II sx; linf. II liv. dx 1 cm Caso clinico 2 ü Biopsia: carcinoma squamocellulare G3 ü TC: ü Stadio di malattia: neoformazione disomogenea di 5 cm che interessa oro e ipofaringe sx, con obliterazione del grasso prevertebrale; pacchetti adenopatici con diametro max 3 cm (liv. I-II sx) M0 T4a N2c Programma terapeutico ü Radioterapia a dosi radicali (70 Gy) associata a cetuximab (400 mg/mq loading dose 1 settimana prima dell’inizio della RT, poi 250 mg/mq/settimana) ü Chirurgia di recupero su eventuale residuo di malattia ü Chemioterapia non consigliabile per età > di 70 anni (efficacia del trattamento diminuisce con l’età, dopo i 70 aa né la RT a frazionamento non convenzionale né la CT concomitante sono superiori alla RT standard) Evoluzione ü RM: ü PET: ü Fibroscopia: non evidenza di malattia a livello orofaringeo; nettissima riduzione delle adenopatie, con a sx 2 piccoli linfonodi di 9 e 11 mm (palpabili) linfonodi iperattivi in sede l.c. sx, s.c. dx e mediastinica non segni di malattia in orofaringe Evoluzione ü Intervento di svuotamento linfonodale l.c. sx (livelli II-IV, 12 linfonodi asportati) ü Non evidenza di cellule neoplastiche in nessuno dei linfonodi rimossi ü Persistenza di marcata tossicità tardiva da trattamento, con edema diffuso e stenosante di epiglottide, aritenoidi e laringe sovraglottica, disfagia per i solidi e xerostomia marcata ü Quadro di remissione completa di malattia