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.
A
p.
S.
QUESTIONARIO N. 2
PRODUZIONE E OFFERTA
1) Per produzione si intende:
se
li
br
i
❏ A) la creazione di beni destinati al consumo;
❏ B) la creazione di beni destinati all’investimento;
❏ C) la trasformazione di un bene destinato al consumo in un bene
destinato all’investimento;
❏ D) l’accrescimento dell’utilità dei beni tramite la loro trasformazione tecnica o mediante il loro trasferimento nello spazio e nel
tempo.
2) Quale fra i seguenti non è un fattore produttivo?
A)
B)
C)
D)
le materie prime;
il tempo;
il lavoro;
il capitale.
Es
❏
❏
❏
❏
3) Quale fattore produttivo viene compensato dal profitto?
le materie prime;
il lavoro;
il capitale;
la capacità organizzativa.
©
A)
B)
C)
D)
ht
❏
❏
❏
❏
4) Cosa si intende con il termine produttività?
yr
ig
❏ A) la misura dell’efficienza di un’impresa;
❏ B) il prodotto ottenuto nell’unità di tempo, dall’impiego di un’unità
di fattore di produzione;
❏ C) il costo di un fattore della produzione;
❏ D) il prodotto ottenuto da una combinazione di fattori produttivi.
5) A quale domanda risponde il problema tecnico dell’imprenditore?
C
op
❏
❏
❏
❏
A)
B)
C)
D)
quanto produrre?
cosa produrre?
come conviene produrre?
nessuna delle precedenti risposte è corretta.
.
48
A
Sezione Seconda - Domande a risposta multipla
p.
6) La produttività media di un fattore è misurata:
i
S.
❏ A) dal prodotto complessivamente ottenuto nell’arco della giornata;
❏ B) dal rapporto tra prodotto totale ottenuto con una certa quantità
di fattore e quella quantità di fattore;
❏ C) dal rapporto tra la somma complessivamente spesa per attivare un processo produttivo e quantità di fattore impiegata;
❏ D) dalla differenza tra la somma spesa per ottenere una certa quantità di prodotto e quella utilizzata per acquistare i fattori produttivi.
br
7) La produttività marginale di un fattore è misurata:
se
li
❏ A) dal prodotto complessivamente ottenuto nell’arco della giornata;
❏ B) dal rapporto tra il prodotto totale ottenuto con una certa quantità di fattore e quella quantità di fattore;
❏ C) dalla variazione del prodotto totale all’aumentare di una unità
di un fattore della produzione, rimandendo costanti gli altri;
❏ D) dal rapporto tra produttività totale e produttività media.
8) La produttività marginale di un fattore della produzione ha andamento:
A)
B)
C)
D)
dapprima crescente, poi decrescente;
dapprima decrescente, poi crescente;
sempre costante;
a scatti.
Es
❏
❏
❏
❏
A)
B)
C)
D)
una combinazione di fattori produttivi;
la quantità prodotta nel lungo periodo;
la funzione di indifferenza del consumatore;
la funzione di indifferenza del produttore.
ht
❏
❏
❏
❏
©
9) Per isoquanto si intende:
yr
ig
10) Un imprenditore calcola che la produttività marginale del lavoro
è 20, quella delle materie prime è 15, quella del macchinario 25.
Qual è il prezzo che dovrà sostenere nell’acquisto di un’unità dei tre
fattori produttivi perché si realizzi l’ottima combinazione dei fattori
stessi?
C
op
❏
❏
❏
❏
A)
B)
C)
D)
4, 3, 2;
4, 3, 5;
3, 4, 1;
5, 5, 2.
.
49
11) Qual è il significato di rendimenti di scala decrescenti?
p.
A
Questionario n. 2 - Produzione e offerta
li
br
i
S.
❏ A) il prodotto totale ottenuto dall’impiego di diversi fattori aumenta
meno che proporzionalmente rispetto all’incremento nell’impiego
di tutti i fattori produttivi;
❏ B) l’aumento nell’impiego di tutti i fattori produttivi permette all’impresa di realizzare forti economie, data la minore incidenza sul
totale dei costi fissi;
❏ C) il prodotto marginale di un certo fattore diminuisce al crescere
dell’impiego del fattore stesso;
❏ D) il prodotto totale ottenuto dall’impiego di diversi fattori aumenta
più che proporzionalmente rispetto all’incremento nell’impiego
di tutti i fattori produttivi.
A)
B)
C)
D)
costanti;
crescenti;
decrescenti;
non si può determinare senza conoscere il prezzo dei fattori
produttivi.
Es
❏
❏
❏
❏
se
12) La tecnologia di un’impresa è rappresentata dalla funzione di produzione
Y = min{2x1, 4x2 }, da che tipo di rendimenti di scala è caratterizzata?
13) Il sentiero di espansione dell’output di un’impresa rappresenta:
ht
©
❏ A) tutte le combinazioni dei fattori produttivi considerati che consentono di produrre un certo output;
❏ B) le combinazioni di input che minimizzano i costi per ciascun
livello di output prodotto;
❏ C) il tratto crescente della curva del costo marginale;
❏ D) nessuna delle precedenti affermazioni è corretta.
A)
B)
C)
D)
la spesa sostenuta dall’imprenditore per pagare i lavoratori;
la spesa sostenuta dall’imprenditore per pagare le imposte;
le spese sostenute dall’imprenditore per pagare i creditori;
le spese sostenute dall’imprenditore per acquisire i fattori della
produzione.
yr
❏
❏
❏
❏
ig
14) Per costo di produzione si intende:
op
15) Le spese di fitto di un edificio in quale categoria di costi possono farsi
rientrare?
C
❏ A) costi marginali;
❏ B) costi variabili;
.
50
❏ C) costi fissi;
❏ D) costi medi.
A)
B)
C)
D)
i costi fissi;
i costi variabili;
i costi fissi e i costi variabili;
i costi fissi e i costi variabili più le spese accessorie.
i
❏
❏
❏
❏
S.
16) Quali sono le componenti del costo totale di produzione?
p.
A
Sezione Seconda - Domande a risposta multipla
br
17) Il costo medio di produzione è:
se
li
❏ A) la somma dei costi fissi con i costi variabili;
❏ B) l’incremento che subisce il costo totale di produzione all’aumentare di una unità della quantità prodotta;
❏ C) il rapporto tra il costo totale di produzione e la quantità prodotta;
❏ D) la differenza tra costo totale e costo marginale.
18) Il costo marginale di produzione è:
Es
❏ A) l’incremento che subisce il costo totale di produzione all’aumentare di una unità della quantità prodotta;
❏ B) la somma dei costi fissi e dei costi variabili;
❏ C) il rapporto tra il costo totale di produzione e la quantità prodotta;
❏ D) il costo totale meno il costo variabile.
A)
B)
C)
D)
sì;
no;
sì, in particolari ipotesi;
no, a meno che non vi siano anche costi variabili.
ht
❏
❏
❏
❏
©
19) È possibile riscontrare costi marginali fissi?
ig
20) Perché la curva del costo marginale incontra la curva del costo
medio nel punto in cui questo assume valore minimo?
C
op
yr
❏ A) perché il costo marginale è decrescente;
❏ B) perché in quel punto la produttività marginale è uguale al costo
marginale;
❏ C) perché fin quando il costo medio diminuisce, il costo marginale deve
essere superiore ad esso. Quando il costo medio sale, il costo marginale deve essere inferiore ad esso e lo spinge verso l’alto;
❏ D) perché fin quando il costo medio diminuisce, il costo marginale
deve essere inferiore ad esso. Quando il costo medio sale, il
.
51
A
Questionario n. 2 - Produzione e offerta
p.
costo marginale deve essere superiore ad esso e lo spinge
verso l’alto.
A)
B)
C)
D)
una produzione di beni di scarsa importanza;
una posizione non leader nel sistema economico;
il più alto costo unitario di produzione;
alti margini di profitto.
i
❏
❏
❏
❏
S.
21) Che cosa caratterizza l’impresa marginale?
br
22) Nel grafico sono evidenziati l’andamento del costo medio e del costo
marginale di tre diverse imprese (A, B, C)
Cma
li
Cme
costo-prezzo
C
P3
se
Cma
Cme
B
Cma
P1
Es
Cme
©
A
P2
X
A)
B)
C)
D)
assumerebbe una posizione leader;
sarebbe costretta ad uscire dal mercato;
sarebbe nelle condizioni di «impresa marginale»;
sarebbe nelle condizioni di «impresa sub-marginale».
ig
❏
❏
❏
❏
ht
Nel caso il prezzo fosse fissato al livello P1 quale sarebbe il destino dell’impresa C?
yr
23) Quale fra i seguenti non costituisce un vantaggio della grande impresa?
C
op
❏
❏
❏
❏
A)
B)
C)
D)
divisione tecnica del lavoro;
possibilità di finanziare ricerche per proprio conto;
maggiore collaborazione tra azienda e prestatori di lavoro;
migliore utilizzazione dei sottoprodotti.
.
52
A
Sezione Seconda - Domande a risposta multipla
p.
24) La legge dell’offerta afferma che:
i
S.
❏ A) l’offerta di una merce aumenta tutte le volte che il suo prezzo
tende a scendere, mentre diminuisce se il suo prezzo aumenta;
❏ B) l’offerta è funzione inversa della domanda;
❏ C) l’offerta di una merce aumenta tutte le volte che il suo prezzo
tende a crescere, mentre diminuisce se il suo prezzo tende al
ribasso;
❏ D) l’offerta è funzione diretta della domanda.
br
25) Si osservi il grafico relativo alla curva d’offerta del mercato dei kiwi.
li
P
Prezzi di
mercato
S
Es
P0
0
S2
se
S1
Q1
Q0
Q2
Q
Quantità offerta
rimane costante;
si sposta in S2;
si sposta in S1;
viene trasposta verso l’alto.
ht
A)
B)
C)
D)
ig
❏
❏
❏
❏
©
L’introduzione di uno sgravio fiscale per la produzione di tale frutto
comporta che la curva dell’offerta:
26) Nel brevissimo periodo l’elasticità dell’offerta è considerata:
A)
B)
C)
D)
perfettamente elastica;
abbastanza elastica;
abbastanza anelastica;
perfettamente rigida.
C
op
yr
❏
❏
❏
❏
.
A
p.
S.
RISPOSTE COMMENTATE AL QUESTIONARIO N. 2
1) Risposta esatta: D (punti 1)
br
i
La produzione è il processo di trasformazione della materia (nella forma, nello spazio
o nel tempo) per dare alla stessa un’utilità che precedentemente non presentava o
presentava in misura minore.
2) Risposta esatta: B (punti 1)
Es
se
li
I fattori produttivi vengono suddivisi in lavoro, capitale e materie prime, ciascuno dei
quali è ulteriormente scomponibile. Così il capitale include gli impianti, le attrezzature
ecc.; le materie prime comprendono qualunque bene che viene acquistato dalle imprese e trasformato in prodotto finito; infine il lavoro include la manodopera (specializzata e non) e coloro che prestano lavoro intellettuale.
Alle tre categorie tradizionali, è stata successivamente affiancata la «capacità organizzativa» (fattore che coordina e dirige l’impiego degli altri fattori).
Il tempo, invece, pur intervenendo nei processi di capitalizzazione (es.: interessi) e di
trasformazione delle materie prime (es.: trasformazione del mosto in vino) è estraneo
alla combinazione produttiva in quanto da solo non fornisce alcuna utilità.
3) Risposta esatta: D (punti 2)
©
Il profitto, infatti, costituisce la remunerazione della capacità imprenditoriale, cioè, la differenza tra il costo del bene e il ricavo previsto dall’imprenditore dalla vendita del prodotto.
4) Risposta esatta: B (punti 2)
ig
ht
Il termine produttività si riferisce a un singolo fattore produttivo.
Se si considera, invece, un combinazione di fattori (come un’impresa) si usa comunemente la parola efficienza.
La produttività del fattore produttivo lavoro, ad esempio, è data dalla quantità di beni
prodotti da un operaio in un anno, in un giorno, in un’ora ecc.
5) Risposta esatta: C (punti 3)
yr
Il problema tecnico afferisce alla migliore combinazione dei fattori produttivi. Tali fattori,
infatti, essendo — entro certi limiti — tra di loro sostituibili (più macchine, meno operai
ecc.) vengono scelti dall’imprenditore in base alla loro più efficiente combinazione (è
preferibile utilizzare maggiormente i fattori meno costosi rispetto a quelli più costosi).
op
6) Risposta esatta: B (punti 2)
C
L’ipotesi su cui si basa la misurazione della produttività media, come del resto di
quella marginale, è la costanza di tutti i fattori della produzione tranne, naturalmente,
di quello di cui si vuol misurare la produttività.
.
54
A
Sezione Seconda - Domande a risposta multipla
p.
Così, ad esempio, se quattro operai producono 50 unità di un certo bene, la produttività media del fattore lavoro sarà 50/4 = 12,5.
S.
7) Risposta esatta: C (punti 1)
La produttività marginale esprime come varia il prodotto totale in seguito alla variazione di ogni singola unità impiegata di un fattore variabile.
i
8) Risposta esatta: A (punti 2)
br
Il prodotto marginale o produttività marginale è la quantità di prodotto addizionale
che si ottiene impiegando un’unità di fattore in più rispetto a quelle già impiegate.
Come si può evincere dal grafico, l’andamento della produttività marginale è così caratterizzato:
ig
ht
©
Produttività
Es
se
li
— iniziale aumento. In un primo tempo, unità aggiuntive di un fattore consentono di
utilizzare meglio tutti gli altri fattori produttivi rimasti immutati dando luogo ad incrementi del prodotto totale per valori sempre maggiori;
— successiva decrescenza e arresto. Oltre un certo limite, l’accrescimento del prodotto sarà minore, in proporzione, dell’accrescimento del fattore produttivo, finché
giungerà il momento in cui un ulteriore aumento del fattore non produrrà alcun
incremento del prodotto, non potendosi combinare con la necessaria quantità degli altri fattori.
Pma
Unità di fattore
produttivo
9) Risposta esatta: D (punti 2)
C
op
yr
L’isoquanto (come la curva d’indifferenza del consumatore) è quella curva formata da
tutte le combinazioni di fattori produttivi considerati che consentono all’impresa di
produrre lo stesso output. Al pari della curva d’indifferenza, l’isoquanto, generalmente,
è convesso verso l’origine degli assi: infatti, se si vuole diminuire la quantità di uno dei
fattori produttivi impiegati, lasciando inalterata la produzione totale, occorrerà aumentare la quantità utilizzata dell’altro fattore produttivo.
.
55
A
Risposte commentate al questionario n. 2
p.
10) Risposta esatta: B (punti 3)
produttivi quando
S.
Infatti, se il prezzo di un’unità del fattore lavoro è 4, di un’unità del fattore materie prime
è 3 e di un’unità del fattore macchinario è 5, si realizza l’eguaglianza delle produttività
marginale ponderate che è presupposto per l’ottima combinazione dei fattori
20 15 25
=
=
.
4
3
3
i
11) Risposta esatta: A (punti 2)
br
I rendimendi di scala analizzano la relazione tra le variazioni delle quantità prodotte
(output) e le variazioni dei fattori necessari alla produzione ( input); qualora questi ultimi
aumentano in misura maggiore dei primi, l’impresa produrrà a costi crescenti, realizzando cioè delle diseconomie.
li
12) Risposta esatta: A (punti 2)
se
Moltiplicando per la grandezza scalare t la quantità di tutti gli input impiegati nel processo produttivo, si può verificare da che tipo di rendimenti di scala è caratterizzata
una funzione di produzione. I rendimenti sono costanti se l’output aumenta della stessa grandezza scalare t. È questo il caso del quesito proposto:
Es
min{2tx1, 4tx2 } = t min{2x1, 4x2 }
13) Risposta esatta: B (punti 2)
©
Il sentiero di espansione dell’output di un’impresa rappresenta le combinazioni di
input che minimizzano i costi per ciascun livello di output prodotto.
Graficamente ciò significa che il sentiero di espansione è una curva che parte dall’origine
degli assi e unisce tutti i punti in cui le rette di isocosto sono tangenti alle curve di isoquanto.
14) Risposta esatta: D (punti 1)
ht
Si definisce costo di produzione l’insieme di tutte le spese che l’impresa deve
sopportare per ottenere una certa quantità di prodotto.
ig
15) Risposta esatta: C (punti 1)
yr
I costi fissi sono quelli il cui ammontare assoluto non varia col mutare, entro certi limiti,
della quantità di prodotto che si è ottenuta.
Naturalmente il costo è fisso entro i limiti della capacità produttiva massima del fattore
considerato: se l’imprenditore volesse aumentare la produzione al di là della capacità
massima dell’edificio sarebbe costretto ad affittarne uno nuovo.
op
16) Risposta esatta: C (punti 1)
C
Il costo totale di produzione è composto da costi fissi e costi variabili.
Mentre i costi fissi (spese di affitto di macchinari ecc.) sono indipendenti dalla quantità
prodotta, i costi variabili (materie prime, manodopera ecc.) variano al variare della
quantità prodotta.
.
56
A
Sezione Seconda - Domande a risposta multipla
S.
p.
La differenza fra costi fissi e costi variabili può essere esemplificata da un grafico in cui
sull’asse delle ascisse è riportata la quantità prodotta e sull’asse delle ordinate i costi.
La curva del costo fisso (Cf) è rappresentata da una retta parallela all’asse delle ascisse
poiché non varia al variare della produzione. La curva del costo variabile (Cv) parte
dall’origine e cresce all’aumentare della produzione a un ritmo prima crescente e poi
decrescente, a causa delle economie interne.
C
Ct
br
i
Costi
Cv
se
li
Cf
0
Quantità prodotta
Q
Es
La somma dei costi fissi e dei costi variabili dà luogo alla curva del costo totale (Ct).
17) Risposta esatta: C (punti 2)
©
Il costo medio è pari alla somma del costo medio variabile (rapporto tra costo variabile
complessivo e quantità prodotta) e del costo fisso medio (rapporto tra costo fisso totale
e quantità prodotta).
18) Risposta esatta: A (punti 2)
ht
Infatti, il costo marginale è l’incremento subìto dal costo totale quando la produzione
aumenta di un’unità.
In simboli il costo marginale può essere espresso come
yr
ig
∆Ct
∆X
dove Ct è il costo totale e X il numero di unità prodotte.
La risposta C è relativa al costo medio.
Cma =
19) Risposta esatta: B (punti 3)
C
op
Dal momento che i costi fissi non variano al variare della produzione, il costo
marginale relativo al costo totale fisso è sempre uguale a zero.
Pertanto, i costi marginali sono necessariamente costi marginali variabili.
.
57
A
Risposte commentate al questionario n. 2
p.
20) Risposta esatta: D (punti 3)
br
i
S.
Fino a un certo quantitativo di prodotto, sia il costo medio (CM) che il costo marginale
(Cma) «decrescono» con l’aumentare del volume di produzione.
Il costo medio decresce, però, più lentamente del costo marginale: deve ricordarsi che
il costo medio comprende anche i costi fissi i quali rallentano la sua discesa. Infatti, per
le prime quantità di prodotto ottenute, ogni unità sopporta sia il costo della parte di
impianto sfruttata, che il costo della parte non ancora utilizzata.
Al contrario, il costo marginale, del quale fanno parte solamente i costi variabili, non
subisce l’influenza dei costi fissi non sfruttati e decresce «più velocemente».
Mentre il costo medio continua a diminuire, al crescere della quantità prodotta, il costo
marginale inizia ad aumentare per la decrescenza della produttività marginale: è
inevitabile che a un certo punto i costi unitari si trovino allo stesso livello. L’incontro tra
il Cma e il CM si avrà nel punto di minimo del costo medio (punto di fuga P).
li
CM, Cma
Cma
Es
A
se
Costi
0
CM
P
Q1
Q
©
Quantità prodotta
21) Risposta esatta: C (punti 2)
ig
ht
È marginale quell’impresa che opera a costi unitari più alti di tutte le altre. Questa
impresa, poiché consegue il più basso profitto, è teoricamente la prima destinata a
scomparire in caso di riduzione della domanda complessiva e, quindi, dei prezzi di
mercato.
22) Risposta esatta: B (punti 3)
C
op
yr
Al prezzo P1 l’impresa C sarebbe costretta a uscire dal mercato, in quanto i suoi costi
di produzione superano il prezzo del prodotto.
In questa ipotesi l’impresa marginale è quella che ha un costo di produzione pari al
prezzo del prodotto (impresa B). Nel caso in cui il prezzo dovesse subire una
diminuzione fino al livello P2, l’unica impresa che avrebbe convenienza a produrre
sarebbe l’impresa A. Viceversa, nel caso in cui il prezzo dovesse salire fino al livello P3,
anche l’impresa C avrebbe convenienza a produrre.
.
58
A
Sezione Seconda - Domande a risposta multipla
p.
23) Risposta esatta: C (punti 2)
S.
Le grandi imprese, mentre possono giovarsi di una migliore divisione del lavoro, di un
più adeguato sfruttamento delle risorse tecniche, dell’utilizzo dei sottoprodotti, nonché
di condizioni privilegiate di funzionamento e di sconti per ingenti acquisti di materie
prime (vantaggi sintetizzati nell’espressione economie di scala), incontrano notevoli
difficoltà di dialogo con i prestatori di lavoro.
24) Risposta esatta: C (punti 1)
li
br
i
L’osservazione empirica consente di rilevare che quasi sempre l’offerta di una merce
aumenta tutte le volte che il suo prezzo tende a crescere, mentre diminuisce se il suo
prezzo tende al ribasso.
Dalla osservazione della realtà si trae, dunque, una «legge» secondo la quale «la
quantità offerta varia in relazione diretta al cambiamento del prezzo: aumentando il
prezzo, aumenta l’offerta e viceversa».
25) Risposta esatta: B (punti 3)
innovazioni delle tecniche produttive, che permettono di economizzare i costi;
fenomeni di tassazione o sgravi fiscali, che incidono sui costi di produzione;
mutamenti dei prezzi dei fattori di produzione;
innovazioni nella distribuzione commerciale.
Es
—
—
—
—
se
Le trasposizioni della curva di offerta sono dovute principalmente a:
In genere una riduzione dei costi di produzione comporta un aumento dell’offerta e
viceversa.
Se l’offerta aumenta (come nel caso in esame) la curva sarà spostata verso destra. Il
contrario, ovviamente, accade nel caso in cui l’offerta diminuisce.
©
26) Risposta esatta: D (punti 2)
C
op
yr
ig
ht
L’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo (data dal rapporto fra variazione percentuale
della quantità offerta e variazione percentuale del prezzo) indica il grado di sensibilità
dell’offerta alle variazioni del prezzo. A differenza della domanda, però, in questo caso
gioca un ruolo determinante il fattore tempo: nel brevissimo periodo, infatti, la
produzione non può adeguarsi alle variazioni del prezzo (offerta rigida). Più tempo i
produttori hanno per adeguarsi alle nuove condizioni del mercato, maggiore sarà la
variazione nell’offerta.
SCHEMA DI VALUTAZIONE
Oltre 45
Tra 38 e 45
Tra 30 e 37
Tra 21 e 29
Meno di 21
punti:
punti:
punti:
punti:
punti:
ottimo
buono
discreto
sufficiente
insufficiente
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