Daniele Segnini
Pillola del giorno dopo e RU 486
La contraccezione può essere fatta anche con metodi chirurgici. Nelle donne che hanno avuto più gravidanze è
abbastanza diffusa la legatura delle tube. Si tratta di un piccolo intervento chirurgico irreversibile che
“chiude” le tube impedendo così il passaggio degli spermatozoi. L’irreversibilità del metodo è il limite
di questo metodo contraccettivo e dell’altro metodo chirurgico, la vasectomia. Nonostante la vasectomia non
interferisca nella normale risposta sessuale maschile, vanno sempre valutate le ripercussioni psicologiche di questo
piccolo intervento chirurgico ambulatoriale che blocca il transito degli spermatozoi dai testicoli all’uretra.
Da alcuni anni è salita alla ribalta la cosiddetta “pillola del giorno dopo”. Nel passato la pillola
d’emergenza aveva dosaggi che provocavano effetti collaterali, oggi consiste in due pasticche di ormone
progestinico (Levonorgestrel ) a dosaggio 10-15 volte maggiore di quello giornaliero; si deve assumere il farmaco usare
entro 72 ore dal rapporto a rischio: prima si prende, maggiore è l’esito contraccettivo, e quasi mai con effetti
collaterali. Questo metodo contraccettivo viene da anni usato in alcuni paesi europei con modalità diverse: in Francia lo si
può avere senza ricetta, in Spagna ed in Italia con la ricetta, in Inghilterra senza ricetta , ma consultando il farmacista.
Stime recenti (2006) indicano oltre 270.000 le donne che ricorrono a questo mezzo per evitare un aborto. Bisogna
sottolineare che questo tipo di contraccezione non può essere un’alternativa alla pillola contraccettiva, ma solo una
risorsa in caso di emergenza e/o di fallimento degli altri sistemi contraccettivi. L'Organizzazione mondiale della sanità ha
ribadito che la "pillola del giorno dopo" non è un farmaco abortivo: non impedisce né l'ingresso dello spermatozoo
nell'ovulo, né l'annidamento dell'ovulo fecondato nell'utero; va, invece, considerata un farmaco contraccettivo antiovulatorio che blocca il rilascio dell'ovulo dalle ovaie.
La pillola Roussel-Uclaf-486 - più nota con la sigla RU 486 - è un farmaco che provoca un aborto, senza il trauma del
ricovero e dell’intervento chirurgico. In Svizzera, questo metodo può essere prescritto entro la settima settimana a
partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione (l’aborto classico con aspirazione chirurgica viene,
invece, generalmente effettuato entro le 14 settimane a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione).
L’interruzione viene effettuata in ambulatorio, sia in clinica sia in uno studio medico, con due farmaci: la RU 486 e
una prostaglandina. La RU 486 blocca gli effetti dell’ormone progesterone interrompendo lo sviluppo della
gravidanza. La prostaglandina induce contrazioni uterine e provoca l’espulsione dei tessuti embrionali. In
presenza di personale medico, vanno prese tre compresse di RU 486 e si può rientrare a casa. Due giorni dopo,nelle
stesse condizioni, vengono prese due compresse di prostaglandina e si rimane in osservazione per alcune ore. Per circa
due terzi delle donne l’espulsione dei tessuti embrionali avviene in questo periodo, per alcune avviene più tardi a
casa. In Italia la pillola abortiva RU 486, commercializzata col nome Mifegyne, non è ancora disponibile. Le donne che
vogliono utilizzare questo farmaco devono andare in un ospedale di Zurigo, di Vienna o in Francia.Nel luglio di
quest'anno l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva dato il via libera all'immissione in commercio della Ru 486, che
avrebbe potuto essere utilizzata solo in ambito ospedaliero, così come la legge 194 prevede per le interruzioni volontarie
di gravidanza. Una nota del Ministero della salute, però, ha successivamente precisato che la commercializzazione era
stata approvata "solo in via di principio". (nella foto: F.Hayez, Dopo il bagno 1859)
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Generata: 9 June, 2017, 17:10