Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 01/10/2015
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INDICE
IN PRIMO PIANO
01/10/2015 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Lecce
Tumori in aumento, serve una svolta
8
01/10/2015 Il Quotidiano della Basilicata
Terra e salute, tre giorni dedicati al benessere
9
30/09/2015 PuntoEffe
L'esercito dei laureati
10
SANITÀ NAZIONALE
01/10/2015 Corriere della Sera - Nazionale
La battaglia della Sanità
14
01/10/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Allarme Ebola a Genova: ricoverato un 25enne
16
01/10/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Il nastro rosa per prevenire e combattere il tumore al seno
17
01/10/2015 Il Sole 24 Ore
«Pronti a cambiare sulle cure»
18
01/10/2015 Il Sole 24 Ore
Limiti agli appalti diretti nelle Asl
20
01/10/2015 Il Sole 24 Ore
Sanità e interruzioni di servizio pubblico
21
01/10/2015 La Repubblica - Nazionale
Il governo apre ma su soldi e tagli alla sanità Regioni in rivolta
22
01/10/2015 La Repubblica - Nazionale
Asl dà l'accompagno poi l'Inps lo nega
24
01/10/2015 Panorama
La nuova era degli organi in miniatura
25
01/10/2015 Il Messaggero - Nazionale
Sanità, il governo: «Non tagliamo e sulle cure siamo pronti a cambiare»
27
01/10/2015 Il Messaggero - Nazionale
Farmaci, allarme spesa 30 miliardi nel 2019
29
01/10/2015 ItaliaOggi
La campagna d'autunno di Renzi
30
01/10/2015 ItaliaOggi
Dal patè di fegato di lumache, alla birra al sorgo, al liquore fatto su misura, ai dolci
che si vendono soltanto in farmacia
32
01/10/2015 Avvenire - Nazionale
«No tagli alla sanità, ora aiuti ai poveri»
33
01/10/2015 Avvenire - Nazionale
LEuropa «scopre» i risvegli e lItalia modello da imitare
34
01/10/2015 Avvenire - Nazionale
Malati di Sma, un futuro dopo Stamina?
35
01/10/2015 Avvenire - Nazionale
Killer dei polmoni, la speranza in due farmaci
37
01/10/2015 Il Giornale - Nazionale
È in arrivo l'influenza: fino a 5 milioni a letto
38
01/10/2015 Il Giornale - Nazionale
Chirurgia a tre dimensioni
39
01/10/2015 Il Giornale - Nazionale
Nuova terapia per ridurre le insidie del diabete
40
01/10/2015 Il Giornale - Nazionale
L'ipertensione arteriosa è insidiosa ogni anno provoca 260mila decessi
41
01/10/2015 Libero - Nazionale
Retromarcia sugli esami medici e tregua armata con il Tg3
42
01/10/2015 Il Fatto Quotidiano
È ufficiale: nel 2016 altri 2 miliardi di tagli alla sanità
43
01/10/2015 Il Fatto Quotidiano
ANCHE I MALATI SONO GUFI, ERGO DEVONO PAGARE
44
01/10/2015 Il Manifesto - Nazionale
Renzi taglia il fondo 2016
46
01/10/2015 Il Manifesto - Nazionale
Italia sotto media Ocse per farmaci e prevenzione
48
01/10/2015 Il Mattino - Nazionale
Il grande bluff delle liberalizzazioni piano stravolto dal partito delle lobby
49
01/10/2015 Il Mattino - Nazionale
Dai pc agli anti-tumorali sgominata la banda dei tir
51
01/10/2015 Il Tempo - Nazionale
Addio ricette rosse, da oggi sono elettroniche
53
01/10/2015 Il Giornale d'Italia
Farmacie ospedaliere, una pacchia per i ladri
54
01/10/2015 Il Giornale d'Italia
Sono gli antitumorali i medicinali più rubati
55
01/10/2015 La Notizia Giornale
Renzi sbugiarda la Lorenzin Ma i tagli sulla sanità restano
56
30/09/2015 Giovani Genitori - Torino
FarmaFamily
57
VITA IN FARMACIA
01/10/2015 Corriere della Sera - Roma
Ricetta addio Prescrizioni online e codice a barre
59
01/10/2015 La Repubblica - Roma
Ricetta rossa addio prescrizioni online dal pc alla farmacia "Risparmi e controlli"
60
01/10/2015 La Repubblica - Torino
Bonus bebè, 13mila famiglie in attesa dal 2013
61
01/10/2015 La Repubblica - Torino
In tv da Giletti il medico che diede il nulla osta ai falsi invalidi
62
01/10/2015 La Repubblica - Bari
Telecardiologia fra veleni e accuse blitz di Emiliano
63
01/10/2015 La Repubblica - Bologna
Morì sotto i ferri assolti i tre medici il pm va in appello
64
01/10/2015 La Repubblica - Genova
Ebola, caso sospetto a San Martino Oggi gli esami
65
01/10/2015 La Repubblica - Genova
Farmaci anti dolore venduti ai tossicomani Il Nas smantella la gang delle ricette
rubate
66
01/10/2015 La Stampa - Torino
Sanità, in aumento la spesa per i farmaci Le Asl corrono ai ripari
67
01/10/2015 La Stampa - Imperia
"Pochi servizi turistici nella zona mare Usiamo l'ex Astor"
68
01/10/2015 La Stampa - Vercelli
Prevenzione sotto casa con il camper
69
01/10/2015 Il Messaggero - Roma
Addio ricette rosse medico e farmacie parleranno on-line
70
01/10/2015 QN - Il Resto del Carlino - Macerata
Una seconda vita per i farmaci non scaduti
71
01/10/2015 Il Gazzettino - Venezia
Auchan, il Consiglio di Stato chiude la farmacia La rabbia di Ames: «Per noi non è
finita»
72
01/10/2015 Il Secolo XIX - Genova
Furti di ricette in bianco per vendere antidolorifici
73
01/10/2015 Il Mattino - Caserta
Rapinavano tir di farmaci e pesce Presi gli specialisti
74
PROFESSIONI
30/09/2015 PuntoEffe
SEGNALI DI RIPRESA
77
30/09/2015 PuntoEffe
Il capolavoro della cultura scientifica
80
30/09/2015 PuntoEffe
Un modello di business
81
PERSONAGGI
29/09/2015 La Prealpina - Nazionale
Influenza, a giorni il vaccino in farmacia
84
01/10/2015 EPolis Bari
Bomba Telecardiologia Emiliano dà il via libera
85
30/09/2015 IlFarmacistaOnline.it 08:55
Bulli legano disabile ad un albero. D'Ambrosio Lettieri (CoR): "Agghiacciante.
Servono norme efficaci contro queste violenze"
86
30/09/2015 Lettera43
Racca (Federfarma): non ci saranno tagli alla farmaceutica - La notizia
87
30/09/2015 QS - QuotidianoSanita.it
Bulli legano disabile ad un albero. D'Ambrosio Lettieri (CoR): "Agghiacciante.
Servono norme efficaci contro queste violenze"
88
30/09/2015 QS - QuotidianoSanita.it
Mandelli (Fi): "Governo confuso su effetti Jobs Act"
89
30/09/2015 QS - QuotidianoSanita.it
Mandelli (FI): "Renzi fa il gioco delle tre carte con i soldi per la salute"
90
IN PRIMO PIANO
3 articoli
01/10/2015
Pag. 38 Ed. Lecce
diffusione:48275
tiratura:63756
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Tumori in aumento, serve una svolta
Serravezza: «Non bastano le cure, occorrono sicurezza ambientale e aliment a re »
. O N C O LO G O Il dottor Giuseppe Serravezza richiama alla necessità della prevenzione dei tumori l
«Screening e cure non bastano più a frenare l'aumento di tumori, bisogna agire sulle cause e ripensare il
nostro modello di vita». Ne è convinto l'oncolo go salentino Giuseppe Serravezza , presidente della Lega
contro i tumori di Lecce, che motiva così la scelta di mettere i temi della «sicurezza alimentare» e della
«sostenibilità ambientale» al centro del nono corso di aggiornamento «Ambiente e Salute» rivolto a educatori
e operatori della scuola (ma aperto a chiunque voglia partecipare) in programma domani e dopodomani
all'Università del Salento, nell'aula D10 del campus Ecotek n e. Oltre duecento le adesioni già raccolte,
soprattutto da parte degli istituti scolastici della provincia. Tra gli altri, parteciperanno docenti e allievi
dell'istituto tecnico «Deledda», del liceo «Siciliani» e dell'istituto alberghiero di Lecce, nonché del liceo
scientifico di Maglie. Nella giornata di domani, a partire dalle 16.30, si parlerà di sicurezza degli alimenti,
danni da pesticidi e dell'impatto che determinati squilibri possono avere sulla salute di ciascuno, nonché di
nuovi modelli educativi. Interverranno il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Lecce, Vincenzo Nicolì ;
Giuseppe Ciccarella , docente UniSalento; Giuseppe Rizzo , biologo nutrizionista; Car mine Cer ullo ,
oncologo e Domenico Di Tolla , presidente dell'O rd i n e dei farmacisti di Lecce. Sabato mattina, invece, a
partire dalle 9.30, si parlerà di sostenibilità ambientale e salute, con un focus dedicato alle principali
emergenze ambientali in atto nel territorio pugliese. A introdurre il tema sarà l'oncologo Serravezza. Subito
dopo, prenderà la parola il vescovo di Ugento, monsignor Vito Angiuli , il quale commenterà l'enciclica di
Papa Francesco «Laudato si'». A seguire, il direttore di Arpa Puglia, Gior gio Assennato , punterà l'atten
zione sulla «Valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario», mentre il rettore dell'Università del
Salento, Vin cenzo Zara , parlerà del ruolo dell'Università e della ricerca per uno sviluppo sostenibile. Seguirà
una tavola rotonda sul tema della comunicazione di fronte alle emergenze ambientali con la partecipazione
dei giornalisti Rosario Tornesello ( N u ovo Quotidiano di Puglia), Daniela Pa s t o r e (La Gazzetta del
Mezzogiorno di Lecce) e Giuse ppe Ver naleone (Telerama). Modererà i lavori la giornalista Ti ziana Colluto .
«Mentre l'Oncologia ufficiale e il mercato della salute continuano a proclamare vittorie e trionfi sulla malattia in
virtù di cure sempre più efficaci - spiega il professor Serravezza - i dati epidemiologici presentano una realtà
ben diversa e di segno opposto, specie a riguardo dell'in cidenza, di fatto in costante aumento e ormai fuori
dal controllo di qualsivoglia ritrovato di ultima generazione, protocollo sperimentale e cure consolidate. La
strategia basata quasi esclusivamente sulla ricerca di nuove cure - sottolinea - si è rivelata fallimentare: la
Scienza oggi deve allargare il proprio raggio di intervento, includendo programmi e azioni volti alla rimozione
delle cause della malattia. Ecco perché la nostra sfida al cancro deve essere anzitutto quella di far acquisire a
tutti la giusta consapevolezza, basata sulla conoscenza vera, libera e indipendente». «È tempo di ripensare
al modello di vita umana che si è costruito - prosegue il presidente provinciale della Lilt - e di mettere in
discussione tutti quegli sviluppi e conquiste che, invero, decennio dopo decennio, sono in buona parte causa
del peggioramento di vita e di perdita della stessa. Un richiamo auspicato anche da Papa Francesco e dalla
sua enciclica Laudato si', affinché l'Uomo salvi se stesso». Scrive infatti il Papa: «Se qualcuno osservasse
dall'esterno la società planetaria, si stupirebbe di fronte a un simile comportamento che a volte sembra
suicida».
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 01/10/2015
8
01/10/2015
Pag. 26
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
MIGLIONICO Evento del Comitato lucano al castello
Terra e salute, tre giorni dedicati al benessere
Si parlerà di alimentazione e biologico
MIGLIONICO - Terra e Salute. Da domani al 4 ottobre, promosso dal Comitato lucano dell'associazione
"Terra e salute - AgriCulture 2.0", si terrà nelle sale del Castello del Malconsiglio, la III Edizione del meeting
annuale che l'associazione, nata in Salento qualche anno fa, organizza per promuovere l'agricoltura organica
e per ricercare anche attraverso l'incenti vazione della coltivazione di piante medicinali, il benessere
psicofisico delle persone, oltre a tutelare i beni architettonici ed ambientali presenti sul territorio pugliese e
lucano. Dar vita, quindi, a progetti concreti in queste aree è uno degli obiettivi principali dell'associazione.
L'evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Miglionico, della Provincia di Mt, dell'Ordine dei
Farmacisti di Potenza e Matera, dell'Ordine dei medici di Matera, del Parco della Murgia materana e con il
contributo del Gal Bradanica, della Regione e del Parco Gallipoli-Cognato delle Piccole Dolomiti Lucane,
vedrà a Miglionico un gran numero di esperti titolati del settore che disquisiranno in diverse sale del maniero
federiciano di: Agricoltura, Agroalimentare, Ambiente, Piante Officinali, Salute e Benessere. Alle ore 16 di
oggi/domani, dopo l'accoglienza da parte dei dott. Angelo Rondinone, coordinatore del comitato lucano e di
Angelo Licci, membro del comitato pugliese, esperto in medicina naturale e dirigente medico a Maglie, ci
saranno i saluti istituzionali da parte del presidente del Gal Bradanica, Leonardo Braico e del sindaco di
Miglionico, Angelo Buono. Interverranno tra gli altri i presidenti degli ordini dei Farmacisti di Mt e Pz, dott.
Pasquale Imperatore e dott.ssa Magda Cornacchione con il presidente dell'Ordine dei Medici di Matera, dott.
Raffaele Tataranno oltre ad operatori dei Gal Salentini di Santa Maria di Leuca e Terre d'Arneo. Ad
inaugurare la tre giorni ci sarà un ospite speciale, il musicista, arrangiatore e direttore d'orchestra, Peppe
Vessicchio. Domani e domenica, sessioni mattutine e pomeridiane che si terranno in contemporanea in
diverse sale del Castello, vedranno all'ope ra esperti. Diversi i medici dell' Ospedale Madonna delle Grazie di
Matera, tra i quali la dott.ssa Anna Fineo Uo Malattie Infettive parlerà de "L'uomo tra cielo e terra- Il corpo
nella medicina cinese e agopuntura". Il dott. Gennaro Galante, Scienze Tecniche Ortopediche e il dr.
Eustachio Pisciotta, Direttore Uo Fisiatria, disquisiranno invece sul "Piede organo di strutturazione del corpo".
Antonio Centonze Il castello del Malconsiglio
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Pag. 8 N.14 - 22 settembre 2015
PuntoEffe
L'esercito dei laureati
Un'indagine Censis scatta la fotografìa della professione. E intanto è partita la piattaforma Farina Lavoro
d ROSSELLA GEMMA
L'86,5 per cento dei giovani farmacisti ritiene che vi sia un problema di collocazione professionale: un dato
doppio rispetto a quello rilevato nel 2006, Una professione, insomma, che ha ben chiari gli effetti della crisi
economica sul piano occupazionale, ma che è pronta a evolvere e formarsi in vista di nuovi possibili sbocchi
e a sfruttare al massimo le possibilità offerte dall'uso di internet. Questo il ritratto dei farmacisti, in particolare i
più giovani, emerso dalla presentazione dell'iniziativa Farma Lavoro, ^iniziativa è stata promossa dalla Fofi e
dalla Fondazione Cannavo, come prima risposta ai problemi occupazionali della categoria. «Da tempo»,
afferma il vice presidente della Fofi, Luigi D'Ambrosio Lettieri, «la Federazione ha segnalato come anche
nella nostra professione, e nel comparto del farmaco in generale, si avverta l'effetto della crisi economica, Da
almeno un triennio rileviamo il costante aumento delle difficoltà dei "nostri" giovani nel trovare una
collocazione e, parallelamente, il venir meno della loro fiducia, Pesano la difficoltà a trovare un primo impiego
adeguato al percorso di studi, ma anche le insoddisfazioni per il trattamento economico e la precarietà, e la
percezione che la professione sia oggetto di uno svilimento». Nasce da queste esigenze la piattaforma
Farma Lavoro (www,farmalavoro.it), per stabilire una comunicazione costante tra i professionisti che cercano
occupazione e gli attori economici che possono avvalersi della loro opera. E per promuovere la conoscenza
del profilo del laureato in Farmacia e Ctf da parte di quegli operatori - dall'industria cosmetica a quella
alimentare - che potrebbero trovare nel farmacista un collaboratore prezioso. Per tarare lo sviluppo della
piattaforma, la Federazione ha commissionato alla Fondazione Censis una ricerca su un campione di oltre
500 farmacisti iscritti agli Ordini con meno di 45 anni e non titolari o soci di farmacia. Lindagine ha confermato
le tendenze negative, ma anche gli elementi positivi che caratterizzarono l'atteggiamento dei farmacisti in
questa congiuntura. «Dal confronto con i dati ottenuti nell'indagine Censis-Fofì condotta nel 2006», spiega
Concetta Maria Vaccaro, responsabile Welfare e salute della Fondazione Censis, «risulta un incremento della
consapevolezza che la crisi economica stia incidendo in modo sensibile sulle prospettive occupazionali, Lo
prova per esempio il fatto che l'86,5 per cento dei giovani farmacisti intervistati ritiene che vi sia un problema
di collocazione professionale (circa il doppio rispetto al dato precedente) e che sia aumentata anche la
percentuale di chi si dichiara pentito della scelta della facoltà di Farmacia, passata dal 25 al 37,4 per cento».
OCCUPATI E NON Il primo aspetto analizzato dalla ricerca Censis è la condizione occupazionale dei
rispondenti, che ha consentito di osservarne da vicino le scelte compiute in merito al proprio percorso
professionale, e quindi le strategie messe in atto per cercare/trovare un'occupazione o le motivazioni che
hanno spinto i giovani farmacisti a cambiare lavoro. Con riferimento all'attuale condizione professionale dei
farmacisti, in linea generale, è possibile individuare quattro macro aree professionali all'interno delle quali
sono state ricondotte le specifiche situazioni ( figura 1)\ • i precari e non occupati (23,5 per cento): in questa
area rientrano tutti i rispondenti in cerca di prima occupazione (5,0 per cento), i disoccupati (7,4) e i
rispondenti che sono impegnati in attività professionali tramite tirocini, stage, o i farmacisti che collaborano
con le università tramite borse di studio, assegni di ricerca, o altre tipologie di contratti di diritto privato che
non configurano un rapporto di lavoro subordinato (11,1 per cento); • i lavoratori della farmacia e
parafarmacia (61,0): si tratta della porzione più ampia del campione e comprende i dipendenti di farmacia
privata e pubblica (anche se di società a capitale misto) (57,8 per cento), i titolari, soci, dipendenti e associati
di parafarmacia e gli imprenditori nel campo farmaceutico (3,2); • i dipendenti di pubblica amministrazione e
industria farmaceutica (13,8 per cento): in quest'area rientrano i dipendenti del ministero della Salute e del
Servizio sanitario nazionale (4.3), gli insegnanti di scuola media superiore e inferiore, i professori e ricercatori
universitari (1,1), i dipendenti e i ricercatori di industria farmaceutica, gli informatori tecnico scientifici (8.4); i
lavoratori in ambiti non attinenti alla laurea (1,7): si tratta di una quota residuale di cui fanno parte quegli
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Parliamone Tra noi
30/09/2015
Pag. 8 N.14 - 22 settembre 2015
PuntoEffe
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 01/10/2015
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intervistati che svolgono attività professionali non riconducibili al campo farmaceutico e altre attività. LE
DIVERSE VARIABILI Analizzando i dati per area geografica, si notano particolari differenze nella condizione
occupazionale dei farmacisti residenti nelle tre aree della penisola. Innanzitutto si osserva che, passando da
Nord a Sud della penisola, aumenta decisamente la porzione di precari e non occupati che a Sud e nelle
Isole risulta pari al 41,0 per cento, e, di pari passo, diminuisce la porzione di lavoratori della farmacia e
parafarmacia, In base al genere, se da un lato non si rilevano significative differenze tra i maschi e le
femmine precari e non occupati, sembrano essere in maniera lievemente più frequente le donne a
concentrare la propria attività professionale in farmacia o in parafarmacia (63,1 per cento a fronte del 56,4)
mentre gli uomini sono, anche se leggermente, più occupati nella pubblica amministrazione e industria
farmaceutica (16,0 per cento a fronte del 12,9 delle donne). Guardando ancora più nel dettaglio alla
situazione contrattuale, ovviamente relativa solo a coloro che lavorano, la porzione più ampia del campione
(63,9 per cento) è dipendente a tempo indeterminato, il 17,7 a tempo determinato, e con quote residuali, per
un totale del 15,5, si tratta di dipendenti con contratti di collaborazione, stage, borse di studio, contratti di
formazione lavoro, partita Iva, Il 2,7 per cento indica invece di non aver stipulato alcun contratto di lavoro.
Inoltre, il 67,8 per cento esercita la propria attività professionale fulltime, mentre il 28,2 part time , il 4,0 indica
invece dì non avere un orario fisso. Ancora una volta l'area geografica di residenza ha un impatto
significativo, in quanto passando da Nord a Sud si riduce la quota di chi ha un contratto a tempo
indeterminato (71,1 per cento al Nord, 62,4 al Centro e 51,0 al Sud e Isole) e full time (7 2,7 per cento al
Nord, 65,4 al Centro e 61,1 nel Sud e Isole). È più alta, inoltre, la quota di chi ha un lavoro a tempo
indeterminato tra gli intervistati dai 35 ai 44 anni (79,1 per cento), a fronte del 52,4 dei più giovani, CHI SI
ISCRIVEREBBE ANCORA? Solo il 32,1 per cento dei giovani farmacisti intervistati si reputa molto soddisfatto
del proprio lavoro poiché in linea con le aspettative professionali. Si reputano molto soddisfatti poco più i
farmacisti da 35 a 44 anni (34,3 per cento) rispetto ai più giovani (30,4) che con tutta probabilità non hanno
ancora trovato un lavoro che corrisponda alle aspettative, le donne rispetto agli uomini (rispettivamente il 33,5
e il 29,5), e si reputano in misura meno frequente molto soddisfatti i rispondenti del Sud e Isole (27,8), Il 46
per cento del campione si reputa invece abbastanza soddisfatto anche se avrebbe piacere a trovare una
collocazione migliore (più frequentemente tra i rispondenti del Nord, 50,3); 111,5 non è soddisfatto ma si
accontenta (in particolare i rispondenti da 35 a 44 anni) e il 10 non è per nulla soddisfatto ed è in cerca di una
nuova occupazione (si tratta più frequentemente dei più giovani ) (figura 2). Secondo la ricerca del Censis,
capita quindi anche a chi ha attualmente una occupazione di muoversi nel mercato del lavoro alla ricerca di
una nuova collocazione professionale, Nei fatti, se si esclude la quota di chi svolge attualmente il suo primo
lavoro, quasi i 2/3 degli intervistati hanno svolto un altro lavoro in precedenza, Sono dunque interessanti le
motivazioni addotte da chi ha cercato un lavoro diverso, Solo il 22,5 per cento si è trovato costretto a cercare
un nuovo lavoro perché è stato escluso senza possibilità di scelta (licenziamento, mancato rinnovo), mentre il
27,2 degli intervistati ha cambiato lavoro nel momento in cui gli è stata offerta un'opportunità migliore o
un'opportunità più stabile (9,4), Il "salto nel vuoto" appartiene invece al • 16,4 per cento dei farmacisti, che ha
lasciato il lavoro per la sensazione di essere sfruttato (sensazione più diffusa al Sud e sulle Isole dove è il
25,4 per cento degli intervistati a fornire questa motivazione, contro il 15,4 del Centro e 111,8 del Nord) o a
un altro 11,7 che ha affermato di avere aspettative diverse. In questo caso le aspettative deluse hanno effetti
più marcati al Nord (17,6 per cento) rispetto al Centro (9,6) o al Mezzogiorno d'Italia (3,4). Vi è poi un 7,5 per
cento degli intervistati che ha lasciato il lavoro per motivi diversi (Altro): rientrano in questa categoria i
trasferimenti dell'azienda, i trasferimenti degli intervistati, la distanza eccessiva del luogo di lavoro e altri
motivi più generali non racchiudibili nelle classificazioni proposte. Infine una quota più ridotta del campione
afferma di aver lasciato il lavoro in quanto non attinente con gli studi fatti (5,3 per cento) ( figura 3).
STRATEGIE Appare interessante il confronto tra le strategie ritenute maggiormente efficaci per la ricerca del
lavoro. Nel confronto emergono, oltre che importanti differenze territoriali, dati leggermente diversi poiché
possono essere state attivate più modalità di ricerca contemporaneamente. La strategia principale attraverso
30/09/2015
Pag. 8 N.14 - 22 settembre 2015
PuntoEffe
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 01/10/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
cui è stata effettuata la ricerca negli ultimi dodici mesi è l'invio del proprio curriculum vitae, prescelta dal 71
per cento del campione, in misura più intensa al Sud e sulle Isole, area territoriale in cui più marcata risulta
essere anche la risposta agli annunci su Internet (71,6 per cento, contro una media nazionale pari al 62,8). Il
41,1 per cento afferma poi di ricercare o offrire lavoro attraverso il portale dell'Ordine dei farmacisti, un canale
più utilizzato nel Centro del Paese (44,9) e meno al Sud (36,4), Ancora una volta emerge l'influenza marcata
delle conoscenze e delle reti relazionali (anche familiari) che rappresenta lo strumento principale attraverso il
quale cercare un'occupazione per poco meno di un terzo dei farmacisti (32,5 per cento). Tali reti, come già
evidenziato, mostrano un peso maggiore tra gli intervistati del Sud (36,4) rispetto al Nord (29,8), Partecipa ai
concorsi pubblici il 27,3 per cento del campione (al Nord del Paese il 22,3 per cento contro il 34,7 del Centro).
Il Centro per l'impiego - canale piuttosto problematico in Italia per via del basso successo nel collocamento
dei disoccupati e delle molteplici trasformazioni in atto in cui sono coinvolti - risulta comunque essere la
modalità prescelta da oltre un quinto degli intervistati (21,6 per cento contro un nettamente inferiore 12,8 del
Nord e i superiori 28,6 del Centro e 27,3 del Sud), Tra l'11 e il 12 per cento circa si rivolgono invece ad
agenzie interinali, all'Università o consultano avvisi sui giornali (quest'ultimo in misura molto più marcata al
Centro). Infine il 6,1 per cento cerca di farsi segnalare da una persona influente. QUALI OSTACOLI?
Approfondendo il tema sono state indagate le motivazioni alle quali i rispondenti riconducono le attuali
difficoltà occupazionali dei giovani farmacisti ed è possibile distinguere tre macro-cause, all'interno delle quali
è stato possibili ricondurre le singole alternative di risposta, indicate in base alla frequenza con la quale sono
citate: • la crisi occupazionale ed economica che interessa tutti i giovani laureati (67,1 per cento): la metà
circa (49,9) dei rispondenti è convinta che la situazione di crisi economica abbia investito anche le farmacie,
rendendo più difficile la possibilità di assumere neolaureati come collaboratori e il 26,9 pensa che oggi per
tutti i neo laureati sia difficile trovare lavoro (in particolare per i più giovani, 30 per cento circa); • meccanismi
e dinamiche interne alla professione di farmacista (50,3 per cento): il 34,4 ritiene che quello legato alla
farmacia sia un ambito lavorativo in cui vigono consuetudini di fatto discriminanti come conoscenze,
raccomandazioni, circuiti familiari. Lo pensano più frequentemente i più giovani (il 39,4 contro il 26,1 dei
rispondenti da 35 a 44 anni). L'11,8 ritiene, inoltre, che anche le nuove opportunità legate alla liberalizzazione
nell'ambito di parafarmacie e Grande distribuzione siano già sature, per il 7,5 è diffìcile diventare oggi titolari
di farmacia; • problematiche connesse alla laurea in Farmacia (32,9 per cento): il 15,5 pensa che la laurea in
Farmacia abbia pochi sbocchi professionali e il 18,9 pensa che i laureati in Farmacia che valutano sbocchi
professionali al di fuori della farmacia siano penalizzati dal confronto con i laureati in altri settori disciplinari. A
sollevare queste problematiche sono più frequentemente i rispondenti da 35 a 44 anni e dunque coloro che
hanno avuto più tempo rispetto ai più giovani per comprendere e fare esperienza dei meccanismi che ruotano
intorno alla professione. •
La condizione professionale degli intervistati, per area geografica (vai. %) 70,2 11,2 17,1 59,6 24, 23,5 0
Lavoratori della farmacia e parafarmacia Precari e non occupati Dipendenti P.A. e industria farmaceutica •
Lavoratori in ambiti non attutenti alia laurea 10,8 13,8 12,1 ma Centro Sud e isole Totale Fonte: indagine
Censis-Fofì, 2015 Figura 1
Soddisfazione degli intervistati (*) rispetto al lavoro svolto, per età (vai. %) 30,4 34,3 45,0 32,1 46,4 15,7 13.8
s i a 10,0 «Sono molto soddisfatto, corrisponde alle mie aspettative Sono abbastanza soddisfatto ma mi
piacerebbe una collocazione più soddisfacente Non sono molto soddisfatto, ma mi accontento • Non sono per
niente soddisfatto e sono alla ricerca di una nuova collocazione Fino 3 34 anni Totale Fonte: Indagine
Censis-Fofi, 2015 (*) Sono esclusi i rispondenti in cerca di prima occupazione, disoccupati, studenti in
formazione post laurea e l precari universitari a titolo gratuito Figura 2
La motivazione per la quale i rispondenti hanno cambiato lavoro, per area geografica (N= 66,6%) Ho trovato
un'occasione migliore di lavoro È scaduto il contratto/sono stato licenziato Mi sentivo sfruttato/poco
valorizzato I lavoro non rispondeva alle mie aspettative Era un lavoro precario ed ora sono stato assunto in
modo Altro Il lavoro non era attinente ai miei studi Fonte: Indagine Censis-Fofi, 2015 Figura 3
SANITÀ NAZIONALE
33 articoli
01/10/2015
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La battaglia della Sanità
Il premier apre ai medici: niente tagli al sistema assistenziale Ma le Regioni: azzerati fondi per 2 miliardi
Francesco Di Frischia
ROMA «Niente tagli nella sanità». Il premier Matteo Renzi, nel corso di un question time alla Camera dei
deputati, dà un colpo di spugna alle roventi polemiche dei giorni scorsi e chiarisce di essere anche disponibile
a rivedere i contenuti del decreto legge «enti locali» per limitare le prescrizioni inutili, provvedimento che ha
fatto infuriare i medici.
«Deve essere chiaro che sulla sanità questo Paese non sta tagliando - sottolinea l'inquilino di Palazzo Chigi -.
Poi possiamo discutere su come impiegare questi denari». E ricorda la crescita del Fondo sanitario
nazionale: «Nel 2002 erano 75 i miliardi di euro, quest'anno 110 e l'anno prossimo 111. È l'unico settore dove
c'è stato un aumento del 40% rispetto al 2002». E rispondendo a chi lo accusa di voler diminuire i servizi ai
cittadini, Renzi dice: «Che si debba investire nella sanità è un dato oggettivo perché la gente invecchia e
invecchiando cambia il modello di cui abbiamo bisogno. Come avrebbe detto il buon Woody Allen è sempre
meglio dell'alternativa... Di certo non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si taglia il diritto alla salute.
Dunque disponibilità totale a ragionare, discutere e confrontarsi». Il dialogo potrebbe avvenire «con
consultazioni web e ascoltando i medici». E guardando alla legge di Stabilità «che conterrà per la prima volta
anche una misura contro la povertà infantile», Renzi la definisce «un elemento chiave, il momento della
svolta definitiva».
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, però, lancia l'allarme proprio sui fondi per
Asl e ospedali: «L'impegno che il Governo si era assunto un anno fa era di destinare 2 miliardi in più sul 2015
e 3 miliardi in più sul 2016. Lo stanziamento per il 2015 è stato azzerato e sul 2016 mi pare di capire che la
proposta sia di 1 miliardo in più, che non mi sembra sufficiente, anche alla luce dei rinnovi contrattuali dei
medici e del personale sanitario che sono ancora in corso di trattativa». Per questi motivi Chiamparino chiede
«un incontro urgente con l'esecutivo per trovare un'intesa prima della legge di Stabilità», ma si dice
disponibile a «estendere i costi standard e quelle misure di appropriatezza delle prestazioni che consentano
di risparmiare risorse per investire e migliorare la qualità del Servizio sanitario nazionale».
L'argomento è stato anche al centro dell'incontro ieri mattina tra il commissario del Governo alla spending
review, Yoram Gutgeld, e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che precisa: «Gli obiettivi quest'anno
sono l'applicazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza ndr) e il nomenclatore per le protesi (l'elenco di
ausili e protesi a carico dello Stato ndr ) che si attende da 10 anni. Per farlo ci vogliono i fondi e quelli che ci
sono non si toccano». «Certo bisogna risolvere la questione del personale, il blocco del turn over , la
stabilizzazione dei precari e i rinnovi contrattuali. Problemi che vanno affrontati in questa legge di Stabilità
con risorse adeguate».
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Il costo della salute Fonte: Rapporto «Proposte per una revisione della spesa pubblica (2014-16)» del
commissario straordinario per la revisione della spesa Corriere della Sera 2000 2001 2002 2003 2004 2005
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 spesa pubblica sul Pil in % spesa pubblica (in milioni di euro)
5,7 67.752 74.897 79.427 81.990 90.237 96.500 101.754 102.220 108.891 110.474 111.593 110.842
111.108 112.526 6,0 6,1 6,1 6,5 6,7 6,8 6,6 6,9 7,3 7,3 7,1 7,1 7,1 208 la lista delle prestazioni specialistiche
nel mirino della spending review. Ai medici il ruolo di decidere quali sono gli esami inutili
I risparmi
Matteo Renzi è intervenuto sulla polemica sui tagli alla sanità, dopo il dibattito sul decreto che ha messo un
freno agli esami specialistici a carico del Servizio sanitario «Nel 2002 - ha detto - i fondi erano 75 miliardi; nel
2013 erano 106, quest'anno sono 110. Sulla sanità questo Paese non sta tagliando, è l'unico settore dove c'è
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Primo piano La spending review
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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01/10/2015
Pag. 6
stato un aumento del 40% rispetto al 2002»
01/10/2015
Pag. 17
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Allarme Ebola a Genova: ricoverato un 25enne
In caso di conferma sarebbe il terzo caso di Ebola in Italia. Un ingegnere di 25 anni, originario della Sierra
Leone, è ricoverato in isolamento nel reparto di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova perché
si è presentato in ospedale con la febbre. I medici hanno prelevato campioni del suo sangue e li hanno inviati
all'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, centro di riferimento per Ebola, per gli
accertamenti. I risultati arriveranno in un paio di giorni. Il giovane ricoverato era arrivato in città il 19
settembre per uno stage. L'ingegnere era in regime di «sorveglianza» proprio perché proveniente da un
Paese a rischio. In Africa, intanto, la situazione continua a migliorare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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L'epidemia
01/10/2015
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Il nastro rosa per prevenire e combattere il tumore al seno
Elisabetta Andreis
«Ma perché perdi tutti i capelli?». Matteo aveva un anno e mezzo quando la sua mamma, Valentina Robino,
avvocato al sesto mese di gravidanza, affrontò le prime sedute di chemioterapia, insegnandogli cosa significa
esattamente combattere (e poi vincere) il cancro al seno. Oggi, cinque anni dopo, lui va in seconda
elementare e sua sorella Anna fa l'ultimo di materna. La loro mamma è un'avvenente, simpatica, tenacissima
bionda sempre sotto controllo medico. Ma si è lasciata alle spalle la malattia. A Milano, con i vertici di Airc e
di Estée Lauder Companies Italia, c'era anche lei a presentare la campagna internazionale «Breast cancer
awareness» che comincia oggi e stasera farà colorare di rosa, ad Expo, l'albero della vita. Un'energica
testimonianza che grazie alle terapie innovative sviluppate dall'Irccs San Martino di Genova e finanziate da
Airc, ora le donne si possono curare proteggendo utero e ovaie, senza dover rinunciare alla prospettiva di
diventare mamme. «Di tumore al seno si ammala un'italiana su otto. Ogni giorno, sono 130 le persone che
scoprono di avere questa malattia», raccontava Valentina. I numeri, su questo tema, diventano cruciali.
«Nove su dieci sopravvivono, ma ancora non basta. Servono fondi, per finanziare gli studi», spronava Niccolò
Contucci, direttore generale di Airc, associazione che quest'anno compie cinquant'anni. In ottobre per ogni
prodotto Estée Lauder venduto, cinque euro andranno alla ricerca sul cancro. «Ogni piccolo gesto serve,
serve moltissimo».
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Foto: L'iniziativa Parte la Breast cancer awareness
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Estée Lauder e Airc
01/10/2015
Pag. 7
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«Pronti a cambiare sulle cure»
Povertà «Impegnati a introdurre in Stabilità interventi contro la povertà, in particolare quella infantile»
Spending più graduale Verso tagli di spesa da 6-8 miliardi per il 2016 Partita aperta con i dicasteri e nodo
sconti fiscali Renzi: nessun taglio alla sanità - «Italia fuori dalle sabbie mobili, missione compiuta» Il premier
ha annunciato che si lavora su una misura per far figurare gli 80 euro non come un sussidio ma come una
riduzione fiscale
Davide Colombo
pNel primo anno e mezzo di Governo la prioritàè stata il salvataggio dell'industria manifatturiera e il lavoro
dice Matteo Renzi alla Camera in apertura del "premier time", l'appuntamento per le risposte immediate in
Aula ai quesiti di maggioranza e opposizione. «L'Italia - scandisce-è fuori dalle sabbie mobilie ora possiamo
dire: missione compiuta». I numeri dell'economia sono voltati in positivo,i segnali di fiducia aumentano e la
percezione del nostro Paese all'estero è cambiata: adesso non ci si chiede più come un anno fa se faremoo
meno la fine della Grecia ma che ruolo avremo nel Mediterraneo. Di ritorno dalla missione newyorkese il
premier non vuole lasciare il campoa dubbio retropensieri: la prossima legge di Stabilità, che sarà espansiva
con un effetto lordo di 27 miliardi, servirà per segnare la «svolta definitiva». Nella parte del suo intervento
dedicato alla politica economica, il premier è tornato ad enumerare le misure principali che entreranno in
manovra rassicurando i deputati su un fatto: la politica fiscale si decidea Roma, nona Bruxelles. «Dobbiamo
uscire da questa dinamica per cui ogni battito d'ali di una farfalla bruxellese costituisce elemento di
preoccupazione». Renzi conferma che nel 2016 ci sarà il taglio di Imue Tasi per le abitazioni principalie che
verrà indicato il livello che avrà l'Ires nel 2017 «vogliamo migliorare rispetto a Germania, Franciae Spagna».
Infine nel 2018 l'intervento sull'Irpef. «L'Italia - ha insistito Renzi - è una delle poche che va in Europa con le
carte in regola: la Spagna ha fatto sul deficit, nell'ultimo triennio, una media tra il 5,5%e il 6%; il Regno Unito
finanzia la riduzione fiscale portando il deficit al 5% e la Francia avrà ragionevolmente un deficit tra il 3,5 e il
4%. A noi viene chiesto che l'Italia si rimetta in moto. Lo faremo rispettando le regole». Tra le novità allo
studio, spiega il premier nel corso del domanda-erisposta, c'è una misura per far figurare che gli 80 euro
riconosciuti in busta paga un anno fa ai lavoratori con redditi fino a 26mila euro lordi non risultino come un
sussidio, ma come una riduzione fiscale.E ci sara una misura contro la povertà, in particolare quella infantile,
cosa diversa dal reddito di cittadinanza: «In Italia la povertà si può combattere, si deve combattere, tornando
alla crescita. Prima ancora di immaginare sussidi o interventi» ha spiegato Renzi poco dopo aver difeso
l'Isee, indicatore della situazione economica dei nulei familiari, introdotto dai Governi passati: «Sicuramente
siamo pronti ad una verifica,a discutere se qualcosa non funziona» ma secondo i «dati a disposizione c'è
soddisfazione da parte degli utenti». In particolare, risulta che per circa l'80% dei nuclei le nuove modalità di
definizione dell'Isee per persone con disabilità sono più favorevoli o indifferenti (11,7%), «ma c'è stata anche
un'attenzione diversa dove i redditi non sono più autodichiarati, ma rilevati direttamente presso l'anagrafe
tributaria». Poi la difesa sul fronte della spesa sanitaria: «Abbiamo dati diversi su quanto avvenuto in questi
anni» afferma Renzi rispondendo al capogruppo di Sel, Arturo Scotto: «Nel 2002 erano 75 i miliardi di euro
del fondo sanitario nazionale; nel 2013 erano 106, quest'anno sono 110 e il prossimo anno saranno 111». In
realtà la Nota al Def parla per l'anno prossimo di 113,3 miliardi a legislazione vigente e dunque il mancato
aumento di risorse sarà di almeno due miliardi a cui si aggiunge (si veda il Sole 24ore del9 settembre) il taglio
di 2,35 miliardi sul 2015 disposto con il decreto enti locali, con effetto trascinamento sul futuro. Renzi s'è però
detto prontoa cambiare: «Che si debba investire nella sanità è un dato oggettivo perché la gente invecchiae
come avrebbe detto Woody Allenè sempre meglio dell'alternativa. Non ci sono tagli nella sanità ma dobbiamo
dare un messaggio di tranquillità e se c'è da cambiare qualcosa nel provvedimento approvato qualche
settimana fa, siamo pronti a farlo, anche perché non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si tagliano
le cure». Infine la risposta al M5S sulle spese di funzionamento di Palazzo Chigi: «Un aumento di spesa a
palazzo Chigi? È falso e tecnicamente smentibile. L'aumento di spesa nel 2015 è legato al fatto che siamo
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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La ripresa difficile LE MISURE DEL GOVERNO
01/10/2015
Pag. 7
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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passati da 15 milioni di euroa 60 milioni di euro per il pagamento dei contenziosi legati alle borse di studio dei
medici specializzandi. Sulle spese correnti c'è una diminuzione di 3 milioni di euro».
Foto: Question time alla Camera. Il premier Matteo Renzi
01/10/2015
Pag. 49
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Limiti agli appalti diretti nelle Asl
Francesco Clemente
pAnche se le norme sui risparmi di spesa in sanità consentono di affidare senza gara pubblica la stessa
fornitura all'impresa che ha già contratti con la Pa, quest'ultima non può abusare di questa deroga affidando
in via diretta servizi diversi. È di fatto un richiamo al corretto uso e risparmio dei fondi per beni e servizi
quanto precisato dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 4133 depositata dalla terza sezione il 7 settembre,
che ha annullato un affidamento disposto da un'azienda sanitaria locale con le norme speciali per la sanità
del decreto "spending reviewbis" (lettera b e d, comma 13, arti- colo 15, Dl n. 95/2012, convertito in legge n.
135/2012) In base a tali disposizioni, le Asl «che abbiano proceduto alla rescissione del contratto, nelle more
(...) delle gare indette in sede centralizzata o aziendale, possono, al fine di assicurare comunque la
disponibilità dei beni e servizi indispensabili (...), stipulare nuovi contratti accedendo a convenzioni-quadro
anche di altre regioni,o tramite affidamento direttoa condizioni più convenienti in ampliamento di contratto
stipulato da altre aziende sanitarie mediante gare di appalto o forniture». Nel caso di specie, come contestato
da un'impresa di strumenti medici, l'Asl - nata dalla fusione di due ex aziende - anziché indire una nuova gara
per la vicina scadenza degli appalti di due ditte fornitrici di dispositivi diagnostici, aveva assegnato in via
diretta a quest'ultime anche un distinto contratto per uniformare il sistema informatico radiologico dei vecchi
enti. Per la Pa, la deroga era giustificata da un appalto già bandito per tali sistemi, ma in realtà per il globale
riordino della tecnologia - il servizio in esame- non vi era alcuna delle prescritte convenzioni Consip o
regionali. Per i giudici, la deroga ammette «l'utilizzo di altre convenzioni (...) sempre che tale utilizzo risulti più
conveniente sotto il profilo economico (richiesto risparmio superiore al 20%, ndr) comparazione questa che
presuppone logicamente la sostanziale omogeneità delle prestazioni richieste dall' amministrazione in
entrambi i contratti». In particolare, essa «va applicata nei limiti ristretti indicati dal legislatore senza
possibilità di interpretazioni estensive che sarebbero in contrasto con la portata precettiva della normativa
comunitaria che obbliga l'affidamento degli appalti solo a mezzo di apposite gare a procedura aperta». Nel
caso in esame, siè accertato che «non viè identità di prestazioni» poiché oltre alla «gestione or- dinaria del
servizio» si bandiva anche un «servizio (...) più complesso di quello che era stato affidato da altre stazioni
appaltanti». Il collegio ha chiarito che non intende mettere in discussione l'obbligo per il servizio sanitario di
utilizzare gli strumenti di acquisto e negoziazione telematici Consip o delle Centrali di committenza regionale,
ma «il punto rilevante (...) è se il servizio che viene affidato senza gara (...) sia identificabile con quello già
messoa gara in altre Asl o si tratti di un servizio con caratteristiche diverse e aggiuntive tali da snaturarne
l'essenza in violazione della par condicio e dell'evidenza pubblica», vista la necessaria identità delle
prestazioni richieste sul piano tecnico tali da giustificare l'adesione alle convenzioni esistenti.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Consiglio di Stato. Stop alle corsie preferenziali in caso di bandi per servizi estranei al core business
01/10/2015
Pag. 49
diffusione:334076
tiratura:405061
Sanità e interruzioni di servizio pubblico
Andrea A. Moramarco
Interruzione di servizio pubblico e ingiuria, per chi si trattiene nell'ambulatorio del medico mentre sta visitando
e, con frasi minacciose, gli impedisce di svolgere la sua attività per un tempo rilevante. Nel caso esaminato, i
giudici hanno confermato la condanna per l'imputato che, stufo per l'attesa, aveva protestato in maniera
veemente contro il medico bloccando per circa 20 minuti il servizio sanitario. Corte d'Appello di Taranto Sezione penale - Sentenza 31 marzo 2015 n. 286
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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MEDICI
01/10/2015
Pag. 1.9
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tiratura:710716
Il governo apre ma su soldi e tagli alla sanità Regioni in rivolta
MICHELE BOCCI
«NON tagliamo la sanità, il fondo del 2016 salirà a 111 miliardi di euro, contro i 110 di quest'anno». Dopo
aver spiegato che il discusso decreto sulle 208 prestazioni non appropriate si può modificare, viste anche le
critiche arrivate dei medici, Matteo Renzi ieri alla Camera ha puntato il bersaglio grosso, cioè il finanziamento
al sistema sanitario. Le sue parole hanno fatto correre un brivido lungo la schiena di molti governatori e
assessori regionali, che si aspettavano di più per l'anno prossimo dopo un biennio di cinghia tirata. Lo
dimostra la richiesta di un incontro da parte del presidente della conferenza delle Regioni, Sergio
Chiamparino, arrivata pochi minuti dopo la fine del discorso del premier. Quello che secondo Renzi, infatti, è
un aumento («sulla sanità dobbiamo essere molto seri, non si possono fare i giochini. Non ci sono tagli,
mettiamo più soldi») nel sistema è invece considerato come una riduzione.
Il vecchio schema dell'accordo Stato-Regioni per il triennio 2014-2016 prevedeva infatti una partenza da
circa 109,5 miliardi di euro, un passaggio a 113,4 e una conclusione, l'anno prossimo appunto, a 115,3. In
tutto erano circa 5 miliardi in più. Quella prima impostazione è poi saltata, si è deciso di cancellare il primo
incremento e di spostare sul 2016 l'aumento a 113,4 miliardi. Dopo aver lavorato tanto per ridurre la spesa, le
Regioni aspettavano una maggior disponibilità economica per l'anno prossimo. E invece quello che per
Renziè un aumento di un miliardo, per altri è un taglio di 4 o al limite di 2. «Nel 2002 erano 75 i miliardi a
disposizione del Fondo sanitario nazionale - ha insistito il premier nell'aula della Camera - nel 2013 erano
106, nel 2014 erano 109, quest'anno 110 e 111 il prossimo anno. Questa è la nostra base di partenza, sul
resto confrontiamoci, ma non raccontiamo che si sta tagliando perché siamo in presenza dell'unico settore in
cui c'è stato un aumento dei fondi del 40%». In serata il premier ha aggiunto, parlando al Tg3, un "almeno"
prima del 111, e ha ridato un po' di speranza alle Regioni su una possibile trattativa al rialzo, magari per
arrivare a 112 miliardi. Intanto il ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin ha seguito il premier. «Il fondo
nazionale per la sanità è cresciuto negli ultimi anni ha detto - Quest'anno sarà incrementato di almeno un
altro miliardo di euro».
Sergio Chiamparino non sembra gradire i nuovi numeri. «Sul 2016 mi pare di capire che la proposta sia di un
miliardo in più, che non mi sembra sufficiente - dice - anche alla luce dei rinnovi contrattuali dei medici e del
personale sanitario che sono ancora in corso di trattativa.
Credo che sia urgente organizzare un incontro con il governo per trovare un'intesa prima della definizione
della Legge di Stabilità». Un altro problema che dovrà affrontare la sanità è quello dell'arrivo di nuovi farmaci
super costosi. Per l'assessore all'Economia della Lombardia, Massimo Garavaglia, il risultato di un aumento
ridotto «è che una serie di Regioni governate dal Pd inevitabilmente andranno in disavanzo, nel qual caso è
previsto l'automatico innalzamento dell'addizionale Irpef e Irap». La Cgil invece sottolinea come si arriverà a
un taglio delle prestazioni sanitarie e quindi a un peggioramento del servizio.
Riguardo alla possibilità di rivedere il decreto con la lista delle 208 prestazioni a rischio appropriatezza,
anche riconsiderando quindi il sistema delle sanzioni, la Federazione degli Ordini dei medici si dice
soddisfatta e l'Aacoi, l'associazione dei chirurghi ospedalieri, spiega di essere pronta a collaborare per
rivedere il provvedimento. Ma ormai il fronte pare essersi spostato sul fondo che finanzia il servizio sanitario
nazionale.
208 ELENCOPRESTAZIONI Il premier ha dichiarato che l'elenco di 208 esami e prestazioni oggetto di
riduzione è modificabile I NUMERI
115,3 mld ACCORDO STATO-REGIONI Il vecchio piano per il triennio 2014-2016 prevedeva una spesa
sanitaria per il 2016 pari a 115,3 miliardi. Poi però la cifra era planata su un livello minore, 113,4 miliardi
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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La polemica. Palazzo Chigi pronto a cambiare sull'appropriatezza delle cure e aumenta di un solo miliardo il
Fondo IL CASO
01/10/2015
Pag. 1.9
diffusione:556325
tiratura:710716
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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111 mld LE CIFRE DEL PREMIER Ieri il premier Renzi nell'aula della Camera ha riferito che per il 2016 la
spesa non sarà tagliata, al contrario sarà più alta di quella del 2015, passando da 110 a 111 miliardi
2-4 mld IL PESO DEI TAGLI Per Renzi, dunque, la spesa sale di un miliardo. Per altri, in primis il presidente
della conferenza Stato-Regioni Chiamparino, si tratta di un taglio tra i 2 e i 4 miliardi PER SAPERNE DI PIÙ
www.istat.it www.imf.org
Foto: AL GOVERNO Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ieri è anche intervenuta sulle nomine politiche
negli ospedali
01/10/2015
Pag. 34
diffusione:556325
tiratura:710716
Asl dà l'accompagno poi l'Inps lo nega
Maria Garotta Milano
Nel marzo 2014 mi era stato riconosciuto il diritto all'accompagnamento, vale a dire 508 euro al mese che
sommati alla pensione di 1350 mi facevano sentire ricca e mi servivano per pagare la domestica assunta
regolarmente che mi aiuta nella vita quotidiana. Vivo sola e non ho figli. La concessione, rilasciata dalla Asl di
Milano, era subordinata a una revisione. Convocata a fine luglio da una commissione medica dell'Inps Milano
1, aspettavo il verdetto definitivo. Che è arrivato a settembre. Non ho più diritto all'accompagnamento. E
questa è la motivazione: "Invalido ultrasessantacinquenne con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni ed i
compiti propri della sua età (L; 509/88. 124/98) grave 100%". Ora devo restituire una mensilità perché la
decisione parte dal primo di settembre.
Adesso mi chiedo: se il diritto all'accompagnamento mi è stato riconosciuto dal Centro medico legale della
Asl di Milano significa che quei signori sono degli incapaci. E allora perché mantenerli nel loro incarico? Mi
sento umiliata e offesa e penso al peso che le parole possono assumere nell'economia di una vita.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Lettere Commenti & Idee
01/10/2015
Pag. 42 N.40 - 7 ottobre 2015
diffusione:446553
tiratura:561533
La nuova era degli organi in miniatura
Così piccoli da stare in un vetrino, sono al centro di una rivoluzione biologica per riparare l'organismo e
testare nuovi farmaci .
(Daniela Mattalia)
Un piccolo cuore, un microfegato, un cervello in miniatura... Sembrano i pezzi del gioco «L'Allegro chirurgo»
e, in fondo, un po' lo ricordano. Sono gli «organoidi», miniorgani umani fatti crescere in laboratorio dopo anni
di complessi esperimenti con le cellule staminali (quelle progenitrici di tutte le cellule e i tessuti del nostro
corpo). Non immaginatevi un cuore grande quanto una spilla perfettamente uguale a quello che batte in un
corpo umano, piuttosto un insieme di cellule in grado di organizzarsi e «comportarsi» proprio come un cuore
grande, con le stesse funzioni e attività. Lo stesso vale per il fegato, lo stomaco, l'intestino, i reni, il cervello.
Quest'ultimo, il più stupefacente degli organoidi (così vengono definiti), è stato «fabbricato» dall'équipe di
Madeline Lancaster all'Istituto di biologia molecolare di Vienna lavorando su staminali embrionali: visto al
microscopio, ha rivelato agli scienziati un'intricata architettura di neuroni che si sono poi autoassemblati in
regioni cerebrali come l'ippocampo o la retina. Il cervello nel vetrino aiuterà a capire meglio la biologia di gravi
disturbi dello sviluppo come l'autismo (stanno facendo esperimenti in tal senso, per esempio, alla Yale School
of medicine del Connecticut). In generale, tutti i mini-organi tridimensionali di questa rivoluzione biologica,
come l'ha definita la rivista Nature, daranno informazioni essenziali su come si sviluppa e cresce un organo,
permetteranno di testare nuove molecole bypassando la sperimentazione animale (che, aldilà delle
polemiche, spesso offre modelli di paragone inadeguati e fuorvianti) e forse, il traguardo più ambizioso, a
riparare organi danneggiati eliminando il ricorso a un trapianto. Illustrazioni di Ilaria Cheloni
IL FUTURO SARÀ POSSIBILE CREARE MINI-ORGANI personalizzati a partire dalle cellule staminali
prelevate dallo stesso paziente: il «malato su un chip», dove far crescere tessuti e organi del suo stesso
corpo.
CUORE CHI L'HA FATTO Università della California, Berkeley Il cuore cresciuto su un chip ha una camera
centrale che contiene le cellule cardiache: dopo 24 ore di sviluppo, iniziano a battere (55-80 battiti al minuto).
E dopo una settimana, sono abbastanza stabili per poter testare farmaci per il cuore.
INTESTINO CHI L'HA FATTO Hubrecht Institute, Hutrecht, Olanda Hans Clever, ricercatore che lavora con le
staminali, ha messo a punto un mini intestino in vitro partendo da cellule e tessuti di 27 pazienti con cancro.
L'obiettivo è trovare terapie personalizzate e mirate contro questo tipo di tumore.
FEGATO CHI L'HA FATTO Cn Bio, Welwyn Garden City (Gb) Yokohama City University (Giappone) Il
minifegato inglese, Quantum-B, servirà per trovare cure efficaci per l'epatite B. Quello giapponese, simile a
una lenticchia, potrebbe essere moltiplicato e infuso in fegati malfunzionanti, evitando il trapianto.
CERVELLO
CHI L'HA FATTO Istituto di biologia molecolare, Vienna Scienziati guidati da Madeline Lancaster hanno fatto
crescere un minicervello partendo da cellule staminali embrionali. Con un diametro di poco meno di un
centimetro, «l'organoide cerebrale» getterà luci sulle origini biologiche di malattie dello sviluppo come
l'autismo.
POLMONE CHI L'HA FATTO Wyss Institute Harvard University, Usa Università di Cambridge, Gb Scienziati
americani hanno creato un polmone su chip e poi lo hanno fatto ammalare di edema per studiare gli effetti di
un farmaco. Quello inglese è stato ricavato da staminali della pelle, poi riconvertite in cellule polmonari.
RENE CHI L'HA FATTO Queensland's Institute, Australia Il mini-rene, analogo a quello di un embrione
umano di cinque settimane, è stato creato dalla ricercatrice australiana Melissa Little. Anche in questo caso le
cellule si sono organizzate spontaneamente fino a riprodurre i tessuti di un vero rene.
STOMACO CHI L'HA FATTO Cincinnati Children's Hospital, Ohio Dopo esperimenti con staminali adulte, il
team di James Wells, biologo dello sviluppo, ha ottenuto un simil-stomaco rudimentale costituito da vari tipi di
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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FRONTIERE SCENARI
01/10/2015
Pag. 42 N.40 - 7 ottobre 2015
diffusione:446553
tiratura:561533
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cellule. Sarà utile per capire origine ed evoluzione di molte malattie gastriche.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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01/10/2015
Pag. 4
diffusione:210842
tiratura:295190
Sanità , il governo: «Non tagliamo e sulle cure siamo pronti a cambiare»
Renzi apre ma gli enti locali non ci stanno. Il premier alla Camera «L'Italia è fuori dalle sabbie mobili, adesso
via agli aiuti ai poveri»
Mario Stanganelli
` R O M A «Deve essere chiaro che sulla sanità non si sta tagliando. Poi possiamo discutere su come
impiegare i soldi». Matteo Renzi, nel corso del question time alla Camera, affronta il controverso tema della
spesa nella sanità pubblica sottolineando che i fondi a disposizione quest'anno sono 110 miliardi, a fronte dei
75 del 2002, e l'anno prossimo saranno 111. «La sanità - afferma il premier - è l'unico settore dove c'è stato
un aumento del 40 per cento rispetto al 2002», aggiungendo che «bisogna dare un messaggio di tranquillità e
se c'è da cambiare qualcosa nel provvedimento approvato, siamo pronti a farlo, anche perché non dobbiamo
dare ai cittadini l'impressione che si tagliano le cure. Dunque, disponibilità totale a ragionare, discutere,
confrontarsi». INCONTRO URGENTE E il confronto a Renzi viene urgentemente chiesto dal presidente della
Conferenza delle Regioni, il piemontese Sergio Chiamparino, secondo il quale l'impegno di spesa preso dal
governo per il 2016 era di 113 miliardi e «bisognerà quindi trovare una nuova intesa con le Regioni prima
della definizione della legge di stabilità». Altro argomento di scottante e non pacifica attualità, quello della
Tasi sulla prima casa, sulla quale Bruxelles ha inteso mettere i suoi paletti e a cui Renzi replica senza peli
sulla lingua: «Questo atteggiamento di subalternità nei confronti della Ue ha da finire una volta per tutte. Noi
si elimina la tassa sulla prima casa per tutti e per sempre. La Ue faccia ciò che deve fare e noi facciamo
quello che dobbiamo fare noi. In Europa l'Italia è uno dei pochi Paesi con le carte in regola». JOBS ACT
Rispondendo alle varie interrogazioni, il presidente del Consiglio ha sottolineato gli ultimi, positivi, dati
economici sostenendo che nel primo anno e mezzo del suo governo la priorità è stata quella «di portare
l'Italia fuori dalle sabbie mobili, e ora possiamo dire: missione compiuta». E nella Legge di stabilità Renzi
individua «il momento chiave della svolta definitiva per il Paese». I dati sul calo della disoccupazione aggiunge - «sono molto buoni. L'elemento chiave è che il jobs act funziona: nel giro di un anno ci sono 325
mila persone in più che lavorano». Di qui lo spazio per un nuovo impegno del governo che Renzi individua in
«una misura contro la povertà, in particolare quella infantile, da introdurre nella Legge di stabilità». Niente,
però, «reddito di cittadinanza», che il premier dice non essere «ciò di cui abbiamo bisogno, perché il primo
dovere, anche secondo la Costituzione, è invece quello di creare lavoro». Polemica la risposta di Renzi a
un'interrogazione di M5S sulle spese di palazzo Chigi: «Un aumento di queste spese è falso e tecnicamente
smentibile. Sulle spese correnti c'è una diminuzione di 3 milioni di euro. L'aumento del 2015 è legato al fatto
che siamo passati da 15 a 60 milioni per il pagamento dei contenziosi sulle borse di studio per i medici
specializzandi». Quanto alle spese per nuovi aerei, il presidente del Consiglio ha detto che «quando sarà
ufficializzato l'intervento sulla flotta vedrete come stiamo risparmiando e anche su questo sarete smentiti dalla
realtà». Infine, la sempre verde querelle sulle auto blu in dotazione a palazzo Chigi: «Sono state ridotte a 15 riferisce Renzi - e la spesa che era di 840 mila euro, ora è di 230 mila» che, per il premier, sono «ancora
troppi soldi».
Le cifre del decreto Sanità
200
180
13
208 miliardi Il risparmio per sanità previsto per il 2015 milioni La cifra che il governo mira a risparmiare in un
anno con il nuovo provvedimento Le prestazioni, su 1700, che sono state riviste dal ministero della Salute
miliardi Il costo annuale del ser vizio sanitario per esami ed analisi considerati inutili milioni Le prestazioni
erogate ogni anno dal ser vizio sanitario
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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L'INTERVENTO
01/10/2015
Pag. 4
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tiratura:295190
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Foto: (foto LAPRESSE)
Foto: La Camera
Foto: TOGLIAMO LA TASSA SULLA PRIMA CASA ADESSO BASTA CON GLI ATTEGGIAMENTI DI
SUBALTERNITÀ ALL'EUROPA
Foto: LA LEGGE DI STABILITÀ È UN MOMENTO CHIAVE, QUELLO DELLA SVOLTA DEFINITIVA PER IL
PAESE
Foto: SULLE AUTO BLU E SUGLI AEREI PALAZZO CHIGI RISPARMIA E M5S SARÀ SMENTITO DALLA
REALTÀ
Foto: Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin visita un ospedale nel Lazio
Foto: (foto PRIMOPIANO)
01/10/2015
Pag. 4
diffusione:210842
tiratura:295190
Farmaci , allarme spesa 30 miliardi nel 2019
La ricerca farmaceutica sta dando i frutti sperati e nel giro di pochi anni cure efficaci per malattie a oggi non
trattabili saranno disponibili sul mercato. Ma il sistema sanitario italiano potrebbe non essere in grado di
sorreggerne il peso, dal punto di vista dell'impegno finanziario necessario a ripagare farmaci più costosi. La
spesa potrebbe infatti sfiorare i 30 miliardi di euro fra soli 4 anni. A questo tema I-Com, Istituto per la
competitività, dedica il Rapporto «La grande scommessa dell'innovazione farmaceutica», presentato oggi a
Roma. «Nello studio commenta Stefano da Empoli, presidente di I-Com - abbiamo rilevato come la spesa
sanitaria pubblica si collochi ancora sotto la media Ue».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Il rapporto
01/10/2015
Pag. 3
diffusione:88538
tiratura:156000
La campagna d'autunno di Renzi
Bagarre in Senato. M5s a difesa del Tg3. Raid russi in Siria
FRANCO ADRIANO E GIAMPIERO DI SANTO
Niente risparmi sulla sanità, taglio delle spese di palazzo Chigi e per i prossimi due anni: l'abolizione della
tassa per la prima casa per tutti e per sempre e la riduzione dell'Ires per le società. Il question time alla
camera è diventata l'occasione, per il premier Matteo Renzi, di chiarire i prossimi obiettivi: in particolare la
messa a punto della legge di Stabilità, destinata a segnare il passaggio definitivo dalla stagione del
salvataggio dell'Italia e quella del rilancio definitivo. La sanità, prima di tutto. Renzi ha negato che ci siano
tagli e ha precisato: «Nel 2002 erano 75 i miliardi del Fondo sanitario nazionale, quest'anno 110, l'anno
prossimo 11. Questo per essere chiari che questo paese non sta tagliando sulla sanità. Se il 30% delle
risonanze magnetiche non è necessario, se su 64 milioni di visite specialistiche il 10% non è appropriato,
significa che dobbiamo investire nella sanità, ma cambiando le regole. Invecchiare è sempre meglio che
l'alternativa», ha scherzato il premier citando Woody Allen, «ma invecchiando cambia il modello». Renzi ha
annunciato che il governo è disponibile a discutere sul decreto e sugli interventi appena delineati: «Se c'è da
cambiare qualcosa siamo pronti, c'è una disponibilità totale a discutere», ha osservato. «Ma questa è la base
di partenza, non raccontiamo che siamo in presenza di tagli». A proposito dell'industria manifatturiera, Renzi
ha sottolineato come nel primo anno e mezzo di vita del suo governo la priorità da affrontare siano stati i
salvataggi: «Quarantatré crisi industriali aperte, tutti i principali indicatori erano sul segno meno, e bisognava
farli passare al segno più. Questa prima fase è una missione compiuta», ha detto il premier. «Il passaggio
successivo è riuscire a definire i nuovi paradigmi dell'investimento manifatturiero in Italia, passando per il
piano della banda larga, le competenze offerte dall'alternanza scuola-lavoro, un nuovo percorso produttivo
basato sulla digitalizzazione». Il premier ha poi affrontato la questione Imu e Tasi e ha sottolineato che sulla
prima casa saranno eliminate «per tutti e per sempre». Un messaggio indirizzato all'Ue, che ha espresso
perplessità e alla quale Renzi ha risposto: «Loro facciano quello che devono fare e noi facciamo quello che
dobbiamo fare. Questo atteggiamento di subalternità ha da finire una volta per tutte. Rispetteremo i parametri
di Bruxelles, ma rispettando Bruxelles rispetteremo questa camera e l'aula del senato che sono le sole a
poter legiferare in materia fiscale». Renzi ha detto che nel 2017 scenderà anche l'Ires e ha annunciato che
già con questa legge di Stabilità sarà reso noto «il livello di riduzione». «L'obiettivo è «arrivare a un livello
inferiore sia alla Germania, che alla Francia e alla Spagna». Il premier ha anche spiegato che è allo studio un
meccanismo per trasformare il sussidio di 80 euro in una «riduzione fiscale», ha detto no al reddito di
cittadinanza cavallo di battaglia M5S e ha sottolineato come sull'immigrazione «stiamo gestendo una crisi
epocale, senza rincorrere gli spot». E ha attaccato: «Altri sono stati capaci di dire ''a casa tutti" e poi "li
ospiterò nel mio bilocale". Sicuramente bisogna fare sforzi per identificare le persone, ma quando siamo in
presenza di un immigrato che rischia la vita, non ci preoccupiamo se è un migrante economico o un rifugiato,
prima lo salviamo e poi ci congratuliamo con chi lo salva». Continua a pagina 4 SEGUE DA PAG. 3 «La
disoccupazione che era quasi al 14% all'inizio dell'azione del Governo adesso è sotto il 12%. Le riforme
danno frutti, l'Italia riparte», ha poi cavalcato gli ultimi dati Istat il premier. Su cui è entusiasta anche il ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti: «La ripresa è una realtà». Scontro sul «canguro» di Cociancich al Senato È
bagarre in Aula al Senato, con le opposizioni che si scagliano contro il Pd e, in particolare, contro il senatore
pd Cociancich, autore di un emendamento ''canguro'' per blindare l'articolo 1 del ddl riforme Boschi. Quando
ha preso la parola il capogruppo dem Luigi Zanda, dai banchi del Movimento 5 Stelle si levate le urla che
hanno impedito al capogruppo Pd di parlare. La maggioranza a Palazzo Madama comunque ha superato lo
scoglio del primo voto segreto sugli emendamenti soppressivi: 171 voti contro 119 e 5 astenuti. Superato
anche il secondo voto: la maggioranza ha respinto con 171 voti contro 119 e quattro astenuti, l'emendamento
sostitutivo all'articolo 1 del ddl riforme presentato inizialmente dalla sinistra dem e poi ritirato, ma
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Cavalca i dati sul lavoro, apre sui tagli alle prestazioni sanitarie e promette niente tasse sulla casa
01/10/2015
Pag. 3
diffusione:88538
tiratura:156000
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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successivamente fatto proprio da Forza Italia e Movimento Cinque Stelle. I senatori della minoranza Pd
Felice Casson, Corradino Mineo e Walter Tocci hanno comunque votato a favore. M5s a difesa del Tg3 Il
Governo non intende «mandare a casa nessuno» in Rai. Matteo Renzi ha dovuto correre al Tg3 per cercare
di spegnere le polemiche con un'intervista. «Penso che la Rai e l'informazione debbano essere libere,
indipendenti, debbano raggiungere risultati», ha precisato. Le parole del commissario della Vigilanza, Michele
Anzaldi (Pd) sul fatto che in Rai3 non si sono ancora accorti del cambio di governo e dunque dell'editore di
riferimento, avevano scatenato aspre polemiche soprattutto da parte M5s. Renzi ha detto che sarà il direttore
generale Antonio Campo dall'Orto a decidere i nuovi assetti della Rai: «Farà lui le scelte che deve fare».
Beppe Grillo aveva paragonato sul suo sito Anzaldi a Gobbels. «È una questione di democrazia. La Rai
assicuri il servizio pubblico. Noi continueremo a difenderne l'indipendenza», ha scritto il presidente della
Vigilanza Rai, Roberto Fico, deputato M5S. Ddl concorrenza, per altri due anni Poste avrà l'esclusiva su notifi
che Lo stop dell'esclusiva di Poste sull'invio di notifi che per atti e multe slitterà di un anno, dal 10 giugno
2016 al 10 giugno 2017. Il via libera all'emendamento al ddl concorrenza è arrivato ieri dall'aula della
Camera. Disco verde anche all'articolo 6-bis sull'Rc auto. Coloro che non fanno incidenti per 5 anni
consecutivi e accettano l`installazione della scatola nera, pagheranno una tariffa assicurativa inferiore alla
media italiana. Raid russi in Siria. Gli Usa sollevano dubbi sugli obiettivi La Russia è uffi cialmente entrata nel
conflitto siriano, come primo impegno militare fuori dall'ex Urss, dall'occupazione dell'Afghanistan nel 1979. I
velivoli russi hanno condotto attacchi assieme ai mezzi del regime di Bashar al Assad e, secondo il ministero
della Difesa di Mosca, hanno centrato otto obiettivi dello Stato islamico. Gli Stati uniti hanno sollevato dubbi
su quali siano stati i reali bersagli dei raid. © Riproduzione riservata
01/10/2015
Pag. 11
diffusione:88538
tiratura:156000
Dal patè di fegato di lumache, alla birra al sorgo, al liquore fatto su misura,
ai dolci che si vendono soltanto in farmacia
PAOLO MASSOBRIO
C'è Maura Torti, che fa il paté di fegato di lumache in Lomellina, ma presto debutterà anche un ragazzo del
Sud che realizza il caviale con le lumache. Davide Gramegna ha fondato i sommelier del riso, per arrivare
alla verità sulla varietà migliori e dal suo wine bar ristorante di Castelletto Sopra Ticino ( Il Rosso di Sera)
raggiungerà Milano per mostrare come è possibile. Poi ci sono quelli della Cirenaica, azienda agricola del
parco Sud di Milano che hanno inventato una birra al sorgo e all'orzo per intolleranti, ma un altro produttore di
Vercelli farà assaggiare le sue birre prodotte con diverse varietà di riso. Dove tutto questo? Ma a Golosaria,
la manifestazione in programma a Milano dal 17 al 19 ottobre (al MiCo di FieramilanoCity) che compie i suoi
10 anni con un evento grandioso: 150 produttori del food, 100 del wine, 15 birrifici artigianali, 15 esperienze di
cucina di strada e 50 incontri fra show cooking e dimostrazioni. Io e Marco Gatti ogni anno ci cimentiamo con
questa impresa, nata nella pancia del Salone dei Sapori e di Artigiano in Fiera che quest'anno compie
vent'anni. Dietro a questo c'è innanzitutto la passione di raccontare un mondo che non si ferma: quello della
piccola impresa italiana del saper fare, che è capace di superare il limite e di innovarsi. Nel Biellese ad
esempio un gruppo di giovani che sarà a Golosaria (la Culma) la lanciato «Hai mai sognato un liquore? Noi te
lo realizziamo», ma che dire di Alessio Bottin di San Giovanni in Lupatoto che s'è inventato la Cucinoteca per
tagliare le spese di personale in cucina nei ristoranti? Dal Veneto arriva anche il Cheerin'guito, un format che
reinterpreta lo street food mondiale. E chi si immaginava di trovare persino la Cola italiana, prodotta a Torino,
ovvero Molecola, in tre versioni, con materie prime italiane e un gusto sorprendente. Ci saranno anche loro,
mentre quelli di AMATI! Nutrition, il progetto che promette di mangiare facendosi del bene, lancia il suo street
food con un ghiotto Pastram'Amati, una Pita (pane) al monococco, con carne in salamoia, speziata e
affumicata che starà accanto agli hamburger del progetto Genuino, con la cipolla di Breme e con quelli del
gruppo del barbecue, che sulla terrazza del MiCo faranno lezioni su come grigliare alla perfezione. Ma non è
finita, perché da Reggio Calabria, dopo l'anona dello scorso anno proposta in confettura, ora arrivano la
bacche di goji italiane. E quelli di AMATI!Nutrition, che già le utilizzano nel loro locale di via Cappellini 23 a
Milano, risponderanno con la purea di corniole da abbinare a una carne di razza bovina piemontese
superselezionata. Sommi pasticcieri come Pepe da Sant'Egidio del Monte Albino (Sa) o Gobino da Torino
annunciano grandi cose, ma anche Babbi esordirà coi suoi wafer e la pasticceria Veneta porterà i dolci che si
vendono in farmacia, realizzati con Luca Montersino. Nori di Collobiano (Vc) parlerà del suo riso viola, ma il
signor Viale da Brendola arriverà con una versione di bacalà pret a porter da urlo. Sul sito www.golosaria.it
c'è il racconto minuzioso di tutte queste presenze e di questi tre giorni da vivere intensamente, compreso il
mondo del vino che arriva con una schiera di nomi importanti: da Braida che qui festeggia i 30 anni del suo
Bricco dell'Uccellone al Brunello di Montalcino della Tenuta Nardi e all'Amarone della Collina dei Ciliegi, fino
al Sagrantino di Montefalco che fa bene al cuore. E poi almeno una ventina di produttori che hanno scelto la
strada del biodinamico e che debuttano a Golosaria. Difficile raccontare tutto: bisogna semplicemente venire,
una concentrazione di qualità e innovazione così non si è mai vista. Vi aspetto! ilSussidario.net
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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TUTTA LA CREATIVITÀ AGRO-ALIMENTARE ITALIANA A GOLOSARIA (MILANO 17-19 OTTOBRE)
01/10/2015
Pag. 11
diffusione:105812
tiratura:151233
Renzi alle Regioni: discutiamo. Governatori scontenti: fondi non sufficienti Question time alla Camera:
siparietti con Brunetta, "litigi" con la Lega e guerra di numeri con M5S sui costi di Palazzo Chigi. La scelta: gli
80 euro diventano una riduzione fiscale
MARCO IASEVOLI
A lungo reclamato dalle opposizioni, Matteo Renzi si presenta al question time della Camera in un giorno
felice, segnato dai dati mattutini sull'occupazione. Dieci domande, dieci risposte a braccio sempre sul filo del
sarcasmo con le minoranze. Con una notizia e un tema che a fine giornata spicca su tutti: la sanità. «Se c'è
da cambiare qualcosa siamo pronti a farlo», apre il premier con riferimento al "dl appropriatezza" che rende
meno "facile" accedere a esami diagnostici e che ha fatto infuriare i medici. Coperto un buco, però, Renzi ne
apre un altro: «I dati sulla Sanità sono diversi da quelli dati. Nel 2002 nel Fondo sanitario nazionale c'erano
75 miliardi di euro; erano 106 nel 2006, quest'anno sono 110, il prossimo saranno 111». Questo elenco
cronologico serve a Renzi per sostenere che «non ci sono tagli». Ma quello che Palazzo Chigi vuole far
passare come un aumento delle risorse fa saltare sulla sedia i governatori, anche quelli di sinistra. Al punto
che il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, chiede un incontro «urgente» con il governo. Nel 2016
infatti ci si attendeva 113 miliardi, anche come parziale risarcimento dei tagli previsti nel decreto Enti locali
(2,3 miliardi) e nelle precedenti manovre (secondo la Cgil con l'anno nuovo arriva una stangata da 4,4
miliardi). Insomma alla vigilia della legge di stabilità Renzi ha un cliente scomodo con cui trattare, le Regioni,
anche se tra il ministero di Beatrice Lorenzin e Palazzo Chigi si lavora per portare almeno a 112 miliardi la
dotazione del Fondo. Nei circa 80 minuti che Renzi trascorre alla Camera nel primo pomeriggio, ci sono
alcuni chiarimenti in merito alla manovra. Il premier, innanzitutto, conferma che ci sarà una misura per la
povertà, «in particolare per la povertà infantile». La misura dovrebbe consistere in un bonus di circa 150 euro
mensili per ogni figlio che vive in famiglie incapienti. «No» secco, invece, al reddito di cittadinanza proposto
da M5S, perché «l'unico reddito che serve è quello da lavoro». Sempre gustosi i siparietti tra Renzi e
Brunetta. Il capogruppo Fi lo stuzzica sulla flessibilità Ue che il premier già si è "venduto" per la legge di
stabilità, l'ex sindaco di Firenze risponde che lui si è preso risorse pari all'1 per cento del Pil mentre
l'esecutivo BerlusconiTremonti «firmò il fiscal compact ». Non vede gufi in Aula Renzi, ma «rondini» che
annunciano la crescita, alla luce anche di una manovra che sarà «la svolta definitiva» per il Paese con
l'abbattimento di Tasi e Imu sulla prima casa. «Basta con la subalternità con la Ue, è finito il tempo in cui un
battito di ali a Bruxelles fa tremare Roma. Siamo usciti dalle sabbie mobili...», assicura il premier
confermando inoltre che la diminuzione dell'Ires attiva dal 2017 (Più bassa che in Germania e Francia») sarà
già scritta in questa manovra come "garanzia" per le imprese. L'altro spunto di giornata è il progetto del
governo di trasformare gli 80 euro in una riduzione fiscale strutturale, perché ora, essendo un bonus, non
viene conteggiato quando si fanno le statistiche sul peso delle imposte. Renzi, come prevedibile, "litiga" con
la Lega sui migranti: «Non è vero che arrivano 1 milione di persone in Italia, sono dati falsi». E aspro è anche
il confronto con M5S, che ricorda alcune delle recenti spese di Palazzo Chigi, in particolare il nuovo "aereo
blu". Renzi risponde affermando che sotto la sua gestione si sono risparmiati 3 milioni di euro di spese
correnti. Una curiosità finale, la difesa "spassionata" di una misura del governo Letta, ovvero la riforma
dell'Isee. I maliziosi però ricordano che quella misura fu voluta da un suo fedelissimo, Graziano Delrio.
Foto: Renzi ieri a Montecitorio
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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«No tagli alla sanità , ora aiuti ai poveri»
01/10/2015
Pag. 16
diffusione:105812
tiratura:151233
Fulvio De Nigris*
Ripartire dall'Europa per ridare visibilità alle persone con esiti di coma, stato vegetativo e grave
cerebrolesione acquisita. È uno degli obiettivi della prima Giornata europea dei risvegli, che si celebra il 7
ottobre con l'Alto patrocinio del Parlamento europeo e per la quale lo stesso presidente dell'assemblea di
Strasburgo Martin Schulz ha espresso grande apprezzamento. L'iniziativa coinvolge 8 Paesi europei (Belgio,
Bulgaria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Portogallo e Spagna) e fa tesoro di sedici edizioni italiane di una
manifestazione realizzata con l'adesione di molte istituzioni pubbliche e il patrocinio, tra gli altri, della
Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero della Salute. Il percorso, che parte dall'esperienza della
Casa dei Risvegli Luca De Nigris di Bologna - innovazione tutta bolognese, eccellenza nazionale -, è ora
diventato motivo di partnership a livello europeo grazie al progetto Lucas («Links united for coma awakenings
through sport») candidato da Futura, con l'Associazione Gli Amici di Luca onlus e Centro sportivo italiano sul
Programma Erasmus + Sport. È un progetto che ha lo scopo di creare una rete europea stabile con modelli di
riabilitazione attraverso lo sport. Cominceremo l'anno prossimo una sperimentazione in Italia basata sulla
scherma e le attività di danza, mentre la Lituania continuerà il suo percorso con l'ippoterapia, la Danimarca
utilizzerà il golf attraverso la realtà virtuale e gli altri Paesi sceglieranno discipline sportive attinenti le
esperienze nel proprio territorio. Attraverso lo sport, oltre al teatro già molto sperimentato da noi, potremo
fornire altre opportunità di partecipazione a persone a rischio di esclusione. Di tutto questo parleremo al
Cottolengo di Torino (scelta in quanto Città europea dello sport 2015) nel convegno di sabato in vista della
Giornata europea dei risvegli. Una manifestazione fortemente voluta pensando alle differenze culturali tra i
nostri partner: enti pubblici, associazioni, centri di riabilitazione, istituti di ricerca e universitari. In Italia il
"sistema coma" coinvolge tutta la famiglia e non solo la persona colpita, e la dedizione così forte dei nostri
caregivers , senza professione riconosciuta, dimostra che senza di loro il percorso terapeutico sarebbe
ancora più difficile. In Spagna abbiamo trovato molte similitudini, non così in Belgio: qui in un eccellente
centro di ricerca ci si concentra sulla valutazione della condizione clinica, ma le associazioni sono latitanti e si
percepisce che l'eutanasia è una realtà con cui fare i conti. In Lituania, in un contesto universitario, nel corso
della visita a un centro di equitazione abbiamo incontrato ragazzi usciti dal coma testimoniare le proprie
difficili esperienze, assieme a familiari che chiedono maggiore assistenza per migliorare l'autonomia dei
propri cari. I palloncini che voleranno quest'anno il 7 ottobre attraverseranno l'Europa portando i messaggi
per un risveglio: messaggi di speranza per una cittadinanza fragile, sempre più ampia e che chiede maggiore
attenzione. * direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma «Gli amici di Luca»
Foto: Il 7 ottobre l'annuale Giornata nazionale dedicata a chi esce da stati di incoscienza diventa per la prima
volta continentale grazie alla tenacia di esperienze del nostro Paese, come l'associazione Amici di Luca
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LEuropa «scopre» i risvegli e lItalia modello da imitare
01/10/2015
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Francesca Lozito
Carrozzine super veloci, palloncini colorati, tutori per tenere in piedi bambini che da soli non riuscirebbero.
Genitori che dialogano e si scambiano informazioni, sostegno e amicizia. Medici che seguono passo passo il
cammino di questi bambini, che gioiscono dei progressi. Che non dimenticano le sofferenze. Il popolo dei
malati di Sma, l'atrofia muscolare spinale, è tutto in quest'immagine: una famiglia allargata che, in vent'anni, è
cresciuta insieme. E che insieme oggi vive il delicato passaggio di due trial clinici - le sperimentazioni - arrivati
alla fase di testaggio sulle persone e che, se andranno a buon fine, potranno dare una possibilità di cura lì
dove ancora non c'è guarigione, in tutte le forme di Sma. nita Pallara ha 26 anni, vive a Bari e ha la Sma 2. Si
sta per laureare in psicologia: «Dopo la vicenda di Stamina, nonostante una parte delle famiglie si sia
staccata dal gruppo per tentare la strada della terapia di Vannoni, la maggioranza è rimasta unita. A partire
dal quotidiano: ci sono bimbi con la Sma che vanno all'asilo, stanno con gli amici». Una ragazza solare Anita
che fa, nonostante le grosse limitazioni della malattia, cose come i ragazzi della sua età che non sono in
carrozzina: la scorsa estate ha partecipato alla maratona Color run. Anche lei spera nella ricerca: «Abbiamo
portato in Italia due trial. Che non sono ancora una cura (la sperimentazione sull'uomo è cominciata lo scorso
maggio, ndr ) ma sono promettenti. Le nostre famiglie sono molto unite, sanno che bisogna aspettare. E sia
le famiglie che sono entrate in sperimentazione sia quelle come me che seguono l'evolversi dello studio
dall'esterno, stiamo facendo il tifo perché questo diventi un trattamento per tutti». A che punto è dunque la
ricerca? La sperimentazione clinica al momento in corso in Italia con il farmaco «IsisSmnrx» coinvolge il
Policlinico Gemelli di Roma, l'Istituto Gaslini di Genova e il Policlinico di Messina. In Italia al momento sono
più di 20 gli arruolati per la fase 3, quella con l'obiettivo del controllo dell'efficacia. Nonostante non sia ancora
possibile diffondere i dati raccolti, il professor Eugenio Mercuri, responsabile della sperimentazione per il
Gemelli, afferma che gli effetti collaterali finora registrati sono stati irrilevanti. A Mercuri si deve gran parte del
lavoro di questi anni per cui l'Italia è stata coinvolta nella sperimentazione mondiale. Al recente congresso di
Famiglie Sma a Bologna ha voluto dare un segnale di realistico ottimismo: «Possiamo lavorare bene sul
presente - ha detto - per darvi un futuro migliore». La sperimentazione chiamata «Moonfish», invece, che ha
coinvolto in Italia 5 pazienti dai 2 ai 55 anni in fase 1b, la fase deputata ad accertare la sicurezza del prodotto,
al momento è stata interrotta in quanto in alcuni test di controllo paralleli sui macachi è stata riscontrata
un'anomalia a livello oculare nel momento in cui è stato somministrato un alto dosaggio del farmaco. Si
attende la decisione degli organi di controllo su come portarla avanti. intanto c'è l'assistenza da garantire a
tutti: è di qualche giorno fa l'appello dei genitori di Noemi Sciaretta, che vennero ricevuti due anni fa da papa
Francesco, a non essere abbandonati. E le persone che vivono la Sma sulla propria pelle sanno molto bene
che la chiave fondamentale è fare rete. Dice ancora Anita: «La grande differenza rispetto a cinque-sei anni fa
è che oggi quando una famiglia riceve una diagnosi di Sma non è sola, una rete le si crea attorno sia sui
social che come associazione. La sosteniamo sia per la parte pratica che psicologica. Tante persone che
pensavano di essere sole, sono entrate nella comunità e ora ci si appoggia le une alle altre, in tante
circostanze». Il numero verde 800.58.97.38 è sempre aperto per le famiglie che chiedono aiuto
all'associazione. «In questo modo è l'associazione che si interfaccia con la Asl, con il Comune, che cerca di
trovare la soluzione migliore. Magari a una famiglia è più facile che venga detto di no, a unì associazione
risulta più difficile», dice ancora la giovane barese. In questi giorni è in corso la campagna di raccolta fondi e
di sensibilizzazione di Famiglie Sma: con un sms 45508 (con il quale è possibile donare 2 euro da qualsiasi
operatore telefonico) e tanti banchetti nelle piazze italiane sabato e domenica. Tra le iniziative per cui si
chiede il finanziamento, i centri Smart che fanno da tramite tra le famiglie e gli specialisti. Dice Daniela Lauro,
presidente di Famiglie Sma: «Anche grazie all'aiuto che gli italiani ci hanno dato abbiamo potuto portare
questi trial in Italia. Ma abbiamo anche garantito l'assistenza attraverso i centri Smart a dieci regioni italiane».
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Malati di Sma, un futuro dopo Stamina?
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Hanno una forte senso di concretezza misto alla speranza questi genitori. Sostiene il papà di Orlando che ha
la Sma 1: «Cerco di capire non com'è vivere con la Sma, ma com'è vivere con mio figlio. La scienza non dà
false speranze. È concreta».
Foto: Le famiglie di chi è colpito riunite in una «rete» di sostegno e amicizia Così quando arriva la diagnosi
nessuno resta solo. La speranza di una cura in due trial clinici
01/10/2015
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Dal Congresso di Amsterdam sulle malattie rare, nuove possibilità per chi è affetto da Fibrosi polmonare
idiopatica, di cui nessuno conosce le cause, arrivano dalla diagnosi precoce e da farmaci mirati. In Europa
110mila i pazienti
Emanuela Vinai
Dal congresso della European respiratory society (Ers) in corso ad Amsterdam arrivano notizie incoraggianti
nel trattamento di una terribile e sottodiagnosticata malattia rara: la fibrosi polmonare idiopatica (Ipf).
Idiopatica significa sconosciuta - nessuno conosce la causa precisa dell'Ipf - e per questa patologia, causata
dalla cicatrizzazione (fibrosi) irreversibile e progressiva dei polmoni, che rende difficile respirare e impedisce
al cuore, ai muscoli e agli organi vitali di ricevere ossigeno a sufficienza, non esiste attualmente cura. Le cifre,
in costante crescita, parlano di circa 100mila malati negli Usa e 110mila in Europa. Il ritardo nella diagnosi, la
progressività non prevedibile, i sintomi debilitanti e la prognosi infausta rendono la Ipf peggiore rispetto a
molti tipi di tumore: metà dei pazienti non sopravvivono a tre anni dalla diagnosi, e il tasso di sopravvivenza a
cinque anni è di circa il 20-40% . Ora due farmaci offrono risultati convincenti nella terapia e aprono speranze
nella riduzione della progressione della malattia e nella diminuzione della mortalità a breve termine. Per
quanto riguarda la perdita della capacità di respirazione, la Boehringer Ingelheim ha presentato gli esiti di uno
studio clinico svolto in 24 Paesi che ha coinvolto 1.066 pazienti trattati con nintedanib. Il farmaco ha
dimostrato di rallentare ben del 50% l'irreversibile declino della funzionalità dei polmoni, ma per poter contare
su un intervento efficace è importante la diagnosi precoce. o ha ribadito il professor Luca Richeldi, docente
all'Università di Southampton (Uk): «Per un pneumologo è una priorità diagnosticare questi pazienti prima
possibile, perché i malati non recuperano più quello che perdono. Intervenire con la terapia quando la
capacità polmonare è ancora all'80% significa fare la differenza». Inoltre, rispetto alla possibilità di
riacutizzazione, i dati mostrano una riduzione del rischio del 68%, che si dimostra di vitale importanza: circa il
50% dei pazienti ricoverati per una riacutizzazione grave, infatti, muore durante il ricovero. La Roche ha
invece concentrato i suoi studi sugli effetti del pirfenidone, riportando una riduzione del rischio di mortalità del
38% (rispetto a placebo) fino a due anni (120 settimane). Già i dati ad un anno mostravano una riduzione del
48%, ora questi nuovi elementi confermano una positività a lungo termine nei pazienti in trattamento con
questo farmaco. Parallelamente si è dimostrata una riduzione superiore ai due terzi del rischio di
progressione della malattia e di mortalità nei pazienti ospedalizzati nei primi sei mesi di trattamento. «Solo in
Europa vengono diagnosticati 35mila nuovi casi ogni anno - ha spiegato il professor Steven Nathan,
dell'Inova Fairfax Hospital in Virginia (Usa) - e l'unica cura attuale è il trapianto di polmoni. Ma solo il 5% dei
pazienti ne beneficia e la sopravvivenza resta comunque molto bassa: avere a disposizione un farmaco è
fondamentale». otizie positive che arrivano alla vigilia della Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla
fibrosi polmonare idiopatica che si svolgerà da lunedì all'11 ottobre. Anche il nostro Paese -in Italia la malattia
colpisce 9mila persone - partecipa con numerosi eventi-convegni, indagini spirometriche in piazza, ambulatori
aperti, concerti e mostre fotografiche che coinvolgeranno cittadini e istituzioni. L'elenco completo delle
manifestazioni è disponibile online sul sito dell'Osservatorio Malattie Rare www.osservatoriomalattierare.it
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Killer dei polmoni, la speranza in due farmaci
01/10/2015
Pag. 20
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È in arrivo l'influenza: fino a 5 milioni a letto
L'influenza salvo sorprese non dovrebbe colpire duro quest'anno, ma metterà comunque a letto un numero
variabile tra i quattro e i cinque milioni di italiani. Tra i bambini e ragazzi, nella fascia d'età tra 0 e 18 anni, si
registreranno il 40% dei casi, mentre l'altro 40% riguarderà le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni e
un 20% di casi gli over 65, tra i quali però le conseguenze potrebbero essere più gravi ed è per questo
consigliata la vaccinazione. Questa la previsione di Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del Dipartimento
di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Istituto
Galeazzi di Milano. «Almeno ad oggi possiamo dire che la stagione influenzale non sarà particolarmente
pesante ma - spiega Pregliasco - però potrebbero esserci variazioni sul tema, come è successo lo scorso
anno dove con una previsione simile si è arrivati poi a sei milioni e mezzo di casi».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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LA PREVISIONE
01/10/2015
Pag. 33
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Chirurgia a tre dimensioni
L'immagine acquista elevata stabilità grazie a un braccio robotizzato
Luigi Cucchi
La chirurgia videolaparoscopica tridimensionale è una vera rivoluzione tecnologica biomedicale che consente
indubbi vantaggi ed una maggiore sensibilità al chirurgo. Secondo recenti studi l'utilizzo della laparoscopia in
3D migliora le performance dell'intervento chirurgico rispetto alla tecnologia bidimensionale con una riduzione
del 30% del tempo di esecuzione e del 62% del tasso di errore. Recentemente gli standard tecnologici e
qualitativi della chirurgia laparoscopica si sono ulteriormente elevati grazie ad un nuovo dispositivo
tridimensionale di ultima generazione: una telecamera agganciata ad un braccio robotizzato che garantisce
una perfetta stabilità dell'immagine 3D del campo operatorio. Parliamo di questi progressi con Maurizio
Pavanello, 52 anni, direttore dell' unità operativa di chirurgia generale presso l'ospedale di Castelfranco
Veneto, un centro di eccellenza per gli interventi in laparoscopia. «La colonna laparoscopica 3D offre al
chirurgo importanti valori aggiunti: telecamere con due occhi che, grazie ad un software dedicato offrono
un'alta definizione e qualità dell'immagine, riproducono fedelmente la realtà su 3 dimensioni consentendo la
visione della profondità che simula l'immersione nel corpo stesso. Il campo di visione del medico risulta
completo, la vista meno affaticata, la percezione delle distanze diviene reale, senza più limite
dell'appiattimento delle immagini. La visione non è più limitata alle due tradizionali dimensioni (altezza e
lunghezza), ma si arricchisce della terza, la profondità». La nuova tecnica di laparoscopia consente di
operare il paziente inserendo attraverso l'addome, uno strumento ottico chiamato laparoscopio che, con
l'ausilio di strumenti miniaturizzati di precisione, introdotti attraverso incisioni di pochi millimetri, permette di
eseguire un intervento chirurgico, anche molto complesso. La tecnica laparoscopica (dal greco
laparos=addome e scopeo=guardo) è stata introdotta negli anni '70 per impiego ginecologico, ma dal 1985,
quando fu eseguita per la prima volta una colecistectomia laparoscopica, si è andata diffondendo. Questa
metodica è sempre più applicata anche al trattamento della patologia tumorale e garantisce una comprovata
radicalità oncologica. «I benefici che questa nuova tecnica offre ricadono non solo sul chirurgo, ma anche sul
paziente e sui costi della macchina ospedaliera nel suo complesso, facilitando il training e la curva di
apprendimento dei chirurghi. L'uso di strumenti di piccole dimensioni associato all'ingrandimento della
visione, fanno sì che il trauma sui tessuti sia molto ridotto rispetto alla chirurgia tradizionale. Il vantaggio è
enorme, il dolore postoperatorio è minimo, il versamento di sangue è minore, il paziente può riprendersi
velocemente ed essere dimesso in pochi giorni. Durante la quasi trentennale esperienza in Italia e all'estero
(Pittsburg, Boston, St Louis) il dottor Pavanello ha acquisito competenze specifiche in chirurgia toracica e
mininvasiva e maturato una casistica laparoscopica di oltre 3000 interventi nella patologia colo-rettale,
esofago- gastrica e in tutto l'ambito addominale e toracico. Il suo team è formato da nove chirurghi, due le
sale operatorie. Dal 2006 è tutor in master internazionali di chirurgia laparoscopica avanzata e relatore in
congressi di rilevanza internazionale. Dal 2013, presso l'Ospedale di Castelfranco Veneto, svolge (tra i primi
in Italia), un'intensa attività formativa e didattica sulla tecnologia 3D in chirurgia laparoscopica avanzata alla
quale partecipano numerosi colleghi italiani e stranieri.
Foto: PAVANELLO Innovative telecamere ed un software dedicato offrono al chirurgo anche la profondità
dell'intero campo operatorio
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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medicina LAPAROSCOPIA Avanza l'innovazione nell'area biomedicale
01/10/2015
Pag. 33
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Nuova terapia per ridurre le insidie del diabete
Luisa Romagnoni
Diabete e cuore. La relazione è pericolosa: infarto miocardico, scompenso cardiaco e ictus cerebrale, sono
killer inesorabili. Circa il 50 per cento dei decessi nei pazienti con diabete di tipo 2, è dovuto proprio a malattie
dell'apparato cardiocircolatorio. Novità straordinarie che delineano una possibile svolta nella terapia del
diabete e nella prevenzione dei decessi per eventi cardiovascolari, sono però in arrivo da Stoccolma, dal 51
Congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd). Per la prima volta, uno studio EmpaReg Outcome, pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto su oltre 7mila pazienti con diabete
di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare, già in trattamento e analizzati per un periodo medio di osservazione
di circa 3 anni, ha dimostrato che un anti-iperglicemizzante, inibitore Sglt-2 (empagliflozin), è in grado di
ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare del 38 per cento. Tale riduzione, si associa inoltre ad un calo del
32 per cento della probabilità di morte per tutte le cause e ad una diminuzione del 35 per cento del rischio di
ricovero per scompenso cardiaco. «Questi risultati sono nuovi ed entusiasmanti" sottolinea Bernard Zinman,
direttore del centro per il diabete del Mount Sinai Hospital e Università di Toronto, principale sperimentatore
dello studio. «Agire sugli eventi cardiovascolari, compreso il decesso, è la priorità nella cura del diabete.
Finora nessun singolo farmaco antidiabete è stato associato ad un riduzione della mortalità». L'inibitore Sglt2, frutto dell'alleanza fra Boehringer Ingelheim e Eli Lilly, agisce riducendo i livelli di glucosio nel sangue,
eliminandolo per via urinaria. É già disponibile in Italia. «Nella storia del trattamento del diabete non si era
mai verificato che, con un solo farmaco, aggiunto ad una terapia già ottimale per pressione, dislipidemia,
antiaggreganti, si avesse una rivoluzione di un vero endpoint cardiovascolare» spiega Giorgio Sesti
presidente eletto della Società italiana di diabetologia (Sid), ordinario di medicina interna all'università Magna
Grecia di Catanzaro. «La riduzione della mortalità del 38 per cento è un dato impressionante».
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DA STOCCOLMA
01/10/2015
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L'ipertensione arteriosa è insidiosa ogni anno provoca 260mila decessi
PREVENZIONE Un nuovo strumento per il controllo della grave patologia
LC
Dopo il successo della XI Giornata Mondiale contro l'Ipertensione Arteriosa, la mission della Società italiana
(Siia) è proseguita con il XXXII Congresso che si è svolto a Bologna dal 24 al 26 settembre. Per la Società
presieduta dal professor Claudio Borghi, ordinario di medicina interna e direttore clinico dell'Ospedale
Sant'Orsola Malpighi di Bologna, si tratta dell'occasione per un ulteriore step nell'ottica di sensibilizzare i
cittadini sull'importanza della prevenzione di questa patologia che oggi affligge una persona su tre causando
ogni anno 280mila morti in Italia e 6,5 milioni nel mondo. Se il messaggio affidato alla Giornata Mondiale
contro l'Ipertensione arteriosa è stato quello della necessità di conoscere la propria pressione, la lotta della
SIIA, all'insegna della continuità, si sposta ora sul piano degli strumenti necessari ad impedire che tale
condizione nuoccia alla nostra salute. Il tutto al fine di fornire una migliore evidenza della realtà italiana in
termini di controllo, prevenzione e semplificazione della cura per tutti i pazienti. Tra i punti focali del
Congresso, la presentazione dell'algoritmo per l'appropriatezza della terapia ipertensiva, sviluppato
congiuntamente dalla SIIA e dall'Agenzia Italiana del Farmaco allo scopo di realizzare uno strumento
pubblico, di utilizzo pratico e che fornisca strategie e regole utili ad ottimizzare la cura della ipertensione
arteriosa. L'algoritmo, prezioso risultato di uno dei primi esempi a livello nazionale di collaborazione tra AIFA
e una Società scientifica, sarà disponibile liberamente sul sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco e consentirà
sia ai cittadini che ai medici di valutare con alcuni semplici passaggi l'adeguatezza della loro terapia.
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A BOLOGNA IL XXXII CONGRESSO NAZIONALE
01/10/2015
Pag. 4
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tiratura:224026
Retromarcia sugli esami medici e tregua armata con il Tg3
TOMMASO MONTESANO
«Siamo pronti a cambiare perché non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che non abbiano diritto alle
cure». Dietrofront. Matteo Renzi si arrende e apre alle modifiche delle misure finalizzate alla «riduzione delle
prestazioni sanitarie inappropriate». La lista di 208 prestazioni diagnostiche da tagliare, dal quale il governo
conta di risparmiare 13 miliardi di euro, torna in discussione. «Dobbiamo dare un messaggio di tranquillità»,
spiega il presidente del consiglio durante in question time nell'Aula di Montecitorio. «Ecco perché», annuncia,
«se c'è da cambiare qualcosa siamo pronti a cambiare». Anche se, mastica amaro Renzi, «il Parlamento ha
votato qualche settimana fa il provvedimento di cui stiamo parlando». Ossia il decreto legge numero 78 del
2015, all'interno del quale, all'articolo 9 quater , c'è la stretta sulle prestazioni specialistiche e riabilitative
ritenute non necessarie, che ha provocato le proteste dei medici e dei pazienti. Il capo del governo non ci sta
a passare per quello che risparmia sulla salute. Così, rispondendo all'interrogazione presentata da Arturo
Scotto (Sel), innesta la retromarcia: «Sulla sanità questo Paese non sta tagliando». E giù i numeri: «Nel 2002
erano 75 i miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale, nel 2013 erano 106, quest'anno sono 110, il
prossimo anno saranno 111». Quindi «disponibilità totale a ragionare, a discutere e a confrontarsi, però nella
correttezza del racconto». Cifre ridimensionate, subito dopo, da Sergio Chiamparino, presidente della
Conferenza delle Regioni (Pd anche lui): «Sul 2016 mi pare di capire che la proposta sia di un miliardo in più.
Non mi sembra sufficiente, anche alla luce dei rinnovi contrattuali dei medici e del personale sanitario che
sono ancora in corso di trattativa». E che i numeri siano ballerini lo conferma anche l'incontro, con al centro
del colloquio proprio i prossibili tagli al Fondo sanitario previsti nella prossima legge di Stabilità, tra Beatrice
Lorenzin, ministro della Salute, e Yoram Gutgeld, commissario del governo alla spending review. I medici di
famiglia, che rischiano una multa di qualche centinaio di euro in caso di abuso delle prescrizioni diagnostiche,
accolgono con favore l'apertura di Renzi. Anche perché, denuncia Giacomo Milillo, segretario Fimmig, il
sindacato del settore, finora la categoria ha risposto alle limitazioni, per il timore di incorrere in sanzioni,
rifiutandosi di firmare «prescrizioni di accertamenti diagnostici». E a rimetterci sono stati i pazienti. Renzi nel
question time ha ribadito gli obiettivi del governo per la legge di Stabilità, la «svolta definitiva» per favorire la
ripresa. Al primo punto ci sarà l'eliminazione della tassa sulla prima casa «per tutti e per sempre». Poi
toccherà all'Ires, l'imposta sul reddito delle società. Allo studio anche un «meccanismo per far figurare gli 80
euro» di bonus Irpef «non come contributo o sussidio, ma come riduzione fiscale». Niente reddito di
cittadinanza, invece: «Non credo sia giusto». Ci sarà «una misura contro la povertà, in particolare la povertà
infantile». E in serata arriva la tregua con Rai Tre: «Non c'è nessuna volontà di mandare a casa nessuno. La
Rai e il sistema dell'informazione devono essere liberi, indipendenti e raggiungere risultati. Senza nessun
editto bulgaro, senza nessuna lista di proscrizione».
Foto: Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, intervista personalmente il premier Matteo Renzi, ieri a Palazzo
Chigi. La terza rete della Rai e il suo telegiornale erano stati contestati da alcuni renziani per il troppo spazio
concesso alla minoranza Pd
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I fronti del premier
01/10/2015
Pag. 1
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È ufficiale: nel 2016 altri 2 miliardi di tagli alla sanità
PALOMBI
q P A PAG. 9 p Il primo ministro annuncia a Montecitorio che le risorse per il Fondo Sanitario Nazionale si
attesteranno a 110 miliardi quest ' anno e a 111 l ' an no prossimo (nel Def, due settimane fa, c ' era scritto
113). Preoccupato pure il renziano Chiamparino: " Così non è sufficiente " Matteo Renzi ieri ha detto
ufficialmente - in mezzo ad alcune menzogne - che taglierà altri due miliardi alla spesa sanitaria dopo i 2,3
scippati a luglio. Chiunque in questi anni abbia avuto a che fare col Sistema sanitario nazionale (Ssn) sa cosa
hanno significato i tagli continui dal 2009: più liste d ' attesa, più ticket, meno servizi, meno medicinali. Da ieri
è chiaro che questo governo intende continuare nella distruzione della sanità pubblica. La prima menzogna: "
Nessuna scure " Ieri, alla Camera, il presidente del Consiglio ha detto questo: " Le risorse del Fondo sanitario
nazionale nel 2013 erano 106 miliardi, quest ' anno 110 e il prossimo anno 111. Sia chiaro che sulla sanità
questo Paese non sta tagliando " . C ' è un problema: questi numeri sono falsi. Che lo siano non lo dice Il
Fatto Quotidiano , ma lo stesso Renzi nel Bilancio dello Stato che firma assieme al ministro Padoan: il Ssn
veniva finanziato con 109,3 miliardi nel 2013 (non 106) e con 110 miliardi e dispari nel 2014. Nessun
aumento, ma un taglio se si tiene conto dell ' aumento dei prezzi e di questa noterella tecnica: " La spending
review non tiene conto dell ' i n c r e m e nto, stimato attorno al 2% annuo e considerato inevitabile nei sistemi
sanitari, determinato dall ' i n t ro d u z io n e di nuove tecnologie e dall ' i n v e c c h i amento della
popolazione " . Lo ha scritto la Camera dei deputati nelle conclusioni di un ' indagine conoscitiva approvata l '
anno scorso. Tradotto: visto che nel 2009 spendevamo 109,4 miliardi, in sei anni la sanità ha visto i suoi fondi
ridursi di 13 miliardi (oltre 2 miliardi l ' anno). Bizzarra anche un ' altra " imprecisione " del premier: " La sanità
è l ' unico comparto in cui dal 2002 c ' è stato un aumento del 40% " . Sempre il Bilancio dello Stato dice che
la spesa sanitaria nel 2002 era di 79 miliardi di euro: l ' aumento, dunque, al 2014 è del 28,2% (quasi nullo
scontando pure l ' inflazione). La seconda menzogna: " Nel 2016 più soldi... " Nel 2016, dice Renzi, il Servizio
sanitario nazionale sarà finanziato con 111 miliardi di euro, cioè poco più di quest ' anno. Un taglio in termini
reali (il solito aumento dei prezzi) e, soprattutto, rispetto agli impegni presi dal governo due settimane fa.
Riepilogo: nel Patto per la salute con le regioni inizialmente la spesa sanitaria era quantificata in 113 miliardi
quest ' anno e in 115 il prossimo; a luglio, poi, Matteo s ' è mangiato 2,3 miliardi, che si traducono nelle 208
prestazioni che il governo si appresta a tagliare. La Nota di aggiornamento al Def del 18 settembre recita
dunque: 111,2 miliardi nel 2015 e 113,3 miliardi nel 2016. Ieri, invece, il premier ha svelato che l ' anno
prossimo ci saranno solo 111 miliardi, due in meno. Persino il renziano Sergio Chiamparino , governatore del
Piemonte, l ' ha presa male: " Il Fondo così non è sufficiente, anche perché stiamo rinnovando i contratti dei
medici e del personale san itari o " (bloccati dai sei anni). Massimo Garavaglia , assessore in Lombardia e
portavoce dei suoi colleghi: " Questo taglio comporta il rischio di aumento dei ticket e delle liste di attesa.
Notiamo il silenzio totale del ministro Lorenzin, che si vede scippare due miliardi che servono a curare i
cittadini. Ricordo che se avessimo un livello di finanziamento sul Pil pari a Francia e Germania, il Fondo del
Ssn dovrebbe aumentare di 30-35 miliardi " . La spesa sanitaria pubblica in Italia, infatti, è inferiore alla media
Ocse. Sapete quale aumenta? Quella privata, cioè gli oltre 30 miliardi anno che i cittadini pagano di tasca
propria per curarsi.
Il Fondo sanitario era di 106 m il i a rd i nel 2013, 110 quest ' anno e sarà di 111 il prossimo. Nessun t agl i o
UNA BUGIA DI RENZI
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Se questa è democrazia
01/10/2015
Pag. 1
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ANCHE I MALATI SONO GUFI, ERGO DEVONO PAGARE
DANIELA RANIERI
q RANIERI A PAG. 13 Le menti febbrili che compongono la squadra del ministero della Salute - come lo
chiamò il governo Berlusconi per il pubblico di Rete 4 - si sono messe al lavoro. Capeggiati dalla diplomata
classica Beatrice Lorenzin (Ncd), gli start-upper del nuovo welfare hanno partorito una riforma in cui echeggia
lo stile del Renzi 1, quello della Leopolda, luogo immaginifico in cui rampantissimi esperti si riuniscono attorno
ai tavoli per partorire idee, slide, linee guida per un avvenire renziano lanciato nei cieli della crescita e della
competitività. Sentite come suona bene: " esa mi inutili " . Fa già pensare a quei picchiatelli che per un dolore
al dito corrono a fare una Tac al cervello, facendo spendere tempo e risorse alla Sanità pubblica, cioè a noi.
Oppure, meglio: " esami inappropriati " , a monito di quella genia di medici condotti che per fare il favore all '
amico radiologo prescrivono chilometri di esami del cui costo si vedono poi tornare una percentuale. Fa
niente se logica impone di considerare inutili, tecnicamente, solo gli esami che risultano negativi e che quindi
non possono essere giudicati tali prima di essere fatti. Questo governo ha già dimostrato di tenere in poco
conto logica e principio di realtà, quando si tratta di giustificare le sue fantasmagoriche riforme. Perfetta nella
parte, la Lorenzin ha dichiarato guerra agli sprechi: 13 miliardi l ' anno, tanto costa al Paese la nostra fregola
diagnostica. Nell ' elenco delle 208 prestazioni finora (in parte) a carico dello Stato che ora questo governo
considera inappropriate, figurano i grandi classici della prevenzione. Il colesterolo, ad esempio, questo grumo
di negatività attorno cui da anni ruota la medicalizzazione della vita dell ' Occidente, non è più considerato
tutto ' sto fattore di rischio sotto i 40 anni, e sopra solo a certe condizioni. Non basterà il sospetto di una
lesione per una risonanza magnetica, e fino a prova contraria il paziente sarà considerato un fissato delle
corsie d ' ospe dale e un tossicodipendente dei liquidi di contrasto. I medici torneranno a leggere le viscere o
a consultare il volo degli uccelli; quelli che faranno troppe prescrizioni verranno multati, a meno che non
sappiano giustificare le loro scelte davanti ai funzionari di una struttura presieduta non da Rita LeviMontalcini, ma dalla Lorenzin. IMPAURITISSIMI d a ll ' idea di perdere le cause coi parenti di quei pazienti
che moriranno più che dall ' ipotesi di decimare la popolazione, i medici hanno protestato; niente paura:
questo governo di furbi sta già pensando di inserire nella legge di Stabilità misure contro le liti temerarie a
loro tutela. Dopo esserci sorbiti per anni la retorica spesso allarmistica della prevenzione che le pubblicità
progresso emanate dal Ministero ci somministravano in endovena a tutte le ore del giorno, dobbiamo
abituarci a pensare che la prevenzione sia un lusso concesso a chi è già malato. Non importa che già oggi,
come rileva Gino Strada spiegando la decisione di aprire ospedali di Emergency in Italia, il costo del ticket
costringe molte persone a rinunciare a curarsi, che occorrono mesi di attesa per esami salva-vita, che sulla
gara di appalti per il Cup del Lazio, quello che ci risponde al telefono quando prenotiamo un esame, ci sia l '
ombra di Mafia Capitale. Del resto se erodi soldi pubblici per gli 80 euro (non uno strumento elettorale
secondo Renzi perché erogati dopo le elezioni, esattamente come la scarpa destra di Achille Lauro) e per
abolire berlusconianamente la tassa sulla casa, poi da qualche parte regioni e comuni i soldi devono
prenderli. E dove, se non togliendoli a quelli che hanno già poco o nessun giovamento da quelle due misure
di bassa propaganda populista. Ma non è solo questione di soldi e spending review. Qui si tratta di battere le
forze sociali che si oppongono al rinnovamento del Paese. E quali sono queste forze? I deboli che fanno da
zavorra e gufano contro se stessi, questi malati di negatività, i dongiovanni delle prestazioni ambulatoriali. In
questa riforma codarda (e ci fosse stato uno della minoranza Pd che ha alzato un dito per dire dài, questa
cosa non si può fare) c ' è tutto lo spirito del catechismo renzista, che professa il culto dell ' otti mismo come
sprone collettivo alle azioni del governo. La malattia non è una categoria che la narrativa renziana contempla,
sospettiamo anzi che non esista nemmeno un hashtag sul tema. Il rottamatore e la sua raffazzonatissima
squadra sostituiscono la retorica della prevenzione con l ' estetica della rimozione, che impone di eliminare
tutto ciò che non entra nella perfezione alessandrina di uno slogan. I malati (che forse portano pure sfiga)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Se questa è democrazia
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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rimangano indietro, e anzi spariscano, dispensandoci anche dall ' onere di pagargli le pensioni. Il darwinismo
sociale che spira dalla Leopolda sta rottamando anche il welfare, nel silenzio ammirato di tutti. Ottimismo!
Alalà!
01/10/2015
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Renzi taglia il fondo 2016
Protestano medici e governatori. Chiamparino: «Subito incontro col governo»
Eleonora Martini
Cittadino stai sereno. Non lo ha detto, il premier Matteo Renzi, ma è come se lo avesse fatto. «Deve essere
chiaro che sulla sanità questo Paese non sta tagliando», ha affermato perentoriamente rispondendo ieri
durante il question time alla Camera sulla spesa sanitaria e sulle prescrizioni inappropriate. Peccato che
subito dopo si sia contraddetto annunciando l'ulteriore taglio di almeno altri 3 miliardi sul Fondo sanitario del
2016, a dispetto del Patto sulla salute da poco siglato con i governatori. E aprendo così un nuovo fronte di
scontro con le Regioni. Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza Stato-Regioni, si riserva «di
approfondire il tema con i colleghi» ma chiede subito «un incontro con il governo per trovare un'intesa prima
della definizione della Legge di Stabilità». Mentre il segretario nazionale Fp Cgil, Cecilia Taranto, parla di
«disinvestimento annunciato da Renzi; lo stesso decreto sull'appropriatezza marcia nella direzione di
scaricare sui cittadini il costo di 208 prestazioni. Non siamo per niente tranquilli». «La sanità è l'unico settore
che, dal 2002 ad oggi, ha visto aumentare del 40% il suo stanziamento ha spiegato Renzi rispondendo alle
domande del deputato di Sel, Arturo Scotto - nel 2002 il fondo sanitario era di 75 mld, nel 2014 era 109 mld,
quest'anno sono 110 mld e l'anno prossimo arriverà a 111 miliardi». Una cifra, quest'ultima, che è molto
minore di quella pattuita nel 2014 e ribadita a luglio scorso. Solo una settimana fa, difendendo la lista di 208
esami medici da tagliare della ministra Lorenzin (che ieri ha incontrato il commissario governativo alla
spending review), il coordinatore degli assessori regionali alla Salute, Sergio Venturi, aveva detto che
«l'accordo raggiunto prevede un aumento di 3,3 mld per 2016». E infatti Chiamparino ricorda che «l'impegno
assunto dal governo un anno fa con il Patto per la salute era di destinare 2 miliardi in più sul 2015 e 3 mld in
più sul 2016, per un totale di 5 mld. Lo stanziamento per il 2015 è stato azzerato, sul 2016 mi pare di capire
che la proposta sia di un miliardo in più, che non mi sembra sufficiente, anche alla luce dei rinnovi contrattuali
dei medici e del personale sanitario che sono ancora in corso di trattativa». Ma per il premier il problema
semmai sta nell'impiego appropriato delle risorse: «Che si debba investire nella Sanità è un dato oggettivo
perché la gente invecchia e come avrebbe detto il buon Woody Allen è sempre meglio dell'alternativa»,
aggiunge Renzi con la solita verve smagliante. Anche se «secondo la Società italiana di medicina su 64
milioni di visite specialistiche annue, il 10% non è appropriato. Lo dicono le società scientifiche, non lo dico
io». Ma in definitiva, conclude Renzi, «non ci sono tagli nella sanità ma dobbiamo dare un messaggio di
tranquillità e se c'è da cambiare qualcosa nel provvedimento approvato qualche settimana fa siamo pronti a
farlo, anche perché non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si tagliano le cure. Dunque disponibilità
totale a ragionare, discutere e confrontarsi». Poi, in serata, dopo una giornata di proteste, al Tg3 il premier
sbotta: «Si dice ci sono i tagli: no. Sulla sanità dobbiamo essere molto seri: non si possono fare giochini e
polemiche». Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, è l'unico che cinguetta: «Bene Renzi: innoviamo il
sistema ma non per tagliare». Mentre il governatore del Veneto, Luca Zaia, che si era già rifiutato di siglare il
Patto sulla salute 2015, attacca: «Con questo gioco di numeri e date si sta prendendo in giro la gente». «Nel
Def del governo c'è scritto 113 mld e nella legge di Stabilità dello scorso anno i miliardi erano 115 - nota
Arturo Scotto - Se la matematica non è una opinione mancano all'appello 4 mld. Che significano meno
prestazioni, aumento dei ticket e maggiori tempi di attesa. Così si stanno spingendo i cittadini verso il privato.
L'Istat ci dice che oltre il 10% dei cittadini non si cura più. Questa è la vera emergenza nazionale, non quella
di togliere la Tasi per tutti, anche a chi vive a piazza Navona». Protesta anche il coordinatore degli assessori
regionali al Bilancio, Garavaglia (Ln): «Il risultato è che una serie di Regioni governate dal Pd inevitabilmente
andranno in disavanzo, nel qual caso è previsto l'automatico innalzamento dell'addizionale Irpef e Irap».
Mentre Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, avverte: «È sempre più evidente che dietro al
giusto obiettivo dell'appropriatezza si nasconde un'inaccettabile politica di tagli. La mobilitazione unitaria di
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SANITÀ · Almeno tre miliardi in meno di quanto pattuito all'inizio dell'estate con le Regioni
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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tutti i sindacati medici insieme alla Federazione degli ordini è già in atto. Agli stati maggiori del 21 ottobre, a
Roma, decideremo se è il caso di arrivare anche allo sciopero».
01/10/2015
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Italia sotto media Ocse per farmaci e prevenzione
E. Ma.
«Negli ultimi anni, il settore sanitario ha subito forti pressioni di contenimento della spesa nel contesto delle
manovre di bilancio. Mentre l'Italia fornisce un'assistenza sanitaria di qualità e a un costo relativamente basso
- con $ 3027 per abitante a parità di potere d'acquisto, l'Italia spende molto meno di Paesi limitrofi come
Austria, Francia o Germania - la lenta crescita della spesa prima della crisi e il taglio della spesa durante la
crisi (-0.4% sia nel 2010 che nel 2011), hanno messo a dura prova le risorse. L'Italia deve assicurare che
continui sforzi per contenere la spesa sanitaria non intacchino la qualità dell'assistenza come principio
fondamentale di governance». A dirlo non sono i medici in mobilitazione permanente per i tagli continui al Ssn
o i governatori delle regioni italiane, ma l'Ocse nell'ultimo rapporto presentato all'inizio dell'anno. Mentre il
report 2013 dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanità (l'ultimo prodotto) mette in evidenza che in Italia
«a fronte di un'ampia aspettativa di vita, il livello di spesa sanitaria pro capite sia al di sotto della media
Ocse». E l'Istat rivela che oltre il 10% dei cittadini rinuncia sempre più alle cure. Così, quando il premier Renzi
dice che «la sanità è l'unico settore che dal 2002 ad oggi ha visto aumentare del 40% il suo stanziamento»,
fa finta di non sapere che i costi del Ssn, perfino a parità di servizi erogati, lievitano ogni anno del 3-4%. Al
punto che il sistema nazionale potrebbe, già dall'anno prossimo, trovarsi in deficit nella copertura dei farmaci
di ultima generazione che stanno per arrivare sul mercato italiano a costi elevati. Si veda per esempio il caso,
sia pur molto particolare, del farmaco a base di sofosbuvir per la terapia che finalmente è in grado di curare
l'epatite C, e che da noi ha prezzi stratosferici (anche per i diritti di brand riconosciuti, a differenza di Paesi
come l'India, all'azienda produttrice americana). Succede dunque che gli italiani, già da anni, sempre più
spesso rinunciano a curarsi: «A fronte di una spesa sanitaria media Ocse di 3.322 euro e di livelli di spesa di
Francia e Germania pari a 4.118 euro e 4.495 euro, l'Italia si attesta a 3.072 euro», si legge nel rapporto sul
federalismo sanitario. «È particolarmente interessante notare come nel periodo 2009-2011 la contrazione
della spesa sanitaria si sia concentrata maggiormente su alcune specifiche aree di assistenza. - continua il
report di Cittadinanzattiva - Il tasso medio di crescita annuale della spesa per prevenzione e salute pubblica
nel 2010 è -1,5% e nel 2011 è pari a -1,7%. Anche per quanto riguarda l'assistenza farmaceutica nel 20102011 assistiamo a una contrazione del tasso medio annuo di crescita pari a -1,7%. Negli stessi anni il
fenomeno è meno marcato per quanto riguarda la spesa per l'amministrazione. Possiamo quindi affermare
che prevenzione e farmaceutica hanno subito la contrazione maggiore». E ancora: «L'Italia nel periodo 20092011 vede la propria spesa farmaceutica pro capite caratterizzata da una contrazione media annua del 4,1%. A dimostrazione di quanto appena richiamato, in Italia in soli pochi anni si passa da un tetto di spesa
complessivo per l'assistenza farmaceutica pubblica del 16,4% relativo al 2008, al 14,85% del 2013. La
contrazione del tetto di spesa si accompagna a un costante sforamento dello stesso, e ciò dovrebbe
sollecitare le Istituzioni a una seria riflessione sullo strumento».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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CITTADINANZATTIVA
01/10/2015
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Il grande bluff delle liberalizzazioni piano stravolto dal partito delle lobby
Dalle farmacie alle Poste, manovra extra-soft per prevenire rivolte
I telefoni Niente più recesso libero da parte degli utenti Blindati i contratti Antonio Galdo Poste e telefoni Alla
fine, una liberalizzazione il governo Renzi, almeno finora, è riuscito a difenderla: la consegna delle multe e
degli atti giudiziari, finora riserva esclusi© RIPRODUZIONE RISERVATA Negozi Slitta l'entrata in vigore dei
nuovi orari Resta ancora aperto il nodo delle aperture nei giorni festivi L'energia Bollette senza sorprese: tutto
è stato rinviato in attesa di un rapporto dell'Autorità del settore I notai Saltata la norma che eliminava il sigillo
notarile dagli acquisti di immobili fino a 100mila euro di valore catastale PAGINA A partire dall'eliminazione
della vendita dei farmaci di fascia C, con ricetta, anche nei punti della grande distribuzione e nelle
parafarmacie. Un mercato che vale il 17 pe cento del totale e, in caso di concorrenza tra i punti vendita, un
risparmio per i consumatori di oltre 500 milioni di euro. Allo stesso tempo è stato depotenziato il meccanismo
attraverso il quale società di capitale possono acquistare farmacie: sono esclusi da questo percorso azionisti
come industriali del settore, informatori del farmaco, e medici. Invece cade il limite delle 4 farmacie, e così i
più ricchi potranno approfittare della diminuzione dei prezzi per allargare l'impero. E magari dare un negozio a
figli e nipoti. Dalla parte dei farmacisti si è distinta, in prima fila, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Negozi e orari Qui si rischia perfino il passo indietro. La possibilità di tenere aperto un negozio nelle 52
domeniche dell'anno e in 12 giorni di festività civili e religiose, dopo 14 mesi di dibattito parlamentare e di
audizioni, è messa in discussione dalle pressioni delle associazioni dei commercianti, innanzitutto
Confesercenti con la sua sponda nel Pd, e da un partito trasversale che, su sollecitazione del Vaticano, si
muove in tutti gli schieramenti. Il risultato del braccio di ferro è un pasticcio, con deroghe e iniziative dei
comuni (già bocciate dall'Antitrust) che, se tutto andrà bene, farà slittare al prossimo anno l'entrata in vigore
di un nuovo orario nei negozi. C'è da aggiungere che, in un momento di caduta verticale dei consumi, è
bastato consentire l'apertura il 1 maggio e il 25 aprile dei negozi di abbigliamento e calzature per aumentare il
loro fatturato del 10 per cento. Assicurazioni e carrozzieri Le compagnie di assicurazione hanno chiesto
alcune contropartite per abbassare i prezzi delle polizze, a partire dalla possibilità Avvocati e notai Per dare
una scossa in termini concorrenza e di diminuzione di indicare al cliente la carrozzeria convenzionata presso
la quale riparare l'auto. Apriti cielo. I carrozzieri hanno urlato paventando il rischio di chiusura per 17mila
piccole imprese, e con la loro protesta sono riusciti a fare un miracolo: ricompattare il vecchio centrodestra. A
proteggerli, infatti, ci hanno pensato, con successo, Angelino Alfano e il Nuovo centrodestra nel governo,
Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia dall'opposizione. Così alle compagnie di assicurazione, anche loro
contente del nulla di fatto, viene lasciato campo libero per aumentare i prezzi dei premi. dei prezzi, il governo
aveva pensato a un piccolo sacrifico dei notai a favore degli avvocati: la compravendita di immobili, non per
uso abitativo, fino a 100mila euro di valore catastale, non aveva più bisogno del sigillo notarile. I notai, per
difendersi, hanno tirato fuori l'argomento della malavita e dei truffatori che avrebbero campo libero su questa
fetta del mercato immobiliare. Hanno convinto il ministro Andrea Orlando, molto applaudito al loro congresso,
e la norma su una nuova concorrenza è scomparsa. In compenso ci sarà un ritocco verso l'alto, tutto da
verificare, del numero dei notai rispetto agli abitanti in ciascuna circoscrizione. E gli avvocati? Sono stati
immediatamente risarciti con la garanzia che nessuno toccherà il loro territorio del contenzioso che nasce
dalle frodi. L'energia può attendere L'ultima, parziale liberalizzazione del mercato dell'energia risale al 1999.
Sedici anni fa. Il governo Renzi, in questo caso, era andato avanti con i piedi di piombo, prevedendo una
liberalizzazione totale solo nel 2018. Me neanche questo andava bene alla lobby delle bollette che, ben
protetta dal ministro Federica Guidi, una thatcheriana all'italiana, ha deciso di rinviare tutto a un fantomatico
rapporto dell'Autorità del settore sul mercato energetico, da consegnare al governo entro il 30 aprile 2017.
Per mettere in fila qualche dato, insomma, servono due anni di lavoro, e poi si ricomincerà a discutere. va
delle Poste (accade solo in Ungheria e in Portogallo), o meglio di un servizio postale che tra poco, con lo
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Il flop
01/10/2015
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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sbarco in Borsa, non sarà più pubblico. In compenso gli amministratori della società si sono garantiti sul fatto
che nessuno metterà in discussione il vero bacino di ricavi dell'azienda: il monopolio del servizio universale. I
gestori della telefonia, invece, hanno fatto Bingo stracciando, nei fatti, il recesso libero da parte del cliente. È
vero: si prevede la possibilità di cambiare gestore anche con una mail, ma lo si può fare solo se il contratto
non è blindato. Al massimo per 12 mesi, pensava il governo, anche per 2 anni hanno corretto i parlamentari.
Lasciando sul tavolo anche la penale per chi volesse cambiare fornitore. Confindustria e sindacati Ancora
grazie al ministro Guidi, ex presidente dei giovani imprenditori, Confindustria e sindacati hanno vinto su tutta
la linea della riforma della previdenza complementare. Non si tocca nulla. Eppure il governo aveva
semplicemente previsto che un lavoratore in uscita da un fondo pensione negoziale (quelli dove nei consigli
di amministrazioni siedono uomini di Confindustria e dei sindacati) si portasse dietro anche la quota versata
dall'azienda. Questo avrebbe dato spazio agli altri fondi, aumentando appunto la concorrenza, e alla
previdenza integrativa proposta dalle assicurazioni. E il prodotto interno lordo? Mentre Renzi si avvita sulle
aspettative di qualche decimale di crescita economica, le istituzioni internazionali parlano di un salto del pil in
Italia, in caso di liberalizzazioni e di aumento della concorrenza, tra il 2,6 (Ocse) e il 3,3 (Fmi) per cento. E il
sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, si lascia intervistare per dire che «le resistenze corporative
hanno fortemente ridimensionato il disegno di legge e si sta tornando indietro su troppe cose». Ma Zanetti è
ancora al governo oppure è passato all'opposizione e nessuno se n'era accorto?
Le norme del testo NOTAI MULTE BANCHE ENERGIA AVVOCATI FARMACIE INGEGNERI FONDI
PENSIONE SCONTO RC AUTO Eliminato il limite di titolarità di 4 licenze in capo ad un unico soggetto
CELLULARE, PAY TV, WEB Le società di ingegneri potranno assumere commesse da privati Principali
misure del ddl concorrenza Obbligo di sconti "significativi" sull'Rc Auto se l'automobilista accetta clausole per
il contenimento dei costi o per il contrasto delle frodi come la scatola nera e rilevatori del tasso alcolemico
Piena portabilità per i lavoratori dei propri contributi pensionistici, eliminando la possibilità per i contratti di
lavoro nazionali di inserire vincoli e condizioni anche in relazione alla quota di spettanza del datore di lavoro
Semplificate le procedure di identificazione dei clienti per la migrazione e trasparenza sulle penali in caso di
recesso anticipato dal contratto Stop alla riserva di Poste sulla spedizione degli atti giudiziari e delle notifiche
di sanzione dalla Pa Per il gas: eliminazione della "tutela" a decorrere dal 2018 nel mercato domestico. Per
l'energia elettrica: restrizione dell'attuale perimetro di tutela Per i carburanti: si vietano norme per limitare
l'accesso di nuovi soggetti Meno difficile chiudere un conto corrente. I costi delle chiamate per l'assistenza
non potranno superare le tariffe urbane; introdotti strumenti di comparabilità delle offerte di servizi Si elimina il
vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, si introduce l'obbligo di presentare un
preventivo (oggi solo su richiesta dell'assistito) Ridotti gli atti per i quali è richiesta l'autentica notarile che
potrà essere concessa anche da altri soggetti come avvocati e commercialisti per transazioni immobiliari di
modesta entità (sotto i 100.000 euro)
01/10/2015
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Dai pc agli anti-tumorali sgominata la banda dei tir
Blitz dei carabinieri di Marcianise: 31 agli arresti per i venti raid
Mary Liguori
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ogni singola rapina veniva commissionata e, dal momento dell'assalto, sino
a quello della ricettazione, a volte passavano meno di due giorni. La merce spariva in fretta, perché
commercianti e grossisti, forse anche informatori farmaceutici «conniventi» chiedevano una data merce e la
acquistavano subito, per immetterla nei canali di vendita paralleli. Veloci, organizzatissimi, scientifici, ma non
quanto i carabinieri che sono riusciti in meno di dieci mesi a stringere il cerchio intorno alla banda di rapinatir
che ha seminato il terrore tra gli autotrasportatori in transito per la Campania. Sedici persone sono finite in
carcere, undici ai domiciliari e per quattro è stato disposto l'obbligo di presentazione alla pg. È questo il
bilancio del blitz che nella notte di ieri ha visto i militari dell'Arma sgominare una banda di specialisti degli
assalti ai tir. Un gruppo feroce, spietato, capace di entrare in possesso delle merci più svariate con un modus
operandi quasi paramilitare. Dai farmaci ai capi d'abbigliamento, dal pesce surgelato ai prodotti tecnologici. In
dieci mesi, sono stati rapinati beni per un valore complessivo pari a 2 milioni e mezzo di euro. Cifre da
capogiro raggiunte in venti assalti, tanti sono quelli ricostruiti, cifre dalle quali è già stato sottratto il
«pedaggio» che la banda pagava ai vari clan per poter assaltare i camion in transito in territori sotto
l'influenza della criminalità organizzata. E benché in questa indagine le cosche poco o niente c'entrano, ma
va detto che i carabinieri della compagnia di Marcianise (guidata dal capitano Nunzio Carbone) hanno
catturato nell'ambito della stessa inchiesta anche Pasquale Capriolo, del clan Sarno di Ponticelli: sotto
mentite spoglie (il suo alias, con tanto di documenti falsi, era Giuseppe Esposito) ha partecipato agli assalti
fino al mese di maggio. Questo almeno è quanto sostiene il gip che ha accolto la tesi accusatoria tratteggiata
dalla procura di Napoli Nord (diretta da Francesco Greco), rappresentata in questa inchiesta dall'aggiunto
Domenico Airoma, ed ha spiccato le trentuno misure restrittive. Sono venti gli episodi ricostruiti grazie ad un
lavoro d'indagine rapido e soprattutto «indolore». Lo ha sottolineato in conferenza stampa il colonnello
Giancarlo Scafuri, comandante del Provinciale di Caserta. «Le rapine sono reati odiosi che spesso sfociano
in fatti di sangue e il nostro territorio non è purtroppo estraneo a questo fenomeno. Nel corso delle indagini
sono emersi momenti di grande pericolo, ma si è riusciti ad evitare che ci fossero feriti e questo è un obiettivo
che l'Arma ha inteso centrare assieme alla celerità del lavoro di investigazione, che ha permesso di
procedere agli arresti prima che la banda riuscisse a colpire ancora». Particolarmente violento era infatti il
modus operandi del gruppo. Il commando armato assaltava il tir e poi legava e imbavagliava
l'autotrasportatore di turno che veniva costretto a salire nelle auto coi banditi, steso a faccia in giù sotto i
sedili. Di solito la vittima veniva abbandonata in aperta campagna, a chilometri di distanza dal luogo
dell'assalto. E, soffermandosi su questo aspetto, il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, ha
sottolineato il ruolo fondamentale che hanno svolto le intercettazioni ambientali. «In un caso risalente al 24
marzo scorso, i carabinieri hanno ascoltato in diretta una rapina, le minacce al camionista, costretto dai
banditi a sdraiarsi a faccia in giù nell'autovettura che era appunto monitorata», ha detto Greco. Non solo
bruta violenza, però, ma anche tecnica «scientifica», quasi paramilitare. Lo ha spiegato il procuratore
aggiunto, Domenico Airoma. «La banda disponeva di un jammer potentissimo capace di disattivare allarmi e
antifurti satellitari». E non è finita. «Le indagini sono ancora in corso, si tratta di una banda estremamente
articolata come si evince dalle merci rapinate: dai farmaci a pesce congelato. C'era una domanda
preesistente: l'organizzazione godeva di una rete di commercianti che compravano la merce rubata, quindi
l'importanza del controllo del territorio deve essere costante per garantire le condizioni minime del vivere
civile», ha concluso. Il valore dei farmaci rapinati, tra i quali anche antitumorali, ammonta a 700mila euro.
Verrà tutto distrutto: lo stabilisce la legge perché sono potenzialmente pericolosi in quanto non tenuti nelle
condizioni indicate. Ma, l'ipotesi inquietante è che molti di quei medicinali siano finiti, attraverso informatori
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Le rapine, l'operazione
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farmaceutici conniventi, anche in strutture pubbliche come ospedali, cliniche, e nelle farmacie, e che quindi
siano stati somministrati a ignari pazienti. Una zona grigia, dunque, che trova il suo sviluppo paradossale
nella storia di una delle vittime che, dopo aver subito l'assalto si è affiliato al gruppo, facendo da basista;
lavorava per una società di trasporti. D'altronde, i particolari sulle indagini ricostruiscono una organizzazione
nella quale ciascuno aveva un proprio ruolo. «La mente del gruppo era Antonio Ostinato, di Ponticelli, che
evadeva sistematicamente dai domiciliari cui era detenuto e coordinava le riunioni precedenti i raid, forniva le
targhe dei tir e informazioni sul tipo di carico al commando incaricato di compiere l'assalto», ha spiegato il
capitano Nunzio Carbone. «L'altra fazione era invece diretta da Giacinto Rotondo, di Pagani, che si occupava
dell'aspetto logistico in termini di deposito e stoccaggio della merce rapinata». Il blitz di ieri notte potrebbe
essere solo un punto di partenza: c'è il sospetto che quanto emerso in dieci mesi di indagini possa essere
solo la punta di un iceberg.
La banda dei tir
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31 euro Novembre 2014 settembre 2015 Misure cautelari Reati contestati Episodi ricostruiti IN CARCERE
Obblighi di presentazione alla Pg Valore dei beni rapinati Periodo di riferimento Giuseppe Capriolo (Napoli)
Pasquale Capriolo (Pollena Trocchia, Na) Salvatore Carbone (Ottaviano) Gaetano Cornacchia (Afragola) Ciro
Cortino (Napoli) Luigi Damiano (Napoli) Antonio Di Pietro (Napoli) Raffaele Gabella (Napoli) Antonio
Giugliano (Nola) Aniello Giugliano (Napoli) Cesare Manganaro (Qualiano) Antonio Ostinato (Napoli) Gennaro
Esposito (Napoli) Salvatore Mandiello (Boscoreale) Giacinto Rotondo (Pagani, Sa) Pietro Capasso
(Maddaloni) Francesco D'Avino (Poggiomarino) Eugenio Esposito (Napoli) Gianluca Esposito (Napoli)
Salvatore Sarracino (Villaricca) Maurizio Maurelli (Napoli) Vincenzo Boggia (Acerra) Salvatore Piccolo
(Boscoreale) Antonio Coppolelli (Napoli) Stefano D'Ambrosio (Napoli) Ciro De Filippo (San Marzano sul
Sarno, Sa) Gianluca Capriolo (Pollena Trocchia) Associazione per delinquere finalizzata alla commissione
delle rapine AGLI ARRESTI DOMICILIARI 4 persone della provincia di Napoli (C) Il Mattino S.p.A. | ID:
00188264 | IP: 93.63.249.2
01/10/2015
Pag. 17
diffusione:50651
tiratura:76264
Addio ricette rosse, da oggi sono elettroniche
Ai cittadini sarà consegnato il farmaco prescritto in farmacia grazie a un codice a barre Basta il tesserino
sanitario I dettagli spiegati ieri dal presidente Zingaretti
Grazia Maria Coletti
Addio vecchie ricette rosse. Da oggi sono elettroniche. E per ritirare le medicine prescritte, ai cittadini basterà
andare in farmacia solo con il tesserino sanitario. Il farmacista erogherà il farmaco che sarà riconosciuto
grazie a un codice a barre. Una rivoluzione. A spiegarne i dettagli, ieri in Regione, il governatore del Lazio,
Nicola Zingaretti, insieme al coordinatore della Cabina di Regia del sistema sanitario regionale, Alessio
D'Amato, e alla direttrice della programmazione sociosanitaria, Flori Degrassi. Il Lazio dirà addio, in maniera
progressiva, alla cosiddetta ricetta «rossa». Ma da oggi, comunque, in tutto il territorio regionale, si dà il via
all'introduzione della ricetta dematerializzata, già partita come progetto pilota nella Asl di Viterbo il 13 aprile. È
un processo che coinvolge i 4.800 medici di medicina generale, gli 800 Pediatri di Libera Scelta, e le 1.500
farmacie del Lazio, tecnicamente già pronte a recepire l'innovazione. La prima fase riguarderà solo le
prescrizioni farmaceutiche. Dal 1 gennaio 2016 partirà la seconda, che riguarderà anche la specialistica,
ovvero la prescrizione di visite mediche. Riduzione dei costi, monitoraggio quotidiano della spesa, riduzione
degli errori che possono derivare dalla ricetta rossa, soprattutto se scritta a mano: sono i vantaggi che
accompagneranno il processo verso la ricetta dematerializzata, che porterà, infatti, ad una progressiva
eliminazione dei 60 milioni di ricette «rosse» annue il cui acquisto presso la Zecca dello Stato comporta una
spesa per la Regione pari ad oltre 1,5 milioni di euro all'anno, soldi che verranno reinvestiti. Il medico si
connetterà dal PC (in futuro anche tablet o smartphone) al sistema Sogei(Sac) ed effettuerà la prescrizione
online acquisendo direttamente il codice fiscale dell'assistito. Il medico stamperà su foglio bianco il
promemoria con un codice a barre da consegnare all'assistito. Il farmacista con un lettore ottico, rileverà oltre
al codice fiscale anche il farmaco prescritto, senza possibilità di errore. L'obiettivo è eliminare al più presto
anche il promemoria e mettere in condizione l'assistito di recarsi in farmacia munito esclusivamente del
tesserino sanitario. Il progetto permetterà la completa tracciatura informatica dell'attività di prescrizione del
medico e l'erogazione da parte della farmacia. Tutti i dati viaggiano on line, trasmessi, in forma anonima,
anche alla Sogei che li restituisce alle Asl anche per monitorare e razionalizzare la spesa farmaceutica. Le
farmacie hanno «cambiato i lettori dotandosi di software per recepire la ricetta elettronica - ha spiegato
Osvaldo Moltedo, presidente Federfarma Lazio i farmacisti hanno seguito corsi di formazione. Le farmacie
sono pronte al 100%». «Tecnicamente pronti anche i medici di medicina generale», ha assicurato Pier Luigi
Bartoletti della Fimmg, i pediatri avranno bisogno «ancora di qualche settimana per prepararsi», ha precisato
Antonio Palma, segretario regionale FIMP Lazio. [email protected]
Foto: Pronte Le farmacie sono attrezzate «al 100%» per il presidente Federfarma
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
53
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Rivoluzione salute Risparmiati un milione e mezzo di euro l'anno. Rafforzata la banca dati quotidiana sulle
prescrizioni
01/10/2015
Pag. 12
Il Giornale d'Italia
Farmacie ospedaliere , una pacchia per i ladri
Solo tre farmacie ospedaliere, su 21 esaminate, sono sicure. Altre 12 hanno lacune che andrebbero colmate
e sei sono totalmente inadeguate dal punto di vista della sicurezza. E' quanto emerge da un'indagine
realizzata dall'area logistica e innovazione Sifo (Società italiana farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali)
nell'ambito del progetto Padlock, avviato nei primi mesi del 2014 con il contributo incondizionato di Roche per
mettere un freno al fenomeno dei furti di farmaci, promuovere la prevenzione del fenomeno e la messa in
sicurezza delle farmacie ospedaliere. Il progetto ha preso il via l'anno scorso sulla base delle rilevazioni del
fenomeno: un ospedale su 10 subisce un furto ingente, con un danno medio di 250.000 euro, e solo nei primi
cinque mesi del 2014 ci sono stati 37 'colpi', a fronte di 68 casi registrati tra il 2006 e il 2013. In testa, tra i
farmaci più 'ambiti', ci sono gli antitumorali, rubati in 52 casi tra il 2006 e il maggio 2014 per un totale di quasi
11 milioni di euro. Il progetto Padlock ha analizzato i sistemi di prevenzione delle farmacie ospedaliere,
mettendo a punto un'analisi dei rischi realizzata con l'ausilio della Scuola Superiore Sant'Anna e di Logplus
srl. I risultati di questo studio, che ha preso in esame 21 farmacie ospedaliere di differenti dimensioni (un
campione di piccole, medie e grandi), dimostrano che per fermare i furti è necessario implementare a monte
la sicurezza delle strutture, incentivando per quanto possibile la centralizzazione delle scorte. Ma anche e
soprattutto potenziando le misure di sicurezza per proteggere meglio i farmaci e migliorando le procedure di
attivazione dell'allarme e di gestione dell'emergenza. Per valutare i 'punti deboli' delle strutture si è proceduto
in questo modo: ad ogni struttura è stata assegnata una classe di rischio, valutando il rispetto di alcuni
parametri, come per esempio la presenza di telecamere o sensori, il controllo degli accessi e le procedure di
emergenza. In conclusione, risulta che solo 3 farmacie ospedaliere su 21 sono mediamente sicure. La
maggioranza non raggiunge la sufficienza (dodici strutture) e in altre sei la situazione è ancora più critica:
vengono classificate infatti come gravemente inadeguate. Il primo approccio verso la soluzione a tutto ciò è
contenuto nelle Linee guida per la farmacia ospedaliera, che verranno presentate al congresso nazionale
Sifo, in programma a Catania dal 22 al 25 ottobre. "I farmacisti della Sifo sono impegnati a contrastare i
crimini farmaceutici", spiega Marcello Pani, responsabile Area logistica e innovazione Sifo e referente del
progetto Padlock. "La pubblicazione di un decalogo Nas-Sifo per la prevenzione e la gestione dei furti di
farmaci nei servizi farmaceutici e territoriali- prosegue-, la collaborazione con Aifa per la condivisione delle
segnalazioni relative ai furti con il monitoraggio di tutti i dati ed il progetto Padlock testimoniano l'impegno e
l'attenzione della Sifo per la sicurezza sanitaria dei cittadini". Il progetto Padlock (Progetto di Adeguamento
Dei Livelli di sicurezza delle farmacie Ospedaliere) parte dalla consapevolezza che i furti di farmaci negli
ospedali italiani sono una vera e propria piaga, insostenibile per il Sistema sanitario nazionale in termini di
costi (il numero di furti è pesantemente aumentato e di pari passo è aumentata l'entità), ma anche rischioso
per la salute, dal momento che i medicinali che vengono rubati si deteriorano subito e possono essere
pericolosi. I farmaci più 'ambiti' sono i più costosi, antitumorali in testa. Solitamente, una volta sottratti,
vengono dirottati nelle cliniche illegali, utilizzati come droghe, destinati alle cure di criminali latitanti e riciclati
come dopanti nel mondo sportivo. Nel 2014, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza delle farmacie
ospedaliere, il direttivo Sifo ha messo a punto anche un decalogo in collaborazione con i Carabinieri del Nas
(Nucleo antisofisticazione e sanità). Si tratta di vere e proprie 'regole d'oro', che prevedono azioni preventive
ma anche correttive. Tra le raccomandazioni, c'è quella di installare un sistema di telecamere a circuito
chiuso, predisporre magazzini 'off limits' e stipulare polizze ad hoc. Ma si consiglia anche di non esagerare
con le scorte, facendo acquisti contenuti e più frequenti, e di essere particolarmente attenti se si è subito un
furto, perché a volte gli ospedali sono presi di mira a ripetizione, come nel caso del Federico II di Napoli,
derubato cinque volte in otto anni.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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SIFO PRESENTA LE LINEE GUIDA PER LA SICUREZZA. AL CONGRESSO DI CATANIA I RISULTATI DEL
PROGETTO PADLOCK
01/10/2015
Pag. 12
Il Giornale d'Italia
Sono gli antitumorali i medicinali più rubati
Numericamente, il 2013 e il 2014 hanno portato una vera impennata dei furti nelle farmacie ospedaliere: nel
2013 ci sono stati 51 casi e nei primi cinque mesi del 2014 i furti sono stati 37, contro gli appena 17 dei
precedenti sette anni, dal 2006 al 2012: la fonte è il report Transcrime (Centro di ricerca sulla criminalità
transnazionale della Cattolica di Milano e dell'Università di Trento), che ha analizzato il fenomeno tenendo
conto dei casi di furto riportati dai media. Quanto al valore economico, tra il 2006 e il maggio 2014 sono rubati
medicinali per oltre 22 milioni di euro: di questi, quasi 10,5 milioni sono andati in fumo nel solo 2013 e 3,3
milioni nei primi cinque mesi del 2014. I farmaci più rubati sono gli antitumorali, sottratti in 52 casi tra il 2006 e
il maggio 2014 per un valore complessivo che sfiora gli 11 milioni di euro. Al secondo posto, tra i medicinali
più rubati negli anni considerati, ci sono gli antireumatici (una quindicina di casi per oltre tre milioni di euro) e
gli immunosoppressivi (oltre una dozzina di casi per oltre otto milioni di euro). A seguire, sono stati presi di
mira anche i farmaci biologici, ematologici, ormonali, sedativi, psicofarmaci e neurologici. Le regioni più
colpite dal fenomeno dei 'colpi' nelle farmacie ospedaliere, sia numericamente che economicamente, sono la
Campania e la Puglia: il 61,7% degli antitumorali rubati proviene da qui. Tra il 2011 e il 2014 la Campania ha
perso circa 9,1 milioni di euro, pari al 48,5% del totale del valore rubato; in Puglia la perdita si attesta a circa
3,5 milioni di euro, il 18,7%. Il convegno dell'IdO sarà l'occasione per presentare i risultati della ricerca
unitamente ai test innovativi e alle scale di screening ideati dall'Istituto. Il Congresso sarà visibile
gratuitamente anche in diretta streaming. Tutte le informazioni sul sito www.ortofonologia.it
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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TUTTI I DATI DEL TRISTE FENOMENO
01/10/2015
Pag. 5
Renzi sbugiarda la Lorenzin Ma i tagli sulla sanità restano
Il premier assicura: sulle cure pronti a cambiare La mannaia sulle visite mediche però resta Il Presidente del
Consiglio ha chiuso alla possibilità di trattare sul reddito cittadinanza
ALESSANDRO RIGHI
Probabilmente converrebbe che la prossima volta Matteo Renzi e il suo ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin , si parlino prima tra di loro, convergano su quanto c'è da dire e poi esprimano un concetto che sia
unico, preciso, chiaro. E invece ieri abbiamo assisti to ad un premier che, in risposta alo question time della
Camera, è torna to ancora una volta sul tema sanità, sbugiardando il ministro. IL DECRETO Facciamo un
passo indietro. Circa una settimana fa (il 22 settembre, per la precisione), la Lorenzin pre sentava uno
schema di decreto che prevede il taglio di ben 208 prestazioni che non saranno più coperte dal servizio
sanitario nazionale ma che saranno a carico del paziente. Nel mirino della spending review ministeriale, un
po' di tutto. Dalle tac alle risonanze magnetiche fino ai test al lergologici e genetici. Una vera e propria
mannaia, peraltro insensata, che ha fatto scaturire un mare di proteste da parte dei diretti interessati, i medici
(che si troveranno tra l'incudine e il martello, tra le multe ministeriali nel caso in cui non si seguano
pedissequamente le nuove disposizioni e il dovere di curare i pazienti che, peraltro, potrebbero poi anche
denunciare gli stessi medici). Ma non c'è protesta che tenga, aveva fatto capire la solerte Lorenzin: bisogna
tagliare e fare cassa. L'ENNESIMA RENZATA E, invece, cosa dice ieri Renzi? "I dati sulla sanità sono
diversi". Ov vero, "nel 2002 erano 75 miliardi di euro del Fondo Sanitario Nazionale; erano 106 nel 2016,
quest'anno sono 110, il prossimo anno saranno 111. Possiamo discutere su come impiegare questi denari,
possiamo fare consultazioni web e chiedere ai medici. Se c'è da cambiare qualcosa nel provvedimento
approvato qualche settimana fa sull'appropriatezza delle cure, siamo pronti a farlo, anche perché non
dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si tagliano le cure". È evidente che qualcosa non torna. A
discutere ci avevano provato i sindacati di categoria già nei giorni scorsi ma si sono visti rifiutare qual siasi
tipo di incontro, tanto che non hanno potuto far altro che minacciare uno sciopero generale. Per non parlare
del sapore di presa in giro della dichiarazione renziana "non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si
tagliano le cure". Una frase che cerca di smentire la realtà palese del taglio di ben 208 prestazioni sanitarie.
Non è un caso, d'altronde, che il premier abbia parlato di "dare l'impressione" che non ci saranno tagli.
Appunto: solo l'impressione. PORTE IN FACCIA Il premier si è soffermato an che su altri temi. Dalla ripresa
("Questa prima fase aveva come scopo portare l'Italia fuori dalle sabbie mobili e ora possiamo dire: missione
compiuta"). fino al reddito di cittadi nanza: "Ritengo non sia giusto parlare di reddito di cittadinanza se non
riguarda tutti". Trattativa chiusa, dunque, con i Cinque Stelle.
Foto: Beatrice Lorenzin
Foto: (Imagoeconomica)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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L'altro tema
30/09/2015
Pag. 14 N.9 - ottobre 2015
FarmaFamily
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Baby friendly
VITA IN FARMACIA
16 articoli
01/10/2015
Pag. 4 Ed. Roma
diffusione:619980
tiratura:779916
Ricetta addio Prescrizioni online e codice a barre
Zingaretti «Risparmi per un milione e mezzo»
Ricetta medica elettronica al debutto nella Regione Lazio. In pratica da oggi il medico effettuerà la
prescrizione on line connettendosi al sistema Sogei (Sac), poi stamperà su foglio bianco il «promemoria» che
consegnerà all'assistito. A quel punto basterà recarsi presso una qualsiasi farmacia nel Lazio per ottenere il
farmaco. Una misura che permetterà un notevole risparmio di denaro: la Regione spende 1 milione e
cinquecentomila euro ogni anno per l'acquisto di 60 milioni di ricette rosse. L'obiettivo che si intende
raggiungere al più presto è quello di eliminare anche il promemoria e mettere in condizione l'assistito di
recarsi in farmacia per l'acquisto dei medicinali munito solo ed esclusivamente del tesserino sanitario.
Il processo coinvolge i 4.800 medici di medicina generale, gli 800 pediatri di Libera Scelta, nonché tutte le
1.500 farmacie del Lazio, tecnicamente già pronte a recepire l'innovazione. La prima fase, riguarderà solo le
prescrizioni farmaceutiche. Dal 1 gennaio 2016 partirà invece la seconda fase, che riguarderà anche la
specialistica, ovvero la prescrizione di visite mediche.
I dettagli del progetto sono stati presentati ieri in Regione dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, insieme
al coordinatore della cabina di regia del sistema sanitario regionale Alessio D'Amato e alla direttrice della
programmazione sociosanitaria Flori Degrassi. Tra i vantaggi elencati la riduzione dei costi, il monitoraggio
quotidiano della spesa, la riduzione degli errori che possono derivare dalla ricetta rossa, soprattutto se scritta
a mano.
Il sistema garantisce anche la privacy: tutti i dati del prescritto ed erogato viaggiano on line e sono trasmessi,
in forma anonima, anche alla Sogei che li restituisce alle Asl competenti, in tempo reale, al fine, anche, del
monitoraggio e della razionalizzazione della spesa farmaceutica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Regione
01/10/2015
Pag. 7 Ed. Roma
diffusione:556325
tiratura:710716
Ricetta rossa addio prescrizioni online dal pc alla farmacia "Risparmi e
controlli"
L'innovazione interesserà solo le medicine Dal 2016 anche visite ed esami diagnostici Bartoletti: "Innovazione
anti-errori". Taglio di 1,5 milioni per 60 milioni di ricette filigranate
CARLO PICOZZA
DOPO ANNI di annunci e rinvii, la ricetta elettronica è arrivata sui blocchi di partenza. Debutterà oggi. Lo ha
annunciato il governatore Nicola Zingaretti che è anche commissario di governo per la Sanità regionale:
«Sarà introdotta progressivamente in tutto il Lazio». «Già sperimentata nella Asl di Viterbo dal 13 aprile
scorso», ha aggiunto Alessio D'Amato, coordinatore della Cabina di regia per la Sanità, «coinvolgerà i 4mila
800 medici di famiglia, gli 800 pediatri e le mille 500 farmacie del Lazio».
Prescrizioni, si cambia, insomma. Addio al foglio rosso. Al suo posto, ecco la ricetta che non c'è.
"Dematerializzata". In realtà, a rimpiazzare il tradizionale pezzo di carta, ci sarà un semplice foglio bianco
reso inviolabile da una sorta di numero blindato, il cosiddetto codice univoco, grimaldello per l'accesso ai
farmaci necessari. Già le medicine. «È la prima frontiera», commenta Alessio. Perché dal primo gennaio
2016, alle prescrizioni di farmaci si aggiungeranno quelle per le visite specialistiche, per gli esami diagnostici.
E ai medici di base, apripista, si uniranno quelli ospedalieri e degli ambulatori del Servizio sanitario.
«L'innovazione nelle prescrizioni», spiega Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg,
federazione dei medici di famiglia, «permetterà di azzerare i frequenti errori di scrittura, di semplificare la
gestione degli studi liberati da montagne di ricettari, di abbattere i reati che si consumano con i fogli rossi». E
consentirà un risparmio di un milione e mezzo per la stampa (filigranata) di 60 milioni di ricette all'anno nel
Poligrafico di Stato. «Per ora», continua Bartoletti, «il peso di questo cambiamento grava sulle nostre spalle,
da gennaio sarà l'intero sistema a funzionare con le stesse regole».
Intanto, i 9mila 800 medici ospedalieri e i cosiddetti "sumaisti", gli specialisti ambulatoriali dei quali non si sa
ancora quanti effettivamente siano, continueranno a prescrivere con penna e ricettari. Mentre questa
possibilità, per i medici di famiglia e i pediatri di base, sarà limitata al 30 per cento delle prescrizioni. Fino al
31 dicembre, però. Dal 2016, stop anche al sistema misto: per le prescrizioni si volta pagina, puntando alla
riduzione della spesa, al suo controllo quotidiano, all'abbattimento degli errori e, con grande gioia di farmacisti
e famiglie, al bando di quelle incomprensibili (perciò sadiche) grafie di tanti medici che prescriveranno online
servendosi della tastiera del proprio pc per poi stampare sul foglio bianco.
www.roma.repubblica.it www.regione.lazio.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: VIA LA PENNA Con la ricetta elettronica, lotta a errori, truffe e alla scrittura illegibile di molti medici
Foto: IL GOVERNATORE Nicola Zingaretti "La ricetta elettronica, nel 2016 sarà introdotta in tutto il Lazio, per
ogni prescrizione"
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
60
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La sanità
01/10/2015
Pag. 2 Ed. Torino
diffusione:556325
tiratura:710716
Bonus bebè, 13mila famiglie in attesa dal 2013
A bimbi di quasi 3 anni biberon e latte in polvere non servono più Ferrari: "Problema di liquidità ma tutti
riceveranno l'assegno"
MARIACHIARA GIACOSA
ERA nato per sostenere l'acquisto di latte in polvere, tettarelle e pannolini, ma ora il bonus bebè rischia di
arrivare appena in tempo per comprare lo zainetto dell'asilo.
Voluto dall'amministrazione leghista di Roberto Cota e abolito dal suo successore Sergio Chiamparino, che
l'ha ritenuto poco utile e incisivo (una posizione già sostenuta dal centrosinistra quaquando era
all'opposizione), l'assegno da 250 euro destinato alle famiglie con neonati sconta i problemi di cassa della
Regione. Come quasi tutto il resto, d'altra parte.
Sono ancora 13mila, infatti, le famiglie piemontesi che aspettano il bonus per i figli nati due anni fa. Il loro
assegno arriverà «quando ci sarà disponibilità di cassa e in maniera graduale» è la promessa dell'assessore
regionale alle Politiche sociali, Augusto Ferrari. Questo avverrà verosimilmente all'inizio del prossimo anno,
quando gli "ex bebè" saranno ormai prossimi a compiere tre anni. È la stessa storia del buono scuola: il
ritardo nel pagamento delle annate 2012-2013 e 2013-2014, ancora in capo all'amministrazione precedente,
che non sono state saldate per problemi di liquidità.
Il ritardo nei pagamenti è un problema annoso per la Regione, aggravato in questi mesi dall'esigenza di
chiudere i conti dei progetti europei verso i quali devono essere convogliate gran parte delle risorse di Piazza
Castello. «Il nostro impegno è comunque di liquidare tutto il 2013 nel più breve tempo possibile» spiega
Ferrari, sollecitato dalla consigliera dei Moderati, Maria Carla Chiappello, che ha presentato un'interrogazione
a Palazzo Lascaris «preoccupata per i ritardi denunciati da alcune mamme». I numeri: nell'ultimo anno sono
stati pagati oltre 6mila assegni (ad agosto dell'anno scorso i "bambini in attesa" erano 19mila) e ne restano
altri 13mila. Per la metà delle domande è stata già fatta l'istruttoria. Dal punto di vista economico non si tratta
di una cifra esagerata, circa 3 milioni di euro, che però in questo momento non è disponibile nelle casse
dell'ente. «È solo una questione di liquidità, chi ha fatto domanda otterrà l'assegno» assicura però l'assessore
. Il bonus bebè era nato nel 2010 come un voucher da spendere nei negozi per l'infanzia e nelle farmacie.
Era stato poi convertito in un assegno da ritirare presso gli sportelli della banca Unicredit. Una scelta che a
suo tempo fu dettata proprio dai ritardi che rischiavano di condizionare le possibilità di utilizzo dei soldi: è
difficile infatti immaginare che a tre anni compiuti, quando in media alle famiglie vengono effettivamente
erogati i soldi, il bambino abbia ancora bisogno di latte in polvere e biberon.
Foto: L'ASSESSORE Augusto Ferrari assessore regionale alle Politiche sociali
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
61
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IL CASO/ ANCORA DA EROGARE I CONTRIBUTI DECISI DALLA GIUNTA COTA E ABOLITI DA
CHIAMPARINO
01/10/2015
Pag. 8 Ed. Torino
diffusione:556325
tiratura:710716
In tv da Giletti il medico che diede il nulla osta ai falsi invalidi
Intanto la segretaria lo inguaia: "Le pratiche segnate con la 'Q' di Quaglia venivano trattate da lui e non dalla
commissione"
SARAH MARTINENGHI
PALESEMENTE reticente, persino un po' pallido. Citava Gesù e la legge per ripararsi dalle domande ficcanti
del presentatore e del pubblico che gli chiedevano come fosse possibile che un presidente della commissione
medica di verifica avesse dato il nulla osta all'invalidità del medico iraniano falso paraplegico. Appariva così in
tv, senza riuscire a offrire nessuna risposta convincente, Enrico Maggiore, invitato alla trasmissione "L'Arena"
di Massimo Giletti del 1° marzo scorso. A guardarlo però non c'era solo il pubblico da casa, ma anche gli
investigatori dei Nas di Torino e i pm Gianfranco Colace e Laura Longo, che indagavano sulle mazzette che
si prendeva per agevolare le pratiche inviate da Enrico Quaglia. Invitato più volte a dare spiegazioni sul
funzionamento della commissione, rispondeva a monosillabi: «La commissione medica di verifica si occupa di
accertare l'invalidità dei dipendenti pubblici così come prevede il decreto del Presidente della Repubblica 461
del...». «Ma ci sarà una verifica, ma come funziona? Guardate solo le carte?» gli chiedeva il presentatore
mostrando le immagini del medico paraplegico che arrivava sulla sedia a rotelle e poi se ne andava
camminando sulle sue gambe. E lui peggiorava la situazione : «Sono visite mediche che contemplano un
accertamento documentale. Quel medico l'abbiamo visto due volte e l'abbiamo pure ricontrollato...». «Allora
se mi presento da lei in sedia a rotelle lei mi dà l'invalidità?» replicava Giletti un po' allibito, mentre dal
pubblico qualcuno diceva: «È impossibile che un medico presidente della commissione non si accorga se uno
è davvero paraplegico». E in effetti, secondo la procura, Maggiore il "nulla osta" all'invalidità lo dava un po'
troppo agevolmente ai fascicoli segnati con la "q" di Quaglia, da cui riceveva la tangente di mille euro a
pratica.
Sospetti in parte confermati anche dall'interrogatorio della segretaria della commissione, che ha spiegato che
le pratiche contrassegnate venivano esaminate direttamente dal presidente Maggiore, e non dagli altri
componenti della commissione.
Gli inquirenti stanno ora verificando quanti dipendenti pubblici abbiamo ottenuto le pensioni senza averne
diritto e chi siano i medici compiacenti.
Foto: PRESIDENTE Enrico Maggiore, ex presidente della commissione medica di verifica, alla trasmissione
"L'Arena"
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
62
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L'INDAGINE MAGGIORE, IL 1° MARZO A "L'ARENA", NON SEPPE DARE RISPOSTE CONVINCENTI SUL
CASO DEL FINTO PARAPLEGICO
01/10/2015
Pag. 1 Ed. Bari
diffusione:556325
tiratura:710716
Dopo le denunce oggi il debutto del nuovo servizio La Cardio on line sotto inchiesta per truffa e riciclaggio
LELLO PARISE
PARTE oggi la nuova telecardiologia (dall'ambulanza del 118 i soccorritori possono inviare da dovunque un
elettrocardiogramma alla centrale operativa all'interno del Policlinico di Bari e ricevere nel giro di pochi minuti
la diagnosi da un cardiologo). Ma la macchina dell'assistenza si mette in moto tra i veleni. A levare le tende è
un'impresa privata: la Cardio On Line srl: «Il modello Puglia, unico al mondo, dopo dieci anni di ininterrotta
attività dimostra come un sistema integrato, riducendo i tempi dell'intervento, riesce ad abbattere gli indici di
mortalità coronarica evitando ricoveri impropri ed accessi inutili ai presidi di Pronto Soccorso». < PAGINA LA
miccia l'accende quotidianoitaliano.it, che sul web spara questo titolo: "Scandalo telecardiologia, gli interessi
privati di Amoruso per far funzionare meno bene il pubblico". Amoruso è Daniele Amoruso, medico e
responsabile dell'ufficio stampa del principale ospedale pugliese.
Michele Emiliano, governatore e assessore alla Sanità, legge e chiama a rapporto il dg del Policlinico,
Vitangelo Dattoli. Il manager, a quanto pare, avrebbe gettato secchiate d'acqua sul fuoco della polemica: è
una norma nazionale del 2014 a disporre che la telemedicina sia gestita dal pubblico o da un privato
accreditato; non era così fino a ieri da queste parti, dove per assicurare la telecardiologia la spesa
ammontava a «2 milioni di euro»; da oggi, dopo il cambio della guardia, la stessa telecardiologia sarà
garantita a un prezzo «decisamente più basso», pari a 600mila euro, quando il meccanismo sarà "a regime";
quanto al presunto conflitto d'interesse di Amoruso, indicato come proprietario insieme con sua moglie di una
società che si occupa di commercializzazione e manutenzione di sistemi di monitoraggio sanitari a distanza,
Dattoli avrebbe fatto spallucce, «esistono le procure della Repubblica per cancellare questi dubbi».
Emiliano ascolta, e tace. Insieme con Dattoli, chiama a raccolta i dg di tutte le Asl, il capo del dipartimento
Salute, Vincenzo Pomo, il titolare della telecardiologia Ottavio Di Cillo. Tutti assicurano che il passaggio del
testimone non provocherà guai. Solo nell'area di Taranto si decide di proseguire «per ulteriori quindici giorni»
anche con il vecchio Cardio On Line.
Ma il capogruppo del M5S, Antonella Laricchia, avverte: «La Regione fermi quel servizio prima che sia
troppo tardi». Secondo Ignazio Zullo, di Oltre con Fitto, «il presidente della giunta deve fare immediatamente
chiarezza per ridare credibilità a un servizio pubblico pagato dai cittadini». A fare squillare un campanello
d'allarme è il coordinatore di Cgil medici, Antonio Mazzarella: «Ci sembra assurdo che si metta in discussione
la scelta operata dalla Regione. Ma riteniamo che la telecardiologia, da chiunque sia gestita, corre il rischio di
essere incompleta. È fondamentale impiegare risorse per creare la "rete dell'infarto", potenziando alcune
cardiologie strategicamente dislocate sul territorio perché sia possibile praticare dappertutto un intervento di
angioplastica, il solo che salva la vita. Se, invece, il centro attrezzato più vicino è a diverse decine di
chilometri dal luogo in cui si trova il paziente, a nulla servirà la diagnosi tempestiva». Mazzarella rivela pure la
«preoccupazione di molti operatori per «eventuali disfunzioni causate, a loro dire, dalla tecnologia scelta». (l.
p.)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Telecardiologia fra veleni e accuse blitz di Emiliano
01/10/2015
Pag. 8 Ed. Bologna
diffusione:556325
tiratura:710716
Morì sotto i ferri assolti i tre medici il pm va in appello
IL Pm Rossella Poggioli ha ricorso in appello contro l'assoluzione di tre medici, imputati per l'omicidio colposo
di Loredana Mainetti. La donna morì a 59 anni il 25 settembre 2010 al reparto di Gastroenterologia del
Maggiore, dopo un intervento endoscopico per l'asportazione di un polipo al duodeno. L'impugnazione
riguarda i tre medici per cui il Pm aveva chiesto la condanna durante il processo di primo grado. Si tratta
dell'ex primario Nicola D'Imperio, del medico che fece l'intervento Paola Billi, e di Angela Alberani. Per il
quarto imputato, Carmelo Luigiano, l'assoluzione era stata chiesta anche dal rappresentante dell'accusa.
Durante l'operazione, il 22 settembre 2010, ci fu una lacerazione del duodeno.
Per il giudice Paola Palladino, che il 13 aprile pronunciò le assoluzioni, non c'è prova del nesso causale tra le
condotte dai medici imputati e la morte della paziente.
Sempre in tema di presunte colpe mediche, nelle scorse ore sono stati assolti "con formula ampia" anche
Angelo Muratori (difeso da Settimio Biondi) e Gian Luigi Trentini (avvocato Cinzia Zoni), ingiustamente
accusati, secondo il giudice di primo grado, della morte di una donna operata a Villa Erbosa durante un
intervento alla cistifellea.
Foto: L'INTERVENTO Loredana Mainetti, 59 anni, subì in sala operatoria un fatale danno al duodeno
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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IL CASO/ AL MAGGIORE, 5 ANNI FA
01/10/2015
Pag. 1 Ed. Genova
diffusione:556325
tiratura:710716
Ebola, caso sospetto a San Martino Oggi gli esami
SOSPETTO caso di Ebola all'ospedale San Martino. Un ingegnere di 28 anni originario della Sierra Leone da
ieri è ricoverato in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dopo avere lamentato uno stato febbrile. L'uomo
era arrivato il 19 settembre a Genova per uno stage e si trovava in albergo quando si è sentito male. «Al
momento è considerato un caso a basso rischio - spiega Lorenzo Marensi, responsabile dell'Igiene Pubblica
dell'Asl 3 - e non sono state prese misure di prevenzione o profilassi nei confronti delle persone con cui è
stato in contatto».
Campioni di sangue sono stati inviati all'ospedale Spallanzani di Roma per le analisi: oggi arriveranno i
risultati. Arrivando da un paese a rischio, era sotto sorveglianza sanitaria.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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L'ALLARME
01/10/2015
Pag. 10 Ed. Genova
diffusione:556325
tiratura:710716
In manette una cuoca, un pittore e un idraulico Da un anno falsificavano le firme dei medici
STEFANO ORIGONE
SONO arrivati i "bonbon"...». La cuoca, il pittore e l'idraulico parlavano in codice quando volevano far sapere
ai clienti che la "roba" era a disposizione. «Sono andato, è stato difficile perché c'era un sacco di gente». I
carabinieri del Nas intercettavano le telefonate, raccoglievano prove sui furti di ricette e timbri all'ospedale
San Martino, al Gaslini e negli studi dei medici di base. Si prescrivevano Oxycontin , un farmaco a base di
oppiacei, che poi polverizzavano per iniettarselo in vena. Agisce sul sistema nervoso in modo simile
all'eroina, è a base di ossicodone, un oppioide 4 volte più potente della morfina. Un farmaco prezioso per chi
è gravemente malato, utilizzato per la cura del dolore che spariva dagli scaffali delle farmacie, con i malati
che dovevano attendere ore se non giorni per poterlo avere. La"BandaBassotti", la cuoca, il pittore, l'idraulico
e due soci disoccupati, li rivendeva a tossici in cambio di metadone e soldi. Hanno dai 44 ai 57 anni. Gianluca
Pitto e Gianfranco Campanella sono finiti in carcere, mentre Cinzia Aprile, Marco Ceccarini e Andrea Zampini
sono ai Domiciliari: sono accusati, a vario titolo, di furto, falso, ricettazione e truffa ai danni del servizio
sanitario nazionale. I pusher erano già indagati, come ha scritto Repubblica a maggio, si sono riorganizzati e
ci sono ricascati. Hanno avuto anche la faccia tosta di smerciare le pasticche agli eroinomani nelle loro
abitazioni, tra Borgoratti e Sturla, a due passi dalla caserma di via Bainsizza dei carabinieri del Nas che
questa volta li hanno ammanettati, trovando 100 ricette rubate nascoste in cassetti e raccoglitori. Un danno
all'Asl 3 di almeno 170 mila euro, dei quali più della metà già accertati da gennaio 2014. Il modus operandi
era collaudato. In ospedale, durante la visita, approfittavano di un momento di disattenzione del medico per
soffiare tre-quattro ricette, mai di più per non destare sospetti. Dal medico di famiglia, invece, il trucco era
diverso: entravano nello studio dell'associato e prendevano le ricette. Senza esagerare, ovviamente. Poi
arrivava la seconda fase: la farmacia. Compilavano e timbravano le ricette, mettendo la firma di un medico
qualsiasi (sempre uno scarabocchio). In certi casi sono riusciti a risultare completamente esenti, di solito
pagavano solo pochi euro di ticket le scatole di Oxycontin del valore di 194 euro.
Sempre due, perché sapevano che i medici non ne possono prescrivere di più. I nomi dei pazienti venivano
inventati di sana pianta, erano sicuri di non venire scoperti perché non c'è più l'obbligo per i farmacisti di
chiedere un documento di identità. Il farmaco veniva prevalentemente usato per uso personale, oppure
rivenduto a 70 euro. Ecco, invece, come li hanno scoperti. Errori grossolani. Intanto, non sapevano che il
sistema di controllo della Asl prevede che solo il medico che riceve il ricettario può firmarlo. Quindi un incrocio
tra i codici e le firme non ha potuto far altro che confermare che quei farmaci venivano di fatto rubati. Poi ci
sono le segnalazioni del Dipartimento del farmaco dell'Asl e le denunce dei medici di base, che si sono
accorti che le ricette sparivano dai blocchi. Una curiosità: l'Oxycontin è più comunemente chiamato "hillbilly
heroin" (eroina dei montanari) poiché il suo abuso ha avuto origine tra le comunità dei Monti Appalachi,
trasformandosi poi in uno dei maggiori problemi di criminalità negli Stati Uniti. PER SAPERNE DI PIÙ
carabinieri.it pmgenova.it
Foto: INDAGINI Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni in azione
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Farmaci anti dolore venduti ai tossicomani Il Nas smantella la gang delle
ricette rubate
01/10/2015
Pag. 50 Ed. Torino
diffusione:309253
tiratura:418328
Sanità , in aumento la spesa per i farmaci Le Asl corrono ai ripari
ALESSANDRO MONDO
N on solo la stretta sull'eccesso di esami. La sostenibilità della Sanità piemontese passa anche dalla
riduzione della spesa farmaceutica: non tanto quella territoriale, più o meno in linea con le soglie prefissate,
ma la spesa ospedaliera.
Una spesa, quest'ultima, che nonostante i primi segnali in controtendenza continua a crescere: 46 milioni lo
sforamento nei primi quattro mesi dell'anno (692 milioni a livello nazionale) rispetto ai 39 milioni maturati nello
stesso periodo del 2014 (473 a livello nazionale). «Lo sfondamento del tetto del Piemonte sul totale
nazionale, da periodo a periodo, è stato dell'8,4 per cento nel 2014 mentre quest'anno è stato pari al 6,6»,
precisa Loredano Giorni, dirigente regionale del Settore assistenza farmaceutica, integrativa e protesica.
Insomma: la crescita dei costi è indiscutibile però si è «raffreddata» rispetto a quella italiana.
Tema di stretta attualità, in Piemonte e in Italia, oggetto dell'incontro convocato martedì in Regione con i
direttori delle Asl, richiesti di spiegare i progetti a livello singolo e di quadrante. La premessa sono i numeri,
del presente e del passato: 92 milioni lo sforamento del Piemonte nel 2013 (765 milioni a livello nazionale),
89 nel 2014 (un miliardo). A parziale consolazione, il fatto che il 50% dello scostamento venga ripianato
dall'industria farmaceutica. Altra considerazione: i dati non tengono conto del settore privato convenzionato,
al quale la Regione paga il costo delle singole prestazioni (farmaci compresi).
Tema attuale, si diceva: la farmaceutica pesa sul bilancio della Città della Salute per 90 milioni l'anno, 72
milioni all'Asl Torino 1. Tema delicato, anche, dato che il contenimento della spesa non può andare a
discapito del diritto alle cure.
La parola d'ordine è «appropriatezza» dei farmaci: tramite prescrizioni ragionate, un approccio
multidisciplinare al malato che tenga conto anche del parere del farmacista, l'analisi puntuale sull'opportunità
di ricorrere ai costosi e iper-pubblicizzati prodotti di nuova generazione, l'offerta di alternative a terapie che
talora sfiorano l'accanimento. «Puntare, quando è possibile, sui generici e sui biosimilari», aggiunge Valerio
Fabio Alberti, direttore generale dell'Asl Torino 2. Senza trascurare altre iniziative: come l'istituzione della
commissione oncologica interdisciplinare che, associata a quella sull'appropriatezza dei farmaci, ha
permesso alla Città della Salute di risparmiare un milione in pochi mesi. Al Mauriziano è operativo un gruppo
di lavoro per monitorare il ricorso ai prodotti più costosi. «Utilizziamo la farmacia ospedaliera anche per
rifornire le residenze sanitarie per gli anziani e stiamo monitorando le prescrizioni, analizzando le schede di
dimissioni dei pazienti», fa presente Giovanni Soro, il direttore. Risultato: 400 mila euro la differenza, in
termini di risparmio, tra agosto 2015 e agosto 2014.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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La Regione: dato inferiore a quello nazionale
01/10/2015
Pag. 57 Ed. Imperia
diffusione:309253
tiratura:418328
"Pochi servizi turistici nella zona mare Usiamo l'ex Astor"
Passano gli anni, cambiano le amministrazioni, ma i servizi continuano ad essere carenti nella zona mare.
Può una città che fonda sul turismo balneare gran parte della sua economia non garantire comodità, come
farmacia e bancomat? Pare proprio di sì ad Albenga, dove residenti e turisti della zona mare sono da sempre
costretti a recarsi in via Don Isola per usufruire della farmacia più vicina e su viale Martiri per trovare uno
sportello bancomat. Il diffondersi dei pagamenti con sistema Pos e l'apertura di una parafarmacia in piazza
Marconi hanno alleviato i problemi, ma non li hanno risolti. In parafarmacia è possibile acquistare solo
prodotti per i quali non esiste obbligo di ricetta medica e chiunque necessità di prelevare contante è costretto
a una lunga passeggiata.
Una possibile soluzione è stata paventata dall'ex sindaco e attuale consigliere di minoranza Rosy Guarnieri,
che ha avanzato una proposta all'amministrazione per risolvere sia l'inutilizzo di una parte del pianterreno
dell'ex cinema Astor che l'assenza di servizi nella zona mare. «Una parte del pianterreno dell'ex Astor è stata
occupata dai locali del Centro Giovani, ma la mia amministrazione aveva definito che nella superficie residua
venisse trasferita la farmacia comunale di via Don Isola. Rilancio la proposta al sindaco Cangiano, per una
serie di motivi: la possibilità di risparmiare 70 mila euro annui della spesa di locazione della farmacia Don
Isola poiché patrimonio privato, avere un'ampia area parcheggio per la stessa e collocarsi al centro dell'area
da servire». Stessa idea per il bancomat. «Mi ero fatta carico di avere uno sportello bancomat presso il villino
25 Aprile, ma la proposta era stata bocciata. Propongo quindi, in caso di spostamento presso l'ex Astor della
farmacia, di dedicarvi all'interno una vetrina con sportello bancomat. Se il mio progetto non sarà ritenuto
opportuno, ci terrei a sapere come l'amministrazione ha intenzione di utilizzare la superficie libera dell'ex
cinema». [d.sr.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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albenga. CRITICHE dI ROSY guarnieri
01/10/2015
Pag. 48 Ed. Vercelli
diffusione:309253
tiratura:418328
Prevenzione sotto casa con il camper
La prevenzione del Fondo Tempia ora viaggia anche su quattro ruote per raggiungere i valsesiani
direttamente sotto casa. Il Piano di prevenzione oncologica territoriale del Fondo Edo Tempia ora si integra
con l'attivazione dell'unità mobile di prevenzione, allestita grazie alla collaborazione di Rotary club e Inner
Wheel Valsesia, complementare al Centro prevenzione Tempia attivo all'ospedale di Gattinara.
L'unità mobile ambulatoriale, presentata ufficialmente lo scorso aprile all'ospedale di Borgosesia, offre visite
di prevenzione oncologica itineranti per garantire una copertura territoriale più ampia e capillare possibile,
anche attraverso la collaborazione dei medici di medicina generale, dei Comuni e delle farmacie di tutta la
Valsesia.
La prima tappa del camper è destinata alla popolazione di Alagna, Riva Valdobbia, Mollia e Campertogno;
l'ambulatorio mobile sarà ad Alagna, in piazza Grober, giovedì 15 dalle 10,30 alle 14 per le visite
dermatologiche per il controllo nei, a cura della dottoressa Linda Angeli; venerdì 16, dalle 9,30 alle 12,30, ci
saranno invece le visite otorino di prevenzione dei tumori naso, gola, orecchie, collo, con la dottoressa Maura
Deandreis. Le visite sono gratuite, ma vanno prenotate telefonando allo 015-351830 dal lunedì al venerdì
dalle 9 alle 18. [g.or.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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fondo edo tempia
01/10/2015
Pag. 43 Ed. Roma
diffusione:210842
tiratura:295190
Addio ricette rosse medico e farmacie parleranno on-line
Da oggi il nuovo sistema regionale per le prescrizioni: innovazione graduale, agli assistiti un codice per il ritiro
I DOTTORI POTRANNO INVIARE LE RICHIESTE PER I LORO PAZIENTI CON I PC E I TABLET: PIÙ
FACILE PER LE ASL CONTROLLARE LA SPESA
Mauro Evangelisti
Addio alla ricetta di carta. Sarà sostituita da quella che in Regione definiscono «dematerializzata». Tutto on
line. La novità parte da oggi, sarà comunque graduale e non deve preoccupare il cittadino, perché l'impatto
sarà limitato, a dovere dialogare con il computer saranno il medico e il farmacia. «Il processo - spiegano in
Regione - coinvolge i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le 1.500 farmacie di Roma e del
Lazio». Si parte con la prescrizione dei farmaci, seguiranno poi le ricette con la prescrizione di visite mediche.
Già c'è stata una fase sperimentale nella provincia di Viterbo, con l'adesione del 95 per cento dei medici. «Il
progetto - ricordano in Regione - permetterà la completa tracciatura informatica dell'attività di prescrizione del
medico e l'erogazione da parte della farmacia, determinando il controllo dell'appropriatezza prescrittiva in
tempo reale nonché una progressiva eliminazione di 60 milioni di ricette rosse annue, per il cui acquisto
spendiamo 1,5 milioni ogni anno, soldi che saranno reinvestiti». Come funziona il meccanismo? Il medico si
collegherà dal pc (e presto anche dai tablet e dagli smartphone) al sistema, caricherà la prescrizione on line
utilizzando il codice fiscale del paziente. A quest'ultimo sarà consegnato comunque un promemoria con cui
andrà in farmacia. Qui il farmacista rileverà con un lettore ottico tanto il codice fiscale, quanto il farmaco che il
medico ha prescritto. Per Regione e Asl sarà anche più semplice svolgere i controlli, soprattutto il
monitoraggio costante della spesa farmaceutica. «Aumenta anche la sicurezza degli assistiti - ricordano in
Regione in fase di erogazione dei medicinali da parte della farmacia: non ci può essere errore sul tipo di
medicinale e c'è un controllo tra ciò che viene erogato attraverso la lettura della fustella e quanto
effettivamente prescritto dal medico». LA CAMPAGNA Aggiunge il presidente della Regione, Nicola
Zingaretti: «Da gennaio introdurremo il fascicolo sanitario elettronico che andrà a riempire di contenuti la
tessera sanitaria. Così le persone potranno avere in tasca tutte le informazioni sulla propria storia medica».
Ieri è stata anche presentata la "Campagna ottobre rosa" per la prevenzione e la diagnosi dei tumori alla
mammella. «Per tutto il mese, oltre all'offerta del test per le donne in fascia di età target (50-69 anni), la
Regione e estende l'offerta di una mammografia di screening anche alle donne fuori fascia (45-49 e 70-74
anni), che non rientrano nei percorsi organizzati. Oltre ai centri di screening, sono 40 le strutture sanitarie che
hanno aderito all'iniziativa».
Foto: Zingaretti su un'eliambulanza
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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SANITÀ
01/10/2015
Pag. 15 Ed. Macerata
diffusione:165207
tiratura:206221
Una seconda vita per i farmaci non scaduti
PRENDE il via a Civitanova e Morrovalle il progetto 'Recupero farmaci validi non scaduti' grazie alla
Fondazione Banco Farmaceutico in collaborazione con i Comuni di Civitanova e Morrovalle, di Federfarma
Macerata, dell'Ordine Farmacisti di Macerata e il sostegno del Rotary Club di Civitanova. L'iniziativa è una
risposta alla richiesta di farmaci da parte degli enti caritatevoli che operano in provincia e assistono persone
in stato di disagio economico e sociale che non hanno la possibilità di acquistare i medicinali. Nel 2015 i 27
centri di aiuto presenti nel Maceratese hanno fatto richiesta alla Fondazione Banco Farmaceutico di oltre
6.530 confezioni di medicinali. Questo nuovo progetto permetterà di recarsi, a partire dal 12 ottobre, nelle tre
farmacie aderenti con i medicinali validi che non si utilizzano più, con non meno di 8 mesi di validità le cui
confezioni risultino integre. Dopo il controllo del farmacista, il donatore potrà depositare i medicinali
nell'apposito contenitore. I farmaci raccolti saranno destinati all'Opera Pia 'Antonio Gatti' di Montecosaro. Le
farmacie aderenti sono: la Comunale di Morrovalle in via Pertini 30, la Comunale 3 di Civitanova in via
Mandela 6, la Comunale 5 di Civitanova in via Ginocchi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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IL PROGETTO
01/10/2015
Pag. 46 Ed. Venezia
diffusione:86966
tiratura:114104
Lasciate le ricette a casa, Auchan perde la farmacia. Lunedì pomeriggio il Consiglio di Stato ha emesso la
sentenza con la quale è stata ritenuta illegittima l'apertura della farmacia di Ames all'interno del centro
commerciale di Zelarino, vista la distanza inferiore di 1.500 metri rispetto ad un'altra rivendita. Così,
dall'altroieri mattina, le serrande della farmacia non si sono riaperte, esattamente un anno dopo dalla sua
inaugurazione del 29 settembre 2014. «La sentenza del Consiglio di Stato chiude la questione - commenta
l'amministratore unico della società comunale, Pietro Lotto -. Va detto che non è stata bocciata Ames, ma
l'atto amministrativo prodotto dalla Regione che consentiva di aprire questa rivendita all'interno di Auchan». I
ricorsi al Tar (che avevano già fatto chiudere la farmacia per un giorno a fine 2014) erano stati presentati da
alcuni farmacisti, Federfarma, Codacons e dieci associazioni di volontariato che avevano anche raccolto
16mila firme contro l'apertura nel centro commerciale di Zelarino.
Se dall'altroieri la farmacia non è più in funzione, ora Regione, Comune, Asl 12 e Ames si incontreranno
attorno ad un tavolo per capire cosa fare. La sentenza del Consiglio di Stato è inappellabile, ma potrebbero
esserci novità. Pietro Lotto ne è convinto: «Sarà il sindaco Brugnaro a decidere come procedere, ma
personalmente sono pronto a fare tutto il possibile per riaprire questo servizio ai cittadini». (f.fen.)
© riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Auchan, il Consiglio di Stato chiude la farmacia La rabbia di Ames: «Per
noi non è finita»
01/10/2015
Pag. 21 Ed. Genova
diffusione:103223
tiratura:127026
Furti di ricette in bianco per vendere antidolorifici
Scoperta una truffa da 200 mila euro, i Nas hanno arrestato cinque persone
G. FIL.
«SONO andata nello studio diceva al telefono - è stato difficile perché c'era un sacco di gente». Ma ce l'aveva
fatta Cinzia Aprile, cuoca di 54 anni, a portare via il timbro e alcune ricette rosse, ancora da compilare, di un
medico di famiglia. Gianluca Pitto, suo complice, quelle ricette invece le compilava, per consegnarle in
farmacia e ritirare un antidolorifico potentissimo (da rivendere sottobanco) che negli Stati Uniti chiamano
"l'eroina dei montanari". Era cos ì esperto che a volte riusciva a indicare il codice di esenzione per patologia e
quindi a non pagare nemmeno il ticket di due euro. Il farmaco è l'Oxycontin, prescritto spesso ai malati di
cancro, molto costoso (90 euro a confezione) che può essere utilizzato soltanto se rientra in un piano
terapeutico ed è mutuabile. Spesso viene usato dai tossicodipendenti, perché agisce sul sistema nervoso
quasi come l'eroina o l'oppio. L'indagine dei carabinieri del Nas è andata avanti per sei mesi e alla fine cinque
persone quattro uomini e una donna sono state arrestate: due sono in carcere e tre agli arresti domiciliari. In
cella sono finiti: Gianfranco Campanella, 57 anni e proprio Gianluca Pitto, 48 anni, mentre gli arresti
domiciliari sono stati concessi a Cinzia Aprile, Marco Ceccarini, idraulico di 44 anni, e Andrea Zampini, 47
anni. I reati contestati sono: truffa al servizio sanitario nazionale, furto aggravato, falso e ricettazione.
L'indagine è stata coordinata dal pubblico ministero Biagio Mazzeo, che da qualche settimana è stato
promosso procuratore capo di Lanusei, in Sardegna. Il danno stimato dai carabinieri si aggira intorno ai 200
mila euro, ma il giro potrebbe essere più ampio e coinvolgere altre Asl liguri. Le ricette e i timbri sono stati
rubati al San Martino dove venivano prenotate le visite specialistiche, ma anche negli studi di alcuni medici di
famiglia di Sturla e Albaro, e in un caso persino al Gaslini. Non sono coinvolti medici, farmacisti e dipendenti
degli ospedali per il furto delle ricette, che in alcuni casi venivano cedute in cambio di flaconi di metadone.
L'operazione è denominata "Bon bon" perché in un'intercettazione uno dei clienti dell'antidolorifico (ogni
confezione veniva venduta ad almeno 70 euro) dice: «Vengo a prendere i bon bon».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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COLPI A SAN MARTINO E NEGLI STUDI MEDICI
01/10/2015
Pag. 28 Ed. Caserta
diffusione:79573
tiratura:108314
Rapinavano tir di farmaci e pesce Presi gli specialisti
Operazione dei carabinieri, 31 gli indagati Bottino da 2 milioni e mezzo: 20 colpi in 10 mesi
INVIATA AVERSA. Mary Liguori Farmaci Una rete di informatori piazzava in ospedali e farmacie i medicinali
rubati © RIPRODUZIONE RISERVATA Ogni singola rapina veniva commissionata e, dal momento
dell'assalto, sino a quello della ricettazione, a volte passavano meno di due giorni. La merce spariva in fretta
perché, commercianti e grossisti, forse anche informatori farmaceutici «conniventi», chiedevano una data
merce e la acquistavano subito, per immetterla nei canali di vendita paralleli. Veloci, organizzatissimi,
scientifici, ma non quanto i carabinieri che sono riusciti in meno di dieci mesi a stringere il cerchio intorno alla
banda di rapinatir che ha seminato il terrore tra gli autotrasportatori in transito per la Campania. Sedici
persone sono finite in carcere, undici ai domiciliari e per quattro è stato disposto l'obbligo di presentazione
alla pg. È questo il bilancio del blitz che nella notte di ieri ha visto i militari dell'Arma sgominare una banda di
specialisti degli assalti ai tir. Un gruppo feroce, spietato, capace di entrare in possesso delle merci più
svariate con un modus operandi quasi paramilitare. Dai farmaci ai capi d'abbigliamento, dal pesce surgelato
ai prodotti tecnologici. In dieci mesi, sono stati rapinati beni per un valore complessivo pari a 2 milioni e
mezzo di euro. Cifre da capogiro raggiunte in venti assalti, tanti sono quelli ricostruiti, cifre dalle quali è già
stato sottratto il «pedaggio» che la banda pagava ai vari clan per poter assaltare i camion in transito in
territori sotto l'influenza della criminalità organizzata. E benché in questa indagine le cosche poco o niente
c'entrano, ma va detto che i carabinieri della compagnia di Marcianise (guidata dal capitano Nunzio Carbone)
hanno catturato nell'ambito della stessa inchiesta anche Pasquale Capriolo, del clan Sarno di Ponticelli: sotto
mentite spoglie (il suo alias, con tanto di documenti falsi, era Pasquale Esposito) ha partecipato agli assalti
fino al mese di maggio. Questo almeno è quanto sostiene il gip Isabella Confortina che ha accolto la tesi
accusatoria tratteggiata dalla procura di Napoli Nord (diretta da Francesco Greco e dall'aggiunto Domenico
Airoma), ed ha spiccato le trentuno misure restrittive su richiesta dei pm Stefania Faiella e Giovanni Corona.
Sono venti gli episodi ricostruiti grazie ad un lavoro d'indagine rapido e soprattutto «indolore». Lo ha
sottolineato in conferenza stampa il colonnello Giancarlo Scafuri, comandante del Provinciale di Caserta. «Le
rapine sono reati odiosi che spesso sfociano in fatti di sangue e il nostro territorio non è purtroppo estraneo a
questo fenomeno. Nel corso delle indagini sono emersi momenti di grande pericolo, ma si è riusciti ad evitare
che ci fossero feriti e questo è un obiettivo che l'Arma ha inteso centrare assieme alla celerità del lavoro di
investigazione, che ha permesso di procedere agli arresti prima che la banda riuscisse a colpire ancora».
Particolarmente violento era infatti il modus operandi del gruppo. Il commando armato assaltava il tir e poi
legava e imbavagliava l'autotrasportatore di turno che veniva costretto a salire nelle auto coi banditi, steso a
faccia in giù sotto i sedili. Di solito la vittima veniva abbandonata in aperta campagna, a chilometri di distanza
dal luogo dell'assalto. E, soffermandosi su questo aspetto, il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, ha
sottolineato il ruolo fondamentale che hanno svolto le intercettazioni ambientali. «In un caso risalente al 24
marzo scorso, i carabinieri hanno ascoltato in diretta una rapina, le minacce al camionista, costretto dai
banditi a sdraiarsi a faccia in giù nell'autovettura che era appunto monitorata», ha detto Greco. Non solo
bruta violenza, però, ma anche tecnica «scientifica», quasi paramilitare. Lo ha spiegato il procuratore
aggiunto, Airoma. «La banda disponeva di un jammer potentissimo capace di disattivare allarmi e antifurti
satellitari». E non è finita. «Le indagini sono ancora in corso, si tratta di una banda estremamente articolata
come si evince dalle merci rapinate: dai farmaci a pesce congelato. C'era una domanda preesistente:
l'organizzazione godeva di una rete di commercianti che compravano la merce rubata, quindi l'importanza del
controllo del territorio deve essere costante per garantire le condizioni minime del vivere civile», ha concluso.
Il valore dei farmaci rapinati, tra i quali anche antitumorali, ammonta a 700mila euro. Verrà tutto distrutto: lo
stabilisce la legge perché sono potenzialmente pericolosi in quanto non tenuti nelle condizioni indicate. Ma,
l'ipotesi inquietante è che molti di quei medicinali siano finiti, attraverso informatori farmaceutici conniventi,
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Il blitz dell'Arma
01/10/2015
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 01/10/2015
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anche in strutture pubbliche come ospedali, cliniche, e nelle farmacie, e che quindi siano stati somministrati a
ignari pazienti. Una zona grigia, dunque, che trova il suo sviluppo paradossale nella storia di una delle vittime
che, dopo aver subito l'assalto si è affiliato al gruppo, facendo da basista; lavorava per una società di
trasporti. D'altronde, i particolari sulle indagini ricostruiscono una organizzazione nella quale ciascuno aveva
un proprio ruolo. «La mente del gruppo era Antonio Ostinato, di Ponticelli, che evadeva sistematicamente dai
domiciliari cui era detenuto e coordinava le riunioni precedenti i raid, forniva le targhe dei tir e informazioni sul
tipo di carico al commando incaricato di compiere l'assalto», ha spiegato il capitano Nunzio Carbone. «L'altra
fazione era invece diretta da Giacinto Rotondo, di Pagani, che si occupava dell'aspetto logistico in termini di
deposito e stoccaggio della merce rapinata». Il blitz di ieri notte potrebbe essere solo un punto di partenza:
c'è il sospetto che quanto emerso in dieci mesi di indagini possa essere solo la punta di un iceberg. Blitz
Durante la notte carabinieri in azione a Caserta, Napoli e Salerno
PROFESSIONI
3 articoli
30/09/2015
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PuntoEffe
SEGNALI DI RIPRESA
Indicazioni confortanti dal mercato dell' automedicazione
ELENA FOLPINI*
Il mercato deil'automedicazione, nel primo semestre dell'anno, è stato un attore davvero importante all'interno
dello scenario della farmacia, che, dopo alcuni anni di continua flessione, sta finalmente iniziando a registrare
segnali di stabilità. Se guardiamo ai risultati complessivi, nei dodici mesi mobili terminanti a giugno 2015, si
osserva una lieve crescita del fatturato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, +1,2 per cento,
tendenza confermata pienamente nell'ultimo semestre (gennaio-giugno 2015; +2 per cento), ( grafico 1). Nel
confronto con il primo semestre 2014, il primo semestre 2015 risente infatti di una maggiore incidenza della
patologia nei mesi invernali e contemporaneamente dell'assenza di nuove scadenze brevettuali rilevanti,
elemento questo che così pesantemente aveva inciso sui risultati degli anni scorsi. Restano i due punti fermi
che avevamo già osservato l'anno passato, il primo negativo e il secondo positivo per la farmacia: la criticità
dei margini legati al farmaco etico, da cui dipende ancora buona parte del fatturato, e la generale stabilità
nell'afflusso e nella domanda. Questa si deduce dal numero e dalla composizione degli scontrini medi
giornalieri, influenzati, come sempre, più dai giorni di chiusura, dalle condizioni metereologiche e dalla
patologia, che dalla migrazione del cittadino verso altri canali distributivi, almeno per la parte più legata alla
salute e alla prevenzione ( grafico 2). In questo senso e per leggere correttamente le dinamiche legate alla
domanda, nell'analisi del mercato deil'automedicazione, è utile allargare il perimetro oltre che ai soli Otc e
Sop, alle categorie dì prodotti assimilabili per destinazione d'uso e forma farmaceutica, tra gli integratori, i
dispositivi e il parafarmaco a uso dermatologico (come gli antipruriginosi, i prodotti per l'herpes labiale, gli
antisettici e i disinfettanti), Questo mondo vale per la farmacia media circa 315.000 euro l'anno, con un trend
del +6,0 per cento sull'anno mobile; la quota a fatturato del puro Otce Sop è intorno al 44 per cento mentre la
parte di integratori, dispositivi e parafarmaco rappresenta circa il 56 per cento ( tabella 1). CLASSIFICHE Tra
le prime cinque aree terapeutiche, in ordine di fatturato decrescente degli ultimi dodici mesi mobili, troviamo
in prima posizione quella dei prodotti per il sistema respiratorio, in crescita del 10 per cento, a conferma
ancora della elevata incidenza della patologia nella stagione invernale. Al secondo posto i gastrointestinali
con un +7,4 per cento. Seguono le vitamine, i sali e i tonici con +2,7, gli antidolorifici (+7,0) e ai quinto posto i
dermatologici (+1,9), Tra le altre aree terapeutiche, seppur di minore importanza in termini di volumi di
vendita, spiccano per trend positivi sull'anno gli urologici (+8,7 per cento) e il sistema nervoso (+6,4). Anche
guardando alle principali aziende, tra le prime dieci, praticamente tutte registrano risultati in crescita, in alcuni
casi anche a doppia cifra (Aboca e Reckitt & Benckiser, con +13,3 e +16,4 per cento, rispettivamente). A
guidare la classifica è Angelini con un ottimo +5,0 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,
seguita da Sanofi, il cui trend è ancora più significativo (+8,7) (tabella 2). Anche tra i top 10 brand per
fatturato, si leggono risultati molto positivi, a partire da Tachipìrina, con il +10,2 per cento, seguita da
Enterogermina (+15,6), Al terzo posto sì colloca Voltaren, seguito da Enterolactis, Aspirina, Fluibron, Polase,
Multicentrum, Armolipid e Daflon (tabella 3). Entrando nel dettaglio del sistema respiratorio, possiamo
analizzare i risultati dei principali gruppi terapeutici, di cui i primi quattro coprono oltre l'SO per cento a
fatturato: sono i prodotti per la tosse, gli antipiretici, i prodotti per la gola e i decongestionanti nasali, tutti con
crescite molto significative, Tra i prodotti per la tosse si registrano, tra l'altro, risultati davvero eccezionali (da
un +39,8 per cento di Fluifort, a un +22,2 di Grintuss, per finire con un +19,0 di Bronchenolo Verelibron) (
tabella 4). Nell'area dei gastrointestinali sono i primi tre gruppi terapeutici a coprire oltre l'80 per cento del
mercato, con i probiotici in testa e in crescita del +9,2, seguiti dai lassativi, stabili, e dagli antiacidi, con un
trend del +17,6 per cento. Nei probiotici si conferma leader di mercato Enterogermina, con una quota del 21,5
per cento, seguita da Enterolactis, con una quota del 10,8 per cento e una crescita del 10,4 e, al terzo posto,
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PRIMO PIANO / MERCATO
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da Lactoflorene, pure in leggera crescita (+2,7), Nella classe dei lassativi non si evidenziano risultati
significativamente positivi, mentre il segmento degli antiacidi registra addirittura un +17,6 per cento con il
prodotto leader (Maalox), in crescita del 6,6, e il secondo brand, Gaviscon, con un+38,3. Nel gruppo delle
vitamine, sali e tonici, in crescita del 3,8 per cento, positive le performance delle tre referenze di Betotal e dei
due prodotti al quarto e quinto posto, Biochetasi (+41,8 per cento) e Benexol (+14,6). Chiudiamo la
panoramica con gli antidolorifici, quarta area terapeutica in ordine di fatturato decrescente: con una quota del
10,9 per cento a valore, registra nell'insieme un ottimo andamento (+7). Tra le principali sottocategorie, sono
gli analgesici a ottenere la crescita migliore (+10,4 per cento) mentre tra i brand si distinguono le performance
di Momentact (+11,4), Okitask (+44) e Aspirina (+39,1 ) (tabella 5). I DRIVER In questo breve quadro
abbiamo visto come il mercato dell'automedicazione, nelle sue principali aree terapeutiche e prodotti, sia
stato influenzato dall'incidenza della patologia, significativamente maggiore nel primo semestre di quest'anno
rispetto al 2014. È altresì vero che l'andamento di questo comparto è sostenuto da altre importanti condizioni,
che, in un momento di aumento della domanda, ne hanno certamente enfatizzato i risultati: gli investimenti
promozionali, che migliorano la notorietà dei marchi, le attività di formazione medico-scientifica, e, non ultima,
la capacità di consiglio al banco del farmacista sono tutti driver fondamentali di cui occorre tener conto
nell'analisi. • *direttore operativo di New Line Ricerche di Mercato Gennaio-giugno 2015 Andamento del
fatturato nei principali comparti Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie
Italiane, dati medi per farmacia, gennaio - giugno 2015 Grafico 1
Andamento ingressi medi giornalieri 350 300 250 - 200 150 2012 2013 -2014 -2015 feb mar apr mag giù lug
ago set nov die Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, dati
medi per farmacia, aggiornamento a giugno 2015 Grafico 2
Classifica aree terapeutiche (anno mobile terminante a giugno 2015) fatturato trend quota % j
AUTOMEDICAZIONE TOTALE 315.380 +6,0% 100,0 SISTEMA RESPIRATORIO 60.924 +10,0% 19,3
GASTROINTESTINALI 58.455 +7,4% 18,5 VITAMINE, SALI E TONICI 41.870 +2,7% 13,3 ANTIDOLORIFICI
34.257 +7,0% 10,9 DERMATOLOGICI 24.894 +1,9% 7,9 SISTEMA CARDIOVASCOLARE 24,790 +5,7% 7,9
OFTALMOLOGICI 19.838 +4,7% 6,3 GINECOLOGICI 15.510 +3,9% 4,9 STOMATOLOGICI 7,318 +1,4% 2,3
SISTEMA NERVOSO 7.056 +6,4% 2,2 UROLOGICI 5.746 +8,7% 1,8 OTOLOGICI 2.038 -2,2% 0,6 ALTRE
AREE TERAPEUTICHE 12.681 +5,3% 4,0 Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione
delle farmacie Italiane, dati medi per farmacia, anno mobile luglio 2014 - giugno 2015 Tabella 1
Classifica aziende (Mat: luglio 2014-giugno 2015) I TOP 10 AZIENDE fatturato +/-% fatt quota % f a t t i
ANGELINI 16,873 +5,0% 5,3 SANOFI 13.066 +8,7% 4,1 BAYER 12.001 +3,5% 3,8 NOVARTIS 11.387
+5,8% 3,6 JOHNSON & JOHNSON 8.132 +5,2% 2,6 PFIZER 7.663 -2,7% 2,4 BOEHRINGERINGELHEIM
7.146 +4,0% 2,3 ABOCA 6.943 +13,3% 2,2 RECKITT BENCKISER 6.195 +16,4% 2,0 ALFA WASSERMANN
5.969 +7,5% 1,9 Fonte: Campione New Line rappresentativo delia popolazione delle farmacie italiane, dati
medi per farmacia, luglio 2014 - giugno 2015 Tabella 2
Classifica generale prodotti (Mat: luglio 2014-giugno 2015) I TOP 10 BRAND fatturato +/-%fatt quota % fatt I
TACHIPÌRINA 5,943 +10,2% 1,9 ENTEROGERMINA 5.707 +15,6% 1,8 VOLTAREN 4.341 +8,7% 1,4
ENTEROLACTIS 2.840 +10,4% 0,9 ASPIRINA 2.741 +10,8% 0,9 FLUIBRON 2.520 +13,0% 0,8 POLASE
2.505 -17,3% 0,8 MULTICENTRUM 2.500 +1,2% 0,8 ARMOLIPID 2.190 +3,7% 0,7 DAFLON 2.171 +1,8%
0,7 Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie Italiane, dati medi per
farmacia, luglio 2014 - giugno 2015 Tabella 3
Classifica prodotti per il sistema respiratorio (Mat: luglio 2014-giugno 2015) fatturato +/-% fatt quota % fatt I
SISTEMA RESPIRATORIO 60.924 +10,0% 100,0 PRODOTTI PER LA TOSSE 17.204 +13,4% 28,2
ANTIPIRETICI 15.322 +8,9% 25,1 PRODOTTI PER LA GOLA 9.705 +8,2% 15,9 DECONGESTIONANTI
NASALI 7.305 +6,7% 12,0 SOLUZIONI SALINE 5.656 +8,7% 9,3 COADIUVANTI LE FUNZIONI
IMMUNITARIE 4.299 +10,7% 7,1 UNGUENTI BALSAMICI 532 +5,7% 0,9 PATOLOGIE INVERNALI,
MUCOLITICIE BALSAMICI 442 +30,8% 0,7 ANTISTAMINICI 288 +1,2% 0,5 ALTRO SISTEMA
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RESPIRATORIO 171 +23,2% 0,3 Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle
farmacie italiane, dati medi per farmacia, anno mobile luglio 2014 - giugno 2015 Tabella 4
Classifica antidolorifici-analgesici (Mat: luglio 2014-giugno 2015) fatturato +/-% fatt quota % fatt I
ANTIDOLORIFICI - ANALGESICI 10.382 +10,4% 100,0 MOMENT 2.151 -4,3% 20,7 MOMENTACT 1.799
+11,4% 17,3 OKITASK 1.286 +44,0% 12,4 ASPIRINA 824 +39,1% 7,9 BUSCOFEN 505 +0,9% 4,9
NUROFEN 475 -4,6% 4,6 KETODOL 445 -10,4% 4,3 ENANTYUM 443 +0,1% 4,3 BUSCOFENACT 389 » >
3,7 SPIDIDOL 302 -0,5% 2,9 Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie
italiane, dati medi per farmacia, anno mobile luglio 2014 - giugno 2015 • • • • • • • • • • • • • • Tabella 5
ELABORAZIONI E DATI A CURA DI NEW LINE RICERCHE DI MERCATO I dati riportati nell'articolo si
riferiscono alle vendite rilevate su un campione di 5,400 farmacie, statisticamente rappresentativo del
mercato italiano. I valori nelle tabelle e nei grafici indicano la vendita media ponderata per farmacia, La
suddivisione nelle principali categorie del farmaco e del parafarmaco è realizzata a partire dalla Banca Dati
Federfarma e perfezionata attraverso uno studio continuo mirato alla costruzione di mercati omogenei per
area terapeutica e per bisogni di consumo.
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PuntoEffe
Il capolavoro della cultura scientifica
dì GIUSEPPE TANDOI
Si può affermare, senza tema di smentita, che LIInformatore Farmaceutico sia un capolavoro della storia e
della cultura scientifica sui farmaci e i prodotti salutistici. Denso di informazioni esaustive, puntuali, aggiornate
per medici e farmacisti, dal 1941 in poi. Cambiano gli scenari, si presentano nuove sfide, ma resta un punto
fermo il supporto offerto da Uinformatore Farmaceutico a decine di migliaia di professionisti che
quotidianamente si prendono cura della salute degli Italiani. Settantacinque anni, un traguardo di grande
rilievo che Edra ha deciso di festeggiare facendo dell'edizione 2015 un'edizione speciale, con una veste
grafica unica e irripetibile. Di qui l'idea di un concorso indetto per illustrare la copertina del volume, cui hanno
partecipato 400 artisti, A uscire vincitore è stato Alex Braga, con la sua "Chimica.Perfetta". Lopera è il
risultato di un lavoro meticoloso di ricerca storica da parte dell'artista che ha recuperato, attraverso
collezionisti specializzati, le confezioni dei prodotti farmaceutici più noti dell'ultimo secolo. Le confezioni,
ritagliate e riorganizzate secondo un preciso disegno cromatico, sono state sovrapposte a una sfera di 30 cm
di diametro, simbolo di globalità e perfezione, TESTIMONIANZE Due piacevoli flash legati alla pubblicazione,
sul filo della memoria: «Uinformatore me lo ricordo da quando ero bambino, nei primi anni Sessanta. Andavo
nella farmacia di mia madre e mi divertivo a leggere le indicazioni dei farmaci. Nel 1970 mi sono iscritto a
Medicina a Pavia e ora sono medico di base a Sesto San Giovanni. Mi piacerebbe tanto avere una copia di
quegli anni per sfogliarlo e tornare indietro nel tempo». (Medico specializzato in Medicina estetica, Pediatria e
Neonatologia) «Collegno 1999, inizio della carriera medica, servizio di urgenza/emergenza sanitaria: ricordo
di aver consultato il manuale pocket de L'Informatore Farmaceutico mentre iniziavo a prescrivere la terapia
farmacologica su ricettario Ssn dopo le prime visite mediche. Utilissimo, sintetico ed essenziale, trovai subito
per il manuale uno spazio nella mia borsa medica regalatami dopo l'esame di laurea all'Università di
Catania». (Medico di medicina generale.) IN TRE VOLUMI Uinformatore Farmaceutico - i cui contenuti sono
tratti, nella loro totalità, dalla banca dati Codifa - si articola in tre volumi: "Medicinali", "Prodotti salutistici" e
"Indirizzi", Il primo, dedicato ai farmaci veri e propri, presenta un ampio spettro di informazioni: • testi di
indicazioni e posologia, tratti dalla scheda tecnica (RCP); • farmaci equivalenti con Indicazioni e Posologia
della molecola equivalente; • icone relative a controindicazioni, uso in gravidanza e allattamento e
precauzioni per la guida e l'uso di macchinari; • richiamo a possibili interazioni con altre specialità medicinali;
• informazioni commerciali (prezzo, ricetta, classe Ssn, limitazioni alla vendita); • indici per sostanza e per
ATC, di ausilio alla ricerca dei prodotti e degli eventuali analoghi, Il volume Indirizzi invece è una guida alle
aziende, ai grossisti e ai distributori che operano nel settore. Il volume "Prodotti salutistici", infine, è un valido
supporto quotidiano nella scelta e nell'utilizzo degli integratori alimentari. In esso si trovano raccolte schede
dettagliate relative a indicazioni, ingredienti, eventuali allergeni, avvertenze, modalità d'uso di integratori,
alimenti, cosmetici, dispositivi medici, prodotti erboristici e molto altro, La novità di maggio rilievo è la sezione
sulle interazioni tra alimenti, sostanze vegetali e farmaci. L'invecchiamento della popolazione, la
polifarmacoterapia, l'utilizzo di prodotti salutistici a base di sostanze di origine vegetale e il crescente ricorso
all'automedicazione sono solo alcuni dei fattori che maggiormente influiscono sulla probabilità di generare
interazioni tra le specialità o gli alimenti assunti. Il professionista che necessita di informazioni affidabili e
complete trova quindi nell' Informatore Farmaceutico un valido strumento di approfondimento che lo supporta
nella risoluzione dei problemi legati alla pratica quotidiana. •
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Iniziative
30/09/2015
Pag. 54 N.14 - 22 settembre 2015
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Un modello di business
L'Angolo elei Diabetico e le altre iniziative di Harmonium Pharma , A colloquio con il presidente Ugo
Cosentino
GIUSEPPE TANDOI
L'azienda nasce dal mio desiderio di realizzare un sogno che avevo coltivato negli ultimi dieci anni di
militanza nelle multinazionali del farmaco. Volevo creare un'azienda più umana, ispirata a valori che
rispecchiassero la mia visione della vita e del lavoro, Alla base di tutto l'identificazione con una patologia con
la quale ho un'affinità di carattere familiare, il diabete, e soprattutto con coloro che ne soffrono, Al centro del
progetto c'è quindi il paziente diabetico, con le sue necessità e i suoi desideri». Al termine dei suoi vent'anni
nelle big pharma Ugo Cosentino era presidente e amministratore delegato di Pfizer Italia; in altre parole si
trovava a capo della filiale italiana del primo gruppo farmaceutico mondiale. Poteva proseguire la carriera di
top manager ma ha preferito optare per una strada meno battuta, quella che lo ha condotto a fondare
Harmonium Pharma, E il passo, da manager a imprenditore, non è certo breve; «Non è stata una
passeggiata ma quel che conta è avere ben chiari fin dall'inizio i propri obiettivi», UN ANGOLO NON SOLO
FISICO «Gli sviluppi, in questi primi due anni di vita, sono stati molto positivi, nel senso che siamo riusciti a
fornire agli utenti della farmacia un'offerta che prima non c'era, Al momento parliamo di dodici referenze in
catalogo ma soprattutto di una gamma di servizi finalizzati al supporto a 360 gradi della patologia cronica.
Ottimi i risultati finora in termini di fidelizzazione e poi c'è l'Angolo del Diabetico, il progetto che abbiamo
lanciato in Italia nel settembre del 2014, Da allora, cioè in un anno, siamo riusciti a stringere accordi in
ventitré Paesi per l'implementazione all'estero di tale modello, Questo ci fa capire che la nostra attività va a
riempire un vuoto esistente dentro ma anche fuori dai confini nazionali». Detto per inciso, il progetto ha vinto il
#NextPharmacyContest in occasione dell'edizione 2015 di FarmacistaPiù. «Tengo a sottolineare che Langolo
del diabetico è un concept che non si riferisce soltanto a uno spazio fisico, all'interno della farmacia, dove
trovare tutti i prodotti per il diabete; dispositivi medici, dermocosmetici, integratori e, a breve, anche una linea
di prodotti alimentari. Si tratta di un ambito più ampio, volto a produrre benefici nei confronti dei nostri due
interlocutori primari: la farmacia e il diabetico». Riguardo al farmacista l'obiettivo è quello di contribuire a
trasformarlo da gestore della ricetta medica a imprenditore della salute, Nel caso specifico il diabetico vede il
proprio medico poche volte all'anno mentre si reca in farmacia frequentemente per acquistare i prodotti di cui
necessita. «Dai nostri gruppi di ascolto ci arrivano gli echi dell'insoddisfazione di molti diabetici per la
mancanza di assistenza che riscontrano in farmacia, con particolare riferimento ai prodotti utili a migliorare la
qualità della vita del paziente, come quelli che offre Harmonium Pharma. E così ci muoviamo su due fronti: da
un lato un percorso formativo dedicato ai farmacisti, dall'altro eventi educativi, sempre in farmacia, destinati ai
pazienti. In questo modo le farmacie che aderiscono a Llangolo del Diabetico diventano farmacie
specializzate in questa patologia e come tali vengono riconosciute dal pubblico, Naturalmente non vi è alcuna
volontà, da parte del farmacista, di sostituirsi al diabetologo, semmai di integrarne l'attività», UN'AZIENDA,
UNA PATOLOGIA Qual è la peculiarità di Harmonium Pharma? «Sono due gli elementi fondamentali: il fatto
che siamo focalizzati su una singola patologia e il discorso della prossimità con il paziente. Non possiamo
definirci un'azienda con il paziente al centro se poi non abbiamo un'intima conoscenza delle sue esigenze.
Cosa che cerchiamo di fare attraverso i nostri gruppi di ascolto. E proprio da questa esperienza ha avuto
origine il sito www.diabetiamoci.it, una community virtuale nella quale i pazienti si confrontano tra di loro e
con esperti della patologia, con i quali comunicano tramite videochat periodiche. Uno strumento in più per
favorire il cammino terapeutico e la convivenza con la malattia». Molto sviluppate negli Usa, queste
community sorto ancora agli albori in Italia. Cosentino le considera uno ulteriore luogo dove confrontarsi e
ricevere supporto, al di là degli incontri periodici con il proprio diabetologo». Quanto ai prodotti, una recente
acquisizione di Harmonium Pharma, cui Cosentino tiene molto, è Difoprev, un dispositivo medico brevettato a
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Intervista a...
30/09/2015
Pag. 54 N.14 - 22 settembre 2015
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livello internazionale e basato sulla tecnologia Harmowear(TM). Tale tecnologia innovativa sfrutta una varietà
di tessuti indossabili per garantire un assorbimento ottimale transdermico di un dato principio attivo. «Si tratta
di una calza, che attraverso il sistema della microincapsulazione di principi attivi, rilascia per tre giorni,
aderendo alla pelle del piede, il principio attivo, conferendo elasticità, idratazione e cicatrizzazione, Studi
scientifici hanno già dimostrato la maggiore efficacia di questi dispositivi rispetto a creme, gel e prodotti
analoghi. Lo lanceremo a livello internazionale nei prossimi mesi». Già consolidata è la linea di integrazione
alimentare, a partire dal prodotto di punta, Glucosprint, una soluzione liquida studiata per la gestione
dell'ipoglicemia del diabetico, che ha il vantaggio di non causare picchi glicemici molto pericolosi per il
paziente, Ci sono poi i due integratori di supporto per chi soffre di retinopatia diabetica e neuropatia diabetica
e infine il Multibetix, un integratore alimentare a 360 gradi. OLTRE CONFINE Lallargamento oltre i confini
nazionali degli interessi dell'azienda non è un fatto estemporaneo ma fa parte del modello di business che
Harmonium Pharma - società con sede a Londra - intende proporre fin dalla sua nascita: «In Italia
implementiamo la nostra visione strategica, è il Paese nel quale avviamo i nostri progetti, valutandone i pregi
e gli aspetti da migliorare. Lobiettivo finale è quello di creare un modello replicabile a livello internazionale: ai
nostri partner distributivi stranieri vendiamo non solo un prodotto ma un pacchetto innovativo di servizi,
formazione, strumenti di marketing. In sintesi, esportiamo il modello Harmonium», E la farmacìa?
«Rappresenta, lo ripeto, un elemento fondamentale nel nostro progetto, Certo occorre che il titolare dì
farmacìa operi in un'ottica totalmente rinnovata, imprenditoriale, che sappia cioè "cavalcare" il cambiamento,
senza farsene travolgere. Più in generale, è tutto il sistema del farmaco che deve evolvere, aziende
comprese, prendendo atto che le entrate derivanti dalla spesa convenzionata saranno sempre più esigue. Un
fenomeno prevedibile da tempo ma che ha colto un po' tutti di sorpresa. È tutto il sistema a essere in ritardo
in fatto di innovazione. Da parte mia, la sfida che ho voluto intraprendere è stata quella di ricavare uno spazio
per una piccola azienda in un mercato importante come quello che si muove attorno alla prima patologia
cronica al mondo. Tornando alle farmacie, ognuna di esse deve avere la sua caratterizzazione, deve essere
capace di fidelizzare i clienti in ragione dei servizi che offre, Non è mai troppo tardi, ma occorre volontà di
cambiare e coraggio. Questo significa fare impresa, sia sul versante industriale sia su quello della farmacia,
che io considero tuttora un canale denso di opportunità. In caso contrario non avrei creato un'azienda come
Harmonium Pharma», •
Foto: Ugo Cosentino, presidente di Harmonium Pharma
Foto: Non possiamo definirci un'azienda con il paziente al centro se poi non abbiamo un'intima conoscenza
delle sue esigenze
PERSONAGGI
7 articoli
29/09/2015
Pag. 4
diffusione:38000
Influenza, a giorni il vaccino in farmacia
Comprese le donne incinta. Proprio tra di loro, lo scorso anno, sono stati registrati 11 casi gravi di influenza,
ma nessuna era vaccinata ed una è morta. Da settimane il Ministero della Salute ha inviato una circolare con
le raccomandazioni per la prevenzione e il controllo della diffusione dell ' epidemia. Accanto al vaccino, l '
altra arma, ricorda, è un semplice gesto quotidiano: lavarsi spesso le mani. Il ceppo principale che ci
accompagnerà nell ' inverno 2015-2016 è l ' H1N1, protagonista già delle passate stagioni. Il nuovo appello a
vaccinarsi contro quello che viene definito «un problema di sanità pubblica» che provoca ogni anno circa
40.000 morti nell ' Unione Europea, soprattutto tra gli anziani, è accompagnato da dati epidemiologici. Il virus
A H1N1, pur se isolato già nel 2009, si è dimostrato, lo scorso anno, ancora aggressivo. La stagione
influenzale 2014-2015, infatti, è stata caratterizzata da un ' incidenza medio-alta, con 108 ammalati ogni
1.000 assistiti. Parecchi quelli gravi, 485, e 160 i decessi rispetto ai 93 episodi gravi, dei quali 16 decessi, del
2013-2014. Solo il 7,6% dei casi gravi segnalati, però, sottolinea il documento elaborato dalla Direzione
Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero, si era sottoposto a profilassi a inizio stagione. - Conto alla
rovescia per l ' arrivo del nuovo vaccino antiinfluenzale in farmacie e ospedali. L ' obiettivo è quello di
dimenticare la stagione passata, " anno orribile " della prevenzione quando la notizia di un lotto
potenzialmente pericoloso causò un crollo delle vaccinazioni ma anche un aumento delle morti per
complicanze legate al virus. A giorni, ha confermato la presidente di Federfarma, Annarosa Racca ,
comincerà la distribuzione nelle quasi 17 mila farmacie di tutta Italia: «non si deve avere paura delle
vaccinazioni» ' ha detto Racca, ricordandone l ' importanza e per le persone fragili e croniche.
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H1N1 IL NEMICO DI STAGIONE
01/10/2015
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Bomba Telecardiologia Emiliano dà il via libera
Allarme per la telecardiologia. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ieri sera ha presieduto una
riunione tecnica con i dg di tutte le Asl e del Policlinico, il capo area dell'assessorato alle Politiche della
Salute, Vincenzo Pomo, il responsabile del Servizio di Telecardiologia, Ottavio Di Cillo, i responsabili dei
servizi di emergenza-urgenza di tutte le centrali operative della Puglia e i responsabili territoriali di Bari e
Foggia del servizio 118. "La riunione - è spiegato in una nota - ha avuto lo scopo di verificare lo stato di
attuazione del programma di Telecardiologia" partito alla mezzanotte di oggi. Solo nell'area di Taranto, a
seguito di esplicita richiesta del capo della centrale operativa 118 di Taranto, si è deciso di proseguire, oltre
che con il nuovo sistema, anche con il precedente Servizio Cardioonline per altri 15 giorni. Nella nota si
riferisce inoltre che è pervenuta al presidente Emiliano la relazione chiesta dallo stesso governatore a
Daniele Amoruso, medico e capo ufficio stampa del Policlinico, in riferimento ad un articolo pubblicato ieri
sull'edizione di Bari di "Quo tidiano Italiano" inerente a presunti conflitti di interesse di Amoruso con il servizio
di Telecardiologia. Nell'articolo si riportano alcuni passaggi di una conversazione di Amoruso, a proposito del
servizio di telecardiologia, a margine di un convegno pubblico. "A parlare - si legge nell'articolo del
Quotidianoitaliano.it - è Daniele Amoruso, medico e capo ufficio stampa del Policlinico di Bari, ma soprattutto
delegato per la telemedicina dello stesso Policlinico, con incarico affidatogli direttamente dal direttore
generale dell'azienda ospedaliera, Vitangelo Dattoli. Daniele Amoruso è anche il noto conduttore del
programma televisivo Doctor, in onda su Telenorba, oltre che moderatore di innumerevoli convegni nel
settore medico e di quello specifico di sua competenza. Doctor S.r.l. - si legge ancora nello stesso articolo come l'azienda di cui detiene il 90% delle quote (il resto è di proprietà della moglie Maria Porcelli, anch'essa
dipendente pubblico presso l'univeristà di Bari e amministratore unico della società per ben 8 anni). Doctor
S.r.l., come si evince da una banale visura camerale, tra gli oggetti sociali ha anche il commercio, all'ingrosso
e al dettaglio, l'importazione e l'esportazione, di macchine ed attrezzature elettroniche ed elettromedicali,
nonché di sistemi informatici; in particolare la commercializzazione e relativa manutenzione di sistemi di
monitoraggio a distanza, in tempo reale, delle varie branche gestibili con la telemedicina (telecardiologia,
telediabetologia, telespirometria, ecc.), nonché la gestione e/o l'esercizio diretto o indiretto di detto servizio.
Da 14 anni il palese conflitto di interessi del dottor Amoruso - si evidenzia ancora nello stesso articolo - viene
sistematicamente ignorato dai vertici della sanità pugliese e da chi, pur essendo perfettamente a conoscenza
di questo scempio, gli dà credito all'interno del Policlinico". Pronta la risposta di Amoruso che ha definito
"totalmente inventate o distorte e, pertanto, altamente diffamanti le circostanze raccontate nell'articolo". Un
articolo, a detta di Amoruso "puramente calunnioso e pubblicato con l'evidente intento di screditare
l'immagine del sottoscritto, nel delicato momento di start up della Telecardiologia in emergenza/urgenza del
Policlinico di Bari". "Non c'è più tempo, la Regione fermi quel servizio, prima che sia troppo tardi" ha chiesto
in una nota il consigliere regionale M5S Antonella Laricchia , mentre Ignazio Zullo (Oltre) ha parlato di "grave
discredito sul Policlinico di Bari e sul servizio di Telecardiologia". "Non si può certo restare indifferenti. La
parola d'ordine è: chiarezza" ha chiosato Luigi D'Ambrosio Lettieri (CoR), componente Commissione Sanità
del Senato. n Un momento della riunione di ieri sera con Emiliano sulla telecardiologia
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"QUOTIDIANO ITALIANO" DENUNCIA UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI, MA IL SERVIZIO
PARTE
30/09/2015 08:55
Sito Web
IlFarmacistaOnline.it
Per il senatore è inoltre necessario promuovere iniziative nell'ambito sociale e scolastico "perché ogni forma
di violenza sia riconosciuta e bandita, i nostri ragazzi imparino ad avere rispetto della diversità e cura e
solidarietà dei loro compagni più deboli. Non possiamo sottovalutare episodi come questo".
30 SET - "Quanto accaduto ad Andria ai danni di un uomo disabile con problemi psichici, che è stato legato a
un albero con dello scotch, fotografato e messo alla berlina su Facebook è agghiacciante. Ma l'indignazione
non basta". Per il sen. Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente della commissione Igiene e Sanità
Senato, "la politica può e deve intervenire attraverso l'approvazione di norme efficaci contro il cyberbullismo
da una parte. Dall'altra, promuovendo iniziative nell'ambito sociale e scolastico, a cominciare dalle scuole
primarie, perché ogni forma di violenza sia riconosciuta e bandita, i nostri ragazzi imparino ad avere rispetto
della diversità e cura e solidarietà dei loro compagni più deboli". "Non possiamo sottovalutare episodi come
questo, né girare la testa dall'altra parte e fare finta di niente una volta spenti i riflettori", conclude il senatore.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 01/10/2015
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Bulli legano disabile ad un albero. D'Ambrosio Lettieri (CoR):
"Agghiacciante. Servono norme efficaci contro queste violenze"
30/09/2015
Sito Web
Lettera43
Racca ( Federfarma ): non ci saranno tagli alla farmaceutica - La notizia
Roma - 'Le farmacie restano un presidio fondamentale della salute. Con la popolazione che invecchia e con
la necessità di specializzare sempre più i ricoveri ospedalieri le farmacie stanno ampliando i propri servizi,
dalla ricetta elettronica ad analisi e autoanalisi, fino alla prenotazione di visite specialistiche e servizi
infermieristici e di fisioterapia, senza attese e senza code'. Lo afferma Annarosa Racca, farmacista a Milano e
presidente di Federfarma, che associa le 16.600 farmacie private italiane, cui si aggiungono le 1600 farmacie
comunali, con circa 60 mila farmacisti. 'Il ministro Lorenzin e il governo - dice Racca in questa videointervista
- hanno promesso che nella a prossima legge di stabilità non ci saranno tagli alla sanitàe alla farmaceutica
che negli ultimi anni è stata un po' il bancomat dello Stato. Con la popolazione che invecchia e con l'aumento
delle malattie croniche c'è bisogno di farmaci, anche per evitare ricoveri ospedalieri. C'è sempre una forte
differenza tra la farmaceutica territoriale, cioè i farmaci distribuiti dalle farmacie che sono in costante calo, e la
farmaceutica ospedaliera che invece è in continuo aumento. Noi come Federfarma chiediamo al governo di
riportatre alcuni farmaci ospedalieri di consolidato uso all'interno delle farmacie, anche per ridurre i disagi dei
cittadini'. Sulla legge della concorrenza in discussione, che riguarda anche le farmacie, Racca prosegue:'Il
nuovo disegno di legge concorrenza intende preservare il servizio farmaceutico e afferma che i farmaci con
ricetta dovranno restare nelle farmacie e che ogni cittadino dovrà avere una farmacia sotto casa. La grande
novità liberalizzatrice è invece il fatto che la farmacia non dovrà più essere solo del farmacista professionista,
ma potrà essere acquisita da società di capitali: un'evoluzione che c'è in molti Paesi e che arriverà anche in
Italia'. C'è infine il grande capitolo della sanità elettronica e dell'ampliamento dei servizi:'La ricetta elettronica
è già in vigore in quasi tutte le Regioni e in alcune è già arrivata all'80-90%. Nella media direi che siamo già al
50%. La farmacia ha investito tanto in tecnologia e per i cittadini non cambierà nulla, ma ci sara' più
efficienza, informazioni più tempestive e anche dei risparmi. In materia di nuovi servizi è già partita la
consegna a domicilio dei farmaci per i cittadini che non possono muoversi, per la quale abbiamo istituito un
numero verde. Poi in farmacia si potranno fare analisi o autoanalisi, prenotare una visita specialistica e
pagare il ticket, fare prevenzione per tante patologie importanti o prenotare un servizio infermieristico o di
fisioterapia. Il farmacista sarà sempre più il consulente dei cittadini e il presidio sanitario fondamentale sul
territorio'. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Ultime Notizie Lettera43
30/09/2015
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Bulli legano disabile ad un albero. D'Ambrosio Lettieri (CoR):
"Agghiacciante. Servono norme efficaci contro queste violenze"
Per il senatore è inoltre necessario promuovere iniziative nell'ambito sociale e scolastico "perché ogni forma
di violenza sia riconosciuta e bandita, i nostri ragazzi imparino ad avere rispetto della diversità e cura e
solidarietà dei loro compagni più deboli. Non possiamo sottovalutare episodi come questo".
30 SET - "Quanto accaduto ad Andria ai danni di un uomo disabile con problemi psichici, che è stato legato a
un albero con dello scotch, fotografato e messo alla berlina su Facebook è agghiacciante. Ma l'indignazione
non basta". Per il sen. Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente della commissione Igiene e Sanità
Senato, "la politica può e deve intervenire attraverso l'approvazione di norme efficaci contro il cyberbullismo
da una parte. Dall'altra, promuovendo iniziative nell'ambito sociale e scolastico, a cominciare dalle scuole
primarie, perché ogni forma di violenza sia riconosciuta e bandita, i nostri ragazzi imparino ad avere rispetto
della diversità e cura e solidarietà dei loro compagni più deboli". "Non possiamo sottovalutare episodi come
questo, né girare la testa dall'altra parte e fare finta di niente una volta spenti i riflettori", conclude il senatore.
30 settembre 2015 © Riproduzione riservata
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Cronache
30/09/2015
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QS - QuotidianoSanita.it
Mandelli (Fi): "Governo confuso su effetti Jobs Act"
30 SET - "Se #disoccupazione cala è merito #jobsact, se aumenta è colpa di fluttuazioni fisiologiche.
Sfrontatezza al governo!". È quanto scrive, su Twitter, il senatore e capogruppo di Forza Italia in
Commissione Bilancio Andrea Mandelli, che sottolinea: "Tutti facciamo il tifo perché l' Italia riparta ma la
lettura dei dati Istat, con l' aumento della disoccupazione giovanile e la stagionalità dell' occupazione estiva,
consiglierebbe prudenza. Anche perché in tema di occupazione il governo è già rimasto più volte scottato
dopo facili entusiasmi. Si consenta alla nostra economia di ripartire riducendo davvero le tasse e
semplificando la jungla burocratica in cui deve districarsi chi fa impresa, allora sì che potremo davvero parlare
di svolta". 30 settembre 2015 © Riproduzione riservata
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Lavoro e Professioni
30/09/2015
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Mandelli (FI): "Renzi fa il gioco delle tre carte con i soldi per la salute"
30 SET - "Non so se il presidente del Consiglio sia realmente consapevole di quanto ha affermato oggi alla
Camera. Dire, come ha detto, che i soldi per la sanità aumentano, perché nel 2016, bontà sua, il fondo
sanitario nazionale sarà incrementato di 1 miliardo di euro è infatti una sostanziale presa in giro. Solo un
anno fa con la "sua" legge di stabilità, per il 2016 il fondo sanitario era stato fissato in 115,444 miliardi. Poi,
con il decreto legge Enti Locali, sempre del "suo" Governo, è stato ridotto a 113 miliardi ed ora l'annuncio
roboante che si fermerà a 111 miliardi. Insomma in un solo anno il Governo ha scippato a "se stesso", e
purtroppo agli italiani, più di 5 miliardi di euro stanziati dalla legge di stabilità di un anno fa. Sostenere
pertanto, come ha fatto Renzi oggi alla Camera, che questo è un "aumento" delle risorse per la sanità è solo
un triste e drammatico gioco delle tre carte sulla pelle della sanità". Così il capogruppo di Forza Italia alla
Commissione Bilancio del Senato, Andrea Mandelli. 30 settembre 2015 © Riproduzione riservata
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 01/10/2015
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