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SCHEDE CASI STUDIO – MODELLI DI INTERVENTO
#1 Westergasfabriek, Amsterdam
Un’area attrezzata per la produzione e il consumo ludico-culturali
http://www.westergasfabriek.nl/en/
Da ex impianto per la produzione di gas a parco pubblico attrezzato per la produzione e il consumo culturale.
Il parco Westergasfabriek, nasce per iniziativa del Distretto Urbano Occidentale di Amsterdam e si realizza
attraverso una collaborazione pubblico-privata vincente. Oggi costituisce un distretto culturale divenuto punto
di riferimento a livello comunale e nazionale, sede di gallerie d’arte, studi televisivi, imprese della moda e del
design oltre a negozi e ristoranti, un cinema e un teatro. Il parco offre molteplici spazi e occasioni per
l’organizzazione e lo svolgimento di eventi culturali di grande richiamo.
A partire dal 1967, terminata l’attività di produzione di gas, l’area Westergasfabriek venne
prevalentemente impiegata come area per il ricovero di mezzi e attrezzature della società elettrica
municipale, proprietaria dell’area.
L’avvio del processo di rigenerazione urbana del Westergasfabriek può essere collocato intorno agli inizi
degli anni ’90, quando l’area venne ceduta al Distretto Urbano di Westpark (oggi confluito nel Distretto
Occidentale di Amsterdam) il quale la destinò alla realizzazione di un parco pubblico attrezzato come
risposta alle pressioni ricevute dalla comunità residente anche per mezzo dell’Associazione Amici del
Westpark.
Per lo sviluppo e l’attuazione del progetto, nel 1992 venne costituito un team di progetto appositamente
dedicato e indipendente (rispetto al distretto urbano occidentale) a capo del quale venne incaricato Evert
Verhagen, direttore del settore lavori pubblici del consiglio distrettuale.
La rigenerazione dell’area Westergasfabriek ha interessato 4 differenti dimensioni progettuali:
quello della bonifica ambientale, quello del disegno del parco, quello della ristrutturazione e successiva
gestione degli edifici e quello della creazione dell’identità culturale del sito (brand).
Rispetto a quest’ultima dimensione, il Distretto Westpark lanciò già nel 1991 una “call for ideas” attraverso
la quale si propose di identificare un soggetto culturale preminente al quale concedere stabilmente l’uso
degli immobili presenti all’interno del sito. La “call for ideas” si realizzò prevedendo il coinvolgimento
attivo delle organizzazioni e dei residenti locali che si attivarono con proprie proposte di sviluppo e di
utilizzo del parco e che contribuirono a definire la vision strategica per lo sviluppo del sito.
Furono organizzati eventi, visite al sito con i politici, i responsabili del progetto, giornalisti e direttori di
strutture culturali.
La call for ideas riscosse un grande successo: il Distretto Westpark ricevette più di 300 proposte tra le
quali selezionò quella avanzata da IJsbreker per la creazione del centro nazionale di musica
moderna. In attesa della conclusione dei lavori di bonifica e della formale assegnazione degli spazi al
soggetto selezionato nella call for ideas, nel 1993 il Distretto Westpark avviò il c.d. “Interim Use”, ovvero
un periodo transitorio di locazione degli immobili a favore di piccole realtà culturali locali (più di 100
locatari), pensato anche allo scopo di impedire eventuali forme di occupazione abusiva degli edifici
lasciati vuoti dalla società elettrica municipale. Inizialmente l’interim use fu pensato come una fase
transitoria della durata di un anno ma si protrasse invece per sette anni, anche a causa dell’uscita dal
progetto di IJsbreker. L’interim use si rivelò una fase determinante per il consolidamento della
visione e del brand culturale del sito e mise in luce come il processo di rigenerazione dell’area
potesse realizzarsi anche senza la presenza di un grosso operatore culturale e piuttosto essere indirizzata
a favore di tanti piccoli operatori del settore.
Il Distretto però non era in grado, finanziariamente, di curare oltre alla bonifica dell’area anche il restauro e
la gestione degli edifici e decise pertanto di coinvolgere un business partner privato: l’azienda di
sviluppo immobiliare MAB. Nel 1997 venne siglata una dichiarazioni di intenti attraverso la quale il
Distretto si impegnò a realizzare le opere di bonifica e di costruzione e manutenzione del parco e degli
spazi pubblici mentre MAB si impegnò a rilevare la proprietà degli edifici e a realizzare le necessarie opere
di ristrutturazione, sviluppo e gestione degli stessi. L’accordo obbligava altresì MAB a concedere l’uso
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degli edifici a organizzazioni ed enti operanti nel settore culturale, rispettando valori di affitto calmierati e
un prefissato bilanciamento degli usi tra usi temporanei e usi permanenti. La consegna degli edifici venne
formalizzata nel 2000, anno in cui MAB creò Westergasfabriek BV, una società sussidiaria alla quale
affidare il management e dell’organizzazione degli edifici che, ancora oggi, è responsabile della
manutenzione degli edifici e della stipula dei contratti con gli inquilini. Westergasfabriek BV non riceve
sussidi diretti pubblici né dalla proprietà e si sostiene economicamente atraverso la gestione immobiliare
(ricavi dall’affitto degli spazi); attraverso il profitto generato da progetti commerciali è in grado di
concedere gli spazi in affitto ad attività culturali e di quartiere a valori ridotti.
I costi di bonifica del sito furono sostenuti dal governo centrale e dalla Città di Amsterdam. MAB sostenne i
costi di ristrutturazione degli edifici anche grazie al sostegno del Fondo Nazionale di Ristrutturazione
(National Restoration Fund) e alla garanzia prestata dal Distretto Westerpark sul prestito concesso dal
Fondo a MAB (26, 5 milioni). In totale l’accordo finanziario tra Amsterdam e il Fondo di Ristrutturazione
ammontò a 31 milioni, il più grande contributo nella storia del Fondo.
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