Tenuto presente che nella progettazione della ASL, L`alta Val Nure

Tenuto presente che nella progettazione della ASL, L’alta Val Nure rimane sempre il fanalino di coda per interventi
significativi si insiste sull’obiettivo di mantenere ed integrare sul territorio i servizi esistenti in un’ottica di:
−
educazione ed analisi dei bisogni
−
prevenzione
−
assistenza sociale
−
intervento sanitario.
Considerati:
1.
la distanza dal primo presidio ospedaliero
2.
la dimensione territoriale
3.
la conformazione geografica
4.
l’isolamento e l’esiguità della popolazione residente
Rimane irrinunciabile per la zona il centro di primo intervento di Farini (al di là del numero di interventi) spesse volte
determinante per salvare una vita (ultimo esempio: mese di aprile un ragazzo di 25 anni con gravissima crisi allergica
salvato dall’intervento dell’ambulanza 118).
Il centro operativo dovrebbe diventare un ‘polo sanitario’ perché è sede sia della casa protetta, sia del primo intervento,
sia della guardia medica, sia delle C.R.I. e del 118 (attualmente operante dalla 8 alle 20).
1)
Esigenza prioritaria è la nuova messa a ruolo di un adeguato numero di infermieri che potrebbero svolgere il loro
lavoro nel centro e sul territorio con l’aggiunta di nuovi servizi legati alle nuove tecnologie, come la telemedicina già
avviata a Bobbio, integrare l’assistenza con la messa a disposizione da parte dell’azienda di un ecografo e di un centro
prelievi
2)
Garantire con un adeguato controllo i medici 118 i quali potrebbero svolgere, durante il servizio di routine,
quando cioè non sono in emergenza, altri tipi di lavoro (garantire con le attrezzature del centro glicemia, emocromo,
elettrocardiogramma, ecc..) per attuare una medici preventiva o una terapia di mantenimento anche con l’ausilio del
medico di base. Gli anziani del territorio, a turno, potrebbero essere trasportati dal prontobus messo a disposizione dal
Comune, ospitati in Casa Protetta, l’Associazione del Volontariato potrebbe garantire il pasto del mezzogiorno ed in
questa sede fare gli tutti gli accertamenti necessari.
3)
Preparazione di uno schedario (con tutte le garanzia della privacy) in accordo con il medico di base, per quelle
persone che hanno patologie che necessitano di cure continue.
4)
Il locale della Casa Protetta adibito a palestra e dotato di apparecchi elettromedicali, con gli opportuni accordi tra
le parti (cooperativa, ASL, Comune) potrebbe diventare un ottimo servizio per gli abitanti del territorio che sempre di
più necessitano di cure fisioterapiche.
Con il riordino dei distretti l’Alta Valnure si trova inserita nel distretto di Fiorenzuola e ad ora non è chiara quale sia la
forza e la considerazione che l’ex distretto può avere.
Angela Bonilini
Presidente ex C. C. M Montagna