1. Definire con parole proprie la rendita del consumatore, sia considerando il comportamento di un singolo consumatore, sia quello di una pluralità di consumatori. La rendita del consumatore corrisponde al surplus monetario percepito dal consumatore come risparmiato rispetto all’acquisto di un bene o di un servizio per il quale egli sarebbe stato disposto a spendere, in aggiunta al prezzo nominale, anche il surplus sopra citato. La rendita del consumatore è quindi rappresentata dalla differenza tra il prezzo massimo che egli è disposto a pagare e quanto egli effettivamente paga. ES: Consumatore disposto a pagare € 7,00 per pizza + bibita ; prezzo pizza + bibita € 6,00 ; rendita del consumatore € 1,00. Considerando che differenti consumatori percepiscono differenti gradi di soddisfazione rispetto ad un bene e considerando i differenti vincoli di bilancio di ognuno, risulterà differente anche il valore che essi saranno disposti a pagare. Quando sommiamo il surplus di tutti i consumatori che acquistano un bene si ottiene la misura del surplus aggregato del consumatore. bene 2. Considerando una curva di domanda, indicare la spesa effettiva e proporre una misura della rendita del consumatore. Consideriamo la seguente curva di domanda relativa all’acquisto di CD musicali: La rendita di un consumatore può essere calcolata facilmente conoscendo la sua curva di domanda rispetto ad un bene. Tracciando quest’ultima a gradini anziché come retta possiamo capire come misurare il surplus che il consumatore ricava dall’acquisto di differenti quantità di CD musicali. Utilizzando la curva di domanda individuiamo la somma massima che il consumatore è disposto a spendere per il primo CD musicale e così via, muovendoci lungo la curva, registriamo i rapporti quantità/prezzo fino ad arrivare al prezzo di mercato. Il consumatore in questo esempio ha speso € 112,00 per l’acquisto di 7 CD musicali. Il settimo CD ha generato un surplus pari a 0 mentre i primi 6 un surplus pari a € 42,00. Molto bene 3. Come si può calcolare la rendita del consumatore nei confronti di un bene che non abbia prezzo (es. l'aria pulita). La rendita di un consumatore nei confronti di un bene che non abbia prezzo, come ad esempio l’aria pulita, si può calcolare attraverso stime empiriche della domanda di quel bene (valore attribuito ad esempio dalle famiglie ad un ambiente non inquinato nel caso dell’aria pulita), rapportate a curve di domanda reali, relative a beni i quali acquisterebbero valore in caso di concomitanza rispetto al bene senza prezzo. Ad esempio quanto sarebbero disposte a pagare le famiglie del quartiere per una riduzione di X pphm di ossido di azoto? Es. tratto da uno studio americano. Il triangolo scuro rappresenta la rendita del consumatore generata da una riduzione dell’inquinamento dell’aria di 5 parti di ossido di azoto per 100 milioni, al costo di $ 1000 per parte. La rendita si crea perché la maggior parte dei consumatori è disposta a pagare più di $ 1000 per ogni riduzione unitaria dell’ossido di azoto. In questo preciso caso la rendita corrisponde a $ 2500. Ottima interpretazione del quesito volutamente fuori programma (all’esame non succede) Valutazione complessiva E