ACCADEMIA PER LA RIPROGRAMMAZIONE CORSO TRIENNALE DI COUNSELING DELLA RIPROGRAMMAZIONE ESISTENZIALE ROMA TESI COUNSELING NUTRIZIONALE Maria Teresa Abbinante Relatore Dott. Mario Papadia COUNSELING NUTRIZIONALE A mia sorella Caterina 4. COUNSELING NUTRIZIONALE 4.1 Perché rivolgersi a un counselor nutrizionale Il counseling nutrizionale è utile in tutte le situazioni in cui una persona avverta l’esigenza di modificare i propri comportamenti alimentari, migliorare il proprio rapporto con il cibo, accrescere le proprie capacità di affrontare situazioni problematiche in ambito nutrizionale. E’ dunque un approccio rivolto a tutti, sia soggetti sani (svolgendo così una funzione di prevenzione), sia soggetti a rischio come, per esempio, persone in sovrappeso. Per risolvere il problema del sovrappeso, o in generale dei disturbi alimentari, non è sufficiente la dieta-guida; il cliente ha bisogno anche di essere seguito e supportato emotivamente alla dieta stessa, ascoltando e accogliendo le sue difficoltà, le sue incertezze, le sue paure. Il percorso di counseling è utile - in primis - per rendere consapevole il cliente delle sue abitudini alimentari, educandolo ad acquisirne di nuove e a comprendere quali sono le motivazioni che stanno alla base di una scorretta alimentazione; in secondo luogo, per supportare la persona che vive i disagi legati al sovrappeso quali: Insoddisfazione per la propria immagine corporea; bassa autostima; senso di abbandono e solitudine (tendenza all’isolamento); Modificare solamente l’alimentazione non è quindi sufficiente e può portare al fallimento della dieta intrapresa. Si tratta – fondamentalmente – di supportare la persona nella comprensione e nel governo dei propri comportamenti, educarla ad acquisire nuove abilità comportamentali ricercando strategie efficaci e un atteggiamento consapevole e critico nei confronti del cibo. Il colloquio motivazionale volto a suscitare nell’ utente la decisione di cambiare stile alimentare, se introdotto abitualmente, parallelamete al percorso educativo nutrizionale - di competenza del nutrizionista- può consentire il superamento di quell’atteggiamento ambivalente “voglio ma non voglio”; ma non si può aiutare qualcuno a pensare al cambiamento se prima non lo si aiuta a scoprire dentro di sé “perché cambiare”, identificando i pro e i contro. Tradotto nei termini del modello della riprogrammazione, trattasi di un lavoro di individuazione e riconoscimento di programmazioni mentali/culturali (idee), bioenergetiche (stati d’animo, comportamenti, abitudini) che impediscono il raggiungimento dell’obiettivo - dunque - di deprogrammazione di credenze, convinzioni, pregiudizi, comportamenti disfunzionali e di riprogrammazione e supporto nella gestione del cambiamento. Approfondirò, questo tema, nel paragrafo successivo. 4.2 Il modello della Riprogrammazione <<La riprogrammazione fa parte dei modelli del cambiamento per i quali il nuovo ordine si crea dal disordine della crisi>>1. Il disordine può essere trasformato in un nuovo ordine, purché esista un minimo di flessibilità. Nel mondo dell’informatica il programma consiste in una serie di istruzioni ordinate allo scopo di far compiere, a un elaboratore, un determinato procedimento. Il programma è una struttura dinamica costituita da uno scopo, da una strategia e da un meccanismo di produzione energetica. La sua efficienza è proporzionale alla malleabilità della strategia. Nell’ambito della genetica il programma vitale è determinato dal codice genetico che contiene il complesso delle istruzioni programmatiche di un organismo. Esso è supportato dal DNA, una struttura intelligente, ripetibile e trasmissibile, permanente e malleabile nello stesso tempo. L’obiettivo è ciò per cui un programma viene costruito. L’uomo è una macchina programmatica che persegue l’obiettivo primario della sopravvivenza attraverso l’affermazione del proprio sé, l’occupazione del territorio per rifornirsi delle risorse necessarie e per esercitare le proprie caratteristiche, la riproduzione (il bisogno biologico che precede ogni altro in quanto granisce la continuità della specie), i legami significativi, la solidarietà comunitaria. 1 M.Papadia, Mediazione e riprogrammazione, Roma, La Riprogrammazione, 2001, p. 127. Il nostro cervello è particolarmente adatto a prevedere e a saper prendere decisioni vantaggiose, a memorizzare – in circuiti neuronali- tutte le informazioni provenienti dalla nostra storia di specie e dall’esperienza individuale, sicché essi possono attivarsi nelle diverse situazioni. Tutti questi dati formano la dote dei "programmi operanti", ricevuti dalle generazioni precedenti, o dall'ambiente, o elaborati dall'individuo. Tali schemi se caratterizzati da fissità o da inadeguatezza alle situazioni esistenziali che si presentano alla persona, determinano una condizione di disagio o di fallimento nel perseguimento degli obiettivi. Il counselor della Riprogrammazione esistenziale di Mario Papadia non cerca, dunque, cause ma programmi. <<Un problema è lì perché una certa soluzione programmatica è entrata in crisi>>2. Ogni programmazione psichica tende a sopravvivere per inerzia e quindi a permanere finché serve; normalmente solo una crisi genera l’esigenza del cambiamento e rende urgente la “riprogrammazione”. La “riprogrammazione” si riferisce ad un intervento di ristrutturazione di un “programma” e secondo questo modello si ha cambiamento se si opera lavorando sulle fondamentali componenti di un programma esistenziale che sono l’obiettivo, la strategia e l’energia. 2 Ibid., p. 133. 4.3 Counseling nutrizionale secondo il modello della riprogrammazione Le sedute di lavoro individuale hanno l’intento sia di condurre l’indagine sulle programmazioni correnti dell’utente, sia di immettervi principi di riprogrammazione. Il Counselor della Riprogrammazione deve fare i conti con la necessità di affrontare difficoltà derivanti dalle abitudini o da preconcetti riguardanti l’alimentazione. In tal caso occorrono capacità empatiche, di ascolto e strategie apposite che facilitino nel cliente una maggiore consapevolezza nella scelta di un programma nutrizionale. Nell’ambito della nutrizione, il counseling si raffronta con i problemi concreti delle persone che intraprendono la costruzione di un sano e corretto comportamento alimentare e mira a creare, insieme con loro, una nuova visione e un piano di azione adatto a realizzare le seguenti finalità desiderate: la presa di coscienza del senso esistenziale di abitudini alimentari e stili di vita non corretti, il coinvolgimento, in un percorso di apprendimento attivo, di comportamenti alimentari corretti, il superamento dell’atteggiamento passivo nel perseguire le indicazioni alimentari dell’esperto, la programmazione di una strategia adeguata a consolidare e mantenere nel tempo le informazioni e i risultati acquisiti, l’appropriarsi della propria salute. Il counselor mira a rendere il proprio cliente un soggetto attivo e creativo nella conquista di un nuovo e sano comportamento nutrizionale, rispettoso delle proprie esigenze bioenergetiche, esistenziali e individuali. BIBLIOGRAFIA M. Papadia, Il counseling come riprogrammazione, Roma, Armando Editore, 2005 M. Papadia, La riprogrammazione esistenziale psicoterapia, counseling, medicina naturale, Roma, Armando Editore, 2001. M. Papadia, Mediazione e riprogrammazione, Roma, La Riprogrammazione, 2011. L. Meglio, Sociologia del cibo e dell’alimentazione, Milano, FrancoAngeli, 2012. R. Rocco, P. Alleri, Il “peso” del corpo, Milano, FrancoAngeli, 2006. D. Conti, Il libro del giusto peso per sempre, Sperling Paperback, 2012. Jean-Philippe Zermati, Dimagrire senza diete, Tecniche nuove, 2008. Dott. Hans G. Kugler – Dott. Arno Schneider, Scegli vegetariano!, Macro Edizioni 2011. INDICE Introduzione CAPITOLO PRIMO 1.CIBO E SOCIETA’: ALCUNI TEMI 1.1 Introduzione: L’analisi del cibo nelle scienze sociali 1.2 La trasformazione culturale del cibo 1.3 Cibo come identità 1.4 Cibo e commensalismo 1.5 Gusti e preferenze 1.6 Il valore simbolico degli alimenti nelle grandi fedi religiose CAPITOLO SECONDO 2.CIBO E MODERNIZZAZIONE 2.1 Stabilità e cambiamento 2.2 Storia moderna dell’alimentazione 2.2.1 Gli odierni consumi alimentari 2.3 Dal Mc Donald allo sviluppo locale dei prodotti tipici 2.4 Nuova multi etnicità 2.5 Dal pasto tradizionale al pasto flessibile 2.6 Le malattie del benessere 2.7 Una nuova ricerca di naturalità 2.7.1 La cultura vegetariana CAPITOLO TERZO 3.CORPO, CIBO E SALUTE 3.1 Perché diventiamo obesi? Approccio evoluzionistico al problema 3.2 Il cibo come rappresentazione della propria identità corporea 3.3 L’industria della magrezza 3.4 Percezione e distorsione dell’immagine corporea 3.5 I disturbi alimentari CAPITOLO QUARTO 4.COUNSELING NUTRIZIONALE 4.1 Perché rivolgersi a un counselor nutrizionale 4.2 Il modello della Riprogrammazione 4.3 Counseling nutrizionale secondo il modello della riprogrammazione 4.3.1 Definizione del problema 4.3.2 Definire la programmazione operante 4.3.3 Definizione dell’obiettivo della consulenza 4.3.4 De programmazione 4.3.5 Destrutturare l’immagine corporea negativa 4.3.6 Il nuovo programma 4.3.7 Costruire nuove istruzioni 4.3.8 Definizione delle risorse del cliente