LEZIONE IV “I DISPOSITIVI DI MEMORIA” PROF. GIOVANNI ACAMPORA Informatica di base Lezione IV Indice 1 La memoria di un computer ..................................................................................................... 3 1.1 L’unità di misura della memoria ............................................................................................ 4 1.2 Le memorie principali ............................................................................................................. 5 1.2.1 La memoria RAM............................................................................................................ 5 1.2.2 La memoria ROM ........................................................................................................... 7 1.3 Le memorie di massa ................................................................................................................. 9 1.4 Confronto tra memorie veloci e memorie di massa ............................................................... 15 2 Le prestazioni di un computer ................................................................................................ 16 Bibliografia/Sitografia ..................................................................................................................... 18 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 2 di 18 Informatica di base Lezione IV 1 La memoria di un computer Nell'architettura di von Neumann la memoria assume un’importanza paritaria rispetto alla CPU (descritta nella precedente lezione). La memoria di un computer si divide in due grandi categorie: le memorie principali (o memoria primaria) e le memorie di massa (o memoria secondaria). La prima è una memoria veloce direttamente accessibile per eseguire operazioni, mentre la seconda è una memoria più lenta su cui la CPU non può lavorare direttamente, ma disponibile tipicamente in grande quantità. Le principali caratteristiche di una memoria sono le seguenti: la capacità: rappresenta il volume globale dei dati (misurato in bit) che la memoria può immagazzinare; il tempo di accesso: corrisponde all'intervallo di tempo che intercorre tra la richiesta di lettura/scrittura e la disponibilità del dato; il tempo di ciclo: rappresenta l'intervallo di tempo minimo tra due accessi successivi; la capacità della banda: definisce il volume di dati scambiato per unità di tempo, espressa in bit al secondo; la non volatilità: rappresenta l'attitudine di una memoria a conservare i dati anche in assenza di alimentazione elettrica. In teoria, la memoria ideale ha una grande capacità, tempi di accesso e di ciclo molto ridotti, banda elevata ed è non volatile. Ma, come vedremo, le memorie rapide sono molto costose. Pertanto in un computer si utilizzano delle memorie che si servono di tecnologie diverse, interfacciate le une con le altre e organizzate in modo gerarchico. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 3 di 18 Informatica di base Lezione IV Figura 1: Lo schema piramidale della memoria usata dalla CPU Prima di parlare delle varie tipologie di memoria, presentiamo velocemente la loro unità di misura. 1.1 L’unità di misura della memoria Il principio di funzionamento di un computer si basa sulla logica binaria. Per comprenderne l’idea di base, possiamo pensare a un interruttore, che può essere aperto o chiuso, cioè assume solamente due stati: - 0 = acceso - 1 = spento Questa variabile che assume solo due stati (0 e 1) si chiama bit (da “binary digit”, cifra binaria) ed è l’'unità minima di informazione e la base dell’algebra binaria. Un computer “ragiona” unicamente interpretando gruppi di bit, cioè comandi rappresentati da sequenze di “uno” e di “zeri” (per esempio, 0 0 1 0 1 1 0 0). Convenzionalmente, 8 bit costituiscono 1 byte. Per dare un’idea di che cos’è un byte, si tenga presente che può essere identificato come l’ingombro di memoria di un singolo carattere digitato a tastiera. La quantità di memoria di un computer si misura mediante i multipli del byte: Unità di Misura Numero byte di Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 4 di 18 Informatica di base Lezione IV 1 Kilobyte (1 KB) 1024 1 Megabyte (1 MB) = 1.048.576 1 Gigabyte (1 GB) = 1024 KB circa 1,07 1024 MB 1 Terabyte (1 TB) = miliardicirca 1100 1024 GB Tabella 1: Multipli di un byte miliardi C’è un preciso motivo che ha condotto alla scelta di porre un kilobyte a 1024 byte e non ad esempio a 1000. Essa trova fondamento nell’aritmetica binaria: 1024 è una potenza di 2 (210), mentre 1000 no. 1.2 Le memorie principali Le due memorie principali di un computer, la memoria RAM e quella ROM, sono memorie veloci usate, la prima, per memorizzare i dati in corso di elaborazione e le istruzioni di un programma in esecuzione, e, la seconda, per memorizzare dati in maniera permanente come per esempio alcune parti dei sistema operativo. 1.2.1 La memoria RAM Il microprocessore, per funzionare, ha bisogno di uno spazio dove memorizzare le parti di un programma che utilizza e i dati che deve elaborare. Tale spazio è rappresentato dalla memoria centrale ad accesso casuale, detta più comunemente RAM (Random Access Memory). La memoria RAM è detta volatile perché conserva i dati solo fino allo spegnimento dei computer. La RAM è considerata ad “accesso casuale” perché è possibile accedere direttamente ad ogni singola cella di memoria, essendo quest’ultima identificata univocamente da uno specifico indirizzo di memoria, permettendo al processore di ritrovare immediatamente un dato registrato nella RAM. Pertanto si contrappone ad una memoria ad accesso seriale (SAM) nella quale è possibile accedere ad una cella solamente scorrendo tutte le celle che la precedono (come in un nastro su cassetta). La RAM è costituita da chip che vengono disposti su una circuito stampato separato (PCB) inserito in uno speciale alloggiamento (banco di memoria) sulla motherboard. I chip di memoria sono disponibili unicamente come componenti di un modulo. Durante gli anni il tipo di modulo impiegato per la RAM si è evoluto. Infatti, i primi tipi erano proprietari e pertanto incompatibile Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 5 di 18 Informatica di base Lezione IV con gli altri perché legati strettamente al modello di computer. Con la realizzazione delle SIMM (single in-line memory module) queste incompatibilità sono scoparse. Questo modulo di memoria usava un connettore a 30 pin e misurava circa 9 x 2 centimetri. Nella maggior parte dei computer, poiché la larghezza di banda del bus era molto più ampia di quella delle SIMM bisognava installare SIMM a coppie, di eguale capienza e velocità. Attualmente, invece, le SIMM sono di grandezza superiore (circa 11 x 2.5 centimetri) e utilizzano connettori a 72 pin per aumentare la banda alloggiando fino a 256 Megabytes. Figura 2: Una classica SIMM Con l’aumento della larghezza di banda dei processori, un nuovo standard, le DIMM (dual in-line memory module), è stato introdotto. Con un connettore a 168 pin ed una grandezza di circa 14 x 2.5 centimetri, le DIMM hanno una capacità da 8 a 128 MegaBytes per modulo e possono essere installate singolarmente. Figura 3: Una DIMM a 168 pin Ci sono, poi, alcuni famosi produttori di computers portatili come gli iMac che usano delle RAM di tipo SODIMM (small outline dual in-line memory module). Esse hanno una dimensione ridotta (5 x 2.5 cm), 144 pins ed una capacità da 16 a 512 MegaBytes. Figura 4: Una SODIMM La struttura dei chip di una memoria RAM è differente a seconda del tipo di RAM. Nella forma più comune, la DRAM (Dynamic Random Access Memory), una cella di memoria che serve a memorizzare un singolo bit è costituita da un transistor ed un condensatore. Il condensatore Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 6 di 18 Informatica di base Lezione IV mantiene il bit di informazione 0 o 1 mentre il transistor funge da interruttore permettendo di modificare lo stato. La RAM è un importante indicatore della capacità del computer. Essendo la memoria di sistema dove vengono immagazzinati i dati sui quali il computer sta eseguendo le proprie elaborazioni, ovviamente, maggiore è la dimensione della RAM, più grande è il numero di dati sui quali può operare la CPU per l'elaborazione. Una configurazione minima richiede un RAM di almeno 128 megabyte, indispensabili a sistemi operativi come Windows, caratterizzati da interfacce grafiche. La RAM, comunque, è facilmente ampliabile con l’aggiunta di ulteriori circuiti di memoria. Comunque la scelta della quantità di RAM si basa molto sull’'uso che si farà del computer. Il prezzo è in continua variazione. Si passa da un intervallo di 30-40 euro per le soluzioni RAM medie ai 150-200 euro per le soluzioni più performanti. Tra i due estremi esiste comunque un’ampia gamma di scelta che permette un buon trade-off tra performance ed costo. 1.2.2 La memoria ROM La memoria a sola lettura, ovvero ROM (Read Only Memory), è un tipo di memoria non volatile (mantiene i dati memorizzati anche se non è alimentata elettricamente) contenente dati e istruzioni che non possono essere modificati per l’intera durata della sua vita e che pertanto devono essere memorizzati nella sua fase di costruzione. Quindi il computer può soltanto leggere informazioni e istruzioni dalla ROM, ma non può scrivervi alcunché. Allo stesso modo delle RAM, anche i chips ROM contengono una griglia di righe e colonne. La maggior differenza nella struttura tra le due memorie, RAM e ROM, è che la RAM usa i transistors per attivare o disattivare i condensatori posti alle intersezioni di riga e colonna, mentre la ROM usa un diodo per far passare o meno la corrente e determinare quindi se la cella è attiva o meno. Ci sono differenti tipi di ROM. Essi hanno caratteristiche differenti, ma tutti hanno in comune la proprietà che i dati memorizzati sono permanenti e non vengono persi anche a computer spento. I tipi fondamentali sono 5: ROM: i contatti vengono realizzati dal costruttore. PROM (Programmable ROM): la programmazione può essere fatta dall'utente, ma una sola volta, mediante un apposito programmatore che consente selettivamente di bruciare dei fusibili presenti all’intersezione tra righe e colonne della griglia; Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 7 di 18 Informatica di base Lezione IV Figura 5: Scheda di una PROM EPROM (Erasable PROM ): anche in questo caso la programmazione può essere effettuata dall'utente ma poiché avviene tramite degli impulsi elettrici il dispositivo di controllo può essere scaricato e quindi riportato alle condizioni di fabbrica; EEPROM (Electrically Erasable PROM): sono delle EPROM riprogrammabili elettricamente byte per byte senza rimuovere il chip dalla piastra stampata. FLASH-EPROM (memoria flash): simili all’EEPROM, sono più veloci e programmabili per settori. La memoria ROM-BIOS (Basic Input Output System) è un insieme di procedure registrate in un chip di ROM all'interno dei PC. Si tratta di routine che gestiscono tutte le funzioni di input/output, comprese quelle grafiche. Quando l'hardware subisce modifiche è sufficiente aggiornare il BIOS senza bisogno di riscrivere tutti i programmi. Figura 6: Nei BIOS vengono usate ROM di tipo Flash Memory Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 8 di 18 Informatica di base Lezione IV 1.3 Le memorie di massa La memoria centrale dell’elaboratore, per quanto grande sia diventata, non può contenere tutti i programmi che servono all'utente per essere produttivo. Si rende quindi necessario avere a disposizione dispositivi che consentano di memorizzare grandi quantità di byte e che li mantengano in memoria anche qualora il PC venisse spento (che siano cioè non volatili). Tali supporti vengono chiamati anche con il termine di memorie di massa e si dividono in: - Floppy disk; - Hard disk; - CD-Rom o riscrivibili; - Cassette a nastro; - Cartucce Iomega Zip e Jaz; - Floppy disk LS; - DVD. Ne diamo adesso una veloce descrizione. I floppy disk o dischetto sono il supporto che fino a poco tempo fa racchiudeva in se le caratteristiche della mobilità e dell’economicità. La loro capacità però è alquanto limitata. Si possono distinguere due tipi: - I dischi a bassa densità: identificati dalla sigla DS/DD che significa “doppia faccia, doppia densità”. Essi memorizzano sino a 720 KB di dati; - I dischi ad alta densità: identificati dalla sigla DS/HD che significa “doppia faccia, alta densità”. Questi floppy disk memorizzano sino a 1,44 MB (1,44 MB corrispondono a circa 1 milione e mezzo di caratteri ). Si guastano facilmente, pertanto non sono molto affidabili. Hard disk o disco fisso è inserito all'interno del case dei computer. Il suo compito è mantenere in memoria i diversi programmi e ne consegna una copia alla RAM qualora l’unità di controllo del processore glielo ordini. I parametri per misurare le performance di un hard disk sono principalmente tre: Data Rate (velocità di trasferimento dati): il numero di bytes che il drive può inviare alla CPU in un secondo. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 9 di 18 Informatica di base Lezione IV Access Time (velocità d’accesso): il tempo che intercorre tra la richiesta della CPU di leggere un file e il primo byte inviato ad essa. Capienza: il numero di bytes che possono essere memorizzati in un hard disk. Può variare da qualche decina di GB a qualche centinaia di GB. Figura 7: Dentro un hard disk CD-ROM e CD riscrivibili uniscono gli aspetti positivi dei floppy disk e dei dischi fissi. Infatti, sono trasportabili, economici e possono contenere oltre 650 MB di dati e programmi. I CDROM sono di sola lettura mentre i CD riscrivibili possono essere anche riscritti utilizzando appositi dispositivi chiamati masterizzatori. Le cassette a nastro servono principalmente per fare il back-up dei dati. La loro capacità varia da centinaia di MB a centinaia di GB. Le cartucce Iomega e Jaz servono principalmente per fare il back-up dei dati e per memorizzare programmi molto grandi. Le prime hanno una dimensione di centinaia di MB di dati e programmi, le seconde diversi GB. I floppy disk LS 120 possono contenere fino a 120 Mb di dati e programmi e su alcuni PC hanno sostituito i vecchi dischetti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 10 di 18 Informatica di base Lezione IV I CD-ROM sono stati affiancati da nuovi supporti, i DVD, all'apparenza identici ai CD, ma dalla capacità fino a 26 volte superiore. I DVD sono fondamentalmente nati come supporto per filmati in alta risoluzione. Essi non possono essere letti dai lettori CD-ROM, ma richiedono unità apposite, mentre è possibile il caso contrario. Blu-Ray Disc sono dei supporti in grado di contenere fino a 25 Gb di dati. Il loro costo è alto, circa 900 euro, ma, diventerà presto il nuovo standard per quel che riguarda i supporti digitali. Presentiamo in seguito, più in dettaglio, la struttura di un CD e di un DVD e come avviene la loro lettura e masterizzazione. Materialmente, un CD è un pezzo di plastica policarbonata largo circa 12 cm ed alto circa 1.2 millimetri. Durante la creazione di un CD, la plastica viene deformata con minuscoli buchi (bumps) lungo una singola traccia a spirale che parte dal centro e arrivare all'esterno del disco. Questo permette di scrivere i singoli bits di ogni byte, 0 (superfice piatta) e 1 (bump). A questo punto viene impiegato uno strato di alluminio riflettente per coprire e proteggere i bit stampati. Infine, uno strato di acrilico e l'etichetta completano il tutto. Figura 8: Sezione di un CD prestampato Figura 9: La spirale in un CD Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 11 di 18 Informatica di base Lezione IV I bumps incisi nella traccia hanno delle dimensioni piccolissime. Precisamente, una larghezza di 0.5 micron, una lunghezza di 0.83 micron ed un altezza di 125 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro). Se si potesse srotolare la spirale dal CD otterremmo una linea larga 0.5 micron e lunga circa 5 Km. Figura 10: Dettaglio della spirale in un CD Per poter leggere dati con una dimensione così ridotta è necessario un meccanismo di lettura altamente preciso come il lettore di CD. Il compito del lettore CD è quello di trovare e leggere i bumps memorizzati sul CD e viste le dimensioni dei bumps si può ben comprendere quanto questo strumento debba essere preciso ed affidabile. Un CD drive è composto da tre principali componenti: Un motore che si occupa di far girare il disco ad una velocità costante. Un laser ed una lente per leggere i bumps durante la rotazione. Un meccanismo che permetta al laser di muoversi seguendo la spirale sul disco. Figura 11: L'interno di un lettore CD Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 12 di 18 Informatica di base Lezione IV Il funzionamento del lettore CD è il seguente: - si punta inizialmente il laser lungo tutta la traccia a spirale; - il raggio laser passando attraverso lo strato di policarbonato, riflette lo strato di alluminio e riesce a determinare la presenza di bumps e di zone piane avendo queste un intensità riflessa differente; - riconoscendo le sequenze di bumps è possibile ricostruire ogni singolo byte digitalizzato sul disco. La parte più complessa è mantenere il laser centrato sulla spirale. Questo compito viene svolto dal tracking system che regola la velocità di rotazione del disco. Come abbiamo descritto, un disco è formato da 4 strati (o layer), uno di plastica policarbonata, uno di alluminio, uno di acrilico ed infine l'etichetta. Comunque, questa è la composizione di un classico CD prestampato in cui è possibile incidere sulla parte del policarbonato attraverso dei processi che non possono essere replicati in casa. I CD di questo tipo sono detti READ ONLY. Figura 12: Luce riflessa da una zona piana Figura 13: Luce riflessa da un bump Per supportare l’esigenza dei consumatori che richiedono supporti registrabili e non solamente leggibili, furono introdotti nuovi tipi di supporto: i CD-registrabili (CD-R). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 13 di 18 Informatica di base Lezione IV Figura 14: Un CD-R non ha bumps ma zone opache o meno che illuminate dal laser riflettono la luce Questo tipo di CD non ha bumps ma uno strato sottilissimo di metallo di cui la tinta è riflettente se il CD non è scritto, mentre se la superficie viene riscaldata con una luce di una particolare intensità e fequenza, diventa opaca e non riflette più, risultando iscritta. Un lettore CD riesce a leggere allo stesso modo CD prestampati e CD registrabili perché la lettura si basa sul concetto di luce riflessa, quindi non conta se provenga da un bump o da una zona riflettente. Il problema di questo tipo di CD è che una volta scritti i dati su di esso, a differenza di floppy o hard disk, non possono essere più cancellati e ricoperti con nuovi dati visto che la superficie del disco è stata alterata dal laser. Per tale motivo, alla metà degli anni novanta, è stato sviluppato un nuovo formato che permette di cancellare e riscrivere un CD più volte: i dischi riscrivibili (CD-RW). Questo tipo di disco è molto simile a quelli registrabili (CD-R) ma permette la cancellazione e la riscrittura in quanto costituito da uno strato composto da vari materiali (tra cui argento, antimonio e tellurio) capace di cambiare stato. Figura 15: Sezione di un Cd riscrivibile Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 14 di 18 Informatica di base Lezione IV Un DVD ha una struttura e un funzionamento molto simile ad un CD ma ha una maggior capacità di contenere dati. Questo è dovuto ai seguenti fattori quali: - alta densità dei dati: distanza tra le spire e lunghezza dei bumps minori; - multi strato (Multi-layer): ci possono essere più strati dove memorizzare i dati il che garantisce, ovviamente, una capacità multipla. - minore spreco di spazio: nei CD, molte informazioni vengono duplicate per poter garantire una valida gestione dell’error correction, invece, nei DVD, di concezione più recente, gli algoritmi per l’error correction sono molto più efficienti e non richiedono tanto spazio aggiuntivo che quindi può essere usato per memorizzare un numero maggiore di informazioni. 1.4 Confronto tra memorie veloci e memorie di massa Vediamo, con una tabella riassuntiva, come le memorie veloci e le memorie di massa si comportano rispetto alle caratteristiche principali di una memoria. Caratter istiche Memorie principali Funzion Memorie di massa elaborazione e archiviazion e Velocità Alta Bassa Capacità Bassa Alta Costo Elevato Basso Tabella 2: Confronto tra memorie veloci e memorie di massa Inoltre se volessimo eseguire una classifica della velocità di accesso delle memorie di massa, essa sarebbe così ordinata: - HD; - DVD; - CD; - FD. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 15 di 18 Informatica di base Lezione IV 2 Le prestazioni di un computer Il microprocessore è una delle componenti fondamentali per il funzionamento di un PC in quanto rappresenta, come è stato visto, il cervello dei sistema informatico stesso. I modelli più usati sono quelli prodotti dalla Intel (8088, 8086, 80286, 80386, 80486, Pentium I, II ,III, IV, Celeron,Centrino, Dual Core, Quad Core), dalla AMD (K6, k7, Athlon, Duron), dalla Motorola (classe 68000). I processori della AMD sono detti “Compatibili”, poiché svolgono le medesime funzioni degli Intel, anche se il loro funzionamento interno può essere molto diverso. Un parametro che misura la rapidità di eseguire calcoli da parte di un processore è la sua velocità, misurata in MIPS o MFLOPS. Le prestazioni di un computer, però, non dipendono solo dalla velocità della CPU. I sistemi operativi moderni richiedono molta memoria centrale o RAM, perché elaborano contemporaneamente più processi e sono di tipo grafico. Quando la RAM è insufficiente a contenere i programmi in esecuzione, spesso viene sfruttata la tecnica della memoria virtuale, che permette di utilizzare una parte del disco rigido come se fosse memoria centrale. La memoria secondaria utilizzata a questo scopo è comunemente chiamata, in ambiente Posix, swap o spazio di swap (verbo inglese che significa "scambiare"), mentre, in ambiente Windows, è chiamata file di paging. Le operazioni di spostamento delle pagine dallo spazio di swap alla memoria fisica sono chiamate swapping. Tale tecnica rallenta la risposta dei computer, perché scrivere e leggere dati su disco comporta tempi più lunghi rispetto a farlo in RAM. Pertanto aggiungere altra RAM è uno dei mezzi più appropriati per aumentare le prestazioni del computer. Un aiuto a migliorare la performance del sistema è data dalla memoria Cache: una memoria di tipo RAM, in piccola quantità (128-256-512 KB), strettamente connessa alla CPU. Anche installare una scheda video più veloce e con una maggiore quantità di memoria video (VRAM, Video RAM) aumenta le prestazioni del computer evitando un rallentamento durante la visualizzazione, soprattutto se si lavora molto in grafica oppure se si utilizzano videogiochi di ultima generazione. La velocità della CPU e quella di accesso alle RAM sono enormemente più elevate di quella di lettura e scrittura sui dischi. I componenti elettronici, infatti, lavorano a centinaia di milioni di operazioni al secondo, mentre l'accesso a un disco rigido si misura in migliaia di operazioni al secondo. Comunque anche le principali caratteristiche tecniche del disco rigido possono essere un’indicazione della potenza complessiva di un computer. Le principali sono: Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 16 di 18 Informatica di base Lezione IV - la dimensione; - la velocità di rotazione; - la velocità media di accesso tra le tracce di un disco. Per quanto riguarda la dimensione del disco possiamo dire che i sistemi operativi e i programmi applicativi attuali richiedono spazio su disco nell'ordine delle decine e, sempre più spesso, centinaia di megabyte e gli archivi di immagini e file multimediali occupano facilmente milioni di caratteri. Di conseguenza, avere un disco di capacità maggiore significa poter lavorare più tempo con un computer, prima di cominciare a preoccuparsi di cancellare dati meno importanti oppure di sostituire l'intera unità. A velocità di rotazione più elevate corrispondono maggiori quantità di dati trasferiti al secondo. Dai dischi da 5400 rpm (revolutions per minute, ossia “giri per minuto”), si è passato a quelli a 7200 rpm, e sono già disponibili unità che superano il valore di 10000 giri al minuto. La velocità media di accesso da traccia a traccia non è un indicatore diretto della reale velocità di risposta di un disco rigido in condizioni operative. A valori più bassi (che sono intorno a una decina di millisecondi) corrispondono unità con migliori prestazioni elettromeccaniche e tempo di accesso più rapidi ai dati memorizzati negli archivi sul disco. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 17 di 18 Informatica di base Lezione IV Bibliografia/Sitografia Hans-Peter Messmer, Indispensable PC Hardware Book, The 4/e, Addison Wesley Professional Gennaio 2002 Oscar Maeran, Hardware del PC, McGraw-Hill, Gennaio 2006 Curtin Dennis P., Foley Kim, Sen Kunal, Morin Cathleen, Informatica di base, McGraw Hill, 1999 Gioacchino Candilio, Elementi di informatica generale, Franco Angeli, 2004 N. Tenzoni e A. Guidi, Informatica di base, Apogeo, 2004 Wikipedia, L’enciclopedia libera: http://it.wikipedia.org www.ComeFunziona.Net Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 18 di 18