guerra ai tumori con un cavallo di troia

GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
GUERRA AI TUMORI
CON UN CAVALLO DI TROIA
CHIARA RIGANTI
Nata a Torino il 14 gennaio 1977, ha conseguito la laurea in Medicina presso
lʼUniversità di Torino nel 2002 e il Diploma di specializzazione in biochimica clinica nel
2006. Da sei anni è ricercatore universitario al Dipartimento di Oncologia e docente
presso la Facoltà di Medicina dellʼUniversità di Torino. I suoi interessi scientifici
riguardano i meccanismi attraverso cui la cellula tumorale diventa resistente alla
chemioterapia e le strategie per limitare e prevenire lʼinsorgere della resistenza. Per le
sue attività di ricerca ha ricevuto nel 2005 il premio della Società Italiana di Biochimica
riservato ai giovani ricercatori, nel 2012 il premio dellʼAssociazione Italiana Colture
Cellulari / European Tissue Culture Society. È autrice di oltre 50 pubblicazioni su riviste
scientifiche internazionali ad alto impatto soggette a peer-review.
PER SAPERNE DI PIÙ…
David Servan-Schreiber, “Anticancro. Prevenire e combattere i tumori con le nostre
difese naturali - I riflessi anticancro giorno dopo giorno”, Ed. Sperling & Kupfer, 2008.
WEB
http://www.airc.it/
Il Sito dellʼAssociazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
http://www.aiom.it
Il Sito dellʼAssociazione Italiana Oncologia Medica
http://www.ieo.it
Sito dellʼIstituto Europeo di Oncologia
I TUMORI IN ITALIA:
I NUMERI E I DATI ESSENZIALI
Che cosʼè e come si genera
Il tumore è causato dalla trasformazione
anche di una sola cellula, si presenta in
varie forme e può colpire diversi organi.
Il tempo di incubazione varia a seconda
dei tumori. Le cellule diventate tumorali
assumono una forte aggressività nei
confronti degli organi del corpo, fino ad
arrivare ai vasi sanguigni e a quelli
linfatici, provocando con il passare del
tempo diffuse metastasi ai tessuti.
Bisogna dire che solo una piccola parte
di tumori ha caratteristiche maligne;
nella maggior parte i raggruppamenti di
cellule rimangono localizzati e pertanto
si parla di tumori benigni.
Nelle cellule sono presenti geni detti oncogeni che possono modificarsi, cambiare le loro funzioni e trasformare una
cellula normale in una cellula cancerosa. L'alterazione di tali oncogeni dipende da un evento che altera il gene.
Nella cellula sono presenti anche geni
oncosoppressori che ostacolano la duplicazione delle cellule: alcuni tumori
possono essere causati dal loro malfunzionamento. La propagazione del
tumore e la conseguente comparsa di
effetti negativi sul paziente dipendono
dalla velocità con cui le cellule si
trasformano e cominciano ad assumere
comportamenti anomali. Il tumore oltre
ad agire in maniera devastante sul
corpo, attaccando anche organi non direttamente colpiti dalla formazione cancerogena, produce sostanze tossiche,
responsabili della graduale debilitazione
del corpo malato.
I principali fattori di rischio
Vi sono elementi che ci circondano e
caratteristiche della nostra vita che
possono aumentare la probabilità di
sviluppare un tumore. Ciò che aumenta
la probabilità di sviluppare una malattia
è chiamato “fattore di rischio”; ciò che fa
diminuire la probabilità di sviluppare una
malattia è chiamato “fattore protettivo”.
Solo alcuni tra i fattori di rischio per i
tumori possono essere evitati: si può
decidere di smettere di fumare, ad
esempio, ma non si possono scegliere i
geni da ereditare.
Prevenzione significa evitare i fattori di
rischio ed aumentare i fattori protettivi.
E' importante sapere che pur evitando
molti fattori di rischio non si ha, comunque, la garanzia di non contrarre un
tumore; allo stesso tempo, non tutte le
persone esposte ad un particolare fattore di rischio contraggono un tumore.
I principali fattori di rischio dei tumori
sono:
1. gli stili di vita (fumo, alcool, alimentazione)
2. i rischi ambientali (inquinamento atmosferico e/o industriale, amianto)
3. alcune infezioni (papillomavirus).
Quanti sono i tumori in Italia?
− circa 2.250.000 italiani (il 4% della
popolazione) vivono con una diagnosi di tumore
− circa 1.250.000 di questi sono donne
− i nuovi casi di tumore sono in aumento (dai 235.000 del 2000 si è
passati ai 255.000 del 2010)
− la mortalità per tumore rimane
significativa (220,5 decessi per
100.000 abitanti nel 2010)
− la sopravvivenza a 5 anni negli ultimi
20 anni è aumentata sia negli uomini
che nelle donne
− la sopravvivenza a 5 anni non è
uguale per tutti i tipi di tumore (si va
dal 5% - 7% del carcinoma del pancreas e del mesotelioma al 90% 95% del tumore del testicolo, della
tiroide, della prostata).
Qual è la distribuzione geografica dei
tumori in Italia?
La regione in cui, negli ultimi anni, si
registra il numero più elevato di nuovi
casi di tumore è la Campania (nel 2010:
398 nuovi casi ogni 100.000 abitanti),
seguita dalla Valle d'Aosta (378 su
100.000) e dal Piemonte (369 su
100.000).
Se si esaminano i dati divisi per sesso
si osserva però che:
- l'incidenza nel sesso maschile è in diminuzione al Nord ed al Centro mentre
si mantiene sostanzialmente invariata al
Sud, ad eccezione della Campania
- l'incidenza nel sesso femminile è in
aumento in tutte le regioni in maniera
pressoché uniforme.
Al Centro-Nord la mortalità ha avuto a
partire dagli anni '80 del secolo scorso
un andamento decrescente con conseguente miglioramento della sopravvivenza
Al Sud, invece, persiste una minor
aspettativa di vita, soprattutto a causa
del minor numero di diagnosi precoci,
con conseguente ritardo nell'intervento
terapeutico.
Quali sono quelli più frequenti?
Per la donna il tumore più frequente è
quello della mammella, per l'uomo il
tumore della prostata.
Sommando insiemi i dati per i due sessi
dei dieci tumori più frequenti, in ordine
decrescente questi sono:
− mammella
− colon e retto
− vescica
− prostata
− testa e collo
− linfoma non Hodgkin
− utero
− rene
− tiroide
− melanoma
Non compaiono nella prima decade
alcuni tumori ad elevata mortalità ma a
minore incidenza quali polmone (11°
posto), ovaie (16° posto), pancreas (23°
posto) e mesotelioma (31° posto)
(dati ricavati dal Rapporto AIRTUM
2010).
Proiezioni al 2020 dʼincidenza e mortalità
Per alcuni tipi di tumori si sono stimate
lʼincidenza e la mortalità in proiezione
futura, sia in rapporto al sesso che sulla
base dell'area geografica di residenza.
Tumore del polmone
L'incidenza si stima in forte diminuzione
negli uomini ma in deciso aumento nelle
donne.
Il Sud è l'area a maggior rischio per gli
uomini ma a minor rischio per le donne.
La sopravvivenza, attualmente molto
bassa, migliorerà in futuro grazie a nuovi ausili diagnostici.
Tumori del colon-retto
L'incidenza è in aumento negli uomini,
ma stabile e in attesa diminuzione, nel
futuro, nelle donne.
La sopravvivenza è in aumento nelle
aree del Centro-Nord.
La mortalità è in diminuzione in tutte le
aree geografiche.
Tumore della prostata
L'incidenza e la sopravvivenza sono
legate fondamentalmente alla diagnosi
precoce.
L'incidenza, fortemente aumentata negli
ultimi anni, sembra in diminuzione.
La mortalità è in riduzione ed è identica
nelle diverse aree italiane.
Tumore della mammella
Sia l'incidenza sia la sopravvivenza
sono influenzate dalle campagne di
screening, partite in tempi diversi nelle
diverse aree geografiche.
La mortalità, comunque bassa, è in diminuzione uniformemente in tutte le
aree geografiche.
La terapia dei tumori
Un trattamento efficace di un tumore
richiede l'eliminazione di tutte le cellule
neoplastiche sia nella sede primitiva sia
in altre regioni del corpo (metastasi).
Per una guarigione deve essere ottenuta una remissione completa, cioè la
scomparsa della malattia clinicamente
evidente.
Una risposta parziale alla terapia (riduzione > 50% della massa tumorale)
può portare a una sopravvivenza significativa, ma la ricrescita del tumore è
inevitabile.
In alcuni casi si può anche non avere
alcuna risposta alla terapia.
Le principali modalità terapeutiche sono:
- la chirurgia, che si attua quando il
tumore è localizzato o sia a diffusione limitata
- la radioterapia, che si utilizza soprattutto per neoplasie superficiali o
per tumori profondi ma piccoli, a volte anche con posizionamento di sorgente radioattiva direttamente all'interno della massa tumorale (brachiterapia). A volte è opportuno associare chirurgia e radioretapia
facendo sedute di radioterapia in
corso di intervento chirurgico
- la chemioterapia
Il chemioterapico ideale dovrebbe colpire e distruggere solo le cellule tumorali, senza effetti collaterali o tossicità
sulle cellule normali. Purtroppo tale farmaco ideale non esiste.
Nonostante ciò la chemioterapia dà
ottimi risultati in alcuni, anche perché si
utilizzano spesso regimi terapeutici a
base di più farmaci, che ottimizzano lʼefficacia terapeutica.
Purtroppo una percentuale compresa
tra il 20% e il 70% dei tumori, secondo il
tipo tumorale e dello stadio, sviluppa
resistenza ai chemioterapici in corso di
trattamento o non risponde affatto ad
esso. L'inefficacia dei farmaci chemioterapici ha stimolato perciò un gran
numero di studi sulla resistenza del
tumore ai farmaci, volti a sviluppare
strategie per il superamento di tale
resistenza.
In particolari forme tumorali o momenti
dell'iter terapeutico si possono attuare
altre terapie, come le terapie ormonali,
lʼimmunoterapia, lʼipertermia, la crioterapia.
Tumori: nuovi orizzonti
La ricerca sta producendo innovazioni in
tutti i campi dell'oncologia, partendo da
una sempre migliore conoscenza dei
meccanismi che sono alla base della
trasformazione neoplastica della cellula,
del metabolismo della cellula tumorale,
della sua risposta ai farmaci antitumorali, dell'instaurarsi della chemio resistenza.
Ciò ha portato - e porterà sempre più in
futuro - alla creazione di nuove molecole chemioterapiche (più potenti e selettive, somministrabili a dosaggi sempre più bassi con scarsa tossicità e in
grado di superare la resistenza), alla
messa a punto di nuove strategie terapeutiche (come lʼutilizzo di farmaci “a
bersaglio specifico”, della terapia genica, della terapia antiangiogenica), alla
possibilità di diagnosi sempre più precoci.
La messa a punto di nuovi ausili farmacologici non esclude il ricorso ad
altre forme di terapia, chirurgia – radioterapia – chemioterapia tradizionale,
con le quali si dovranno integrare.
Queste le strategie integrate porteranno
alla auspicabile sconfitta del cancro nel
prossimo futuro.
Per questo il World Oncology Forum ha
riunito esperti mondiali di oncologia per
elaborare strategie in grado di ridurre la
mortalità di cancro del 25% entro il
2025.
a cura di Chiara Riganti
Fonti bibliografiche:
Studio ITAPREVAL 2000,
Rapporto AIRTUM 2010,
Tavole di mortalità ISTAT 2012,
Banca Dati Tumori Italia 2010,
Rapporto Cneps Epidemiologia dei
Tumori 2011.