Il condensatore mostrato in figura è carico alla tensione π0 , quando l’interruttore, all’istante π‘ = 0, si chiude sul resistore π . Si determini l’andamento temporale della tensione π£πΆ (π‘) per π‘ > 0. Dopo la commutazione dell’interruttore, detta π(π‘) la corrente che circola nella maglia costituente il circuito, si può scrivere −π£πΆ (π‘) + π π(π‘) = 0 , ∀π‘ > 0 . Ora, se per semplicità si omette la dipendenza dal tempo delle diverse grandezze in gioco e si ricorda che la caratteristica del condensatore impone che π = −πΆ ππ£πΆ , ππ‘ la corrente può anche essere eliminata, ottienendo l’equazione differenziale π πΆ ππ£πΆ + π£πΆ = 0 . ππ‘ Si tratta di un’equazione del primo ordine, omogenea ed a coefficienti costanti, la cui soluzione si può ottenere separando le variabili π£πΆ (π‘) ππ£πΆ ππ‘ ππ£πΆ 1 π‘ π£πΆ (π‘) π‘ =− → ∫ =− ∫ ππ‘ → ln | , |=− π£πΆ π πΆ π£πΆ π πΆ 0 π0 π πΆ π0 in cui si è fatto uso della condizione iniziale assegnata, cioè π£πΆ (0) = π0 . Esplicitando rispetto alla tensione sul condensatore, si può scrivere | π£πΆ (π‘) π‘ | = exp (− ) , π0 π πΆ da cui discende, eliminando il valore assoluto, data la positività della funzione esponenziale, l’andamento richiesto π£πΆ (π‘) = π0 exp (− π‘ ) , per π‘ > 0 . π πΆ In altri termini, la tensione π£πΆ (π‘) si attenua a partire dal valore iniziale π0 , di cui conserva il segno durante tutta la sua evoluzione. π£πΆ (π‘) π0 0 π‘ π πΆ Per controllare la bontà della soluzione ottenuta, dal momento che l’energia inizialmente immagazzinata nel condensatore vale 1 ππΆ (0) = πΆπ02 , 2 si può determinare l’energia complessivamente assorbita dal resistore 1 ∞ 2 π02 ∞ 2π‘ π02 π πΆ 2π‘ ∞ 1 2 ππ = ∫ π£πΆ (π‘) ππ‘ = ∫ exp (− ) ππ‘ = exp (− )] = πΆπ0 [− π 0 π 0 π πΆ π 2 π πΆ 0 2 e constatarne l’uguaglianza con quella inizialmente messa a disposizione dal condensatore. La quantità π = π πΆ Ha le dimensioni di un tempo, come non è difficile verificare, e viene detta costante di tempo e rappresenta un’indicazione di massima del tempo che il circuito impiegherà ad estinguere il transitorio. Quando veniva eletto un nuovo papa, un cerimoniere, per ricordargli la caducità delle cose terrene, dava fuoco ad uno stoppino posto in cima ad una canna d’argento, esclamando: Sancte pater, sic transit gloria mundi. La gloria di questo mondo passa con la stessa rapidità con cui si consuma lo stoppino. Pio III, appena uscito dal Conclave, restò talmente impressionato da questa cerimonia che, già sofferente di gotta, morì dopo dieci giorni (18 ottobre 1503). Oggi non è più così. Il vincitore del Giro d’Italia o del Festival di San Remo o la squadra che vince il campionato di calcio sono celebrati da radio e televisione. L’anno dopo, nove italiani su dieci se ne dimenticano. Sic transit.