Il tumore ovarico

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Il tumore ovarico
Nel mondo
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In tutto il mondo il tumore ovarico è l’ottavo tumore più diffuso fra le donne1: ogni anno
ci sono circa 230.000 nuove diagnosi2,3.
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Più di 140.000 donne in tutto il mondo muoiono ogni anno a causa di questa malattia.
Il carcinoma ovarico ha, quindi, il più basso tasso di sopravvivenza tra tutti i tumori
ginecologici (45% contro, ad esempio, l’89% del tumore al seno)2,3.
In Italia
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In Italia si calcolano 5.911 nuovi casi all’anno (Globocan 2012), circa il 3% del totale dei
tumori diagnosticati tra le donne. Si stima che il 75% delle diagnosi avverrà in fase
avanzata, ossia quando il tumore sarà già diffuso alle strutture circostanti (pelvi e/o
organi addominali).
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Si stima che nel corso della vita 1 donna italiana ogni 74 sviluppi un tumore ovarico4.
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Il carcinoma ovarico rientra tra le prime 5 cause di morte per tumore tra le donne tra i
50 e i 69 anni (7% del totale dei decessi)4.
Che cos’è
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È un tumore maligno che ha origine dal tessuto di rivestimento della superficie
dell’ovaio o della tuba. Le cellule tumorali originate dalla superficie ovarica o tubarica
possono diffondersi nella cavità addominale ed attecchire direttamente sugli altri organi
addominali, oppure possono diffondersi in altre parti del corpo attraverso il flusso
1
WHO Globocan 2012 Cancer Factsheet, http://globocan.iarc.fr/Pages/fact_sheets_cancer.aspx.
Accessed 6 May 2013.
2
Garcia M et al. Cancer Facts & Figures 2007. Atlanta, American Cancer Society, 2007.
3
World Ovarian Cancer Day; http://ovariancancerday.org/
Largo Agostino Gemelli 8, 00168 Roma
www.policlinicogemelli.it
sanguigno e i linfonodi. In questo modo il tumore ovarico si diffonde precocemente al
di fuori del luogo di origine, dando luogo a metastasi già nella fase iniziale, quando il
tumore di origine è ancora molto piccolo4.
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Se rilevato a uno stadio iniziale, il carcinoma ovarico è normalmente asportabile,
tuttavia spesso non esistono sintomi iniziali e il tumore può essersi diffuso anche in
altre parti del corpo (metastatizzato) prima che sia diagnosticato nella paziente.
I fattori di rischio e i sintomi
Ad oggi non si conoscono i fattori che possono essere la causa del cancro all’ovaio. È stato però
osservato che il rischio di tumore è legato ad alcuni fattori di rischio.
4
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Età - La maggior parte dei casi di tumore ovarico viene diagnosticata nelle donne in fase
post-menopausa, con una massima incidenza tra i 50 e i 65 anni di età5.
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Tumore al seno - Le donne che hanno avuto un tumore della mammella, hanno una
probabilità doppia di sviluppare il carcinoma ovarico6.
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Familiarità - Le persone con una storia familiare di carcinoma della mammella od
ovarico hanno maggiore rischio di sviluppare la malattia7.
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Ovulazione - Donne che hanno avuto molte gravidanze e donne che assumono la pillola
hanno un rischio diminuito, mentre donne che hanno dei cicli mestruali più corti hanno
un rischio aumentato5.
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Stile di vita - Una dieta inadeguata, il sovrappeso e il fumo possono incidere sul tumore7.
ACTO Onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico; http://www.actoonlus.it/
Medicine.net.com. Ovarian Cancer risk factors;
http://www.medicinenet.com/ovarian_cancer/page2.htm
6
Cancer Research UK. Ovarian cancer risks and causes; http://www.cancerhelp.org.uk/type/ovariancancer/about/ovarian-cancer-risks-and-causes#smoking
7
American Cancer Society. Cancer Facts and Figures 2007. Atlanta, American Cancer Society 2007
5
I sintomi del tumore ovarico sono difficili da individuare, in particolare in stadio iniziale e spesso
vengono confusi con altri disturbi di minore entità. Ciò può portare a un grave ritardo nella
diagnosi8.
Gonfiore addominale persistente
Fitte addominali
Bisogno frequente di urinare
Sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto
Perdite ematiche vaginali
Mutamenti nelle abitudini intestinali
La diagnosi
8
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Una diagnosi precoce di tumore ovarico può aumentare le possibilità di sopravvivenza,
ma purtroppo il 75% dei casi è diagnosticato in stadio avanzato9.
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Quando il tumore ovarico è diagnosticato in uno stadio iniziale e il cancro è confinato
alle ovaie, il 90% delle pazienti ha probabilità di sopravvivere per più di cinque anni. La
percentuale di sopravvivenza a 5 anni si riduce drasticamente, fino al 27%, quando il
tumore è diagnosticato in uno stadio avanzato10.
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La visita annuale dal ginecologo e l’ecografia transvaginale di controllo possono
facilitare la diagnosi precoce.
Hennessy B et al. Lancet 2009; 9698: 1371-1382.
Cancer Research UK: Ovarian cancer survival statistics; http://www.cancerresearchuk.org/cancerinfo/cancerstats/types/ovary/survival/ovarian-cancer-survival-statistics
10
SEER Cancer Factsheets: Ovary cancer. SEER 18 2003-2009.
http://seer.cancer.gov/statfacts/html/ovary.html
9
La terapia
Le opzioni terapeutiche variano in base allo stadio della malattia, alle sue dimensioni e posizione,
alle condizioni fisiche della paziente e se si è diffuso in altre parti dell’organismo. In generale le
opzioni terapeutiche per il tumore ovarico sono:
o Chirurgia
Quasi tutte le donne colpite da tumore ovarico si sottopongono a intervento chirurgico nella
fase iniziale del trattamento, nel tentativo di asportare la maggior parte delle cellule tumorali.
Tuttavia, l’estensione dell’intervento chirurgico dipende dalla misura in cui il cancro si è
metastatizzato.
o Chemioterapia
La chemioterapia post-operatoria è considerata il trattamento di prima linea (o “front-line”):
può essere effettuata per ridurre le possibilità di recidiva del tumore e nel caso in cui si sia diffuso
in altre parti del corpo. Contribuisce, inoltre, a ridurre i sintomi, a migliorare la qualità della vita
e a prolungare il più possibile la sopravvivenza.
o Terapia biologica
Nella maggioranza delle pazienti con tumore ovarico in stadio avanzato si verifica una recidiva o
ricaduta della malattia dopo il trattamento iniziale e, nella maggior parte dei casi, entro 15 mesi
dalla diagnosi iniziale. Negli ultimi anni sono state studiate nuove terapie per il trattamento del
tumore ovarico in fase avanzata: le terapie biologiche (dette anche Target Therapy) sfruttano la
conoscenza della biologia molecolare della malattia e in particolare delle mutazioni che si
verificano nel DNA della cellula tumorale.
Il rischio di sviluppare un tumore ovarico è maggiore nelle donne con specifiche mutazioni
genetiche ereditarie, come ad esempio la presenza di una mutazione dei geni BRCA che si
riscontra nel 15% circa delle pazienti, mentre il rischio di sviluppare il tumore ovarico è del 3946% con una mutazione BRCA1 e dell’10-27% con una mutazione BRCA2, rispetto all’1,8% della
popolazione generale. I geni BRCA (Breast Cancer Susceptibility) sono noti come soppressori
tumorali e infatti la loro normale attività impedisce l’insorgenza delle neoplasie. Se mutati, però,
la funzione dei geni BRCA viene compromessa e la cellula, privata di uno dei suoi meccanismi di
controllo, ha un rischio maggiore di accumulare mutazioni che non vengono riparate e
favoriscono la trasformazione neoplastica. Nuove classi di farmaci sono state studiate come
terapie mirate per i tumori ovarici BRCA mutati, capaci di sfruttare i meccanismi di riparazione
del DNA per uccidere le cellule tumorali.
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