dal 4 9 9 1 P E R I o D I C o D I C U l T U R a E Buon I n F o R M a Z I o n E Natale Fondato da Carlo accossato nel 1994 CORRIEREdell’ARTE e2Felice 014 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale anno XIX - n° 21 - Venerdì 20 Dicembre 2013 € 2,50 COURRIER DES ARTS Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno L’incontro nel deserto di Bill Viola Alla GAM di Torino a Bill Viola, “The Encounter”, 2012, video a colori ad alta definizione su schemo al plasma montato a muro (attrici: Geneviève Anderson e Joan Chodorow), foto di Kira Perov © gli autori / GAM ChIaRa PITTaVIno tteso come uno dei pochi e selezionatissimi appuntamenti italiani, la Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino è stata cornice lo scorso 11 dicembre della presentazione di The Encounter, ultima fatica del newyorkese bill Viola. l’ artista di fama internazionale, che da anni lavora a ricerche sulla timebased art, ha infatti mostrato al pubblico, coadiuvato dalla compagna e collaboratrice Kira Perov, uno degli ultimi lavori, appartenente alla serie Mi- rage. Recentemente presentata a londra, The Encounter, esplora i diversi strati di realtà e illusione indagando la realtà fenomenica e le dimensioni ad essa connesse senza tralasciare l’attenzione circa l’effettiva posizione degli esseri umani nell’ordine naturale. all’interno del percorso espositivo della collezione permanente della GaM, l’opera si pone in dialogo tra la ricerca personale dell’artista e la tradizione pittorica. Preceduto da un curriculum che vanta esposizioni personali nelle più grandi istituzioni museali (dal MoMa di new York, al Mori di Tokio e al Pa- Kandinskij A Palazzo Reale di Milano lazzo delle Esposizioni di Roma, solo per citarne alcune), bill Viola attinge da esperienze pregresse e legate al mondo del video, soffermandosi sulle caratteristiche sia tecnologiche sia prettamente artistiche in un approccio spiccatamente sperimentale. In The Encounter, la ricerca estetica di Viola si muove tra la mobile liquidità (che nel 1979 lo rese celebre grazie a Chott elDjerid ) e lo spazio sconfinato di un deserto fatto d’aria e di calore dove la linea narrativa ripercorre legami esistenziali, mistero e conoscenza, capaci di rafforzarsi l’un l’altro in quello che appare un intreccio di parole non dette. GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Via Magenta 31 – Torino Bill Viola “The Encounter” Fino al 10 gennaio 2014 Info: 011 4429597 Ancora crolli a Pompei Nuove nomine nuove speranze? Andy Warhol “Self portrait” (green) 1964 © AWFVA pag. 3 Warhol a Milano a Palazzo Reale fino al 9 marzo 2014 pag. 7 anima cromatica C ontinuano le grandi collaborazioni con l’oltralpe. Dopo Renoir a Torino, è il turno di Vasilij Kandinskij a Milano. Sono oltre cento le opere provenienti dalla collezione del Centre “Georges Pompidou” di Parigi presentate il 17 dicembre scorso presso Palazzo Reale e che resteranno in mostra fino al 4 maggio 2014. Si tratta di una grande retrospettiva monografica che intende approfondire l’opera dell’artista moscovita e la rivoluzione artistico-spirituale che lo rese celebre. Un viaggio attraverso la teoria secondo cui musica, teatro, pittura e immaginazione dell’incon- scio non sono Grandi ritorni linguaggi a sé per la nuova stagione stanti ma legati del Metropolitan Opera fra loro come di New York ingranaggi di una macchina pag. 11 ben più com- Vasilij Kandinskij, “Giallo, rosso, blu”, 1925, Coll. Centre ‘G. Pompidou’, Parigi © plessa. Si parte dall’esperienza russa, Valenza, Villa Scalcabarozzi passando all’esperienza presso il bauhaus di Gropius sino al successo ricurata tra ricerche e rinunce, peraltro con conosciuto degli anni ElIo RabbIonE immutata passione, da Domenico Maria ’30, senza dimenticare i n punto di partenza. affettuosamente Papa, un centinaio di opere rintracciate – rapporti con gli altri arcercato, culturalmente valido, in attesa lungo i binari ricchi dell’arte dell’ottocento, tisti con cui allacciò importantissimi legami. che Expo 2015 includa Valenza nella sua del novecento sino agli anni a noi più vicini estensione volta ai siti di particolare inte- – dalle collezioni private della città, chiaro resse e che Villa Scalcabarozzi divenga la specchio di un ambiente non soltanto agiato Palazzo Reale P.za Duomo 12 – Milano sede del Museo del Gioiello. Una mostra, ma appassionato e competente, un’occaquesto punto di partenza, dedicata ai “Tesori sione ed un momento comuni in cui rendere Kandinskij d’arte a Valenza”, inaugurata nei giorni valido il pensiero che l’arte è un patrimonio Fino al 4 maggio 2014 continua a pag. 2 scorsi e aperta sino al prossimo 5 gennaio, Info: 02 54916 Il colore affettivo del collezionismo U I.P. CORRIEREdell’ARTE Pagina 2 20 Dicembre 2013 COURRIER DES ARTS segue dalla prima pagina Il colore affettivo del collezionismo di tutti e che come tale va resa pubblica. Sottolinea Papa: “Il disegno generale di ogni collezione risponde, infatti, a scelte culturali, affettive, di gusto e infine economiche, tanto da essere esso stesso stato un atto au- delle esperienze” che è (o dovrebbe sempre essere) la via principale non soltanto del collezionismo ma pure della storia dell’arte moderna e contemporanea. Si può immaginare il lungo lavoro che ha accompagnato il curatore ed il suo intero gruppo di lavoro, le scelte non sempre facili: comunque la validità e la varietà degli autori presenti sono lì ad affermare il successo di un’esposizione che si snoda sui due piani della villa Scalcabarozzi come pure nelle sale estremamente suggestive verso cui si discende dall’atrio d’ingresso, armoniosamente aperto su un vasto quanto luminoso giardino. Un’esposizione suddivisa in tre Sandro Chia, “Boy with chair”, 1984, collezione privata © Angelo Morbelli, collezione privata © tenticamente creativo”, considerando le varie operazioni come un investimento che è andato al di là dell’ostentato status symbol ma che ha poggiato saldamente sul concetto del bello e sul sentimento di una familiare continuità. Patrimoni che con il passare degli anni non hanno subito cambiamenti sostanziali, riuscendo come l’immagine costruttiva di un “eclettismo” che è sinonimo di dialettica, di una “molteplicità settori, Alla prova della modernità, L’arte del secolo breve e Identità plurali. lo spazio non ci permette di soffermarci su tutte le varie opere (per l’esattezza 101, se non abbiamo sbagliato i calcoli), ma all’appassionato visitatore consigliamo di scendere lungo le strade dell’alessandrino e di imboccare i viali e le vie di Valenza e di entrare in quelle sale per ammirare certe tele degli ottocenteschi Induno (Il richiamo di Galibaldi) e Morbelli, bistolfi e boldini (La marquise d’Anglesey, semplicemente stupendo), il Tosatore sul mare di benvenuto benvenuti, il delicato Hyde Park firmato da De nittis; di bei nomi del secolo appena passato, da baj a Carrà a De Chirico (Chevaux, bord de mer), dalla Natura morta di Titina Maselli agli Amanti di Guttuso, da Merlotti alla Pesca di Mario Sironi per arrivare ai giorni nostri, con Interno con pianoforte rosa di adami, con Boy with chair di Sandro Chia, con Dorazio e con le due piccole opere di Christo, con Kounnellis, nespolo, Schifano (Coca Cola), con il faccione grigio di Mao rallegrato con i Ray-ban multicolori da Xu De Qi, con il vecchio tavolo di fine pasto di Spoerri. Cicche comprese. Villa Scalcabarozzi Via Mazzini 42 – Valenza (al) “Tesori d’arte a Valenza” Fino al 5 gennaio 2014 Info 0131 949287 P Cronaca di un successo annunciato “Voglia di Ottocento” alla Casa d’Arte di Viadeimercati – Vercelli rosegue con ottimo successo fino al 23 dicembre la Mostra Voglia di Ottocento, presso la Casa d’arte di Viadeimercati a Vercelli. la Casa d’arte inizia la sua attività nel novembre del 2000 nella storica Sede dell’omonima via che unisce le due piazze simbolo di Vercelli: piazza Cavour e piazza “dei pesci”. a dirigere la Galleria viene chiamata Paola bertolazzi, con la supervisione di Claudio balocco e la preziosissima collaborazione della critica d’arte luisa Facelli. Per oltre 12 anni l’attività è stata intensa tanto che alla fine del 2012 si conteranno un centinaio di eventi tra Collettive, Personali e la partecipazione a Mostre Mercato e Fiere d’arte nazionali. Tra gli eventi più significativi, la prima segnalazione va a ’900 Italiano, che è stata senza dubbio la più importante Mostra collettiva d’arte contemporanea mai organizzata a Vercelli da una struttura non istituzionale. Per la prima volta in città fu esposto un achrome di Piero Manzoni oltre ad opere di Carla accardi, Enrico baj, Giacomo balla, alighiero boetti, lucio Fontana, alberto Giacometti, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Tancredi Parmeggiani, Mimmo Rotella, Piero Ruggeri, Mario Sironi, foto © aut. addio a Gipo Malato da tempo, il cantautore torinese Gipo Farassino si è spento il 10 dicembre scorso, all’età di quasi ottant’anni. Fin da giovane legato al mondo della musica, si era fatto strada componendo e interpretando alcune canzoni diventate simbolo della tradizione piemontese, come Matilde Pellissero, ’L 6 ’d via Côni, Sangòn Blues. nutrita la sua attività nel repertorio dialettale piemontese, sia come autore che come interprete. Si era affacciato sulla scena politica verso gli anni ’80 e ’90, fino alla sua elezione quale assessore nell’ultima giunta Ghigo. non a suo agio in quell’ambiente, era poi ritornato sul palcoscenico: ricordiamo l’opera Stassèira, presentata per la stagione del Teatro Stabile di Torino nel 2010 con la regia di Massimo Scaglione. nell’ultimo periodo, si era sempre più circondato di giovani musicisti talentuosi e contemporaneamente si era dedicato alla vita di scrittore, collaborando con TorinoSette e con la pubblicazione del libro Viaggiatori paganti. Mario Tozzi, e solo per citare alcuni grandi Maestri. Il prof. Giuliano Urbani, già Ministro per i beni e le attività Culturali, scrisse la prefazione al catalogo della Mostra. E ancora Personali di artisti di primo piano nel panorama nazionale e internazionale come Daniel Spoerri, Mimmo Rotella, Giuseppe ajmone, luigi Spazzapan, Enrico Paulucci, Riccardo licata, aldo Mondino, Giancarlo Cazzaniga. Molti anche sono stati i giovani artisti che hanno esposto da noi e alcuni di essi hanno conquistato il palcoscenico internazionale mentre altri erano già affermati ma, per la qualità della loro produzione, erano ancora giovanissimi nell’anima come Enrico Colombotto Rosso e Gastone Cecconello. nel maggio del 2013 la galleria si trasferisce in via Vibio Crispo 3 e la nuova Sede viene inaugurata con laWe, una rassegna di lavori sulla Pop art con opere originali di andy Warhol, Marco lodola e andy dei bluvertigo e fondatore di Fluon, nell’occasione antonio De luca, giovane ma ormai affermato artista di livello nazionale, realizza una ceramica con il civico 3 che viene applicata alla parete della Casa d’arte. adesso, quasi una svolta storica: una Collettiva con opere dell’ottocento. Perché? E Claudio balocco ci dice: “Si voleva proporre una CORRIEREdell’ARTE 20 Dicembre 2013 Pagina COURRIER DES ARTS 3 Aldo Mondino, “Eiffel Saffari”, Anni ’80, tessuti © aut/VdM esposizione “nuova” per la Casa d’Arte, che sempre si è occupata di arte contemporanea, ma che nel suo codice genetico conserva intatta la tradizione pittorica italiana senza barriere temporali”. Casa d’Arte di Viadeimercati Via Crispo 3 – Vercelli “Voglia di Ottocento” Fino al 23 dicembre Info: 347 2554103 - 328 6725445 nuove nomine, nuove speranze? T ChIaRa Gallo re anni fa il crollo della Casa dei Gladiatori. l’allora, e il tuttora, Presidente della Repubblica Giorgio napolitano definiva l’accaduto come una “vergogna d’Italia”. alcune settimane fa un’altra caduta si è verificata in una bottega di via Stabiana e nella Casa della Fontana piccola. Differenze dal 2010? Pressoché nessuna evidentemente. In quel periodo la colpa era ricaduta sul ministro per la Cultura Sandro bondi, oggi l’onere passa al ministro Massimo bray, il quale correndo subito ai ripari annuncia nuove soluzioni entro la fine del 2013. Si vuole in questo modo anche rassicurare l’Unesco che tuona dall’alto del suo scranno con un ultimatum per il bel Paese. Esso ci imporrebbe di redigere il piano di gestione degli scavi e procedere entro il 2015 agli interventi del progetto “Grande Pompei” da 105 milioni di euro cofinanziato da bruxelles. Il 9 dicembre scorso è stato nominato direttore generale del progetto il generale dei carabinieri Giovanni nistri e accanto a lui in qualità di vice Fabrizio Magani. Si collaborerà “con l’impegno di mettere in sicurezza e riqualificare uno dei siti archeologici più importanti del mondo - si legge in una nota di Palazzo Chigi - e per trasformare l’area in uno dei poli di attrazione di punta del turismo italiano”. Da queste due nomine seguiranno dunque i tanto attesi lavori? non è così semplice. Entro fine mese infatti occorrerà inviare all’Unesco il piano di gestione degli scavi, pena l’inserimento di Pompei nella lista dei beni Ancora crolli a Pompei foto © aut. a rischio del Patrimonio mondiale dell’umanità. Detto ciò si dovranno coadiuvare le energie sugli affidamenti dei bandi per il Grande progetto: al momento si contano cinque cantieri aperti ai quali si aggiungerà quello della messa in sicurezza della zona Regio VII. I 105 milioni messi a disposizione andranno spesi entro giugno 2015, in caso contrario l’organizzazione proclamerà la revoca. Sicuramente le grida di allarme per il decadimento si questo sito si erano già sentite ma in pochi, quale che fosse il partito politico, finora, ne hanno prestato la dovuta attenzione. Si può solo sperare che questo giro di vite sia quello decisivo e che non siano necessari altri crolli, prima che questo nostro glorioso passato venga raccontato solo più nelle sale del british Museum di londra, protagonista nei mesi scorsi di una mostra di così grande successo da essere far maturare l’idea di una possibile produzione filmica sulla città partenopea. CORRIEREdell’ARTE 4 adolfo Damasio levi e Mariangela Redolfini Pagina 20 Dicembre 2013 COURRIER DES ARTS Due originali Personali alla Tinber Art Gallery di Pragelato (To) I l 7 dicembre la Galleria Tinber ha inaugurato la stagione invernale con le personali di Mariangela Redolfini e adolfo Damasio levi, a cura di Elena Piacentini. Mariangela Redolfini espone, nella sala “Velhö”, venti tele dipinte ad acrilico. la pittrice lavora su espressioni della natura: approfondendo la sua organizzazione e analizzando l’elevata espressione armonica dell’l’infiorescenza e del fiore. lei scompone la forma, la ingrandisce, la analizza creando un universo dilatato mediato da accostamenti cromatici inediti. Mariangela espone la propria visione del paesaggio, cogliendo ispirazione da Le città invisibili di Italo Calvino: la rappresentazione del territorio alterato dall’uomo e creato a sua immagine e somiglianza nelle accezioni negative e positive. Si intravedono alcune città fantastiche quali Meteora, Valdrada o La Città invisibile, appunto. la personale presenta due lavori inediti: Dove sei? e Il Sogno, in cui la completezza è messa costantemente in relazione con il disordine e il caos quotidiano. Si percepisce un equilibrio costante e una profonda ricerca di una utopica costruzione della realtà ordinata; uno stile ben consolidato in cui l’artefice riconosce ed enfatizza la precisione dove meno è palesata. Adolfo Damasco-Levi, “Ali di farfalla”, bassorilievo colorato su legno © l’artista / Tinber nella sala “Moiani”, Adolfo Damasio Levi presenta un corpus di 32 tavole in legno scolpito e dipinto nel periodo compreso tra il 2004 e il 2013 e quattro sculture eclettiche. la ricerca dell’artista è rappresentata sia da strumenti e manufatti dell’uomo: la sedia, le scale o skyline di grattacieli, semafori e biciclette - si veda ad esempio Mare Mediterraneo, Biciclettare e Tramonto -; sia da elementi naturali, come le farfalle e i pesci. Egli imprime su di un supporto stabile, quale è il legno, immagini transitorie di flashback e reminiscenze. l’ariosità spaziale di andrea Chidichimo Un percorso creativo ispirato allo gnosticismo T KaTIa GIRInI sione dei pensieri dell’artista, così come compaiono nella sua mente, in divenire, prima di potere ratti attenuati, colori sfumati, forme dissol- e di voler essere riorganizzati pittoricamente in venti sono la cifra distintiva di andrea Chidi- precise delineazioni. Per gli oli, ma pure per la chimo, che predilige, soprattutto nella sua più serie delle fuliggini (Soot), realizzate su tela o Direcente produzione, privare di un forte legame re- bond®, o ancora attraverso il Progetto PX, caferenziale i soggetti rappresentati. Si rimane perciò pace di fondere sperimentalmente la fotografia colpiti dall’impressione della debole consistenza alla stessa pratica del dipingere, Chidichimo predelle dimensioni raffigurate, che sembrano affie- dilige un percorso compositivo caratterizzato da volirsi sotto lo sguardo, per lasciare all’occhio di esiti di una “soave vacuità” e ariosità spaziale: chi osserva l’esperienza di una pura e libera intui- sotto l’aspetto teorico ed estetico, infatti, l’autore zione. Si tratta dunque di una modalità espressiva esprime un processo creativo che si ispira allo che sembra voler sprigionare la spontanea emer- gnosticismo, riproducendo il contrasto esistente Andrea Chidichimo , “Diluvio Universale con Arca “, olio su tavola , coll. priv. © tra la realtà terrena e il Mondo del bene e della Verità, mediante un efficace antagonismo tra razionale e irrazionale, tra idee, percezioni, sentimenti e ricordi - nel loro continuo simultaneo fluire - e una oggettività abbozzata e parziale. In tal senso, l’evanescenza del segno e la liquefazione del colore diventano affascinante marca stilistica di questo maturo artista contemporaneo. l’allestimento si presenta con poesie dell’artista e di autori quali Pablo neruda; che vogliono indicare un binomio indissolubile tra figurazione e lirica, intesa come chiave di lettura per approfondire il linguaggio figurativo. l’artista gioca - alla maniera inglese, Play [ndr] -: il suo principale intento è suscitare esperienze estetiche, che vanno al di là della pura percezione coloristica o figurativa riscontrando sensazioni diverse. Mariangela Redolfini “Bordeaux par les yeux d’un chat”, acrilico su tela © l’artista / Tinber Tinber Art Gallery Via albergian 20 – Pragelato (To) Personali di Mariangela Redolfini e Adolfo Damasio Levi a cura di Elena Piacentini Fino al 26 gennaio - Info: 0122 78461 lorenzo lo Vermi Artisti scelti dal Corriere dell’arte Pubblichiamo qui di seguito l’immagine del dipinto Le dolci voglie, olio su tela, opera dell’artista Lorenzo LO VERMI, il cui nome era stato riportato in forma erronea a pagina 9 dello scorso numero (il 20) del Corriere dell’Arte. I presepi napoletani ieri e oggi Alla Pinacoteca Albertina di Torino n MaRIanna oRloTTI el programma di valorizzazione delle collezioni della Pinacoteca albertina, la Fondazione Dnart presenta una mostra dedicata alla tradizione presepiale napoletana. le natività che fanno parte dell’esposizione permanente sono messe a confronto con alcuni presepi del Sei-Settecento fino agli anni più recenti, alla scoperta di un mondo in miniatura che nel tempo ha visto mutare le proprie caratteristiche, pur mantenendo una sua anima non intaccata dal passare dei regni, delle mode, delle usanze. l’allestimento porta nel capoluogo piemontese un po’ della magia che durante le festività natalizie anima Natività di presepe napoletano settecentesco Collezione D’Onofrio-Lama CORRIEREdell’ARTE 20 Dicembre 2013 la via di San Gregorio armeno a napoli, presentando una produzione artistica che, tramandata inalterata per secoli, sintetizza valori sacri e aspetti profani della tradizione partenopea. la vera portata e il lascito culturale del presepe napoletano risiedono nel realismo delle sue rappresentazioni. non è più solo un simbolo religioso, ma uno strumento descrittivo, identificativo e unificante della comunità di appartenenza, nella sua dettagliata composizione, specie da quando, nel Seicento, ampliò il suo scenario includendo anche il mondo profano esterno alla grotta della natività, in puro gusto barocco. Come spiega l’artista Giuseppe Reale, “l’osteria rappresenta i vizi dell’uomo, la fontana la purificazione, il pastore addormentato è l’insensibilità dell’umanità. E Pagina COURRIER DES ARTS poi c’è la natività”. Un presepe si può leggere anche in chiave laica. “Possiamo guardare i pastori soltanto come delle persone intente a vivere la propria quotidianità. Il senso della vita è il vivere nella sua semplicità, e drammaticità. Si potrebbe forse dire che il presepe napoletano è stato e rimane un veicolo di identificazione della “gens napoletana” e l’antesignano di quel realismo che ha caratterizzato le rappresentazioni teatrali e le produzioni cinematografiche napoletane”. 5 Pinacoteca Albertina Via dell’accademia albertina 8 Torino “Presepi Tradizione presepiale napoletana tra Settecento e modernità” Fino al 26 gennaio 2014 Info: 011 0897370 Colori, armonie e riflessioni, l’informale in fotografia l Personale di Anna Maria Angelini Chiarvetto igure, profondamente legata alla terra, appassionata della natura in ogni sua manifestazione, anna Maria angelini Chiarvetto cerca, con la sua pittura, di andare oltre il fotocolor di Anna Maria Angelini Chiarvetto © aut./D’Ars/SPE visibile. amante dei colori, se un oggetto, o comunque una dei volumi e della luce, ritrae la cosa ben definita, ad un’immarealtà incorniciandola in foto di gine informale, astratta ( ed a reportage che emozionano. Di volte anche gestuale) è il segreto lei hanno scritto numerosi critici dell’artista. Anna Maria Angedell’arte tra i quali Giuseppe lini Chiarvetto ci ha da sempre Franzoso, Valentina Calzia, an- stupito con i risultati dei suoi apgelo Mistrangelo, Giorgio bar- profondimenti nel campo della beris, alberto Moioli, Grazia pittura , della scultura, della poesia ed anche nella fotografia. Chiesa e McCormack. Dice dell’artista il critico Valter Una grande artista innamorata Fabbri in occasione della mostra con il cuore,l’anima e la mente, conclusa lo scorso novembre della luce , del colore, dei volumi alla la Galleria 9 Colonne e or- , dell’armonia (anche in contraganizzata dal Club D’ars di Mi- sto) e nelle sensazioni accattilano: “Difficile capire subito vanti, sempre con l’effetto finale che si tratta di una mostra foto- che induce alla riflessione. Per grafica, nella panoramica che tutto ciò, tanti studi e approfongli occhi istintivamente percor- dimenti per il click che fissa rono sui 17 quadri.Una sola l’istante in cui ci riconosciamo sensazione: la bellezza .Il coin- nella vita e che vogliamo fermare volgimento è totale. Come sia per trasmetterla idealmente a chi possibile passare da una foto ama la bellezza interiore al masche per definizione ha davanti a simo dell’emozione. Sicuramente un autoritratto immateriale che nella foto appare con le componenti dell’astratto gestuale e dell’informale.“Distacco dei mondi” una intuizione che precorre una realtà mentale che penetra nel cuore. Ghiacciai spaccati con raggi che giocano in un mondo artificiale. L’uso del macro per fare il ritratto dell’anima e qui bisogna attendere, molto. Avere un’ idea figurativa dell’anima, e prima ancora di vedere, sentirla arrivare nei miliardi di fasci di luce che si muovono ovunque e comunque. Attendere ed essere pronti, saperla riconoscere e scattare ve- locemente. Così se si è un artista come Anna Maria Angelini si può catturare un’immagine astratta, informale, in una realtà figurativa. Segni, purissimi, che assumono sembianze di solchi. Mani artificiali che giocano con la più incisiva gestualità per assumere sembianze di petali o piume che si rincorrono . Il colore è come sempre il principale protagonista. E colore e luce, in questa bella esposizione si esprimono al massimo dell’efficacia nell’accoppiarsi ai volumi di un pulviscolo di stelle, o nella scomposizione di un raggio solare”. Galleria 9 Colonne SPE - Il Resto del Carlino bologna Personale di Anna Maria Angelini Chiarvetto Esposizione organizzata dal Club D’Ars di Milano Conclusa Galleria 20 C.so Casale 85 – Torino “Percezioni” Personale di Anna Maria Angelini Chiarvetto Conclusa Info: www.annamaria.chiarvetto.org CORRIEREdell’ARTE 6 Uno spaccato della Civiltà europea nel segno dei Maestri Pagina 20 Dicembre 2013 COURRIER DES ARTS Incisioni di Dürer, Leyda, Rembrandt a Palazzo Cisterna – Torino l MaRIanna oRloTTI a raccolta di incisioni in mostra a Palazzo Cisterna offre un vivido spaccato dell’arte e del costume nell’Europa tra Quattrocento e Seicento. le opere esposte, attraverso l’immagine devota narrano di paesaggi, costumi, volti ed espressioni che esprimono e commentano abitudini e ambienti dell’epoca e il pensiero di una società non decadente, ma spiritualmente coinvolta. “Cosa sia la bellezza assoluta, io non lo so; nessun lo sa, tranne Dio”, scriveva il Dürer nelle sue riflessioni. E quell’irraggiungibile semplicità della bellezza che traspare appunto dalle sue incisioni non può non scatenare nello spettatore di ogni epoca un’emozione viva. la sua abilità trae spunto dalla pittura e dall’oreficeria dando vita a immagini di straordinaria freschezza, cariche di valori simbolici e di profondo significato filosofico, in cui la rappresentazione autonoma del paesaggio si accompagna a una sensibilità sorprendente per la resa dei valori atmosferici. lo spazio è animato da diversi scorci prospettici e la qualità delle superfici è affidata a differenti tipi di tratteggio, l’uso di linee curve e sinuose imprime ai disegni una vibrazione del tutto nuova, linee rese capaci di esprimere valori di luce e ombra come mai prima che si fondono nell’armonia generale della composizione. Dürer sfrutta le qualità proprie della tecnica xilografica, a partire da quella Albrect Durer, “La decapitazione di Giovanni Battista” che è stata definita da Panofsky “de-materializzante”, la capacità di esprimere sul foglio di carta la visionarietà di un evento, allo stesso tempo l’artista rispettando le leggi del naturalismo conferisce alle figure una monumentalità classica e una profonda spiritualità. Passando attraverso le incisioni di artisti come leyda, beham, Rota, Jeger, Callot e altri nomi del Cinquecento europeo giungiamo a Rembrandt. la sua incomparabile importanza nella storia dell’incisione all’acquaforte si deve all’abilità con cui seppe combinare padronanza del mezzo tecnico, capacità di invenzione e ricerca espressiva: “Rembrandt rimira i suoi personaggi con lo sguardo di un iddio che non li ama però li comprende, non li giudica però li colloca su un palcoscenico difficile da percorrere”. E li investe di luce per meglio sottolinearne la presenza sulla terra. adora il particolare, soltanto, però, i particolari che lo interessano, e che quindi diventano essenziali, come colpi di luce da distribuire sulle forme in sfaldamento. Del resto, questa adorazione non lo distoglie mai dal concetto. È l’idea a dominare la composizione, è una concezione della vita e del mondo a far valere il singolo oggetto perfetto ma mai determinante. non per nulla, verso la fine della sua esistenza, la luce prevarrà, annegando ogni elemento che non possa diventare protagonista delle sue apparizioni. Palazzo Cisterna Via Maria Vittoria 12 – Torino “Vita e Società nei segni di Dürer, Leyda, Rembrandt Fino al 21 dicembre - Info: 339 3222298 Straordinaria varietà di tecniche, soggetti e ispirazione Allo storico Circolo degli Artisti di Torino, l’annuale Collettiva dei Soci, alla centocinquantaduesima edizione È nIVES MaRIa SalVo al via fino al 4 gennaio 2014 la 152a Mostra Sociale del Circolo degli artisti, fondato nel 1847. Siamo in pieno centro di Torino nella vetrina storica dell’istituzione dove i soci-autori espongono le loro opere. ammiriamo il ritratto degli amanti di angela betta Casale e la rivisitazione della Fornarina da parte di “Mariell” Chirone Guglielminetti, la veduta di Venezia di anna borgarelli e Il ponte di Piera bonamin. E ancora la Pastorella di Franco Pieri e il Nudo di Davide Mabellini. In realtà, si tratta di declinazioni spesso diverse di lingue addirittura dissimili, forse quasi tutte nate dallo stesso interesse per l’arte figurativa, che qui torna prepotentemente in auge. le nature morte dialogano con i ritratti, i ritratti con le vedute, le vedute con i paesaggi, i nudi, le sculture. nature morte in posa come le rape di Carla Silvi sparse e in bilico sul tavolo sfidano Le calle di Elda Mantovani, disciplinatamente messe in vaso. nel Bocciolo di rosa il verismo delle gocce d’acqua dipinte con semplici piccoli colpi di pennello da armida Mazzotti convivono con la magia esaltata dalle Emozioni in fiore di Caterina Cucco. Poi c’è la Natura morta di amalia Gaj. la grafica trova il suo spazio con un Volto inquietante, un po’ bob Marley, in china e carboncino di Roseugenia Tamietto, con il ritratto di Dede Varetto, con l’Aquila di Silvana D’Urso, acquaforte, e Astrolabio di adolfo Damasio levi. Ecco anche la neve. Quella di Barmasc (località della Valle aosta) di leonardo Vannella e quella del Monviso di Maria luisa Vigna. E poi le vedute, Chateau Beaulard di Gianpaolo brangero e castelli e vigneti di langhe e Monferrato di Marisa Valle. I corsi d’acqua di anna Rota Milani, le liriche visioni del deserto di aida Flaviana Chiarotto. Un imponente albero appare quale quinta ideale per una coppia di cavalli in riposo, di Raul Viglione, mentre un gufo domina l’opera di antida Tammaro. ancora magia nel giardino di Rosanna Vottero Viutrella. Un nudo di modella in posa sul divanetto antico che arreda un salotto del Circolo stesso di Davide Mabellini scalda l’ambiente e rimanda forse a sublimi questioni. ancora figura con l’autoritratto di Giancarlo aleardo Gasparin, e una bella bambina bionda pronta per la pubblicità dello shampoo, di Evelina Gibaldi, una Cenerentola a passo di danza di adriana Giorda, e un appuntamento con la morte di anna Sciarrillo, mentre per il suo N°1 luciana Vannulli sceglie un semplice segno, poi le Maschere al Castello di loredana Zucca e una figura allusivamente rivolta al fisco di Maria adelaide Scavino. Infine una coppia di frati intenti a lavorare in una farmacia naturale di Daniela Cavaliere. Tra le opere anche un omaggio a Pirandello di Macchiorlatti Vignat e una Natività di Mariella Crosio. astratte le forme di laura Milano e anna Zaccaria, ma sempre risolte secondo un ideale progetto di circolarità. Poi le sculture di Rosanna Costa e Mara Destefanis. E ancora Pierpaolo Rovero con Incontro al Circolo degli Artisti, Doris Scaggion con Urania, Pippo leocata con Un’idea di Sole e Gianni Sesia Della Merla con Al bar. Infine l’arte del fumetto di Cristina Carnino, Clarissa Corradin, arash Eftekhari, lorenzo Mo, Marcello Restali. Forse un visitatore americano direbbe: “I’m sympathetic for the subject”: “mi piace molto il soggetto”. Circolo degli Artisti di Torino Palazzo Graneri della Roccia Via bogino 9 – Torino 152ma Mostra Sociale Fino al 4 gennaio 2014 Info: 011 8128718 andy Warhol CORRIEREdell’ARTE 7 a Milano la cultura e lo sdoganamento della Pop-art punta sugli eventi ad effetto 20 Dicembre 2013 A Palazzo Reale di Milano a suno.artista totale, che aveva il potere di trasformare in arte ogni cosa che ndy Warhol, colui che creò la toccava: andy Warhol può essere Pop art americana, è ritor- molto amato, quasi venerato, ma nato a Milano con una mostra anche odiato, disprezzato, considerato a Palazzo Reale. Una rassegna, con uno dei grandi bluff dell’arte del notante cose ormai viste e riviste, su un vecento. Se diamo al relativismo lo artista che è stato capace di rifondare spazio che gli è concesso in altri un’estetica che, campi, dobnegli anni Sesbiamo necessasanta del noveriamente cento, cercava il concedergli la modo di allinesua libertà arsi alle istanze anche in amdi una cultura bito artistico e finalizzata a riquindi accettare mettere tutto in la gianiforme discussione. posizione. Di l’abbattimento certo, al di là di di moduli figuogni giudizio di rativi e di steapparenza, reotipi già Warhol ha saproposto dalle puto trasferire avanguardie il fare arte storiche, a quel nell’essere punto non l’arte: un’opeaveva più limiti razione che per e coglieva quanto ostenAndy Warhol, “Self-portrait in Drag”, 1980 ovunque i protata, enfatizstampa a colori per trasferimento da Polaroid pri materiali z a t a , © The A. Warhol Foundation for Visual Arts estetici. Da qui miticizzata, ril’idea di Warhol di trasferire nei musei mane comunque la sua creazione più gli scaffali dei supermercati, di confi- rilevante. a questa si affianca il modus gurare come una scultura una cassa di operandi costituito dalla ripetitività, Coca Cola. Quindi un’arte che, provo- che si concretizza nelle interminabili catoriamente, deve essere “consu- proposte di soggetti provenienti per mata”, come qualunque altro prodotto, esempio dalla pubblicità, o nell’uso che non deve tenere di essere com- quasi maniacale della Polaroid. merciale, che può rinunciare alla retorica dell’unicità, per dare spazio alla Palazzo Reale ripetizione che di fatto abbatte l’“aura” P.za Duomo 12 – Milano dell’opera, svuotandola del proprio si- Warhol gnificato principale, per lasciare che si Fino al 9 marzo 2014 colmi di altri valori, forse di nes- Info: comune.milano.it/palazzoreale Pagina COURRIER DES ARTS Bellini e Mantenga in salsa cinematografica MaSSIMo CEnTInI la riscoperta di Federico Collino GIan GIoRGIo MaSSaRa Federico Collino, compositore, direttore del liceo Musicale di Torino, è anche pittore che espone al Circolo degli Artisti dal 1919 al 1928. ora oltre cinquanta suoi dipinti riguardanti le Valli di Lanzo sono stati catalogati nell’abitazione del nipote: qui sono rimasti per decenni. Si tratta di un artista interessante che “con bella disinvoltura coglie e incide le forme rivivendo il disegno e il cromatismo” (Filippo brusa, 1935). I Brera, la “Pietà” di Bellini nel nuovo allestimento di Ermanno Olmi RobERTo RoVEDa l panorama artistico e culturale milanese di questo periodo pre-natalizio è stato segnato sostanzialmente da due eventi. Prima di tutto l’arrivo dai Musei Vaticani della Madonna di Foligno di Raffaello, che è possibile ammirare a Palazzo Marino, sede del Comune, fino al prossimo 12 gennaio. Un’occasione ghiotta per vedere un capolavoro unico, resa ancora più appetibile dal fatto che l’ingresso è gratuito. altra novità il nuovo allestimento che la Pinacoteca di brera ha approntato per le sue due opere più conosciute, cioè il Cristo morto di Mantegna e la Pietà di Giovanni bellini. Un’idea apprezzabile perché precedentemente i due capolavori si perdevano nell’anonimato dei grandi saloni della Pinacoteca, spazi pensati solo come semplici esposizioni per le opere, senza alcuna ricerca di soluzioni per valorizzare il materiale esposto. a fare notizia, è stato poi il fatto che il nuovo allestimento breriano sia stato curato dal regista Ermanno olmi, che ha creato per Mantegna e bellini una sorta di palcoscenico privilegiato, giocato molto sull’uso dei chiaroscuri e sui giochi di prospettiva che luce e ombre riescono a ricreare. buone notizie per l’arte e la cultura, certo, notizie, soprattutto di grande impatto mediatico che assicurano file all’ingresso di Palazzo Marino e della Pinacoteca. Rimane, però, la sensazione che si tratti di acuti solitari in un panorama immobile, dove manca un progetto culturale per dare a Milano maggiore visibilità in campo artistico. Segnali anche contraddittori, perché, per esempio, si fa un nuovo allestimento a brera, mentre si continua a dire che l’attuale sede va ripensata totalmente…Di mancanza di un progetto culturale di ampio respiro si è discusso molto anche sulle pagine milanesi del Corriere della Sera dove è emerso come le istituzioni museali meneghine vivano la loro funzione in maniera passiva. Come dei meri contenitori per capolavori, senza che ci sia il lancio di iniziative – mostre autoprodotte, manifestazioni culturali – che diano il senso di una attività di valorizzazione vera del patrimonio esistente. Così, se la maggior parte delle mostre milanesi viene ospitata a Palazzo Reale e viene prodotta da soggetti esterni alla città. Manca quindi una cabina di regia e la volontà politica di fare dell’arte quella marcia in più di cui Milano necessita, anche in prospettiva Expo 2015. Una sensazione raddoppiata, poi, da quando Stefano boeri non è più assessore alla cultura. Che dire, in mancanza di altro “accontentiamoci” – ed è un bell’accontentarsi – di Raffaello e di Mantegna-bellini in salsa cinematografica. E speriamo in un 2014 più artistico del 2013. Palazzo Marino P.za Scala 2 – Milano La “Madonna di Foligno” di Raffaello Sanzio In mostra fino al 12 gennaio 2014 Info: nr. verde 800 149617 www.comune.milano.it Pinacoteca di Brera Via brera 28 – Milano La “Pietà” di Giovanni Bellini e il “Cristo morto” di Andrea Mantegna Esposizione nell’allestimento a cura di Ermanno olmi Info: nr. verde 800 149617 02 72263264 www.brera.beniculturali.it CORRIEREdell’ARTE 8 Pagina 20 Dicembre 2013 COURRIER DES ARTS XXXII Edizione del Premio “Il Centenario” XXXI Edizione del Premio “Superga” S i è svolta lo scorso 1° dicembre, presso l’Hotel Royal di Torino, la XXXII edizione del Premio “Il Centenario” e la XXXI edizione del Premio “Superga”. nel corso della premiazione, si è ricordata la personalità di Vittorio Sereni ed è stato proiettato un documentario riguardante la figura di Pericle Fazzini. Questi i premi del Centenario: per la Pittura, 1° premio a Anna Cervellera; Grafica e tecniche varie, 1° premio a Paula Ciobanu-Mariut; Scultura, 1° premio a Giovanni Mason. E per il Premio Superga: Poesia, 1° premio a Emanuele Greco; narrativa, 1° premio a Claude Fouchecourt. Ricordiamo tra i premiati anche Adriana Caffaro Rore, Luisella Pastorino, Vanni Novara, Adriano Carpani. l’elenco completo e le fotografie dei premiati saranno pubblicate nei prossimi numeri dalla rivista Percorsi d’Oggi. numerosi riconoscimenti alla Carriera sono stati assegnati ad artisti che ogni anno partecipano ai premi stessi: tra tutti ricordiamo l’acquarellista Anna Borgarelli, che da anni movimenta il mondo dell’arte per la sua incessante intraprendenza nel contribuire alla promozione di eventi e per le numerose e prestigiose esposizioni, non solo nel territorio nazionale ma anche all’estero, come a barcellona, Madrid, lisbona, Parigi, Mosca, new York, luxor ecc.; di lei ricordiamo anche la monografia edita nel dicembre 2006, per i tipi dell’Editoriale Giorgio Mondadori, curata da Giovanni Cordero e Paolo levi e tradotta in quattro lingue, ora consultabile anche al Metropolitan Museum di new York. anna borgarelli fa parte dell’AIA - associazione Italiana acquerellisti (Milano) - e dal 2007 è presidente dell’ADAC (atelier di arte Contemporanea, Torino). Tra le sue Personali più recenti ricordiamo La Biennale a confronto, presso la Galleria Centro d’arte San Vidal a Venezia e quella alla Galleria d’arte Chiatamone, adiacente a via Caracciolo, a napoli. attualmente espone alla 152ma Mostra Sociale presso il Circolo degli Artisti di Torino. In foto, da sinistra: nella fila dietro, Cristina DE MARIA, Anna BORGARELLI, Gianfranco GAVINELLI, Giuseppe NASILLO, Paula CIOBANU-MARIUT, Anna CERVELLERA, Anna Maria FISCHER (Marenzya); davanti, Amelia PUTIGNANO e Michaela CHIOARIU-TOPÂRCEA P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243 Artisti scelti dal Michaela CHIOARIU-TOPÂRCEA Cell. 320 5790624 (Ciobanu) autrice di Emozioni in simbiosi (Edizioni Pentarco, Torino), libro di poesie per bambini, con illustrazioni di Paula Ciobanu. nipote del noto poeta Topârcea, è nata a Sibiu in Romania. Si è dedicata sin da giovane ad attività culturali ed è stata tra i fondatori del Cenacolo letterario “George Topirceanu”. ha al suo attivo, tra l’altro, i volumi Il paese dell’infanzia (liriche per bambini) e Memorie dal mio villaggio (storie e favole per grandi e piccini). attualmente vive e lavora a Torino. Così Giuseppe nasillo, critico dell’arte, la presenta nella prefazione: “[...] Il suo è un poetare semplice, trasparente e luminoso allo stesso tempo, che procede lungo la duplice direttrice mirante a divertire i piccoli e ad istruire i grandi, suscitando in essi l’evocazione di quelle memorie lontane che il progresso, le preoccupazioni, le vicende a volte amare della vita relegano in una sorta di rimozione e di oblio. [...]”. Cristina DE MARIA Cell. 339 2945409 la luminosa e limpida opera realizzata da Cristina De Maria delinea una sintesi compositiva in cui il mezzo pittorico diviene lo strumento per eccellenza per definire l’inenarrabile. In Residential Street, infatti, la tecnica mista determinata dall’uso dell’acquarello, ecoline o dalle matite colorate su carta satinata comporta proprio un assorbimento dei dati rea- “Residential Street”, acquerello, ecoline, matite listici proiettati in un percorso stratificato, sino ad approdare oltre ciò che viene recepito dallo sguardo. I caratteri delle architetture cittadine colte nell’atmosfera del meriggio inducono l’occhio ad evadere dal consueto sino ad imbrigliarlo nella tela del favolistico. l’opera si inserisce nel percorso da lei intrapreso con la serie Strade di pesci di mare, in cui ella sublima il concretismo in realtà parallele, come se il Mondo fosse inghiottito dalla fantasia e i pesci giustappunto potessero finalmente volare tra i resti d’una realtà consolidata. Quella tersa liquida fluidità evidenziata dai suoi dipinti sospinge i gradi ricettivi verso l’inesprimibile desiderio di prendere parte attiva al sogno in atto e smuoverlo sino a ricostituirlo coscientemente. CORRIEREd Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti d Corriere dell’Arte Paula CIOBANU-MARIUT Cell. 320 5790624 Grafica moderna a stile puntinistico è la tecnica con cui Paula Ciobanu ha realizzato l’opera Romantica Femminilità. Ed è appunto una sorta di romanticismo che viene messo in campo dall’artista, posizionando al centro della composizione una figura stilizzata di donna, avvolta da un’infinità di sfere che roteano su sé stesse come mondi o galassie metafisiche che gravitano attorno a questa divinità eterna, legata alla caducità della Terra, come suggeriscono le foglie disseminate dovunque. alcune sfere si schiudono e la linfa vitale prende corpo nelle meraviglie del Creato: una sorta di nascita botticelliana in chiave contemporanea, eppure intrisa d’un misticismo che rinvia “Romantica Femminilità”, grafica moderna, 70x50 cm. a bizantinismi figurativi che miravano ad iconizzare le leggi naturali in verità consolidate. Sembra di rivivere quel simbolismo floreale che fondeva le esperienze dell’art nouveau allo Jugendstil sino alle reminiscenze pre-raffaellite. bellezza umana spiritualizzata. Anna M. FISCHER BALESTRA (Marenzya) Cell. 340 8652905 Il quadro a tecnica mista di anna Maria Fischer “Marenzya”, intitolato La Danza dei Pianeti, compare in copertina sul libro La donna nella Storia dell’Arte, scritto dal critico d’arte Giuseppe nasillo ed edito da Pentarco. In questo volume nasillo così presenta l’artista: “[...] Donna dotata di spiccata sensibilità, ella si serve del colore per tradurre in immagini visive, oltremodo rarefatte, quelle intuizioni collegate con l’essenza materica sezionata nella sua struttura infinitesimale [...]. Incline per indole a ricercare scientificamente le componenti elementari della sostanza, Marenzya fa ricorso alle preziose proprietà dell’anima per fissare in un attimo eternabile il flusso lampeggiante di un evento extrareale, la particella incommensurabile di una disgregazione galattica o cellulare, ricomponendola in un’orditura senza corpo che sospinge lo spettatore a cogliere le percezioni avvertibili solo a livello sensoriale [...]”. dell’ARTE CORRIEREdell’ARTE 20 Dicembre 2013 a CURa DI anDREa DoMEnICo Pagina 9 COURRIER DES ARTS TaRICCo E ChIaRa Gallo Caterina CUCCO Cell. 335 6092323 Caterina Cucco è un’altra autrice che viene recensita nel libro La donna nella storia dell’arte. Qui il critico Giuseppe nasillo dichiara che “[...] la predilezione della pittrice piemontese per alcune colorazioni aerate rivela la schiettezza caratteriale di un’ artista che, bandendo la facile tentazione della dovizia particolaristica, punta su un colloquio diretto con lo spettatore attraverso la turgida pregnanza degli spessori cromatici [...]. le sue composizioni nascono da una necessitante urgenza di affidare a pagine visive quelle sensazioni che serpeggiano in lei con vivificante tensione spirituale. Se la tematica dei suoi lavori può rifrangersi su spazi ottici diversificati non sarà d’altra parte difficile riconoscere una equabilità di fondo per certe reiterazioni spontanee di colori caldi, chiari, pastosi che imprimono alle realizzazioni il calco di una aggettivazione volutamente carica di significanze materiche [...]”. “Promessa d’amore” Gianfranco GAVINELLI Cell. 335 5243178 la Natura morta a più elementi (2012) di Gianfranco Gavinelli, eseguita a carboncino e matite colorate, delinea un percorso pittorico ricco di sfumature personali che affondano le proprie radici in un passato ideale. Il senso della tradizione attraverso la ricerca emotiva del senso formale sprigiona una serie di rimandi sensibili che trovano nella configurazione materica il loro aggancio ad un universo immaginifico. le tinte consistenti, i concreti pigmenti della frutta, le trasparenze del vetro o degli utensili messi in scena giocano con le ombre proiettate sullo sfondo, contrapponendo gli equilibri strutturali: gli oggetti rappresentati, infatti, vivono cromaticamente di luce propria, quasi assorbendola del tutto per proiettarla nello spazio circostante, avvolto dalle tenebre del silenzio della ragione. la ricerca formale diviene lo strumento di analisi che consente all’artista di smaterializzare il contingente e proiettarlo in quella “Natura morta a più elementi”, 2012, carboncino e matite colorate, 43x68 cm. terra di nessuno ove realtà e fantasia si amalgamano ed una nuova visibilità delle cose si affaccia sul mondo. da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno [email protected] www.corrieredellarte.it CORRIEREdell’ARTE Pagina 10 20 Dicembre 2013 COURRIER DES ARTS la neve in sala e le piume del Vizietto Torino Spettacoli e il grande teatro delle feste l ManUEla MaRaSCIo e feste natalizie si preannunciano ricche di frizzanti intrattenimenti teatrali che non deluderanno le aspettative dell’affezionato pubblico di Torino Spettacoli. Fino alla befana sarà in scena al Teatro Gioiello Pistaaa...!, travolgente commedia di Vera Matthews, autrice di numerose pièces in cui l’estro creativo e un po’ folle si è sempre mescolato a quella leggerezza tipica del teatro comico di successo. la nuova edizione della commedia – che per la gioia di tutti i fan vedrà la partecipazione di Daniel McVicar, una delle colonne di beautiful - ha luogo nel Tirolo, dove, per una serie di equivoci, tre famiglie dal cognome identico si ritrovano a condividere la stessa baita durante le vacanze natalizie. In questa situazione così paradossale emergono i vari problemi legati alle esistenze di ciascuno, e da queste viene emanata un’onda che coinvolge il pubblico e lo ricopre un po’ come la neve che pare scendere davvero dal soffitto alla platea. Il 28 e il 29 dicembre al Teatro Erba andrà in scena Obubblesity, che affronta il delicato tema dell’obesità attraverso la vera storia di Marco, giovane artista ed ex obeso. lo spettacolo è un percorso nella sua memoria, in quei ricordi evocati tramite la costruzione di bolle di sapone simbolo di leggerezza e incorporeità. E ancora l’Erba, dal 31 dicembre al 26 gennaio, vedrà sul palco due leggendari veterani, adriana Innocenti e Piero nuti, nell’ormai irrinunciabile appuntamento con l’umorismo noir di Trappola per topi, uno dei capolavori dovuti alla penna di agatha Christie. anche il Teatro alfieri aprirà il suo sipario su un variegato campionario di spettacoli. Dal 28 dicembre al 6 gennaio andrà in scena Il Vizietto, storia di Renato e del suo compagno albin, gestori di un locale notturno tutto piume e lustrini nella Saint Tropez degli anni Settanta, con Enzo Iacchetti Sul palcoscenico dell’Erba Teatro / Editoria foto © aut./Gioiello Daniel McVicar, da “Beautiful” a “Pista...!, nella sala del Gioiello durante le prove e Marco Columbro. Musical americano di Jerry herman e harvey Fierstein, a sua volta adattamento della commedia di Jean Poiret e film di gran successo, adesso nella versione italiana, che vedrà in palcoscenico abili ballerini coreografati da bill Goodson e diretti dal Maestro Emanuele Friello. la regia è di Massimo Romeo Piparo, ormai uomo di punta della commedia musicale, conosciuto per i passati successi tra gli altri di Full Monty e My Fair Lady. Dall’8 al 12 gennaio il pubblico potrà rivivere l’emozione di un film che ha lasciato una traccia indelebile nel cinema d’amore. Ghost Il Musical è tratto dall’omonimo capolavoro della Paramount Pictures del 1990; scritto da “Segni Come Parole” di Ausilio Priuli bruce Joe Rubin, è qui diretto da Stefano Genovese, per dare vita a una magica orchestrazione di effetti scenici ed emozioni pure amplificate dall’impatto del 3D; si avrà l’illusione di perdersi ancora una volta nella pellicola che ha fatto tanto sognare. Dal 14 al 19 gennaio Vincenzo Salemme porterà in scena la sua commedia Il Diavolo Custode, che, come lui stesso ha dichiarato, parte dall’intento di rendere il pubblico consapevole di quella dimensione forse un po’ oscura con cui tutti devono prima o poi confrontarsi e che in realtà nasconde semplicemente il desiderio di ottenere una seconda possibilità nella vita, per ricominciare tutto da capo e fare magari di meglio. Mastro Don Gesualdo la lingua perduta delle rocce C accessibile, pur senza pertra sofferenza e sconfitta M dere mai di vista la filolo- Il Mastro Don Gesualdo portato in scena nei giorni scorsi all’Erba ha voluto essere un omaggio a Turi Ferro, uno dei maggiori interpreti di autori siciliani del calibro di Verga, Pirandello e Sciascia, per la regia di suo figlio Guglielmo. Enrico Guarnieri ha qui vestito i panni del celebre personaggio alle prese con una faticosa scalata per raggiungere il benessere economico e un’elevata posizione sociale. Dal suo temperamento sprizzano quei caratteri tipici della “sicilianità” quali la testarda ostinazione, la laboriosità infaticabile, la possessività verso il frutto di anni di sacrifici, il tutto spesso in lotta con quell’universo di moti dell’animo che disturbano e tormentano la solidità esistenziale faticosamente costruita. Guarnieri dà un’interpretazione accorata e sofferta allo stesso tempo dell’essenza del suo disagio, dovuto al dilaniante senso di sconfitta che si cela dietro la sua stessa condizione di emarginato, di escluso, nel confronto del mondo degli umili da cui si è affrancato, quanto delle élites di nobili cui vuole rendersi pari nonostante il loro disprezzo. Un dramma umano, efficace dal punto di vista emotivo proprio perché ridotto alla dimensione intima degli affetti e della solitudine. (ma. ma.) a aSSIMo EnTInI usilio Priuli, archeologo di fama internazionale, fondatore e direttore del Museo didattico d’arte e Vita Preistoria di Capodiponte e del Centro di archeologia Sperimentale, oltre che creatore dell’archeodromo di Capodiponte e dell’archeopark di boario Terme, ci ha abituati, nel corso degli anni, a pubblicazioni di grande interesse scientifico, capaci di “raccontare” le più antiche forme d’arte con linguaggio gia. Su questa linea si pone il recente Segni come parole. Il linguaggio perduto, edito da Priuli & Verlucca. oltre duecento pagine fitte di notizie e di informazioni sulle diverse tipologie dell’arte rupestre. Un’analisi che entra nel macrocosmo del segno, nella sua accezione semiotica, quindi finalizzata a fornire indicazioni precise sul significato che si cela dietro l’apparenza del significante. Un viaggio avvincente, che come sempre Priuli conduce con competenza, suggerendo ipotesi e sincronismi, comparazioni e letture trasversali. lo studio delle incisioni rupestri, di qualunque parte del mondo, consente di ripercorrere le varie fasi di un linguaggio attraverso il quale l’uomo ha cercato di comunicare con gli altri uomini e probabilmente con la divinità. Scene di caccia, di agricoltura, di vita domestica e di battaglia, oltre a un ampio complesso figurativo che potrebbe essere connesso al rito e alla religione, sono tematiche ricorrenti tra i soggetti realizzati sulle pietre dalle ultime fasi del Paleolitico fino a tutta l’Età del Metalli. Di fatto costituisco la più emblematica espressione del bisogno dell’uomo della preistoria di “raccontare” la propria esistenza. Forse di pregare. l’attestarsi di civiltà provviste di scrittura produsse un repentino rallentamento dell’arte rupestre che, in breve tempo, divenne una forma di comunicazione sempre più rara, senza comunque scomparire definitivamente. Infatti, parte del patrimonio simbolico di quest’arte è ancora oggi vivo nel folklore e nella tr adizion e. Ausilio Priuli Segni come parole Il linguaggio perduto Priuli & Verlucca pagg. 216; euro 35,00 NEWYORK NEWYORK C foto © aut. Dal noSTRo CoRRISPonDEnTE MaURo lUCEnTInI he cosa si propone di fare la Metropolitan opera house della sua nuova posizione di monopolio della scena lirica newyorkese, il che equivale a dire di preminenza assoluta non solo negli Stati Uniti, ma forse nel Mondo? Questa posizione, conquistata, ma non per proprio merito, quando l’unica concorrenza superstite a new York, la City opera, ha dovuto alla fine della scorsa estate togliere definitivamente le tende per inevitabile bancarotta finanziaria dopo un ultimo sprazzo di originalità e di successi, non ha ancora fatto in tempo a permeare le caratteristiche tecniche e artistiche del Met. Ma se ne intravvedono quelli che sembrerebbero sintomi, e sono Grandi ritorni Per la stagione 2014 del Metropolitan Opera House rurgica da una delle corde vocali, tre anni fa, di una ciste che sembrava aver posto prematuramente fine alla sua carriera. Quello che non c’è stato, invece, è il ritorno di cantanti italiani, per la prima volta dalla fondazione della compagnia nel 1880 totalmente spariti qui dalla scena, dopo esserne stati per quasi un secolo e mezzo la presenza predominante. Per capire come mai, occorre rifarsi piuttosto alla situazione e ai problemi del teatro lirico italiano, a cominciare ovviamente dalla Scala, piuttosto che parlare del teatro americano. Il cartellone di quest’anno e della prossima primavera è uno dei più ambiziosi mai offerti dal Met, in gran parte in base al giudizio del direttore generale Peter Mariusz Kwiecien e Anna Netrebko nell’“Eugene Onegin”, su musiche di Ciakovski, in scena al Met, per la regia di Deborah Werner, foto © aut./TheMetropolitanOpera preoccupanti. Come quello delle brief pauses (“pause brevi”), introdotte nelle rapresentazioni, di cui dico in fondo. Per il Met, quella del 20132014 è una stagione di grandi ritorni: innanzitutto, quello del vecchio direttore musicale e massimo direttore d’orchestra del teatro James levine, reduce da un’assenza di oltre due anni per infortunio; poi, quello di alcune produzioni particolarmente “moderate” nel tono e particolarmente amate dal pubblico, come quella dell’Eugenio Onegin realizzata dall’inglese Deborah Werner, e quella del Rosenkavalier nella messinscena di nathaniel Merrill; poi ancora il rientro di una delle soprano più acclamate nell’opera pucciniana dopo una lunga serie di esibizioni oltreoceano, Sondra Radvanovsky; infine, e proprio in questo struggente nuovo Onegin, la ricomparsa dell’eccezionale tenore messicano Rolando Villazón al suo nuovo debutto dopo la rimozione chi- Gelb principalmente motivato da considerazioni pratiche e finanziarie. Esso va dai più venerabili cavalli di battaglia quali un Rigoletto o un Falstaff, da cui non si poteva del resto prescindere nella ricorrenza del centenario verdiano, e dai sempreverdi capolavori pucciniani, a opere sottili e difficili come la Frau Ohne Schatten, e a proposte del tutto dissacranti e nuove come una del giovanissimo inglese nico Muhly che nella sua opera Two Boys (“Due ragazzi”) esplora luci e ombre dell’ancora misterioso mondo di internet. le messinscene sembrano, per fortuna, un ritorno al sedato e al convenzionale dopo gli esperimenti più audaci degli ultimi due o tre decenni, ma il problema principale del Metropolitan sembra ora un invecchiamento improvviso dell’immenso ambiente, un tempo dorato e scintillante; oggi è in attesa quanto meno di una radicale risciacquatura, mentre la compagnia non è riuscita ancora a venire alle prese con il gigantismo del palcoscenico – il più grande del mondo – che sembra accentuare i non indifferenti CORRIEREdell’ARTE 20 Dicembre 2013 Pagina 11 COURRIER DES ARTS sottotitoli sullo schienale della poltrona antistante, avvengono in occasione di cambiamenti anche piccoli di scena. Cala allora per parecchi silenziosi minuti il sipario e su questo, trasformato in schermo, mute proiezioni di ciclopici video sono rese possibili dalle nuove tecnologie. Evidentemente comode (rispetto ai normali Rappresentazione del “Rosenkavalier” di Richard Strauss al Metropolitan Opera, nella messinscena di Nat Merrill, foto Jonathan Tichler © aut./TheMetropolitanOpera difetti dell’acustica, mentre dal lato visivo produce un paradossale contrasto tra dispersione e claustrofobia. I tentativi per riempire in modo accettabile lo spazio sboccano qualche volta nell’incomprensibile, come in questa nuova produzione del capolavoro di Pyotr Ilyich Ciaikovski, l’Eugene Onegin, appunto, ove la principesca sala da ballo dell’ultimo atto risulta assurdamente occupata e intralciata da un colonnato paragonabile per imponenza a quello berniniano davanti a San Pietro. Eccoci ora alle “brevi pause”: esse, annunciate a ogni spettatore da un meccanismo sgattaiolamenti dei fattorini di scena) queste pause di triste ispirazione TV, che ad esempio nel citato Onegin sono cinque o sei, hanno però l’effetto di spezzare la coerenza e la continuità non solo narrativa ma anche musicale. Conseguenze gravi di cui senza dubbio un Ciaikovski, nel caso specifico, sarebbe inorridito, e di cui è sperabile che la direzione del Met” si renda celermente conto. The Metropolitan Opera lincoln Center – new York (nY) Info: 001 212 3626000 www.metoperafamily.org CINEMA Box Office USA, record al botteghino I film che hanno incassato di più nella settimana del Thanksgiving nella settimana del Thanksgiving (o “Ringraziamento”), che è la maggiore festa nazionale degli Stati Uniti, un inaspettato record di cassetta è stato il lungometraggio animato della Walt Disney Frozen, una favola di principesse e pupazzi di neve, che ha realizzato 93 milioni di dollari in appena cinque giorni (era costato 250 milioni), mentre il film di categoria generale di maggior successo è stato Catching Fire della serie Hunting Games, prodotto da lionsgate, con un incasso di oltre 110 milioni: tutte e due le pellicole hanno continuato a registrare ulte- riori record nella settimana successiva, nelle rispettive categorie (il primo, 31,6 milioni; il secondo 27, per un totale di quasi 338 milioni in tre settimane). ha invece deluso, sempre come incassi, il primo nuovo film rilasciato in questa quindicina sui circuiti nazionali, Out of the Furnace, con Christian bale (Relativity Media), mentre il nuovo film dei fratelli Coen, Inside Llewyn Davis (CbS), di cui si parla come candidato all’oscar, realizza spettacolosi ricavi relativamente ai bassi costi di produzione. (ma. lu.) [fonte dati: The New York Times ©] CORRIEREdell’ARTE 12 nei titoli del TFF tutto il mondo di oggi Pagina 20 Dicembre 2013 COURRIER DES ARTS Ma dopo il successo Virzì fa le valigie E ElIo RabbIonE allora si è chiuso il festival di Virzì, il TFF che ha visto il suo direttore fare il papà e lo sposo protettivo, il frequentatore di feste sempre affollatissime, la guida per gli ospiti, il sostenitore delle cause cittadine, il civich autoincaricato di rimbrottare con tanto di biglietto sul parabrezza il malcapitato guidatore che aveva sistemato troppo comodamente il suo Suv dinanzi all’ingresso del cinema. E’ finito un festival vivace, pop a detta del sorridente Paolo, dei titoli preziosi, delle star con il (giusto) contagocce, il festival del grande indiscutibile successo: ma Virzì se ne va, lascia la direzione e la gloria e i grattacapi a Emanuela Martini, ritagliandosi – visti i grossi futuri impegni cinematografici, spiega lui – la veste sinora inesplorata di “guest director”, ovvero un “direttore ospite” che per un anno propone e cura uno o più eventi della manifestazione, affiancando il Direttore del Fe- stival. “ho davanti un nuovo intenso anno di progetti cinematografici, perciò non posso più fare il Direttore del TFF a tempo pieno. Ma l’entusiasmo del pubblico torinese e l’attaccamento e la stima per la squadra con cui ho lavorato mi hanno convinto a restare ancora per un anno con il ruolo di Guest Director, inaugurando dunque quella che ci auspichiamo sarà una lunga serie di collaborazioni di cineasti in attività”. E’ finito il festival che ha visto una stellare presenza di pubblico, che s’è visto ignorare da mamma Rai che più spudoratamente non si può (perché oltre a invitare Gubitosi, un anno o l’altro non si fa risalire lo stivale al molle Mollica e, dopo la cattura, non lo si obbliga a buttare un occhio sul festival di casa nostra, come abbondantemente usa fare – quotidianamente! in quel di Roma per Müller e compagni?), che ha fatto scoprire chicche Se l’imperativo è sovvertire “Il mercante di Venezia” con Silvio Orlando l ’imperativo è a volte sovver- tere della malinconia d’antonio, tire, oppure in vena di ottimi- tra un passaggio e l’altro di un tasmo affidare in altra occasione il citurno cameriere; qui simbolegtesto di questo o quell’autore (gli giamo belmonte con una antichi vanno benissimo) ad un poltroncina altrettanto datata, su regista per una giustificata rilet- cui siedono una Porzia dai lunghi tura. Su questo versante po- capelli biondi ed una nerissa con tremmo porre il Riccardo di una specie di rigonfio pagliaio in Gassmann appena visto e, con riserve, applaudito; su quell’altro, ancora in ballo lo strapazzato Shakespeare, dovremmo ValEnTIna CIaMbRonE ascrivere Il mercante di Venezia che con la sua Popular Sha- Terminano domenica prossima al Carikespeare Kompany Valerio gnano le repliche del Mercante di Venezia binasco ha adattato e diretto, shakespeariano che, con grande successo, interprete Silvio orlando. lon- ha interessato il pubblico torinese fin tani i tempi in cui i registi con dall’esordio. Per la regia di Valerio binaun rispetto da mercatino del- sco, vincitore nel 2011 del Premio Ubu, l’usato costruivano canali e vede protagonista Silvio orlando nel gondole e campielli per am- ruolo di Shylock insieme alla Popular bientarvi la feroce richiesta Shakespeare Kompany. la scena essendell’ebreo da tutti deriso e ziale è di Carlo de Marino, le luci e i coosteggiato: qui ci troviamo rea- stumi rispettivamente di Pasquale Mari e listicamente sull’aia di una Sandra Cardini, le musiche sono del comqualche osteria, in un’epoca positore arturo annecchino. lo spettatanto vicina a noi, tra ragazzotti colo è stato prodotto dall’oblomov Films che si sono infilati malamente con la Fondazione del Teatro Stabile di il vestito della festa (sono Torino, in collaborazione con Estate Teaquelli della stessa bassa che af- trale Veronese. Silvio orlando, a propofollavano le compagnie di sito del suo personaggio, ci ha detto: Montecchi e Capuleti), a discu- “Non ne abbiamo voluto fare una ver- orlando e Shylock “Vandal” di Hélier Cisterne foto © aut./TFF nelle rassegne collaterali (una per tutte, l’ultimo fratelli Coen), che ha saputo cogliere i grandi temi di oggi, come la crisi sociale e la decadenza degli affetti, i deboli legami di coppia e la vecchiaia, i difficili rapporti tra generazioni e la povertà, che tutto sommato non ha tradito le aspettative di pubblico e critica per quanto riguarda il concorso (i figli venuti meno bene ci sono comunque in ogni famiglia), che ha allineato cinque membri di giuria che… Ecco, appunto la giuria. ovvero il passo falso, l’aver privilegiato il gruppo del messicano Guillermo arriaga Club Sandwich, opera soltanto dignitosa del messicano Fernando Eimbcke, storia di un equilibrio madre/figlio sempre ad un passo da giochi e svolte pericolosi e turbato dall’arrivo di una paffuta ragaz- testa, piccola isola che dovrebbe mostrarci la favola dei pretendenti e degli scrigni. Qui soprattutto si sfronda a piene mani, cancellando quintalate di poesia, si mettono in bocca ai vari soggetti cadenze dialettali, lontane da Venezia, si riscrivono situazioni del plot, s’inventano battute più o meno Cinema zina che reclama attenzioni e trova nel ragazzino vivace partecipazione. avevamo già individuato le generose interpretazioni di Samantha Castillo nel venezuelano Pelo Malo e del canadese Gabriel arcand in Le démantèlement e vivaddio i premi sono andati a loro. al francese 2 autumnes 3 hivers è stato assegnato il Premio della Giuria: e forse la Francia è il paese che meglio ha giocato in questa 31ma edizione, visto che con i sacrosanti scompensi di scrittura La Bataille de Solférino di Justine Triet (un giorno di ordinaria follia che coinvolge una giovane coppia parigina nel giorno dell’elezione di hollande) offre un crudele affresco tra il pubblico e il privato; e soprattutto Vandal di hélier Cisterne, bruciante ritratto del quindicenne Chérif, padre nordafricano e mamma francese, disadattato, allontanato a Strasburgo, conosce grazie ad un cugino falsamente introverso il mondo dei graffitari. Desolazione, solitudine, piccole crudeltà, incomprensioni, tutto è descritto con estrema esattezza, con immagini del buio della notte che lasciano il segno. Ma la giuria s’è dimenticata del film più autentico e forte della rassegna. d’attualità per strappare una risata in più e si costringe il buffone di turno, lancilotto, a squadernare certe piemontesità che nemmeno nelle valli più nascoste. Qui (ma potrebbe essere, anzi è, una validissima rilettura) si indurisce oltre ogni limite il cuore di Shylock, gli si cuciono ben strette grettezza, risentimento aspro e desiderio di vendetta, gli si cancella l’ultimo briciolo di simpatia, sicché il bel monologo in cui si accoglie il grido di dolore che vorrebbe quel suo popolo eguale a tutti gli altri suona all’opposto di quanto da sempre – tra il consolatorio ed il pacificatore – siamo stati abituati a sentire. Silvio orlando fa un gioco sione revisionistica perché ovviamente tutto suo, appartato, costruisce oggi, con tutte le vicende storiche legate un granitico Shylock, codifialla memoria e il conseguente senso di candolo in quella parlata stracolpa, tendiamo comunque sempre ad es- niera che ce lo fa sentire ancora sere sensibili alla causa a prescindere. più lontano. la regia di binaOvviamente Shylock ha questa ferita den- sco preme sul pedale del sovtroppo oltre, tro che lo porta a cercare un’improbabile vertimento facendoci rimpiangere le giuste vendetta a tutti i costi. Lui è attaccato a questa zattera, rappresentata dai soldi misure del suo precedente che lo tengono a galla”. Dal 27 dicembre Romeo: ma ecco che Shakerepliche di Miseria e nobiltà di Eduardo speare si prende la giusta rivinScarpetta, con Geppy Gleijeses, sia re- cita nella fedeltà a certe parti, gista che interprete, e con lello arena e per cui vedere bassanio sceMarianella bargilli. a natale si porta in gliere tra gli scrigni senza forscena la miseria e la fame temi ancora zature è un gran bel piacere. oggi, purtroppo, più che mai attuali. Questa volta autentico. (el. ra.) Spettacoli / Fotografia la Traviata riletta da Tcherniakov CORRIEREdell’ARTE 20 Dicembre 2013 Inaugurata la stagione della Scala – Milano l alESSanDRo MoRMIlE ’atmosfera era tesa, l’attesa tanta, i fischi anche un poco scontati, visto ciò che si era letto e sentito alla vigilia di questa discussa edizione de La traviata che ha aperto, fra tante perplessità, la stagione della Scala, concludendo idealmente l’anno delle celebrazioni dedicate al bicentenario della nascita di Verdi. Subito alcune considerazioni sulla messa in scena di Dmitri Tcherniakov, regista d’opera fra i più glamour del momento a livello internazionale. la sua ricetta di spettacolo ha diviso il pubblico dinanzi alla scelta di perseguire un’idea di modernità non del tutto compiuta rispetto alle annunciate e anche interessanti note di regia. attualizzare il soggetto ai tempi moderni, come ha fatto Tcherniakov, non costituisce elemento di novità. né scandalizza più di tanto che Violetta sia donna depressa, che abusa di psicofarmaci e di alcolici, o che alfredo, un poco svampito, entri in scena nel secondo atto in una cucina con le provviste appena FOTORAMA fatte al supermarcato e si metta a impastare la pasta fatta in casa Un momento della “Traviata”, in scena alla Scala foto © Brescia-Amisano / Teatro alla Scala con un matterello. né malvagia è l’idea di interrogarsi sul concetto che ciato registico curato fin nei minimi l’uomo moderno ha dell’amore inteso gesti e dettagli (spesso inopportunacome paura: se si ama non si è più li- mente caricaturali), bensì nell’essere beri, ma deboli e più vulnerabili perché, estranea alla drammaturgia dell’opera, affidandosi ad un sentimento, bisogne- reinventata per perseguire una strarebbe avere il coraggio di concedere niante ironia, travisando il mandato noi stessi all’altro, totalmente. Meglio verdiano per il gusto di dire qualcosa di dunque chiudersi agli affetti. Violetta fa nuovo. Così si svuota la sentimentalità così in questo spettacolo: “resiste” al- commossa dell’opera per renderla un l’amore ma, quando meno se lo aspetta, freddo caso clinico di amore mancato, esso sboccia; lei non lo accetta e non le che la modernità e gli effetti realistici crea felicità, ma solo una nevrosi che la privano di ogni emozione ricorrendo conduce alla morte. Il regista cerca, per spesso a trovate che tramutano la narquesto, di fotografare, con cinico reali- razione in beffarda farsa del dramma. smo e ironia un poco beffarda, questo Sul piano musicale questa Traviata si percorso senza rete, osservando passo riscatta grazie alla bacchetta di Daniele a passo cosa capita ai sentimenti della Gatti, attenta al dettato della “parola protagonista e degli altri personaggi; si scenica” verdiana, ma spesso troppo ridimentica però del libretto e segue una lassata nei tempi, talvolta con qualche via tutta sua, trasformando addirittura decibel sonoro di troppo eppure coele arie in pezzi dialogici che i protago- rente nel dare sostanza teatrale alla narnisti cantano sempre con un alter ego razione musicale e sostegno sempre al loro fianco. Il vero errore di questa attento ad una compagnia di canto dove regia non sta pertanto nel guardare alla brilla di luce propria la Violetta di Diana contemporaneità, seguendo un trac- Damrau. Il soprano tedesco si è messa Fotogrammi reali - capodannata - A Torino bischof al palazzo di piazza Castello Palazzo Reale, p.ta Reale, 1 / p.za Castello Torino. Werner Bischof, Retrospettiva, a cura di Magnum Photo e Silvana Editoriale. al seguito dello sbarco in Piemonte delle mostre su Capa ed Erwitt, ecco gli scatti del reporter elvetico, dalle ande alla Corea, dall’Ungheria all’India, dal Dopoguerra agli anni Settanta del secolo scorso: un centinaio di immagini - come suol dirsi - “di spessore”, fotogrammi “pesanti” e pensanti, capaci di coniugare rigore e sentimento, tecnica e creatività, geometria e umanità. Un reale talento. Fino al 16 febbraio 2014. Info: 011 4361455 - www.piemonte.beniculturali.it Istanti di Storia Forte di Bard (Ao) Mostra itinerante del World Press Photo Forte di Bard (ao). World Press Photo of the Year, Collettiva itinerante organizzata dalla WPP Foundation di amsterdam. Il più importante e prestigioso concorso indirizzato al fotogiornalismo mondiale (alla 56ma edizione), dopo aver girato oltre quaranta nazioni e un centinaio di città, scala il fortilizio valdostano per mostrare al pubblico i vincitori e principali partecipanti “piazzati”, ossia le rispettive immagini esposte nelle nove sezioni che rispecchiano altrettante categorie tematiche della competizione tra impavidi reporter professionisti sguinzagliati ai quattro (o cinque) angoli del globo... Purtroppo anche quest’anno, come nel 2012, sui fronti dei vari conflitti, non pochi ci hanno rimesso la pelle. all’efficacia e pregnanza informativa s’unisce l’intensità e la bellezza iconica, lo splendore dei paesaggi naturali e la triste miseria Pagina 13 COURRIER DES ARTS al servizio del difficile percorso registico impostole da Tcherniakov con totale partecipazione, rendendo giustizia interpretativa e vocale alla parte lungo il corso di tutta l’opera. la voce, però, resta fredda, priva di autentica vibrazione interiore e di morbidezza, così come il canto a mezza voce non sempre toccato, tranne che nel finale, di emozione sincera. Eppure la sicurezza vocale è un dato di fatto che conferma le qualità di questa grande cantante, facendo di lei una delle interpreti di riferimento di oggi per questo ruolo. Il tenore polacco Piotr beczala è un alfredo generoso nel canto ma sempre sovreccitato nella carica passionale e Zeljko lucic un Gérmont che scenicamente la regia vuole pragmatico e ruvido calcolatore nell’imporre le regole dettate dalla praticità più che dall’ipocrisia borghese, mentre vocalmente si sforza di essere credibile, ma ha un’emissione sostanzialmente opaca e poco nobile. Un 7 dicembre che ha fatto discutere e diviso il pubblico, come spesso capita. Il futuro dirà se tutto questo verrà ritenuto meritevole di entrare nella storia dell’interpretazione, oppure semplicemente destinato a rimanere uno spettacolo costruito per far discutere, senza lasciar alcun segno. a CURa DI EnRICo S. laTERZa delle tragedie umane: là la Grande Storia - con la maiuscola - degli avvenimenti d’attualità del Pianeta; qui le piccole storie di vita quotidiana (e quotidiano eroismo, però, talvolta) di noi poveri mortali, fatiche e speranze, promesse ed illusioni di singoli individui o interi popoli, senza dimenticare le sfide dello sport, i luccichii dello spettacolo, la riflessione sulla cultura... Tra i numerosi autori (circa 5.600) di tanti scatti (103.000), così emozionanti, affascinanti e suggestivi, la giuria ha avuto l’arduo compito di scegliere il “migliore”, o maggiormente rappresentativo: la tremenda istantanea dello svedese Paul Hansen, ripresa ai funerali di due bambini palestinesi, a Gaza. nell’ambito della Daily Life, meritato riconoscimento al romano Fausto Podavini per il suo toccante ritratto “in un interno” dell’esistenza di Mirella (un nome di tre note, MiRe-l-la), che ha accudito con amore e dedizione il marito malato di alzheimer, di giorno in giorno, di ora in ora, al suono monotono del tempo “in cui ci serve la memoria” - direbbe Macbeth -, giacché conduce all’ineluttabile oblio. bianco-e-nero. apertura, con visite su prenotazione, fino all’Epifania. Info: 0125 833811 - www.fortedibard.it Le immagini: in alto, al centro, F. Podavini, Mirella (serie “Mi-Re-l-La”), 8 gennaio 2012, foto b/n © aut./Reuters/WPPF; a sinistra, W. Bischof, Sulla strada per Cuzco, Perù, 1954, foto b/n © aut./Magnum/Contrasto CORRIERE dell’ARTE COURRIER Pagina 14 Segnalazioni DES ARTS 20 Dicembre 2013 TORINO e PIEMONTE “ S p i e g a re p i e g h e S t e n d e re t e n d e ” d i L a u r a A m b ro s i Stir eria della Cer tosa Reale C.so Pastrengo 51 – Collegno (To) Fino al 2 febbraio 2014 Info: 011 4015222 Laura Ambrosi con strumenti della contemporaneità piega e dispiega, testimonia ed incide abbinando alla tradizione la tecnologia. L’artista per i propri lavori utilizza materia plastica, oggetti di uso quotidiano abiti non più indossabili, tovaglie e fazzoletti i quali rifiutano l’ordine per addentrarsi nel mondo dei sogni, dei pensieri e della memoria. S uz ur a n “Passeggi ando i n u n a p i o g g i a d i c ol ore Colombo Ar t Design Via Trofarello 13 – Torino Info: 335 6848924 Fino al 21 dicembre L’artista giapponese Suzuran sarà ospite dello spazio espositivo: le tavole scelte sono immagini fantastiche legate ad un mondo fiabesco, ritraenti giovani fanciulle sotto una pioggia primaverile paragonabile a quella dei petali dei fiori di ciliegio, immagine senza tempo della cultura nipponica. in ITALIA “G ra n di A u gu ri i n p i c c ol o f or m a t o ” C ol l e t ti va Galleria Senso del Segno Via Duchessa Jolanda 34 – Torino In chiusura il 20 dicembre Info: 011 4473998 Esposizione natalizia collettiva con D . Barletta, C. Bovi , L. Capr ioglio , L. Caravall a, M. Craver o, E. Daneo, A. Guasco, L. Later za , D. Mezzena , A .M. Nall i d’Onofrio , G. Navar etti Bar tolini, G. Pampiglione, C . P a r s a n i M o t t i , O . R. Passeri , M. Pelli sser o, L. Porporato, S. Sabbione , L. Timiti lli , M.L. V icentini, C. V i n c i g u e r ra , A . V e l l i s c i g . “ Po esia di Natale” C ol l e t ti va Galleria Sant’Agostino C.so Tassoni 56 – Torino Fino al 23 dicembre Info: 339 2159496 44° Mostra collettiva presentata e promossa dell’Associazione Piemonte Artistico Culturale. “ Q uix o te” Co ll ettiva Galleria In Ar co P.za Vittorio Veneto 3 – Torino Fino al 23 gennaio 2014 Info: 011 8122927 Rivisitazione del mitico personaggio loco da parte dei contemporanei Guangyi, Lurie, Minjun, Oursler, Paladino, Scianna, in parallelo ad opere di maestri del passato, quali Dalì ed Hopper. “ # S o c i a l P o rt r a i t s ” d i D a v i d e D e M a rt i s PHOS Centr o Polifunzionale per la Fotografia e le Ar ti Visive diretto da Enzo Obiso Palazzo Buschetti Via Garibaldi 35bis – Chieri (To) Info: 011 7604867 www.phosfotografia.it Che significa foto-ritratto nell’odierna epoca della contemporaeità teleinformatica globale? De Martis riflette sull’immagine personale nell’era di internet: (e.s.l.) IL CORRIERE DELL’ARTE IL CORRIERE DELL’ARTE È REPERIBILE A M ILANO È REPERIBILE A ROMA PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : • P.za Castello • Molino delle Armi ang. Ticinese • C.so Magenta f.te Teatro Litta • C.so Garibaldi 83 • Via Boscovich 22 • P.le Principessa Clotilde • Bookstore Triennale • Bookstore Palazzo delle Stelline • Bookshop Villa Necchi Campiglio Via Mozart 14 • P.za Oberdan ang. v.le Piave • P.za Croce Rossa • P.za Colonna • P.za Colonna ang. l.go Chigi/Tritone • P.za S. Silvestro • L.go Argentina • Via Nomentana • C.so Francia • P.za Fontanella Borghese • P.za Porta Maggiore • Dorothy Circus Gallery Via dei Pettinari 76 • La Diagonale Libreria Via dei Chiavari 75 Go h ar D a sh t i “ Insi de Ou t” Mo s t ra p e rs o n al e Officine dell’Immagine Galleria d’Ar te Contemporanea Via Vannucci 13 – Milano Fino al 24 gennaio 2014 Info: 02 91638758 www.officinedellimmagine.it A cura di Silvia Cirelli La prima Personale italiana del giovane Gohar Dashti, in cui verranno esposte una ventina di fotografie che ritraggono scenari della “zona calda” mediorientale: tra momenti sociali e attimi legati alla quotidianità popolare, l’autore iraniano rende il suo Paese il palcoscenico ideale per suggestivi intensi scatti artistici. (c.s./e.s.l.) Buone Feste In occasione delle Festività di fine anno, il Corriere dell’Arte, come di consueto, interrompe con questo numero la pubblicazione, che riprenderà il 17 gennaio 2014. CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Direttore Editoriale Pietro Panacci Direttore Responsabile Virginia Colacino Assistente di Direzione Chiara Pittavino Comitato Editoriale Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Corrispondente da New York Mauro Lucentini Corrispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Hanno collaborato V. Ciambrone, C. Gallo, K. Girini, E.S. Laterza, M. Marascio, M. Orlotti, E. Piacentini, C. Pittavino, E. Rabbione, R. Roveda, N.M. Salvo, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza Fotografo uf ficiale Antonio Attini Redazi oni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa e di stri buzione EditService S.r.l. Via Peano 28 - Leinì (To) Editore Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Torino P.IVA 06956300013 “ I n s o rg e n z e ” Mo s t ra c o llet t iv a Galleria Bonioni Ar te C.so Garibaldi 43 Reggio Emilia Fino al 16 febbraio 2014 Info: 0522 435765 www.bonioniarte.it A cura di Federico Bonioni In mostra le opere di venti artisti attivi dagli Anni ’50 ad oggi: un excursus esteso attraverso la Storia dell’Arte, riepilogo delle personali allestite nel corso dell’anno e spazio dedicato alle giovani generazioni, per un progetto che, concludendo la stagione espositiva 2013, anticipa alcune proposte formulate dalla Galleria per l’anno venturo. Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 50,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero Arretrati: euro 4,00 “ L a f o r e s t a e d i l m a re ” In c i s i on i 20 0 8 -2 01 3 d i Pa t r izi o D i S ci ul lo Galleria Il Bisonte Via S. Niccolò 24 rosso Firenze Fino al 24 gennaio 2014 Info: 055 2342585 La personale di Patrizio Di Sciullo propone più di cinquanta opere tra incisioni e collage realizzati dall’artista tra il 2008 e il 2013. Ciò che colpisce nell’osservare questi lavori, oltre alla capacità incisoria, è il tratto originale attraverso cui egli sceglie di rappresentare le forme della Natura, sebbene solo lievemente accennate. (c.s./d.t.) “Stan di ng Ov-A ti on” d i M a rc o C i p o l l i Sala del Consiglio Comunale del Municipio P.za Mina – Fiesole (Fi) Fino al 3 gennaio 2014 Info: 055 5961227 La mostra raccoglie sedici sculture in ceramica dipinta realizzate dall’artista Marco Cipolli nell’ultimo biennio della sua attività: una galleria di volti femminili e maschili, frutti o elementi naturali. (c.s./c.p.) Al i ce Pa s q u in i “ Ta k e M e A n y w h e re ” Galleria Varsi Via S. Salvatore in Campo 51 Roma Fino al 23 gennaio 2014 Info: 06 68309410 Un mondo al femminile raccontato attraverso lo sguardo di bambine arrabbiate e curiose, ma anche donne indipendenti: foto di una società fuggitiva e frenetica. c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 ABBÒNATI al nuo vo f orm ato tabl oid CORRIEREdell’ARTE a soli 50 euro per un anno 22 numeri a casa tua CORRIERE dell’ARTE Gallerie ACCADEMIA Galleria Via Accademia Albertina 3/e – Torino Tel. 011 885408 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Fino al 21/12 Collettiva di Artisti contemporanei COURRIER 20 Dicembre 2013 RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara Cell. 328 6979208 [email protected] www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com Orario: mar. - sab. (su appuntamento) Fino al 13/2/2014 “Atlantis I Cambianti delle Nuove Vie” Collettiva ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845 www.artecittaamica.it Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiuso Fino al 20/12 “L’Arte in tutte le sue manifestazioni” Collettiva SENESI Galleria d’Arte Via Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn) Tel. 0172 712922 www.senesiarte.it ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791 [email protected] - www.artepervoi.it Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636 [email protected] Orario: sab. - dom. 15,00-19,00 SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA Via Galileo Galilei 45 – Biella Tel. 015 355414 Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento ART GALLERY LA LUNA Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) Cell. 339 7108501 [email protected] Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) Tel. 0121 76235 Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino - scala B destra - 1° piano (digitare 4444+ ) Tel./fax 011 8128718 [email protected] www.circolodegliartistitorino.it Orario: lun. - ven. 15,30-19,30 Fino al 4/1/2014 152ma Mostra Sociale TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino Tel. 011 6966422 Orario: mart. - sab.17,00-19,00 LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 [email protected] - www.lalanternaarte.com Orario: mart. - sab. 15,30-18,30 A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli, E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, G. Valerioti inoltre pittori ucraini, naïf croati grafica nazionale ed internazionale TINBER ART GALLERY Via Albergian 20 - Souchères Hautes – Pragelato (To) Tel. 0122 78461 [email protected] Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 In permanenza Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne, Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini, Sergio Saccomandi, Luciano Spessot Fino al 6/1/2014 Mostre personali di Adolfo Damasio-Levi e di Mariangela Redolfini LA ROCCA Galleria Via della Rocca 4 – Torino Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026 Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiuso Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti Fino al 23/12 “Torino sognante” Personale di Andrea Agostini LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) Tel./Fax 011 9492688 [email protected] www.luna-art-collection.com Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo Maestro Raul VIGLIONE Studio - Galleria - Mostra Culturale Via Servais 56 – Torino Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705 [email protected] - www.raulviglione.it MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi C.so Siracusa, 24/a – Torino Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323 Cell. 335 360545 [email protected] Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi DES ARTS Pagina 15 A.L.P.G.A.M.C. Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino Tel. 011 8173511 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 CENTRO ARTE LA TESORIERA C.so Francia 268 – Torino Tel. 011 7792147 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso o su appuntamento Mostra collettiva di Artisti dell’Ottocento e Novecento DAVICO Galleria Gall. Subalpina 30 – Torino Tel. 011 5629152 Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiuso Fino al 21/12 Leonardo Caboni, Giuliano Costa e Mibramig Arte Antica AVERSA Galleria Via Cavour 13 int. cortile – Torino Tel. 011 532662 Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 “Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900” “Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950 Cento anni di pittura” CASA D’ASTE DELLA ROCCA Via della Rocca 33 – Torino Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244 [email protected] - www.dellarocca.net LUIGI CARETTO Galleria Via Maria Vittoria 10 – Torino Tel. 011 537274 Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese SANT’AGOSTINO Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 CORRIEREdell’ARTE - 20 Dicembre 2013