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P E R I o D I C o
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C U l T U R a
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Buon
I n F o R M a Z I o n E
Natale
Fondato da Carlo accossato nel 1994
CORRIEREdell’ARTE e2Felice
014
Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it
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anno XIX - n° 21 - Venerdì 20 Dicembre 2013
€ 2,50
COURRIER DES ARTS
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
L’incontro nel deserto di Bill Viola
Alla GAM di Torino
a
Bill Viola, “The Encounter”, 2012, video a colori ad alta definizione su schemo al plasma
montato a muro (attrici: Geneviève Anderson e Joan Chodorow), foto di Kira Perov
© gli autori / GAM
ChIaRa PITTaVIno
tteso come uno dei pochi e selezionatissimi appuntamenti
italiani, la Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino è
stata cornice lo scorso 11 dicembre
della presentazione di The Encounter,
ultima fatica del newyorkese bill
Viola. l’ artista di fama internazionale,
che da anni lavora a ricerche sulla timebased art, ha infatti mostrato al pubblico, coadiuvato dalla compagna e
collaboratrice Kira Perov, uno degli ultimi lavori, appartenente alla serie Mi-
rage. Recentemente presentata a londra, The Encounter, esplora i diversi
strati di realtà e illusione indagando la
realtà fenomenica e le dimensioni ad
essa connesse senza tralasciare l’attenzione circa l’effettiva posizione degli
esseri umani nell’ordine naturale. all’interno del percorso espositivo della
collezione permanente della GaM,
l’opera si pone in dialogo tra la ricerca
personale dell’artista e la tradizione pittorica. Preceduto da un curriculum che
vanta esposizioni personali nelle più
grandi istituzioni museali (dal MoMa
di new York, al Mori di Tokio e al Pa-
Kandinskij
A Palazzo Reale di Milano
lazzo delle Esposizioni di Roma, solo
per citarne alcune), bill Viola attinge
da esperienze pregresse e legate al
mondo del video, soffermandosi sulle
caratteristiche sia tecnologiche sia prettamente artistiche in un approccio spiccatamente sperimentale. In The
Encounter, la ricerca estetica di Viola
si muove tra la mobile liquidità (che nel
1979 lo rese celebre grazie a Chott elDjerid ) e lo spazio sconfinato di un deserto fatto d’aria e di calore dove la
linea narrativa ripercorre legami esistenziali, mistero e conoscenza, capaci
di rafforzarsi l’un l’altro in quello che
appare un intreccio di parole non dette.
GAM - Galleria Civica d’Arte
Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31 – Torino
Bill Viola
“The Encounter”
Fino al 10 gennaio 2014
Info: 011 4429597
Ancora crolli a Pompei
Nuove nomine
nuove speranze?
Andy
Warhol
“Self
portrait”
(green)
1964
© AWFVA
pag. 3
Warhol a Milano
a Palazzo Reale
fino al 9 marzo 2014
pag. 7
anima cromatica
C
ontinuano le grandi
collaborazioni con
l’oltralpe. Dopo
Renoir a Torino, è il turno
di Vasilij Kandinskij a Milano. Sono oltre cento le
opere provenienti dalla
collezione del Centre “Georges Pompidou” di Parigi
presentate il 17 dicembre
scorso presso Palazzo
Reale e che resteranno in
mostra fino al 4 maggio
2014. Si tratta di una
grande retrospettiva monografica che intende approfondire l’opera dell’artista
moscovita e la rivoluzione
artistico-spirituale che lo
rese celebre. Un viaggio
attraverso la teoria secondo
cui musica, teatro, pittura e
immaginazione dell’incon-
scio non sono
Grandi ritorni
linguaggi a sé
per la nuova stagione
stanti ma legati
del Metropolitan Opera
fra loro come
di
New York
ingranaggi di
una macchina
pag. 11
ben più com- Vasilij Kandinskij, “Giallo, rosso, blu”, 1925, Coll. Centre ‘G. Pompidou’, Parigi ©
plessa. Si parte
dall’esperienza russa, Valenza, Villa Scalcabarozzi
passando all’esperienza
presso il bauhaus di Gropius sino al successo ricurata tra ricerche e rinunce, peraltro con
conosciuto degli anni ElIo RabbIonE
immutata passione, da Domenico Maria
’30, senza dimenticare i
n punto di partenza. affettuosamente Papa, un centinaio di opere rintracciate –
rapporti con gli altri arcercato, culturalmente valido, in attesa lungo i binari ricchi dell’arte dell’ottocento,
tisti con cui allacciò
importantissimi legami. che Expo 2015 includa Valenza nella sua del novecento sino agli anni a noi più vicini
estensione volta ai siti di particolare inte- – dalle collezioni private della città, chiaro
resse e che Villa Scalcabarozzi divenga la specchio di un ambiente non soltanto agiato
Palazzo Reale
P.za Duomo 12 – Milano sede del Museo del Gioiello. Una mostra, ma appassionato e competente, un’occaquesto punto di partenza, dedicata ai “Tesori sione ed un momento comuni in cui rendere
Kandinskij
d’arte a Valenza”, inaugurata nei giorni valido il pensiero che l’arte è un patrimonio
Fino al 4 maggio 2014
continua a pag. 2
scorsi e aperta sino al prossimo 5 gennaio,
Info: 02 54916
Il colore affettivo del collezionismo
U
I.P.
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
2
20 Dicembre 2013
COURRIER DES ARTS
segue dalla prima pagina
Il colore affettivo del collezionismo
di tutti e che come tale va resa pubblica. Sottolinea Papa: “Il disegno generale di ogni
collezione risponde, infatti, a scelte culturali, affettive, di gusto e infine economiche,
tanto da essere esso stesso stato un atto au-
delle esperienze” che è (o dovrebbe sempre
essere) la via principale non soltanto del
collezionismo ma pure della storia dell’arte
moderna e contemporanea.
Si può immaginare il lungo lavoro che ha
accompagnato il curatore ed il suo intero
gruppo di lavoro, le scelte non sempre facili:
comunque la validità e la varietà degli autori
presenti sono lì ad affermare il successo di
un’esposizione che si snoda sui due piani
della villa Scalcabarozzi come pure nelle
sale estremamente suggestive verso cui si
discende dall’atrio d’ingresso, armoniosamente aperto su un vasto quanto luminoso
giardino. Un’esposizione suddivisa in tre
Sandro Chia, “Boy with chair”, 1984, collezione privata ©
Angelo Morbelli, collezione privata ©
tenticamente creativo”, considerando le
varie operazioni come un investimento che
è andato al di là dell’ostentato status symbol ma che ha poggiato saldamente sul concetto del bello e sul sentimento di una
familiare continuità. Patrimoni che con il
passare degli anni non hanno subito cambiamenti sostanziali, riuscendo come l’immagine costruttiva di un “eclettismo” che è
sinonimo di dialettica, di una “molteplicità
settori, Alla prova della modernità, L’arte
del secolo breve e Identità plurali. lo spazio
non ci permette di soffermarci su tutte le
varie opere (per l’esattezza 101, se non abbiamo sbagliato i calcoli), ma all’appassionato visitatore consigliamo di scendere
lungo le strade dell’alessandrino e di imboccare i viali e le vie di Valenza e di entrare in
quelle sale per ammirare certe tele degli ottocenteschi Induno (Il richiamo di Galibaldi) e Morbelli, bistolfi e boldini (La
marquise d’Anglesey, semplicemente stupendo), il Tosatore sul mare di benvenuto
benvenuti, il delicato Hyde Park firmato da
De nittis; di bei nomi del secolo appena
passato, da baj a Carrà a De Chirico (Chevaux, bord de mer), dalla Natura morta di
Titina Maselli agli Amanti di Guttuso, da
Merlotti alla Pesca di Mario Sironi per arrivare ai giorni nostri, con Interno con pianoforte rosa di adami, con Boy with chair di
Sandro Chia, con Dorazio e con le due piccole opere di Christo, con Kounnellis, nespolo, Schifano (Coca Cola), con il faccione
grigio di Mao rallegrato con i Ray-ban multicolori da Xu De Qi, con il vecchio tavolo
di fine pasto di Spoerri. Cicche comprese.
Villa Scalcabarozzi
Via Mazzini 42 – Valenza (al)
“Tesori d’arte a Valenza”
Fino al 5 gennaio 2014
Info 0131 949287
P
Cronaca di un successo annunciato
“Voglia di Ottocento” alla Casa d’Arte di Viadeimercati – Vercelli
rosegue con ottimo successo fino al
23 dicembre la Mostra Voglia di Ottocento, presso la Casa d’arte di Viadeimercati a Vercelli. la Casa d’arte inizia
la sua attività nel novembre del 2000 nella
storica Sede dell’omonima via che unisce le
due piazze simbolo di Vercelli: piazza Cavour e piazza “dei pesci”. a dirigere la Galleria viene chiamata Paola bertolazzi, con
la supervisione di Claudio balocco e la preziosissima collaborazione della critica
d’arte luisa Facelli. Per oltre 12 anni l’attività è stata intensa tanto che alla fine del
2012 si conteranno un centinaio di eventi
tra Collettive, Personali e la partecipazione
a Mostre Mercato e Fiere d’arte nazionali.
Tra gli eventi più significativi, la prima segnalazione va a ’900 Italiano, che è stata senza dubbio la più importante Mostra collettiva d’arte
contemporanea mai organizzata a Vercelli da
una struttura non istituzionale. Per la prima
volta in città fu esposto un achrome di Piero
Manzoni oltre ad opere di Carla accardi, Enrico
baj, Giacomo balla, alighiero boetti, lucio
Fontana, alberto Giacometti, Fausto Melotti,
Giorgio Morandi, Tancredi Parmeggiani,
Mimmo Rotella, Piero Ruggeri, Mario Sironi,
foto © aut.
addio a Gipo
Malato da tempo, il cantautore torinese Gipo
Farassino si è spento il 10 dicembre scorso,
all’età di quasi ottant’anni. Fin da giovane legato al mondo della musica, si era fatto strada
componendo e interpretando alcune canzoni
diventate simbolo della tradizione piemontese, come Matilde Pellissero, ’L 6 ’d via
Côni, Sangòn Blues. nutrita la sua attività nel
repertorio dialettale piemontese, sia come autore che come interprete. Si era affacciato
sulla scena politica verso gli anni ’80 e ’90,
fino alla sua elezione quale assessore nell’ultima giunta Ghigo. non a suo agio in quell’ambiente, era poi ritornato sul palcoscenico:
ricordiamo l’opera Stassèira, presentata per
la stagione del Teatro Stabile di Torino nel
2010 con la regia di Massimo Scaglione. nell’ultimo periodo, si era sempre più circondato
di giovani musicisti talentuosi e contemporaneamente si era dedicato alla vita di scrittore,
collaborando con TorinoSette e con la pubblicazione del libro Viaggiatori paganti.
Mario Tozzi, e solo per citare alcuni grandi
Maestri. Il prof. Giuliano Urbani, già Ministro
per i beni e le attività Culturali, scrisse la prefazione al catalogo della Mostra. E ancora Personali di artisti di primo piano nel panorama
nazionale e internazionale come Daniel Spoerri,
Mimmo Rotella, Giuseppe ajmone, luigi Spazzapan, Enrico Paulucci, Riccardo licata, aldo
Mondino, Giancarlo Cazzaniga. Molti anche
sono stati i giovani artisti che hanno esposto da
noi e alcuni di essi hanno conquistato il palcoscenico internazionale mentre altri erano già affermati ma, per la qualità della loro produzione,
erano ancora giovanissimi nell’anima come Enrico Colombotto Rosso e Gastone Cecconello.
nel maggio del 2013 la galleria si trasferisce in
via Vibio Crispo 3 e la nuova Sede viene inaugurata con laWe, una rassegna di lavori sulla
Pop art con opere originali di andy Warhol,
Marco lodola e andy dei bluvertigo e fondatore di Fluon, nell’occasione antonio De
luca, giovane ma ormai affermato artista di livello nazionale, realizza una ceramica con il civico 3 che viene applicata alla parete della Casa
d’arte. adesso, quasi una svolta storica: una
Collettiva con opere dell’ottocento. Perché?
E Claudio balocco ci dice: “Si voleva proporre una
CORRIEREdell’ARTE
20 Dicembre 2013
Pagina
COURRIER DES ARTS
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Aldo Mondino, “Eiffel Saffari”, Anni ’80, tessuti © aut/VdM
esposizione “nuova” per la Casa d’Arte, che sempre si è occupata di arte contemporanea, ma che
nel suo codice genetico conserva intatta la tradizione pittorica italiana senza barriere temporali”.
Casa d’Arte di Viadeimercati
Via Crispo 3 – Vercelli
“Voglia di Ottocento”
Fino al 23 dicembre
Info: 347 2554103 - 328 6725445
nuove nomine, nuove speranze?
T
ChIaRa Gallo
re anni fa il crollo della Casa dei Gladiatori. l’allora, e il tuttora, Presidente della Repubblica
Giorgio napolitano definiva l’accaduto come una
“vergogna d’Italia”. alcune settimane fa un’altra caduta si è verificata in una bottega di via Stabiana e
nella Casa della Fontana piccola. Differenze dal 2010?
Pressoché nessuna evidentemente. In quel periodo la
colpa era ricaduta sul ministro per la Cultura Sandro
bondi, oggi l’onere passa al ministro Massimo bray,
il quale correndo subito ai ripari annuncia nuove soluzioni entro la fine del 2013. Si vuole in questo modo
anche rassicurare l’Unesco che tuona dall’alto del suo
scranno con un ultimatum per il bel Paese. Esso ci
imporrebbe di redigere il piano di gestione degli scavi
e procedere entro il 2015 agli interventi del progetto
“Grande Pompei” da 105 milioni di euro cofinanziato
da bruxelles. Il 9 dicembre scorso è stato nominato
direttore generale del progetto il generale dei carabinieri Giovanni nistri e accanto a lui in qualità di vice
Fabrizio Magani. Si collaborerà “con l’impegno di
mettere in sicurezza e riqualificare uno dei siti archeologici più importanti del mondo - si legge in una nota
di Palazzo Chigi - e per trasformare l’area in uno dei
poli di attrazione di punta del turismo italiano”. Da
queste due nomine seguiranno dunque i tanto attesi
lavori? non è così semplice. Entro fine mese infatti
occorrerà inviare all’Unesco il piano di gestione degli
scavi, pena l’inserimento di Pompei nella lista dei beni
Ancora crolli a Pompei
foto © aut.
a rischio del Patrimonio mondiale dell’umanità. Detto
ciò si dovranno coadiuvare le energie sugli affidamenti dei bandi per il Grande progetto: al momento
si contano cinque cantieri aperti ai quali si aggiungerà
quello della messa in sicurezza della zona Regio VII.
I 105 milioni messi a disposizione andranno spesi
entro giugno 2015, in caso contrario l’organizzazione proclamerà la revoca. Sicuramente le grida di
allarme per il decadimento si questo sito si erano
già sentite ma in pochi, quale che fosse il partito politico, finora, ne hanno prestato la dovuta attenzione.
Si può solo sperare che questo giro di vite sia quello
decisivo e che non siano necessari altri crolli, prima
che questo nostro glorioso passato venga raccontato
solo più nelle sale del british Museum di londra,
protagonista nei mesi scorsi di una mostra di così
grande successo da essere far maturare l’idea di una
possibile produzione filmica sulla città partenopea.
CORRIEREdell’ARTE
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adolfo Damasio levi e Mariangela Redolfini
Pagina
20 Dicembre 2013
COURRIER DES ARTS
Due originali Personali alla Tinber Art Gallery di Pragelato (To)
I
l 7 dicembre la Galleria Tinber ha inaugurato
la stagione invernale con le personali di Mariangela Redolfini e adolfo Damasio levi, a
cura di Elena Piacentini.
Mariangela Redolfini espone, nella sala
“Velhö”, venti tele dipinte ad acrilico. la pittrice lavora su espressioni della natura: approfondendo la sua organizzazione e analizzando
l’elevata espressione armonica dell’l’infiorescenza e del fiore. lei scompone la forma, la
ingrandisce, la analizza creando un universo
dilatato mediato da accostamenti cromatici
inediti. Mariangela espone la propria visione
del paesaggio, cogliendo ispirazione da Le
città invisibili di Italo Calvino: la rappresentazione del territorio alterato dall’uomo e
creato a sua immagine e somiglianza nelle accezioni negative e positive. Si intravedono alcune città fantastiche quali Meteora, Valdrada
o La Città invisibile, appunto. la personale
presenta due lavori inediti: Dove sei? e Il
Sogno, in cui la completezza è messa costantemente in relazione con il disordine e il caos
quotidiano. Si percepisce un equilibrio costante e una profonda ricerca di una utopica
costruzione della realtà ordinata; uno stile ben
consolidato in cui l’artefice riconosce ed enfatizza la precisione dove meno è palesata.
Adolfo Damasco-Levi, “Ali di farfalla”,
bassorilievo colorato su legno © l’artista / Tinber
nella sala “Moiani”, Adolfo Damasio Levi presenta un corpus di 32 tavole in legno scolpito e dipinto nel periodo compreso tra il 2004 e il 2013 e
quattro sculture eclettiche. la ricerca dell’artista è
rappresentata sia da strumenti e manufatti dell’uomo: la sedia, le scale o skyline di grattacieli, semafori e biciclette - si veda ad esempio Mare
Mediterraneo, Biciclettare e Tramonto -; sia da elementi naturali, come le farfalle e i pesci. Egli imprime su di un supporto stabile, quale è il legno,
immagini transitorie di flashback e reminiscenze.
l’ariosità spaziale di andrea Chidichimo
Un percorso creativo ispirato allo gnosticismo
T
KaTIa GIRInI
sione dei pensieri dell’artista, così come compaiono nella sua mente, in divenire, prima di potere
ratti attenuati, colori sfumati, forme dissol- e di voler essere riorganizzati pittoricamente in
venti sono la cifra distintiva di andrea Chidi- precise delineazioni. Per gli oli, ma pure per la
chimo, che predilige, soprattutto nella sua più serie delle fuliggini (Soot), realizzate su tela o Direcente produzione, privare di un forte legame re- bond®, o ancora attraverso il Progetto PX, caferenziale i soggetti rappresentati. Si rimane perciò pace di fondere sperimentalmente la fotografia
colpiti dall’impressione della debole consistenza alla stessa pratica del dipingere, Chidichimo predelle dimensioni raffigurate, che sembrano affie- dilige un percorso compositivo caratterizzato da
volirsi sotto lo sguardo, per lasciare all’occhio di esiti di una “soave vacuità” e ariosità spaziale:
chi osserva l’esperienza di una pura e libera intui- sotto l’aspetto teorico ed estetico, infatti, l’autore
zione. Si tratta dunque di una modalità espressiva esprime un processo creativo che si ispira allo
che sembra voler sprigionare la spontanea emer- gnosticismo, riproducendo il contrasto esistente
Andrea Chidichimo , “Diluvio Universale con Arca “, olio su tavola , coll. priv. © tra la realtà terrena e il
Mondo del bene e della
Verità, mediante un efficace antagonismo tra razionale e irrazionale, tra
idee, percezioni, sentimenti e ricordi - nel loro
continuo simultaneo fluire
- e una oggettività abbozzata e parziale. In tal
senso, l’evanescenza del
segno e la liquefazione
del colore diventano affascinante marca stilistica di questo maturo
artista contemporaneo.
l’allestimento si presenta con poesie dell’artista e di autori quali
Pablo neruda; che
vogliono indicare un
binomio indissolubile
tra figurazione e lirica,
intesa come chiave di
lettura per approfondire
il linguaggio figurativo.
l’artista gioca - alla
maniera inglese, Play
[ndr] -: il suo principale intento è suscitare
esperienze estetiche,
che vanno al di là
della pura percezione
coloristica o figurativa riscontrando sensazioni diverse.
Mariangela Redolfini
“Bordeaux par les yeux
d’un chat”, acrilico su tela
© l’artista / Tinber
Tinber Art Gallery
Via albergian 20 – Pragelato (To)
Personali
di Mariangela Redolfini
e Adolfo Damasio Levi
a cura di Elena Piacentini
Fino al 26 gennaio - Info: 0122 78461
lorenzo lo Vermi
Artisti scelti dal Corriere dell’arte
Pubblichiamo qui di seguito l’immagine del dipinto Le dolci voglie, olio su tela, opera dell’artista Lorenzo LO VERMI, il cui nome era
stato riportato in forma erronea a pagina 9 dello
scorso numero (il 20) del Corriere dell’Arte.
I presepi napoletani ieri e oggi
Alla Pinacoteca Albertina di Torino
n
MaRIanna oRloTTI
el programma di valorizzazione delle collezioni della
Pinacoteca albertina, la Fondazione Dnart presenta una mostra
dedicata alla tradizione presepiale
napoletana. le natività che fanno
parte dell’esposizione permanente
sono messe a confronto con alcuni
presepi del Sei-Settecento fino agli
anni più recenti, alla scoperta di un
mondo in miniatura che nel tempo
ha visto mutare le proprie caratteristiche, pur mantenendo una sua
anima non intaccata dal passare
dei regni, delle mode, delle usanze.
l’allestimento porta nel capoluogo
piemontese un po’ della magia che
durante le festività natalizie anima
Natività di presepe napoletano settecentesco
Collezione D’Onofrio-Lama
CORRIEREdell’ARTE
20 Dicembre 2013
la via di San Gregorio armeno a
napoli, presentando una produzione artistica che, tramandata
inalterata per secoli, sintetizza valori sacri e aspetti profani della tradizione partenopea. la vera
portata e il lascito culturale del
presepe napoletano risiedono nel
realismo delle sue rappresentazioni. non è più solo un simbolo
religioso, ma uno strumento descrittivo, identificativo e unificante
della
comunità
di
appartenenza, nella sua dettagliata
composizione, specie da quando,
nel Seicento, ampliò il suo scenario includendo anche il mondo
profano esterno alla grotta della
natività, in puro gusto barocco.
Come spiega l’artista Giuseppe
Reale, “l’osteria rappresenta i
vizi dell’uomo, la fontana la purificazione, il pastore addormentato
è l’insensibilità dell’umanità. E
Pagina
COURRIER DES ARTS
poi c’è la natività”. Un presepe si
può leggere anche in chiave laica.
“Possiamo guardare i pastori
soltanto come delle persone intente a vivere la propria quotidianità. Il senso della vita è il vivere
nella sua semplicità, e drammaticità. Si potrebbe forse dire che
il presepe napoletano è stato e rimane un veicolo di identificazione della “gens napoletana” e
l’antesignano di quel realismo
che ha caratterizzato le rappresentazioni teatrali e le produzioni
cinematografiche napoletane”.
5
Pinacoteca Albertina
Via dell’accademia albertina 8
Torino
“Presepi
Tradizione presepiale napoletana
tra Settecento e modernità”
Fino al 26 gennaio 2014
Info: 011 0897370
Colori, armonie e riflessioni, l’informale in fotografia
l
Personale di Anna Maria Angelini Chiarvetto
igure,
profondamente
legata alla terra,
appassionata
della natura in
ogni sua manifestazione,
anna Maria angelini
Chiarvetto cerca, con
la sua pittura, di
andare oltre il fotocolor di Anna Maria Angelini Chiarvetto © aut./D’Ars/SPE
visibile. amante dei colori, se un oggetto, o comunque una
dei volumi e della luce, ritrae la cosa ben definita, ad un’immarealtà incorniciandola in foto di gine informale, astratta ( ed a
reportage che emozionano. Di volte anche gestuale) è il segreto
lei hanno scritto numerosi critici dell’artista. Anna Maria Angedell’arte tra i quali Giuseppe lini Chiarvetto ci ha da sempre
Franzoso, Valentina Calzia, an- stupito con i risultati dei suoi apgelo Mistrangelo, Giorgio bar- profondimenti nel campo della
beris, alberto Moioli, Grazia pittura , della scultura, della
poesia ed anche nella fotografia.
Chiesa e McCormack.
Dice dell’artista il critico Valter Una grande artista innamorata
Fabbri in occasione della mostra con il cuore,l’anima e la mente,
conclusa lo scorso novembre della luce , del colore, dei volumi
alla la Galleria 9 Colonne e or- , dell’armonia (anche in contraganizzata dal Club D’ars di Mi- sto) e nelle sensazioni accattilano: “Difficile capire subito vanti, sempre con l’effetto finale
che si tratta di una mostra foto- che induce alla riflessione. Per
grafica, nella panoramica che tutto ciò, tanti studi e approfongli occhi istintivamente percor- dimenti per il click che fissa
rono sui 17 quadri.Una sola l’istante in cui ci riconosciamo
sensazione: la bellezza .Il coin- nella vita e che vogliamo fermare
volgimento è totale. Come sia per trasmetterla idealmente a chi
possibile passare da una foto ama la bellezza interiore al masche per definizione ha davanti a simo dell’emozione. Sicuramente
un autoritratto immateriale che
nella foto appare con le componenti dell’astratto gestuale e dell’informale.“Distacco
dei
mondi” una intuizione che precorre una realtà mentale che penetra nel cuore. Ghiacciai
spaccati con raggi che giocano
in un mondo artificiale. L’uso del
macro per fare il ritratto dell’anima e qui bisogna attendere,
molto. Avere un’ idea figurativa
dell’anima, e prima ancora di
vedere, sentirla arrivare nei miliardi di fasci di luce che si muovono ovunque e comunque.
Attendere ed essere pronti, saperla riconoscere e scattare ve-
locemente. Così se si è un artista come Anna Maria Angelini
si può catturare un’immagine
astratta, informale, in una realtà figurativa. Segni, purissimi, che assumono sembianze
di solchi. Mani artificiali che
giocano con la più incisiva
gestualità per assumere sembianze di petali o piume che si
rincorrono . Il colore è come
sempre il principale protagonista. E colore e luce, in questa bella esposizione si
esprimono al massimo dell’efficacia nell’accoppiarsi ai volumi di un pulviscolo di stelle,
o nella scomposizione di un
raggio solare”.
Galleria 9 Colonne
SPE - Il Resto del Carlino
bologna
Personale
di Anna Maria
Angelini Chiarvetto
Esposizione organizzata
dal Club D’Ars di Milano
Conclusa
Galleria 20
C.so Casale 85 – Torino
“Percezioni”
Personale
di Anna Maria
Angelini Chiarvetto
Conclusa
Info: www.annamaria.chiarvetto.org
CORRIEREdell’ARTE
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Uno spaccato della Civiltà europea nel segno dei Maestri
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20 Dicembre 2013
COURRIER DES ARTS
Incisioni di Dürer, Leyda, Rembrandt a Palazzo Cisterna – Torino
l
MaRIanna oRloTTI
a raccolta di incisioni in mostra a Palazzo Cisterna offre un vivido spaccato dell’arte e del
costume nell’Europa tra Quattrocento e Seicento. le opere esposte, attraverso l’immagine devota
narrano di paesaggi, costumi, volti ed espressioni che
esprimono e commentano abitudini e ambienti dell’epoca e il pensiero di una società non decadente, ma
spiritualmente coinvolta. “Cosa sia la bellezza assoluta, io non lo so; nessun lo sa, tranne Dio”, scriveva
il Dürer nelle sue riflessioni. E quell’irraggiungibile
semplicità della bellezza che traspare appunto dalle
sue incisioni non può non scatenare nello spettatore
di ogni epoca un’emozione viva. la sua abilità trae
spunto dalla pittura e dall’oreficeria dando vita a immagini di straordinaria freschezza, cariche di valori
simbolici e di profondo significato filosofico, in cui
la rappresentazione autonoma del paesaggio si accompagna a una sensibilità sorprendente per la resa
dei valori atmosferici. lo spazio è animato da diversi
scorci prospettici e la qualità delle superfici è affidata
a differenti tipi di tratteggio, l’uso di linee curve e sinuose imprime ai disegni una vibrazione del tutto
nuova, linee rese capaci di esprimere valori di luce e
ombra come mai prima che si fondono nell’armonia
generale della composizione. Dürer sfrutta le qualità
proprie della tecnica xilografica, a partire da quella
Albrect Durer, “La decapitazione di Giovanni Battista”
che è stata definita da Panofsky “de-materializzante”,
la capacità di esprimere sul foglio di carta la visionarietà di un evento, allo stesso tempo l’artista rispettando le leggi del naturalismo conferisce alle figure
una monumentalità classica e una profonda spiritualità. Passando attraverso le incisioni di artisti come
leyda, beham, Rota, Jeger, Callot e altri nomi del
Cinquecento europeo giungiamo a Rembrandt. la
sua incomparabile importanza nella storia dell’incisione all’acquaforte si deve all’abilità con cui seppe
combinare padronanza del mezzo tecnico, capacità
di invenzione e ricerca espressiva: “Rembrandt rimira
i suoi personaggi con lo sguardo di un iddio che non
li ama però li comprende, non li giudica però li colloca
su un palcoscenico difficile da percorrere”. E li investe
di luce per meglio sottolinearne la presenza sulla terra.
adora il particolare, soltanto, però, i particolari che lo
interessano, e che quindi diventano essenziali, come
colpi di luce da distribuire sulle forme in sfaldamento.
Del resto, questa adorazione non lo distoglie mai
dal concetto. È l’idea a dominare la composizione,
è una concezione della vita e del mondo a far valere
il singolo oggetto perfetto ma mai determinante.
non per nulla, verso la fine della sua esistenza, la
luce prevarrà, annegando ogni elemento che non
possa diventare protagonista delle sue apparizioni.
Palazzo Cisterna
Via Maria Vittoria 12 – Torino
“Vita e Società
nei segni di Dürer, Leyda, Rembrandt
Fino al 21 dicembre - Info: 339 3222298
Straordinaria varietà di tecniche, soggetti e ispirazione
Allo storico Circolo degli Artisti di Torino, l’annuale Collettiva dei Soci, alla centocinquantaduesima edizione
È
nIVES MaRIa SalVo
al via fino al 4 gennaio 2014
la 152a Mostra Sociale del
Circolo degli artisti, fondato
nel 1847. Siamo in pieno centro di
Torino nella vetrina storica dell’istituzione dove i soci-autori espongono le loro opere. ammiriamo il
ritratto degli amanti di angela betta
Casale e la rivisitazione della Fornarina da parte di “Mariell” Chirone Guglielminetti, la veduta di
Venezia di anna borgarelli e Il
ponte di Piera bonamin. E ancora
la Pastorella di Franco Pieri e il
Nudo di Davide Mabellini. In realtà,
si tratta di declinazioni spesso diverse di lingue addirittura dissimili,
forse quasi tutte nate dallo stesso
interesse per l’arte figurativa, che
qui torna prepotentemente in auge.
le nature morte dialogano con i ritratti, i ritratti con le vedute, le vedute con i paesaggi, i nudi, le
sculture. nature morte in posa come
le rape di Carla Silvi sparse e in bilico sul tavolo sfidano Le calle di
Elda Mantovani, disciplinatamente
messe in vaso. nel Bocciolo di rosa
il verismo delle gocce d’acqua dipinte con semplici piccoli colpi di
pennello da armida Mazzotti convivono con la magia esaltata dalle
Emozioni in fiore di Caterina
Cucco. Poi c’è la Natura morta di
amalia Gaj. la grafica trova il suo
spazio con un Volto inquietante, un
po’ bob Marley, in china e carboncino di Roseugenia Tamietto, con il
ritratto di Dede Varetto, con
l’Aquila di Silvana D’Urso, acquaforte, e Astrolabio di adolfo Damasio levi. Ecco anche la neve. Quella
di Barmasc (località della Valle
aosta) di leonardo Vannella e
quella del Monviso di Maria luisa
Vigna. E poi le vedute, Chateau Beaulard di Gianpaolo brangero e castelli e vigneti di langhe e
Monferrato di Marisa Valle. I corsi
d’acqua di anna Rota Milani, le liriche visioni del deserto di aida Flaviana Chiarotto. Un imponente
albero appare quale quinta ideale
per una coppia di cavalli in riposo,
di Raul Viglione, mentre un gufo
domina l’opera di antida Tammaro.
ancora magia nel giardino di Rosanna Vottero Viutrella. Un nudo di
modella in posa sul divanetto antico
che arreda un salotto del Circolo
stesso di Davide Mabellini scalda
l’ambiente e rimanda forse a sublimi questioni. ancora figura con
l’autoritratto di Giancarlo aleardo
Gasparin, e una bella bambina
bionda pronta per la pubblicità dello
shampoo, di Evelina Gibaldi,
una Cenerentola a passo di danza di
adriana Giorda, e un appuntamento con la morte di anna Sciarrillo, mentre per il suo N°1 luciana
Vannulli sceglie un semplice
segno, poi le Maschere al Castello
di loredana Zucca e una figura allusivamente rivolta al fisco di Maria
adelaide Scavino. Infine una coppia di frati intenti a lavorare in una
farmacia naturale di Daniela Cavaliere. Tra le opere anche un omaggio
a Pirandello di Macchiorlatti Vignat
e una Natività di Mariella Crosio.
astratte le forme di laura Milano e
anna Zaccaria, ma sempre risolte
secondo un ideale progetto di circolarità. Poi le sculture di Rosanna
Costa e Mara Destefanis. E ancora
Pierpaolo Rovero con Incontro al
Circolo degli Artisti, Doris Scaggion con Urania, Pippo leocata con
Un’idea di Sole e Gianni Sesia
Della Merla con Al bar. Infine l’arte
del fumetto di Cristina Carnino,
Clarissa Corradin, arash Eftekhari,
lorenzo Mo, Marcello Restali.
Forse un visitatore americano direbbe: “I’m sympathetic for the subject”: “mi piace molto il soggetto”.
Circolo degli Artisti di Torino
Palazzo Graneri della Roccia
Via bogino 9 – Torino
152ma Mostra Sociale
Fino al 4 gennaio 2014
Info: 011 8128718
andy Warhol
CORRIEREdell’ARTE
7
a Milano la cultura
e lo sdoganamento della Pop-art punta sugli eventi ad effetto
20 Dicembre 2013
A Palazzo Reale di Milano
a
suno.artista totale, che aveva il potere
di trasformare in arte ogni cosa che
ndy Warhol, colui che creò la toccava: andy Warhol può essere
Pop art americana, è ritor- molto amato, quasi venerato, ma
nato a Milano con una mostra anche odiato, disprezzato, considerato
a Palazzo Reale. Una rassegna, con uno dei grandi bluff dell’arte del notante cose ormai viste e riviste, su un vecento. Se diamo al relativismo lo
artista che è stato capace di rifondare spazio che gli è concesso in altri
un’estetica che,
campi, dobnegli anni Sesbiamo necessasanta del noveriamente
cento, cercava il
concedergli la
modo di allinesua
libertà
arsi alle istanze
anche in amdi una cultura
bito artistico e
finalizzata a riquindi accettare
mettere tutto in
la gianiforme
discussione.
posizione. Di
l’abbattimento
certo, al di là di
di moduli figuogni giudizio di
rativi e di steapparenza,
reotipi
già
Warhol ha saproposto dalle
puto trasferire
avanguardie
il fare arte
storiche, a quel
nell’essere
punto
non
l’arte: un’opeaveva più limiti
razione che per
e
coglieva
quanto ostenAndy Warhol, “Self-portrait in Drag”, 1980
ovunque i protata, enfatizstampa a colori per trasferimento da Polaroid
pri materiali
z a t a ,
© The A. Warhol Foundation for Visual Arts
estetici. Da qui
miticizzata, ril’idea di Warhol di trasferire nei musei mane comunque la sua creazione più
gli scaffali dei supermercati, di confi- rilevante. a questa si affianca il modus
gurare come una scultura una cassa di operandi costituito dalla ripetitività,
Coca Cola. Quindi un’arte che, provo- che si concretizza nelle interminabili
catoriamente, deve essere “consu- proposte di soggetti provenienti per
mata”, come qualunque altro prodotto, esempio dalla pubblicità, o nell’uso
che non deve tenere di essere com- quasi maniacale della Polaroid.
merciale, che può rinunciare alla retorica dell’unicità, per dare spazio alla Palazzo Reale
ripetizione che di fatto abbatte l’“aura” P.za Duomo 12 – Milano
dell’opera, svuotandola del proprio si- Warhol
gnificato principale, per lasciare che si Fino al 9 marzo 2014
colmi di altri valori, forse di nes- Info: comune.milano.it/palazzoreale
Pagina
COURRIER DES ARTS
Bellini e Mantenga in salsa cinematografica
MaSSIMo CEnTInI
la riscoperta di Federico Collino
GIan GIoRGIo MaSSaRa
Federico Collino, compositore, direttore del liceo Musicale di Torino, è anche
pittore che espone al Circolo degli Artisti dal 1919
al 1928. ora oltre cinquanta
suoi dipinti riguardanti le
Valli di Lanzo sono stati catalogati nell’abitazione del
nipote: qui sono rimasti per
decenni. Si tratta di un artista interessante che “con
bella disinvoltura coglie e
incide le forme rivivendo il
disegno e il cromatismo”
(Filippo brusa, 1935).
I
Brera, la “Pietà” di Bellini nel nuovo allestimento di Ermanno Olmi
RobERTo RoVEDa
l panorama artistico e culturale milanese di questo periodo pre-natalizio è stato
segnato sostanzialmente da due
eventi. Prima di tutto l’arrivo dai
Musei Vaticani della Madonna di
Foligno di Raffaello, che è possibile ammirare a Palazzo Marino,
sede del Comune, fino al prossimo 12 gennaio. Un’occasione
ghiotta per vedere un capolavoro
unico, resa ancora più appetibile
dal fatto che l’ingresso è gratuito.
altra novità il nuovo allestimento
che la Pinacoteca di brera ha approntato per le sue due opere più
conosciute, cioè il Cristo morto di
Mantegna e la Pietà di Giovanni
bellini. Un’idea apprezzabile perché precedentemente i due capolavori
si
perdevano
nell’anonimato dei grandi saloni
della Pinacoteca, spazi pensati
solo come semplici esposizioni
per le opere, senza alcuna ricerca
di soluzioni per valorizzare il materiale esposto. a fare notizia, è
stato poi il fatto che il nuovo allestimento breriano sia stato curato dal regista Ermanno olmi,
che ha creato per Mantegna e
bellini una sorta di palcoscenico
privilegiato, giocato molto sull’uso dei chiaroscuri e sui giochi
di prospettiva che luce e ombre
riescono a ricreare. buone notizie
per l’arte e la cultura, certo, notizie, soprattutto di grande impatto
mediatico che assicurano file all’ingresso di Palazzo Marino e
della Pinacoteca. Rimane, però, la
sensazione che si tratti di acuti solitari in un panorama immobile,
dove manca un progetto culturale
per dare a Milano maggiore visibilità in campo artistico. Segnali
anche contraddittori, perché, per
esempio, si fa un nuovo allestimento a brera, mentre si continua
a dire che l’attuale sede va ripensata totalmente…Di mancanza di
un progetto culturale di ampio respiro si è discusso molto anche
sulle pagine milanesi del Corriere
della Sera dove è emerso come le
istituzioni museali meneghine vivano la loro funzione in maniera
passiva. Come dei meri contenitori per capolavori, senza che ci
sia il lancio di iniziative – mostre
autoprodotte, manifestazioni culturali – che diano il senso di una
attività di valorizzazione vera del
patrimonio esistente. Così, se la
maggior parte delle mostre milanesi viene ospitata a Palazzo
Reale e viene prodotta da soggetti
esterni alla città. Manca quindi
una cabina di regia e la volontà
politica di fare dell’arte quella
marcia in più di cui Milano necessita, anche in prospettiva Expo
2015. Una sensazione raddoppiata, poi, da quando Stefano
boeri non è più assessore alla cultura. Che dire, in mancanza di
altro “accontentiamoci” – ed è un
bell’accontentarsi – di Raffaello e
di Mantegna-bellini in salsa cinematografica. E speriamo in un
2014 più artistico del 2013.
Palazzo Marino
P.za Scala 2 – Milano
La “Madonna di Foligno”
di Raffaello Sanzio
In mostra fino al 12 gennaio 2014
Info: nr. verde 800 149617
www.comune.milano.it
Pinacoteca di Brera
Via brera 28 – Milano
La “Pietà” di Giovanni Bellini
e il “Cristo morto”
di Andrea Mantegna
Esposizione nell’allestimento
a cura di Ermanno olmi
Info: nr. verde 800 149617
02 72263264
www.brera.beniculturali.it
CORRIEREdell’ARTE
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20 Dicembre 2013
COURRIER DES ARTS
XXXII Edizione del Premio “Il Centenario”
XXXI Edizione del Premio “Superga”
S
i è svolta lo scorso 1° dicembre, presso l’Hotel Royal di Torino, la XXXII edizione del Premio “Il Centenario” e la XXXI
edizione del Premio “Superga”. nel corso della premiazione,
si è ricordata la personalità di Vittorio Sereni ed è stato proiettato un documentario riguardante la figura di Pericle Fazzini.
Questi i premi del Centenario:
per la Pittura, 1° premio a Anna Cervellera;
Grafica e tecniche varie, 1° premio a Paula Ciobanu-Mariut;
Scultura, 1° premio a Giovanni Mason.
E per il Premio Superga:
Poesia, 1° premio a Emanuele Greco;
narrativa, 1° premio a Claude Fouchecourt.
Ricordiamo tra i premiati anche Adriana Caffaro Rore, Luisella Pastorino, Vanni Novara, Adriano Carpani. l’elenco completo e le fotografie
dei premiati saranno pubblicate nei prossimi numeri dalla rivista Percorsi
d’Oggi. numerosi riconoscimenti alla Carriera sono stati assegnati ad artisti che ogni anno partecipano ai premi stessi: tra tutti ricordiamo l’acquarellista Anna Borgarelli, che da anni movimenta il mondo dell’arte per la
sua incessante intraprendenza nel contribuire alla promozione di eventi e
per le numerose e prestigiose esposizioni, non solo nel territorio nazionale
ma anche all’estero, come a barcellona, Madrid, lisbona, Parigi, Mosca,
new York, luxor ecc.; di lei ricordiamo anche la monografia edita nel dicembre 2006, per i tipi dell’Editoriale Giorgio Mondadori, curata da Giovanni Cordero e Paolo levi e tradotta in quattro lingue, ora consultabile
anche al Metropolitan Museum di new York. anna borgarelli fa parte
dell’AIA - associazione Italiana acquerellisti (Milano) - e dal 2007 è presidente dell’ADAC (atelier di arte Contemporanea, Torino). Tra le sue
Personali più recenti ricordiamo La Biennale a confronto, presso la
Galleria Centro d’arte San Vidal a Venezia e quella alla Galleria d’arte
Chiatamone, adiacente a via Caracciolo, a napoli. attualmente espone
alla 152ma Mostra Sociale presso il Circolo degli Artisti di Torino.
In foto, da sinistra:
nella fila dietro, Cristina DE MARIA, Anna BORGARELLI,
Gianfranco GAVINELLI, Giuseppe NASILLO,
Paula CIOBANU-MARIUT, Anna CERVELLERA,
Anna Maria FISCHER (Marenzya);
davanti, Amelia PUTIGNANO
e Michaela CHIOARIU-TOPÂRCEA
P.za Zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243
Artisti scelti dal
Michaela CHIOARIU-TOPÂRCEA
Cell. 320 5790624 (Ciobanu)
autrice di Emozioni in simbiosi (Edizioni Pentarco, Torino), libro di
poesie per bambini, con illustrazioni di Paula Ciobanu. nipote del noto
poeta Topârcea, è nata a Sibiu in Romania. Si è dedicata sin da giovane
ad attività culturali ed è stata tra i fondatori del Cenacolo letterario
“George Topirceanu”. ha al suo attivo, tra l’altro, i volumi Il paese
dell’infanzia (liriche per
bambini) e Memorie dal mio
villaggio (storie e favole per
grandi e piccini). attualmente
vive e lavora a Torino. Così
Giuseppe nasillo, critico
dell’arte, la presenta nella
prefazione: “[...] Il suo è un
poetare semplice, trasparente
e luminoso allo stesso
tempo, che procede lungo la
duplice direttrice mirante a
divertire i piccoli e ad
istruire i grandi, suscitando
in essi l’evocazione di quelle
memorie lontane che il progresso, le preoccupazioni, le
vicende a volte amare della
vita relegano in una sorta di
rimozione e di oblio. [...]”.
Cristina DE MARIA
Cell. 339 2945409
la luminosa e limpida opera realizzata da Cristina De Maria delinea una sintesi
compositiva in cui il mezzo pittorico diviene lo strumento per eccellenza per definire l’inenarrabile. In Residential Street, infatti, la tecnica mista determinata
dall’uso dell’acquarello, ecoline o dalle matite colorate su carta satinata comporta
proprio un assorbimento dei dati rea- “Residential Street”, acquerello, ecoline, matite
listici proiettati in un percorso stratificato, sino ad approdare oltre ciò che
viene recepito dallo sguardo. I caratteri delle architetture cittadine colte
nell’atmosfera del meriggio inducono
l’occhio ad evadere dal consueto sino
ad imbrigliarlo nella tela del favolistico. l’opera si inserisce nel percorso
da lei intrapreso con la serie Strade di
pesci di mare, in cui ella sublima il
concretismo in realtà parallele, come
se il Mondo fosse inghiottito dalla
fantasia e i pesci giustappunto potessero finalmente volare tra i resti d’una
realtà consolidata. Quella tersa liquida
fluidità evidenziata dai suoi dipinti sospinge i gradi ricettivi verso l’inesprimibile desiderio di prendere parte
attiva al sogno in atto e smuoverlo
sino a ricostituirlo coscientemente.
CORRIEREd
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti d
Corriere dell’Arte
Paula CIOBANU-MARIUT
Cell. 320 5790624
Grafica moderna a stile puntinistico è la tecnica con cui Paula
Ciobanu ha realizzato l’opera Romantica Femminilità. Ed è appunto una sorta di romanticismo
che viene messo in campo dall’artista, posizionando al centro
della composizione una figura stilizzata di donna, avvolta da un’infinità di sfere che roteano su sé
stesse come mondi o galassie metafisiche che gravitano attorno a
questa divinità eterna, legata alla
caducità della Terra, come suggeriscono le foglie disseminate dovunque. alcune sfere si
schiudono e la linfa vitale prende
corpo nelle meraviglie del Creato:
una sorta di nascita botticelliana
in chiave contemporanea, eppure
intrisa
d’un misticismo che rinvia
“Romantica Femminilità”, grafica moderna, 70x50 cm.
a bizantinismi figurativi che miravano ad iconizzare le leggi naturali in verità consolidate. Sembra di rivivere
quel simbolismo floreale che fondeva le esperienze dell’art nouveau allo Jugendstil sino alle reminiscenze pre-raffaellite. bellezza umana spiritualizzata.
Anna M. FISCHER BALESTRA (Marenzya)
Cell. 340 8652905
Il quadro a tecnica mista di anna
Maria Fischer “Marenzya”, intitolato La Danza dei Pianeti,
compare in copertina sul libro
La donna nella Storia dell’Arte,
scritto dal critico d’arte Giuseppe nasillo ed edito da Pentarco. In questo volume nasillo
così presenta l’artista: “[...]
Donna dotata di spiccata sensibilità, ella si serve del colore per
tradurre in immagini visive, oltremodo rarefatte, quelle intuizioni collegate con l’essenza
materica sezionata nella sua
struttura infinitesimale [...]. Incline per indole a ricercare scientificamente le componenti
elementari della sostanza, Marenzya fa ricorso alle preziose
proprietà dell’anima per fissare
in un attimo eternabile il flusso lampeggiante di un evento extrareale,
la particella incommensurabile di una disgregazione galattica o cellulare, ricomponendola in un’orditura senza corpo che sospinge lo spettatore a cogliere le percezioni avvertibili solo a livello sensoriale [...]”.
dell’ARTE
CORRIEREdell’ARTE
20 Dicembre 2013
a CURa DI anDREa DoMEnICo
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9
COURRIER DES ARTS
TaRICCo E ChIaRa Gallo
Caterina CUCCO
Cell. 335 6092323
Caterina Cucco è un’altra autrice che
viene recensita nel libro La donna
nella storia dell’arte. Qui il critico
Giuseppe nasillo dichiara che “[...] la
predilezione della pittrice piemontese
per alcune colorazioni aerate rivela la
schiettezza caratteriale di un’ artista
che, bandendo la facile tentazione
della dovizia particolaristica, punta su
un colloquio diretto con lo spettatore
attraverso la turgida pregnanza degli
spessori cromatici [...]. le sue composizioni nascono da una necessitante
urgenza di affidare a pagine visive
quelle sensazioni che serpeggiano in
lei con vivificante tensione spirituale.
Se la tematica dei suoi lavori può rifrangersi su spazi ottici diversificati
non sarà d’altra parte difficile riconoscere una equabilità di fondo per
certe reiterazioni spontanee di colori caldi, chiari, pastosi che imprimono alle realizzazioni il calco di
una aggettivazione volutamente carica di significanze materiche [...]”.
“Promessa d’amore”
Gianfranco GAVINELLI
Cell. 335 5243178
la Natura morta a più elementi (2012) di Gianfranco Gavinelli, eseguita a
carboncino e matite colorate, delinea un percorso pittorico ricco di sfumature
personali che affondano le proprie radici in un passato ideale. Il senso della
tradizione attraverso la ricerca emotiva del senso formale sprigiona una serie
di rimandi sensibili che trovano nella configurazione materica il loro aggancio ad un universo immaginifico. le tinte consistenti, i concreti pigmenti
della frutta, le trasparenze del vetro o degli utensili messi in scena giocano
con le ombre proiettate sullo sfondo, contrapponendo gli equilibri strutturali:
gli oggetti rappresentati, infatti, vivono cromaticamente di luce propria, quasi
assorbendola del tutto per proiettarla nello spazio circostante, avvolto dalle
tenebre del silenzio della ragione. la ricerca formale diviene lo strumento
di analisi che consente all’artista di smaterializzare il contingente e proiettarlo
in quella “Natura morta a più elementi”, 2012, carboncino e matite colorate, 43x68 cm.
terra di
nessuno
ove realtà
e fantasia
si amalgamano ed
una nuova
visibilità
delle cose
si affaccia sul
mondo.
da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
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www.corrieredellarte.it
CORRIEREdell’ARTE
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20 Dicembre 2013
COURRIER DES ARTS
la neve in sala e le piume del Vizietto
Torino Spettacoli e il grande teatro delle feste
l
ManUEla MaRaSCIo
e feste natalizie si preannunciano ricche di frizzanti intrattenimenti teatrali che non
deluderanno le aspettative dell’affezionato pubblico di Torino Spettacoli.
Fino alla befana sarà in scena al Teatro Gioiello Pistaaa...!, travolgente
commedia di Vera Matthews, autrice
di numerose pièces in cui l’estro creativo e un po’ folle si è sempre mescolato a quella leggerezza tipica del
teatro comico di successo. la nuova
edizione della commedia – che per la
gioia di tutti i fan vedrà la partecipazione di Daniel McVicar, una delle
colonne di beautiful - ha luogo nel Tirolo, dove, per una serie di equivoci,
tre famiglie dal cognome identico si
ritrovano a condividere la stessa baita
durante le vacanze natalizie. In questa
situazione così paradossale emergono
i vari problemi legati alle esistenze di
ciascuno, e da queste viene emanata
un’onda che coinvolge il pubblico e
lo ricopre un po’ come la neve che
pare scendere davvero dal soffitto alla
platea. Il 28 e il 29 dicembre al Teatro
Erba andrà in scena Obubblesity, che
affronta il delicato tema dell’obesità
attraverso la vera storia di Marco, giovane artista ed ex obeso. lo spettacolo è un percorso nella sua memoria,
in quei ricordi evocati tramite la costruzione di bolle di sapone simbolo
di leggerezza e incorporeità. E ancora
l’Erba, dal 31 dicembre al 26 gennaio,
vedrà sul palco due leggendari veterani, adriana Innocenti e Piero nuti,
nell’ormai irrinunciabile appuntamento con l’umorismo noir di Trappola per topi, uno dei capolavori
dovuti alla penna di agatha Christie.
anche il Teatro alfieri aprirà il suo sipario su un variegato campionario di
spettacoli. Dal 28 dicembre al 6 gennaio andrà in scena Il Vizietto, storia
di Renato e del suo compagno albin,
gestori di un locale notturno tutto
piume e lustrini nella Saint Tropez
degli anni Settanta, con Enzo Iacchetti
Sul palcoscenico dell’Erba
Teatro / Editoria
foto © aut./Gioiello
Daniel McVicar, da “Beautiful” a “Pista...!, nella sala del Gioiello durante le prove
e Marco Columbro. Musical americano di Jerry herman e harvey Fierstein, a sua volta adattamento della
commedia di Jean Poiret e film di
gran successo, adesso nella versione
italiana, che vedrà in palcoscenico
abili ballerini coreografati da bill Goodson e diretti dal Maestro Emanuele
Friello. la regia è di Massimo Romeo
Piparo, ormai uomo di punta della
commedia musicale, conosciuto per i
passati successi tra gli altri di Full
Monty e My Fair Lady. Dall’8 al 12
gennaio il pubblico potrà rivivere
l’emozione di un film che ha lasciato
una traccia indelebile nel cinema
d’amore. Ghost Il Musical è tratto
dall’omonimo capolavoro della Paramount Pictures del 1990; scritto da
“Segni Come Parole” di Ausilio Priuli
bruce Joe Rubin, è qui diretto da Stefano Genovese, per dare vita a una
magica orchestrazione di effetti scenici ed emozioni pure amplificate dall’impatto del 3D; si avrà l’illusione di
perdersi ancora una volta nella pellicola che ha fatto tanto sognare. Dal
14 al 19 gennaio Vincenzo Salemme
porterà in scena la sua commedia Il
Diavolo Custode, che, come lui
stesso ha dichiarato, parte dall’intento di rendere il pubblico consapevole di quella dimensione forse un
po’ oscura con cui tutti devono prima
o poi confrontarsi e che in realtà nasconde semplicemente il desiderio
di ottenere una seconda possibilità
nella vita, per ricominciare tutto
da capo e fare magari di meglio.
Mastro Don Gesualdo la lingua perduta delle rocce
C
accessibile, pur senza pertra sofferenza e sconfitta M
dere mai di vista la filolo-
Il Mastro Don Gesualdo portato in scena
nei giorni scorsi all’Erba ha voluto essere
un omaggio a Turi Ferro, uno dei maggiori
interpreti di autori siciliani del calibro di
Verga, Pirandello e Sciascia, per la regia di
suo figlio Guglielmo. Enrico Guarnieri ha
qui vestito i panni del celebre personaggio
alle prese con una faticosa scalata per raggiungere il benessere economico e un’elevata
posizione
sociale.
Dal
suo
temperamento sprizzano quei caratteri tipici
della “sicilianità” quali la testarda ostinazione, la laboriosità infaticabile, la possessività verso il frutto di anni di sacrifici, il
tutto spesso in lotta con quell’universo di
moti dell’animo che disturbano e tormentano la solidità esistenziale faticosamente
costruita. Guarnieri dà un’interpretazione
accorata e sofferta allo stesso tempo dell’essenza del suo disagio, dovuto al dilaniante senso di sconfitta che si cela dietro
la sua stessa condizione di emarginato, di
escluso, nel confronto del mondo degli
umili da cui si è affrancato, quanto delle élites di nobili cui vuole rendersi pari nonostante il loro disprezzo. Un dramma umano,
efficace dal punto di vista emotivo proprio perché ridotto alla dimensione intima
degli affetti e della solitudine. (ma. ma.)
a
aSSIMo
EnTInI
usilio Priuli, archeologo di fama internazionale,
fondatore
e
direttore del Museo didattico d’arte e Vita Preistoria
di Capodiponte e del Centro
di archeologia Sperimentale, oltre che creatore
dell’archeodromo di Capodiponte e dell’archeopark
di boario Terme, ci ha abituati, nel corso degli anni, a
pubblicazioni di grande interesse scientifico, capaci di
“raccontare” le più antiche
forme d’arte con linguaggio
gia. Su questa linea si pone
il recente Segni come parole. Il linguaggio perduto,
edito da Priuli & Verlucca.
oltre duecento pagine fitte
di notizie e di informazioni
sulle diverse tipologie dell’arte rupestre. Un’analisi
che entra nel macrocosmo
del segno, nella sua accezione semiotica, quindi finalizzata
a
fornire
indicazioni precise sul significato che si cela dietro
l’apparenza del significante.
Un viaggio avvincente, che
come sempre Priuli conduce
con competenza, suggerendo ipotesi e sincronismi,
comparazioni e letture trasversali. lo studio delle incisioni
rupestri,
di
qualunque parte del mondo,
consente di ripercorrere le
varie fasi di un linguaggio
attraverso il quale l’uomo
ha cercato di comunicare
con gli altri uomini e probabilmente con la divinità.
Scene di caccia, di agricoltura, di vita domestica e di
battaglia, oltre a un ampio
complesso figurativo che
potrebbe essere connesso al
rito e alla religione, sono tematiche ricorrenti tra i soggetti realizzati sulle pietre
dalle ultime fasi del Paleolitico fino a tutta l’Età del
Metalli. Di fatto costituisco
la più emblematica espressione del bisogno dell’uomo
della preistoria di “raccontare” la propria esistenza.
Forse di pregare. l’attestarsi di civiltà provviste di
scrittura produsse un repentino rallentamento dell’arte
rupestre che, in breve
tempo, divenne una forma
di comunicazione sempre
più rara, senza comunque
scomparire definitivamente.
Infatti, parte del patrimonio simbolico di quest’arte
è ancora oggi vivo nel folklore e nella tr adizion e.
Ausilio Priuli
Segni come parole
Il linguaggio perduto
Priuli & Verlucca
pagg. 216; euro 35,00
NEWYORK NEWYORK
C
foto © aut.
Dal noSTRo CoRRISPonDEnTE
MaURo lUCEnTInI
he cosa si propone di fare la
Metropolitan opera house
della sua nuova posizione di
monopolio della scena lirica newyorkese, il che equivale a dire di preminenza assoluta non solo negli Stati
Uniti, ma forse nel Mondo? Questa
posizione, conquistata, ma non per
proprio merito, quando l’unica concorrenza superstite a new York, la
City opera, ha dovuto alla fine della
scorsa estate togliere definitivamente
le tende per inevitabile bancarotta finanziaria dopo un ultimo sprazzo di
originalità e di successi, non ha ancora fatto in tempo a permeare le caratteristiche tecniche e artistiche del
Met. Ma se ne intravvedono quelli
che sembrerebbero sintomi, e sono
Grandi ritorni
Per la stagione 2014 del Metropolitan Opera House
rurgica da una delle corde vocali, tre
anni fa, di una ciste che sembrava
aver posto prematuramente fine alla
sua carriera. Quello che non c’è stato,
invece, è il ritorno di cantanti italiani,
per la prima volta dalla fondazione
della compagnia nel 1880 totalmente
spariti qui dalla scena, dopo esserne
stati per quasi un secolo e mezzo la
presenza predominante. Per capire
come mai, occorre rifarsi piuttosto
alla situazione e ai problemi del teatro
lirico italiano, a cominciare ovviamente dalla Scala, piuttosto che parlare del teatro americano. Il cartellone
di quest’anno e della prossima primavera è uno dei più ambiziosi mai offerti dal Met, in gran parte in base al
giudizio del direttore generale Peter
Mariusz Kwiecien e Anna Netrebko nell’“Eugene Onegin”, su musiche di Ciakovski,
in scena al Met, per la regia di Deborah Werner, foto © aut./TheMetropolitanOpera
preoccupanti. Come quello delle brief
pauses (“pause brevi”), introdotte
nelle rapresentazioni, di cui dico in
fondo. Per il Met, quella del 20132014 è una stagione di grandi ritorni:
innanzitutto, quello del vecchio direttore musicale e massimo direttore
d’orchestra del teatro James levine,
reduce da un’assenza di oltre due anni
per infortunio; poi, quello di alcune
produzioni particolarmente “moderate” nel tono e particolarmente amate
dal pubblico, come quella dell’Eugenio Onegin realizzata dall’inglese Deborah Werner, e quella del
Rosenkavalier nella messinscena di
nathaniel Merrill; poi ancora il rientro
di una delle soprano più acclamate
nell’opera pucciniana dopo una lunga
serie di esibizioni oltreoceano, Sondra
Radvanovsky; infine, e proprio in
questo struggente nuovo Onegin, la
ricomparsa dell’eccezionale tenore
messicano Rolando Villazón al suo
nuovo debutto dopo la rimozione chi-
Gelb principalmente motivato da
considerazioni pratiche e finanziarie.
Esso va dai più venerabili cavalli di
battaglia quali un Rigoletto o un Falstaff, da cui non si poteva del resto
prescindere nella ricorrenza del centenario verdiano, e dai sempreverdi
capolavori pucciniani, a opere sottili
e difficili come la Frau Ohne Schatten, e a proposte del tutto dissacranti
e nuove come una del giovanissimo
inglese nico Muhly che nella sua
opera Two Boys (“Due ragazzi”)
esplora luci e ombre dell’ancora misterioso mondo di internet. le messinscene sembrano, per fortuna, un
ritorno al sedato e al convenzionale
dopo gli esperimenti più audaci degli
ultimi due o tre decenni, ma il problema principale del Metropolitan
sembra ora un invecchiamento improvviso dell’immenso ambiente, un
tempo dorato e scintillante; oggi è in
attesa quanto meno di una radicale risciacquatura, mentre la compagnia
non è riuscita ancora a venire alle
prese con il gigantismo del palcoscenico – il più grande del mondo – che
sembra accentuare i non indifferenti
CORRIEREdell’ARTE
20 Dicembre 2013
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11
COURRIER DES ARTS
sottotitoli sullo schienale della poltrona antistante, avvengono in occasione di cambiamenti anche piccoli di
scena. Cala allora per parecchi silenziosi minuti il sipario e su questo, trasformato in schermo, mute proiezioni
di ciclopici video sono rese possibili
dalle nuove tecnologie. Evidentemente comode (rispetto ai normali
Rappresentazione del “Rosenkavalier” di Richard Strauss al Metropolitan Opera,
nella messinscena di Nat Merrill, foto Jonathan Tichler © aut./TheMetropolitanOpera
difetti dell’acustica, mentre dal lato
visivo produce un paradossale contrasto tra dispersione e claustrofobia. I
tentativi per riempire in modo accettabile lo spazio sboccano qualche
volta nell’incomprensibile, come in
questa nuova produzione del capolavoro di Pyotr Ilyich Ciaikovski, l’Eugene Onegin, appunto, ove la
principesca sala da ballo dell’ultimo
atto risulta assurdamente occupata e
intralciata da un colonnato paragonabile per imponenza a quello berniniano davanti a San Pietro. Eccoci ora
alle “brevi pause”: esse, annunciate a
ogni spettatore da un meccanismo
sgattaiolamenti dei fattorini di scena)
queste pause di triste ispirazione TV,
che ad esempio nel citato Onegin
sono cinque o sei, hanno però l’effetto
di spezzare la coerenza e la continuità
non solo narrativa ma anche musicale. Conseguenze gravi di cui
senza dubbio un Ciaikovski, nel
caso specifico, sarebbe inorridito, e
di cui è sperabile che la direzione
del Met” si renda celermente conto.
The Metropolitan Opera
lincoln Center – new York (nY)
Info: 001 212 3626000
www.metoperafamily.org
CINEMA Box Office USA, record al botteghino
I film che hanno incassato di più
nella settimana del Thanksgiving
nella settimana del Thanksgiving
(o “Ringraziamento”), che è la
maggiore festa nazionale degli
Stati Uniti, un inaspettato record
di cassetta è stato il lungometraggio animato della Walt Disney
Frozen, una favola di principesse
e pupazzi di neve, che ha realizzato 93 milioni di dollari in appena cinque giorni (era costato
250 milioni), mentre il film di categoria generale di maggior successo è stato Catching Fire della
serie Hunting Games, prodotto da
lionsgate, con un incasso di oltre
110 milioni: tutte e due le pellicole
hanno continuato a registrare ulte-
riori record nella settimana successiva, nelle rispettive categorie
(il primo, 31,6 milioni; il secondo
27, per un totale di quasi 338 milioni in tre settimane). ha invece
deluso, sempre come incassi, il
primo nuovo film rilasciato in
questa quindicina sui circuiti nazionali, Out of the Furnace, con
Christian bale (Relativity Media),
mentre il nuovo film dei fratelli
Coen, Inside Llewyn Davis
(CbS), di cui si parla come candidato all’oscar, realizza spettacolosi ricavi relativamente ai bassi
costi di produzione. (ma. lu.)
[fonte dati: The New York Times ©]
CORRIEREdell’ARTE
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nei titoli del TFF tutto il mondo di oggi
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COURRIER DES ARTS
Ma dopo il successo Virzì fa le valigie
E
ElIo RabbIonE
allora si è chiuso il festival di
Virzì, il TFF che ha visto il suo
direttore fare il papà e lo sposo
protettivo, il frequentatore di feste sempre affollatissime, la guida per gli
ospiti, il sostenitore delle cause cittadine, il civich autoincaricato di rimbrottare con tanto di biglietto sul
parabrezza il malcapitato guidatore che
aveva sistemato troppo comodamente
il suo Suv dinanzi all’ingresso del cinema. E’ finito un festival vivace, pop
a detta del sorridente Paolo, dei titoli
preziosi, delle star con il (giusto) contagocce, il festival del grande indiscutibile successo: ma Virzì se ne va, lascia
la direzione e la gloria e i grattacapi a
Emanuela Martini, ritagliandosi – visti
i grossi futuri impegni cinematografici,
spiega lui – la veste sinora inesplorata
di “guest director”, ovvero un “direttore ospite” che per un anno propone e
cura uno o più eventi della manifestazione, affiancando il Direttore del Fe-
stival. “ho davanti un nuovo
intenso anno di
progetti cinematografici, perciò
non posso più
fare il Direttore del TFF a tempo pieno.
Ma l’entusiasmo del pubblico torinese
e l’attaccamento e la stima per la squadra con cui ho lavorato mi hanno convinto a restare ancora per un anno con
il ruolo di Guest Director, inaugurando
dunque quella che ci auspichiamo sarà
una lunga serie di collaborazioni di cineasti in attività”. E’ finito il festival che
ha visto una stellare presenza di pubblico, che s’è visto ignorare da mamma
Rai che più spudoratamente non si può
(perché oltre a invitare Gubitosi, un
anno o l’altro non si fa risalire lo stivale
al molle Mollica e, dopo la cattura, non
lo si obbliga a buttare un occhio sul festival di casa nostra, come abbondantemente usa fare – quotidianamente! in quel di Roma per Müller e compagni?), che ha fatto scoprire chicche
Se l’imperativo è sovvertire
“Il mercante di Venezia” con Silvio Orlando
l
’imperativo è a volte sovver- tere della malinconia d’antonio,
tire, oppure in vena di ottimi- tra un passaggio e l’altro di un tasmo affidare in altra occasione il citurno cameriere; qui simbolegtesto di questo o quell’autore (gli giamo belmonte con una
antichi vanno benissimo) ad un poltroncina altrettanto datata, su
regista per una giustificata rilet- cui siedono una Porzia dai lunghi
tura. Su questo versante po- capelli biondi ed una nerissa con
tremmo porre il Riccardo di una specie di rigonfio pagliaio in
Gassmann appena visto e, con
riserve, applaudito; su quell’altro, ancora in ballo lo strapazzato Shakespeare, dovremmo ValEnTIna CIaMbRonE
ascrivere Il mercante di Venezia che con la sua Popular Sha- Terminano domenica prossima al Carikespeare Kompany Valerio gnano le repliche del Mercante di Venezia
binasco ha adattato e diretto, shakespeariano che, con grande successo,
interprete Silvio orlando. lon- ha interessato il pubblico torinese fin
tani i tempi in cui i registi con dall’esordio. Per la regia di Valerio binaun rispetto da mercatino del- sco, vincitore nel 2011 del Premio Ubu,
l’usato costruivano canali e vede protagonista Silvio orlando nel
gondole e campielli per am- ruolo di Shylock insieme alla Popular
bientarvi la feroce richiesta Shakespeare Kompany. la scena essendell’ebreo da tutti deriso e ziale è di Carlo de Marino, le luci e i coosteggiato: qui ci troviamo rea- stumi rispettivamente di Pasquale Mari e
listicamente sull’aia di una Sandra Cardini, le musiche sono del comqualche osteria, in un’epoca positore arturo annecchino. lo spettatanto vicina a noi, tra ragazzotti colo è stato prodotto dall’oblomov Films
che si sono infilati malamente con la Fondazione del Teatro Stabile di
il vestito della festa (sono Torino, in collaborazione con Estate Teaquelli della stessa bassa che af- trale Veronese. Silvio orlando, a propofollavano le compagnie di sito del suo personaggio, ci ha detto:
Montecchi e Capuleti), a discu- “Non ne abbiamo voluto fare una ver-
orlando e Shylock
“Vandal”
di Hélier Cisterne
foto © aut./TFF
nelle rassegne collaterali (una per tutte,
l’ultimo fratelli Coen), che ha saputo
cogliere i grandi temi di oggi, come la
crisi sociale e la decadenza degli affetti,
i deboli legami di coppia e la vecchiaia,
i difficili rapporti tra generazioni e la
povertà, che tutto sommato non ha tradito le aspettative di pubblico e critica
per quanto riguarda il concorso (i figli
venuti meno bene ci sono comunque
in ogni famiglia), che ha allineato cinque membri di giuria che… Ecco, appunto la giuria. ovvero il passo falso,
l’aver privilegiato il gruppo del messicano Guillermo arriaga Club Sandwich, opera soltanto dignitosa del
messicano Fernando Eimbcke, storia
di un equilibrio madre/figlio sempre ad
un passo da giochi e svolte pericolosi e
turbato dall’arrivo di una paffuta ragaz-
testa, piccola isola che dovrebbe
mostrarci la favola dei pretendenti
e degli scrigni. Qui soprattutto si
sfronda a piene mani, cancellando
quintalate di poesia, si mettono in
bocca ai vari soggetti cadenze
dialettali, lontane da Venezia, si
riscrivono situazioni del plot,
s’inventano battute più o meno
Cinema
zina che reclama attenzioni e trova nel
ragazzino vivace partecipazione. avevamo già individuato le generose interpretazioni di Samantha Castillo nel
venezuelano Pelo Malo e del canadese
Gabriel arcand in Le démantèlement
e vivaddio i premi sono andati a loro.
al francese 2 autumnes 3 hivers è stato
assegnato il Premio della Giuria: e
forse la Francia è il paese che meglio
ha giocato in questa 31ma edizione,
visto che con i sacrosanti scompensi di
scrittura La Bataille de Solférino di Justine Triet (un giorno di ordinaria follia
che coinvolge una giovane coppia parigina nel giorno dell’elezione di hollande) offre un crudele affresco tra il
pubblico e il privato; e soprattutto Vandal di hélier Cisterne, bruciante ritratto del quindicenne Chérif, padre
nordafricano e mamma francese, disadattato, allontanato a Strasburgo, conosce grazie ad un cugino falsamente
introverso il mondo dei graffitari. Desolazione, solitudine, piccole crudeltà,
incomprensioni, tutto è descritto con
estrema esattezza, con immagini del
buio della notte che lasciano il segno.
Ma la giuria s’è dimenticata del film
più autentico e forte della rassegna.
d’attualità per strappare una risata
in più e si costringe il buffone di
turno, lancilotto, a squadernare
certe piemontesità che nemmeno
nelle valli più nascoste. Qui (ma
potrebbe essere, anzi è, una validissima rilettura) si indurisce oltre
ogni limite il cuore di Shylock, gli
si cuciono ben strette grettezza,
risentimento aspro e desiderio
di vendetta, gli si cancella l’ultimo briciolo di simpatia, sicché
il bel monologo in cui si accoglie il grido di dolore che vorrebbe quel suo popolo eguale a
tutti gli altri suona all’opposto
di quanto da sempre – tra il
consolatorio ed il pacificatore
– siamo stati abituati a sentire.
Silvio orlando fa un gioco
sione revisionistica perché ovviamente tutto suo, appartato, costruisce
oggi, con tutte le vicende storiche legate un granitico Shylock, codifialla memoria e il conseguente senso di candolo in quella parlata stracolpa, tendiamo comunque sempre ad es- niera che ce lo fa sentire ancora
sere sensibili alla causa a prescindere. più lontano. la regia di binaOvviamente Shylock ha questa ferita den- sco preme sul pedale del sovtroppo
oltre,
tro che lo porta a cercare un’improbabile vertimento
facendoci
rimpiangere
le
giuste
vendetta a tutti i costi. Lui è attaccato a
questa zattera, rappresentata dai soldi misure del suo precedente
che lo tengono a galla”. Dal 27 dicembre Romeo: ma ecco che Shakerepliche di Miseria e nobiltà di Eduardo speare si prende la giusta rivinScarpetta, con Geppy Gleijeses, sia re- cita nella fedeltà a certe parti,
gista che interprete, e con lello arena e per cui vedere bassanio sceMarianella bargilli. a natale si porta in gliere tra gli scrigni senza forscena la miseria e la fame temi ancora zature è un gran bel piacere.
oggi, purtroppo, più che mai attuali. Questa volta autentico. (el. ra.)
Spettacoli / Fotografia
la Traviata riletta da Tcherniakov
CORRIEREdell’ARTE
20 Dicembre 2013
Inaugurata la stagione della Scala – Milano
l
alESSanDRo MoRMIlE
’atmosfera era tesa, l’attesa
tanta, i fischi anche un poco
scontati, visto ciò che si era letto
e sentito alla vigilia di questa discussa
edizione de La traviata che ha aperto,
fra tante perplessità, la stagione della
Scala, concludendo idealmente l’anno
delle celebrazioni dedicate al bicentenario della nascita di Verdi. Subito alcune considerazioni sulla messa in
scena di Dmitri Tcherniakov, regista
d’opera fra i più glamour del momento
a livello internazionale. la sua ricetta
di spettacolo ha diviso il pubblico dinanzi alla scelta di perseguire un’idea
di modernità non del tutto compiuta rispetto alle annunciate e anche interessanti note di regia. attualizzare il
soggetto ai tempi moderni, come ha
fatto Tcherniakov, non costituisce elemento di novità. né scandalizza più di
tanto che Violetta sia donna depressa,
che abusa di psicofarmaci e di alcolici,
o che alfredo, un poco svampito, entri
in scena nel secondo atto in una cucina
con le provviste appena
FOTORAMA
fatte al supermarcato e si metta
a impastare la pasta fatta in casa Un momento della “Traviata”, in scena alla Scala
foto © Brescia-Amisano / Teatro alla Scala
con un matterello. né malvagia
è l’idea di interrogarsi sul concetto che ciato registico curato fin nei minimi
l’uomo moderno ha dell’amore inteso gesti e dettagli (spesso inopportunacome paura: se si ama non si è più li- mente caricaturali), bensì nell’essere
beri, ma deboli e più vulnerabili perché, estranea alla drammaturgia dell’opera,
affidandosi ad un sentimento, bisogne- reinventata per perseguire una strarebbe avere il coraggio di concedere niante ironia, travisando il mandato
noi stessi all’altro, totalmente. Meglio verdiano per il gusto di dire qualcosa di
dunque chiudersi agli affetti. Violetta fa nuovo. Così si svuota la sentimentalità
così in questo spettacolo: “resiste” al- commossa dell’opera per renderla un
l’amore ma, quando meno se lo aspetta, freddo caso clinico di amore mancato,
esso sboccia; lei non lo accetta e non le che la modernità e gli effetti realistici
crea felicità, ma solo una nevrosi che la privano di ogni emozione ricorrendo
conduce alla morte. Il regista cerca, per spesso a trovate che tramutano la narquesto, di fotografare, con cinico reali- razione in beffarda farsa del dramma.
smo e ironia un poco beffarda, questo Sul piano musicale questa Traviata si
percorso senza rete, osservando passo riscatta grazie alla bacchetta di Daniele
a passo cosa capita ai sentimenti della Gatti, attenta al dettato della “parola
protagonista e degli altri personaggi; si scenica” verdiana, ma spesso troppo ridimentica però del libretto e segue una lassata nei tempi, talvolta con qualche
via tutta sua, trasformando addirittura decibel sonoro di troppo eppure coele arie in pezzi dialogici che i protago- rente nel dare sostanza teatrale alla narnisti cantano sempre con un alter ego razione musicale e sostegno sempre
al loro fianco. Il vero errore di questa attento ad una compagnia di canto dove
regia non sta pertanto nel guardare alla brilla di luce propria la Violetta di Diana
contemporaneità, seguendo un trac- Damrau. Il soprano tedesco si è messa
Fotogrammi reali
- capodannata -
A Torino
bischof al palazzo di piazza Castello
Palazzo Reale, p.ta Reale, 1 / p.za Castello Torino. Werner Bischof, Retrospettiva, a cura
di Magnum Photo e Silvana Editoriale. al seguito dello sbarco in Piemonte delle mostre su
Capa ed Erwitt, ecco gli scatti del reporter elvetico, dalle ande alla Corea, dall’Ungheria all’India, dal Dopoguerra agli anni Settanta del secolo
scorso: un centinaio di immagini - come suol dirsi
- “di spessore”, fotogrammi “pesanti” e pensanti,
capaci di coniugare rigore e sentimento, tecnica e
creatività, geometria e umanità. Un reale talento.
Fino al 16 febbraio 2014.
Info: 011 4361455 - www.piemonte.beniculturali.it
Istanti di Storia
Forte di Bard (Ao)
Mostra itinerante del World Press Photo
Forte di Bard (ao). World Press Photo of the
Year, Collettiva itinerante organizzata dalla
WPP Foundation di amsterdam. Il più importante e prestigioso concorso indirizzato al fotogiornalismo mondiale (alla 56ma edizione), dopo aver
girato oltre quaranta nazioni e un centinaio di città,
scala il fortilizio valdostano per mostrare al pubblico
i vincitori e principali partecipanti “piazzati”, ossia
le rispettive immagini esposte nelle nove sezioni
che rispecchiano altrettante categorie tematiche
della competizione tra impavidi reporter professionisti sguinzagliati ai quattro (o cinque) angoli del
globo... Purtroppo anche quest’anno, come nel
2012, sui fronti dei vari conflitti, non pochi ci hanno
rimesso la pelle. all’efficacia e pregnanza informativa s’unisce l’intensità e la bellezza iconica, lo
splendore dei paesaggi naturali e la triste miseria
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COURRIER DES ARTS
al servizio del difficile percorso registico impostole da Tcherniakov con totale partecipazione, rendendo giustizia
interpretativa e vocale alla parte lungo
il corso di tutta l’opera. la voce, però,
resta fredda, priva di autentica vibrazione interiore e di morbidezza, così
come il canto a mezza voce non sempre toccato, tranne che nel finale, di
emozione sincera. Eppure la sicurezza
vocale è un dato di fatto che conferma
le qualità di questa grande cantante, facendo di lei una delle interpreti di riferimento di oggi per questo ruolo. Il
tenore polacco Piotr beczala è un alfredo generoso nel canto ma sempre
sovreccitato nella carica passionale e
Zeljko lucic un Gérmont che scenicamente la regia vuole pragmatico e ruvido calcolatore nell’imporre le regole
dettate dalla praticità più che dall’ipocrisia borghese, mentre vocalmente si
sforza di essere credibile, ma ha
un’emissione sostanzialmente opaca e
poco nobile. Un 7 dicembre che ha
fatto discutere e diviso il pubblico,
come spesso capita. Il futuro dirà se
tutto questo verrà ritenuto meritevole
di entrare nella storia dell’interpretazione, oppure semplicemente destinato
a rimanere uno spettacolo costruito per
far discutere, senza lasciar alcun segno.
a CURa DI
EnRICo S. laTERZa
delle tragedie umane: là la Grande Storia - con la
maiuscola - degli avvenimenti d’attualità del Pianeta; qui le piccole storie di vita quotidiana (e quotidiano eroismo, però, talvolta) di noi poveri mortali,
fatiche e speranze, promesse ed illusioni di singoli
individui o interi popoli, senza dimenticare le sfide
dello sport, i luccichii dello spettacolo, la riflessione
sulla cultura... Tra i numerosi autori (circa 5.600)
di tanti scatti (103.000), così emozionanti, affascinanti e suggestivi, la giuria ha avuto l’arduo compito di scegliere il “migliore”, o maggiormente
rappresentativo: la tremenda istantanea dello svedese Paul Hansen, ripresa ai funerali di due bambini palestinesi, a Gaza. nell’ambito della Daily
Life, meritato riconoscimento al romano Fausto
Podavini per il suo toccante ritratto “in un interno”
dell’esistenza di Mirella (un nome di tre note, MiRe-l-la), che ha accudito con amore e dedizione
il marito malato di alzheimer, di giorno in giorno,
di ora in ora, al suono monotono del tempo “in cui
ci serve la memoria” - direbbe Macbeth -, giacché
conduce all’ineluttabile oblio. bianco-e-nero.
apertura, con visite su prenotazione, fino all’Epifania.
Info: 0125 833811 - www.fortedibard.it
Le immagini:
in alto, al centro,
F. Podavini, Mirella (serie “Mi-Re-l-La”),
8 gennaio 2012, foto b/n © aut./Reuters/WPPF;
a sinistra,
W. Bischof, Sulla strada per Cuzco, Perù, 1954, foto b/n
© aut./Magnum/Contrasto
CORRIERE dell’ARTE
COURRIER
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Segnalazioni
DES ARTS
20 Dicembre 2013
TORINO e PIEMONTE
“ S p i e g a re p i e g h e
S t e n d e re t e n d e ”
d i L a u r a A m b ro s i
Stir eria della Cer tosa Reale
C.so Pastrengo 51 – Collegno (To)
Fino al 2 febbraio 2014
Info: 011 4015222
Laura Ambrosi con strumenti
della contemporaneità piega e
dispiega, testimonia ed incide
abbinando alla tradizione la tecnologia. L’artista per i propri lavori utilizza materia plastica, oggetti di uso quotidiano abiti non più
indossabili, tovaglie e fazzoletti i
quali rifiutano l’ordine per
addentrarsi nel mondo dei sogni,
dei pensieri e della memoria.
S uz ur a n
“Passeggi ando
i n u n a p i o g g i a d i c ol ore
Colombo Ar t Design
Via Trofarello 13 – Torino
Info: 335 6848924
Fino al 21 dicembre
L’artista giapponese Suzuran sarà
ospite dello spazio espositivo: le
tavole scelte sono immagini fantastiche legate ad un mondo fiabesco, ritraenti giovani fanciulle sotto
una pioggia primaverile paragonabile a quella dei petali dei
fiori di ciliegio, immagine senza
tempo della cultura nipponica.
in ITALIA
“G ra n di A u gu ri
i n p i c c ol o f or m a t o ”
C ol l e t ti va
Galleria Senso del Segno
Via Duchessa Jolanda 34 – Torino
In chiusura il 20 dicembre
Info: 011 4473998
Esposizione natalizia collettiva con
D . Barletta, C. Bovi , L.
Capr ioglio , L. Caravall a,
M. Craver o, E. Daneo, A.
Guasco, L. Later za , D.
Mezzena , A .M. Nall i
d’Onofrio , G. Navar etti
Bar tolini, G. Pampiglione,
C . P a r s a n i M o t t i , O . R.
Passeri , M. Pelli sser o, L.
Porporato, S. Sabbione , L.
Timiti lli , M.L. V icentini, C.
V i n c i g u e r ra , A . V e l l i s c i g .
“ Po esia di Natale”
C ol l e t ti va
Galleria Sant’Agostino
C.so Tassoni 56 – Torino
Fino al 23 dicembre
Info: 339 2159496
44° Mostra collettiva presentata e promossa dell’Associazione
Piemonte Artistico Culturale.
“ Q uix o te” Co ll ettiva
Galleria In Ar co
P.za Vittorio Veneto 3 – Torino
Fino al 23 gennaio 2014
Info: 011 8122927
Rivisitazione del mitico personaggio loco da parte dei contemporanei Guangyi, Lurie, Minjun,
Oursler, Paladino, Scianna, in
parallelo ad opere di maestri del
passato, quali Dalì ed Hopper.
“ # S o c i a l P o rt r a i t s ”
d i D a v i d e D e M a rt i s
PHOS
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diretto da Enzo Obiso
Palazzo Buschetti
Via Garibaldi 35bis – Chieri (To)
Info: 011 7604867
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Che significa foto-ritratto nell’odierna epoca della contemporaeità teleinformatica globale? De
Martis riflette sull’immagine personale nell’era di internet: (e.s.l.)
IL CORRIERE DELL’ARTE
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PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :
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Via dei Chiavari 75
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“ Insi de Ou t”
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Officine dell’Immagine
Galleria d’Ar te
Contemporanea
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Fino al 24 gennaio 2014
Info: 02 91638758
www.officinedellimmagine.it
A cura di Silvia Cirelli
La prima Personale italiana
del giovane Gohar Dashti, in
cui verranno esposte una
ventina di fotografie che
ritraggono scenari della
“zona calda” mediorientale:
tra momenti sociali e attimi
legati alla quotidianità popolare, l’autore iraniano rende
il suo Paese il palcoscenico
ideale per suggestivi intensi scatti artistici. (c.s./e.s.l.)
Buone Feste
In occasione
delle Festività di fine anno,
il Corriere dell’Arte,
come di consueto, interrompe
con questo numero la pubblicazione,
che riprenderà il 17 gennaio 2014.
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER DES ARTS
Direttore Editoriale
Pietro Panacci
Direttore Responsabile
Virginia Colacino
Assistente di Direzione
Chiara Pittavino
Comitato Editoriale
Giorgio Barberis, Rolando Bellini,
Massimo Boccaletti, Franco Caresio,
Angelo Caroli, Claudia Cassio,
Massimo Centini,
Fernanda De Bernardi,
Marilina Di Cataldo,
Gian Giorgio Massara,
Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,
Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,
Gianfranco Schialvino,
Maria Luisa Tibone
Corrispondente da New York
Mauro Lucentini
Corrispondente da Berlino
Sabatino Cersosimo
Hanno collaborato
V. Ciambrone, C. Gallo, K. Girini,
E.S. Laterza, M. Marascio, M. Orlotti,
E. Piacentini, C. Pittavino, E. Rabbione,
R. Roveda, N.M. Salvo, A.D. Taricco,
D. Tauro
Realizzazione grafica interna
a cura di E.S. Laterza
Fotografo uf ficiale Antonio Attini
Redazi oni distaccate
Milano Rosa Carnevale
Tel. 339 1746312
Roma e Napoli Fabrizio Florian
Tel. 388 9426443
Palermo Caterina Randazzo
Tel. 334 1022647
Concessionaria di Pubblicità interna
Stampa e di stri buzione
EditService S.r.l.
Via Peano 28 - Leinì (To)
Editore Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Torino
P.IVA 06956300013
“ I n s o rg e n z e ”
Mo s t ra c o llet t iv a
Galleria
Bonioni Ar te
C.so Garibaldi 43
Reggio Emilia
Fino al 16 febbraio 2014
Info: 0522 435765
www.bonioniarte.it
A cura di Federico Bonioni
In mostra le opere di venti
artisti attivi dagli Anni ’50
ad oggi: un excursus esteso
attraverso
la
Storia
dell’Arte, riepilogo delle
personali allestite nel corso
dell’anno e spazio dedicato
alle giovani generazioni,
per un progetto che, concludendo la stagione espositiva 2013, anticipa alcune
proposte formulate dalla
Galleria per l’anno venturo.
Abbonamenti
Annuale (22 nn.):
euro 50,00 per l’Italia
euro 120,00 per l’estero
Arretrati: euro 4,00
“ L a f o r e s t a e d i l m a re ”
In c i s i on i 20 0 8 -2 01 3
d i Pa t r izi o D i S ci ul lo
Galleria Il Bisonte
Via S. Niccolò 24 rosso
Firenze
Fino al 24 gennaio 2014
Info: 055 2342585
La personale di Patrizio Di
Sciullo propone più di cinquanta
opere tra incisioni e collage realizzati dall’artista tra il 2008 e il
2013. Ciò che colpisce nell’osservare questi lavori, oltre alla
capacità incisoria, è il tratto originale attraverso cui egli sceglie di rappresentare le forme
della Natura, sebbene solo lievemente accennate. (c.s./d.t.)
“Stan di ng Ov-A ti on”
d i M a rc o C i p o l l i
Sala del Consiglio Comunale
del Municipio
P.za Mina – Fiesole (Fi)
Fino al 3 gennaio 2014
Info: 055 5961227
La mostra raccoglie sedici sculture in ceramica dipinta realizzate dall’artista Marco Cipolli
nell’ultimo biennio della sua
attività: una galleria di volti
femminili e maschili, frutti o
elementi naturali. (c.s./c.p.)
Al i ce Pa s q u in i
“ Ta k e M e A n y w h e re ”
Galleria Varsi
Via S. Salvatore in Campo 51
Roma
Fino al 23 gennaio 2014
Info: 06 68309410
Un mondo al femminile raccontato attraverso lo sguardo di bambine arrabbiate e curiose, ma
anche donne indipendenti: foto di
una società fuggitiva e frenetica.
c.c. postale n. 45958055
intestato a Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Aut. Tribunale di Torino
n. 4818 del 28/07/1995
ABBÒNATI
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CORRIEREdell’ARTE
a soli 50 euro
per un anno
22 numeri a casa tua
CORRIERE dell’ARTE
Gallerie
ACCADEMIA Galleria
Via Accademia Albertina 3/e – Torino
Tel. 011 885408
[email protected]
Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì
Fino al 21/12 Collettiva di Artisti contemporanei
COURRIER
20 Dicembre 2013
RINASCENZA CONTEMPORANEA
Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara
Cell. 328 6979208
[email protected]
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
Orario: mar. - sab. (su appuntamento)
Fino al 13/2/2014 “Atlantis
I Cambianti delle Nuove Vie” Collettiva
ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845
www.artecittaamica.it
Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00;
lunedì chiuso
Fino al 20/12 “L’Arte in tutte le sue manifestazioni”
Collettiva
SENESI Galleria d’Arte
Via Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn)
Tel. 0172 712922
www.senesiarte.it
ARTE PER VOI Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To)
Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791
[email protected] - www.artepervoi.it
Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636
[email protected]
Orario: sab. - dom. 15,00-19,00
SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA
Via Galileo Galilei 45 – Biella
Tel. 015 355414
Orario: mart. - ven. 16,30-19,30;
sab. e festivi su appuntamento
ART GALLERY LA LUNA
Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)
Cell. 339 7108501
[email protected]
Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;
dom. 10,30-12,00
STORELLO Galleria d’Arte
Via del Pino 54 – Pinerolo (To)
Tel. 0121 76235
Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;
lun. e dom. chiuso
In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano,
Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante
CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino - scala B destra - 1° piano
(digitare 4444+ )
Tel./fax 011 8128718
[email protected]
www.circolodegliartistitorino.it
Orario: lun. - ven. 15,30-19,30
Fino al 4/1/2014 152ma Mostra Sociale
TEART Associazione Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino
Tel. 011 6966422
Orario: mart. - sab.17,00-19,00
LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO
Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c
Moncalieri (To)
Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962
[email protected] - www.lalanternaarte.com
Orario: mart. - sab. 15,30-18,30
A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,
E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,
E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo,
F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero,
G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,
G. Righini, T. Russo, G. Valerioti
inoltre pittori ucraini, naïf croati
grafica nazionale ed internazionale
TINBER ART GALLERY
Via Albergian 20 - Souchères Hautes – Pragelato (To)
Tel. 0122 78461
[email protected]
Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00
In permanenza
Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,
Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno,
Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani,
Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne,
Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,
Sergio Saccomandi, Luciano Spessot
Fino al 6/1/2014 Mostre personali
di Adolfo Damasio-Levi e di Mariangela Redolfini
LA ROCCA Galleria
Via della Rocca 4 – Torino
Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026
Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30;
domenica chiuso
Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti
Fino al 23/12 “Torino sognante”
Personale di Andrea Agostini
LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo
Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To)
Tel./Fax 011 9492688
[email protected]
www.luna-art-collection.com
Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30
(previa telefonata)
In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata
di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino,
Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo,
Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari,
Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso,
Silvio Vigliaturo
Maestro Raul VIGLIONE
Studio - Galleria - Mostra Culturale
Via Servais 56 – Torino
Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705
[email protected] - www.raulviglione.it
MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi
C.so Siracusa, 24/a – Torino
Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323
Cell. 335 360545
[email protected]
Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;
mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00
Sono aperte le iscrizioni ai corsi
DES ARTS
Pagina
15
A.L.P.G.A.M.C.
Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte
Via Bonafous 7/1 – Torino
Tel. 011 8173511
Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30
CENTRO ARTE LA TESORIERA
C.so Francia 268 – Torino
Tel. 011 7792147
Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;
lunedì e festivi chiuso
o su appuntamento
Mostra collettiva di Artisti dell’Ottocento e Novecento
DAVICO Galleria
Gall. Subalpina 30 – Torino
Tel. 011 5629152
Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30;
lunedì e festivi chiuso
Fino al 21/12 Leonardo Caboni, Giuliano Costa
e Mibramig
Arte Antica
AVERSA Galleria
Via Cavour 13 int. cortile – Torino
Tel. 011 532662
Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00
“Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900”
“Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950
Cento anni di pittura”
CASA D’ASTE DELLA ROCCA
Via della Rocca 33 – Torino
Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244
[email protected] - www.dellarocca.net
LUIGI CARETTO Galleria
Via Maria Vittoria 10 – Torino
Tel. 011 537274
Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30
Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese
SANT’AGOSTINO Casa d’Aste
C.so Tassoni 56 – Torino
Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577
Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30
CORRIEREdell’ARTE - 20 Dicembre 2013