Lezione 16 Derivate ed Integrali Frank Sullivan 9 Dicembre 2011 1 Prima Ora 2 Compiti di letture ed esercizi per 3 Dicembre Durante la lezione di oggi parleremo di derivate e le regole per differenziare funzioni, ed anche di integrali. In particulare parliamo del logaritmo naturale e il numero e. Il compito di lettura da fare a casa per questa e la prossima lezione successiva consiste nel leggere il Capitolo 7 del testo di Bertsch, provare qualche esercizio ivi contenuto, e preparare questioni in merito per la classe di lunedı́ 14 Novembre. In particolare si dovrebbe imparare una breve “tabella di integrali e derivate” Questo compito é tassativo,a prescindere dal contenuto della lezione di oggi, che molto probabilmente non includerá tutta la materia del Capitolo 7 di Bertsch (e forse neanche un po’). Come sempre, tocca agli studenti di portare domande sul compito di lettura per chiarire i concetti e tecniche presentati nel testo. 3 Integrali e il teorema fondamentale del calcolo Il teorema fondamentale del calcolo é il seguente Rb Teorema: Sia f (x) continua sul intervallo a ≤ x ≤ b. Allora a f (t)dt esiste e se si definisce F (x) (la funzione primitiva o “anti-derivata di f (x)) col porre Z x F (x) = f (t)dt, 0 allora F (x) é derivabile in a < x < b e si ha che F 0 (x) = f (x) per tali x. Inoltre, se f (x) é continua per a ≤ x ≤ b e se G(x) é funzione derivabile sul intervallo a ≤ x ≤ b e tale che G0 (x) = f (x), allora Z b f (t)dt = G(b) − G(a). a 1 (In particolare, e banalmente, una scelta possibile per G(x) é Rx a f (t)d(t)). Ciascuno della regola per derivate diventa subito una regola per integrali: 1. Per n reale, n 6= −1, si ha Rx tn dt = xn+1 +C n+1 2. Per x misurata in radianti si ha Rx sin(t)dt = − cos(x) + C 3. Per x misurata in radianti si ha Rx cos(t)dt = sin(x) + C Rx sec2 (t)dt = tan(x) + C Rx 5. Per x misurata in radianti si ha − csc(t)dt = cot(x) + C Rx 6. Per x misurata in radianti si ha sec(t) tan(t)dt = sec(x) + C Rx 7. Per x misurata in radianti si ha − csc(t) cot(t) = csc0 (x) + C 4. Per x misurata in radianti si ha 8. Si ha Rx 1 = arctan(x) + C 1 + t2 9. Si ha RX 1 √ = arcsin(x) + C. 1 − t2 Rx 10. Per a ∈ R tale che a > 0 si ha che ln(a) at = ax + X. RIn particolare, se x t e é la base per i logaritmi naturali (ln(e) = 1) si ha che e dt = ex + C, proprietá notevole di una funzione che é uguale alla sua propria derivata. Rx 11. Per x ∈ R, x > 0, ed f (x) = ln(x) il logaritmo naturale di x é 1 dt/t = d ln(|x|) 1 ln(x) + C (per definizione!), e dunque per x 6= 0 si ha che = . dx x R x dt Inoltre per integrazioni per parti si trova che = x ln(|x|) − x + C. t Si ricorda che la formula di Leibniz per la derivata di un prodotto si traduce nella importantissima formula di integrazione per parti: Z b b Z b 0 f (t)g (t)dt = f (t)g(t) − g(t)f 0 (t)dt a a a Importantissima vuol dire che non é possibile avere la sufficienza in questo corso senza sapere e sapere usare questa regola. Si osserva che applicate la formula per integrazione per parti permette (ed esige) una certa scaltrezza perchè una scelta occulata della funzione primitiva 2 g(x) di g 0 (x) puó semplificare la vita, illuminare la situazione, ed, in somma, fare miracoli. Tanto per fare una illustrazione usiamo Rintegrazione per parti per trovare la x funzione primitiva di ln(x): Nel integrale a ln(t)dt prendiamo f (t) = ln(t) e g 0 (t) ≡ 1, di modo che si abbia la tabella (di integrazione per parti) f (t) = ln(t) g(t) = t f 0 (t) = 1/t g 0 (t) = 1 La formula per integrazione per parti porge Z x x Z x t(1/t)dt = x ln(x) − x + a − a ln(a) = x ln(x) − x + C ln(t) 1dt = t ln(t) − a a a ové abbiamo scelto la costante di integrazione C = a − a ln(a). 4 Seconda Ora Ci poniamo il problema di calcolare (o almeno dare una procedura per calcolare) certi integrali che naturalmente destano curiositá. Abbiamo in mente gli integrali Z θ Z θ n cosn (t)dt sin (t)dt ed e piú in generale gli integrali Z θ sinj (t) cosk (t) dt Per quanto riguarda i primi due integrali, é sempre un piacere dimezzare il lavoro da fare, e l’osservazione cos(t) = sin ((π/2) − t) ci permette di studiare solo il primo integrali della coppia. Infatti, se si pone u = (π/2) − t si ha che Z θ Z (π/2)−θ Z (π/2)−θ n n sin (u)du = sin ((π/2) − t) dt = cosn (t)dt θ0 (π/2)−θ0 (π/2)−θ0 Poi osserviamo che di nuovo possiamo “dimezzare il lavoro” se osserviamo che quando n é DISPARI, tutto si svolge in modo facile facile: In effetti se n = 2k + 1 allora sin(t)2k+1 = (sin(t))2k sin(t) = (sin2 (t))k sin(t) = (1 − cos2 (t))k sin(t) P k k λ 2 k−λ = 1 (− cos (t)) sin(t) λ=0 λ 3