“LA SECONDA VITA DEGLI ANIMALI”
UNA MOSTRA AL MUSEO DI ZOOLOGIA
Al Museo Civico di Zoologia (un'istituzione sempre attenta alle tematiche della natura ed in
particolare della vita degli animali) si può visitare la mostra, ideata da Maurizio Gattabria, “L’arte
della tassidermia. Un mestiere al servizio della natura”, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alle Politiche Culturali e Centro Storico, fino al 15 aprile 2012. I servizi Museali sono di Zètema
progetto Cultura.
“Quando un animale muore e niente di
esso viene conservato, muore due volte. E la
seconda è per sempre”. Lo dicono i
"tassidermisti". Ma, cos'è la tassidermia? In questa
interessante mostra la seconda vita degli animali
(nel rispetto della prima) e l’Arte della tassidermia,
un mestiere al servizio della natura. Oltre 60
animali in esposizione, deceduti per cause naturali
o accidentali, che hanno trovato una seconda
esistenza nei musei di storia naturale, ci raccontano
un mestiere antico e poco conosciuto. La
tassidermia è una parola che deriva da taxis e
derma, in greco "mettere in posizione la pelle". E’ infatti la sola pelle con il pelo (o le penne o le
squame) che, dopo un trattamento con particolari sostanze chimiche, viene posizionata su un corpo
artificiale, costruito seguendo fedelmente le forme e le dimensioni dell’animale. Una pratica
misteriosa ed affascinante, utilizzata in passato soprattutto dagli esploratori durante i loro lunghi
viaggi in terre lontane alla ricerca di specie ancora sconosciute.
Nella Sala della Balena del Museo ci si può imbattere nei lupi recuperati dal Corpo Forestale
dello Stato oppure in Romeo e Giulietta, la romantica coppia di condor delle Ande, vissuti in quello
che un tempo era il Giardino Zoologico, al quale erano stati donati da Mussolini che li aveva
ricevuti dal Governo Cileno all’inizio degli anni Trenta.
Sono animali che, grazie a questa tecnica, sembrano quasi “riacquistare nuova vita” per la
morbidezza delle loro forme e la vivacità dello sguardo, ma che testimoniano soprattutto la
memoria della Biodiversità, ma anche l'evolversi del rapporto tra uomo-animali attraverso il tempo.
Infine, la stanza dei trofei del primo Novecento, ci ricorda tempi ormai in parte superati, quando
l’uomo era cacciatore e gli animali semplici prede da esibire. Anche la parte didattica è esauriente;
alcune vetrine illustrano le tecniche attraverso alcune preparazioni tassidermiche di uccelli e
mammiferi, perché, come già detto, la tassidermia è anche un’Arte che richiede buona manualità,
conoscenze anatomiche e senso artistico ma, ancora di più, passione e rispetto per gli animali.
A questo proposito sono esposte anche alcune preparazioni premiate a livello internazionale.
Piccole/grandi storie raccontate al Museo di Zoologia, come la storia di un toccante messaggio in
bottiglia, nascosto da un tassidermista nella testa di un leone marino, durante la seconda Guerra
Mondiale. Dunque una figura fondamentale quella del tassidermista, da conoscere all’interno di un
Museo di Storia Naturale dove si permette a tutti – addetti ai lavori e non - di partecipare ai
“segreti” di questo mestiere antico, reso ancor di più nobile dal fatto che si impara solo “a bottega”,
da qualche professionista disposto a condividere le sue conoscenze, perché non esistono scuole di
formazione per questo.
Si segnalano inoltre gli incontri Happy Hours del Museo, un modo per avvicinarsi allo
straordinario mondo della natura in un’atmosfera accogliente e informale, ingresso gratuito, ma si
richiede la prenotazione allo 06-67109270.
[www.museodizoologia.it] Roma, via Ulisse Aldrovandi, 18 - Orario 9.00 - 19.00. Lunedì
chiuso.