Piante autoctone per ripristinare la vegetazione della duna di

Piante autoctone per ripristinare la vegetazione della duna di
Marina di Ravenna
Venerdì 21 Ottobre 2016
Dal 26 al 28 ottobre verranno messe a dimora grazie ai ricercatori di Botanica Ambientale e
Applicata del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, sotto la guida di
Maria Speranza
Ammophila, foto di repertorio
Erbe selvatiche riportate contribuiranno a salvare la duna di Marina di Ravenna. Dopo l'installazione della passerella di legno,
a cura di Eni, il valore ambientale di questo tratto di costa, verrà ulteriormente salvaguardato grazie a un intervento di
ripristino a cura dei ricercatori del gruppo di Botanica Ambientale e Applicata del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’
Università di Bologna, sotto la guida di Maria Speranza.
Dal 26 al 28 ottobre infatti la vegetazione della duna verrà accelerata da una ricolonizzazione di piante autoctone che
ricreeranno un habitat tale da favorire in breve tempo l’arrivo di animali, sia vertebrati, che invertebrati, che ne sono i
naturali frequentatori. Il materiale vegetale necessario per effettuare questo intervento di restauro è stato preparato a partire
dallo scorso marzo. In particolare, utilizzando semi raccolti da specie selvatiche locali, si sono ottenute e coltivate, presso
l’Azienda Agraria dell’Università di Bologna, le piante che verranno collocate sulla duna nei punti dove la copertura vegetale
presenta le maggiori criticità.
Le specie erbacee sono state appositamente scelte tra quelle più significative per la funzione positiva che svolgono all'interno
degli ecosistemi dunosi costieri. Tra queste la gramigna delle spiagge (Agropyron junceum) che è tra quelle che più si
spingono vicino alla linea di riva e, trattenendo i sedimenti sabbiosi, contribuisce a formare un primo nucleo di duna
embrionale; l'Ammofila (Ammophila littoralis), edificatrice per eccellenza della duna mobile, intrappola notevoli quantità di
sabbia tra le lunghe foglie dei suoi grossi cespi, e consolida in maniera importante la struttura della duna stessa, con il suo
profondo e robusto apparato radicale; l’Euforbia marittima (Euphorbia paralias), contribuisce ad incrementare la biodiversità
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del sito.
"Siamo grati al Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna per questo importante intervento che contribuirà a
ripristinare l'habitat e la bellezza della duna, proteggendo al contempo il litorale - afferma Roberto Fagnani assessore alla
subsidenza e servizi geologici -. Un duplice risultato che favorirà anche la fruizione della spiaggia di Marina di Ravenna
che, anche grazie a questo cordone dunoso, vanta un suo particolare appeal".
Ambiente, Cronaca
Commenti
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Tutto lodevole e molto apprezzato, occorrerebbe però che anche i soliti furbi smettessero di farci una passeggiata o di
piazzarci la sedia per la lettura o di dormire all'ombra dell'alberello...l'estate scorsa non passava giorno che ci fosse qualcuno
a "pestacchiare" impunemente la duna!21/10/2016 - Roberta Resch
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