geo
dal vivografia
UdA 3
Alcuni paesaggi dei deserti
L
a duna è un accumulo di sabbia portata dal
vento. Essa può essere fissa (quando la sabbia
si ferma contro un ostacolo, ad esempio una
roccia o un arbusto) o, più frequentemente, mobile
(cambia posizione a seconda dell’intensità del vento).
La forma più semplice di duna è la barkana [24], a
forma di mezzaluna con punte allungate nella direzione del vento. La barkana si forma quando il vento spira sempre nello stesso senso: si avrà allora un campo
di dune tutte allineate, affiancate, regolari. La duna si
presenta con un pendio dolce dalla parte del vento
dominante e più ripido dalla parte opposta. La duna
può anche essere irregolare [25], costruita dal vento
che cambia direzione ogni giorno o a seconda delle
stagioni. La forma sarà quindi un accumulo disordinato di sabbia.
[23]
[24]
[25]
© Loescher Editore, 2005; da ISBN 88-201-2773-3, p. 34
geo
dal vivografia
UdA 3
L’erg [26] è il deserto sabbioso, molto uniforme.
Sembra questo il simbolo di tutto il deserto, ma di fatto
esso occupa meno del 10% di tutte le terre aride.
Il reg o serir [27] è il deserto pietroso, nato dallo
sfaldamento di rocce. La dimensione delle pietre può
variare dal macigno alla ghiaia grossolana.
L’hamada [28] è il deserto montuoso, completamente spoglio, senza vegetazione, con grandi rilievi
spesso «a canna d’organo», cioè alti e stretti.
La nebka [29] è una formazione mista di sabbia e
rara vegetazione.
Lo uadi [30] è il letto di un fiume, quasi sempre
totalmente secco, talora con alcune pozzanghere. Lo
uadi è assolutamente irregolare: in occasione delle rarissime piogge trasporta una notevole quantità di acqua, che scende senza argini, spesso con effetti distruttivi; per il resto dell’anno è un greto in secca.
[26]
[27]
[29]
© Loescher Editore, 2005; da ISBN 88-201-2773-3, p. 35
[28]
[30]