Risoluzione del Comitato delle regioni sul tema La strada per

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11.1.2012
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
C 9/1
I
(Risoluzioni, raccomandazioni e pareri)
RISOLUZIONI
COMITATO DELLE REGIONI
92a SESSIONE PLENARIA DELL'11 E 12 OTTOBRE 2011
Risoluzione del Comitato delle regioni sul tema «La strada per Durban: verso la 17a Conferenza
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici»
(2012/C 9/01)
IL COMITATO DELLE REGIONI
Il cambiamento climatico non è scomparso: i governi sub­
nazionali ribadiscono il loro impegno
1.
rammenta che le prove scientifiche del cambiamento cli­
matico e delle sue conseguenze sono inconfutabili, il che rende
indispensabile ed improcrastinabile adottare misure tempestive,
coordinate, ambiziose e vincolanti a livello internazionale per
affrontare questa sfida globale;
2.
esorta i leader europei e internazionali a continuare a
concentrarsi sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e sul­
l'adattamento a questi ultimi, nonché ad assegnare al consegui­
mento di tali obiettivi le risorse necessarie nonostante la crisi
del debito sovrano; in tale contesto sottolinea che gli investi­
menti nelle infrastrutture destinate ad attenuare i cambiamenti
climatici o ad adeguarsi ad essi, nonché le iniziative in generale
a favore di un'economia verde, potrebbero rappresentare le uni­
che soluzioni ai problemi attuali;
Kyoto sotto l'egida delle Nazioni Unite e invita a sfruttare in tale
accordo i progressi compiuti dalla conferenza di Cancún - nella
quale era stato riconosciuto il ruolo cruciale dei governi subna­
zionali - incoraggiando e sostenendo l'azione a livello locale e
regionale al fine di creare un'economia «verde» a basso tenore di
carbonio;
5.
è convinto che gli investimenti che si renderanno necessari
non solo contribuiranno a mitigare i cambiamenti climatici, ma
saranno anche di grande aiuto nel generare una crescita econo­
mica sostenibile in Europa, creare occupazione, fornire redditi di
cui vi è grande necessità e ridurre in questo modo il debito
pubblico;
6.
accoglie pertanto con favore la tempestiva relazione del
Centro comune di ricerca della Commissione europea (2), che
invita ad attuare azioni politiche durature e programmi di inve­
stimento a lungo termine per la produzione di elettricità a basse
emissioni di carbonio, al fine di ottenere una riduzione sostan­
ziale delle emissioni di gas serra;
3.
ribadisce il proprio impegno a favore di misure e obiettivi
ambiziosi al fine di limitare il riscaldamento globale a un mas­
simo di 2 gradi, come dichiarato nella risoluzione del 2010
relativa al vertice di Cancún sul clima e nel parere sulla politica
internazionale in materia di cambiamento climatico, sempre del
2010. Fa inoltre riferimento alle conclusioni del Consiglio in
materia (1);
7.
a tal proposito, invita le Parti a rendere operativi il Fondo
verde per il clima e il Comitato per l'adeguamento, come con­
venuto al vertice di Cancún, nonché a garantire alla società
civile e agli enti regionali e locali un facile accesso a tali stru­
menti;
4.
sottolinea l'urgente necessità, coerentemente con gli impe­
gni europei, di raggiungere un accordo internazionale giuridica­
mente vincolante a Durban che faccia seguito al Protocollo di
8.
si compiace dell'ambizione di incrementare la percentuale
di spesa relativa al clima portandola ad almeno il 20 % nel
quadro finanziario pluriennale dell'UE dopo il 2013, e incorag­
gia i leader internazionali ad adottare misure simili.
(1) Conclusioni del Consiglio del 14 marzo 2011 in merito al seguito
dato alla Conferenza di Cancún e relazione speciale dell'IPCC del
9 maggio 2011 sulle fonti rinnovabili di energia e l'attenuazione
dei cambiamenti climatici.
(2) Long-Term Trend in Global Co2 Emissions – 2011, relazione con­
giunta del Centro comune di ricerca della Commissione europea e
dell'Agenzia per la valutazione ambientale dei Paesi Bassi (PBL).
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Il potere del partenariato
9.
dà atto che gli obiettivi globali in materia di cambiamenti
climatici possono essere conseguiti soltanto se, da un lato, le
future riduzioni delle emissioni sono distribuite equamente tra
tutti i membri della comunità internazionale, con la dovuta
considerazione per le diverse capacità e le differenti posizioni
di partenza dei vari paesi e regioni e, dall'altro lato, si raggiunge
un consenso mondiale per azioni decisive sostenute da norme
comuni in materia di controllo, comunicazione e verifica (MRV)
periodici delle emissioni; accoglie con favore l'introduzione del
Patto di Città del Messico e del Registro Carbonn delle città per
il clima come risposta globale dei governi subnazionali al­
l'azione di MRV per il clima;
10.
accoglie con grande soddisfazione il fatto che la COP16
di Cancún abbia riconosciuto i governi locali e regionali quali
«parti interessate pubbliche» di fondamentale importanza negli
sforzi in materia di cambiamenti climatici, e invita a fare altret­
tanto nell'accordo che succederà al Protocollo di Kyoto; per
questo motivo, chiede che i governi locali e regionali siano
dotati dei poteri e delle risorse necessari e venga loro garantito
l'accesso ai finanziamenti;
11.
chiede che nell'ambito dello sviluppo sociale si tenga
conto degli obiettivi di politica climatica sin dalle primissime
fasi, garantendo sostegno finanziario, partenariati nel settore
climatico e sviluppo del capitale umano e del know-how al
fine di generare crescita economica a basse emissioni di carbo­
nio, combattere la desertificazione e sviluppare una gestione
sostenibile della silvicoltura; in tal senso, invita a intraprendere
ulteriori azioni per l'attuazione del programma REDD+ (Ridu­
zione delle emissioni derivanti dalla deforestazione e dal de­
grado);
11.1.2012
15.
sottolinea inoltre gli sforzi delle zone insulari, che nel
quadro del Patto delle isole si sono impegnate ad elaborare un
piano d'azione nel campo energetico, destinato a raggiungere e
addirittura ad andare oltre gli obiettivi dell'UE in materia di
energie sostenibili e di lotta al cambiamento climatico;
16.
ritiene che si debba fare appello agli enti regionali e
locali dell'UE in questo settore affinché mettano le loro compe­
tenze a disposizione dei governi subnazionali di altre regioni del
mondo;
17.
rammenta la firma del Memorandum d'intesa con la
Conferenza dei sindaci degli Stati Uniti d'America, ribadisce il
proprio impegno a sviluppare ulteriormente questa particolare
cooperazione transatlantica e si dichiara pronto a considerare
tipi di cooperazione simili con organismi omologhi in altre
parti del mondo;
18.
ritiene indispensabile sensibilizzare l'opinione pubblica
sulle sfide poste dal riscaldamento globale, nonché coinvolgere
i cittadini nei programmi volti a promuovere le energie rinno­
vabili; affinché tali programmi abbiano un esito positivo, oc­
corre rafforzare la consapevolezza e la partecipazione dei citta­
dini, e garantire loro un'ampia informazione, così da mobilitare
al massimo l'opinione pubblica; un buon esempio potrebbe
essere quello di coinvolgere i cittadini sin dalle prime fasi dei
suddetti programmi volti a promuovere le energie rinnovabili.
Verso un mondo sostenibile
19.
sottolinea che il progetto di un'economia a basso tenore
di carbonio ed efficiente sul piano delle risorse esige una nuova
rivoluzione industriale a cui partecipino tutti i livelli di governo,
gli individui, le imprese, le università e i centri di ricerca e
incoraggia questi soggetti a condividere le proprie idee ed espe­
rienze oltre i confini nazionali, così da promuovere un approc­
cio dal basso verso l'alto;
12.
osserva che le aree urbane producono il 75 % delle emis­
sioni di carbonio e sottolinea che un'azione globale efficace
richiede un approccio di governance multilivello che preveda
un coordinamento degli sforzi tra i livelli di governo locale,
regionale, nazionale e sovranazionale basato sul principio di
sussidiarietà; in tal senso, ribadisce che «il patto territoriale degli
enti regionali e locali sulla strategia Europa 2020» proposto dal
Comitato delle regioni dell'UE rappresenta un strumento molto
importante per la lotta ai cambiamenti climatici;
20.
invita ad integrare le priorità in materia di politica am­
bientale e azione contro i cambiamenti climatici in altri settori
di intervento, al fine di massimizzare le sinergie tra di essi,
riconoscendo che le stesse azioni possono e devono perseguire
una serie di obiettivi complementari;
13.
esorta pertanto tutti i livelli subnazionali di governo del
mondo a investire nella lotta contro i cambiamenti climatici,
sensibilizzare maggiormente i cittadini, mobilitare il sostegno
politico dell'opinione pubblica, aumentare la titolarità del pro­
cesso, potenziare gli investimenti delle imprese e i nuovi modelli
di impresa, mobilitare le fonti di finanziamento e incentivare i
produttori e i consumatori a modificare i propri comportamenti
al fine di creare una società caratterizzata dall'efficienza nell'uso
delle risorse e un'economia più rispettosa del clima;
21.
segnala la necessità di affrontare la mitigazione e l'adat­
tamento ai cambiamenti climatici in modo organico; a tal fine,
occorre attuare delle trasformazioni in molti settori come la
mobilità, l'edilizia, l'alimentazione, la gestione dei rifiuti, il rici­
clo e il riutilizzo di prodotti, l'uso degli spazi rurali e urbani;
occorrono altresì incentivi fiscali per gli investimenti in strutture
a basse emissioni di carbonio, una nuova enfasi sull'impronta
ecologica che tenga conto dell'intero ciclo di vita dei prodotti e
dei servizi, nonché l'integrazione di modelli comportamentali
sostenibili nell'istruzione e nella formazione;
14.
mette in rilievo gli sforzi delle regioni e città che in tutta
Europa hanno adottato strategie locali o regionali in materia di
clima e di energia, con specifici obiettivi di mitigazione del
clima, e hanno ad esempio sottoscritto il Patto dei sindaci, volto
a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20 % entro il 2020;
22.
invita le Parti a prestare maggiore attenzione alle attività
e ai programmi di innovazione e ricerca relativi al clima, e
sollecita gli Stati membri a garantire che tutti i governi subna­
zionali dispongano di mezzi finanziari adeguati per affrontare
questa sfida;
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23.
chiede pertanto che si creino le condizioni quadro ade­
guate per poter apportare rapidamente all'infrastruttura energe­
tica le modifiche necessarie per l'utilizzo di reti intelligenti, di
modo che ad esempio, a seconda della situazione sul territorio,
le singole famiglie, le piccole e medie imprese, gli enti locali e le
cooperative possano generare la propria energia ecologica e
condividerla orizzontalmente nelle varie regioni; invita la Com­
missione europea ad organizzare una conferenza speciale con
gli enti regionali e locali e le parti interessate per dare avvio alla
trasformazione della produzione e della distribuzione energetica
in Europa, fissando così un quadro che tutti possano seguire;
24.
sostiene i sistemi di scambio delle emissioni come stru­
mento per combattere i cambiamenti climatici; nel contesto
dell'UE, incoraggia gli Stati membri a utilizzare tutte le entrate
provenienti da tale sistema UE per appoggiare la ricerca volta a
ridurre le emissioni di carbonio e gli investimenti verdi.
Il CdR a Durban
25.
rammenta che l'UE, per essere un motore di cambia­
mento credibile, deve dare l'esempio, anche per quanto riguarda
l'adozione e l'attuazione di obiettivi ambiziosi e vincolanti come
quelli relativi alla riduzione delle emissioni di CO2, alle energie
rinnovabili e all'efficienza energetica;
C 9/3
26.
vede nei risultati di Cancún anche un compito da svol­
gere a livello regionale e locale e, in questo senso, si assume la
propria responsabilità;
27.
offre di apportare le sue esperienze e conoscenze specia­
listiche al processo negoziale di Durban e di svolgere un ruolo
attivo nella sua definizione;
28.
auspica di essere consultato con regolarità sui negoziati
internazionali ed europei in materia di clima e, pertanto, si
adopererà per instaurare una stretta cooperazione con la Com­
missione europea, il Parlamento e il Consiglio;
29.
invita le Parti in causa a garantire la coerenza tra le
decisioni che saranno adottate alla Conferenza di Durban sul
clima e quelle della conferenza Rio+ 20;
30.
incarica la sua Presidente di presentare questa risoluzione
al Presidente del Consiglio europeo, al Parlamento europeo, alla
Commissione europea, alla presidenza polacca del Consiglio
dell'UE e all'UNFCCC.
Bruxelles, 12 ottobre 2011
La presidente
del Comitato delle regioni
Mercedes BRESSO
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