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Che cos’è
il Diabete
Il diabete è un disturbo metabolico caratterizzato dall’incapacità dell’organismo di regolare la quantità di zuccheri (glucosio) presenti nel sangue. Il glucosio è la principale risorsa
energetica per l’organismo, molti dei cibi che consumiamo
durante la giornata si trasformano in glucosio nel sangue, da
dove viene trasportato nell’intero organismo per essere utilizzato come fonte di energia ad immediato utilizzo.
Quando l’organismo non riesce a utilizzare correttamente il
glucosio, possono veri±carsi aumenti nelle sue concentrazioni
normali che provocano un suo eccesso nel sangue, e successivamente anche nelle urine.
Le concentrazioni del glucosio nel sangue (glicemia) sono
strettamente legate al modo in cui l’organismo produce e utilizza l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che facilita
l’assimilazione degli zuccheri e mantiene i livelli di glicemia
entro i valori normali. Nelle persone non affette da diabete
non si riscontrano concentrazioni di glucosio anormali.
Malgrado non esista una cura per il diabete, la malattia può essere gestita ef±cacemente mantenendo sotto controllo i valori
di glicemia con la piani±cazione accurata dei pasti, con una
regolare attività ±sica e ricorrendo all’uso dei farmaci quando
necessari. L’équipe sanitaria di riferimento può fornire consigli e supporto, ma il compito del reale controllo è del paziente, che con le proprie scelte giornaliere sull’organizzazione
dello stile di vita ed il rispetto delle indicazioni terapeutiche,
in²uenza principalmente i propri valori glicemici.
Tipi di diabete
Esistono due tipi principali di diabete, il Tipo 1 e il Tipo 2.
Il Diabete Tipo 1
Nel diabete di tipo 1 (un tempo de±nito diabete giovanile o
diabete insulino-dipendente) l’organismo non produce più
insulina o ne produce ancora ma in quantità limitate. Le
persone affette da questa forma di diabete devono assumere
giornalmente l’insulina sottoforma di iniezioni sottocutanee
per far fronte al fabbisogno dell’organismo. L’incidenza della
malattia nell’ambito della popolazione diabetica è di un individuo su dieci, è più frequente nei bambini e negli adolescenti,
ma può manifestarsi anche negli adulti.
Cause del diabete di tipo 1
Nel diabete di tipo 1 il sistema immunitario distrugge le cellule che secernono l’insulina presenti nel pancreas, un fenomeno in parte non ancora spiegato. Le persone affette da questa
condizione possono o meno avere casi di parenti con diabete
di tipo 1 nella propria famiglia.
Diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 è la forma più comune, almeno nove casi di
diabete su dieci sono di questo tipo. Si manifesta generalmente dopo i 40 anni, ma è in aumento anche nei giovani.
Nel diabete di tipo 2 (detto anche diabete “alimentare”, diabete
dell’adulto o diabete non insulino-dipendente) l’organismo
può ancora produrre un quantitativo suf±ciente o addirittura
abbondante di insulina, ma non è in grado di utilizzarlo ef±cacemente. Questa condizione viene de±nita insulino-resistenza.
Nel tempo, per gli effetti del diabete il pancreas tenderà in
maniera progressiva a ridurre sempre più il tasso di produzione dell’insulina causando una de±cienza insulinica.
Le persone con diabete di tipo 2 possono dover assumere
antidiabetici orali, insulina o entrambe, mentre solo una
minoranza di pazienti riesce a mantenere sotto controllo i
livelli glicemici attraverso la piani±cazione attenta dei pasti
e l’esercizio ±sico. Il diabete di tipo 2 è una patologia cronica
che tende a peggiorare progressiva nel tempo, il trattamento
deve quindi essere regolato di conseguenza.
Sintomi del diabete di tipo 2
Nel diabete di tipo 2, l’aumento dei livelli glicemici avviene in
un arco di tempo che può essere relativamente lungo, per cui,
nelle fasi iniziali, è possibile che non si avverta alcun sintomo.
Quando i sintomi si manifestano possono includere:
● Stanchezza
● Aumento delle sensazioni di fame e sete
● Aumento della frequenza di minzione
● Infezioni frequenti
● Visione offuscata
● Cicatrizzazione lenta di piaghe e ferite
● Intorpidimento o formicolio delle mani e dei piedi
● Pelle secca e prurito
● Problemi sessuali
Cause del Diabete di Tipo 2
La patogenesi esatta del diabete di tipo 2 non è nota, ma si manifesta prevalentemente in persone:
● con più di 40 anni
● sovrappeso o francamente obese
● con una storia di diabete in famiglia
● che hanno sofferto di diabete durante la gravidanza
(Diabete Gestazionale)
● che hanno partorito un neonato del peso superiore
a 4,10Kg
● che hanno subito lo stress di una malattia o di un
infortunio
● con pressione alta
● appartenenti a particolari aree geografiche in cui è
riconosciuta una maggiore incidenza del diabete rispetto
al resto del territorio (es. Sardegna).
Se membri della vostra famiglia manifestano tre o più di questi sintomi, dovrebbero sottoporsi alle analisi per verificare la
presenza del diabete.
Il regolare esercizio ±sico e la gestione del sovrappeso corporeo possono contribuire a prevenire, o quantomeno a ritardare
la comparsa del diabete di tipo 2, è pertanto fondamentale
rivolgersi quanto prima al proprio medico per eseguire le
indagini preliminari per l’individuazione del diabete.
I test per il diabete
Screening del diabete
Il diabete viene diagnosticato con le analisi del sangue. Esistono delle analisi con le quali è possibile riscontrare, in persone
che non ne manifestano i sintomi, livelli glicemici superiori
alla norma.
I principali test utilizzati per la diagnosi ed il monitoraggio
del diabete sono i seguenti:
Prelievo randomizzato per glicemia a digiuno
È il test diagnostico preferenziale per il diabete. Viene prelevato un campione di sangue dopo 8 ore di digiuno quando il
livello del glucosio è al minimo. Con valori glicemici di 126
mg/dl o superiori è necessario ripetere l’analisi a distanza di
qualche giorno per confermare la diagnosi del diabete. Nel
caso che il prelievo successivo risulti minore di 126 mg/dl,
si ricorre alla curva da carico con glucosio per confermare o
meno la diagnosi di diabete.
Test di tolleranza orale al glucosio
(curva da carico orale di glucosio, OGTT)
Il test misura le concentrazioni glicemiche presenti nel
sangue dopo diversi intervalli di tempo dall’assunzione di
una soluzione contenente 75 grammi di glucosio. L’analisi
viene effettuata dopo almeno 8 ore di digiuno. Se a due ore
di distanza dalla somministrazione del glucosio si ottengono
livelli glicemici di 200 mg/dl o superiori, viene diagnosticato il
diabete. Questo tipo di test viene inoltre utilizzato per veri±care la presenza del diabete durante la gravidanza.
Monitoraggio della glicemia
Controllare il diabete signi±ca evitare di avere livelli glicemici
molto alti o molto bassi, mantenendoli il più possibile all’interno dei valori normali. I test descritti di seguito servono al
paziente diabetico e all’équipe sanitaria di supporto veri±care
come il diabete viene gestito.
Test per Emoglobina Glicosilata (HbA1c)
L’emoglobina glicosilata è la quota di emoglobina A normalmente presente nel sangue, che si lega al glucosio in maniera
dipendente dai livelli glicemici. Il test mostra in qualche modo
l’andamento medio dei livelli glicemici negli ultimi tre mesi.
In una persona non diabetica, l’intervallo normale dei valori
di HbA1c è generalmente compreso tra 3,5 e 5,5% (a seconda
della metodica di laboratorio utilizzata); un livello di HbA1c
superiore dell’1% oltre il livello superiore di norma è associato
con il diabete nella maggior parte delle persone sottoposte
al test. Essere a conoscenza dei risultati dell test per l’HbA1c
consente al paziente diabetico di partecipare attivamente al
suo controllo glicemico. Se il valore dell’HbA1c è inferiore al
7% o entro l’intervallo terapeutico stabilito, è una buona indicazione che la glicemia viene controllata adeguatamente e che
il piano di trattamento sta funzionando. L’analisi dell’HbA1c
deve essere eseguita periodicamente ogni tre-sei mesi, in base
al tipo di trattamento e al livello di controllo del diabete.
Glicemia Postprandiale
Il test è usato per il monitoraggio dell’ef±cacia del trattamento, ma anche per lo screening del diabete (vedi Test di tolleranza orale al glucosio). La glicemia viene esaminata esattamente
due ore dopo aver mangiato. L’automonitoraggio glicemico
domiciliare è il metodo maggiormente usato per la veri±ca dei
livelli della glicemia a digiuno e postprandiale, veri±cando in
maniera più immediata il grado di controllo del diabete giorno
per giorno.
Monitoraggio della glicemia
Controllare il diabete signi±ca evitare di avere livelli glicemici
molto alti o molto bassi, mantenendoli il più possibile all’interno dei valori normali. I test descritti di seguito servono al
paziente diabetico e all’équipe sanitaria di supporto veri±care
come il diabete viene gestito.
Test per Emoglobina Glicosilata (HbA1c)
L’emoglobina glicosilata è la quota di emoglobina A normalmente presente nel sangue, che si lega al glucosio in maniera
dipendente dai livelli glicemici. Il test mostra in qualche modo
l’andamento medio dei livelli glicemici negli ultimi tre mesi.
In una persona non diabetica, l’intervallo normale dei valori
di HbA1c è generalmente compreso tra 3,5 e 5,5% (a seconda
della metodica di laboratorio utilizzata); un livello di HbA1c
superiore dell’1% oltre il livello superiore di norma è associato
con il diabete nella maggior parte delle persone sottoposte
al test. Essere a conoscenza dei risultati dell test per l’HbA1c
consente al paziente diabetico di partecipare attivamente al
suo controllo glicemico. Se il valore dell’HbA1c è inferiore al
7% o entro l’intervallo terapeutico stabilito, è una buona indicazione che la glicemia viene controllata adeguatamente e che
il piano di trattamento sta funzionando. L’analisi dell’HbA1c
deve essere eseguita periodicamente ogni tre-sei mesi, in base
al tipo di trattamento e al livello di controllo del diabete.
Glicemia Postprandiale
Il test è usato per il monitoraggio dell’ef±cacia del trattamento, ma anche per lo screening del diabete (vedi Test di tolleranza orale al glucosio). La glicemia viene esaminata esattamente
due ore dopo aver mangiato. L’automonitoraggio glicemico
domiciliare è il metodo maggiormente usato per la veri±ca dei
livelli della glicemia a digiuno e postprandiale, veri±cando in
maniera più immediata il grado di controllo del diabete giorno
per giorno.
Test dei Chetoni nelle Urine
È un metodo usato per la misurazione dei chetoni, dei sottoprodotti di scarto rilasciati quando l’organismo brucia grassi
e proteine anziché zuccheri come risorsa energetica. L’analisi
può essere effettuata come autocontrollo domiciliare usando
strisce reattive o compresse. E’ necessario ricercare la presenza
di chetoni urinari se affetti da diabete gravidico, in caso di malattie intercorrenti o comunque con glicemie pari o superiori a
300 mg/dl per periodi prolungati.
Riepilogo
Il diabete è una malattia ad esordio graduale e silente, e può
capitare di non accorgersi di esserne affetti per molto tempo, ma se ignorato può causare gravi problemi di salute a
lungo termine. È importante quindi tenere sotto controllo la
glicemia al di là della presenza o meno dei sintomi tipici del
diabete, raccogliere il maggior numero di informazioni su ciò
che è possibile fare per controllare il diabete, sottoponendo
al medico curante o al diabetologo qualsiasi chiarimento o
preoccupazione inerenti al diabete. Sapere aiuta ad agire più
efficacemente.
OPUSCOLO INFORMATIVO 1
“Che cos’è il Diabete”
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