cap 10 e 11

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Economia Politica
Appunti delle lezioni
Raffaele Paci
testo di riferimento:
Mankiw, Principi di economia,
3°ed., 2004, Zanichelli
Cap 10 - 11
L’economia del settore
pubblico
Inquadramento generale
In alcuni casi il libero mercato non è in grado di allocare le risorse in modo
efficiente e quindi garantire il massimo benessere per la collettività:
fallimenti del mercato. Il mercato fallisce in presenza di esternalità e di beni
pubblici. In questi casi è necessario l’intervento pubblico per cercare di
correggere le distorsioni provocate dai fallimenti del mercato e rendere
quindi il mercato più efficiente.
Obiettivi di apprendimento
Vedere come le esternalità rendono inefficiente il libero mercato
Esaminare come l’intervento pubblico può risolvere i problemi di
inefficienza causati dalla presenza di esternalità
Definire i concetti di beni pubblici e risorse collettive
Esaminare perché il libero mercato non riesce a offrire i beni pubblici (e
quindi fallisce)
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Esternalità
Effetto dell’azione di un soggetto economico (consumatore o produttore) all’interno di
un mercato sul benessere di altri soggetti esterni, ossia non coinvolti nel mercato
stesso.
Esternalità negativa:
i soggetti terzi sono danneggiati (il loro benessere diminuisce)
(esempi: inquinamento, alcolismo, sigarette …)
Esternalità positiva:
i soggetti terzi sono favoriti (il loro benessere aumenta)
(esempi: ricerca di base, restauri, ambiente ..)
Le esternalità positive e quelle negative possono verificarsi sia sulla produzione che
sul consumo.
Fallimento del mercato in presenza di esternalità
I compratori e venditori non tengono conto degli effetti esterni (positivi o negativi),
quindi le forze di mercato (domanda e offerta) non riescono a garantire una quantità di
equilibrio efficiente, ossia non viene massimizzato il benessere totale per la società.
Prenderemo in considerazione quattro casi:
esternalità negative di produzione (esempio: inquinamento)
esternalità negative di consumo (esempio: consumo di alcol)
esternalità positive di produzione (esempio: innovazione tecnologica)
esternalità positive di consumo (esempio: istruzione)
Esternalità negative di produzione (inquinamento)
Consideriamo come esempio il mercato dell’acciaio la cui produzione
comporta inquinamento atmosferico che danneggia la popolazione
residente intorno alle fabbriche. In questo caso il costo sociale (per tutta
la collettività) è superiore al costo privato (per le imprese produttrici). La
condizione di equilibrio di mercato non è efficiente. La quantità prodotta
dal mercato è troppo elevata e non garantisce una condizione ottimale di
benessere per la collettività.
Costo sociale comprende, per ogni unità di bene prodotta, il costo privato
di produzione più il costo dei soggetti terzi danneggiati dall’inquinamento.
Per raggiungere la quantità ottimale il Governo può imporre una tassa pari
all’ammontare del costo di aggiustamento (tassa pigoviana). Questa tassa
non crea perdita secca ma anzi garantisce il raggiungimento dell’equilibrio
ottimale per la società. In questo caso l’imposta internalizza gli effetti esterni,
inducendo compratori e venditori a comportarsi come se tenessero conto del
costo dell’inquinamento.
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Prezzo
acciaio
Costi
sociali
Costo
inquinamento
Ottimo
Offerta
(costo privato)
Tassa pigoviana
Equilibrio di mercato
Domanda
(valore privato)
Qottimale
0
Quantità
acciaio
Qmercato
Esternalità negative di consumo (consumo di alcol)
Il consumo di alcol crea costi aggiuntivi per la collettività (ad esempio per la cura delle
malattie che provoca), ossia il valore sociale è inferiore a quello privato (esternalità
negativa). La quantità ottimale è inferiore a quella di mercato. Si introduce una tassa
pigoviana sul consumo di alcol per raggiungere l’equilibrio ottimale.
Prezzo
Alcol
Offerta
(costo privato)
Tassa pigoviana
Domanda
(valore privato)
Valore sociale
0
Q
ottimale
Q
mercato
Quantità
alcol
3
Esternalità positive di produzione (innovazione tecnologica)
L’innovazione tecnologica attuata dalle imprese si diffonde in parte anche sul
resto della collettività generando effetti positivi di conoscenza (esternalità
positiva). Il valore sociale della produzione di innovazione è superiore a
quello privato. In assenza di intervento pubblico, la quantità di equilibrio di
mercato è inferiore a quella ottimale che può essere raggiunta grazie
all’intervento pubblico che concede alle imprese che producono innovazione
tecnologica un sussidio pari ai benefici sociali.
P innovazione
valore della
diffusione
tecnologica
Offerta (costo privato)
Costo sociale
sussi
dio
Equilibrio
ottimo
Domanda
(valore privato)
0
Qmercato Qottimale
Q innovazione
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Esternalità positive di consumo (istruzione)
Il consumo di educazione non genera vantaggi solo per il singolo
consumatore, ma rappresenta anche un beneficio (esternalità positiva)
per l’intera collettività in quanto una popolazione più istruita permette
all’intero sistema economico di crescere. Il beneficio sociale è quindi
maggiore di quello privato, l’equilibrio di mercato determina una quantità
consumata di educazione inferiore alla quantità ottimale. E’ necessario
un intervento pubblico che favorisca il consumo di educazione attraverso
la concessione di un sussidio ai consumatori.
prezzo
educazione
offerta
(costo privato)
ottimo
sussidio
Valore
sociale
domanda
valore privato
0
Qmercato
Qottimale
quantità
educazione
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Soluzioni private alle esternalità
Sotto particolari condizioni la contrattazione tra privati è in grado di
determinare equilibri efficienti anche in presenza di esternalità.
Teorema di Coase. Se tutte le parti in causa possono negoziare
l’allocazione delle risorse senza costi, il mercato riesce ad allocarle
efficientemente, indipendentemente dalla distribuzione iniziale dei diritti.
Esempio (molto semplificato)
Il cane del Sig. A abbaia e disturba il Sig. B (unico abitante del circondario).
E’ possibile trovare una soluzione di privata?
Per capirlo occorre stabilire quali sono i diritti e poi confrontare il beneficio
per A con il danno per B.
Se A ha il diritto (perché la legge lo consente) di tenere il cane, allora B
potrebbe offrire ad A una somma di danaro perché si liberi del cane. A
accetterà solo se la somma offerta > beneficio che trae dal cane.
Se B ha il diritto di mandar via il cane allora sarà A che vorrà pagare B
perchè non faccia valere il suo diritto. B accetterà solo quando la somma
offerta > danno subito.
Quindi secondo il Teorema di Coase qualunque sia la distribuzione
iniziale dei diritti, le parti in causa possono sempre negoziare un accordo
grazie al quale tutti traggono un vantaggio e il risultato è efficiente.
In realtà la condizione di assenza di costi di transazione richiesta dal
Teorema di Coase è poco realistica.
Nei mercati sono coinvolte miriadi di persone e i costi per raggiungere
soluzioni private sono di norma superiori ai benefici. E’ quindi necessario
l’intervento pubblico.
Costi di transazione
costi sostenuti dalle parti per raggiungere un accordo (preparazione) e
per metterlo in pratica (esecuzione).
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Intervento pubblico per le esternalità
Poiché le soluzioni private spesso non sono efficaci, allora è necessario
l’intervento pubblico che può assumere due forme:
1. Regolamentazione
Si definiscono regole di comportamento per produttori e consumatori:
esempio: le imprese sono autorizzate ad emettere una certa quantità di
inquinanti, se superano questa quantità commettono un reato.
Tuttavia occorre una analisi cosi/benefici che valuti quantità e qualità
dell’inquinamento. Inoltre esiste un problema di informazione: per
regolamentare occorre conoscere nel dettaglio i singoli settori industriali, le
tecnologie adottate e le alternative.
2. Politiche basate sul mercato (imposte o sussidi)
Si altera il prezzo di equilibrio di mercato al fine di ottenere la quantità del
bene ottimale per la società attraverso l’introduzione per i produttori o
consumatori di
imposte pigoviane per le esternalità negative
sussidi per le esternalità positive.
Rimando a esempi visti in precedenza.
Tipologie di beni
I beni possono essere
raggruppati secondo
due caratteristiche
PRINCIPIO DI ESCLUDIBILITÀ: agli individui può
essere impedito di goderne
PRINCIPIO DI RIVALITÀ: l’uso da parte di un
individuo limita la possibilità di goderne da parte
di un altro.
Combinando questi principi possiamo definire 4 categorie di beni
ESCLUDIBILE
RIVALE
SI
NO
SI
BENI PRIVATI
MONOPOLI
NATURALI
NO
RISORSE
COLLETTIVE
BENI
PUBBLICI
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Bene pubblico
Bene pubblico: un bene che sia simultaneamente non escludibile e non rivale
Sono beni per i quali non si può impedire a qualcuno di goderne e il fatto che un
individuo ne goda non limita la possibilità di godimento da parte di altri individui
Esempi: difesa nazionale, fuochi di artificio.
In presenza di beni pubblici il mercato fallisce perché singoli individui possono
attuare comportamenti opportunistici o da free-rider
Free-rider: un individuo che, pur godendo del beneficio di un bene, non ne paga il
prezzo.
Il mercato privato, anche se vi è un beneficio sociale non è in grado di offrire il bene
perché è impossibile praticare un prezzo per l’uso del bene.
E’ necessario l’intervento dell’amministrazione pubblica che può fornire il bene
pubblico se reputa che i costi sono inferiori ai benefici.
Problema: quali beni pubblici si devono fornire e in quale quantità ?
Si deve ricorrere all’ analisi costi-benefici.
Analisi costi-benefici. Studio che mette a confronto i costi e i benefici derivanti a una
comunità dalla fornitura di un bene pubblico
Risorse collettive
Risorse collettive: un bene che sia simultaneamente non escludibile e rivale
Sono beni disponibili gratuitamente per chiunque li voglia sfruttare ma l’uso di una
risorsa collettiva da parte di un individuo condiziona la capacità di goderne da parte di
altri individui.
Esempi: aria e acque pulite, pesci di mare aperto, ambiente, animali selvaggi, terreni
comuni
Terreni comuni (usi civici)
E’ una tradizione (diffusa nei secoli scorsi, ma ancora presente in molti paesi della
Sardegna) per cui i terreni sono disponibili liberamente per l’uso da parte di tutta la
collettività. Ciascuno ha l’incentivo individuale a sfruttare molto il terreno (pascolo,
taglio legname), anche perché ritiene che altrimenti il terreno verrebbe sfruttato dagli
altri. Il risultato è un uso eccessivo della risorsa dal punto di vista della società nel suo
complesso. Alla fine si arriverà alla distruzione della risorsa collettiva, che non sarà più
disponibile per nessuno.
I comportamenti privati non sono efficienti,. Il mercato fallisce anche perché non sono
bene definiti i diritti di proprietà sulle risorse comuni (non escludibilità).
E’ necessario l’intervento pubblico che porti ad una regolamentazione dell’uso delle
risorse e alla definizione dei diritti di proprietà
Esiste una forte differenza tra incentivi individuali e incentivi sociali.
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