Il potassio e la potassiemia Francesco Leone er potassiemia si intende la concentrazione di ioni potassio (K+) nel plasma sanguigno. Nel nostro organismo il potassio si presenta come ione positivo (catione). Il K+ è lo ione inorganico più abbondante all’interno delle cellule, nelle quali viene introdotto mediante meccanismi che richiedono un apporto di energia. La concentrazione degli ioni K+ nel sangue deve avere oscillazioni molto ristrette poiché concentrazioni troppo alte (iperkaliemia) o ridotte (ipokaliemia) possono avere gravi conseguenze sul cuore e sulla funzione dei nervi. La potassiemia è mantenuta a un livello costante dall’attività dei reni, nei quali gli epiteli dei tubuli secernono gli ioni potassio scambiandoli con ioni sodio o con ioni idrogeno contenuti nel filtrato glomerulare. Il potassio regola la pressione osmotica delle cellule e l’eccitabilità delle fibre muscolari. In particolare è il muscolo cardiaco che risulta molto sensibile alla concentrazione ematica del K+. La quantità di potassio nell’organismo, oltre che dalla funzione renale, è tenuta sotto controllo dall’apparato digerente, sebbene in minima parte. Una quota veramente esigua viene eliminata attraverso la sudorazione. L’esame di laboratorio si effettua con un prelievo di sangue venoso, a digiuno, e i valori nel range della norma sono compresi tra 3,5 e 5 mEq/L. Nelle diete comuni viene assunta una quantità di potassio solitamente superiore alle esigenze dell’organismo, ma in diete di tipo vegetariano spesso l’incremento del potassio assunto è molto maggiore del fabbisogno. Fortunatamente la capacità filtrante del rene consente di riequilibrare anche forti oscillazioni. È tuttavia essenziale che nel sangue la potassiemia si collochi nell’ambito delle variazioni ristrette tra 3,5 e 5 mEq/L e in ambito clinico sia la ipopotassiemia (valori ridotti) sia l’iperpotassiemia (valori elevati) debbono essere corretti prontamente e stabilizzati nel tempo. Valori più bassi possono essere causati da eccessiva perdita che può avvenire per via gastrointestinale (vomito, diarrea) o renale (uso di diuretici, iperaldosteronismo). Valori più elevati sono di solito associati a insufficienza renale; si possono riscontrare anche in tutte quelle circostanze con lesioni delle cellule, come si verifica per le crisi emolitiche o l’infarto acuto del miocardio e in corso di ipoaldosteronismo. Iperpotassiemia (iperkaliemia) Quando il potassio nel sangue supera una certa concentrazione si usa il termine iperpotassiemia. Poiché il potassio è il principale catione intracellulare ed essenziale per definire il potenziale di membrana a riposo, l’iperpotassiemia genera alterazioni del ritmo cardiaco, causando aritmie di varia gravità. La concentrazione intracellulare di potassio è attorno ai 150 mmol/L. La concentrazione plasmatica di potassio è di 3,5-5 mEq/L. Si definisce iperkaliemia quell’insieme di disordini elettrolitici causati da una concentrazione plasmatica di potassio superiore a 5 mEql/L. Molti farmaci possono modificare la concentrazione del potassio e l’iperpotassiemia indotta da farmaci è un importante fattore sia di morbilità sia di mortalità. Le modalità con le quali i farmaci sono responsabili di iperpotas- LEGGERE LE ANALISI P 29 siemia includono una ridotta escrezione renale dello ione correlata a ipoaldosteronismo, riduzione di escrezione passiva, aumento degli ioni nel contesto dello spazio extracellulare e anche accresciuto apporto di K+. La condizione di maggior rischio è l’insufficienza renale cronica e una serie di condizioni morbose (in particolare l’ipoaldosteronismo) per le quali vengono impiegati farmaci in grado di indurre iperpotassiemia. Il paziente deve comunicare al proprio medico di fiducia il numero dei farmaci che assume e il medico, in relazione alle molecole proposte per i trattamenti selezionati, deve stabilire con accuratezza il monitoraggio della potassiemia. Ipopotassiemia (ipokaliemia) 30 La condizione di ipopotassiemia è molto frequente nella pratica medica. Varie sono le condizioni che inducono un decremento dei valori della potassiemia: insufficiente apporto alimentare, alterato assorbimento dalla via intestinale (sindrome da malassorbimento, steatorrea, etc.), aumento dell’eliminazione per via renale (impiego non controllato di farmaci diuretici, iperaldosteronismo, chetoacidosi diabetica, etc.), patologie cutanee da ustione. Gli elementi clinici che caratterizzano l’ipopotassiemia possono essere asintomatici (nei casi meno significativi) o causare alterazioni neuromuscolari (astenia, iporeflessia) con modificazioni del tracciato elettrocardiografico (depressione del segmento S-T, inversione delle onde T, disturbi nel tratto atrio-ventricolare della conduzione elettrica, etc.). Come per l’iper- potassiemia, anche per le cause che generano ipopotassiemia ha particolare importanza l’uso dei farmaci. L’ipokaliemia indotta da farmaci è frequente sia quando vengono usate dosi terapeutiche sia quando si verifica iperdosaggio. Alcuni farmaci (agonisti beta2-adrenergici, tiroxina, calcioantagonisti, clorochina, etc,) possono favorire l’ingresso del K dentro le cellule mentre altri prodotti (lassativi, per esempio) possono incrementare la perdita di potassio dal tratto gastrointestinale (importanti il vomito e la diarrea). Ben noto l’uso di alcuni diuretici come causa di ipopotassiemia. I parametri che devono essere controllati per un monitoraggio dell’ipopotassiemia riguardano la valutazione del tempo di comparsa e il livello del decremento. In questo senso ne derivano poi le scelte per la sospensione del farmaco ritenuto responsabile e/o l’opportunità di associare un’integrazione del potassio. Talora l’ipopotassiemia si può associare a decremento del magnesio (diarrea persistente o, per esempio, impiego di farmaci inibitori della pompa protonica). Si deve ricordare che una ipomagnesiemia associata a ipopotassiemia può aggravare quest’ultima e rendere più difficile il compenso con terapia di integrazione potassica. Per il medico, poiché l’ipopotassiemia è piuttosto frequente, è di particolare valore un’anamnesi farmacologica accurata. Si deve anche considerare che talora i pazienti usano prodotti da banco e derivati da erboristeria dei quali non si conosce la composizione. Una correzione tempestiva e un buon monitoraggio possono evitare varie complicazioni alcune delle quali sono potenzialmente mortali. Presso la BIOS S.p.A. di Roma in via Chelini 39, si eseguono quotidianamente analisi di routine e specialistiche. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641