Pre s e ntazio ne
Il processo di globalizzazione dell’economia, ispirato ai principi della
deregolamentazione e della flessibilità, ha costituito il carattere indubbiamente
predominante del sistema delle relazioni economiche internazionali nella nostra epoca.
Tale processo, attraverso l’impetuosa espansione del commercio internazionale e della
mobilità internazionale dei capitali, che si è avuta soprattutto a partire dagli anni ottanta
del XX secolo, ha determinato una crescente integrazione fra i diversi sistemi
economici e, al tempo stesso, un fenomeno di crescente finanziarizzazione
dell’economia, della quale l’attuale fase di crisi economico-finanziaria è uno degli
effetti.
In generale, quello della globalizzazione è un fenomeno epocale e complesso,
conseguenza, certo, anche dell’incredibile aumento della velocità di circolazione delle
informazioni dovuto all’affermarsi della nuove tecnologie della informazione e della
comunicazione (ICT). Ma conseguenza soprattutto delle scelte di liberalizzazione degli
scambi internazionali e di deregolazione dei mercati finanziari ispirati alle convinzioni
neo-liberiste affermatesi all’inizio degli anni ottanta.
Sul versante dell’economia reale, i principali epifenomeni della globalizzazione
hanno riguardato: lo sviluppo di mercati globali per un numero sempre più elevato di
beni e di servizi commerciabili, la moltiplicazione del numero di paesi coinvolti nel
commercio internazionale, la trasformazione della composizione e della direzione
geografica dei flussi di commercio internazionale, l’impetuosa espansione del
commercio intraindustriale e degli investimenti diretti esteri, collegati al ruolo
crescente delle grandi corporation multinazionali. Questi processi hanno enormemente
accresciuto il grado di interdipendenza tra i sistemi economici nazionali ed accresciuto,
di conseguenza, la rapidità di trasmissione a livello globale di shock economici reali.
Sul versante dell’economia finanziaria e dei pagamenti internazionali, i cambiamenti
nei meccanismi di funzionamento dei mercati dei cambi e dei pagamenti internazionali,
la liberalizzazione e deregolazione dei mercati finanziari, avviata all’inizio degli anni
ottanta, e la conseguente crescente finanziarizzazione dell’economia mondiale, sono i
principali aspetti della globalizzazione.
Accanto all’indubbio effetto di avere determinato tassi di crescita del PIL
mondiale senza precedenti ed una diffusione geografica della crescita che ha coinvolto
economie prima escluse dallo sviluppo, questi fenomeni hanno anche enormemente
accresciuto squilibri e disuguaglianze, tra paesi ed all’interno dei paesi, oltre a generare
una instabilità del sistema economico, della quale le crisi di origine finanziaria degli
ultimi anni sono il segno più evidente e preoccupante.
Il presente testo nasce dall’idea di offrire uno strumento utile per la comprensione
dei fenomeni e dei fatti stilizzati a cui si è accennato. La versione attuale del volume è
un’edizione provvisoria che per alcuni argomenti - come i flussi migratori o le politiche
commerciali - verrà di volta in volta integrata con materiali disponibili on-line.
L’urgenza di fornire un supporto didattico per i nostri corsi di Economia internazionale
che contenesse un riferimento all’evoluzione recente dei processi di
internazionalizzazione ci ha indotto a optare per la scelta del volume provvisorio, in
11
Pre s e ntazione
attesa di portare a termine la versione definitiva. Questo volume è stato concepito come
un testo di Economia internazionale proposto per corsi di economia degli scambi
internazionali e di macroeconomia internazionale, orientati allo studio delle cause, dei
meccanismi in azione e delle possibili conseguenze dei processi di liberalizzazione e di
globalizzazione dei mercati dei beni e dei fattori produttivi, nonché dei mercati
finanziari.
La finalità principale del volume è didattica ed è di fornire, con la necessaria
sistematicità, gli strumenti concettuali ed analitici di teoria del commercio
internazionale e di economia monetaria internazionale necessari alla comprensione dei
principali fatti stilizzati attinenti alle relazioni economiche internazionali in un sistema
globalizzato. Vengono analizzati, pertanto, i principali mercati reali dell’economia
internazionale, come: la composizione e la direzione degli scambi internazionali, la
determinazione dei prezzi relativi internazionali, le cause e la distribuzione dei
vantaggi del commercio internazionale, la mobilità internazionale del capitale e del
lavoro. Vengono naturalmente analizzati anche i principali fenomeni macroeconomici
e finanziari, come il sistema dei pagamenti internazionali, i meccanismi di
funzionamento dei mercati dei cambi, i meccanismi di trasmissione di shock
macroeconomici in economia aperta, o gli effetti delle politiche macroeconomiche di
stabilizzazione.
Nel contempo, obiettivo secondario del volume è di proporre all’attenzione degli
studenti una prospettiva di lettura e di interpretazione degli epifenomeni della
globalizzazione sufficientemente aperta anche ad una visione critica dei processi, degli
assetti istituzionali e di governance e delle opzioni di politica economica e
commerciale. Ciò soprattutto alla luce della evidente situazione di debolezza nella
quale sembra versare oggi il modello di globalizzazione liberista, deregolata e senza
governance, che ha caratterizzato il sistema delle relazioni internazionali negli ultimi
decenni. Il volume è strutturato in due parti.
La prima parte è dedicata agli aspetti reali della globalizzazione e ai processi di
internazionalizzazione dell’economia con riferimento al mercato dei beni e dei fattori.
La seconda ondata di globalizzazione che si è verificata nel secondo dopoguerra è stata
contraddistinta, soprattutto a partire dagli anni ’80, da una forte crescita del commercio
internazionale, dei flussi migratori e dell’internazionalizzazione produttiva. Per quanto
riguarda la liberalizzazione degli scambi commerciali, quest’ultima ha determinato
sicuramente un incremento del reddito mondiale aggregato, come la teoria standard del
commercio internazionale illustrata nel testo analiticamente dimostra. Nel contempo,
però, la crescita dei flussi commerciali ha determinato effetti distributivi rilevanti nel
mercato dei fattori. Nei paesi avanzati, per esempio, alcune categorie di lavoratori –
soprattutto i lavoratori meno qualificati – hanno avvertito la minaccia (in termini di
riduzione dei salari o di incremento della disoccupazione) proveniente
dall’interscambio con i paesi emergenti. Anche in questo caso, la teoria standard del
commercio internazionale spiegata nel volume offre una chiave interpretativa forte per
comprendere il disagio dei lavoratori meno qualificati e, in generale, gli effetti del
commercio internazionale sulla distribuzione del reddito. Comunque, non solo il
commercio internazionale, ma anche la delocalizzazione di fasi produttive all’estero
possono provocare effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito o, in generale, sul
Pre s e ntazione
mercato del lavoro. La pervasiva diffusione delle ICT che ha avuto luogo negli ultimi
decenni ha permesso di rendere delocalizzabili all’estero fasi produttive e/o rendere
commerciabili internazionalmente servizi che prima richiedevano prossimità spaziale e,
pertanto, erano svolti entro i confini nazionali. Come si illustrerà nel testo, esaminando
l’outsourcing internazionale, la delocalizzazione di fasi produttive e di servizi
all’estero può comportare effetti redistributivi rilevanti, questa volta anche a svantaggio
dei lavoratori qualificati
L’esposizione di questa prima parte è organizzata come segue. Nel capitolo 1 si
illustra campo di indagine e metodo dell’economia degli scambi internazionali. Dopo
avere richiamato rilevanza, oggetto ed articolazione dell’economia internazionale, si
passano brevemente in rassegna i principali fatti stilizzati dell’economia degli scambi
internazionali e si illustrano gli obiettivi di analisi ed approccio metodologico della
teoria del commercio internazionale. Nel capitolo 2 si discutono i principali fatti
stilizzati ed i problemi aperti della globalizzazione, con particolare riferimento alla
globalizzazione dei mercati dei beni e dei fattori di produzione. Dopo averne
evidenziato il carattere multidisciplinare, ed averne proposto una opportuna chiave di
lettura, si richiamano le contrastanti opinioni su questo complesso fenomeno epocale.
Successivamente, i principali fatti stilizzati o epifenomeni della globalizzazione
vengono analizzati considerando le tendenze in atto nel mercato dei beni, nel mercato
dei capitali e nel mercato del lavoro. Infine, dopo avere segnalato i caratteri specifici
della attuale fase di globalizzazione, se ne esaminano le cause ed i possibili effetti alla
luce della teoria
Nel capitolo 3 sono illustrate le principali teorie tradizionali del commercio
internazionale: il modello ricardiano e il modello di Heckscher-Ohlin. Tali teorie sono
basate sul concetto di vantaggio comparato e spiegano le cause alla base dei flussi
commerciali di tipo interindustriale. Come si vedrà, secondo la teoria ricardiana, il
fattore cruciale per spiegare il commercio internazionale è rappresentato dalla
differenza che i paesi presentano nelle tecnologie produttive. Il modello ricardiano,
mostrando come la specializzazione produttiva indotta dal commercio internazionale
conduca ad un incremento del reddito mondiale rispetto alla situazione di autarchia, è
emblematico dei vantaggi della globalizzazione. Tuttavia, essendo un modello con un
unico fattore produttivo, il modello ricardiano non può cogliere gli effetti redistributivi
associati al commercio internazionale. Al contrario, il modello di Heckscher-Ohlin che individua la causa degli scambi commerciali nelle differenze che i paesi presentano
nelle dotazioni relative dei fattori – ben si presta a illustrare analiticamente gli effetti
della globalizzazione sul mercato del lavoro e sulla distribuzione del reddito. Infine, il
capitolo 4 è dedicato alle nuove forme che l’integrazione economica internazionale ha
assunto negli ultimi decenni. In particolare, vengono illustrati i principali modelli di
outsourcing internazionale che, come si vedrà, presentano da un lato elementi di
continuità con la teoria standard del commercio internazionale, dall’altro prefigurano
un nuovo paradigma analitico.
Nella seconda parte del libro viene esaminata la globalizzazione finanziaria. Il
mercato finanziario mondiale era stato considerato negli anni trenta come uno dei
maggiori responsabili della crisi e della fine della prima fase della globalizzazione. Di
conseguenza, quando sul finire della seconda guerra mondiale fu ripristinata una
13
Pre s e ntazione
governance internazionale dei processi di globalizzazione, i mercati finanziari vennero
ricostruiti su basi nazionali e soggetti a forme di regolamentazione che li
riconducevano sotto il controllo dei policy maker nazionali. Per circa trenta anni le
politiche di gestione macroeconomica della domanda aggregata permisero al mondo di
godere appieno dei frutti della globalizzazione, in termini di crescita e di piena
occupazione delle risorse produttive. A partire dalla fine degli anni settanta, il
diffondersi di un’ideologia che è stata efficacemente definita “fondamentalismo del
mercato” ha costituito le basi per la creazione di un mercato finanziario mondiale di
dimensioni incommensurabilmente più elevate rispetto all’economia reale; a tale
mercato, al quale assegniamo il nome di globalizzazione finanziaria, è dedicata, come
si è detto, la seconda parte del volume.
La struttura dell’analisi svolta è la seguente. Nel capitolo 5 sono illustrate le nozioni
necessarie per trattare la macroeconomia delle economie aperte agli scambi, reali e
finanziari, internazionali. In particolare, viene dato un risalto particolare allo studio del
mercato finanziario mondiale. Nel capitolo 6 sono studiate le politiche
macroeconomiche, sottolineando come la globalizzazione finanziaria metta in difficoltà
l’adozione di politiche keynesiane di sostegno della domanda e spinga i policy maker a
orientare le loro strategie di promozione dello sviluppo verso le politiche dell’offerta.
Si metterà in luce come queste ultime, a differenza delle altre, diffondano un clima di
scarsa coesione internazionale, inasprendo la competizione tra paesi, piuttosto che
favorire la crescita di tutti, come accade quando invece le politiche attuate a livello
nazionale sono quelle di sostegno della domanda. Nel capitolo 7 sono studiati i modelli
di determinazione dei tassi di cambio in una situazione nella quale i mercati finanziari
globalizzati prevalgono sui mercati reali e si sottolinea come ciò provochi una
sistematica tendenza alla volatilità dei prezzi che si formano in tali mercati, inclusi i
tassi di cambio. Si mette in risalto come ciò possa condurre alla formazione di bolle
finanziarie, che spesso danno l’avvio a crisi valutarie e crisi finanziarie che rischiano di
propagarsi contagiando via via altre nazioni se non intere regioni, spesso di dimensioni
continentali, e, al limite, come è accaduto nella crisi finanziaria mondiale iniziata
nell’estate 2007, l’intera economia mondiale. Nel capitolo 8 viene esaminata
l’evoluzione del sistema monetario internazionale lungo un arco di tempo che parte
dagli ultimi decenni del XIX secolo, in corrispondenza della nascita della prima
globalizzazione, copre l’intero XX secolo e sfocia nella crisi del primo decennio del
XXI. Tale analisi è indirizzata a valutare da un lato in che modo la globalizzazione
finanziaria abbia condotto il mondo all’attuale situazione di impasse della crescita
economica e, dall’altro lato, i problemi di governance della globalizzazione che
dovranno essere risolti affinché la crescita, che sarebbe teoricamente possibile grazie
alla rivoluzione tecnologica che sta avendo luogo nei campi dell’informatica e delle
telecomunicazioni, dispieghi appieno le sue potenzialità.
Un argomento che traspare in queste analisi, e che sarà sviluppato nella prossima
edizione del libro, è come dall’evolversi di processi di globalizzazione tendenti a
comprimere i margini di manovra delle politiche economiche degli stati-nazione –
soprattutto attraverso la mondializzazione finanziaria – nascano gravi pericoli per la
democrazia e la coesione internazionale.
Adalg is o Ame ndo la, Mario Biag ioli e Gius e ppe Ce li.
14