Vita e opere Francis Bacon, più noto come Francesco Bacone

Vita e opere
Francis Bacon, più noto come Francesco Bacone, nasce nel 1561 a Londra, da sir Nicholas Bacon,
cancelliere della regina Elisabetta, e Anna Cook, colta nobildona del tempo. Frequenta il Trinity
College a Cambridge e poi trascorre alcuni anni a Parigi, al seguito dell'ambasciatore d’Inghilterra,
dove ha modo di approfondire la propria cultura e formazione. Alla morte del padre, è costretto a
tornare in patria da Parigi dove si dedica alla politica e all’avvocatura.
Negli anni successivi, su mandato della regina Elisabetta (1533-1603), guida l’accusa al processo
contro il conte di Essex, suo protettore ed amico, accusato di tradimento e poi condannato alla
pena capitale; accusato da nemici e detrattori, si difende appelandosi alla lealtà per la Corona. La
sua carriera, tuttavia, non subisce battute d’arresto e, anche aiutato dall’ascesa di Giacomo I Stuart
(1566-1625), raggiunge la carica di guardasigilli e ottiene i titoli di barone di Verulamio e visconte
di Sant’Albano, salendo la scala nobiliare fino al titolo di Lord Cancelliere. Le sue idee politiche
lo portano a delle posizioni antiparlamentari, per colpa delle quali si attira nuove antipatie e accuse
di corruzione: Bacone si riconosce colpevole e, nel 1621, viene condannato alla prigione (poi
condondata dal re) e allontanato dai pubblici uffici. La sua vita pubblica è ormai finita e il filosofo
si ritira a Gorhambury, dove resta fino alla sua morte, nel 1626.
Nel corso di tutta la sua vita politica, Bacone fa corrispondere alle attività pubbliche un impegno
costante e coerente per l’affermazione del metodo sperimentale e il rinnovamento profondo delle
scienze e dell’intero sistema del sapere del suo tempo, riallacciandosi alla tradizione del
Rinascimento e criticando il metodo sillogistico-deduttivo della filosofia aristotelica. La maggior
parte delle sue opere è raccolta nell’Instauratio Magna, che comprende: Il progresso della
conoscenza (1605); il Novum Organum (1620), la sua opera più celebre; l’Historia naturalis et
experimentalis (1622); i Saggi (1625); il Silva silvarum (postumo, 1627), comprendente l’operetta
La nuova Atlantide.
Il rilievo di Bacone per la “rivoluzione scientifica” (che avrà tra i suoi protagonisti Galileo Galilei e
poi Cartesio) e per lo sviluppo della corrente dell’Illuminismo nel corso del Settecento è davvero
notevolissimo: basti pensare che Jean-Baptiste D’Alembert (1717-1783), uno dei principali redattori
dell’Encyclopédie, lo ritiene il “massimo” tra i filosofi di ogni tempo.
Il Novum Organum e il metodo scientifico
Nel Novum Organum (in latino “nuovo organo”, ovvero nuovo “strumento” per l’indagine
scientifico-razionale del mondo), Bacone tenta di sostituire il sapere deduttivo della logica classica
con una nuova logica, strettamente dipendente dalle nuove scoperte tecnico-scientifiche e
incentrata sul metodo induttivo e sperimentale, fondato sulla scelta, la valutazione e lo studio dei
casi particolari, da cui partire per ricostruire per gradi le leggi generali. Una rivoluzione quindi,
rispetto alla vecchia logica, che partendo dall’universale recuperava da esso i criteri del giudizio
particolare; si tratta per Bacone di un atteggiamento che, se può dare risultati nel dibattito filosofico,
è assolutamente improduttivo dal punto di vista dei risultati scientifici. L’esperienza sensibile, che
costituisce la base imprescindibile di ogni reale conoscenza del mondo, deve essere allora guidata
da un atteggiamento metodologico, che Bacone si preoccupa di definire nel Novum Organum 1
Il lavoro di Bacone nel Novum Organum si sviluppa allora in due grandi momenti: una pars
destruens (cioè, di critica alle idee e posizioni altrui) e una pars costruens (ovvero, di indicazione
propositiva della strada da seguire). La pars destruens segnala le principali fonti di errore,
denominateidola (in latino, “fantasmi, rappresentazioni mentali”), e suggerisce la via per eliminarle.
Queste si suddividono in:
- Idola tribus (idoli della tribù): ossia gli sbagli tipici di tutto il genere umano (e non solo del
campo scientifico), causati dalla limitatezza dell’uomo, dalla sua continua ricerca di regolarità e
uniformità dei fenomeni naturali, dall'inadeguatezza dei sensi e dalla nostra inclinazione a
formulare giudizi senza prima sottoporli a verifiche sperimentali (ossia fare “anticipazioni”).
- Idola specus (idoli della caverna): sono gli errori che dipendono dalla situazione individuale
di ogni uomo, quindi dai casi accidentali della vita, dall’educazione, dalle abitudini di ciascuno di
noi. Ciascuno è così trattenuto in false verità, privato della libertà e succube di inganni: la verità
2
insita
nelle
cose
risulta
deformata
.
- Idola fori (idoli del foro): derivano soprattutto dal linguaggio e dal suo uso nella vita di
relazione tra gli uomini. Si creano parole vuote per cose inesistenti (ad esempio si è soliti indicare
con il termine "essenza" qualcosa che non corrisponde a un ente materiale) mentre in altri casi non
si
dispone
di
termini
specifici
per
indicare
ciò
che
realmente
esiste.
- Idola theatri (idoli del teatro): sono gli errori derivanti dalle false filosofie e dalle dimostrazioni
errate. Le dimostrazioni risultano errate poiché hanno la pretesa di passare di colpo da ristretti
particolari sensibili a principi generali. Bacone collega in particolar modo gli idola theatri
all’ossequio per la tradizione e all’incapacità a ragionare in autonomia ed originalità 3.
Nella pars costruens del Novum Organum, invece, viene spiegato come l'induzione presupponga la
raccolta e la descrizione dei fatti, che, per essere interpretati correttamente, devono presentarsi
ben strutturati e catalogati al nostro intelletto razionale. A tale scopo, Bacone elabora il metodo
delle tavole, che è funzionale a catalogare e suddividere le istanze come segue:
- Tabulae praesentia (tavole di presenza): raccolgono i casi in cui il fenomeno che si sta studiandp
si
verifica,
raccogliendo
tutti
i
dati
fondamentali
in
cui
esso
ricorre.
- Tabulae absentia (tavole di assenza); raccolgono i casi in cui, pur in presenza di condizioni simili
per contiguità o affinità a quelle in cui il fenomeno si era verificato, questo stesso è assente.
- Tabulae graduum (tavole dei gradi): raccolgono i casi relativi alle variazioni decrescenti
dell’intesità del fenomeno.
Dopo la suddivisione delle istanze, si avvia una fase negativa, che consiste nell'escludere quelle
cause che risultano incompatibili con il fenomeno studiato. Si procede quindi alla formulazione di
una prima vindemiatio (in latino, “prima vendemmia”) sulla base delle tabulae, ossia un'ipotesi di
lavoro che guida lo sviluppo della ricerca e che deve essere suffragata da esperimenti, o istanze
prerogative. Bacone individua ventisette “istanze prerogative”, tra cui l'istanza cruciale è quella
definitiva. Essa prende il nome dalle croci erette per indicare la separazione delle vie ai bivi e
dimostra la connessione necessaria tra una causa e un fenomeno. La causa cui giungiamo è la
forma: vi è qui un riferimento alla teoria delle cause di Aristotele, ossia la distinzione delle cause in
materiale, formale, efficiente e finale. La causa formale è l'unica che Bacone prende in
considerazione, essendo le altre inutili ai fini della scienza, e viene divisa in:
- Schematismus latens (schematismo latente), che è la struttura che costituisce essenzialmente il
fenomeno.
- Processus latens (processo latente), che è la legge che regola la produzione del fenomeno.
Entrambe le interpretazioni sono però prive di fondamento, residui dell'alchimia rinascimentale
(proprio quella che Bacone aveva combattuto condannandola per la sua arretratezza) in quanto egli
ha, ancora, una concezione sostanzialistica del mondo.
La Nuova Atlantide
Operetta scritta nel 1626 (rimasta incompiuta e pubblicata postuma l'anno seguente), la Nuova
Atlantide è un’utopia di stampo scientifico-tecnologico. In essa Bacone insiste sulla necessità di
un'organizzazione di ricerca tra sapienti ed esprime fiducia nel progresso che potrebbero nascere da
un’attività di questo genere. L’autore tratteggia così il disegno di una società del futuro
amministrata e governata grazie al padroneggiamento della scienza da parte dell’umanità
La narrazione segue la storia di un viaggiatore immaginario che riferisce ciò che gli è accaduto
quando la sua nave è naufragata nei pressi dell’isola di Bensalem, durante un viaggio verso la Cina
e il Giappone. Questa terra antichissima, un tempo ricca e florida di commerci, è rimasta isolata a
seguito di un’inondazione e, da allora, i superstiti hanno evitato i contatti con gli stranieri. Nella
città è stata istituita “La Casa di Salomone”, un collegio di scienziati che ha per fine la conoscenza
delle cause e dei segreti moti delle cose, allo scopo di allargare i confini del potere umano e la
realizzazione di ogni possibile obiettivo. Gli scienziati hanno a disposizione caverne, torri, laghi,
parchi, laboratori, fabbriche di birra, forni, gabinetti ottici, dispensari di medicine, nonché
dispositivi meccanici per creare stoffa sintetica e camere in cui fare esperienze relative alla luce.
Questi studiosi sono divisi in gruppi: vi sono i mercanti di luce, i quali ricercano libri in ogni parte
del mondo; i predoni, che recuperano nuovi esperimenti dai libri; gli uomini del mistero, che
raccolgono gli esperimenti delle arti meccaniche, delle arti liberali e anche di quelle pratiche che
ancora non sono pervenute al piano delle arti; i pionieri o minatori, che, invece, tentano i nuovi
esperimenti; i classificatori, i quali preparano indici e tavole degli esperimenti; i benefattori, che si
occupano di esaminare i precedenti esperimenti per ricavare conseguenze conoscitive o operative; le
fiaccole, che si occupano di progettare esperimenti più illuminanti di quelli precedenti dei colleghi;
gli inoculatori, che eseguono gli esperimenti e riferiscono i risultati; infine vi sono gli interpreti
della natura, che formulano osservazioni, assiomi e aforismi.
Bibliografia
N.
Abbagnano,
Storia
della
Filosofia,
Torino,
UTET,
vol.
II,
2013.
- N. Abbagnano, G. Fornero, La Ricerca del Pensiero, Torino, Pearson, vol. II, 2012.
- L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, Milano, Garzanti, vol. II, 1981.
1
In tal senso, il Novum Organum nel progetto di Francis Bacon doveva essere una sorta di
introduzione preliminare all’Instauratio magna.
2
Il simbolo di cui Bacone si serve qui è evidentemente quello del mito della caverna contenuto nel
settimo libro della Repubblica di Platone.
3
Le false dottrine filosofiche sono classificate come segue: filosofia sofistica il cui il maggiore
rappresentante è Aristotele, che tentò di adattare il mondo naturale a categorie logiche e preferì
definire verbalmente gli oggetti piuttosto che cercare la loro verità; filosofia empirica, che tenta di
spiegare ogni cosa mediante pochi e ristretti esperimenti (l’esempio è quello dell’alchimia);
filosofia superstiziosa, che si mescola alla teologia, come accade nelle dottrine di Pitagora e
Platone.