L'Elegia "I crisantemi", scritta da Puccini in memoria di Amedeo di Savoia, è l'ultima di un gruppo di composizioni strumentali del giovane compositore realizzate nel decennio 1880-90, alcune delle quali per quartetto d'archi. Nei decenni successivi Puccini si dedicò esclusivamente, o quasi, al teatro musicale. Non è difficile, sulla base di questo brano, immaginare che una sua attività di compositore di lavori strumentali, anche saltuaria, ci avrebbe lasciato delle cose molto interessanti. Per un altro grande compositore italiano di teatro, Verdi, che nel periodo della piena maturità, dopo la "Aida", scrisse un Quartetto per archi, possiamo solo rammaricarci che, tra un'opera e l'altra, non ne abbia scritto almeno un altro. Questa versione cameristica del primo Concerto per piano di Chopin (che fu scritto dopo il secondo, quando l'autore era ancora a Varsavia) ci spinge a una riflessione affine alla precedente. Due sono le sue principali composizioni da camera, entrambe con pianoforte: un Trio, scritto nello stesso periodo dei due Concerti, e una Sonata per violoncello, più eseguita, che appartiene ai suoi ultimi lavori. Nel periodo intermedio tra le due non c'è altro. Se Chopin avesse sempre coltivato la musica da camera, come Mendelssohn e Schumann, potremmo avere altri tesori quali la Sonata per violoncello. Dal punto di vista formale, dopo Haydn sinfonie, concerti, sonate, trii, quartetti hanno la stessa struttura: un movimento lento in posizione centrale, seguito e preceduto da due movimenti più veloci. Nella sinfonia e nelle composizioni da camera - in genere non nel concerto solistico - abbiamo molto spesso un quarto movimento, un minuetto oppure, nell'800, uno scherzo, prima dell'ultimo (raramente lo scherzo precede il movimento lento). Il giovane Chopin si è confrontato con questo tipo di struttura con i due Concerti, la prima Sonata per piano e il Trio. Lo Chopin successivo con le Sonate per piano n.2 e n.3 e la Sonata per violoncello. Con questo tipo di struttura Beethoven si è confrontato in continuazione, sia pure scrivendo anche Sonate in due movimenti e, nell'ultimo periodo, utilizzando in Sonate e Quartetti una struttura più libera, con un numero di movimenti variabile. Vasta è la produzione cameristica di Beethoven; al suo interno il quartetto per archi occupa un posto di primo piano, a cominciare proprio dai sei Quartetti op.18, pubblicati nel 1801. Il quartetto in do minore, pubblicato come quarto nella raccolta, è l'unico dei sei in una tonalità minore, la stessa della Sonata per piano op.13 "Patetica", e presenta nel Rondò finale una qualche affinità con quello di questa Sonata. Nel Quartetto il Rondò è preceduto da un Minuetto. Nel secondo movimento, un Andante quasi allegretto, Beethoven ha utilizzato il termine "Scherzo" con riferimento al carattere ironico. Il programma qui presentato copre tutto il secolo XIX, dal suo inizio (il 1801, anno di pubblicazione dei Quartetti op.18 di Beethoven) fino agli ultimi anni (il 1890 dei "Crisantemi" di Puccini) e presenta tre lavori di musicisti nella loro prima fase creativa. Beethoven ha compiuto i trent'anni nel 1800 (e aveva già scritto non poco), Puccini nel 1888. Venti anni aveva Chopin alla composizione del Concerto e a quell'epoca stava già lavorando alla composizione dei primi 12 Studi per piano. Arrigo Lupo Berghini Gioco del Ponte parte di Tramontana Leone Magiera pianoforte Quartetto.Freunde Franco Parisini, violino Mauro Drago, violino Enrico Celestino, viola Marta Prodi, violoncello Luigi Parisi contrabbasso Chiesa di Sant’Anna Lunedì 5 dicembre 2011 ore 17.30 Ingresso libero si ringrazia: FARMACIA PETRI dott. Ottavio Sassetti Corso Italia 1, Pisa COMUNE DI PISA Assessorato alla Cultura CIRCOSCRIZIONE N. 6 PROVINCIA DI PISA Assessorato alla Cultura Leone Magiera. Nato a Modena, ha esordito giovanissimo come pianista, perfezionandosi alla scuola di Lino Rastelli, Giorgio Vidusso e Alberto Mozzati. Il suo poliedrico talento musicale lo ha portato in breve tempo a dedicarsi alla direzione sul podio dei più prestigiosi teatri d'opera del mondo e delle più importanti orchestre, oltre a collaborare lungamente con direttori come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Herbert von Karajan, Carlos Kleiber. È stato maestro del coro a Bologna, a Genova e alla Scala di Milano. Fin dall'inizio della sua carriera ha accompagnato in recital tutti i più importanti cantanti della scena internazionale. Il sodalizio con Luciano Pavarotti lo ha portato ad accompagnare il celebre tenore in oltre mille esibizioni nei teatri e nelle arene di tutto il mondo. Direttore artistico al Teatro alla Scala e al Maggio Musicale Fiorentino. Magiera ha svolto un'intensa attività didattica. Docente di canto al Conservatorio di Bologna, ai Festival di Glyndebourne e di Salisburgo, ha dedicato all'argomento svariati volumi pubblicati da Ricordi e tradotti anche in altre lingue. La sua discografia vasta e poliedrica, sia da direttore che da solista, testimonia la versatilità del suo talento ed è pubblicata dalle più importanti etichette internazionali. Quartetto Freunde. Costituitosi nel 2002, ha alle spalle una pluriennale esperienza nel campo della musica da camera. Il repertorio del quartetto spazia nell'ambito del classicismo e del primo romanticismo viennese: Haydn, Mozart, Beethoven e Brahms sono i grandi Maestri che più frequentemente appaiono nei programmi del complesso cameristico, non escludendo i componenti escursioni nel barocco e il primo Novecento. Recentemente il Quartetto Freunde ha collaborato con la giovanissima pianistaprodigio giapponese Shino Moroto in alcuni concerti tenutisi a Bologna nella Sala Carracci dell'Oratorio di San Rocco e nella Sala Bossi del Conservatorio di Musica G. B. Martini, riscuotendo notevoli consensi. In queste ultime occasioni ha ricevuto l'apprezzamento del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Luigi Parisi. Nato a Manduria nel 1978, ha iniziato lo studio del contrabbasso al Liceo Musicale G. Paisiello di Taranto con Leonardo Presicci, per poi diplomarsi sotto la guida di Alberto Bocini presso la Scuola di Musica di Fiesole. Parallelamente si laurea in Dams Musica con una tesi in Filosofia della Musica con Paolo Gozza, curando l'edizione critica del trattato “Essais sur les principes de l'harmonie” di Jean-Adame Serre. Collabora con numerose formazioni cameristiche quali iI Musici dell'Accademia Filarmonica di Bologna, il Resonare Ensemble, e il Quartetto Freunde. Giacomo Puccini (1858-1924) I Crisantemi (1890) Andante mesto Ludwig van Beethoven (1770-1827) Quartetto n. 4 in do minore op. 18 n. 4 Allegro ma non troppo Scherzo. Andante grazioso quasi allegretto Menuetto. Allegretto Allegro *** Fryderyk Chopin (1810-1849) Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi minore op. 11 (versione cameristica originale, 1830) Allegro maestoso Romance. Larghetto Rondo. Vivace