La Dieta dello Sportivo: consigli pratici per gli allenamenti Sebbene sia nota a tutti l'importanza di una buona alimentazione, durante le competizioni sportive si riscontra sempre un difficile rapporto tra gli atleti ed il cibo: c’è chi mangia durante l’allenamento, chi corre subito dopo un pasto pesante.. Per chi pratica sport l'alimentazione riveste un ruolo determinante ed è molto importante conoscere quali sono le modalità e le quantità raccomandate di assunzione degli alimenti, sopratutto per poter trarre i benefici possibili. Prima di discutere sull’importanza della dieta nello sportivo è importante compiere una distinzione dei metabolismi, descrivere i cosiddetti “gruppi nutrizionali” ed analizzare il valore energetico di ogni singolo alimento. Esistono vari tipi di metabolismi, dipendenti da età, sesso, mansioni lavorative e sportive: è basandoci su questi parametri che si delinea l’alimentazione ottimale. Il metabolismo basale tiene conto dell’età e del sesso del soggetto/atleta, senza interferenze dalle attività che svolge. Il metabolismo energetico abituale invece dipende dal lavoro o studio che un individuo esercita; il metabolismo sportivo invece rende conto della fatica che un atleta esercita, quindi dipende dal tipo di sport, dal numero di ore impegnate all’allenamento e dalla costituzione biologica individuale (rapporto tra fibre muscolari rosse, di resistenza e fibre muscolari bianche, di forza e potenza). Ogni alimento è distinto in base alle chilocalorie possedute (considerando che 1 Kcal è la quantità di calore necessaria per elevare da 14,5 a 15,5 °C un litro d'acqua), e in base alle caratteristiche chimiche e biologiche: i 6 gruppi nutrizionali. Il gruppo 1 è quello della carne, del pesce e delle uova: essi sono in grado di fornire le proteine nobili, il Ferro, alcuni lipidi e alcune importanti vitamine del gruppo B (la tiamina e la niacina). Gli alimenti di questo gruppo da preferire per gli sportivi sono le carni magre (come pollo, tacchino, coniglio) e il pesce. Da limitare è invece il consumo di carni grasse e insaccati. Del gruppo 2 fanno parte invece il latte e i suoi derivati (yogurt, formaggi): essi possono fornire alcune proteine nobili, il Calcio, il Fosforo e altri grassi e vitamine del gruppo B (la riboflavina). Gli alimenti di questo gruppo da preferire per gli sportivi sono, il latte parzialmente scremato, lo yogurt da latte parzialmente scremato e i latticini Dott. Caforio Marco Medico CSI – Lombardia poco grassi, in genere tutti i formaggi freschi. Il gruppo 3 è formato dai cereali e dalle patate (pane, farina, mais, pasta, riso, avena, biscotti) e forniscono all’organismo un’importante fonte di energia di pronto utilizzo. Essi apportano buone quantità di vitamine del gruppo B ed alcune proteine, con valore strutturale. Fondamentali per il funzionamento dei muscoli, i glucidi (carboidrati) devono coprire, come poi vedremo, almeno la metà del fabbisogno calorico giornaliero. Nel gruppo 4 ritroviamo i legumi (fagioli, ceci, fave, piselli), importantissimi soprattutto se consumati insieme alla pasta, al pane o al riso per l’apporto proteico di origine animale che forniscono: essi infatti contengono Ferro, carboidrati ed altre vitamine del gruppo B. Nel gruppo 5 ci sono i grassi da condimento (olio di oliva, olio di mais burro, margarina). Questi forniscono all’organismo i lipidi (acidi grassi essenziali, mono o polinsaturi, e vitamine liposolubili). E' preferibile usare i grassi di origine vegetale, specie l'olio extravergine d'oliva rispetto quelli di origine animale come il burro o la panna. Infine del gruppo 6 fanno parte gli ortaggi e la frutta (pesche, albicocche, carote, peperoni, lattuga, melone). Essi devono essere consumati in abbondanza perchè apportano all’organismo la quantità necessaria di alcune vitamine (ad esempio il carotene - pro vitamina A), di alcuni minerali (come il potassio e il fosforo), di fibre alimentare e di acqua. Altre verdure e frutti (come i peperoni, i pomodori, i cavolfiori, le arance, le fragole ed il kiwi) sono molto importanti per gli sportivi: essi infatti forniscono all’organismo un alta dose di vitamina C e minerali (il potassio e il fosforo), importante come prevenzione da malattie debilitanti che possono interferire con la preparazione atletica stagionale. Lo sportivo deve mangiare di tutto, senza tralasciare alcun gruppo, e le quantità degli alimenti devono essere proporzionali al tipo di attività che svolge: durante le ferie estive, periodo in cui l’attività fisica rallenta, è bene ridurre proporzionalmente i consumi alimentari ed adeguarli alle abitudini del periodo. E’ essenziale capire che “mangiando male qualsiasi atleta peggiora il suo rendimento”! Lo scopo è non creare difficoltà nutritive e migliorare il rifornimento energetico: è importante perciò che l’idratazione sia ottimale e che l’assunzione sia completa; l’ultima assunzione di cibi solidi non più di 3 ore dall’inizio della competizione sportiva. Nella tabella sottostante è possibile notare i tempi di digestione dei alimenti analizzati Un pasto leggero a base di riso, pesce o pasta al sugo di pomodoro viene generalmente digerito in 2-3 ore; pasti a base di carne, patate, verdura, o pasta al ragù invece necessitano di 3-4 ore; gli alimenti ricchi di grassi e fibre, come legumi e carni grasse, vengono digeriti in più di 4 ore. Nella fase della digestione un notevole quantitativo di sangue affluisce all'intestino, per far avvenire l’assorbimento. Bisogna evitare di fare sport nelle due o tre ore successive al pasto. Infatti il movimento implica una richiesta di sangue da parte dei muscoli, che viene richiamato velocemente al cuore passando attraverso il fegato. Se questo passaggio non avviene in maniera graduale, senza lasciare il tempo al fegato di distendersi, si avverte dolore ai fianchi (destro o sinistro, quest’ultimo denunciato da molti come “mal di milza”). È utile ricordarsi che non esistono alimenti "magici" capaci di migliorare le prestazioni fisiche oltre quello che possiamo attenderci dalle nostre caratteristiche personali. Solitamente uno sportivo non agonista, che svolge la sua attività 2 volte alla settimana, con una durata massima di 2 ore per allenamento, non necessita di un valore energetico aggiuntivo, né tanto meno gli sono richiesti particolari aggiustamenti della razione alimentare; in questi casi non vi è necessità di ricorrere a prodotti dietetici particolari o a integratori alimentari. Anzi, nel caso in cui le entrate siano sistematicamente superiori alle uscite si può ingrassare anche allenandosi molto. Di seguito verranno evidenziate le dosi corrette da seguire per una alimentazione equilibrata, prima per un fabbisogno nutrizionale abituale e successivamente per il fabbisogno energetico dello sportivo. Per un fabbisogno energetico abituale le proteine devono costituire il 10% di ogni pasto (negli adolescenti anche il 20%). Esse hanno funzione plastica, cioè di rinnovare e ricostituire i tessuti stanchi dell’allenamento. Parliamo di carni, rosse o bianche. La loro assunzione dovrebbe essere ridotta prima di un allenamento ed aumentata fino ad un 2030% dopo, per favorire un rapido ricambio cellulare e riparo tissutale. Considerando l’apporto proteico medio di carne, la dose sufficiente a mantenere il perfetto funzionamento delle masse muscolari è di 1,1-1,5 grammi/kg; per gli sportivi che svolgono attività agonistiche invece il valore giornaliero consigliato può salire fino a 1,7 grammi/kg. Nel caso in cui l’atleta voglia mangiare proteine ma senza appesantirsi vi sono alimenti poveri di grassi come il latte scremato, lo yogurt, la carne magra, il pesce e i legumi. Per un fabbisogno energetico abituale i lipidi (grassi) devono costituire il 25% di ogni dieta. L’assunzione di questi deve essere ridotta prima di un allenamento, poiché essi sono difficili da digerire (infatti appesantiscono). E’ comunque sempre consigliato evitare eccessi e conservare il giusto rapporto tra grassi animali e grassi vegetali. L'apporto lipidico complessivo ritenuto ottimale deve essere pari al 35-40% delle calorie totale assunte in età pediatrica, fino al 30% nell'adolescenza e il 25% nell'età adulta. Uno studio italiano ha evidenziato poteri benefici di alcuni acidi grassi, gli Omega 3, in grado di entrare nella costituzione delle membrane cellulari diventando protagonisti di diverse azioni molto importanti come migliorare il ritmo cardiaco, l’azione antitrombotica e ridurre i trigliceridi. Gli Omega 3 sono contenuti essenzialmente nel pesce, di cui lo sportivo dovrebbe consumare almeno due porzioni alla settimana, evitando di friggerlo per non perderne i benefici antiaritmici. Per carboidrati intendiamo gli zuccheri semplici (come il glucosio) o composti (come il fruttosio). Essi sono contenuti nella pasta, nel pane, nel riso e nella frutta e devono costituire, per un fabbisogno energetico abituale, il 55% del pasto. Questa quota può salire fino al 70% prima di un allenamento. Sono alimenti facilmente digeribili che non appesantiscono. Riguardo ai carboidrati, considerando questi importanti per lo sportivo come energia di pronto uso, non devono essere assunti in quantità eccessive: superare la percentuale del 55-60% di zuccheri con l'apporto calorico complessivo comporta difficoltà digestive, oltre che disturbi e dolori addominali. Durante un esercizio fisico si perdono notevoli quantità di acqua sottoforma di sudore. Insieme all’acqua si perdono i sali minerali (sodio, potassio, magnesio e cloro) e quindi è utile rimpiazzare la quota persa bevendo modiche quantità con lente e regolari somministrazioni: non troppo rapidamente, né in enormi quantità una sola volta perché si indurrebbe distensione gastrica che influirebbe negativamente sull’assorbimento dei liquidi e sulla respirazione. L'acqua semplice, senza aggiunta di sali o zuccheri, è la bevanda migliore nell’immediato post-allenamento, per dare precedenza alla idratazione. È da ricordare che fino al completamento dello sviluppo fisico è proibita qualsiasi bevanda alcolica, anche quelle a bassa gradazione. Per concludere tutti gli integratori alimentari non aggiungono nulla di veramente utile alla "normale" alimentazione e una dieta normovariata, composta da cibi scelti fra i diversi gruppi alimentari, fornisce la giusta quantità di vitamine e sali minerali necessari. Bibliografia: Tabella e nozioni tratte da: “Il cibo: istruzioni per l’uso” di Pitzalis G., Lucibello M., Milano, ed. Franco Angeli, 2002.