La storia - M. STANZIONE

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Massimo Stanzione.
Nacque a Orta di Atella o a Frattamaggiore. La storia della sua formazione artistica è pressoché incerta.
Probabilmente fu allievo diFabrizio Santafede e Battistello Caracciolo per poi arricchire il suo stile a Roma,
quando vi si trasferì nel 1617 per soggiornarvi fino al1630. A Roma lo Stanzione si orientò verso una pittura
eclettica che trova spunti in Michelangelo Merisi da Caravaggio, Guido Reni,Arte
Massimo Stanzione.
Nacque a Orta di Atella o a Frattamaggiore. La storia della sua formazione artistica è pressoché incerta.
Probabilmente fu allievo diFabrizio Santafede e Battistello Caracciolo per poi arricchire il suo stile a Roma,
quando vi si trasferì nel 1617 per soggiornarvi fino al1630. A Roma lo Stanzione si orientò verso una pittura
eclettica che trova spunti in Michelangelo misia Gentileschi, Annibale Carracci e Simon Vouet.
Con la Gentileschi si instaurò un importante sodalizio lavorativo basato sulla stima reciproca. Questo
rapporto artistico a quanto pare fu anche significativo nella crescita artistica dello Stanzione. Alcuni
documenti
dimostrano
che
Stanzione
e
Gentileschi
si
trasferirono
a
Napoli
nello
stesso
anno, 1630. Bernardo De Dominici descrive la relazione tra i due come un "apprendistato informale". Il
pittore napoletano sembra che accompagnasse la collega per osservarla mentre dipingeva. Diverse volte
collaborarono anche in alcune opere come la Nascita di San Giovanni Battista per re Filippo IV in palazzo
del Buen Retiro.
I suoi inizi come pittore si pensa che siano stati come ritrattista. Alcune delle sue opere più famose includono
infatti il Ritratto di una donna napoletana in costume popolare, e il Ritratto di Jerome Bankes. Tuttavia
l'attività del pittore napoletano non era incentrata su una sola caratteristica. I lavori più importanti di
Stanzione sono infatti riconosciuti nelle grandi pale d'altare così come nei cicli di affreschi per le chiese
napoletane. Della sua produzione si possono ricordare in questo senso gli affreschi e le tele per la cappella
di San Mauro (1631-1637) e per la cappella del Battista (1644-1651) nella Certosa di San Martino a Napoli.
Inoltre si ricorda un dipinto raffigurante San Patroba che predica ai fedeli di Pozzuoli, realizzato per
la Cattedrale di Pozzuoli intorno al 1650. Ancora, il ciclo di affreschi per la basilica di San Paolo
Maggiore sempre a Napoli. Altra notevole opera dello Stanzione è un grande Sacrificio di Baccoche oggi si
trova al Prado di Madrid insieme ad altri diversi dipinti sulla Vita di San Giovanni Battista.
Attento comunque sempre alla produzione locale napoletana, aprì ben presto un percorso che si affermerà
nella pittura partenopeadel XVII secolo, divenendo di fatto uno dei principali pittori napoletani agli inizi
del XVII secolo. Ciò è dovuto alle sue pale d'altare, ai suoi cicli di affreschi ed alla sua scuola che lasciò in
eredità un seguito di allievi e imitatori. Rivale artistico di Jusepe de Ribera, dominò col pittore napoletanospagnolo la scena a Napoli.
La potenza del colore e il naturalismo dello Stanzione hanno avuto una grande influenza su altri artisti locali
dei periodi successivi: su tutti Francesco Solimena. Nel 1621 Papa Gregorio XV gli conferì il titolo di
cavaliere dello Speron d'oro che in Spagna gli diede il titolo di Cavaliere Massimo.
Nel 1627 invece ricevette da Papa Urbano VIII la carica di Cavaliere del Gesù, carica conferitagli per meriti
artistici. Dove sia morto l'artista non si sa con certezza, se in una sua dimora all'Ascensione o in un'altra sua
abitazione alla Carità. Appare comunque evidente che, come accadde per altri pittori napoletani morti nello
stesso anno, le cause sono da ricercare nell'epidemia della peste del 1656.
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