GLI AFFRESCHI DELLA VAL NOANA (1992-1994) In principio erano pareti di bianca Gunite (*). Bisognava proteggere il viandante in quella stretta Valle, i cui fianchi erano composti prevalentemente da roccia friabile che scendeva, talvolta strapiombando, sulla strada che porta al Rifugio Fonteghi, presso il Lago Noana (Primiero). Ma nessun pittore si sarebbe azzardato a dipingerle: troppo pericoloso soffermarsi per giorni o settimane ai piedi di quella ripida montagna che non offriva protezione alcuna. Ma ci pensò Madre Natura. Quelle rocce soffocate contenevano sali minerali in grandi quantità e la Gunite, che li imprigionava, non riuscì a trattenerli. A distanza di anni, il risultato è rappresentato da quelle immagini affioranti che si sono offerte - durante un breve lasso di tempo - per una documentazione fotografica irripetibile. Persone in preghiera, paesaggi lunari, reminiscenze di antiche figure rupestri, delfini, lontre, maestosi pavoni: tutto vero e tutto falso allo stesso tempo. L’immaginario che prendeva il sopravvento. Ma quella realtà era e sarà sempre in continua evoluzione: infatti, di quei poetici Affreschi, ora non vi è più traccia. L’innocente ingordigia di Madre Natura ha portato alla luce un coacervo di colori sempre più bruni e raffigurazioni illeggibili e oscure. Le figure oranti, che mi hanno assistito durante il mio lavoro in quelle indimenticabili stagioni, hanno cessato di pregare… e riposeranno per sempre in quel limbo. Ma la loro temporanea apparizione resterà per sempre, contenuta nello scrigno magico di una diapositiva. Settembre 2015 Toni Baruffaldi (*) La tecnologia del calcestruzzo spruzzato (Gunite) consiste nello spruzzo, mediante una lancia ad aria compressa, di una miscela cementizia additivata con prodotti acceleranti di presa. Questi ultimi consentono l'aggrappo istantaneo del conglomerato nel momento in cui raggiunge la superficie di applicazione, garantendo una massa compatta e omogenea.