ESAME 12.5.06 Microrganismi e piante: fatti gli uni per le altre La “rizosfera” rappresenta uno degli ambienti naturali più favorevoli alla colonizzazione ed allo sviluppo dei microrganismi. • Possibile iscriversi (sino al 10/5) sul SIFA • Aula G22 ore 14.30 • Prova scritta durata 1h • Possibilità di utilizzare materiale di lezione Colonizzazione della rizosfera da parte di Pseudomonas fluorescens (espr. GFP e DsRedFP) Effetto protettivo di P. fluorescens Interazione prevalentemente simbiontica: -Flusso di sostanze organiche dalla pianta nel terreno (“essudato”) e da prodotti di degradazione di sostanze organiche complesse (o tossiche) dai batteri alla pianta. - Protezione da parte dei microrganismi dall’attacco di funghi patogeni Meccanismi di protezione da funghi patogeni Meccanismi di protezione “diretta”: phlACBDE: biosintesi di 2,4-diacetilfloroglucinolo hcnABC produzione di HCN Stimolazione di sistemi di difesa nelle piante: SAR (Systemic Aquired Resistance); indotta da microrganismi non patogeni (modalità sconosciute) e mediata da salicilato Controllo +Ps.fl. +P. capsici (fungo pat.) +P. capsici Ps.fluorescens ISR (induced systemic resistance); indotta da siderofori o LPS? 1 La produzione di tossine antifungine e di HCN è regolata dal sistema a due componenti GacS/GacA Interazioni Pseudomonas/lieviti: un modello “evolutivo” per meccanismi di virulenza (?) Cellule di P. aeruginosa adese ad una ifa di C. albicans Microrganismi fitopatogeni: l’Agrobacterium tumefaciens Esempio di “tumori” causate da A. tumefaciens Bastoncello Gram negativo; infetta piante con grande importanza alimentare ed economica (patata, pomodoro, mais, cotone) Tassonomicamente molto simile a Rhizobium (simbionte!) Geni per la virulenza (così come geni importanti per la simbiosi in Rhizobium) sono extracromosomici Plasmide Ti (tumor-inducing): la sua perdita risulta nell’assenza completa di patogenesi Utilizzato come strumento per la creazione di piante transgeniche “Killing” di C. albicans da P. aeruginosa Infezione da Agrobacterium Colonizzazione della pianta mediata da stimoli chemiotattici verso la rizosfera e specifici per l’acetosiringone (prodotto dalla pianta) L’acetosiringone funge anche da induttore specifico dei geni plasmdici di virulenza (vir locus) L’attivazione dei geni di virulenza consente il trasferimento del T-DNA all’interno delle cellule ospiti 2 Il plasmide Ti “dirotta” il programma di espressione genica delle cellule della pianta Una volta integrato nel genoma della pianta, i geni del T-DNA determinano: Produzione di citokinine Produzione di acido indoloacetico Sintesi e rilascio di metaboliti: opine (derivati di aa) agrocinopine (derivati di zuccheri) Normalmente NON sintetizzati dalla pianta Plasmide Ti Il processo di trasferimento richiede la produzione di transzeatina (gene tzs), una citokinina identica a quella prodotta dalle piante Il trasferimento si limita al T-DNA, che viene integrato nel cromosoma della cellula ricevente tramite ricombinazione Un paradosso: simbiosi e patogenesi usano gli stessi meccanismi! Batteri del genere Rhizobium colonizzano le radici di leguminose con un processo simile ad Agrobacterium. Il plasmide Sym (simile a Ti) favorisce la formazione di noduli fissanti l’azoto. Formazione di noduli di Rhizobium su una leguminosa Il plasmide Ti “dirotta” il programma di espressione genica delle cellule della pianta I geni trasferibili di Sym codificano per enzimi catalizzanti la fissazione dell’azoto NADH (donatore di idrogeno) +N2 La nopalina, un tipo di opina A tumefaciens può utilizzare questi composti come fonti di carbonio grazie ai geni di degradazione presenti sul plasmide Ti (loci acc e noc) Referenze Hogan et al., Science 296, 2229-2232 (2002) (Pseudomonas-Candida interactions) Espinosa et al., Microbiology, 148:341-343 (2002) (root colonization) http://helios.bto.ed.ac.uk/bto/microbes/crown.htm (A. tumefaciens) http://www.unil.ch/dmf/page14869.html (D. Haas lab) NH3 (+H2) 3 Eucarioti-procarioti: guerra senza esclusione di colpi • La presenza di microrganismi eucarioti è evolutivamente antica (lieviti, alghe) e pone ai batteri un problema di competizione per la colonizzazione dell’ambiente e per lo sfruttamento delle sue (scarse) risorse • L’apparizione di protisti (amebe, parameci etc.) e di nematodi (C. elegans) pone un ulteriore problema: la predazione • Alcune “armi di difesa” batteriche (evasione dalla fagocitosi, formazione del biofilm) sono sostanzialmente una forma di difesa dalla predazione • I meccanismi di patogenesi si sono poi evoluti in maniera “fine” e mirata in patogeni opportunisti ed obbligati (tossine con bersagli specifici, molecole segnale, ecc.) I “primi casi” (?) di patogenesi per eucarioti superiori; B. thuringensis, un insetticida naturale Endospora Le endospore di B. thuringensis producono una pro-tossina (solubile a pH superiori ai 9.5). Questo alto pH si ritrova nelle larve di insetto. Bacillus thuringensis La delta-endotossina viene ottenuta mediante digestione proteasica dalla pro-tossina; introduce dei pori nella membrana delle cellule della larva, provocando la perdita del suo materiale citoplasmatico I “primi casi” (?) di patogenesi per eucarioti superiori; “mangia piano, che ti ingozzi….” Il nematode C. elegans, un noto modello di biologia dello sviluppo, si nutre di batteri Batteri che producono larghe quantità di EPS (es. Pseudomonas aeruginosa, foto) possono bloccare il tratto faringeo di C. elegans e crescervi Un caso emblematico di “nuovo patogeno”: la Legionella pneumophila • Causa polmoniti con esito fatale in pazienti “a rischio” (bambini, anziani, immunocompromessi) • Generalmente associata a episodi “epidemici” limitati nel tempo e nello spazio • “Riserve” ideali per la Legionella sono sistemi di condizionamento e di condutture di acqua • L’infezione avviene tramite areosol ed è scarsamente contagiosa • La Legionella è un batterio ambientale in grado di sopravvivere nei fagosomi delle amebe Delta-endotossina attiva (60 Kda) 4 La fagocitosi nell’ameba Ingestione del microrganismo Un momento topico dell’infezione: il blocco della fagocitosi Lisosoma Lisosoma Acidificazione del fagosoma (pH 4.5-5) Fagosoma Fusione con il lisosoma (enzimi litici attivi a basso pH) Lisi del batterio ed assorbimento delle sue sostanze organiche Il ciclo vitale della Legionella Fase intracellulare (nell’ameba o nel macrofago) Fagosoma Legionella secerne proteine extracellulari in grado di danneggiare la parete del fagosoma, rendendolo inattivo e permeabile ad amminoacidi e ad altre sostanze nutritive Crescita e induzione della virulenza appartengono a due fasi distinte della fase intracellulare di Legionella Blocco dell’acidificazione del fagosoma e della sua fusione con il lisosoma Fase extracellulare (ambiente) * MIF= MATURE INTRACELLULAR FORM 5 I geni di virulenza vengono attivati da un segnale di starvation molto conservato: il ppGpp Flagellina La tossina colerica • Una delle tossine più potenti in natura: si calcola che 1 µg iniettato peritonealmente sia in grado di stimolare l’espulsione di circa 40 L di liquidi organici • Struttura e meccanismo d’azione comune ad altre tossine di Gram negativi (es. Shiga-toxin) Rapporto CtxA:CtxB 1:5 Il complesso CtxA/5CtxB viene secreto, ma solo CtxA entra nelle cellule epiteliali AMP ciclico: una molecola segnale estremamente conservata La tossina CtxA viene processata ed attivata nella cellula eucariotica Eucarioti: Segnale di “fame” nel fegato Secondo messagero: sintesi stimolata da ormoni (es. adrenalina) Il suo ruolo è innescare l’attività delle kinasi dando il via a processi di trasduzione del segnale Adenilato ciclasi Le adenilato ciclasi sono bersagli di numerose tossine batteriche (tossina colerica) 6 L’inizio della fine: la catena di eventi verso la tossicità cellulare Segnali per l’espressione di tossine e fattori di virulenza: risposta alla temperatura • Uno dei principali segnali per “sentire” l’ospite e per la produzione di fattori di virulenza è il passaggio da temperature “basse” a 37°C. Cl- H2O • Quale può essere il “termometro” della cellula batterica? L’ADP-ribosilazione delle G-protein associate all’AMPciclico sintetasi ne blocca l’attività modulatoria: la [cAMP] aumenta velocemente, portando ad una perturbazione del ruolo della membrana e del trasporto attivo di ioni Segnali per l’espressione di tossine e fattori di virulenza: risposta alla temperatura virF virB virG bp 500 virF virB TemperatureTemperature-dependent virF expression Basic model virG 400 60°C gel 4°C gel 300 200 Computer-generated models 37°C 30°C H-NS virF virB RNA polymerase virG 7