Storia della scienza - Progetto Fahrenheit

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Storia della scienza
per le lauree triennali
Prof. Giuliano Pancaldi
2011-12
Modulo 2
Come si diventa Charles Darwin?
Come ci era finito Darwin alle Galapagos?
La formazione incerta e lo strano “mestiere” del naturalista
nell’Inghilterra della regina Vittoria
Una “scheda biografica” di Charles Darwin, per cominciare:
1809
Charles Darwin nasce il 12 febbraio in Inghilterra a Shrewsbury, cittadina sul fiume Severn, da
Robert Waring Darwin e Susannah Wedgwood. La famiglia del padre – medici per tradizione – è
ricca. Così anche quella della madre: producono ceramiche molto apprezzate anche fuori
dell’Inghilterra. Darwin, che scopre presto di non amare la medicina verso la quale lo indirizza il
padre, può vivere di rendita.
1817
II 15 luglio muore precocemente la madre. In quello stesso anno Darwin comincia a frequentare la
Shrewsbury School: una scuola tradizionale, che Darwin non apprezza.
1825
Si iscrive alla Facoltà di medicina dell'Università di Edimburgo.
1828
Interrotti gli studi di medicina, si trasferisce all'Università di Cambridge nella prospettiva di
diventare pastore della chiesa anglicana. La sua formazione a Cambridge è piuttosto informale, ma
gli permette di entrare in contatto con alcuni scienziati prestigiosi che gli offrono degli ottimi
modelli da imitare – soprattutto in botanica, geologia e zoologia – e un’istruzione di base come
naturalista.
1831
Accantona anche l’idea di diventare pastore anglicano e si imbarca sul brigantino della marina
britannica Beagle che, comandato dal capitano Robert FitzRoy, il 27 dicembre salpa da Plymouth
per un viaggio intorno al mondo. Darwin non è ufficialmente il naturalista di bordo, ma presto lo
diventa “sul campo”.
1836
II 2 ottobre il Beagle tocca nuovamente la costa britannica. Darwin si stabilisce a Londra, in quegli
anni capitale della prima potenza mondiale e centro culturale e scientifico di prima grandezza.
1838
Settembre: scrive in alcuni appunti privati un primo abbozzo della sua teoria dell’evoluzione, che
tiene nascosta ai colleghi scienziati fino al 1858.
1839
In gennaio sposa la cugina Emma Wedgwood. A dicembre nasce il primogenito William.
1841
Nasce la figlia maggiore Annie.
1842
Nell'autunno si trasferisce con la famiglia a Down House, vicino a Orpington, nel Kent, nel sud
dell’Inghilterra.
Da allora vive la vita del signore di campagna. Ma in realtà si impegna in un’intensissima attività
quotidiana di studio e di ricerca, intrattenendo per lettera rapporti con centinaia di naturalisti in tutto
il mondo. L’edizione completa delle lettere di Darwin, che si sta stampando, formerà 30 volumi di
circa 500 pagine ognuno! Informazioni all’indirizzo: http://www.darwinproject.ac.uk/
1844
Viene pubblicata, anonima, un’opera sull’evoluzionismo – attaccata dagli esperti di biologia e dai
difensori della tradizione religiosa – che Darwin teme gli venga attribuita.
1847
Comincia a scrivere un libro specialistico sui cirripedi (piccoli crostacei) che lo impegnerà per otto
anni: quando lo pubblica non si sofferma in modo particolare sulla teoria dell’evoluzione.
1848
Muore il padre.
1851
Muore la figlia Annie.
1858
In giugno riceve dall’Arcipelago Malese la lettera di un naturalista inglese, Alfred Russel Wallace,
che ha concepito una teoria molto simile alla sua. Presenta allora alla Linnean Society di Londra un
saggio sulla teoria dell'evoluzione mediante selezione naturale. In quella stessa occasione viene
presentato un saggio di Alfred Russel Wallace, che è considerato “coscopritore” della teoria della
selezione naturale, ma che per varie ragioni non ha mai raggiunto la popolarità di Darwin.
Tra il 1858 e il 1859, in tredici mesi, Darwin scrive le 500 pagine della prima edizione dell’Origine
delle specie, il suo capolavoro.
1859
In autunno pubblica l’Origine. Il titolo originale completo è: On the Origin of Species by Means of
Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Stuggle for Life.
1871
Pubblica L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto al sesso (The Descent of Man and Selection in
Relation to Sex): è la prima pubblicazione in cui sostiene esplicitamente l’idea dell’origine
animale dell’uomo, un’idea che si trova nei suoi appunti privati fin dal 1838!
1872
Pubblica L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali.
1881
Completa l'Autobiografia e pubblica La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrichi.
E’ considerato da molti il più grande scienziato vivente e uno dei maggiori scienziati di tutti i tempi.
1882
II 19 aprile muore a Down House. Il 26 aprile viene sepolto – lui, che si dichiarava “agnostico” ed era
privatamente su posizioni vicine all’ateismo – nell'Abbazia di Westminster vicino a Newton. Ma a
differenza di Newton in una tomba disadorna, sul pavimento della chiesa.
NB1:
Non ci si laureava in scienze biologiche ai tempi di Darwin (le università offrivano una
formazione di carattere più o meno generale, oppure rivolta alle professioni tradizionali come
la medicina o il diritto).Il mestiere dello scienziato – anche in Inghilterra – non aveva ancora
conquistato un posto preciso nella società. La formazione di Darwin – e anche l’inconsueta
generalità e ambizione della sua teoria dell’evoluzione – recano l’impronta di questa
situazione, profondamente diversa da quella attuale.
NB2:
Nella formazione e negli studi di Darwin l’attenzione è spesso rivolta tanto alle domande più
generali e “filosofiche”, quanto ai dettagli tecnici più particolari. Il mestiere del
naturalista – la parola biologo divenne comune più tardi e in ogni caso, come si è visto,
Darwin fu per tutta la vita un benestante che praticava la scienza a proprie spese, non un
“biologo professionista” nel senso attuale della parola – è per Darwin una combinazione delle
due cose.
NB3: In questa combinazione particolare di curiosità e interessi, gli “strumenti del mestiere”,
le cose studiate e le tecniche adottate per studiarle sono altrettanto importanti delle idee.
Gli “attrezzi del mestiere” e il viaggio intorno al mondo
1831-1836
Gli scopi del viaggio del Beagle, pagato in parte dall’ammiragliato britannico, in parte dal ricco
capitano della nave per condurre a termine un suo “esperimento antropologico” (vedi sotto), in
parte da Darwin stesso per quanto lo riguardava, ci aiutano a capire il contesto in cui si forma e
opera il giovane Darwin.
Gli scopi del viaggio erano:
1. Migliorare, con nuovi rilevamenti e nuove misure, le carte geografiche delle zone visitate (le
carte britanniche erano tra le migliori allora disponibili).
2. Tenere sotto controllo, con una periodica presenza di navi armate, il vasto impero
britannico, favorendo i commerci degli inglesi rispetto a quelli di altre potenze coloniali.
3. Permettere al Capitano FitzRoy – un personaggio dalle forti convinzioni religiose e con una
vocazione di filantropo – di riportare nel loro paese di origine alcuni abitanti della Terra del
Fuoco. Li aveva raccolti in un viaggio precedente e a sue spese li aveva educati “all’inglese”
per qualche anno a Londra. Secondo gli osservatori britannici di questo esperimento, i
quattro una volta riportati nel loro ambiente di origine ripresero presto lo stile di vita degli
abitanti della Terra del Fuoco.
I fuegini dell’”esperimento” di FitzRoy, capitano del Beagle, al culmine della loro “educazione
all’inglese”.
Due degli stessi fuegini – Jemmy Button (a sinistra) e sua moglie – due anni dopo essere stati
riportati nella Terra del Fuoco (1834):
4. Era consuetudine delle navi dell’ammiragliato britannico avere a bordo anche dei naturalisti, i
cui studi si stavano arricchendo enormemente per la possibilità di esplorare gli angoli più lontani
della Terra a bordo di quelle navi.
Darwin tuttavia, come si è già accennato, non era ufficialmente il naturalista di bordo: ce n’era un
altro, di nome Robert McCormick. Darwin fu coinvolto perché il Capitano FitzRoy (che,
incidentalmente, soffriva di crisi depressive) cercava un “gentleman” con cui pranzare e scambiare
qualche conversazione durante il lunghissimo viaggio. FitzRoy, tramite l’ammiragliato, aveva
chiesto ai professori di Cambridge se conoscevano qualche studente adatto allo scopo e gli fu
segnalato Darwin.
Darwin pagò tutte le sue spese di viaggio e a un certo punto anche quelle di un assistente che lo
aiutava a raccogliere l’enorme quantità di materiali che rispedì a Londra durante il viaggio. Il tutto,
s’intende, con i soldi del padre medico e “finanziere” di successo.
Ecco Darwin-gentleman qualche anno dopo il ritorno dal viaggio (1840):
Ed ecco una sezione del Beagle (lungo in tutto appena 27 metri, con 74 persone e 10 cannoni a
bordo):
Il numero 1 (a sinistra) indica Darwin che sta mangiando con FitzRoy nella cabina del capitano.
Gli “attrezzi del mestiere” del giovane Darwin naturalista-gentleman-viaggiatore a bordo del
Beagle:
Le cose
necessarie per il naturalista e comprate perlopiù su consiglio dei maggiori esperti londinesi,
consultati prima della partenza:
- vasi e barattoli pieni di sostanze chimiche e conservanti
- strumenti per la dissezione
- gli strumenti di precisione, in cassette robuste:
microscopio
clinometro
telescopio
bussola
pluviometro
barometro
rete a strascico con catena di ferro
il martello del geologo
armi, per la caccia e la difesa personale
il retino del plancton (Darwin scrisse una volta nel suo diario: "perchè mai tanta bellezza [il
plancton con la sua luminescenza] nella vastità dell'oceano dove nessuno può ammirarla?",
manifestando scetticismo verso gli argomenti tipici del credente di fronte alle meraviglie della
natura).
I libri della biblioteca di Darwin a bordo:
Alexander von Humboldt, Personal narrative
Charles Lyell, Principles of geology
John Milton, Paradiso perduto
Harriet Martineau, libretti di propaganda “Whig” (i riformatori moderati dell’alta borghesia inglese)
che si occupavano anche delle idee dell’economista-reverendo Malthus a proposito dei rischi di
sovrappopolazione di paesi come l’Inghilterra e soprattutto l’Irlanda.
...tanti altri libri...
Alcuni compagni di viaggio:
Robert FitzRoy, il comandante della nave già citato, un "Tory" (il nome dei conservatori inglesi
eredi della vecchia aristocrazia) di 26 anni, capace di comandare una nave e settanta uomini di
equipaggio intorno al mondo per 5 anni;
Robert McCormick, medico di bordo e naturalista ufficiale della spedizione (ma non era ammesso
alla tavola del comandante, a differenza di Darwin...), abbandonò la nave dopo sei mesi;
John Lort Stokes, cartografo: per dialogare con lui Darwin doveva ripassare la trigonometria e
almeno un poco di astronomia;
Augustus Earle, pittore paesaggista e viaggiatore, “ospite” del comandante e incaricato della
documentazione sui luoghi visitati dalla nave (a fine 1833 sostituito da Conrad Martens);
Syms Covington, marinaio di sedici anni, diventò "assistente" di Darwin a tempo pieno.
Alcune osservazioni o "prede" molto importanti conquistate durante il viaggio sul piano della
scienza
(ma NON la teoria dell’evoluzione):
- 68 specie diverse di coleotteri catturate in un solo giorno in America Latina;
- i resti fossili di un enorme mammifero estinto, detto megaterio, sempre in America latina, e di
nuovo uno scheletro intero dello stesso animale vicino a Bahia Bianca: era vissuto prima delle
conchiglie marine che si trovavano in uno strato superiore; altri resti di mastodonti di analogo
interesse. Dunque tutta l'America del Sud era stata un tempo sommersa dalle acque?
- casse intere di specie viventi e fossili di ogni genere, spedite in Inghilterra ad ogni fermata
del "Beagle" in qualche porto importante;
- le "alghe incrostanti" delle Falkland: piante (come diceva Grant, insegnante evoluzionista e
non conformista di Darwin a Edimburgo) o animali (come diceva il vecchio Lamarck)?;
- due specie di nandù della Patagonia, il comune, che stava a nord, e il "petiso" nel sud: specie e
distribuzione geografica;
- i miseri abitanti della Terra del Fuoco: da dove venivano e perché erano a un livello di civiltà
“così basso”?
- i formicaleoni d'Australia e d'Europa - insetti che catturano le formiche nello stesso sorprendente
modo - devono essere stati creati dallo stesso Creatore?
- riconoscimenti scientifici per il giovane Darwin dall'Inghilterra: le sue lettere venivano lette e fatte
circolare tra gli esperti già durante il viaggio e furono molto apprezzati i suoi ritrovamenti e le
osservazioni in America Latina.
II "bottino" scientifico della spedizione in numeri:
- 12 cataloghi (uno per categoria) delle collezioni di animali e piante raccolte (1529 specie
conservate in alcol, 3907 pelli, ossa e pezzi vari conservati a secco);
- 770 pagine di diario, spedite a casa a puntate e pensate per un'eventuale pubblicazione;
- 1383 pagine di appunti di geologia
- 368 pagine di appunti di zoologia
MA NB NB:
"I fatti isolati perdono presto molto del loro interesse..."
(Darwin)
Secondo gli storici Desmond e Moore,
"Darwin tornava a casa con tante domande precise, più numerose di tutti gli esemplari che
aveva raccolto e conservato; e toccava a lui trovare le risposte appropriate".
Le domande-chiave di Darwin dunque nascono durante il viaggio.
Ma la sua “teoria” - capace di dare risposte nuove a quelle domande - nasce quando Darwin è di
nuovo in mezzo alla vitale confusione di esperti naturalisti, intellettuali, scrittori e politici
tipica di Londra, che era in quel momento una delle capitali scientifiche e politiche del mondo.
Che cosa altro succedeva a Londra nel 1838, quando Darwin concepì per la prima volta la sua
teoria?
Un paio di oggetti o eventi possono aiutarci a cogliere meglio il contesto in cui maturò l’opera di
Darwin.
Nel 1838 il pittore inglese Joseph M. V. Turner dipingeva un quadro poi diventato famoso
intitolato The fighting temeraire. Il quadro rappresentava un ormai vecchio veliero (The fighting
temeraire) dei tempi delle guerre napoleoniche portato alla sua ultima destinazione per la
demolizione da un nuovo, fiammeggiante battello a vapore. Il quadro esprimeva tra le altre cose
la consapevolezza che una nuova era tecnologica, all’insegna del motore a vapore, si stava
imponendo:
Ancora a Londra, nel 1838, si tenevano spesso per le strade comizi come questo: un comizio
“cartista” promosso dalla London Working Men’s Association, che si batteva per una “People’s
Chart”, che prevedeva il voto per tutti gli uomini dai 21 anni in sù. Anche questo era un simbolo
delle novità, delle tensioni e dei fermenti sociali cui Darwin, i suoi amici e i suoi colleghi
prestavano grande attenzione:
La teoria dell’evoluzione di Darwin “porta i segni” di tutte queste cose, oltre che della sua
personale dedizione di “naturalista” e di “filosofo”, nel senso – diverso da quello attuale (ci
torneremo) – che la parola aveva allora.
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