Diapositiva 1 - Licei Manzoni

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40 miliardi di dollari
150 paesi
OBIETTIVO:
Sconfiggere l’estrema
povertà nel mondo
Obiettivi TARGET:
1 – Dimezzare la povertà assoluta e la fame nel mondo
2 – Assicurare l’istruzione elementare per tutti
3 – Promuovere la parità dei sessi
4 – Ridurre di 2/3 la mortalità infantile
5 – Ridurre di 2/3 la mortalità materna
6 – Fermare la diffusione dell’HIV/AIDS
7- Assicurare la sostenibilità ambientale
8 – Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo
OBIETTIVO 2
RAGGIUNGERE
L’ISTRUZIONE
ELEMENTARE
PER TUTTI
Nelle regioni in via di sviluppo 115
milioni di bambini non hanno
frequentato la scuola elementare
1 bambino su 5 non frequenta la
scuola nei paesi più poveri
1 adulto su 6 è analfabeta
876 milioni di adulti
analfabeti sono donne
I FATTORI che causano la
permanenza della povertà
Investimenti nell’istruzione
fortemente iniqui
Altri contributi richiesti alle
famiglie
Molti bambini frequentano un livello
scolastico non corrispondente all’età
anagrafica
Cosa serve?
Una reale volontà politica dei
singoli governi ad offrire un
maggior sostegno finanziario
alle famiglie più povere e un
maggior investimento nella
scuola elementare
Cambiare i
contenuti
curriculari:
esperienze e
oggetti
Coinvolgere
attivamente
le famiglie
dei bambini
Scuole più
vicine alle
case
Ridurre
quote e
contributi
Cosa si deve
fare?
Reciprocità
tra maestro
e alunni
Orari che
vengano
incontro alle
esigenze
delle
famiglie
Assumere
insegnanti
donne
Costruire un
sistema
bilingue e
biculturale
Più
impegno
dei
maestri
locali
Moltiplicare
le iniziative
locali
Bisogna evitare che la
scuola diventi uno
strumento per
“DOMARE”
“DOMESTICARE”
“IMPORRE”
Bisogna ricordare che l’Istruzione
è fondamentale per la
prevenzione delle malattie ….
in particolare HIV!!!
OBIETTIVO 6
FERMARE LA
DIFFUSIONE
DELL’HIV / AIDS
Diffusione HIV/AIDS per
aree geografiche
Diffusione non limitata
all’ Algeria subsahariana
Tassi di diffusione
allarmanti in America
centrale, Caraibi, Europa
orientale, alcune regioni
asiatiche
Europa, America
settentrionale epidemia
contenuta, pericolo:
abbassamento della
guardia
Nord America e medio Oriente
‐ Dati incerti ‐ modalità diffusione: trasmissione sessuale
‐ virus rallentato da influenze culturali e religiose
Europa orientale e Asia centrale
‐ Alti e rapidi toni di diffusione
‐ Età contagi bassa
Africa Subsahariana
‐ Regione più colpita
‐ 30 milioni di soggetti portatori di HIV tra questi 90% bambini
Asia meridionale e orientale
‐ Massimo allarme per Cina e India dove si registra il più alto tasso di diffusione e di contagi
Paesi
industrializzati
I paesi ad alto
reddito sono gli
unici in cui le
persone siero
positivo hanno
accesso ai
farmaci
antiretrovirali
tuttavia la
malattia è
tutt’ altro che
scomparsa.
HIV/AIDS nel
infanzia
Epidemia in
costante
evoluzione
stima UNICEF
e UNAIDS
33,2 miliardi di persone nel
mondo sono sieropositive, di
queste 2,1 milioni di età
inferiore ai 15 anni e circa il
90% vivono in Africa
subsaharaiana
- Nel 2007: 2,1 milioni di
persone sono morte, di
queste 290.000 erano
bambini sotto i 15 anni.
Solo il 10% dei
bambini sieropositivi
ricevono cure
adeguate
4 milioni di bambini
necessitano di
cotrimoxazolo (per
prevenire le infezioni
a contagio materno)
1/3 di bambini in
assenza di cure
muore prima
dell’anno, circa metà
entro il secondo
In molti paesi la percentuale di contagio
è più tra le donne tra i 15 e i 24 anni
- Per questo 15,2 milioni di bambini
minori di 18 anni hanno perso i genitori
per AIDS e molti di questi non ricevono
assistenza sociale (scuola e cure)
Quasi il 30%
delle donne
sudafricane
incinte ha il
virus dell’ AIDS
- L’ Unicef ha
lanciato un
progetto in
Africa:
obiettivo
fermare il
contagio fra
madre e figlio e
dare vita ad un
generazione
“ AIDS FREE”
In Italia i casi di AIDS accertati dall’ inizio dell’ epidemia
(1982) al 2004, sono stati circa 53.000, di cui 33.000 con
esito letale
- Il numero di sieropositivi è stimato attorno ai 140.000 di
cui 1/3 donne, il virus infetta una persona ogni due ore e 6
su 10 scoprono di avere il virus solo a malattia conclamata
- Aumentata l’ età media di contagio ( 35 donne e 39
uomini) e la maggior parte dovuta a trasmissione sessuale
- Un altro aspetto è dovuto a trasfusioni e vaccini
Negli anni 80
e 90 l’ Italia
seppe reagire
all’ epidemia:
come?
Istituzione di
commissioni
nazionali AIDS
Piano di
prevenzioni
e lotta
contro AIDS
Legge 135 su
assistenza ,
sostegno alle
associazioni e
tutela di
persone con
HIV
È necessario e
urgente iniziare
importanti
collaborazioni
tra stato ed
enti locali per
fotografare la
situazione e
programmare
una risposta
LE POLITICHE:
promozione di
monitoraggio infezioni di
HIV in Italia
Di testing e creazione
di un riferimento
nazionale permanente
che promuova, monitori
e attivi politiche di
diagnosi tempestive
di promozione, cura e
assistenza di persone con
HIV/AIDS
di accesso ai farmaci
di contrasto allo stigma e
discriminazione di persone
colpite da HIV/AIDS
E’ inoltre necessario ricordare che vi
sono situazioni riguardanti l’ HIV/AID
che richiedono provvedimenti
urgenti e mirati nel nostro paese
Prevenzione, assistenze sanitarie nelle carceri italiane dove i detenuto sono privati del diritto alla salute Educazione sessuale alle giovani generazioni
Partecipazione del nostro governo all’ azione di lotta contro l’ HIV/AIDS
Fondi per la ricerca
Per il raggiungimento di questi
obiettivi in un periodo di tempo
medio/breve è necessario
rimettere l’ infezione tra la
priorità di intervento dedicandovi
sia risorse economiche che
umane.
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